[Stml6] Sheldon - Amir Houssein - "Interruptus"
Roberto Battistini
rbattis72 a gmail.com
Lun 6 Maggio 2019 13:49:19 CEST
>
> NGDR: ecco la bozza del pezzo. Fatemi sapere se ho toppato qualche
> riferimento e se vi piace.
> Ovviamente sono disponibilissimo a rivederlo e riscriverlo.
> Ciao
> R
>
> GDR:
>
> Luogo e tempo sconosciuto
>
> Amir aveva fatto un sogno. Uno di quelli che, seppur fantasiosi, restano
> talmente vivi ed impressi nella coscienza da sembrare reale. Una cosa non
> troppo dissimile al Mir'aj del Profeta Muhammad in cui il cavallo Buraq lo
> aveva portato a visitare i sette cieli.
> Il suo sogno, da cui si era risvegliato di colpo, era stato strano,
> impalpabile ma efficace. L'entità, non poteva avere altri nomi, lo aveva
> condotto in un luogo mistico, una terra spirituale non ancora battuta,
> fatta di energia pulsante e selvaggia. Immerso in questo caos primordiale,
> l'entità gli aveva parlato e gli aveva svelato la sua unicità: nella sua
> anima viveva l'eterno conflitto nato ai tempi biblici di Ismaele, tra arabi
> ed israeliti. Le sue origini rivelavano un coesistenza di diversi geni da
> sempre in contrasto. Il suo sangue e la sua anima erano una culla semitica,
> direbbero gli studiosi di religioni comparate .L'entità gli aveva svelato
> che questo dono unico lo rendeva speciale. Non che avesse chissà quali
> virtù e talenti, anzi Amir si sentiva di essere solo un valido ufficiale
> scientifico della Flotta Stellare. Si trattava del dono che lo rendeva
> idoneo ad un destino diverso.
> E questo destino si stava avvicinando.
> Stupito, stordito, con il cuore che batteva senza controllo, Amir Houssein
> si era svegliato.
> Dove si trovava?
> Non era l'alloggio nella USS Ruthenford, neppure sulla Sheldon. Era un
> altrove indefinito.
> Amir aveva fatto molta fatica a realizzare ed elaborare ciò che aveva
> portato i sopravvissuti dell'equipaggio ad essere a bordo di una nave
> aliena dotata di una sorta di autocoscienza.
> Lui era solo un giovane ufficiale scientifico e ancora non era neppure
> riuscito ad impratichirsi a bordo della Rutherford che si era trovato
> catapultato su una nuova e sconosciuta unità navale.
> La sua mente andò al dove e quando si trovava prima di cadere in una sorta
> di sonno: non era il suo turno di riposo, era con altri ufficiali e
> sottufficiali scientifici da poco usciti dall'infermeria. Stavano
> analizzando la strumentazione diagnostica della nave. E poi...Ancora la
> mente confusa che non riusciva a focalizzare. Si trovava in uno spazio
> vacuo e fluido.
> "Benvenuto. Chi sei?" chiese una voce. Si voltò verso la sorgente sonora.
> E vide sè stesso o una sua proiezione di qualche genere.
> "Dovrei chiedertelo io chi sei?"
> "Tu hai qualcosa dentro di diverso. Non sei come gli altri. Non capiamo".
> "Se è per questo neppure io capisco. Ma rispondi alla mia domanda: con chi
> sto parlando?" domando il giovane ufficiale.
> "Il mare di anime. Ti aspetta. Unisciti a noi". La voce restava sul vago.
> Per un attimo ebbe il dubbio di essere morto e di star vivendo una qualche
> esperienza spirituale metafisica.
> "Prima di unirmi con qualcuno devo sapere cosa mi è successo. O almeno
> cosa è successo al mio corpo fisico?", chiese Amir.
> "In questo sei come gli altri. Troppo attaccato alla materia,
> all'involucro".
> Lui alzò le spalle. Poi ricordò: allarme rosso. Un vascello misterioroso.
> E poi, più nulla.
> Alzò un sopracciglio: "Quindi, per capirci, per il mare di anime è normale
> rapire le persone?"
> Silenzio.
> Apparve una figura femminile in sostituzione alla sua stessa proeizione.
> il cuore di Amir battè forte e sentì il fiato fermarsi.
> Aljeena era davanti a lui. Proprio come quando l'aveva salutata dopo una
> notte insieme. I capelli neri mossi, le labbra leggermente socchiuse che
> profilavano un sorriso. Era vestita con la divisa da cadetto della Flotta,
> pronta per svolgere un'esercitazione orbitale.
> "no..no...no", iniziò a ripetere Amir.
>
> Sheldon - Plancia
> 22/10/2398 - ore 12.02
>
> Il comandante Rezon aveva un'espressione carica di tensione. Lo sguardo
> fisso le mani strette a pugno. Il Tenente Filippo Jekins guardò i colleghi
> in plancia e scosse il capo.
> "Signore, non ritengo l'ordine pertinente con i principi della
> Federazione".
> Rezon colmo di ira si voltò verso l'ufficiale tattico.
> "Ho capito bene?" chiese il primo ufficiale fuorì evidentemente di sè
> dalla rabbia.
> "Signore, mi dispiace, ma il codice comportamentale della Flotta Stellare
> dice all'articolo..", cercò di spiegare Filippo.
> "Non mi stia a raccontare sciocchezze amministrative! Esegua l'ordine e
> basta!"
> In plancia anche gli altri ufficiali si voltarono.
> Per un attimo Filippo ebbe un'esitazione. Una parte di sè era attivare il
> caricamento dell'arma, ma la razionalità ebbe il sopravvento. Chiuse gli
> occhi e guardò il superiore.
> "No signore"
> Rezon ebbe un tremito alle mani. Con uno scatto improvviso balzò sulla
> postazione di Jekins e gli diede un colpo forte con il braccio
> scaraventandolo con violenza a terra, lontano dai comandi.
> Gli altri ufficiali erano sbalorditi e troppo rapida era stata l'azione
> per dare il tempo di agire.
> Tranne che per Jekins, il quale anche a terra, con il fianco addolorato
> non si fermò troppo a pensare, estrasse il phaser e colpì il primo
> ufficiale.
>
> Luogo e tempo sconosciuto
> Se c'era una cosa che Amir non poteva tollerare era il giocare con i
> sentimenti altrui. Alieni metafisici o altro nessuno ne aveva il diritto.
> Si sentì caricare di una nuova energia. Qualcosa che pulsava al ritmo del
> battito del suo cuore.
> "Lasciatemi stare!" urlò e una sora di onda d'urto si sprigionò dal suo
> stato cosciente e colì il simulacro di Aljeena e il suo. Come un fallout
> nucleare tutto venne colpito da una violenta raffica di vento dissipatrice.
> Sentì come uno strappo violento. Dolore lancinante e grida ovunqe che
> rimbombavano nella sua testa.
> Nel suo campo visivo ora c'era una sorta di tunnel dove tutto veniva
> risucchiato. Una spirale nel quale non era possibile resistere. Si sentì
> avvolgere e allora, nel mezzo del turbinio vide il suo attuale capitano.
> Adrienne Faith. La bella forma sinuosa del suo corpo, ora come in preda ad
> uno stato nirvanico e trascendente.
> Lui le passò accanto. E le parole del sogno risuonarono in lui: il dono e
> il destino.
> Non sapeva quale dono potesse essere.Ma sapeva che nel suo dna ibrido
> ebraico-islamico poteva dormire ancora sopito un nuovo potenziale, ad oggi
> inespresso. E forse il momento per esprimerlo era questo.
> Vide Adrienne a la prese per braccio. O almeno afferrò ciò che simulava
> una parte anatomica.
> Il corpo proiettivo del capitano Faith entrò nel tunnel ed insieme
> iniziarono a precipitare nel vuoto tra urla disperate.
> Amir sentiva un'energia forte, una linfa vitale che scorreva in lui e che
> da lui si emanava verso il suo superore.
> Fino al punto in cui tutto cessò di colpo.
>
> Sheldon - Plancia
> 22/10/2398 - ore 12.05
>
> Jekins ansimava per il carico di tensione. Gli girava la testa e gli
> sguardi dei presenti erano puntati su di lui. Il Primo ufficiale giaceva
> stordito a terra.
> Filippo si alzò, sfiorò il badgecomm: = Tenente Hewson, ho bisogno di lei
> in plancia, ora =.
>
> Sheldon - Infermeria
> 22/10/2398 - ore 12.08
>
> Amir si alzò di scatto, come se avesse sollevato la testa da una vasca. Si
> girò nervosamente.Era in infermeria, qualche biolettino più in là c'era il
> capitano Faith anch'essa che si stava risvegliando.
> "cosa è successo?" chiese.
> La dottoressa Cruz sorrise "Non so come siate riusciti ma avete interrotto
> un collegamento telepatico estremamente forte. Benvenuti nuovamente tra
> noi".
> Allora riapparve il mini Sheldon, questa volta con la divisa da capitano.
> "Signor Houssein se si voleva far notare c'è riuscito questa volta".
> Amir alzò gli occhi al cielo e stava per rispondere quando anche Adrienne
> intervenne.
> "Non so ancora capire cosa abbia esttamente fatto e perchè anche lei sia
> stato preso dal..Mare delle Anime, ma le sono grata.
> Lui arrossì, per timidezza e fece un rapido cenno di assenso.
> "Ora cerchiamo di uscire da questa situazione poco piacevole" e fece per
> alzarsi quando la dottoressa Cruz la fermò: "Vorrei ultimare la
> bioscansione sul di lei, compreso una valutazione delle sinapsi e dei
> neurotrasmettitori. E' appena uscita da un'esperienza a dir poco
> traumatica".
> La Faith la guardò male. "La mia presenza è richiesta in plancia, di
> certo".
> "Alla plancia ci sta già pensando Hewson", rispose il medico con
> nonchalance.
> "Hewson? E perchè?" si sentì crescere la rabbia di nuovo verso Rezon.
> E allora Adrienne capì come sulla Sheldon non poteva esserci un attimo per
> abbassare la guardia. "Rimandiamo le sue analisi a dopo", disse senza
> troppa disponibilità al confronto, si alzò e, pur con la testa che le
> ballava il walzer di Strauss, si diresse verso la porta di uscita,
> lasciando senza parole il medico.
> Il piccolo Sheldon si parò davanti a Faith ed indicò il biolettino dove
> ancora confuso era adagiato Amir Houssein.
> Adrienne fece un cenno d'assenso rivolto alla proiezione Sheldon e trasse
> un profondo resporto. Si voltò verso amir e gli disse: "Signor Houssein, se
> si sente sufficientemente bene, le chiedo se le va di seguirmi in plancia.
> In qualità di ufficiale scientifico,intendo. Non so per quale ragione ma
> credo che avrò bisogno di ogni aiuto possibile".
> Amir sorrise spontaneamente e scese dal biolettino, facendo scuotere la
> testa alla Cruz,
> "Sono con lei, capitano", disse il giovane di origine araba.
> Qualcosa di nuovo stava per iniziare nella vita di Amir. Nella sua mente
> risuonò una vecchia canzone rock terrestre di fine XX secolo: So long
> cowboy dei Westworld.
>
> Tenente Jg Amir Houssein
> Scientic Division
> Sheldon
>
>
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