[Stml4] Josuha E Random "Avviso di collisione"

Roberto Battistini rbattis72 a gmail.com
Mar 3 Gen 2017 12:53:48 CET


Ok, ragazzi, con un milione di scuse vi invio il mio pezzo! ci sono, non
mollo!!
La trama iniziata mi ispirava, così..ci ho messo "un pizzico" di
elementi nuovi. Vedete voi, fatemi sapere, scusatemi per gli eventuali
refusi.

A presto
Roberto
Tenente Joshua Enrico Random
Capo Timoniere
NX-28 USS Atlantis

Titolo: "Avviso di collisione" (collision warning, se preferite :)!

5 Novembre 2171 Ore 00:30 Bar della Stazione Rigel 3

John Blake guardò Random, mentre si passava il dorso della sua mano destra
sulla fronte per detergersi dal sudore e dalla polvere che era derivata
dalla collutazione. Nei suoi occhi si poteva leggere un'inquietudine di
fondo che andava oltre alla già critica situazione. Dorothea Reis era
scomparsa nel nulla, di colpo. Joshua sentiva che in Blake vi era altro, ma
si limitò a dire: "Avvisiamo il capitano, credo che la situazione sia..."

"Sfuggita di mano!" la voce ferma e risoluta di Fabio Yager Cortes arrivò
dalle loro spalle. Quando si voltarono non scorsero clemenza o comprensione
nel capitano della Atlantis, solo disappunto e delusione.
"Cosa diavolo avete combinato? Vi siete comportati come dei cadetti del
primo anno. Una rissa? Non posso crederci. Venite a rapporto subito!"

Prima che potessero rispondere fu Blake a rompere ogni indugio: "Capitano,
abbiamo una situazione più critica ancora da affrontare". Nell'alzata di
sopracciglio di Cortes, John e Joshua lessero un barlume di curiosità.

"Ecco,.." con moto di crescente imbarazzo Joshua aggiunse: "..la Reis è
scomparsa. Crediamo che possa esserle successo qualcosa"

Fabio trasse un profondo respiro. "Quali elementi ha Signor Random per
affermare una cosa simile?"

"Abbiamo cercato ovunque" disse John Blake, mentre Random aprì una mano "E
ho trovato questa", mentre nel palmo si materializzava un braccialetto
argentato con una leggera striatura di sangue sulla superficie.

I tre si guardarono per un attimo. "Va bene, andiamo da Grinn Karver"

5 Novembre 2171 Ore 00:50 Direzione della Stazione Rigel 3

"Il Direttore Karver in questo momento non è presente. Dovrete passare
nella mattinata." la voce della segretaria, un aliena addetta al front
office dei servizi direttivi di Rigel3, muoveva le labbra, mutando ogni
secondo la loro forma, passando da quella che gli umani potevano scorgere
come un'emozione di stupore ad una smorfia ironica.

"Comprendo, sono il capitano Cortes della USS Atlantis e questi i miei due
ufficiali. Abbiamo un'urgenza, dobbiamo parlare con Karver ora" e il tono
della sua voce andava man mano deteriorandosi in insofferenza tangibile
e comprensibile ad ogni razza del quadrante Alfa.

Le luci della sezione di Direzione erano soffuse, tali da rendere
l'ambiente più simili ad un'alcova che ad un luogo dove si prendessero
decisioni strategiche ed operative. In Cortes qualcosa non tornava in
quell'ambiente. Forse un sesto senso, forse solo i recenti accadimenti
avevano lasciato uno strascico di disagio in lui. D'altronde ogni ambiente
particolarmente alieno e, a suo modo, inospitale, lo rendevano di base
insofferente.

L'aliena alzò un sopracciglio "Attendete qui, vedrò se riesco a mettermi in
contatto con il Direttore, che sarà sicuramente disturbato da questa vostra
insistenza"

Blake fece per scattare e rispondere, quando Cortes gli appoggiò una mano
sul braccio e rispose lui "Il Direttore non ha idea di quanto anche gli
ufficiali della flotta possano...disturbarsi"

Random sorrise e si voltò verso i due colleghi per confabulare sotto voce,
"Capitano, più passa il tempo, più la situazione di Thea può peggiorare.
Con i suoi problemi di memoria, un contesto ostile può farle del male.."

Cortes fece un cenno d'assenso, quando la voce dell'aliena interruppe i
pensieri dei tre: " Il Direttore Karver non è nella stazione in questo
momento"

"In che senso?" chiese Random spazientito più che mai.

"Nel senso che è insito nella frase appena fatta, signore" rispose
l'aliena, la cui forma tendeva ogni attimo di più a quella di un muro di
gomma.

"Possiamo sapere a che ora ha lasciato la stazione?" chiese Blake

Ma l'aliena alzò un gomito, come gli umani alzerebbero le spalle. "Non è un
dato conosciuto"

"C'è un vice direttore", chiese il capitano. Alla domanda l'aliena accenno
a qualcosa di simile ad un sorriso: "Certo, G'mor"

"Ottimo, mi fa parlare con questo G'mor?" le mani del capitano si
appoggiarono con fare minaccioso sulla scrivania

"Purtroppo G'mor è malato. E' ricoverato in una stazione medica".

I tre ufficiali federali incrociarono gli sguardi. " Un nostro ufficiale è
scomparso! Abbiamo giurisdizione per indagare direttamente" disse Random
alla segretaria aliena, la quale inclinò il capo. "Ah, un ufficiale
scomparso. Si chiama per caso Reis?

"Perché?" chiese Blake oltre l'irritazione

"Ho ricevuto un messaggio, indirizzato al...Direttore Karver, che cita il
nome Reis"

"Credo che sia nostro diritto, vista la situazione, prenderne visione",
disse Cortes con voce tagliente e bassa.

L'aliena digitò qualcosa sul touchscreen del display che le stava davanti
ed una voce gutturale e roca irruppe nella sala

<< Questo messaggio, caro Direttore, deve essere inoltrato al capitano
Cortes. Il federale mi conosce, è sufficiente che sappia che ho in custodia
la Signora Reis. E che non intendo rilasciarla prima che io e Cortes non
troveremo...un vantaggioso accordo. Lo aspetto alla sezione 5 della
stazione, area magazzini alle ore 04.30 di oggi. Chiudo messaggio. A
presto, capitano >>.

Cortes sentì il sangue raggelarsi e il cuore palpitare. "Capitano, tutto
bene?" chiese Blake. Ma la mente del capitano era lontana, anni nel
passato. A quel giorno in cui aveva incontrato Lazarus".

4 agosto 2130 Vulcano, sala studio
Gli occhi di un bambino di sette anni sono abituati a vedere il mondo in
modo diverso da un adulto: sensazioni, colori, odori, tutto viene
rapportato alla sua scala limitata di percezione e viene contestualizzato
in modo proporzionale alla visione che ha della realtà. Quando si è bambini
è facile vedere persone imponenti e inavvicinabili, quando in realtà sono
persone ordinarie, dalla comune presenza. Questo accade a tutti, almeno
quasi. Non a Cortes. Sin da quando era piccolo aveva un dono di sapere
vedere gli spazi e le persone per quelle che erano, forse era stata
l'influenza della Logica vulcaniana, forse la sua stessa mente.

Ma quando entrò uno strano vulcaniano nella sala, giovane alto, una leggera
ed inusuale barba ma sopra tutto un portamento completamente diverso,
Cortes riconobbe un'imponenza mai riconosciuta prima di allora e
credette che i sensi lo stessero ingannando. Eppure la figura
appariva agile, ma con una camminata che sprigionava vigoreed intensità ad
ogni passo. Avanzava nella sala diretto verso il tavolo dove il piccolo
Cortes stava studiando su un padd. Mentre si avvicinava la figura veniva
trafitta da raggi di luce che penetravano orgogliosi dalle vetrata della
antica sala studio, quasi a rafforzare il suo incedere.

Falcata dopo falcata, la figura si fermò davanti a Fabio Yager. Da vicino
si poteva scorgere che come la figura fosse in realtà un giovane
vulcaniano. Pur ammettendo la difficoltà a stimare l'eta, era facile
pensare che non avesse ancora vissuto il suo primo PonFarr. Eppure sembrava
più saggio e sicuro di quanto l'età lasciasse pensare.

Il vulcaniano guardò l'umano e, inspiegabilmente per lo stesso Cortes, fece
un sorriso.
"Mi chiamano Lazarus. Come puoi capire non è il mio vero nome, ma quello
che ho scelto di adottare. Ho sentito parlare di te: un umano che vive tra
i Vulcaniani. Affascinante ed interessante. Credo che avremo diverse cose
di cui parlare. Partiamo dal fatto che ho bisogno di te".

Fabio rimase allora senza parole, colpito da quell'anomala figura e da
quella voce intensa e vibrante, che non era quella gutturale che dopo un
anno avrebbe acquisito e mai più abbandonato, grazie allo stesso Cortes.

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Ciao
Rob
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