[Stml3] [MEX 07.01]: Contrasti e Ologrammi - Tkar
Rashan
rashan.tholos a gmail.com
Mer 24 Lug 2019 19:58:43 CEST
concordo ottimo brano!!
Il 12/07/2019 00:21, illu ha scritto:
> ottimo pezzo. frizzante e "misterioso" q.b.
>
> Massimiliano aka illu aka Carelli
>
> Il giorno mer 10 lug 2019 alle ore 13:45 Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com>
> ha scritto:
>
>> Ecco il brano, spero vi piaccia!
>>
>>
>> Silvia/Tkar
>>
>>
>> *****************************************
>>
>> Brano: 07-01
>>
>> Titolo: Contrasti e Ologrammi
>>
>> Autore: Tenente Comandante TKar
>>
>> (aka Silvia Brunati)
>>
>> *****************************************
>>
>>
>>
>>
>>
>> USS Seatiger – Sala Ologrammi 1 –corridoio esterno
>>
>> 01/07/2398 Ore 12:15
>>
>> ======================================
>>
>> Il guardiamarina Latitude era chino sulla consolle della sala ologrammi 1
>> e controllava ripetutamente i risultati che il tricorder gli mostrava
>> cercando di venire a capo di quello che stava leggendo e contemporaneamente
>> ignorare la presenza del tenente comandante Tkar al suo fianco. Non che il
>> comandante facesse nulla per disturbare il suo lavoro, il vulcaniano era
>> tranquillamente appoggiato alla paratia di fianco che controllava un padd.
>> Tuttavia, la sola presenza di Tkar aveva il potere di innervosire il
>> giovane guardiamarina che mai si era trovato solo con lui prima d’ora.
>>
>> “Okay!” Esclamò dopo cinque minuti sbattendo i palmi delle mani l’uno
>> contro l’altro e raddrizzandosi. Il vulcaniano sollevò appena lo sguardo
>> per guardarlo. “La notizia buona è che non c’è alcun guasto.”
>>
>> Tkar lo fissò in silenzio per un paio di lunghissimi secondi poi, con la
>> stessa espressione di chi sta facendo uno sforzo di conversazione chiese,
>> “la cattiva qual è?”
>>
>> “Oh!” Esclamò preso contropiede Latitude, “ovviamente c’è una cattiva
>> notizia.”
>>
>> Tkar attese in silenzio che proseguisse, “le registrazioni confermano la
>> presenza del signor Gallavin in sala ologrammi, ma non la sua uscita.”
>>
>> “Quindi è ancora all’interno,” constatò il comandante.
>>
>> “Si, cioè no,” si contraddisse Latitude, “non lo so.” Ammise alla fine con
>> un sospiro. “Potrei avanzare delle ipotesi ma, “ si affrettò ad aggiungere
>> sotto l’attento sguardo di Tkar, “è prematuro e vorrei prima consultarmi
>> con il comandante Carelli.”
>>
>> “Mi aggiorni appena avrete delle novità,” ordinò Tkar iniziando a muoversi.
>>
>> “Signore?” Lo richiamò Latitude dopo un momento di esitazione, “devo
>> impedire l’accesso alla sala ologrammi?”
>>
>> “Certamente. Nessuno entra e nessuno esce fino a nuovo ordine,” confermò
>> il comandante.
>>
>> “Nemmeno se si tratta di Gallavin?” La battuta era sfuggita a Latitude
>> prima che riuscisse ad impedirsi di farla. Tkar sollevò un sopracciglio.
>>
>> “Qualora il signor Gallavin,” gli rispose come se stesse parlando ad un
>> bambino piccolo, “dovesse comparire, sarà meglio che mi avvisi
>> immediatamente.”
>>
>> “Si signore,” rispose Latitude deglutendo.
>>
>> Il vulcaniano lo fissò ancora per qualche istante poi, con un breve cenno
>> del capo, riprese a camminare.
>>
>> Una volta svoltato l’angolo, tuttavia, Tkar riesaminò la conversazione
>> appena conclusasi. Dall’attenta osservazione del signor Finn, aveva dedotto
>> che l’espressione ‘notizia buona/cattiva’ era una delle preferite dei
>> terrestri, per quanto, per lui, fosse sostanzialmente illogica. Non
>> esistevano notizie buone o cattive, solo notizie. Tuttavia, anni di
>> frequentazione avevano portato i vulcaniani a comprendere la maggior parte
>> delle espressioni che i terrestri amavano così tanto e ad imparare quali
>> fossero le corrette risposte. Questo non voleva dire che Tkar fosse sempre
>> pronto a rispondere nel modo adeguato, ma grazie al signor Finn, che suo
>> malgrado era una fonte infinita di insegnamenti, stava iniziando a
>> ‘prenderci la mano’.
>>
>> “Signore!”
>>
>> Tkar si fermò di nuovo girandosi a guardare Latitude che l’aveva seguito.
>>
>> “Cosa faccio con il programma? Lo disattivo?”
>>
>> La domanda era interessante, Tkar si prese qualche secondo prima di
>> rispondere per valutare cosa fosse meglio da fare.
>>
>> “No.”
>>
>>
>>
>>
>>
>> USS Seatiger – Ologramma 1-0-0-3
>>
>> 30/06/2397 Contemporaneamente
>>
>> ======================================
>>
>> Qualcosa non andava. Non sapeva più in quale realtà si trovasse, la sua o
>> quella dell’essere che, a sua volta, non era più nella sua realtà. O forse
>> si. Il dolore gli aveva reso difficile ragionare e per vincere era stato
>> costretto ad attingere ad altro. Aveva vinto? O era solo un’impressione?
>>
>> Qualcosa non andava. Non gli piaceva quello che era successo, non gli
>> piaceva!
>>
>> Perché era arrabbiato e cos’era la rabbia?
>>
>> Non conosceva quella parola eppure voleva prendersela con qualcosa, con
>> qualcuno per l’ingiustizia cui era stato sottoposto! Avrebbero pagato per
>> quello che gli avevano fatto!
>>
>> Ma fatto cosa?
>>
>> Qualcosa non andava.
>>
>> Qualcosa non andava.
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>> USS Seatiger - Sala Ologrammi 2 – Ponte 9
>>
>> 30/06/2397 Contemporaneamente
>>
>> ======================================
>>
>> Il comandante Finn si era lasciato convincere ad andare a quel concerto
>> controvoglia, ma ora si stava divertendo. Più che divertendo, era
>> decisamente esaltato. Il suo corpo si muoveva a ritmo della musica e la
>> testa ondeggiava avanti ed indietro mentre la sua bocca cantava ogni
>> singola parola della canzone che la band stava suonando. Ogni mossa che il
>> cantante faceva sul palco Finn la ripeteva allo stesso modo, con maggior
>> energia e più convinzione. Viveva quel concerto come se fosse stato il suo.
>>
>> “Sono proprio bravo!” Gridò nell’orecchio di Anari per sovrastare la
>> musica, la denobulana li sfoderò un sorriso abbagliante.
>>
>> “Per me è uno dei tuoi concerti migliori!”
>>
>> Finn non rispose preso com’era in una giravolta che terminava con
>> spaccata. Accanto a loro diversi spettatori sembravano combattuti fra il
>> guardare l’esibizione sul palco e quella del primo ufficiale della
>> Seatiger. Sorrisi divertiti e stupiti accompagnavano ogni mossa di Finn e
>> Anari, che si era unita a lui per cantare.
>>
>> “Bravo! Uuuuuhhh!” Gridò Finn applaudendo alla fine della canzone. “Hai
>> ragione! Questo concerto è fantastico! E’ un po’ strano fare lo spettatore
>> di se stessi, ma è uno sballo!”
>>
>> Anari rise saltellando su una gamba e poi sull’altra applaudendo. “Sapevo
>> che ti sarebbe piaciuto! E non è ancora finita!”
>>
>> “Che vuoi dire…?”
>>
>> In quel momento il cantante sul palco sollevò una mano per chiedere
>> l’attenzione e la folla si concentrò tutta su di lui.
>>
>> “Grazie, siete fantastici!” Applausi e grida accompagnarono le sue parole.
>> “E’ bellissimo essere qui stasera con voi e, proprio perché è una serata
>> eccezionale faremo una cosa che non abbiamo mia fatto prima…”
>>
>> “Strano, non mi ricordavo di aver detto questa frase,” commentò Finn
>> perplesso.
>>
>> “...nel pubblico oggi c’è una persona speciale, qualcuno che vorremo
>> invitare qui sul palco…”
>>
>> “Hai mai cantato con te stesso?” Gli chiese all’improvviso Anari con un
>> sorrisone.
>>
>> “Solo quando ero molto ubriaco,” rispose Finn sgranando gli occhi.
>>
>> “Comandante Finn! Salga con noi sul palco allontanandosi da
>> quell’abominio!” Gridò il Finn olografico.
>>
>> “Questo non era previsto,” commentò Anari mentre tutti attorno a loro si
>> giravano a guardarli.
>>
>> “Abominio?” Esclamò perplesso Finn.
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>> USS Seatiger – Ologramma 1-0-0-3
>>
>> 30/06/2397 Contemporaneamente
>>
>> ======================================
>>
>> Altri esseri, li sentiva, li percepiva, non li voleva. Uno soprattutto non
>> lo voleva. Poteva schiacciarlo, poteva liberarsene, avrebbe potuto
>> vendicarsi di tutti i torti subiti eliminandolo per sempre. No! Qualcosa
>> non andava! Cos’era questa nuova parola? Vendetta?
>>
>> Aveva sbagliato, c’era uno strappo, lo sentiva, qualcosa si era infilato
>> dove non doveva. O forse no, forse era sempre stato così.
>>
>> Qualcosa non andava. Si insinuava dentro di lui. In quale realtà però?
>>
>> Perché era tutto così difficile? Dove fare qualcosa, doveva fermare la
>> musica, doveva liberarsi di quello che lo faceva soffrire.
>>
>> Qualcosa non andava.
>>
>> Qualcosa non andava.
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>> USS Seatiger – Ingegneria
>>
>> 30/06/2397 Ore 14:00
>>
>> ======================================
>>
>> Droxine Carelli tamburellava con le dita accanto alla consolle mentre
>> scorreva i dati pensierosa. Attorno a lei la sua squadra esaminava le
>> stesse informazioni.
>>
>> “Non può essere scomparso nel nulla!” Esclamò Gulfar sbattendo la mano sul
>> pannello e facendo sobbalzare Sorges che gli lanciò un’occhiataccia prima
>> di rispondergli indicando i dati. “Eppure non c’è traccia del tenente da
>> nessuna parte, lo vedi anche tu.”
>>
>> “Non è esatto,” la corresse Carelli facendo scendere il silenzio attorno a
>> se, “sappiamo perfettamente dove si trovasse prima di scomparire.”
>>
>> “Si, ma non dove sia ora,” ribatté perplesso il guardiamarina Latitude
>> grattandosi la testa. Carelli sorrise al giovane che era approdato nel suo
>> gruppo di recente. Dopo un periodo di comprensibile disagio iniziale,
>> Latitude stava iniziando ad integrarsi con gli altri ed era migliorato così
>> tanto che gli aveva affidato l’incarico di occuparsi di verificare il
>> funzionamento della sala ologrammi 1 da solo.
>>
>> “Partiamo da quello che sappiamo,” suggerì il capo ingegnere invitando il
>> gruppo a parlare.
>>
>> “Non ci sono tracce di teletrasporto, quindi non ha lasciato la nave,”
>> affermò Gulfar che veniva considerato il massimo esperto in materia e
>> perciò raramente contraddetto, e Carelli lo conosceva da sufficiente tempo
>> da non mettere in dubbio quanto affermava. Perciò annuì.
>>
>> “Non ci sono tracce di forzatura sulla porta, né elettroniche né fisiche,
>> nessun segno di lotta. Nulla ha interrotto il programma,” aggiunse
>> Latitude, “ho verificato due volte.”
>>
>> “Non ci sono stati sbalzi energetici di alcun genere,” contribuì Sorges,
>> “almeno non più del solito.”
>>
>> “Possibili alterazioni del programma?” suggerì Frida Contes.
>>
>> “Che fa sparire una persona?” Ribatté ironico Gulfar. “Deve essere
>> un’alterazione maledettamente buona.” Aggiunse massaggiandosi la barba
>> perplesso. Gulfar e Contes si erano scontrati parecchie volte nel corso
>> degli anni ed il tellarite aveva imparato a non sottovalutare i
>> suggerimenti della boliana. Carelli, continuando a far scorrere i dati,
>> considerò il suggerimento.
>>
>> “Conosciamo qualcuno in grado di manomettere un programma olografico così
>> bene da ingannare i nostri sistemi?”
>>
>> Il silenzio improvviso che la circondò la spinse a sollevare lo sguardo.
>> “A parte me,” precisò.
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>> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
>> occupati. Bertolt Brecht
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Fabrizio
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