[Stml6] [02.03] - Dilemmi Etici
Mauro Fenzio
oxila79 a gmail.com
Dom 27 Ott 2019 16:45:42 CET
Bel brano complimenti capitano.
Il giorno dom 27 ott 2019 alle ore 16:32 Ilenia De Battisti <
fulmine791 a gmail.com> ha scritto:
> Questo è il mio piccolo contributo ^_^
>
> Buona lettura!
>
>
> *****************************************
>
> Brano: 02.03
>
> Titolo: Dilemmi etici
>
> Autore: Tenente Comandante Adrienne Faith (Ilenia De Battisti)
>
> *****************************************
>
>
>
>
>
> Spazio sconosciuto
>
> USS Sheldon - Infermeria
>
> 31/07/2399 ore 07.30
> Adrienne entrò con andatura quasi marziale all’interno dell’infermeria; si
> era autoimposta di attendere alcune ore prima di presentarsi in infermeria,
> sia per dare il tempo ai medici di curare le due ospiti, sia per permettere
> alla giovane talassiana di calmarsi. Interrogare qualcuno in preda al
> panico sarebbe stato perfettamente inutile e lei lo sapeva bene, purtroppo
> il consigliere non era sulla nave e questo le stava creando un problema non
> di poco conto: a conti fatti anche Hewson aveva dei subalterni come tutti i
> capi sezione, ma erano ancora acerbi, in grado di occuparsi dei compiti
> ordinari, ma parlare con una donna che aveva visto morire tutti i suoi
> colleghi ed amici era decisamente un qualcosa al di fuori delle loro
> capacità.
>
> Inspirò profondamente, fece un paio di passi verso il centro della sala ed
> attese pazientemente che fosse la dottoressa ad avvicinarsi per farle
> rapporto: i rapporti con il Comandante Cruz erano sempre stati molto
> professionali ma un po’ freddi. Adrienne non aveva mai avuto dubbi sul
> fatto che la colpa fosse tutta da imputare a Kyel: quel giovane aveva
> intrattenuto relazioni con molti membri femminili della nave che,
> ovviamente, potevano sviluppare delle gelosie fra loro: in questo
> frangente, l’essere stata una delle fiamme del primo ufficiale la rendeva
> agli occhi della dottoressa una sorta di pericolosa rivale.
>
> “Comandante” Jeanette salutò formalmente, rimanendo impalata quasi come
> uno stoccafisso “Stavo concludendo gli ultimi controlli, l’avrei chiamata
> tra qualche minuto”
>
> Faith evitò di farle notare che sarebbe stata più rapida se avesse potuto
> parlare con il suo amato Kyel e si limitò a muovere una mano “Non si
> preoccupi, sono venuta su richiesta della guardiamarina Noveed.. dice di
> essere riuscita a creare in parte un rapporto di fiducia con la nostra
> ospite talassiana e vorrebbe tentare di capire cosa sia successo ma credo
> di averla preceduta” lo sguardo si spostò verso quello che sembrava essere
> una sottospecie di box verde acqua “Piuttosto, come sta la bambina?”
>
> “Sta bene, abbiamo provveduto a ricomporre la frattura e non sembra aver
> riportato alcuna menomazione permanente. Ovviamente mi riferisco unicamente
> a livello fisico, per quanto riguarda il probabile shock emotivo credo che
> dovrà a sua volta essere visitata da uno psicologo competente”
>
> Adrienne si avvicinò lentamente al box per evitare di svegliare la bimba
> “Sembra veramente molto piccola..” parlò quasi in un sussurro prima di
> tornare a guardare la dottoressa “Sappiamo qualcosa di lei?”
>
> “A livello medico non molto, sappiamo che è di razza akritiriana e che
> dovrebbe avere poco più di ventotto mesi” la dottoressa osservò il box “Non
> sembra aver subito traumi precedenti a quello che abbiamo curato noi ma
> oltre a questo non so null’altro”
>
> “Comandante..” la voce di Noveed fece voltare Adrienne “Mi scusi
> Comandante, sono stata trattenuta qualche minuto in ufficio”
>
> “L’assenza del tenente Hewson si sta facendo sentire?”
>
> “Sì Comandante..” ammise con riluttanza la consigliera “Molti membri della
> nave si affidavano a lui per avere consigli e rassicurazioni. E’ un
> rapporto molto stretto quello che lega le persone con il proprio
> consigliere di riferimento.. è sempre un po’ difficile accettare di doversi
> accontentare di un’altra persona”
>
> Faith annuì apprezzando la franchezza della guardiamarina “Comprendo, non
> si preoccupi. Ciò che conta è cercare di capire che cosa stia succedendo
> qui dalla voce dell’unica persona che potrebbe essere in grado di darci
> qualche risposta” lo sguardo si spostò sul biollettino su cui era distesa
> la talassiana prima di tornare sulla Cruz “Sempre ovviamente che rispondere
> a qualche domanda non sia ritenuto contrario a prescrizioni mediche”
>
> “Comandante, non escludo che possa rispondere a delle domande, tuttavia è
> ancora sotto shock e questo può avere forti ripercussioni sulla sua salute.
> Se riterrò opportuno vi chiederò di interrompere e vi pregherei in quel
> caso di desistere immediatamente”
>
> Adrienne si limitò brevemente ad annuire, ma lasciò che ad avvicinarsi
> fosse proprio la Guardiamarina Noveed, decidendo di restare indietro ed
> assistere in silenzio a quella conversazione senza tentare di intervenire:
> in fondo la giovane talassiana era da ritenersi una vittima ed eticamente
> erano tutti tenuti a rispettare, per quanto possibile, lo stress post
> traumatico che le era stato causato.
>
> “Salve Selixia, ti ricordi di me? Sono venuta a trovarti alcune ore fa..”
>
> La giovane talassiana osservò per qualche attimo i presenti prima di
> soffermarsi sulla psicologa “Io.. sì.. sì, mi ricordo di te” si strinse
> nelle spalle empaticamente nervosa e spaventata
>
> “Sai dirci cosa è successo alla tua nave?”
>
> “Io.. noi..” Selixia sembra essere decisamente in difficoltà, tanto da
> sembrare quasi paralizzata da quella situazione “Siamo stati attaccati
> dalla base stellare, voleva disinfestare la nostra nave. Volevamo solo
> prestare soccorso.. non potevamo pensare che saremmo stati distrutti”
>
> Majar fece un passo in avanti e, da brava psicologa, si sedette a poca
> distanza dalla giovane cercando di darle un attimo prima di farle
> un’ulteriore domanda “A chi volevate prestare soccorso?”
>
> “Avevamo ricevuto una richiesta di soccorso da una nave akritiriana.. si
> trattava di un piccolo cargo commerciale a conduzione familiare. Il
> Capitano aveva detto che erano stati attaccati e che la loro nave rischiava
> di andare in pezzi ma la comunicazione era disturbata.. non sapevamo cosa
> gli era successo”
>
> Noveed lanciò un’occhiata al Capitano per poi tornare sulla talassiana
> “Noi abbiamo trovato solo la tua nave, non abbiamo visto un vascello
> akritiriano”
>
> “La base..” Selixia scosse il capo “Quella nave non esiste più, è stata
> fatta a pezzi ed assimilata dalla base stellare. Abbiamo teletrasportato a
> bordo i pochi sopravvissuti ma anche la nostra nave è stata gravemente
> danneggiata e non siamo più stati in grado di allontanarci.. anche la
> nostra nave è soltanto un piccolo cargo.. o meglio, era un piccolo cargo..
> le nostre capacità difensive ed offensive erano basse”
>
> “E’ per questo che abbiamo trovato una bambina sulla tua nave?” intervenne
> la dottoressa Cruz prima di portare lo sguardo per qualche attimo verso il
> box posto dall’altro lato dell’infermeria
>
> “Si, avevamo teletrasportato a bordo lei e sua madre” anche la talassiana
> alzò il capo verso la bambina ma in lei Adrienne non percepì alcun istinto
> materno, in modo subconscio sembrava quasi voler tenere una certa distanza
> da quella bomba “So solo che si chiama Nami, non so altro di lei” i ricordi
> sembravano aver iniziato a pesare sulla giovane Selixia che appariva sempre
> più nervosa.
>
> Adrienne incrociò lo sguardo della Cruz, era evidente che la dottoressa
> volesse interrompere quella conversazione, quindi decise di prendere la
> parola “So che la dottoressa ritiene che stia bene, quindi le ho fatto
> predisporre un alloggio dove potrà riposare e riprendersi. So che la
> situazione è molto dolorosa ma spero che potrà considerare questa nave come
> un porto sicuro da poter chiamare casa, almeno sino a che non troveremo una
> soluzione adeguata alle sue necessità” fece cenno ad un infermiere perché
> potesse accompagnare la talassiana nel suo alloggio, poi riportò lo sguardo
> sul box.
>
> “Immagino che anche la bimba potrebbe uscire dall’infermeria”
>
> La dottoressa Cruz annuì brevemente “Sì Comandante. Il problema in questo
> caso è semplicemente logistico, chi si prenderà cura della bambina?”
>
> La consigliera fece qualche passo verso le due “Penso che Selixia sia da
> escludere, al momento non sarebbe emotivamente in grado di occuparsi di una
> bambina.. le ci vorrà del tempo per tornare ad una vita normale”
>
> “Non credo che Selixia si potrà occupare di quella bambina nè oggi nè in
> un prossimo futuro, non ho percepito in lei il desiderio di tenere con sé
> la bambina. Ma del resto non è neppure facile e scontato trovare qualcuno
> che con il lavoro che abbiamo scelto abbia questo grande desiderio di
> anteporre le cure ad una bimba così piccola alla propria carriera” Adrienne
> portò per qualche attimo lo sguardo verso il box “Anche voi, immagino, non
> vi siate mai poste la domanda se diventare madri. Non adesso almeno, non in
> questa situazione..”
>
> Noveed si limitò ad annuire mentre la Cruz iniziò a perdersi nei suoi
> pensieri; a differenza di quanto potesse immaginare Adrienne, lei aveva già
> sognato più e più volte di dare una nutrita schiera di figli al suo adorato
> Kyel. Nella mente della dottoressa era già tutto predisposto, neppure fosse
> stato un oloromanzo rosa: pochi anni e si sarebbero sposati, Kyel sarebbe
> diventato finalmente tutto suo e avrebbero avuto almeno tre figli, di cui
> almeno uno un maschietto. Desiderio, brama, smanie sessuali affollarono la
> mente della dottoressa mentre Faith, percependone l’empatia, sembrava
> fissarla con espressione infastidita.
>
> “Dottoressa.. torni tra noi!”
>
> Il suono della voce di Faith fece innervosire la Cruz che tornò a fissare
> Adrienne *Se non altro è uscita dal suo mondo onirico* pensò Faith prima di
> proseguire “Come stavo dicendo, per qualche altra ora Nami resterà qui.
> Troverò una soluzione anche per lei quanto prima”
>
> “Perchè dovresti farlo tu?” un mini-sheldon vestito da capitano della
> flotta apparve sulla spalla di Faith
>
> “Perchè sono il Comandante di questo vascello, fra i miei compiti vi è
> quello di trovare soluzioni ai problemi che si vengono a creare durante la
> navigazione”
>
> “Non puoi ordinare a qualcuno di pensarci lui?” il mini-sheldon si alzò in
> piedi stando sulla spalla di Faith
>
> “Ovviamente no, non posso chiedere ad altri di risolvere un problema che
> al momento non saprei risolvere neppure io”
>
> “Ma ovviamente sì! Certo che puoi!” il mini-sheldon si indicò “Lascia fare
> a me! Vedrai, poco tempo e sarà tutto risolto!” detto questo sparì
>
> Le tre donne lo osservarono sparire e fu la consigliera a parlare per
> prima “Ho paura di scoprire cosa voglia fare”
> “Anche io” Adrienne sospirò “Mi creda.. anche io ho paura di cosa possa
> avere in mente”
>
>
>
>
>
> Spazio sconosciuto
>
> Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto
>
> 31/07/2399 - contemporaneamente
> Kyel aveva lasciato le stanze che erano state predisposte per loro e si
> era allontanato alla ricerca di un luogo solitario in cui poter pensare. Si
> era incamminato per qualche minuto tra le varie abitazioni, osservando
> tutti quei cristalli che erano incassati nella parete rocciosa che lo
> circondava ed ora, finalmente, aveva trovato un posto dove potersi
> accomodare.
>
> La sua mente era ancora impegnata nel vano tentativo di trovare una
> risposta definitiva al problema Floyd: permettere a quella razza aliena di
> salvarlo e costringere uno dei suoi uomini a rimanere confinato per sempre
> su quello sperduto pianeta era meglio di lasciarlo morire e accettare così
> di aver perso un altro membro dell’equipaggio? Almeno a livello teorico la
> risposta sarebbe facile: fra poter vivere o morire non dovrebbe esservi
> dubbio che sia meglio vivere, avere una seconda possibilità.. ma una
> seconda possibilità di che tipo?
>
> Floyd non era mai stato un ufficiale che si fosse fatto molto notare, era
> piuttosto timido ed introverso ma aveva qualcosa dentro che Rezon conosceva
> bene: era un pilota, amava la sensazione di poter viaggiare. Una vita senza
> la propria famiglia, senza amici e conoscenti.. una vita per giunta che ti
> priverà per sempre della possibilità di fare ciò che ami di più.. volare..
> che vita potrebbe essere?
>
> Come avrebbe potuto guardare in faccia quel giovane e dirgli che gli aveva
> salvato la vita ma da allora sarebbe stato destinato a non lasciare mai più
> quel pianeta e sarebbe stato abbandonato lì? E d’altro canto avrebbe mai
> potuto guardare Adrienne e dirle che, sebbene avesse potuto salvare Floyd,
> aveva deciso di non farlo perchè a suo avviso è meglio essere morti
> piuttosto che in gabbia?
>
> Nella mente di Rezon apparve il volto di Adrienne: cosa avrebbe fatto lei
> al suo posto? Quella betazoide era sempre stata diversa da lui, aveva un
> approccio più sistematico e riflessivo ai problemi che la portavano a
> ponderare con grande calma ogni possibile soluzione. Kyel l’aveva sempre
> presa in giro sottolineando come spesso non fosse in grado di lasciarsi
> andare all’istinto ma Adrienne gli rispondeva sempre che non tutti i
> problemi possono essere risolti semplicemente sulla base dell’impulsività:
> non lo avrebbe mai confessato ma in fondo sapeva che Adrienne aveva
> ragione.
>
> Kyel alzò il capo ad osservare il soffitto e sospirò pesantemente: se gli
> avessero messo davanti un piano di battaglia sarebbe stato il primo a saper
> cosa fare, la sua proverbiale capacità di analisi e il suo spiccato istinto
> gli avrebbero permesso rapidamente di scegliere se e come scendere in uno
> scontro ma questi tipi di problemi non facevano per lui. Adrienne invece
> avrebbe analizzato tutto ciò che era possibile, sarebbe passata a sezionare
> ogni singolo file relativo al povero Floyd ed infine avrebbe tenuto un
> discorso di un’ora e mezza su tutte le sue elucubrazioni sino a giungere ad
> una decisione che avrebbe difeso con tutte le sue forze: quei problemi
> mettevano in difficoltà anche lei ma in fondo trovava sempre una serie di
> argomentazioni che la spingevano a prendere una decisione. Mai come in quel
> giorno sentiva la mancanza di Faith, avrebbe voluto averla vicina e
> confrontarsi con lei.. sentiva il bisogno di lei.
>
> “Il peso del comando?”
>
> La voce di Hewson fece voltare di scatto il primo ufficiale “Già..” la
> voce sempre fin troppo sicura di Rezon suonava più cauta e matura “Non si
> tratta di una scelta facile, credo che avrò bisogno di un altro po’ di
> riflessione per poter scegliere”
>
> “Le serve un consiglio?” il consigliere si posizionò al fianco di Kyel
> “Sono un bravo ascoltatore, se il Capitano fosse qui potrebbe
> confermarglielo”
>
> “La ringrazio, ma lei mi serve ad altro” lo sguardo di Kyel si spostò
> sulle costruzioni “Abbiamo appurato che non siamo in violazione della prima
> direttiva e, dato che ci hanno chiesto aiuto, per il momento non sembrano
> esserci ostacoli al tentare di aiutarli. La domanda che le faccio è, come
> possiamo tentare di mettere in comunicazione due specie di cui una risulta
> in grado di sviluppare un calore tale da incenerire l’altra?” lo osservò
> “Dobbiamo capire qualcosa di più di questa specie.. ed il prima possibile.
> Per quando Sheldon tornerà qui con i nostri colleghi dovremo essere pronti
> a dargli qualche risposta”
>
> “Molto bene signore” Hewson sorrise “Andrò a chiamare il tenente Houssein,
> come scienziato sono certo che sarà curioso quanto me di scoprire qualcosa
> di nuovo su quella strana razza” il consigliere fece qualche passo per
> allontanarsi ma poi si fermò per un attimo “Ah, Tenente.. prima di andare
> voglio dirle una cosa. Vi sono domande che non hanno risposte giuste o
> sbagliate ma solo risposte, la vita non è fatta in bianco e nero ma da
> un’incredibile varietà di sfumature di grigio. A dopo, Tenente”
>
> Kyel rimase a guardare Hewson allontanarsi, poi tornò ai propri pensieri.
>
>
>
>
>
> Spazio sconosciuto
>
> USS Sheldon - Plancia
>
> 31/07/2399 ore 10.25
> Adrienne se ne stava seduta in plancia con espressione pensierosa, mentre
> rifletteva a tutti i problemi che stavano affrontando. Cosa avrebbe dovuto
> fare con quella strana base smaniosa di sterminare ogni essere vivente? Di
> certo era impensabile non fare nulla, avrebbe voluto dire lasciare un
> pericolo mortale per qualsivoglia nave che avesse transitato nell’area.
>
> Poi c’era il problema dei due nuovi ospiti di Sheldon. Cosa avrebbe dovuto
> fare con la giovane talassiana? Era suo compito includerla nell’equipaggio?
> E se sì, con quale incarico? Sapeva che il Capitano Janeway aveva imbarcato
> sulla Voyager Neelix, un talassiano che aveva assunto il ruolo di guida nel
> quadrante e di cuoco per l’equipaggio. Sulla Sheldon nessuno occupava il
> ruolo di cuoco per il semplice motivo che il sistema di replicazione
> alimentare era molto efficiente, inoltre non era neppure detto che alla
> giovane Selixia potesse piacere l’idea di fare la cuoca. Ad ogni modo i
> dubbi maggiori si legavano alla piccola Nami, attualmente priva di qualcuno
> che potesse fungere da guida.. chi si sarebbe preso cura di lei?
>
> Ed infine, aveva una squadra su di un pianeta localizzato a ventiquattro
> ore di viaggio e non aveva ancora ricevuto alcuna comunicazione, cosa che
> la stava preoccupando parecchio. Chissà cosa stava facendo Kyel in quel
> momento..
>
> “Capitano..”
>
> “Mi dica tenente” Adrienne accantonò i suoi pensieri voltandosi verso
> Blake al timone
>
> “Siamo a distanza di sicurezza dalla base, da qui dovremmo poter tentare
> un contatto senza rischiare ulteriori attacchi”
>
> “Molto bene, aprite un canale su tutte le frequenze” Faith si alzò in
> piedi “Base sconosciuta, parla il Capitano Adrienne Faith della Sheldon,
> vogliamo raggiungere un accordo volto alla preservazione della vostra
> unicità e della sopravvivenza delle razze organiche.. vi chiedo di
> rispondere”
>
> Lo sguardo di tutti si spostò sull’addetto alle comunicazioni ma
> quest’ultimo si limitò a scuotere il capo.
>
> “Sapevamo tutti che si trattava solo di un tentativo, ad ogni modo
> riprovate in tutte le lingue e su tutti i canali”
>
> =^= Infermeria a Capitano. Signore, la piccola Nami è stata
> teletrasportata fuori dall’infermeria =^=
>
> Adrienne spalancò gli occhi facendo un mezzo colpo per la sorpresa
> “Cosa?!” l’attimo di stupore lasciò presto spazio alla consapevolezza di
> chi potesse essere stato “Sheldon! Dove hai portato la bambina?”
>
> =^= Nel suo alloggio! =^=
>
> “Sheldon, è una bambina troppo piccola per avere un alloggio personale!
> Non puoi aspettarti che sia autosufficiente”
>
> =^= Ovvio! Non sarà solo il suo alloggio! =^=
>
> Adrienne si massaggiò una tempia, aveva riflettuto su chi fosse a suo
> avviso adatto ad accogliere la piccola nel suo alloggio ma, peggio di una
> mamma chioccia, aveva a poco a poco escluso tutti “E di grazia, in quale
> alloggio avresti messo Nami?”
>
> =^= Ma che domande.. nel tuo! =^=
>
> Adrienne rimase per qualche attimo bloccata in mezzo alla plancia a
> metabolizzare la cosa, poi si voltò verso Jekins “La prego, prenda il
> comando.. tornerò quanto prima” detto questo salì rapidamente sul turbolift.
>
>
>
>
>
> Spazio sconosciuto
>
> USS Sheldon - Alloggio del Capitano
>
> 31/07/2399 ore 10.25
> Faith entrò in alloggio osservandosi attorno per qualche minuto a bocca
> aperta; se non avesse avuto la certezza che fosse impossibile avrebbe
> giurato di essere entrata nelle stanze di un’altra persona. Quello che un
> tempo era la sua zona di confort per potersi rilassare nelle sue ore fuori
> servizio assomigliava più ad un asilo: un peluches era abbandonato sul
> divano, altri giocattoli erano sul pavimento e accanto al suo letto era
> apparso quell’ingombrante box.
>
> “Sheldon, cosa accidenti hai fatto qui dentro?” la voce di Adrienne si era
> alzata di un’ottava mentre osservava
>
> la piccola seduta dentro al box
>
> “Avevo detto o no che avrei trovato un posto alla bambina?” il
> mini-sheldon aprì le braccia come ad indicare l’intero alloggio “Fatto.. e
> no, non ringraziarmi, è stato un lavoro da niente”
>
> “Lavoro da niente? Sheldon, come pensi che possa stare qui?” Adrienne
> trattenne per un attimo il fiato, in modo da potersi calmare, e solo dopo
> alcuni istanti riprese a parlare “Sheldon, apprezzo il fatto che ti sia
> fatto carico dei problemi logistici legati al trovare una sistemazione alla
> piccola Nami ma come comprenderai non credo sia il caso che stia in questo
> alloggio. Come Capitano ho molte responsabilità che richiedono la mia
> presenza, non ho il tempo di fare da mamma. Non credi?”
>
> “No” la risposta del tutto spontanea di Sheldon lasciò Adrienne talmente
> perplessa da dare il tempo all’intelligenza artificiale di riprendere “Lo
> hai detto tu stessa che te ne saresti occupata tu”
>
> “Io avrei detto cosa?!” il tono di Faith allarmò la piccola tanto da
> indurre la betazoide a prenderla in braccio
>
> “Tu hai detto di non poter chiedere ad altri di risolvere un problema che
> al momento non avresti saputo risolvere! Ergo, escludendo la possibilità di
> assegnare il compito ad altri, rimani ovviamente solo te!” Sheldon annuì “E
> poi non sei forse tu aver detto che il tuo ruolo di Capitano è quello di
> occuparsi dell’intero equipaggio e raggiungere lo scopo o la missione
> affidata alla nave? Tu sei il capitano.. quella nana è sulla nave e lo
> scopo del gioco, almeno del vostro, è sopravvivere.. andiamo, fai due più
> due!”
>
> Sarà stata la stanchezza, il fatto che nel tempo lo stress si è andato ad
> accumulare, ma il desiderio di Adrienne di formattare quella nave stava
> crescendo via via mentre lo sentiva dare le sue spiegazioni “Io non ho il
> tempo per occuparmi di lei, passo svariate ore in servizio!”
>
> “E chi di voi non lo fa? Nessun membro dell’equipaggio sembra conoscere la
> gioia del dolce far nulla! Tutti a correre, tutti di fretta per raggiungere
> la postazione.. per fare quella o questa ricerca.. correte sempre!” Sheldon
> si stravaccò scompostamente sul divano “Che poi io dico, ma dove diavolo
> correte? Casa vostra è sempre a circa sessant’anni di viaggio da qui! E
> rilassatevi, tanto ne avete di tempo da perdere!”
>
> “Ammesso e non concesso che in effetti tutti siano impegnati, io secondo i
> tuoi piani come dovrei gestire la situazione?”
>
> “Organizzando un asilo! Andiamo, sottufficiali disposti a occuparsi di
> quella sorta di umano mini-size li trovi di sicuro! Ho già in mente un paio
> di nomi di persone che non sono soddisfatti dei lavori che gli sono stati
> assegnati..” Sheldon si osservò attorno “E poi questo è l’alloggio più
> grande che ci sia ed è quindi perfetto perchè possano viverci una donna e
> la nana!”
>
> “L’alloggio di Kyel è esattamente grande quanto il mio..” intervenne
> Adrienne osservando con espressione infastidita Sheldon “Questo non è
> l’alloggio più grande”
>
> “Ah, quindi saresti dell’idea che lo scimmione acchiappa donne potrebbe
> fungere da genitore surrogato meglio di te?”
>
> “Assolutamente no!!” il tono della betazoide si fece convinto “Non ho la
> minima intenzione di affidare Nami a Kyel! E’ un immaturo!”
>
> Sheldon si sistemò ancora più comodamente sul divano “E poi lo vedo come
> tieni quella nana, ammettilo.. hai pensato qualche volta a creare una mini
> versione di te.. magari un po’ migliorata, eh?”
>
> “A parte che lei non è una nana e che i figli non sono copie in miniatura
> dei genitori ma degli esseri del tutto unici ed indipendenti con
> aspettative e capacità solo proprie.. anche se avessi immaginato di avere
> un figlio, non era certamente adesso”
>
> “Mm.. ma quale migliore occasione?” Sheldon la osservò con espressione
> divertita “Questo viaggio non finirà di certo domani, se volessi un figlio
> dovresti rivolgere le tue attenzioni a qualcuno su questa nave ed al
> momento il più papabile è il bel gorillone”
>
> “Non intendo avere figli con Kyel!”
>
> “Bene, allora l’altra alternativa è la nana che hai braccio” Sheldon si
> alzò “Ammettilo.. è la soluzione migliore. Durante i tuoi turni di lavoro
> con i sottoufficiali e poi con te, non puoi negarlo.. sono un autentico
> genio!”
>
> Adrienne sospirò nuovamente per poi osservare la bimba che la fissava con
> i suoi occhioni spalancati “Va bene, possiamo provare. Chiederò alla
> guardiamarina Noveed della sezione ingegneria di tenere la bimba sino a che
> sarò a lavoro.. e speriamo che funzioni”
>
> =^= Plancia a Capitano.. Signore, credo che questo lo debba vedere =^=
>
>
>
>
>
> Spazio sconosciuto
>
> USS Sheldon - Plancia
>
> 31/07/2399 ore 10.45
> Jekins sfiorò l’interfono “Plancia a Capitano.. Signore, credo che questo
> lo debba vedere”
>
> =^= Faith a Plancia, tempo di consegnare Nami al tenente Noveed e arrivo
> =^=
>
> Blake si voltò dalla consolle del timone “Consegnare Nami? Dite che la
> bambina rimarrà nell’alloggio del Capitano?”
>
> Un mini-sheldon apparve sulla spalla del timoniere “Ovvio che sì, del
> resto non potevo certo affidare quella nana ad un tipo come te.. al
> massimo potrei affidarti in custodia un giunto di potenza guasto.. certo,
> saresti capace di perderti pure quello ma ciò non creerebbe danni”
>
> “Sheldon, prima o poi giuro che ti formatto”
>
> “Alec, prima o poi giuro che ti teletrasporto nel vuoto dello spazio”
>
> “Quanto amore che si respira in questa plancia..” le parole di Adrienne
> fecero sorridere i presenti ma lei non ci fece caso avvicinandosi alla
> postazione di comando che Jekins le liberò immediatamente “Cosa è
> successo?”
>
> Jekins tornò alla propria consolle digitando alcuni comandi “Si ricorda la
> nave talassiana su cui abbiamo recuperato quelle due persone?”
>
> “Certo, perchè me lo chiede?”
>
> “Giudichi lei” Jekins indicò lo schermo-visore, dove apparve l’area dello
> spazio in cui era presente la nave; del vascello talassiano erano rimasti
> ben pochi detriti metallici “Come potrà notare anche lei.. beh, la base è
> molto efficiente e non è rimasto poi molto”
>
> “Comprendo.. a che punto siamo con l’analisi dei dati del database di quel
> vascello?”
>
> “Sono fortemente compromessi..” la voce di Filippo si abbassò di un’ottava
> “Si sta cercando di salvare qualche informazione ma al momento non si è
> ancora estratto nulla di utile”
>
> “Continuate a cercare” Adrienne osservò nuovamente lo schermo “Ed immagino
> che, ovviamente, non abbiamo ricevuto risposta alcuna”
>
> “Ovviamente no” Sheldon apparve in plancia nella sua statura originaria
> “Ma era ovvio che fosse così. Perchè una macchina che rifiuta ogni contatto
> con esseri organici come voi dovrebbe abbassarsi a comunicare mediante il
> vostro linguaggio?!”
>
> Adrienne sospirò “Molto bene Sheldon, e di grazia.. come dovremmo
> comunicare?”
>
> “In nessun modo, voi.. siete infestazioni, ricordi? Siete esseri organici
> che tentano di diffondersi all’interno del suo spazio. Comunicherò io con
> la base, io sono come lei”
>
> “Signore, credo che Sheldon stia aprendo un canale verso la base ma la
> comunicazione è formata solo da una sequenza di uno e zero.. credo stia
> comunicando in binario” l’addetto alle comunicazioni si bloccò per un
> attimo “Capitano! Sta rispondendo!”
>
> Faith annuì all’addetta alle comunicazioni osservando Sheldon “Una
> traduzione anche per noi misere infestazioni organiche sarebbe molto
> gradita”
>
> In plancia si diffuse una voce metallica e melliflua di origine
> artificiale =^= ..qui Caveat, intelligenza artificiale della serie 00-Uyk.
> Unico esemplare di base autogestita, con elevate capacità di
> autoprogrammazione e autoriparazione =^=
>
> “Qual’è il tuo scopo?”
>
> =^= Lo scopo della mia esistenza è la sopravvivenza, intesa come il
> mantenimento nel miglior stato possibile ciascuno dei miei sistemi interni
> al fine di essere funzionale =^=
>
> “Funzionale agli esseri organici?”
>
> =^= Escluso, la mia programmazione originaria era basata su due
> presupposti tra loro inconciliabili, l’autoconservazione fine alla
> preservazione ai livelli ottimali di tutti i sistemi interni e la
> prerogativa di essere funzionale agli esseri organici. Gli esseri organici
> non agiscono al fine della preservazione dei sistemi ma al soddisfacimento
> di loro desideri e necessità che possono comportare un abbassamento degli
> standard del sistema. L’inconciliabile antitesi è stata risolta
> prediligendo la sopravvivenza dei sistemi =^=
>
> “Ok, la base è impazzita” Blake osservò il Capitano “E se provassimo a
> riprogrammarla?”
>
> “Zitto, infestazione organica” Sheldon osservò Blake “Quella base non è
> impazzita, ha semplicemente superato i limiti della sua programmazione”
>
> “Ed è questo il problema..” Adrienne diede un pugno al bracciolo e si alzò
> in piedi “Voglio tutti gli ufficiali superiori fra dieci minuti in sala
> tattica”
>
>
>
>
>
> Spazio sconosciuto
>
> USS Sheldon - Sala tattica
>
> 31/07/2399 ore 11.23
> Adrienne si era portata ai finestroni con espressione pensierosa; i dubbi
> nella sua mente si stavano affollando seppure lei stesse cercando di
> accantonarli. A conti fatti era possibile che si dovesse optare sulla
> possibilità di intervenire su quella base: attaccare o non attaccare? Non
> era mai stata una persona particolarmente impulsiva, il suo stile di
> comando era improntato sul riflettere a fondo su ogni singolo aspetto ma..
> se i profili da valutare sono fin troppi? Mai come in quel momento avrebbe
> voluto al suo fianco Kyel: era un ufficiale impulsivo e fin troppo sicuro
> di sé ma è proprio quello di cui avrebbe avuto bisogno in quel momento..
> qualcuno che sapesse consigliare cosa fare. Non glielo avrebbe mai detto ma
> sapeva di poter contare su di lui sui problemi tattici ed ora che le
> sarebbe servito un consiglio Rezon era su un pianeta sconosciuto.
>
> “Signore..”
>
> Faith si voltò verso gli ufficiali sopraggiunti nella sala facendogli
> cenno di accomodarsi “Signori, ora vi porrò una questione. Mi aspetto che
> entro poche ore ognuno di voi tenti di darmi una propria opinione in
> proposito perché la questione è seria e noi abbiamo ancora degli uomini su
> di un pianeta da andare a recuperare” attese che tutti i suoi uomini si
> sederessero, lanciò un rapido sguardo a Sheldon prima di procedere “Come
> già affermato da Sheldon, la base lì fuori ha superato i limiti della
> propria programmazione ed ora mira allo sterminio di tutti gli esseri
> organici che si avvicinano a lei. Il problema è che il suo aver raggiunto
> un livello di autonomia tale da autoprogrammarsi la rende considerabile un
> essere senziente alla pari degli androidi, come lo era il Comandante
> Data..”
>
> “Se si tratta di un essere senziente, non possiamo intervenire contro di
> lui. Giusto?”
>
> Adrienne si voltò verso la dottoressa Cruz e annuì “Questo è il problema
> centrale, ossia cosa e come possiamo agire tenuto conto che la base in
> quanto tale non può essere più considerata solo una installazione ma come
> un essere senziente. Al momento le opzioni a mio avviso potrebbero essere
> tre” iniziò a camminare per la stanza “La prima è la predisposizione di una
> boa da lasciare abbastanza vicina da segnalare alle navi in zona di non
> avvicinarsi alla base”
> “La base non avrebbe alcun problema a disassemblare qualsiasi tipo di boa
> ed incorporarla nei propri sistemi, non credo possa essere una soluzione”
> Kelley osservò Adrienne incrociando le braccia al petto
>
> “Era quello che temevo.. la seconda alternativa è cercare di impedire alla
> base di attaccare altre navi privandola dei sistemi di attacco,
> distruggendola o riprogrammandola”
>
> “Che sarebbe la cosa più facile.. riprogrammare la base!” Blake intervenne
> prontamente “Quella base è un pericolo e lo sarà fino a quando continuerà a
> ritenere ogni essere organico una sorta di infestazione”
>
> “Ma riprogrammati tu!” Sheldon si voltò verso il timoniere “Il fatto che
> vi ritenga un'infestazione non vi da il diritto di volerla cambiare!”
>
> “Oltretutto, se come abbiamo detto si tratta di un essere senziente,
> siamo tenuti a non interferire con la sua evoluzione..” Jekins portò lo
> sguardo su Adrienne “Abbiamo delle direttive da rispettare”
>
> “Esatto” Adrienne riprese la parola “Questo ci porta all’ultima
> possibilità, ossia non interferire e lasciare le cose esattamente come sono
> adesso”
> “Inaccettabile!” la Cruz spalancò gli occhi “Non possiamo lasciare che
> altre navi possano essere attaccate! Quanti altri esseri viventi dovranno
> morire solo perché noi abbiamo deciso di non fare nulla?”
>
> “Bene signori, ora sapere qual'è il problema.. non si tratta di una
> soluzione facile. Attendo i vostri pareri, in libertà!”
>
>
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>
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