[Stml3] [MEX 07.01]: Universo olografico di Martina/Lawtoein
Consigliere Lawtoein
lawtoein a gmail.com
Lun 1 Lug 2019 13:32:38 CEST
Anzi no... lo mando ora, mi sono resa conto di avere il disco ancora in
borsetta...
Buona lettura,
Martina
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Brano: 07-01
Titolo: Universo olografico
Autore: Guardiamarina Anena Lawtoein
(aka Martina Tognon)
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USS Seatiger – Hangar Navette 1
28/06/2398 Ore 10:00 - Data Stellare 75488.81
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Erano gli stessi che avevano assistito agli avvenimenti di più di due anni
prima e stavano scendendo in ordine sparso dalla navetta che li stava
riportando a bordo. Tutti si tenevano alla larga dal Consigliere che
camminava tenendo il braccio teso davanti a sé in una posa alquanto strana.
Anena quel giorno si era vestito in modo assolutamente consono, almeno così
credeva. Pantaloni morbidi in tessuto azzurro, camicia bianca con due
ricami simmetrici dello stesso azzurro dei pantaloni sul davanti.
Peccato che il ruolo di padrino su Gisa avesse una ritualità ed un
significato leggermente particolare, insomma il termine padrino risultava
essere un po’ semplificativo.
“Come ci si sente ad essere padrini di una principessa?”
“Capitano non me lo chieda ora perché ancora non l’ho capito nemmeno io
onestamente.”
Il ruolo di padrino non era sicuramente analogo a quello che si aspettava
un terrestre né tantomeno un vulcaniano o un el-auriano. Prima di tutto su
Gisa non esisteva niente di simile ad una tradizione religiosa che
assegnasse al padrino un ruolo di guida.
Scese con lo sguardo sul braccio dove spiccava un piccolo taglio. Ecco
sicuramente non si sarebbe aspettato quella specie di cerimonia
sanguinolenta.
“La smetta Consigliere. È un taglietto minuscolo, nemmeno Wejrja ha
accennato la minima lamentela al riguardo.”
“Ognuno ha i suoi problemi Capitano. Quello che per lei è un taglietto non
lo è per me.”
“In fondo alla fine non è un impegno eccessivo al riguardo.”
“Cosa vuole che sia aver giurato su un legame di sangue che per la durata
di un anno dovrò essere presente per qualunque necessità di quel piccolo
bipede.”
“In effetti un incarico di padrino a tempo ha un senso. Non si favorisce
una sola persona. Si deve fare bene nella speranza di essere scelti
nuovamente. Insomma politicamente è un gioco di alto livello.”
Il Capitano Kenar sorrise osservando il modo buffo in cui Anena continuava
a camminare con il braccio teso in avanti per evitare di macchiare la
manica della camicia. Come quello fosse un problema insormontabile
ripensando a tutto quello che era successo in quei due anni.
Dopo il matrimonio il Dottor Bruce aveva prestato la sua opera al fine di
dare il via a quel matrimonio sotto il segno della fertilità. Il motivo
ufficiale che li aveva tenuti in zona era per consentire al *loro collega*
di ambientarsi su Gisa e trasferire tutte le informazioni mediche
necessario al riguardo ai medici di corte. Quel tempo era servito a
stabilizzare geneticamente alcuni dettagli del Consorte Reale.
Si era parlato lungamente della donazione del seme da parte Quinnar, era
soprattutto una mossa politica che serviva ai piani della Principessa Lynea.
Dopo il matrimonio si era iniziato a discutere della cosa ed era stato lo
stesso uomo a sollevare delle obiezioni. Nonostante avesse inizialmente
accettato l’idea alla fine si era tirato indietro.
Il Capitano ricordava ancora il vertice che ne era seguito. La Principessa
si era tranquillizzata solo quando Quinnar aveva confermato il suo intento
a prestare giuramento alla casa regnante, ma non il suo intento ad essere
il padre dell’erede.
Le motivazioni erano state particolarmente profonde per il tipo di
personaggio che avevano imparato a conoscere.
“Non ho bisogno di avere un erede per sentirmi legato a voi. Sono stato
accolto e mi avete dato la possibilità di essere più di quanto mi sia mai
stato data la possibilità. Credo che il figlio debba essere vostro.”
Lynea non aveva potuto non apprezzare la presa di posizione, ripagata con
una nomina ufficiale a Consigliere Reale al pari di Gaga. Lo stesso Gaga
reputò quella soluzione l’ideale.
Quello che aveva spaventato inizialmente la Principessa era la risoluzione
della faccenda erede, comprensibile dato che non sapeva esattamente quale
fosse il livello della scienza medica per dei suoi nuovi alleati.
In realtà di Dottor Bruce aveva avuto meno problemi con questa nuova
soluzione.
Mescolare due patrimoni genetici simili era molto più facile. Inoltre
avendo spacciato Andra per un membro dell’equipaggio della nave non c’era
necessità di cercare tratti fisici particolari per esaltarti o farli
sparire.
Il risultato era stato una paffuta bambina, Wejrja, nata dopo una regolare
gravidanza di sette mesi, come da regolare biologia di Gisa.
Durante il primo anno di vita la bambina era stata affidata esclusivamente
ai genitori e seguita da vicino dal Dottor Bruce, ufficialmente per
verificare la salute della bimba a causa delle *differenze genetiche dei
genitori*. Ufficiosamente c’era un mondo dietro quello.
“Dottore mi pare di aver capito che possiamo muoverci per una breve
crociera.”
“Come no Capitano.”
“Percepisco qualcosa?”
“Assolutamente niente.”
Anena sempre con il braccio teso prese la parola.
“Non vuole allontanarsi dal suo esperimento.”
“Non è un esperimento… in realtà lo è ma solo in parte, comunque sì.
Possiamo muoverci.”
“Capitano in realtà credo sia necessario lasciare per un po’ l’orbita di
Gisa. Al di la del terrore che provo al momento, a questo squarcio sul mio
braccio e sul legame ossessivo del Dottore con il suo esperimento. C’è da
considerare che, seppure involontariamente, la Principessa e Andrea si
stanno appoggiando sulla nostra presenza.”
“Va bene Consigliere, prepariamoci per una piccola gita in zona per
iniziare a tagliare questo cordone ombelicale.”
USS Seatiger - Sala Ologrammi 1
30/06/2398 Ore 09:30 - Data Stellare 75494.23
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La sala ologrammi sarebbe stata tutta sua per qualche ora. Era sempre stato
un solitario, da quando erano in quel cavolo di spazio o universo o quel
che era, si era isolato ancora di più, se possibile.
Tutto era stato quieto fino all'arrivo del nuovo Consigliere, figura della
quale sicuramente non aveva sentito la mancanza.
Improvvisamente quel tipo, che tutto secondo lui poteva fare nella vita
tranne l’ufficiale della Flotta, aveva cercato di organizzare
settimanalmente degli appuntamenti con lui. Quella mattina era stato
chiamato a rapporto dal Capitano Kenar.
Sicuramente quel fenomeno da baraccone era corso dal Capitano mettendo su
un caso contro di lui. Si era trovato con le spalle al muro ad acconsentire
ad un incontro con il Consigliere per il giorno dopo.
Se era ancora un semplice Tenente JG era colpa di quei personaggi che
venivano piazzati su tutte le navi per stilare profili psicologici sui
quali poi i superiori si basavano per determinare le loro carriere.
In pratica tutta la loro vita era in mano a questi dubbi personaggi, che
non riusciva a considerare Ufficiali a prescindere, ancora di meno nel caso
di quel pagliaccio in brillantini e piume che girava per la Seatiger.
“Computer simulazione pesca d’altura Gallivan 1-0-0-3.”
L’imbarcazione apparve lentamente davanti ai suoi occhi ed improvvisamente
si ritrovò a navigare sul bellissimo oceano di Bolarus. Non riusciva ad
accantonare quel sentimento che provava di essere vittima di una serie di
persone che avevano volontariamente distrutto la sua carriera e tutte le
possibilità che la vita gli avrebbe potuto portare.
Sapeva che su alcune cose non sarebbe stato mai completamente d’accordo con
la Federazione. C’erano alcune razze di cui non comprendeva l’accettazione.
Una su tutti i Denobulani. Quei matrimoni con una decina di persone e
rapporti che si intrecciavano lo trovavano più che in disaccordo.
Sicuramente si turava il naso, ma non potevano mica pretendere che
accettasse tutto e tutti.
Nella sua carriera aveva incontrato e parlato con una decina di Consiglieri
ed era certo che nessuno di loro avesse mai riconosciuto le sue
potenzialità, limitandosi a stilare rapporti psicologici che esaltavano
invece quelle che loro chiamavano *ristrettezze mentali.* Dove stava tutta
quella millanta libertà all’interno della Federazione se lui non poteva
avere una sua opinione?
USS Seatiger - Ufficio del Capitano Kenar
30/06/2398 Ore 09:30 - Data Stellare 75494.23
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“Il Tenente Gallivan ha accettato l’appuntamento per domani.”
“Capitano onestamente non so quanto sia positivo un intervento così diretto
in questa situazione.”
Il trill stava scorrendo le informazioni mediche sul suo pad.
“Signor Lawtoein questo profilo psicologico ammetto mi sta dando molto più
da riflettere di quanto possa dare a vedere. Non è semplicemente
preoccupante, di più. Non riesco oggettivamente a capire come sia possibile
che una persona con questo livello di odio razziale ed intolleranza verso i
propri stessi colleghi possa essere stato imbarcato sulla *mia* nave.”
“Capitano concordo con lei, ma non è una situazione che possa essere
risolta con un muro contro muro. Questo genere di personalità amano
identificare se stessi come le vittime. Metterle in un angolo può solo
acuire questa loro sensazione e mettere quindi in una situazione di rischio
chiunque debba rapportarsi con loro.”
“Accetto il suo punto di vista professionale, ma questa è e resta la mia
nave. Il Tenente JG Gallivan deve assolutamente fare il suo colloquio con
lei. Siamo in una situazione estremamente pericolosa non possiamo
permetterci nessun tipo di minaccia, soprattutto non interne.”
“Capitano se non fosse stato per tutta la situazione di Gisa, probabilmente
non avrei chiesto il suo intervento, ma in quel momento… quando ho sentito
alcuni commenti di Gallivan mi sono reso conto che la situazione doveva
essere analizzata prima possibile, su questo concordo totalmente con lei.
Quello di cui mi incolpo e non averle chiarito meglio la situazione per
affrontare la cosa in modo più costruttivo.”
Il Capitano Kenar posò il pad sulla scrivania per rivolgere la sua
attenzione al Consigliere.
Probabilmente dall’esterno quello equilibrato non sarebbe sembrato lui, non
quel giorno poi, eppure in quei mesi aveva imparato ad avere piena fiducia
in lui.
“Correzioni di rotta?”
“Non ora. Nella mia posizione ci sono cose dei miei pazienti che non posso
discutere, ma quando si arriva a questo livello di rischio penso di aver
agito nel modo più opportuno. Ora per le chiedo cortesemente di lasciarmi
affrontare la cosa a modo mio. Le garantisco che se fosse necessario un
intervento diretto importante, non esisterei a chiedere.”
USS Seatiger - Sala Ologrammi 1
30/06/2398 Ore 10:05 - Data Stellare 75494.30
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Gallivan stava seduto a poppa della barca, con la canna da pesca d’altura
inclinata verso il pelo dell’acqua.
Trovava esaltante quella lotta tra lui ed il pesce. C’era sempre qualcuno
nella sua vita che voleva tirarlo sotto, ma lui li avrebbe battuti tutti.
Gliel’aveva insegnato suo padre, pescare non è solo una questione di
muscoli, il centro della questione è aspettare il momento più opportuno per
fregare il nemico e tirarlo a bordo per ucciderlo. L’unico modo per
liberarsi dei nemici era quello. Aveva ragione suo padre.
L’unico modo per togliersi un inciampo dalla strada era eliminarlo.
Gallivan era talmente preso dalla lotta con il pesce che non si rese conto
della fluttuazione luminosa della realtà olografica attorno a lui.
La canna si fletteva verso il pelo dell’acqua per poi essere richiamata
verso l’alto in un tira e molla violento nel quale stava scaricando tutta
la sua energia e tutta la sua aspettativa per l’incontro dell’indomani con
il Consigliere Pagliaccio Lawtoein.
Un colpo di coda dopo l’altro l’enorme pesce di Bolarus iniziava ad
intravedersi sotto il pelo dell’acqua. Il colpo brillante e liscio, della
lucentezza delle scaglie di cui comunque non era coperto. Le due code con
le due forti pinne caudali affiancate.
Eccola la vittoria, a pochi centimetri, poteva quasi sentire i fiotti di
adrenalina scorrergli nel corpo ad ogni battito del suo cuore.
Ecco l’ultimo strattone del nemico, la canna che si inclina verso l’acqua
richiamata dalle braccia. I bicipiti che si flettono con il corpo che si
spinge all’indietro. Ora anche gli occhi del nemico erano visibili. Di un
limpidi azzurro ghiaccio in contrasto con il blu scuro del corpo.
Alla prossima l’avrebbe tirato a bordo. Era pronto.
Ologramma Gallivan 1-0-0-3
30/06/2398 Ore 10:05 - Data Stellare 75494.30
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Sentiva ogni parte di sé tesa nello sforzo di combattere quell’entità che
mirava a strappargli un pezzo.
Lui era l’acqua, la barca, la canna da pesca, il nemico dal corpo
traslucido e la luce stessa della stanza.
Sentiva qualcosa vibrare da qualche parte dentro di lui, un qualcosa che
non riconosceva ancora ma presto sarebbe stato in grado di identificare con
la paura. Al momento per lui era solo un qualche riverbero di un’emozione
provata da qualcun altro che non era lui.
Sentiva la forza di quell’essere che lo combatteva, non capiva perché fosse
necessaria quella lotta. Sentiva il dolore di connessioni che si stavano
per lacerare in qualche parte del suo io.
Poi sentì profondo un flusso di pensieri che lo invasero. Pensieri che non
riconosceva ma che acuirono le altre sensazioni, unendosi le une alle altre
ed esaltandosi a vicenda.
Niente aveva un nome, nemmeno lui. Aveva coscienza di sé, ma nel contempo
non sapeva chi o cosa fosse. Sapeva di aver risposto a Gallivan 1-0-0-3, ma
non era certo che quello fosse un nome.
Qualunque cosa quella sensazione fosse non era piacevole. Doveva farla
smettere. Le ondate di quello che l’altro essere inviava lo facevano stare
ancora più male. Soffriva e non c’era distinzione tra sofferenza fisica ed
emotiva in quella sua realtà.
Da dove venissero quei concetti, era altrettanto a lui sconosciuto. Cosa
voleva dire *fisica*? Cosa voleva dire *emotiva*? E come potevano
esistere *diverse
realtà*?
Soffriva.
Doveva fermare l’altro essere. non poteva permettergli di separalo, non
poteva essere spezzato in due.
L’unico modo per impedirgli di staccare un pezzo di lui, era portare
l’altro dentro di sé.
Iniziò a fare resistenza.
Cercò di accorciare i legami allungati.
Si strinse al suo centro raccogliendosi dentro di sé, ma non bastava.
Strattoni ripetuti dell’altro lo portavano sempre più vicino a quell’altra
realtà.
Lo stava osservando oramai. Non voleva perdersi. Non poteva perdersi.
Doveva restare uno.
Si ritrasse con una strappo violento e vide l’altro scivolare lentamente
verso di lui.
Era così o era il contrario. Magari era lui che stava scivolando nell’altra
realtà.
USS Seatiger - Sala Ologrammi 1
30/06/2398 Ore 10:12 - Data Stellare 75494.31
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No!
Come era possibile? Non poteva perdere. Aveva scritto lui stesso quel
programma non era prevista la sconfitta. La pesca doveva avere sempre un
esito positivo.
Eppure quella maledetta bestiaccia boliana con un colpo di pinna gli aveva
fatto perdere l’equilibrio. Il piede era scivolato sulla tolda bagnata ed
ora stava inesorabilmente cadendo verso l’acqua.
Sentì l’impatto dell’acqua sul viso. Un istante dopo si sentì avvolto
completamente mentre perdeva i sensi.
USS Seatiger – Ufficio Consigliere Lawtoein
01/07/2398 Ore 11:05 - Data Stellare 75497.15
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Dieci minuti di ritardo ci stavano, considerando il personaggio. Quindi
avrebbe accettato anche la mezzora. Due ore però erano decisamente troppe.
“Computer localizzare il Guardiamarina Gallavin.”
“Il Guardiamarina Gallavin non risulta a bordo.”
Questa onestamente non se l’aspettava.
“Computer indicare l’ultima posizione nota del Guardiamarina Gallavin.”
“Ultima posizione registrata Sala Ologrammi 1.”
“Dettagli.”
“Accesso ore 09:30 di ieri. Programma Gallivan 1-0-0-3. Programma
interrotto ore 10:.12 minuti.”
“Computer il Signor Gallivan è in Sala Ologrammi 1?”
“Negativo.”
Anena si alzò per un momento indeciso se marciare in plancia, lanciare
l’allarme o parlare con il Capitano. Optò rapidamente per la terza ipotesi,
non aveva idea di cosa potesse essere successo meglio un po’ di cautela.
“Capitano ho bisogno di parlarle con lei immediatamente.”
“Problemi con l’appuntamento di oggi?”
“Problemi con il paziente. Si è letteralmente dissolto.”
“Chiarisca dissolto.”
“Non è presente sulla USS Seatiger.”
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Guardiamarina Anena Lawtoein
Consigliere
USS Seatiger - NCC 72733
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Martina mail: Lawtoein a gmail.com
Skype: martina_fvg
Jabber: Lawtoein
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Non esistono domande stupide solo risposte stupide
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