[Stml3] [MEX 07.01]: Contrasti e Ologrammi - Tkar
Cmdr. Arjian Kenar
arjiankenar a gmail.com
Sab 27 Lug 2019 16:02:02 CEST
Grazie Silvia,
il brano è online
<http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Seatiger/main.php?include=viewlogs_2.php&missione=168&viewlog=1>
.
Michele
Il giorno mer 24 lug 2019 alle ore 19:58 Rashan <rashan.tholos a gmail.com>
ha scritto:
> concordo ottimo brano!!
>
> Il 12/07/2019 00:21, illu ha scritto:
> > ottimo pezzo. frizzante e "misterioso" q.b.
> >
> > Massimiliano aka illu aka Carelli
> >
> > Il giorno mer 10 lug 2019 alle ore 13:45 Silvia Brunati <
> sbrunati a gmail.com>
> > ha scritto:
> >
> >> Ecco il brano, spero vi piaccia!
> >>
> >>
> >> Silvia/Tkar
> >>
> >>
> >> *****************************************
> >>
> >> Brano: 07-01
> >>
> >> Titolo: Contrasti e Ologrammi
> >>
> >> Autore: Tenente Comandante TKar
> >>
> >> (aka Silvia Brunati)
> >>
> >> *****************************************
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >> USS Seatiger – Sala Ologrammi 1 –corridoio esterno
> >>
> >> 01/07/2398 Ore 12:15
> >>
> >> ======================================
> >>
> >> Il guardiamarina Latitude era chino sulla consolle della sala ologrammi
> 1
> >> e controllava ripetutamente i risultati che il tricorder gli mostrava
> >> cercando di venire a capo di quello che stava leggendo e
> contemporaneamente
> >> ignorare la presenza del tenente comandante Tkar al suo fianco. Non che
> il
> >> comandante facesse nulla per disturbare il suo lavoro, il vulcaniano era
> >> tranquillamente appoggiato alla paratia di fianco che controllava un
> padd.
> >> Tuttavia, la sola presenza di Tkar aveva il potere di innervosire il
> >> giovane guardiamarina che mai si era trovato solo con lui prima d’ora.
> >>
> >> “Okay!” Esclamò dopo cinque minuti sbattendo i palmi delle mani l’uno
> >> contro l’altro e raddrizzandosi. Il vulcaniano sollevò appena lo sguardo
> >> per guardarlo. “La notizia buona è che non c’è alcun guasto.”
> >>
> >> Tkar lo fissò in silenzio per un paio di lunghissimi secondi poi, con la
> >> stessa espressione di chi sta facendo uno sforzo di conversazione
> chiese,
> >> “la cattiva qual è?”
> >>
> >> “Oh!” Esclamò preso contropiede Latitude, “ovviamente c’è una cattiva
> >> notizia.”
> >>
> >> Tkar attese in silenzio che proseguisse, “le registrazioni confermano la
> >> presenza del signor Gallavin in sala ologrammi, ma non la sua uscita.”
> >>
> >> “Quindi è ancora all’interno,” constatò il comandante.
> >>
> >> “Si, cioè no,” si contraddisse Latitude, “non lo so.” Ammise alla fine
> con
> >> un sospiro. “Potrei avanzare delle ipotesi ma, “ si affrettò ad
> aggiungere
> >> sotto l’attento sguardo di Tkar, “è prematuro e vorrei prima consultarmi
> >> con il comandante Carelli.”
> >>
> >> “Mi aggiorni appena avrete delle novità,” ordinò Tkar iniziando a
> muoversi.
> >>
> >> “Signore?” Lo richiamò Latitude dopo un momento di esitazione, “devo
> >> impedire l’accesso alla sala ologrammi?”
> >>
> >> “Certamente. Nessuno entra e nessuno esce fino a nuovo ordine,” confermò
> >> il comandante.
> >>
> >> “Nemmeno se si tratta di Gallavin?” La battuta era sfuggita a Latitude
> >> prima che riuscisse ad impedirsi di farla. Tkar sollevò un sopracciglio.
> >>
> >> “Qualora il signor Gallavin,” gli rispose come se stesse parlando ad un
> >> bambino piccolo, “dovesse comparire, sarà meglio che mi avvisi
> >> immediatamente.”
> >>
> >> “Si signore,” rispose Latitude deglutendo.
> >>
> >> Il vulcaniano lo fissò ancora per qualche istante poi, con un breve
> cenno
> >> del capo, riprese a camminare.
> >>
> >> Una volta svoltato l’angolo, tuttavia, Tkar riesaminò la conversazione
> >> appena conclusasi. Dall’attenta osservazione del signor Finn, aveva
> dedotto
> >> che l’espressione ‘notizia buona/cattiva’ era una delle preferite dei
> >> terrestri, per quanto, per lui, fosse sostanzialmente illogica. Non
> >> esistevano notizie buone o cattive, solo notizie. Tuttavia, anni di
> >> frequentazione avevano portato i vulcaniani a comprendere la maggior
> parte
> >> delle espressioni che i terrestri amavano così tanto e ad imparare quali
> >> fossero le corrette risposte. Questo non voleva dire che Tkar fosse
> sempre
> >> pronto a rispondere nel modo adeguato, ma grazie al signor Finn, che suo
> >> malgrado era una fonte infinita di insegnamenti, stava iniziando a
> >> ‘prenderci la mano’.
> >>
> >> “Signore!”
> >>
> >> Tkar si fermò di nuovo girandosi a guardare Latitude che l’aveva
> seguito.
> >>
> >> “Cosa faccio con il programma? Lo disattivo?”
> >>
> >> La domanda era interessante, Tkar si prese qualche secondo prima di
> >> rispondere per valutare cosa fosse meglio da fare.
> >>
> >> “No.”
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >> USS Seatiger – Ologramma 1-0-0-3
> >>
> >> 30/06/2397 Contemporaneamente
> >>
> >> ======================================
> >>
> >> Qualcosa non andava. Non sapeva più in quale realtà si trovasse, la sua
> o
> >> quella dell’essere che, a sua volta, non era più nella sua realtà. O
> forse
> >> si. Il dolore gli aveva reso difficile ragionare e per vincere era stato
> >> costretto ad attingere ad altro. Aveva vinto? O era solo un’impressione?
> >>
> >> Qualcosa non andava. Non gli piaceva quello che era successo, non gli
> >> piaceva!
> >>
> >> Perché era arrabbiato e cos’era la rabbia?
> >>
> >> Non conosceva quella parola eppure voleva prendersela con qualcosa, con
> >> qualcuno per l’ingiustizia cui era stato sottoposto! Avrebbero pagato
> per
> >> quello che gli avevano fatto!
> >>
> >> Ma fatto cosa?
> >>
> >> Qualcosa non andava.
> >>
> >> Qualcosa non andava.
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >> USS Seatiger - Sala Ologrammi 2 – Ponte 9
> >>
> >> 30/06/2397 Contemporaneamente
> >>
> >> ======================================
> >>
> >> Il comandante Finn si era lasciato convincere ad andare a quel concerto
> >> controvoglia, ma ora si stava divertendo. Più che divertendo, era
> >> decisamente esaltato. Il suo corpo si muoveva a ritmo della musica e la
> >> testa ondeggiava avanti ed indietro mentre la sua bocca cantava ogni
> >> singola parola della canzone che la band stava suonando. Ogni mossa che
> il
> >> cantante faceva sul palco Finn la ripeteva allo stesso modo, con maggior
> >> energia e più convinzione. Viveva quel concerto come se fosse stato il
> suo.
> >>
> >> “Sono proprio bravo!” Gridò nell’orecchio di Anari per sovrastare la
> >> musica, la denobulana li sfoderò un sorriso abbagliante.
> >>
> >> “Per me è uno dei tuoi concerti migliori!”
> >>
> >> Finn non rispose preso com’era in una giravolta che terminava con
> >> spaccata. Accanto a loro diversi spettatori sembravano combattuti fra il
> >> guardare l’esibizione sul palco e quella del primo ufficiale della
> >> Seatiger. Sorrisi divertiti e stupiti accompagnavano ogni mossa di Finn
> e
> >> Anari, che si era unita a lui per cantare.
> >>
> >> “Bravo! Uuuuuhhh!” Gridò Finn applaudendo alla fine della canzone. “Hai
> >> ragione! Questo concerto è fantastico! E’ un po’ strano fare lo
> spettatore
> >> di se stessi, ma è uno sballo!”
> >>
> >> Anari rise saltellando su una gamba e poi sull’altra applaudendo.
> “Sapevo
> >> che ti sarebbe piaciuto! E non è ancora finita!”
> >>
> >> “Che vuoi dire…?”
> >>
> >> In quel momento il cantante sul palco sollevò una mano per chiedere
> >> l’attenzione e la folla si concentrò tutta su di lui.
> >>
> >> “Grazie, siete fantastici!” Applausi e grida accompagnarono le sue
> parole.
> >> “E’ bellissimo essere qui stasera con voi e, proprio perché è una serata
> >> eccezionale faremo una cosa che non abbiamo mia fatto prima…”
> >>
> >> “Strano, non mi ricordavo di aver detto questa frase,” commentò Finn
> >> perplesso.
> >>
> >> “...nel pubblico oggi c’è una persona speciale, qualcuno che vorremo
> >> invitare qui sul palco…”
> >>
> >> “Hai mai cantato con te stesso?” Gli chiese all’improvviso Anari con un
> >> sorrisone.
> >>
> >> “Solo quando ero molto ubriaco,” rispose Finn sgranando gli occhi.
> >>
> >> “Comandante Finn! Salga con noi sul palco allontanandosi da
> >> quell’abominio!” Gridò il Finn olografico.
> >>
> >> “Questo non era previsto,” commentò Anari mentre tutti attorno a loro si
> >> giravano a guardarli.
> >>
> >> “Abominio?” Esclamò perplesso Finn.
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >> USS Seatiger – Ologramma 1-0-0-3
> >>
> >> 30/06/2397 Contemporaneamente
> >>
> >> ======================================
> >>
> >> Altri esseri, li sentiva, li percepiva, non li voleva. Uno soprattutto
> non
> >> lo voleva. Poteva schiacciarlo, poteva liberarsene, avrebbe potuto
> >> vendicarsi di tutti i torti subiti eliminandolo per sempre. No! Qualcosa
> >> non andava! Cos’era questa nuova parola? Vendetta?
> >>
> >> Aveva sbagliato, c’era uno strappo, lo sentiva, qualcosa si era infilato
> >> dove non doveva. O forse no, forse era sempre stato così.
> >>
> >> Qualcosa non andava. Si insinuava dentro di lui. In quale realtà però?
> >>
> >> Perché era tutto così difficile? Dove fare qualcosa, doveva fermare la
> >> musica, doveva liberarsi di quello che lo faceva soffrire.
> >>
> >> Qualcosa non andava.
> >>
> >> Qualcosa non andava.
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >> USS Seatiger – Ingegneria
> >>
> >> 30/06/2397 Ore 14:00
> >>
> >> ======================================
> >>
> >> Droxine Carelli tamburellava con le dita accanto alla consolle mentre
> >> scorreva i dati pensierosa. Attorno a lei la sua squadra esaminava le
> >> stesse informazioni.
> >>
> >> “Non può essere scomparso nel nulla!” Esclamò Gulfar sbattendo la mano
> sul
> >> pannello e facendo sobbalzare Sorges che gli lanciò un’occhiataccia
> prima
> >> di rispondergli indicando i dati. “Eppure non c’è traccia del tenente da
> >> nessuna parte, lo vedi anche tu.”
> >>
> >> “Non è esatto,” la corresse Carelli facendo scendere il silenzio
> attorno a
> >> se, “sappiamo perfettamente dove si trovasse prima di scomparire.”
> >>
> >> “Si, ma non dove sia ora,” ribatté perplesso il guardiamarina Latitude
> >> grattandosi la testa. Carelli sorrise al giovane che era approdato nel
> suo
> >> gruppo di recente. Dopo un periodo di comprensibile disagio iniziale,
> >> Latitude stava iniziando ad integrarsi con gli altri ed era migliorato
> così
> >> tanto che gli aveva affidato l’incarico di occuparsi di verificare il
> >> funzionamento della sala ologrammi 1 da solo.
> >>
> >> “Partiamo da quello che sappiamo,” suggerì il capo ingegnere invitando
> il
> >> gruppo a parlare.
> >>
> >> “Non ci sono tracce di teletrasporto, quindi non ha lasciato la nave,”
> >> affermò Gulfar che veniva considerato il massimo esperto in materia e
> >> perciò raramente contraddetto, e Carelli lo conosceva da sufficiente
> tempo
> >> da non mettere in dubbio quanto affermava. Perciò annuì.
> >>
> >> “Non ci sono tracce di forzatura sulla porta, né elettroniche né
> fisiche,
> >> nessun segno di lotta. Nulla ha interrotto il programma,” aggiunse
> >> Latitude, “ho verificato due volte.”
> >>
> >> “Non ci sono stati sbalzi energetici di alcun genere,” contribuì Sorges,
> >> “almeno non più del solito.”
> >>
> >> “Possibili alterazioni del programma?” suggerì Frida Contes.
> >>
> >> “Che fa sparire una persona?” Ribatté ironico Gulfar. “Deve essere
> >> un’alterazione maledettamente buona.” Aggiunse massaggiandosi la barba
> >> perplesso. Gulfar e Contes si erano scontrati parecchie volte nel corso
> >> degli anni ed il tellarite aveva imparato a non sottovalutare i
> >> suggerimenti della boliana. Carelli, continuando a far scorrere i dati,
> >> considerò il suggerimento.
> >>
> >> “Conosciamo qualcuno in grado di manomettere un programma olografico
> così
> >> bene da ingannare i nostri sistemi?”
> >>
> >> Il silenzio improvviso che la circondò la spinse a sollevare lo sguardo.
> >> “A parte me,” precisò.
> >>
> >>
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> >> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> >> occupati. Bertolt Brecht
> >>
> >>
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