[Stml6] 02.06 - Rezon - Follow the Yellow Brick Road

Vanessa Marchetti hazyel91 a gmail.com
Sab 14 Dic 2019 18:52:04 CET


*Brano: 02-06 Follow the Yellow Brick Road.*


*Pianeta Xandros*

*31/07/2399 - ore 15,35*

"Dovremo fidarci delle sensazioni del nostro Consigliere: ci faccia strada.
Avverto però Floyd di tenersi pronto a portarci via al mio segnale."

Era passata poco più di un’ora da quelle poche parole pronunciate dal Primo
Ufficiale della Sheldon.

Un’ora di cammino su quel strano sentiero color ocra.

Niente attorno a loro dava l’impressione di essere stato devastato,
bruciato o distrutto.

Non c’era più il piccolo boschetto innevato, non c’era più freddo, ghiaccio
e la temperatura aveva assunto i forti toni del caldo secco.

Si trattava di qualcosa di anomalo, ma ugualmente strabiliante.

In quella distesa di granelli color ocra, brillavano qua e là, come gemme,
dei piccoli filamenti colorati, come se zaffiri, rubini e diamanti
giocassero fra loro sotto cangianti effetti di luce.

Dopo lo stupore iniziale, durato parecchi minuti, il silenzio era
lentamente calato fra i tre compagni..

L’andatura si era fatta cauta ed attenta, intervallata da pochissime
battute.

Houssein era dedito, quasi più del dovuto, all’analisi meticolosa del luogo
attraverso la propria strumentazione, ma non riusciva a dare una
spiegazione a ciò che vedeva e neppure il suo tricorder sembrava essere in
grado di aiutarlo.

Registrava, tuttavia, con frustrazione, ogni cosa da lui valutata
meritevole di attenzione, speranzoso di poter dar risposte alle sue
molteplici domande una volta tornato a bordo della Sheldon.

Dal canto suo, Hewson era del tutto concentrato sul percepire anomalie
comportamentali da parte dei Chenot che parevano vorticare attorno a loro,
mantenendosi a distanze tali da rendere impossibile una loro
localizzazione.

Era come se intellettualmente fossero molto vicini, ma fisicamente molto
lontani.

Era una cosa che metteva Paul a disagio oltre che comportargli un enorme
sforzo fisico, non riuscendo ad individuare con precisione la fonte dei
suoi contatti telepatici.

Per quanto riguardava Rezon, beh.. fondamentalmente si stava annoiando, ma
non voleva disturbare i colleghi con futili chiacchiere.

Il paesaggio era bello.. molto più simile come temperature a quello di
Risa, rispetto a quando erano precipitati, tuttavia doveva riconoscere che
era tutto altamente poco stimolante per lui.

E ciò lo faceva addentrare in strane proiezioni mentali di carattere
sessuale..

Dopotutto, le Leithiane erano tutte belle donne, mentre gli uomini
fondamentalmente erano neutri, né belli né brutti.. era ovvio che una parte
di lui fosse attratta dalla loro bellezza e solo l’idea di non rivedere più
Adrienne lo manteneva ad un livello di riflessioni sconce tendente al semi
platonico.

Erano su un pianeta sconosciuto, alla ricerca e mercé di un popolo
potenzialmente non solo aggressivo, ma letale.. Kyel si rendeva
perfettamente conto che avrebbe dovuto avere un atteggiamento più attento,
scaltro ed all’altezza della situazione.

Avrebbero dovuto avere il supporto di uomini della sicurezza, come ogni
buon away team.. ed invece non solo non si erano portati nessuno dalla
Sheldon, ma avevano rinunciato anche alla protezione delle Leithiane.

Per lo meno ufficialmente.

Lora era pronta a correre in loro soccorso e sicuramente anche la Somma
Cassilda era interessata alla loro sopravvivenza per tutta quella storiella
dei Prescelti in grado di portare la pace nel loro mondo.

Anche se Kyel ritenesse che la matriarca potesse avere anche altri
interessi più materiali.

Decisamente più materiali.

O non si sarebbe sfilata tunica ed armatura quella notte per giacere con
lui.

In quella notte di sesso, intenso, ma nemmeno eccezionale visto che
l’anatomia Leithiana non era a lui conosciuta, aveva compreso molte cose
della Somma Cassilda.

Aveva molti anni.. decisamente tanti, per lo meno duecento.. visto che si
era lasciata sfuggire che erano almeno due secoli che non provava più
quelle emozioni.

Eppure dall’aspetto mostrava al massimo di averne una quarantina di anni,
sebbene portati in maniera splendida.

Da quello che gli aveva confidato, più o meno intenzionalmente e chissà
quanto volontariamente, era l’unica del suo popolo a non essersi mai
rigenerata o ricreata tramite i Cristalli.. ciò poteva equipararla ad una
sorta di divinità?

O solo ad un’astuta colonizzatrice?

Le navi di cui aveva parlato potevano anche essere ad equipaggio singolo ed
aver utilizzato i cristalli per moltiplicare il proprio popolo dopo aver
modificato il pianeta per renderlo abitabile.

L’obiettivo, in fondo, era trovare una nuova patria dopo aver perduto la
vecchia.

Se così fosse, tutta la storiella dei Prescelti sarebbe stata una panzana
colossale a cui abbeverare i propri adepti.

Eppure i Leithiani non sembravano cloni l’uno dell’altro.. erano apparsi
dotati di interazioni proprie e dialettiche diverse.. legati solo
dall’unica deferenza assoluta verso i Cristalli, verso Cassilda e verso di
loro: i Tre Prescelti.

Se tutto avesse avuto un senso, Kyel non avrebbe potuto dirlo.

Non era mai stato rapido di cervello.

Un intuitivo, ma l’intuito si sa.. a volte ti salva la vita, altre ti fa
prendere assurde cantonate.

Adrienne, al contrario suo, l’intuito, pur avendolo, aveva deciso di non
usarlo sempre.. doveva essere sicura di ogni cosa prima di agire.

Ciò la metteva nella condizione eccezionale di assoluta vincitrice negli
scontri che avrebbe potuto controllare o di cui guidare gli esiti.

In altre situazioni, la sua prudenza le avrebbe potuto giocare brutti
scherzi.

Cosa avrebbe fatto lei al suo posto?

Tutto tranne avventurarsi allo sbaraglio come stavano facendo loro tre.

Eppure qualcosa suggeriva a Rezon che sarebbe andata bene: avevano perso
Floyd ed era stato salvato, sarebbe potuto accadere anche con loro.

C’era sempre una via d’uscita accettabile, dopo tutto.

Era la parte del suo carattere che Adrienne odiava di più, spacconeria
mista ad ottimismo.

Inguaribile ottimismo o predisposizione a dover vedere qualcosa di positivo
anche laddove non c’era niente?

Kyel si lasciò scappare un sorriso.

Fu in quel momento, subito dopo una breve salita, che accadde il tutto.

Il cielo attorno al trio si oscurò all’improvviso.

Il paesaggio attorno parve andare in fiamme, mentre la nebbia grigia
stringeva il cappio attorno a loro.

Il calore si stava facendo insopportabile, tutti e tre incominciarono a
tossire ed avere problemi di respirazione.

Il primo a cadere in ginocchio fu Paul, i suoi occhi erano sbarrati e
appariva confuso.

Il secondo a crollare fu Amir.. il suo corpo fu scosso da alcuni singulti e
poi rimase riverso a terra.

Kyel non cadde.

Forse era il più forte.

Sicuramente non era il più intelligente.

Decisamente non poteva dire di essere il più bravo.

Indubbiamente non sapeva cosa fare.

Era conscio di non essere come il suo vecchio amico Hazyel.

Quel satanasso sarebbe riuscito a trovare una via d’uscita a quel casino
senza nemmeno sporcarsi il viso di fuliggine.

Invece lui non riusciva a muoversi, non poteva dare una mano ai suoi due
compagni e faceva una fatica del diavolo a respirare.

Col passare dei secondi, scoprì che, nonostante tutto, il calore, che prima
sembrava essere intollerabile, ora lo avviluppava come un guanto.

Fissò sia Amir sia Paul e vide entrambi nella stessa situazione.

Il corpo dell’ufficiale scientifico sembrava esanime, ma sbuffi comparivano
dalla sua bocca.. era vivo, sebbene incosciente.

Il Consigliere stava facendo una fatica immensa per rimanere vigile.. i
suoi occhi roteavano come impazziti.. sembrava posseduto, o meglio, che due
possessioni diverse stessero lottando per prendere dominio del suo corpo.

Alla fine lanciò un grido e si accasciò su se stesso.

Un secondo dopo sbucarono dalla nebbia una decina di figure gnomiche,
dall’aria corrucciata, con abiti color del fuoco.

Kyel tentò di fermare il loro incedere, quando gli mancò il respiro e cadde
in ginocchio.

Gli ci vollero parecchi colpi di tosse per ristabilirsi.

Quando aprì gli occhi vide due piedi femminei davanti a lui.

Due piedi azzurrini smaltati di un rosso vivace.

Alzò lo sguardo e vide un essere snello ed aggraziato, alto non più di un
metro e sessanta.. o forse poco meno.

Il viso era quello di un ragazzino efebico, gli occhi color rosa fucsia
dardeggiavano curiosità, rabbia, passione ed una buona dose di malevolenza.

“E così sareste voi i Prescelti di Cassilda?” domandò con voce stranamente
soave in una lingua perfettamente comprensibile. “Tre incapaci di respirare
ossigeno, azoto e metano? Sul serio? Roba da non credere”

“Tu chi sei?”

“Se amassi le presentazioni pompose, potrei dirti che sono il Patriarca di
Xandros, signore del Caldo, così come Cassilda lo è del Freddo” rispose
l’essere con una risata cristallina

“Come ti chiami?”

“O quello te lo dovrai meritare, Comandante Rezon.. nello stesso modo usato
dalla Somma Cassilda.. non ti preoccupare, non sono un torturatore!”

“No.. tu sei solo un Leithiano.. uno dei Leithiani caduti” interloquì Paul

“Complimenti al nostro telepate.. vedo che, una volta levato dal controllo
mentale di Cassilda, anche un Betazoide.. si chiama così la tua razza vero?
Beh dicevo anche un Betazoide è in grado di percepire ciò che gli sta
attorno”

“Mi volete far capire anche a me?” domandò stizzito Rezon

“Uhm.. decisamente belloccio, ma proprio lento come Prescelto.. dovrei
domandarvi che ci fa un umano, un betazoide ed un ibrido nelle terre di
Xandros.. ma conosco già la risposta.. arrivate da luoghi lontani, troppo
lontani.. così come siamo molto distanti da casa anche noi Leithiani..
avevo avvertito il Consiglio dei Patriarchi e delle Matriarche che l’uso
intensivo dei cristalli di stella avrebbe causato danni irreparabili al
nostro pianeta. Fui prima deriso, poi scacciato assieme ad alcune uova di
Myr ed alcuni Gnomi, custodi del fuoco primordiale. La nostra fuga terminò
qui. La gigante rossa emetteva potenti distorsioni elettromagnetiche, la
nostra nave non fu in grado di compensare e precipitammo su questo pianeta
ospitale.. io lo feci diventare desertico.. almeno all’apparenza.. il mio
corpo non teme il caldo, così come quello di Cassilda non teme il freddo.
Non volevo che i miei simili arrivassero qui e colonizzassero il pianeta,
riducendolo, col passare dei secoli, ad una copia del nostro natale. Presto
o tardi sarebbero stati in grado di creare cristalli utilizzando i poteri
della gigante rossa e tutto sarebbe ricominciato da capo.”

Il volto di Rezon era inebetito.. non riusciva a capacitarsi se quello che
stava vedendo fosse reale o dovuto agli effetti del gas metano al suo
cervello.

“L’arrivo della nave di Cassilda confermò le mie paure, ma fui fortunato..
precipitò anch’essa.. trovò Vuillindard la città delle stelle, che io
stesso avevo creato, se ne impossessò credendola abbandonata e da lì, con
l’apporto di centinaia di cristalli, riconvertì l’intero ecosistema del
pianeta.. l’inverno arrivò per lunghi mesi all’anno, i Myr iniziarono ad
entrare ed uscire dal letargo ed io stesso mi debbo rifugiare nei giorni
più freddi dell’anno per evitare di congelarmi.. ogni ottant’anni, quelli
che lei chiama Chenot, si risvegliano dal torpore causato da questi cambi
climatici e seminano distruzione ovunque. Bruciando, incendiando ed
infuocando ogni cosa. Coi miei gnomici amici, noi simuliamo le loro nuvole
di furia e cerchiamo di ripristinare il loro habitat naturale, con questa
sabbia color ocra puntellata di gemme preziose. Ciò attenua la loro
collera.. si nutrono di quanto noi costruiamo per loro ed evitano di
uccidere le adepte di Cassilda. Almeno fino ad ora.. l’inverno è stato
troppo rigido e pare che qualcosa si stia risvegliando al centro di
Xandros.. qualcosa che nemmeno io conosco”

“Quindi anche tu hai bisogno di noi!” esclamò Kyel tronfio

“Veramente potrebbe bastare il Prescelto che ora fa il bell’addormentato, o
piuttosto il telepate, la tua funzione mio caro Comandante Rezon, pare
essere decisamente più orientata al trastullo, mio e di Cassilda, piuttosto
che ad una reale utilità.. sebbene mi affascini il fatto che tu sia
impermeabile ai contatti telepatici..”



==============================

Non è lunghissimo, non solo per mancanza di tempo, ma perché non volevo
indirizzare troppo la parte su Leihtiani ed anche perché non ho trovato
soluzioni sensate per la stazione.


========================================

Tenente Kyel Rezon

Primo Ufficiale

Nave Senziente "Sheldon"

2° Ufficiale in Comando
USS Rutheford NCC-1835

========================================
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://gioco.net/pipermail/stml6/attachments/20191214/7dc80de8/attachment-0001.html>


Maggiori informazioni sulla lista Stml6