[Stml4] 04.05 – Opportunità per un delitto (Dorothea Reis)
Cesare Atlantis
cesare.atlantis a gmail.com
Mar 9 Ago 2016 20:45:51 CEST
Bello, interessante la voce che mette alla prova gli ufficiali per
vedere come reagiscono.
Povera la smemorata Thea...
Il 09/08/2016 18:08, Vanessa Reis Squirtaker ha scritto:
> Il brano è corto, ma sono una pratica.. questa è una situazione in cui io non sono a mio agio.
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> Altrove, in mare aperto, tempo indeterminato
> I due Random osservarono entrambi per un lungo momento quella che da lontano pareva essere un’isola. Presentava un’alta parete rocciosa per quasi tutta la parte a loro visibile, tranne per una piccola insenatura probabilmente dovuta ad una frana in tempi non recenti.
> Lì pareva esserci un declivio che terminava in una sorta di approdo naturale sabbioso o ghiaioso.
> Le valutazioni differivano sotto qualche aspetto, ma entrambi ragionarono allo stesso modo sulla rotta da seguire per arrivare a destinazione.
> Il mare sembrava essere insolitamente calmo, ma in lontananza nuvole facevano capolino sia a est sia a sud. Se si fosse alzato il vento, il tempo sarebbe cambiato in poco tempo.
> Decisero di affiancarsi alla vogata, ma qualcosa aveva stabilito diversamente.
> Il Tenente dell’Impero Terrestre si era involontariamente allungato nella metà barca del suo omologo della Flotta Astrale, quando fu sbalzato fuori bordo da un’invisibile parete di forza.
> Una voce comparve dal nulla.
> “Puoi salvarlo o lasciarlo affogare, solo uno dal mare si potrà liberare”
>
> Altrove, in un deserto di fuoco, tempo indeterminato
> L’oasi davanti ai loro occhi sembrava allontanarsi ad ogni passo, facendo infuriare il Cortes dell’Impero Terrestre che ringhiava e mugugnava dalla rabbia.
> I suoi nervi erano tesi, al contrario del Cortes della Flotta Astrale che sembrava quasi rassegnato al suo destino.
> Era un debole agli occhi del Capitano della ISS Atlantis.. arrancava e tossiva.. tossiva ed arrancava: un pusillanime senza addestramento.
> In effetti, il Cortes dell’Impero Terrestre pareva essere quello più resistente alla fatica rispetto al suo omologo della Flotta Astrale.
> Il primo camminava sì stancamente e pesantemente come il secondo, ma sopportava stoicamente il vento caldo che aumentava di minuto in minuto dando vita a nuvole di sabbia che bruciavano i polmoni e facevano lacrimare gli occhi.
> Il Cortes della USS Atlantis invece tossiva a più riprese e pareva in difficoltà.
> Ad un certo punto lo vide piegarsi su se stesso e cadere in avanti sulle ginocchia.
> Una voce comparve dal nulla.
> “Finiscilo e l’oasi troverai. Salvalo e mai più acqua berrai”
>
> Altrove, in una valla innevata, tempo indeterminato
> Erano passati pochi minuti dal ritrovamento del foglio e fra le due Reis era calato un inquietante silenzio.
> Entrambe ispezionavano la piccola baita alla ricerca di qualche indizio, la Reis della Flotta Astrale, e anche di qualche arma, la Reis dell’Impero Terrestre.
> Fu quando si ritrovarono di fronte che accadde:
> Dorothea della Flotta Astrale lanciò un urlo.
> “Ma tu chi sei?”
> Gli occhi erano sbarrati da un autentico moto di spavento.
> Di fronte a lei, la Reis dell’Impero Terrestre non mosse un muscolo, sbattendo a malapena le palpebre.
> “Come?”
> “TU chi sei? Sei la mia coscienza? Sei uno specchio?”
> “Certo ed esaudisco desideri!” rispose sarcastica il Commissario della ISS Atlantis
> “Allora vorrei tornare sulla mia nave.. certo questo posto mi piace, immerso nella neve.. ma sono da sola e non voglio.. voglio tornare dal Capitano.. dal Capitano..ehm..”
> “Cortes?!”
> “Uh? Eh? Sì lui!”
> “Non ricordi? Solo una di noi due potrà tornare da Cortes! Stupida!”
> “Ah.. e l’altra?”
> “Dovrà sacrificarsi!”
> “Oh? Davvero? E perché?”
> “Così è stato scritto!”
> “Da chi?”
> “Non lo sappiamo, ricordi?”
> “E allora perché ci fidiamo di lui? O di lei?”
> Le banalità delle domande della Reis della Flotta Astrale stavano stufando la sua controparte, quando come un fulmine a ciel sereno sentì formulare una questione sensata.
> Avrebbe potuto ucciderla all’istante, ma poi chi o cosa le garantiva che sarebbe tornata a bordo della sua nave? Nel suo universo? Ad esercitare le sue funzioni? Chi le garantiva che non sarebbe finita come quella sua pallida copia, stordita e senza futuro?
> Ucciderla subito, ora che era fuori di testa o usarla per trovare una via di fuga? Certo non che si potesse molto contare sull’intelligenza di quella donna, ma magari nella sua fissazione sulle cose stupide e banali avrebbe trovato qualcosa di utile per permetterle di uscire integra da quel casino e farla pagare a quello sciocco di Cortes.
> Se avesse eseguito alla lettera gli ordini del Comando Imperiale di Flotta non sarebbero stati scaraventati in un altro universo in solitaria ad affrontare l’entità ionica.
> Avrebbe dovuto risponderne lei, ovviamente.
> E si sarebbe assicurata che Cortes la pagasse cara per quello, ma prima doveva uscire viva da quella specie di trappola per topi.
> Osservò la Reis della Flotta Astrale che a sua volta la guardava con quegli occhioni spalancati in cerca di qualche risposta. Decise di dargliene qualcuna, a suo favore e di usare quella sua versione sbiadita di sé per trovare una soluzione.
> “Cara Thea.. devi sapere che..”
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