[Stml6] 02.07 - Rush - Unire i puntini

Monica Miodini mokia68.mm a gmail.com
Dom 19 Gen 2020 14:05:11 CET


Uhm.... interessante sviluppo della storia. Dunque ciò che sembrava
disgiunto in realtà non lo è!
Bravo !
Baci
Monica

Il Dom 19 Gen 2020, 13:13 Stefano Zaniboni <stezani a me.com> ha scritto:

> Buongiorno a tutti e Buona Domenica!
>
> Ecco qua il mio brano, ringrazio ancora infinitamente Ilenia per l’aiuto
> nella revisione:)
> Buona lettura!
>
> Stefano
>
> ###############################
>
> *Brano 02-06: Unire i puntini*
>
> *Spazio sconosciuto - 31/07/2399 - ore 18,00*
> *USS Sheldon - Ponte 14 – Ufficio Capo Operazioni*
>
> Dopo essere stato messo in libertà dalla riunione con il Capitano Faith,
> il tenente Rush si rinchiuse nel suo ufficio sbottonandosi la giacca
> dell’uniforme e prese a fissare la parete di fronte alla sua scrivania.
> Alle sue spalle vi erano le enormi finestre che davano sulla distesa nera
> del vuoto spaziale da cui si poteva osservare lo spettacolo mozzafiato
> delle due stelle binarie nel loro perfetto equilibrio.
> Nella sua mente continuavano a vorticare idee a cui non sapeva dare
> risposta. Nei diari della Voyager i talassiani erano stati descritti come
> un popolo intelligente ed evoluto che sapeva sopravvivere nello spazio e,
> ovviamente, avevano scoperto la curvatura, ma in così pochi anni erano
> riusciti a sviluppare un’intelligenza così avanzata da controllare
> un’intera stazione spaziale e in aggiunta una tecnologia che poteva
> permettergli sfruttare a loro piacimento due soli?
> Improbabile.
> La Stazione si era presentata a loro come il centro di controllo Kylyon,
> ma non avevano dato peso a questa informazione.
> La rotta sulla quale si trovavano non era convenzionale: le distorsioni
> date dai venti solari così forti in quella particolare condizione tra le
> due Stelle avrebbero causato non pochi problemi alle telemetrie delle navi
> meno evolute rispetto alla Sheldon, e di certo senza personale competente
> il rischio di finire fuori rotta era molto alto.
> Però due navi mercantili, una Akritiriana e una Talassiana si trovavano
> proprio in quel luogo ed erano state distrutte. Troppe domande, doveva
> iniziare a seguire il filo di quell’enorme matassa.
> Da un cassetto della sua scrivania prese fuori uno dei suoi taccuini e una
> penna.
> “Sheldon lo so che ci sei e che stai pensando che io stia dormendo”
> Nel divanetto di fronte a lui si materializzò la figura snella di un mini
> Sheldon olografico con indosso una lunga vestaglia rossa ed in bocca una
> pipa ad acqua che emetteva piccole bolle chiare ad ogni boccata.
> “Oh Cherie, sento la tua piccola testolina che lavora come una macina”
> disse l’ologramma ma Nicholas non lo stava ascoltando.
> “Sheldon mi puoi mostrare tutte le informazioni che hai nella tua banca
> dati sugli akritiriani?”
> Con un passo di danza Sheldon materializzò una lavagna virtuale con varie
> schede aperte. Nicholas con il dito iniziò a scorrere velocemente la
> miriade di informazioni davanti a lui.
> “Posso chiedere cosa ci sarebbe nell’enciclopedia di una razza qualunque
> di tanto importante da impegnare cicli di clock dei miei processori?”
> chiese Sheldon prendendo una lente di ingrandimento dalla sua vestaglia.
> “Non lo so… qualcosa. Tutto è partito da una nave mercantile akritiriana
> che passava di qua. Magari non significa niente”
> Prese ad annotare parole chiave sul suo foglietto di carta fino a
> riempirlo. Una volta terminato lo spazio a disposizione prese un magnete
> dalla sua scrivania e lo appese insieme al foglietto al centro della
> paratia.
>
> *Pianeta Xandros - Distese Andalj*
> *01/08/2399 - ore 09,00*
>
> Dopo l’incontro con il Patriarca, il gruppetto di ufficiali era stato
> scortato in un piccolo villaggio alle porte di un enorme canyon che si
> ergeva sopra di loro.
> “Dopo l’arrivo su questo pianeta abbiamo deciso di seppellire qui la
> nostra nave come rifugio” disse il Leithiano.
>
> “Perché avete deciso di seppellirla? Potevate utilizzare la tecnologia per
> iniziare una nuova vita e continuare a migliorare nei campi scientifici e
> medici!” osservò Amir.
>
> “La tecnologia e il progresso, come li definite voi, ci hanno portato ad
> uno sviluppo di un potere che non poteva essere controllato” prese a
> raccontare il Patriarca.
> “I Cristalli!” disse Paul.
> “Precisamente. Io e I miei fratelli abbiamo deciso che una volta arrivati
> qui avremmo ripreso le usanze dei nostri antenati, partendo da una vita più
> semplice. Alla fine abbiamo tutto cio’ di cui abbiamo bisogno”
> “E per difendervi da Myr e dai Chenot?” chiese Rezon.
> “I Myr a voi stranieri potranno sembrare creature mostruose che compiono
> le loro scelte seguendo istinti puramente animaleschi, ma non e’ cosi. Noi
> viviamo in simbiosi con loro e finché verranno rispettati in quanto esseri
> viventi, non abbiamo nulla da temere. Per quanto riguarda I Chenot invece
> le strutture presenti in questa zona del pianeta offrono sufficiente riparo
> e la nostra vecchia nave comunque e’ un rifugio sicuro”
> “Quali strutture?” chiese Houssein.
> “Erano presenti già da prima che arrivassimo noi. Probabilmente costruite
> dagli stessi che hanno creato Vuillindard”
> “Pensavamo che fosse stata Cassilda con l’uso dei Cristalli ad averla
> costruita!” disse Paul.
> “ Cassilda è un'ottima leader e riesce a condurre il suo popolo dove le
> pare e piace, ma non sarebbe capace di creare una città dal nulla. Per
> essere i prescelti vi bevete un sacco di storie...” disse il Patriarca con
> una punta di disprezzo.
> “Patriarca, lei ci ha detto che qualcosa dentro Xandros si sta
> risvegliando, di cosa parlava? E poi con tutto il rispetto..” Rezon
> iniziava a spazientirsi per la lunga lezione di storia, aveva bisogno di
> tirare le somme di tutta quella storia e voleva trovare un modo per
> ricongiungersi con la Sheldon il prima possibile, ma il Patriarca era poco
> propenso a collaborare.
> “Cripss vi accompagnerà oltre le porte di fuoco e li vi sarà chiarito. Ora
> devo occuparmi del mio popolo”
> Uno degli Gnometti Leithiani dalla pelle scura si avvicinò a loro e gli
> fece un cenno come per invitarli ad attraversare la città fino all’ingresso
> del canyon.
>
> *Spazio sconosciuto - 01/08/2399 - ore 09,30*
> *USS Sheldon - Ponte 1 – Sala Tattica*
>
> Nicholas aveva passato tutto il tempo a fare ricerche e ad annotare sui
> suoi foglietti e appenderli al muro tant’è che alla fine termino’ le
> calamite e dovette accontentarsi del pavimento. Raccolse una grande
> quantità di informazioni e alla fine riuscì a mettere insieme I pezzi in
> modo che avesse un senso.
> Almeno lo aveva all’interno del suo ufficio.
> “Quello che sto per raccontarvi e’ frutto di mie deduzioni, ma sono
> convinto di aver fatto luce su una buona parte dei misteri di questa
> storia” disse agli ufficiali superiori che lo fissavano dalle loro poltrone.
> “Vi prego di seguirmi: mi interrogavo su come fosse possibile che due
> mercantili a distanza di poche ore l’uno dall’altro, battessero questa
> rotta che passa molto vicino a questa coppia di stelle in declino. I venti
> solari sono abbastanza irregolari e dobbiamo dire grazie solo a Sheldon se
> riusciamo a mantenere un assetto quasi perfetto. Una nave non così avanzata
> avrebbe forti problemi di navigazione”
> Faith osservò il suo capo operazioni “Da quanto abbiamo saputo dai
> talassiani, sono accorsi al messaggio di soccorso lanciato dalla nave
> akritiriana in difficoltà accanto ad una loro base”
> “Si Capitano, ma comunque questo presuppone che fossero abbastanza vicini
> da rilevare quella chiamata d’aiuto e, a mio avviso, qualcosa non torna”
> I suoi colleghi si protesero in avanti ascoltando Nicholas.
> “Mi sembrava veramente incredibile di come i Talassiani, stando a quanto
> riportato dalla Voyager, potessero aver costruito da zero una stazione
> spaziale con quel livello tecnologico. Scavando negli archivi storici di
> Sheldon che sono particolarmente dettagliati, sono rimasto sorpreso nello
> scoprire che gli Akritiriani oltre a quanto scoperto dalla Voyager sul loro
> sistema di Governo e il modo a dir poco inumano nell’applicare le proprie
> leggi, sono conosciuti anche per essere abili ingegneri. Dopo la scoperta
> della curvatura infatti le loro competenze subirono una forte impennata
> anche a causa della mescolanza con altre culture. Da analisi più
> approfondite dei registri della nave talassiana inoltre le specifiche della
> stazione erano una mescolanza di varie tecnologie: talassiana, akritiriana
> e una terza civiltà di cui non ho trovato nulla se non poche tracce”
> “I Kylyon?” chiese il Capitano Faith.
> “Precisamente: di loro sappiamo solo che sono un popolo molto antico,
> probabilmente con un’elevata cultura scientifica che è stata tra le prime
> civiltà a scoprire la curvatura”
> “Mi scusi Signor Rush, è una bellissima storia, ma come e’ giunto alla
> conclusione che le due navi attaccate non fossero semplicemente dei
> mercantili? “ chiese l’Ingegnere Kelley.
> “Per quanto riguarda la nave akritiriana è soltanto un’ipotesi, non
> abbiamo nulla su di essa e non credo che una bambina piccola possa darci
> qualche risposta a riguardo. Tuttavia siamo riusciti a scaricare dei dati
> dal vascello talassiano prima che venisse distrutto” Nicholas prese il
> proprio dpadd leggendovi alcuni dati “Stando ai registri di carico in
> nostro possesso i talassiani stavano trasportando grandi quantità di
> Vorkado non trattato, un tipo di fiore che secondo l’archivio di Sheldon ha
> la particolarità di rilasciare molto polline”
> “Ed i fiori quale rilevanza hanno?”
> “Non sono una merce a lunga conservazione” la Cruz prese la parola
> osservando il Capitano “Ho fatto delle ricerche con il database e, in
> effetti, si tratta di fiori che vengono utilizzati quali alimento ma anche
> per la preparazione di cosmetici e profumi molto rinomati, ma la loro
> lavorazione avviene quasi sempre in loco o poco distante per via della loro
> deperibilità”
> “Esatto!” Rush riprese la parola “Perché un cargo pieno di merce
> deperibile opterebbe per una rotta che passa attraverso un’area in cui tale
> prodotto non potrebbe essere venduto? Equivale buttare l’intero carico.. a
> meno che quel carico non sia mai esistito e la bolla di trasporto sia
> falsa!”
> “Quindi qual'era il loro reale scopo?” chiese Blake
> “Questo dovremmo chiederlo alla dirette interessate” disse Rush serafico
>
> *Pianeta Xandros – Canyon*
> *1/08/2399 - ore 19,00*
> Il gruppo formato dagli ufficiali della Sheldon e da uno degli alleati
> gnomici del Patriarca stava procedendo ormai da diverse ore nella fitta
> rete di dedali del Canyon in groppa a quelli che avrebbero potuto
> accostarsi ad una specie di dromedari terrestri, non fosse stato per le due
> teste che spuntavano dal corpo peloso attaccate a due lunghi colli: ad ogni
> curva i due crani sbattevano l’uno contro l’altro producendo lo stesso
> rumore di una noce di cocco che si schianta al suolo ma sembrava che
> all’animale questo non importasse minimamente.
> Il caldo secco aveva lasciato spazio ad una leggera brezza che si faceva
> largo tra le venature dei Canyon.
> Lo gnomo del fuoco, Cripss, non aveva pronunciato parola per tutto il
> viaggio. Hussein, invece, non faceva altro che fermare il suo dromedario a
> due teste per raccogliere campioni e analizzarli come poteva con il suo
> tricorder.
> Ad un certo punto di fronte a loro si aprì uno spazio circolare dal
> diametro di circa 5 metri con al centro una struttura sferica con
> un’apertura e una punta finissima che si innalzava di un paio di metri e
> rifletteva i raggi del sole che lentamente stava tramondando.
> “Là!” disse Cripss.
> Mano a mano che il gruppo si avvicinava, si notavano incisioni sulle
> pareti esterne della struttura che a prima vista ricordavano delle rune, ma
> ad una più attenta analisi, scostando la sabbia e i licheni rampicanti che
> erano cresciuti nei decenni, ricordavano vagamente i percorsi di un
> circuito elettrico. I simboli continuavano anche all’interno della sfera
> dove il muschio rampicante che arrivava fino al soffitto aveva inglobato
> quasi del tutto la stanzetta.
> “Comandante questa lega metallica non la conosco. Sembra un composto di
> diversi materiali che non ho mai visto”
> “Perché ci hai portato qui Cripss?” chiese Rezon
> Lo gnometto si avvicinò ad una parete e con tutto il peso del suo corpo
> premette un pannello che attivò uno scomparto segreto facendo fuoriuscire
> un struttura conica dal muro a circa mezzo metro sopra di lui.
> Rezon si avvicinò per osservare meglio la strana struttura: assomigliava
> molto ad uno di quei binocoli installati per permettere ai turisti di
> osservare da una migliore prospettiva i luoghi di interesse turistico, come
> cascate o monumenti. All’improvviso, prima che Rezon potesse ritrarsi il
> cono si attivò protraendosi in avanti verso di lui, come se il metallo ad
> un tratto fosse diventato liquido, e finendo in un lampo ad  avvolgere la
> testa del primo ufficiale.
> “Comandante!” Paul e Amir cercarono di estrarre Rezon dalla morsa, ma non
> ci riuscirono. Forti luci abbaglianti colpirono Kyel agli occhi che urlò di
> dolore.
> “Cripss aiutaci! Cosa gli sta facendo?” urlò Paul sentendo la sofferenza
> di Kyel.
> Ma guardando nella direzione dove prima si era seduto lo gnomo ora vi era
> solo una nuvoletta di polvere.
> “Comincio ad odiare questo pianeta! Dove diavolo è andato quel
> piccoletto?” disse Amir tastando la parete in cerca di altri pannelli per
> tentare di disattivare il dispositivo.
> D’un tratto la morsa che cingeva la testa di Kyel lo rilasciò e lui cadde
> ansimante sul pavimento.
> “Comandante, come si sente?” chiese Paul analizzandolo con il tricorder.
> “Sto bene, sto bene, non preoccupatevi…” disse Rezon massaggiandosi gli
> occhi “Quel marchingegno... deve trattarsi di una specie di banco di
> memoria… ho dei ricordi che non sono miei nella mia testa…” dolorante si
> alzò in piedi e si avvicinò ai simboli sulla parete. Con la mano disegnò
> parte del percorso scolpito aprendo nel pavimento una botola facendo
> fuoriuscire una dolce brezza calda. Amir e Paul si guardarono stupiti.
> Rezon si avvicinò alla botola e flettendo le ginocchia fece per sollevare
> il portello. Sotto di loro un profondo tunnel illuminato da luci e
> macchinari correvano sempre più in profondità verso il basso, tanto che non
> si vedeva la fine.
> “E questo cosa diavolo è?” disse Amir stupito estraendo il tricorder.
> “Intende le miglia e miglia di macchinari che attraversano il pianeta? Non
> ne ho idea. Ho solo una parola scolpita nella mente.. Kylyon”
> _______________________________________________
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