[Stml6] Jekins - 02.03- Città delle stelle

Stefano Zaniboni stezani a me.com
Sab 7 Set 2019 14:23:45 CEST


Ciao a tutti e buon sabato! 
Ho letto il brano e mi e’ piaciuto veramente tanto, complimenti Marco! 

Stefano

> On 6 Sep 2019, at 14:11, Marco Calandri <pippo.jekins a gmail.com> wrote:
> 
> Grazie mille!
> 
> Il giorno ven 6 set 2019 alle ore 13:14 Monica Miodini <mokia68.mm a gmail.com <mailto:mokia68.mm a gmail.com>> ha scritto:
> Mi piace sempre più come si sta sviluppando la storia .
> Bravo 
> Monica 
> 
> Il Ven 6 Set 2019, 13:01 Marco Calandri <pippo.jekins a gmail.com <mailto:pippo.jekins a gmail.com>> ha scritto:
> Ciao,
> 
> ecco il mio brano!
> 
> Ho fatto in modo che Rezon cercasse di rispettare il più possibile la prima direttiva anche con Paul ferito.
> 
> 
> 
> Pianeta Xandros - Monti Ellexi
> 30/7/2399 ore 20.32
> 
> Il tenente Rezon rimase interdetto.
> 
> L’aliena era uscita dal capanno con una naturalezza sconcertante, come se fosse sempre stata con loro. Era vestita con una lunga tunica bianca come la neve con riflessi azzurrini. I bordi erano finemente ricamati con motivetti geometrici ma a quella distanza Kyel non poteva distinguere bene la forma e se gli ornamenti erano fatti d’oro, argento o da altri materiali. La capigliatura era complessa formata da tre code: una posteriore e due laterali che facevano scendere i capelli paralleli alle spalle.
> 
> Lora aprì degli immensi occhi verdognoli e sorridendo ai federali disse: ”Venite.”
> 
> Houssein guardò l’aliena e poi il primo ufficiale incerto.
> 
> Rezon fece un passo in avanti, si bloccò e chiese: “Dove?”
> 
> “ Per favore venite, non ho molto tempo. Loro stanno arrivando.” Aggiunse Lora.
> 
> Rezon non poté far a meno di notare la tensione nella voce della nuova arrivata.
> 
> Paul aggiunse:” Ci chiede di andare.”
> 
> Kyel fulminò con gli occhi il consigliere e, cercando di essere diplomatico, aggiunse: ”Ascoltami Lora, noi non dovremmo essere qui. La nostra presenza può farvi del male… molto male. Noi dobbiamo rimanere come osservatori.”
> 
> L’aliena cercò di essere paziente: ”No la vostra presenza è stata predetta, venite con me non abbiamo molto tempo.”
> 
> “Poco tempo per cosa?” Si intromise Amir.
> 
> Una strana paura avvolse la giovane: ”Non so come spiegarvelo ma un male sta arrivando.”
> 
> Paul guardò il primo ufficiale: ”Mi sembra veramente spaventata.”
> 
> Rezon concordò con il consigliere ma non poteva permettersi di violare la Prima Direttiva per nessun motivo. Il primo ufficiale scosse la testa: ”Mi spiace non possiamo.”
> 
> Lora abbassò lo sguardo. Keyl ebbè l’impressione che la ragazza avesse appena fallito una specie di missione. Per un interminabile secondo la guardò cercando di scrutarla nel profondo. Aveva voglia di farle migliaia di domande. Voleva chiederle della loro cultura, di come vivevano e qual era la loro organizzazione sociale ma soprattutto voleva chiederle come li aveva scoperti, cosa sapeva di loro e come aveva fatto a raggiungerli comparendo all’improvviso.
> 
> Il flusso di pensieri venne interrotto da Houssein.
> 
> “Signore guardi.” Disse l’ufficiale scientifico.
> 
> Keyl si voltò per guardare il collega, per poi scrutare nel fondo valle, la direzione indicata da Amir.
> 
> Rezon rimase interdetto per alcuni secondi. Proprio non capiva cosa stesse arrivando. Era una specie di nube grigia luminescente. Vampate di fuoco galoppavano assieme a quella strana nebbia. Sembrava l’onda d’urto generata dall’esplosione di un siluro fotonico anche se non vedeva una chiara propagazione dell’onda di pressione. Era come se nebbia e fiamme stessero per caricare la loro posizione. La nube entrando nella valle aumentò la velocità e, raggiungendo una piccola foresta innevata, la vaporizzò all’istante.
> 
> “Rilevo temperature intorno ai 1000 gradi centigradi dentro quella nube.” Keyl si voltò verso l’ufficiale scientifico che stava analizzando la nube col tricorder:”Non capisco, il comportamento è veramente strano. Non si muove secondo le leggi fisiche e della termodinamica. Rilevo anche delle specie di forme di vita ma non è chiaro.”
> 
> Lora si intromise: “Non posso permettere che vi uccidano.”
> 
> La nube era ormai imminente. Keyl sentiva il fortissimo calore premergli contro il viso. Era la fine. A quella temperatura sarebbero morti in pochissimi istanti.
> 
> In un lampo le fiamme risalirono il piccolo pendio pronte a vaporizzare loro e il capanno.
> 
> Un lampo scaturì alle spalle del primo ufficiale.
> 
> Kyle vide un muro di fuoco davanti a lui. Il calore era insopportabile ma rimase in posizione.
> 
> Poi fu tutto bianco.
> 
>  
> Spazio sconosciuto - Sheldon
> 30/7/2399 ore 20.43
> 
> =^= Vascello IA tattico, prego fornire informazioni sul suo stato operativo. Qui centro di controllo Kylyon per la preservazione della tecnologia. Prepararsi all'abbordaggio per ispezione. Ogni rifiuto sarà classificato come ostile. =^=
> 
> Adrienne si sedette sulla poltrona stringendo I braccioli facendo sbiancare le nocche delle mani. Prontamente il capitano si voltò verso l’ingegnere dicendo:” Riusciamo a scoprire qualcosa di più sulla stazione?”
> 
> Rush, che nel mentre prese posizione alla consolle operazione, rispose rapidamente: ” Bloccano le nostre scansioni approfondite.”
> 
> Adrien fece per replicare ma Sheldon fu più veloce: ”Capitano forse dovremmo rispondere al loro messaggio.”
> 
> “Hai ragione.” Concordò Adrienne poi, rivolta al tattico, aggiunse: ”Jekins apra un canale con la stazione.”
> 
> Filippo alzò lo sguardo dalla consolle ma un allarme attirò subito la sua attenzione:” Capitano riceviamo un nuovo messaggio solo audio.”
> 
> “Riprodurre.”
> 
> Prontamente il comando venne eseguito e una voce metallica risuonò dall’altoparlante: =^= Vascello IA tattico, la nostra sonda di analisi vi raggiungerà in un tempo di 3.75 verran. Preparatevi all’ispezione.=^=
> 
> Il primo a rompere il silenzio fu Sheldon, che trasformandosi in un medico, disse: ”Ci faranno una visita completa ad ogni orifizio.”
> 
> Adrienne ignorò l’affermazione alzando gli occhi al cielo.
> 
> “Quanto sono 3.75 verran?” Chiese il capitano.
> 
> Sheldon si avvicinò dicendo: ”E’ un unità di misura standard in questa regione dello spazio. Equivalgono a 12 minuti, 25 secondi e 30  millesimi… ah bè ormai almeno 5 secondi e 75 millesimi sono già andati.”
> 
> “Grazie.” Rispose il capitano.
> 
> Sheldon sorrise, poi voltandosi verso l’ufficiale alle operazioni, aggiunse: “Bella l’idea della compensazione dei disturbi su banda terziaria.”
> 
> Rush sorrise di rimando e un mini Sheldon comparve al suo fianco dicendo: “Stare con me vi fa bene.”
> 
> “Cosa state facendo?” Chiese il capitano incuriosita.
> 
> “Sto cercando di avere una scansione più accurata della nave Talassiana.” Rispose Rush poi vedendo i risultati delle scansioni aggiunse:” Capitano... rilevo dei sopravvissuti all’interno della nave.”
> 
> “I disturbi generati dalla stazione spaziale hanno mascherato fino ad ora la loro presenza.” Spiegò Sheldon.
> 
> “Quanti sono?” Chiese Adrienne.
> 
> “Difficile a dirsi, potrebbero essere anche delle false letture.” Rispose l’OPS.
> 
> “Capisco ma vale la pena di indagare.” Replicò il capitano, poi alzando leggermente la voce in modo che tutti la potessero sentire, aggiunse: “Tenente Blake ci porti più vicino alla nave Talassiana. Tenente Jekins e Rush formate una squadra di sbarco con la dottoressa Cruz.”
> 
>  
> Spazio sconosciuto – Nave Talassiana
> 
> 30/7/2399 ore 20.47
> 
> La squadra di sbarco si materializzò nella nave Talessiana. Prontamente Jekins estrasse il phaser subito imitato dal marinaio Sanders della sicurezza.
> 
> Rush iniziò la scansione con il tricoder assieme alla dottoressa Cruz.
> 
> L’ambiente era buio e tetro. Deboli luci permettevano di vedere soltanto l’ambiente circostante senza capirne bene la forma. Tutte le consolle erano disattive senza energia e alcuni pannelli erano esplosi. Detriti di varie dimensioni erano sparsi sul pavimento. Un silenzio agghiacciante aleggiava per la nave.  Solo il debole suono del tricoder risuonava.
> 
> “Forse ho trovato i sopravvissuti.” Annunciò la dottoressa.
> 
> “Dove sono?” Chiese Jekins.
> 
> “Più avanti su questo ponte.”
> 
> “Strano.” Disse Rush guardando i risultati della scansione.
> 
> “Cosa?” Chiesero all’unisono Cruz e Jekins.
> 
> “Non c’è energia… tutti i sistemi sono bloccati e anche le consolle.” Rush stava leggendo i risultati delle scansioni senza caprine il significato. “Sembra che ogni sistema fosse stato distrutto in ogni punto e ogni zona.”
> 
> “Questa nave dev’essere stata attaccata da armi veramente strane.” Commentò di rimando Jekins.
> 
> “Consiglio di concentrarci nella ricerca dei sopravvissuti.” Disse la dottoressa.
> 
> I due ufficiali annuirono e si misero in cammino.
> 
> Soltanto il rumore dei loro passi risuonava per i corridoi.
> 
> Passarono accanto a un cadavere di un marinaio Talassiano ucciso dell’esplosione di una paratia e poi si incamminarono in uno stretto corridoio.
> 
> D’improvviso il marinaio Sander disse: “Guardate.”
> 
> Jekins e Rush guardarono meglio nella direzione indicata dal marinaio e videro una paratia danneggiata. Era come se la superficie perfettamente liscia fosse stata pallinata da un migliaio di micro crateri di varie dimensioni.
> 
> “Rilevo delle tracce di radiazioni gamma.” Risse Rush per poi aggiungere: “E’ come se gli avessero spruzzato sopra dell’antimateria.”
> 
> Jekins guardò meglio il danneggiamento: “Che strano modo di danneggiare la nave.”
> 
> “Vero ma è lo stesso tipo di danneggiamento che ho visto in tutti i sistemi.” Rispose Rush.
> 
> “Sembra che la nave fosse stata colpita da una pioggia di antimateria.” Propose Jekins.
> 
> Ma prima che Rush potesse rispose, la dottoressa Cruz esclamò: ”Sta arrivando qualcuno.”
> 
>  
> Spazio sconosciuto - Sheldon
> 30/7/2399 ore 20.47
> 
> Adrienne si stava concentrando sulla stazione spaziale Kylyon. Non potendola analizzare coi sensori chiese almeno di vederla con i sistemi ottici ad alta risoluzione. Il complesso era magnifico, grande come una piccola luna e composto da 3 sezioni concentriche di forma circolare. Piccoli incavi di forma circolare si estendevano sulla superficie esterna come migliaia di hangar. Nella parte inferiore una serie di travature si estendevano verso le due stelle binarie come delle fondamenta integrate nei due soli. Uno strano bagliore verdognolo, forse un campo di forza, illuminava di tanto in tanto la stazione facendo risaltare la struttura color rame.
> 
> Una magnifica città delle stelle, pensò Adrienne guardandola.
> 
> “Sembra che inizino prima del previsto.” La voce squillante di Sheldon destò il capitano dai pensieri.
> 
> “Cosa?” Chiese Adrienne.
> 
> Sheldon attivò lo schermo principale che mostrava una sfera lucente a pochi metri dalla nave.
> 
> “La scansione, sta iniziando.” Disse l’intelligenza artificiale.
> 
> Per due lunghissimi minuti non successe nulla, poi l’ufficiale alle comunicazione disse: ”Capitano rilevo una comunicazione.”
> 
> “Sugli altoparlanti.”
> 
> La voce metallica risuonò nella plancia:=^=Rilevata infestazione di forme di vita organiche.=^=
> 
>  
> Spazio sconosciuto – Nave Talassiana
> 
> 30/7/2399 ore 20.47
> 
> Ma prima che Rush potesse rispose, la dottoressa Cruz esclamò: ”Sta arrivando qualcuno.”
> 
> La squadra di sbarco ebbe appena il tempo di mettersi in posizione che una Talassiana emerse dall’oscurità. Era chiaramente sotto shock e in preda ad una crisi isterica.
> 
> Jekins e Sanders la afferrarono bloccandola per evitare che scappasse via. Cruz iniziò rapidamente le scansioni.
> 
> La Talassiana  guardò Rush spalancando appieno gli occhi disse: ”Dobbiamo scappare ci uccideranno tutti.”
> 
>  
> Pianeta Xandros – Luogo sconosciuto
> 30/7/2399 ore 21.00
> 
>  
> Essere stato ad un passo dalla morte aveva peggiorato l’umore di Rezon.
> 
> Ma quando aprì gli occhi, rimase così colpito da non sapere più che cosa pensare.
> 
> La città era enorme, magnifica e brillante. Avrebbe potuto competere con molte città della Federazione ma aveva in più un fascino esotico e magico.
> 
> Era all’interno di una colossale caverna di forma circolare e composta da più livelli. Quelli inferiori, appena visibili, erano composti da ampi campo coltivati illuminati giorno e notte da mastodontici cristalli luminescenti in grado di proiettare una fortissima luce bianca simile a quella del sole.
> 
> Nei livelli successivi si estendeva la città vera e propria. Una cinta di mura formidabilmente fortificata delimitava il perimetro. Posti su una serie di terrazzamenti i vari edifici si estendevano verso l’alto illuminati da cristalli più piccoli, rispetto a quelli posti nei campi, ma brillanti in svariate colorazioni. Era come se un arcobaleno fosse sceso dal cielo e si fosse depositato sulla città come un manto incantato.
> 
> Man mano che lo sguardo del primo ufficiale saliva verso i terrazzamenti più alti i palazzi apparivano è più belli e finalmente decorati da affreschi, statue e bassorilievi, segno che la classe agiata viveva nelle zone superiori.
> 
> Loro erano sul terrazzamento più alto dove era presente un unico edificio le cui mura erano composte da cristalli inclinati che si univano a piramide nella parte superiore. I cristalli emanavano una debole luce multicolore. Una serie di cristalli più piccoli creavano un colonnato tutt’attorno la struttura principale. La caverna terminava con un ampio cratere largo come quasi due terzi della città dal quale entrava la luce lunare.
> 
> “Presto c’è una persona ferita.” La voce di Lora destò Rezon.
> 
> Prontamente comparve un gruppetto di uomini di mezza età vestiti con una lunga tunica beige. Rapidamente i nuovi arrivati raggiunsero il gruppetto e delicatamente iniziarono a sollevare Paul per portarlo via.
> 
> “Aspettate.” Cercò di bloccarli il primo ufficiale.
> 
> “Dove siamo?” Amir si guardava intorno meravigliato dalla maestosità della città.
> 
> “Non ti preoccupare, lo cureranno.” Rispose Lora a Rezon.
> 
> “No aspettate, non potete. E’ molto importante che non lo curiate.” Il primo ufficiale cercò di allontanare gli uomini con la tunica dal consigliere.
> 
> “Siete a Vullindard, la città delle stelle.” La risposta alla domanda dell’ufficiale scientifico arrivò da una donna. Giunse camminando lentamente, vestita da una lunga tunica bianca come la neve e con un corazza color oro. La sua voce era calma ma ferma.
> 
> “Somma Cassilda.” Lora riconobbe rapidamente la nuova arrivata e si inginocchiò in segno di rispetto.
> 
> Rezon capì di avere di fronte una figura autorevole e provò a dire: ”I miei saluti, io sono Keyl Rezon e non abbiamo intenzioni ostili ma la prego permetteteci di andare via.”
> 
> Cassilda guardò Keyl scrutandolo nel profondo: ”Mi spiace non posso. Voi siete i prescelti.”
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