[Stml4] 2.06: Incontri e Scontri
Cesare Atlantis
cesare.atlantis a gmail.com
Gio 28 Gen 2016 19:19:52 CET
Ciao, ho letto solo ora il brano, scusa!
Complimenti era molto bello!
Il 25/01/2016 01:32, Silvia Brunati ha scritto:
> Eccomi!
> Scusate il ritardo.
>
> Silvia
>
> *USS Atlantis, sala mensa 9 Agosto 2170 ore 23:00*
>
> “Ero certo di trovarla qui, guardiamarina”.
>
> Le antenne di Sherileb si rizzarono istantaneamente alla voce conosciuta,
> posò la tazza di tè sul bancone e lentamente si girò a fissare lo sguardo
> gelido e la bocca tirata del primo pilota della Kumari.
>
> “Signore”. Lo saluto tradendo un po’ di insicurezza, ma presto si accorse
> che un angolo della bocca dell’andoriano iniziava a tendere verso l’alto,
> “pensavo avesse cose migliori da fare”, concluse mentre un accenno di
> sorriso le compariva sul viso.
>
> “Tipo guidare la nave cui era destinata lei, guardiamarina?”
>
> “Tipo rubarmi il posto che mi spettava di diritto, signore”.
>
> “Mi pare di ricordare che l’abbiano cacciata…”
>
> “A me sembra che sia io ad essermene andata…”
>
> “Portandoti via la mia collezione di pugnali”.
>
> “Tanto non ti sarebbero serviti per pilotare”.
>
> “Ci ero affezionato…” Il sorriso ora compariva anche sul volto
> dell’andoriano.
>
> “Anche io, li avevamo comprati assieme”.
>
> “Rubati”.
>
> Sherileb si guardò rapidamente attorno prima di correggerlo, “presi in
> prestito”.
>
> “E mai restituiti”.
>
> Rimasero in silenzio a fissarsi sorridendo, quasi con soddisfazione, poi si
> abbracciarono all’improvviso. “Mi sei mancata”. Le sussurrò Kiv per poi
> allontanarla e fissarne il volto con attenzione, “c’è qualcosa di diverso
> in te, sembri più…”
>
> “Affascinante?” Lo interruppe Sherileb ridacchiando.
>
> “Stavo per dire matura”, la corresse Kiv del clan Th'shrilnas con una
> smorfia appoggiandosi al bancone, “come ti trovi fra questi ragazzini?”
>
> Una smorfietta infastidita comparve sul volto di Sherileb a quella domanda,
> “sono meno ingenui di quello che credi Kiv”, gli rispose dopo qualche
> istante, “anche se hanno dovuto cercare una pilota andoriana per capire
> come guidare la loro stessa nave”. Aggiunge con un sogghigno.
>
> La risata di Kiv le riportò alla mente molti, troppi ricordi che si
> affrettò a scacciare con un rapido movimento del capo, le antenne lo
> accompagnarono come in una danza. “Scherzi a parte perché non sei a bordo
> della tua nave?”
>
> L’andoriano strinse le spalle, “il capitano aveva una riunione con il tuo,
> mi ha chiesto di accompagnarlo ed eccomi qui”.
>
> Sherileb tirò appena indietro le antenne a sottolineare il suo scetticismo
> a quella risposta. Kiv se ne accorse, sospirò e le sorrise: “il capitano
> voleva che scoprissi, con discrezione, come te la cavavi”.
>
> Sherileb sbuffò incredula.
>
> “Sai che ha sempre creduto molto in te”.
>
> “Non ho i tuoi stessi ricordi”.
>
> Kiv scosse la testa, “perché eri troppo presa a guardare il tuo orgoglio
> ferito”.
>
> L’andoriana sbuffò di nuovo lasciando cadere l’argomento, “che ne pensi di
> questa storia?”
>
> “Che qualcuno ci sta prendendo per il naso”, rispose Kiv prendendo la tazza
> di Sherileb, “non esistono astronavi fantasma, solo pirati molto ben
> organizzati”, portò la tazza al naso annusandone il contenuto, “tè
> terrestre?!” Esclamò disgustato.
>
> “Già, dicono faccia bene alla pelle”, ribatté Sherileb riprendendo la tazza
> con una smorfia seccata, “non so se siano pirati, ma ho visto le
> simulazioni dei loro voli ed hanno qualcuno al timone davvero bravo”,
> proseguì.
>
> “Ed un navigatore che sa sempre portarli dove devono essere ed un congegno
> per farli sparire rapidamente, ma non sono romulani”.
>
> “E sanno sempre dove colpire”.
>
> “Già”, Kiv allungò la mano a fermare la sua mentre stava portando la tazza
> alla bocca, “questa roba ti ucciderà”.
>
> Sherileb sollevò un sopracciglio ruotando le antenne verso di lui, “conosci
> qualcosa di migliore da bere?”
>
> “Assolutamente”.
>
>
>
> *Olandese Volante, 10 Agosto 2170 ore 10:00*
>
> Jared riprese conoscenza lentamente, la testa gli doleva come se qualcuno
> l’avesse colpita con un oggetto pesante. Ed era proprio quello che era
> avvenuto non appena si era materializzato sulla nave misteriosa ricordò
> all’improvviso quando le sue dita tastarono il grosso bernoccolo che gli
> spuntava nuca. Il suo piano era quello di riuscire a salire a bordo, ma non
> in questo modo. Piegò lentamente la testa da un lato e poi dall’altro
> mentre cercando di capire quale fosse la sua situazione.
>
> A terra, ancora prive di conoscenza, cercano tre persone: due sicuramente
> della Catalina, lo si riconosceva dall’uniforme, l’altra no. Si trovavano
> in una specie di cella, chiusa da un campo di forza, in quella che sembrava
> la stiva di carico della nave. Al centro di essa, seduto con aria annoiata,
> c’era un uomo, o forse no. Jared socchiuse gli occhi cercando di osservarlo
> meglio: indubbiamente non era umano, concluse dopo un attento esame del
> colore rossastro della pelle e delle scaglie che la ricoprivano, ma nemmeno
> apparteneva ad una qualsiasi razza lui conoscesse.
>
> “E uno si è svegliato”, commentò lo sconosciuto incontrando il suo sguardo,
> “benvenuto a bordo signor Jared”.
>
>
>
> *USS Atlantis, Sala Tattica, Sistema Thoarath, punto di rendez-vous, 11
> Agosto 2170, ore 13:00*
>
> Le tre navi si erano finalmente incontrate ed ora i capitani della
> Atlantis, della Kumari e della T'Plana-Hath sedevano attorno al tavolo
> della sala tattica della Atlantis e si fissavano.
>
> Andrea McGlee, che ormai si era abituato ai modi bruschi dell’andoriano,
> era quasi stupito dal silenzio del capitano Ch'ozhitrol, le cui antenne
> erano ritte come due antenne sui capelli bianchi corti.
>
> “Se le analisi hanno portato a quella conclusione, non posso che
> logicamente accettarle”, aveva appena finito di commentare il capitano V'lenner
> che aveva preso la notizia della la tecnica d’ingaggio dell’olandese
> volante come se le avessero appena comunicato che la cena era servita:
> ovvero con assoluta indifferenza, “per quanto illogica possa essere”.
>
> “E questo aggiunge solo un altro tassello al mistero che circonda
> l’olandese volante”. Commentò con un sospiro il capitano McGlee, “ma dove
> ci porta? La nave misteriosa compare dal nulla, assalta le navi e rapisce
> delle persone, talvolta distrugge le navi, altre si limita a disabilitarle”.
>
> “Sanno sempre dove colpire”, aggiunse l’andoriano rompendo finalmente il
> silenzio, “con una precisione che è sospetta”.
>
> “Sta suggerendo che i loro assalti siano mirati?” Chiese il capitano
> V’lenner e a quella domanda l’andoriano annuì.
>
> “E che qualcuno dice loro dove si trovano i loro bersagli”.
>
> Il silenzio calò nella sala tattica pesante come un macigno. Andrea McGlee
> osservò i due suoi corrispettivi corrucciato. “E se predisponessimo una
> trappola?”
>
> Il sopracciglio di V’lenner si sollevò a segnalare il suo profondo
> scetticismo.
>
> “Capitano, non sappiamo nemmeno dove colpiranno la prossima volta, come
> facciamo a predisporre una trappola?” Obiettò Ch'ozhitrol ironico.
>
> “E chi dice che dobbiamo saperlo? Basterà lasciar trapelare la notizia che
> stiamo predisponendola, saranno loro a venire a cercarci”.
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> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
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Ciao
Marco
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Tenente 00
Cesare Mouri
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