[Stml6] 02.06 - Rezon - Follow the Yellow Brick Road
Monica Miodini
mokia68.mm a gmail.com
Sab 14 Dic 2019 19:17:01 CET
Bello Vanessa, molto bello, ma Kyel non riesce proprio a tenere a posto i
pantaloni?
Se continua così avremo presto il quadrante pieno di figli suoi !!!
Monica
Il Sab 14 Dic 2019, 18:52 Vanessa Marchetti <hazyel91 a gmail.com> ha scritto:
> *Brano: 02-06 Follow the Yellow Brick Road.*
>
>
> *Pianeta Xandros*
>
> *31/07/2399 - ore 15,35*
>
> "Dovremo fidarci delle sensazioni del nostro Consigliere: ci faccia
> strada. Avverto però Floyd di tenersi pronto a portarci via al mio segnale."
>
> Era passata poco più di un’ora da quelle poche parole pronunciate dal
> Primo Ufficiale della Sheldon.
>
> Un’ora di cammino su quel strano sentiero color ocra.
>
> Niente attorno a loro dava l’impressione di essere stato devastato,
> bruciato o distrutto.
>
> Non c’era più il piccolo boschetto innevato, non c’era più freddo,
> ghiaccio e la temperatura aveva assunto i forti toni del caldo secco.
>
> Si trattava di qualcosa di anomalo, ma ugualmente strabiliante.
>
> In quella distesa di granelli color ocra, brillavano qua e là, come gemme,
> dei piccoli filamenti colorati, come se zaffiri, rubini e diamanti
> giocassero fra loro sotto cangianti effetti di luce.
>
> Dopo lo stupore iniziale, durato parecchi minuti, il silenzio era
> lentamente calato fra i tre compagni..
>
> L’andatura si era fatta cauta ed attenta, intervallata da pochissime
> battute.
>
> Houssein era dedito, quasi più del dovuto, all’analisi meticolosa del
> luogo attraverso la propria strumentazione, ma non riusciva a dare una
> spiegazione a ciò che vedeva e neppure il suo tricorder sembrava essere in
> grado di aiutarlo.
>
> Registrava, tuttavia, con frustrazione, ogni cosa da lui valutata
> meritevole di attenzione, speranzoso di poter dar risposte alle sue
> molteplici domande una volta tornato a bordo della Sheldon.
>
> Dal canto suo, Hewson era del tutto concentrato sul percepire anomalie
> comportamentali da parte dei Chenot che parevano vorticare attorno a loro,
> mantenendosi a distanze tali da rendere impossibile una loro
> localizzazione.
>
> Era come se intellettualmente fossero molto vicini, ma fisicamente molto
> lontani.
>
> Era una cosa che metteva Paul a disagio oltre che comportargli un enorme
> sforzo fisico, non riuscendo ad individuare con precisione la fonte dei
> suoi contatti telepatici.
>
> Per quanto riguardava Rezon, beh.. fondamentalmente si stava annoiando, ma
> non voleva disturbare i colleghi con futili chiacchiere.
>
> Il paesaggio era bello.. molto più simile come temperature a quello di
> Risa, rispetto a quando erano precipitati, tuttavia doveva riconoscere che
> era tutto altamente poco stimolante per lui.
>
> E ciò lo faceva addentrare in strane proiezioni mentali di carattere
> sessuale..
>
> Dopotutto, le Leithiane erano tutte belle donne, mentre gli uomini
> fondamentalmente erano neutri, né belli né brutti.. era ovvio che una parte
> di lui fosse attratta dalla loro bellezza e solo l’idea di non rivedere più
> Adrienne lo manteneva ad un livello di riflessioni sconce tendente al semi
> platonico.
>
> Erano su un pianeta sconosciuto, alla ricerca e mercé di un popolo
> potenzialmente non solo aggressivo, ma letale.. Kyel si rendeva
> perfettamente conto che avrebbe dovuto avere un atteggiamento più attento,
> scaltro ed all’altezza della situazione.
>
> Avrebbero dovuto avere il supporto di uomini della sicurezza, come ogni
> buon away team.. ed invece non solo non si erano portati nessuno dalla
> Sheldon, ma avevano rinunciato anche alla protezione delle Leithiane.
>
> Per lo meno ufficialmente.
>
> Lora era pronta a correre in loro soccorso e sicuramente anche la Somma
> Cassilda era interessata alla loro sopravvivenza per tutta quella storiella
> dei Prescelti in grado di portare la pace nel loro mondo.
>
> Anche se Kyel ritenesse che la matriarca potesse avere anche altri
> interessi più materiali.
>
> Decisamente più materiali.
>
> O non si sarebbe sfilata tunica ed armatura quella notte per giacere con
> lui.
>
> In quella notte di sesso, intenso, ma nemmeno eccezionale visto che
> l’anatomia Leithiana non era a lui conosciuta, aveva compreso molte cose
> della Somma Cassilda.
>
> Aveva molti anni.. decisamente tanti, per lo meno duecento.. visto che si
> era lasciata sfuggire che erano almeno due secoli che non provava più
> quelle emozioni.
>
> Eppure dall’aspetto mostrava al massimo di averne una quarantina di anni,
> sebbene portati in maniera splendida.
>
> Da quello che gli aveva confidato, più o meno intenzionalmente e chissà
> quanto volontariamente, era l’unica del suo popolo a non essersi mai
> rigenerata o ricreata tramite i Cristalli.. ciò poteva equipararla ad una
> sorta di divinità?
>
> O solo ad un’astuta colonizzatrice?
>
> Le navi di cui aveva parlato potevano anche essere ad equipaggio singolo
> ed aver utilizzato i cristalli per moltiplicare il proprio popolo dopo aver
> modificato il pianeta per renderlo abitabile.
>
> L’obiettivo, in fondo, era trovare una nuova patria dopo aver perduto la
> vecchia.
>
> Se così fosse, tutta la storiella dei Prescelti sarebbe stata una panzana
> colossale a cui abbeverare i propri adepti.
>
> Eppure i Leithiani non sembravano cloni l’uno dell’altro.. erano apparsi
> dotati di interazioni proprie e dialettiche diverse.. legati solo
> dall’unica deferenza assoluta verso i Cristalli, verso Cassilda e verso di
> loro: i Tre Prescelti.
>
> Se tutto avesse avuto un senso, Kyel non avrebbe potuto dirlo.
>
> Non era mai stato rapido di cervello.
>
> Un intuitivo, ma l’intuito si sa.. a volte ti salva la vita, altre ti fa
> prendere assurde cantonate.
>
> Adrienne, al contrario suo, l’intuito, pur avendolo, aveva deciso di non
> usarlo sempre.. doveva essere sicura di ogni cosa prima di agire.
>
> Ciò la metteva nella condizione eccezionale di assoluta vincitrice negli
> scontri che avrebbe potuto controllare o di cui guidare gli esiti.
>
> In altre situazioni, la sua prudenza le avrebbe potuto giocare brutti
> scherzi.
>
> Cosa avrebbe fatto lei al suo posto?
>
> Tutto tranne avventurarsi allo sbaraglio come stavano facendo loro tre.
>
> Eppure qualcosa suggeriva a Rezon che sarebbe andata bene: avevano perso
> Floyd ed era stato salvato, sarebbe potuto accadere anche con loro.
>
> C’era sempre una via d’uscita accettabile, dopo tutto.
>
> Era la parte del suo carattere che Adrienne odiava di più, spacconeria
> mista ad ottimismo.
>
> Inguaribile ottimismo o predisposizione a dover vedere qualcosa di
> positivo anche laddove non c’era niente?
>
> Kyel si lasciò scappare un sorriso.
>
> Fu in quel momento, subito dopo una breve salita, che accadde il tutto.
>
> Il cielo attorno al trio si oscurò all’improvviso.
>
> Il paesaggio attorno parve andare in fiamme, mentre la nebbia grigia
> stringeva il cappio attorno a loro.
>
> Il calore si stava facendo insopportabile, tutti e tre incominciarono a
> tossire ed avere problemi di respirazione.
>
> Il primo a cadere in ginocchio fu Paul, i suoi occhi erano sbarrati e
> appariva confuso.
>
> Il secondo a crollare fu Amir.. il suo corpo fu scosso da alcuni singulti
> e poi rimase riverso a terra.
>
> Kyel non cadde.
>
> Forse era il più forte.
>
> Sicuramente non era il più intelligente.
>
> Decisamente non poteva dire di essere il più bravo.
>
> Indubbiamente non sapeva cosa fare.
>
> Era conscio di non essere come il suo vecchio amico Hazyel.
>
> Quel satanasso sarebbe riuscito a trovare una via d’uscita a quel casino
> senza nemmeno sporcarsi il viso di fuliggine.
>
> Invece lui non riusciva a muoversi, non poteva dare una mano ai suoi due
> compagni e faceva una fatica del diavolo a respirare.
>
> Col passare dei secondi, scoprì che, nonostante tutto, il calore, che
> prima sembrava essere intollerabile, ora lo avviluppava come un guanto.
>
> Fissò sia Amir sia Paul e vide entrambi nella stessa situazione.
>
> Il corpo dell’ufficiale scientifico sembrava esanime, ma sbuffi
> comparivano dalla sua bocca.. era vivo, sebbene incosciente.
>
> Il Consigliere stava facendo una fatica immensa per rimanere vigile.. i
> suoi occhi roteavano come impazziti.. sembrava posseduto, o meglio, che due
> possessioni diverse stessero lottando per prendere dominio del suo corpo.
>
> Alla fine lanciò un grido e si accasciò su se stesso.
>
> Un secondo dopo sbucarono dalla nebbia una decina di figure gnomiche,
> dall’aria corrucciata, con abiti color del fuoco.
>
> Kyel tentò di fermare il loro incedere, quando gli mancò il respiro e
> cadde in ginocchio.
>
> Gli ci vollero parecchi colpi di tosse per ristabilirsi.
>
> Quando aprì gli occhi vide due piedi femminei davanti a lui.
>
> Due piedi azzurrini smaltati di un rosso vivace.
>
> Alzò lo sguardo e vide un essere snello ed aggraziato, alto non più di un
> metro e sessanta.. o forse poco meno.
>
> Il viso era quello di un ragazzino efebico, gli occhi color rosa fucsia
> dardeggiavano curiosità, rabbia, passione ed una buona dose di malevolenza.
>
> “E così sareste voi i Prescelti di Cassilda?” domandò con voce stranamente
> soave in una lingua perfettamente comprensibile. “Tre incapaci di respirare
> ossigeno, azoto e metano? Sul serio? Roba da non credere”
>
> “Tu chi sei?”
>
> “Se amassi le presentazioni pompose, potrei dirti che sono il Patriarca di
> Xandros, signore del Caldo, così come Cassilda lo è del Freddo” rispose
> l’essere con una risata cristallina
>
> “Come ti chiami?”
>
> “O quello te lo dovrai meritare, Comandante Rezon.. nello stesso modo
> usato dalla Somma Cassilda.. non ti preoccupare, non sono un torturatore!”
>
> “No.. tu sei solo un Leithiano.. uno dei Leithiani caduti” interloquì Paul
>
> “Complimenti al nostro telepate.. vedo che, una volta levato dal controllo
> mentale di Cassilda, anche un Betazoide.. si chiama così la tua razza vero?
> Beh dicevo anche un Betazoide è in grado di percepire ciò che gli sta
> attorno”
>
> “Mi volete far capire anche a me?” domandò stizzito Rezon
>
> “Uhm.. decisamente belloccio, ma proprio lento come Prescelto.. dovrei
> domandarvi che ci fa un umano, un betazoide ed un ibrido nelle terre di
> Xandros.. ma conosco già la risposta.. arrivate da luoghi lontani, troppo
> lontani.. così come siamo molto distanti da casa anche noi Leithiani..
> avevo avvertito il Consiglio dei Patriarchi e delle Matriarche che l’uso
> intensivo dei cristalli di stella avrebbe causato danni irreparabili al
> nostro pianeta. Fui prima deriso, poi scacciato assieme ad alcune uova di
> Myr ed alcuni Gnomi, custodi del fuoco primordiale. La nostra fuga terminò
> qui. La gigante rossa emetteva potenti distorsioni elettromagnetiche, la
> nostra nave non fu in grado di compensare e precipitammo su questo pianeta
> ospitale.. io lo feci diventare desertico.. almeno all’apparenza.. il mio
> corpo non teme il caldo, così come quello di Cassilda non teme il freddo.
> Non volevo che i miei simili arrivassero qui e colonizzassero il pianeta,
> riducendolo, col passare dei secoli, ad una copia del nostro natale. Presto
> o tardi sarebbero stati in grado di creare cristalli utilizzando i poteri
> della gigante rossa e tutto sarebbe ricominciato da capo.”
>
> Il volto di Rezon era inebetito.. non riusciva a capacitarsi se quello che
> stava vedendo fosse reale o dovuto agli effetti del gas metano al suo
> cervello.
>
> “L’arrivo della nave di Cassilda confermò le mie paure, ma fui fortunato..
> precipitò anch’essa.. trovò Vuillindard la città delle stelle, che io
> stesso avevo creato, se ne impossessò credendola abbandonata e da lì, con
> l’apporto di centinaia di cristalli, riconvertì l’intero ecosistema del
> pianeta.. l’inverno arrivò per lunghi mesi all’anno, i Myr iniziarono ad
> entrare ed uscire dal letargo ed io stesso mi debbo rifugiare nei giorni
> più freddi dell’anno per evitare di congelarmi.. ogni ottant’anni, quelli
> che lei chiama Chenot, si risvegliano dal torpore causato da questi cambi
> climatici e seminano distruzione ovunque. Bruciando, incendiando ed
> infuocando ogni cosa. Coi miei gnomici amici, noi simuliamo le loro nuvole
> di furia e cerchiamo di ripristinare il loro habitat naturale, con questa
> sabbia color ocra puntellata di gemme preziose. Ciò attenua la loro
> collera.. si nutrono di quanto noi costruiamo per loro ed evitano di
> uccidere le adepte di Cassilda. Almeno fino ad ora.. l’inverno è stato
> troppo rigido e pare che qualcosa si stia risvegliando al centro di
> Xandros.. qualcosa che nemmeno io conosco”
>
> “Quindi anche tu hai bisogno di noi!” esclamò Kyel tronfio
>
> “Veramente potrebbe bastare il Prescelto che ora fa il bell’addormentato,
> o piuttosto il telepate, la tua funzione mio caro Comandante Rezon, pare
> essere decisamente più orientata al trastullo, mio e di Cassilda, piuttosto
> che ad una reale utilità.. sebbene mi affascini il fatto che tu sia
> impermeabile ai contatti telepatici..”
>
>
>
> ==============================
>
> Non è lunghissimo, non solo per mancanza di tempo, ma perché non volevo
> indirizzare troppo la parte su Leihtiani ed anche perché non ho trovato
> soluzioni sensate per la stazione.
>
>
> ========================================
>
> Tenente Kyel Rezon
>
> Primo Ufficiale
>
> Nave Senziente "Sheldon"
>
> 2° Ufficiale in Comando
> USS Rutheford NCC-1835
>
> ========================================
>
>
> _______________________________________________
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