[Stml6] 01.02 - Hewson - Saremo pronti? Revisione
Monica Miodini
mokia68.mm a gmail.com
Mer 27 Feb 2019 22:25:33 CET
Ho apportato qualche modifica al pezzo, che troverete evidenziate da
asterischi.
Ditemi se va meglio così?
Vaneeee 😋
Baci
Monica
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*Sheldon*
*Ponte 11 – Infermeria*
*21/10/2398 - Ore 16.15*
Erano passate quasi ventiquattrore dal risveglio sulla Sheldon degli uomini
della Rutherford, in infermeria erano rimasti solo una dozzina di feriti
gravi, di cui un paio con prognosi riservata. La tecnologia avanzata della
Sheldon aveva permesso alla Dottoressa Cruz e ai pochi membri sopravvissuti
della sezione di medica, di occuparsi dei feriti in tempi brevi, dimettendo
nel giro di poche ore tutti quelli che avevano subito traumi leggeri. Il
materializzarsi di un piccolo Sheldon in camice bianco e antiquato
stetoscopio al collo, dopo un primo momento d’ilarità, era servito a
spiegare il funzionamento delle consolle mediche a dottori e infermieri,
che, in un primo momento, si erano trovati spiazzati dalla tecnologia
aliena, per esserne poi piacevolmente conquistati dalla semplicità d’uso e
dalla qualità tecnica, *tanto da cominciare ad impararne il funzionamento.*
Il Consigliere Hewson non si era mosso dall’Infermeria, prestando il suo
aiuto ai soggetti che, sotto shock avevano più bisogno di cure per l’anima,
che per il corpo.
Aveva appena finito di parlare con una giovane Guardiamarina della Sezione
Scientifica, al suo primo incarico, ed era ancora così provato dalla paura
e dal senso di smarrimento che la giovane gli aveva trasmesso, da non
accorgersi che un mini Sheldon era apparso al suo fianco.
“Quindi è questo il tuo compito.” Disse il piccolo Sheldon all’improvviso.
“Ah sei tu! “ rispose Paul guardando in basso, verso la strana
rappresentazione di un mini divano su cui era sdraiato il mini Sheldon,
“non hai altro da fare che venire a scocciare me? Credevo che ritenessi il
mio ruolo inutile!”
“Se è per quello, lo ritengo ancora, ma vedo che i tuoi simili si rivolgono
a te confidandoti i loro più oscuri pensieri e poi se ne vanno soddisfatti:
forse a qualcosa servi dopotutto.”
“Grazie della considerazione, ma preferivo prima, quando m’ignoravi!”
“Ed io che ti ho anche organizzato un’agenda dei colloqui col personale
perfetta! Bella gratitudine.” E così dicendo sparì, lui e il suo piccolo
divano.
Il Consigliere diede uno sguardo al suo Pad e vide che, in effetti, aveva
stabilito una serie di appuntamenti con i membri dell’equipaggio
distribuiti nell’arco dei giorni successivi in maniera perfetta, per tempi
e modi. L’unica cosa che lo disturbava era che l’ultimo appuntamento era
previsto tra quarantacinque giorni e quindi Sheldon prevedeva che la loro
permanenza a bordo della nave non sarebbe stata breve come speravano.
Mentre era immerso in quei pensieri, la Dottoressa Cruz gli si avvicinò.
“Paul, hanno chiamato dalla Plancia: tra mezz’ora è fissato un briefing
tra gli Ufficiali superiori, credo per fare il punto della situazione. Ho
detto a Rezon che avrei provveduto io a informarti, visto la tua presenza
qui.”
“Ok, grazie Prima, però, avrei bisogno almeno di un caffè: vuoi unirti a
me?”
“Ora che ci penso, è quasi un giorno che non mangio, e i miei pazienti sono
stabili al momento. Ti accompagno volentieri.” E i due lasciarono
l’infermeria, dando un’occhiata alla mappa sui loro Pad per vedere di
trovare la strada per la mensa senza perdersi su quella nave aliena.
*Sheldon*
*Ponte 1 – Sala Conferenze*
*21/10/2398 – ore 16,45*
Il Capitano ed il suo Primo Ufficiale entrarono per ultimi in Sala Tattica
e dopo aver preso posto a capotavola Faith cominciò a parlare:
“Signori vi ho fatto chiamare perché tra poche ore raggiungeremo il luogo
dove sono i creatori del tunnel che ci ha catapultato dall’altra parte
dell’universo e distrutto la nostra nave. Cosa sappiamo al riguardo?”
chiese rivolta a Vosek.
“I dati che ha raccolto Sheldon finora non ci permettono di capire chi
siano questi alieni, tantomeno di sapere quale tecnologia stiano usando per
creare i tunnel spaziali.” Rispose imperturbabile il vulcaniano.
“Possiamo ritenere che la distruzione della nostra nave e delle altre a cui
ha fatto riferimento Sheldon sia casuale?” chiese Faith all’Ufficiale
Tattico Jekins.
“Direi di sì, credo che anche gli altri siano stati attirati, come noi ,da
quello strano fenomeno che siamo stati mandati a studiare e che, poi, siano
stati attratti dall’enorme forza gravitazionale del tunnel accidentalmente.
Ma senza ulteriori informazioni non possiamo escludere un atto voluto da
parte loro.”
“Avete avuto modo di prendere confidenza con la nave che ci ospita?”
“E’ troppo poco tempo che siamo a bordo di questo gioiellino, ma con
l’aiuto di Sheldon i nostri ragazzi stanno imparando in fretta. *Se le cose
dovessero volgere al peggio, la nave sarà pronta ai suoi comandi* !”
rispose il Capo Ingegnere con la sua solita sicurezza.
Faith fu lieta che i suoi Ufficiale rispondessero così prontamente e che
avessero già capito a cosa sarebbero potuti andare incontro e continuò:
“Spero che gli esseri che ci accingiamo a contattare non abbiano intenzioni
bellicose e che vogliano collaborare con noi e aiutarci a tornare a casa il
prima possibile, ma, se così non fosse, faremo il possibile per impedire
loro di distruggere altri navi, anche a costo di distruggere il dispositivo
che crea i tunnel spaziali.”
“Ma così facendo ci vorranno anni per tornare a casa!” constatò Kelley.
“Lo so. Non possiamo però, permettere che qualcuno vada in giro per la
galassia a distruggere interi equipaggi senza provare a fermarli.” Rispose
Faith, poi, rivolgendosi alla Cruz disse “Ho letto con piacere dal suo
rapporto che quasi tutti i feriti sono stati dimessi e hanno ripreso
servizio. Molto bene Dottoressa.”
“Si per fortuna la maggior parte erano ferite lievi, anche se, credo che
per quelle dell’anima ci vorrà un po’ più di tempo.” Rispose la giovane
dottoressa guardando il Consigliere seduto al suo fianco.
“ Confermo, ma sono soddisfatto di come quasi tutti stanno reagendo a
questa terribile prova e, se riusciremo a tornare presto al nostro
quadrante, credo che non avranno problemi a lasciarsi alle spalle questa
brutta esperienza.”
“Molto bene Signori, tra circa due ore arriveremo al punto d’incontro.
Cerchiamo di farci trovare pronti. E’ tutto, tornate ai vostri posti. In
libertà.”
Gli Ufficiali si alzarono e ordinatamente lasciarono la Sala ognuno diretto
alla rispettiva postazione, solo il Consigliere si attardò e prima che i
due Ufficiali in comando uscissero, disse:
* “Capitano, un momento per favore.”
“Consigliere è urgente? Perché avrei da fare adesso!” Rispose Faith.
“Ci vorrà solo un minuto, si accomodi la prego!” disse Hewson indicando le
sedia da cui Adrienne si era appena alzata.
“Andrò subito al sodo: questo atteggiamento tra lei e il Signor Rezon deve
finire subito!” disse serio il Consigliere .
“Non dipende da me, è stato lui che..” fece per ribattere Adrienne volendo
spiegare la causa del loro ultimo scontro, ma fu stoppata immediatamente da
Paul .
“Non mi interessa sapere chi ha cominciato e di chi è la colpa, anche
perché non è mai da una parte sola! Qui però sono in ballo le vite di 180
giovani ufficiali, per lo più al loro primo incarico importante e con
un’esperienza quasi pari a zero, che si ritrovano in una situazione di
estrema difficoltà e pericolo e quelli, che dovrebbero guidarli fuori da
questa tempesta, non riescono nemmeno a guardarsi in faccia senza
litigare, figuriamoci a collaborare tra di loro. Come pensa che si sentano
i suoi uomini? Sono sfiduciati e, in questo stato, non saranno in grado di
reagire come dovrebbero nel caso si dovesse arrivare al peggio!”
Il tono del Consigliere era stato deciso, ma comprensivo, per non far
mettere troppo sulla difensiva il suo interlocutore.
Adrienne riflettè per qualche istante sulle parole del Consigliere e poi
rispose:
"Devo ammettere Paul, che dai rapporti dei vari Capi Sezione pensavo che
il morale dell' equipaggio fosse migliore, ma, probabilmente, nessuno ha
voluto mostrarsi debole, visto il difficile momento che stiamo vivendo."
"Esatto Capitano, e la loro scarsa esperienza non li aiuta a superare lo
shock e il dolore per le perdite appena subite."
La betazoide lo guardò intensamente e gli chiese "Come posso fare per
aiutare i nostri compagni?"
"Niente di difficile, si mostri collaborativa col suo Primo Ufficiale e
semplicemente faccia vedere che si fida di lui e che conta sul suo aiuto,
come conta sull' aiuto di noi tutti. E non importa se lo pensa veramente o
no, l'importante è che lo credano i suoi uomini."
“Seguirò il suo consiglio, per il bene dell’equipaggio voglio provare a
fidarmi di Kyel veramente. Spero non mi deluda ancora!” ed uscì con
determinazione dalla Sala Conferenze.
A Hewson, rimasto seduto a guardarla andarsene, venne da riflettere che se
lei e Rezon semplicemente ammettessero quello che provavano una per
l'altro, tutti i loro problemi sarebbero risolti ed era certo che
avrebbero formato una coppia davvero formidabile sotto tanti punti di
vista. Certo Kyel avrebbe dovuto cambiare il suo modo di approcciarsi ad
ogni femmina che incontrava... però Paul amava molto i lieto fine e,
sicuramente, avrebbe cercato di aiutarli, anche a loro insaputa. *
*Sheldon*
*Ponte 1 – Plancia*
*22/10/2398 – ore 11.20*
Il Capitano Faith sedeva sulla poltrona di comando al centro di quella
plancia ancora così aliena per lei e gli altri Ufficiali, i quali, ognuno
seduto alla propria postazione, svolgevano i compiti loro assegnati con
apparente calma.
Rezon al suo fianco fissava lo schermo come a voler cogliere, prima ancora
che i sensori della nave, un segno della presenza aliena che stavano
cercando. Anche il Consigliere Hewson aveva lasciato l’infermeria per
venire in plancia, e seduto alla sinistra di Faith aspettava il momento
dell’incontro, con chi, forse avrebbe potuto riportarli nel loro quadrante.
Sapeva che il primo contatto con quella specie sarebbe stato fondamentale e
il Capitano contava anche nei suoi consigli per intavolare una trattativa,
che tutti speravano amichevole. Solo per un attimo si permise di pensare ad
Alison e ai suoi occhi azzurri come il cielo d’Irlanda: non era pronto
all’idea di non poterli rivedere mai più !
I mini Sheldon, in plancia, non si erano manifestati, anche perché
l’ingombrante figura dello Sheldon originale, in piedi di fianco a Vosek,
l’unico che sembrava considerare abbastanza intelligente tanto da
rivolgersi a lui senza la solita arroganza, cosa che, tra l’altro, avrebbe
lasciato comunque indifferente l’algido vulcaniano, rendeva inutile la
presenza delle sue mini-rappresentazioni.
Il silenzio era quasi palpabile e la concentrazione di tutti i presenti era
assoluta: non potevano permettersi alcun errore e dovevano sopperire alla
poca esperienza con le loro grandi capacità.
“Capitano i sensori a lungo raggio hanno individuato la nave aliena.” Disse
Vosek “contatto visivo tra cinque minuti.”
“Molto bene: Signori voglio la massima attenzione da parte di tutti. Signor
Rush appena possibile apra un canale di comunicazione e Signor Jekins, stia
pronto con le armi, nel caso la conversazione non risulti amichevole.
Signor Blake, al mio segnale arresti la nave, ma si tenga comunque pronto a
manovre evasive, nel caso dovessimo scoprire che sono gente abituata prima
a sparare e poi a parlare.”
Faith fece un rapido giro con lo sguardo alle varie postazioni e fu
soddisfatta di vederli tutti pronti ad eseguire i suoi ordini e sperò che
la Flotta avesse preparato veramente al meglio quei giovani Ufficiali.
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Ten. Paul Hewson
Consigliere
USS Rutherford NCC-1835
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