[Stml6] 02.07 - Rush - Unire i puntini
Ilenia De Battisti
fulmine791 a gmail.com
Lun 27 Gen 2020 13:56:03 CET
Vanessa, tu avevi commentato?
Mi sa che qui mancheresti solo tu ^_^
Il giorno lun 27 gen 2020 alle ore 13:46 Marco Calandri <
pippo.jekins a gmail.com> ha scritto:
> Ciao,
> ottimo brano!
>
> Il 19/01/2020 14:05, Monica Miodini ha scritto:
> > Uhm.... interessante sviluppo della storia. Dunque ciò che sembrava
> > disgiunto in realtà non lo è!
> > Bravo !
> > Baci
> > Monica
> >
> > Il Dom 19 Gen 2020, 13:13 Stefano Zaniboni <stezani a me.com> ha scritto:
> >
> >> Buongiorno a tutti e Buona Domenica!
> >>
> >> Ecco qua il mio brano, ringrazio ancora infinitamente Ilenia per l’aiuto
> >> nella revisione:)
> >> Buona lettura!
> >>
> >> Stefano
> >>
> >> ###############################
> >>
> >> *Brano 02-06: Unire i puntini*
> >>
> >> *Spazio sconosciuto - 31/07/2399 - ore 18,00*
> >> *USS Sheldon - Ponte 14 – Ufficio Capo Operazioni*
> >>
> >> Dopo essere stato messo in libertà dalla riunione con il Capitano Faith,
> >> il tenente Rush si rinchiuse nel suo ufficio sbottonandosi la giacca
> >> dell’uniforme e prese a fissare la parete di fronte alla sua scrivania.
> >> Alle sue spalle vi erano le enormi finestre che davano sulla distesa
> nera
> >> del vuoto spaziale da cui si poteva osservare lo spettacolo mozzafiato
> >> delle due stelle binarie nel loro perfetto equilibrio.
> >> Nella sua mente continuavano a vorticare idee a cui non sapeva dare
> >> risposta. Nei diari della Voyager i talassiani erano stati descritti
> come
> >> un popolo intelligente ed evoluto che sapeva sopravvivere nello spazio
> e,
> >> ovviamente, avevano scoperto la curvatura, ma in così pochi anni erano
> >> riusciti a sviluppare un’intelligenza così avanzata da controllare
> >> un’intera stazione spaziale e in aggiunta una tecnologia che poteva
> >> permettergli sfruttare a loro piacimento due soli?
> >> Improbabile.
> >> La Stazione si era presentata a loro come il centro di controllo Kylyon,
> >> ma non avevano dato peso a questa informazione.
> >> La rotta sulla quale si trovavano non era convenzionale: le distorsioni
> >> date dai venti solari così forti in quella particolare condizione tra le
> >> due Stelle avrebbero causato non pochi problemi alle telemetrie delle
> navi
> >> meno evolute rispetto alla Sheldon, e di certo senza personale
> competente
> >> il rischio di finire fuori rotta era molto alto.
> >> Però due navi mercantili, una Akritiriana e una Talassiana si trovavano
> >> proprio in quel luogo ed erano state distrutte. Troppe domande, doveva
> >> iniziare a seguire il filo di quell’enorme matassa.
> >> Da un cassetto della sua scrivania prese fuori uno dei suoi taccuini e
> una
> >> penna.
> >> “Sheldon lo so che ci sei e che stai pensando che io stia dormendo”
> >> Nel divanetto di fronte a lui si materializzò la figura snella di un
> mini
> >> Sheldon olografico con indosso una lunga vestaglia rossa ed in bocca una
> >> pipa ad acqua che emetteva piccole bolle chiare ad ogni boccata.
> >> “Oh Cherie, sento la tua piccola testolina che lavora come una macina”
> >> disse l’ologramma ma Nicholas non lo stava ascoltando.
> >> “Sheldon mi puoi mostrare tutte le informazioni che hai nella tua banca
> >> dati sugli akritiriani?”
> >> Con un passo di danza Sheldon materializzò una lavagna virtuale con
> varie
> >> schede aperte. Nicholas con il dito iniziò a scorrere velocemente la
> >> miriade di informazioni davanti a lui.
> >> “Posso chiedere cosa ci sarebbe nell’enciclopedia di una razza qualunque
> >> di tanto importante da impegnare cicli di clock dei miei processori?”
> >> chiese Sheldon prendendo una lente di ingrandimento dalla sua vestaglia.
> >> “Non lo so… qualcosa. Tutto è partito da una nave mercantile akritiriana
> >> che passava di qua. Magari non significa niente”
> >> Prese ad annotare parole chiave sul suo foglietto di carta fino a
> >> riempirlo. Una volta terminato lo spazio a disposizione prese un magnete
> >> dalla sua scrivania e lo appese insieme al foglietto al centro della
> >> paratia.
> >>
> >> *Pianeta Xandros - Distese Andalj*
> >> *01/08/2399 - ore 09,00*
> >>
> >> Dopo l’incontro con il Patriarca, il gruppetto di ufficiali era stato
> >> scortato in un piccolo villaggio alle porte di un enorme canyon che si
> >> ergeva sopra di loro.
> >> “Dopo l’arrivo su questo pianeta abbiamo deciso di seppellire qui la
> >> nostra nave come rifugio” disse il Leithiano.
> >>
> >> “Perché avete deciso di seppellirla? Potevate utilizzare la tecnologia
> per
> >> iniziare una nuova vita e continuare a migliorare nei campi scientifici
> e
> >> medici!” osservò Amir.
> >>
> >> “La tecnologia e il progresso, come li definite voi, ci hanno portato ad
> >> uno sviluppo di un potere che non poteva essere controllato” prese a
> >> raccontare il Patriarca.
> >> “I Cristalli!” disse Paul.
> >> “Precisamente. Io e I miei fratelli abbiamo deciso che una volta
> arrivati
> >> qui avremmo ripreso le usanze dei nostri antenati, partendo da una vita
> più
> >> semplice. Alla fine abbiamo tutto cio’ di cui abbiamo bisogno”
> >> “E per difendervi da Myr e dai Chenot?” chiese Rezon.
> >> “I Myr a voi stranieri potranno sembrare creature mostruose che compiono
> >> le loro scelte seguendo istinti puramente animaleschi, ma non e’ cosi.
> Noi
> >> viviamo in simbiosi con loro e finché verranno rispettati in quanto
> esseri
> >> viventi, non abbiamo nulla da temere. Per quanto riguarda I Chenot
> invece
> >> le strutture presenti in questa zona del pianeta offrono sufficiente
> riparo
> >> e la nostra vecchia nave comunque e’ un rifugio sicuro”
> >> “Quali strutture?” chiese Houssein.
> >> “Erano presenti già da prima che arrivassimo noi. Probabilmente
> costruite
> >> dagli stessi che hanno creato Vuillindard”
> >> “Pensavamo che fosse stata Cassilda con l’uso dei Cristalli ad averla
> >> costruita!” disse Paul.
> >> “ Cassilda è un'ottima leader e riesce a condurre il suo popolo dove le
> >> pare e piace, ma non sarebbe capace di creare una città dal nulla. Per
> >> essere i prescelti vi bevete un sacco di storie...” disse il Patriarca
> con
> >> una punta di disprezzo.
> >> “Patriarca, lei ci ha detto che qualcosa dentro Xandros si sta
> >> risvegliando, di cosa parlava? E poi con tutto il rispetto..” Rezon
> >> iniziava a spazientirsi per la lunga lezione di storia, aveva bisogno di
> >> tirare le somme di tutta quella storia e voleva trovare un modo per
> >> ricongiungersi con la Sheldon il prima possibile, ma il Patriarca era
> poco
> >> propenso a collaborare.
> >> “Cripss vi accompagnerà oltre le porte di fuoco e li vi sarà chiarito.
> Ora
> >> devo occuparmi del mio popolo”
> >> Uno degli Gnometti Leithiani dalla pelle scura si avvicinò a loro e gli
> >> fece un cenno come per invitarli ad attraversare la città fino
> all’ingresso
> >> del canyon.
> >>
> >> *Spazio sconosciuto - 01/08/2399 - ore 09,30*
> >> *USS Sheldon - Ponte 1 – Sala Tattica*
> >>
> >> Nicholas aveva passato tutto il tempo a fare ricerche e ad annotare sui
> >> suoi foglietti e appenderli al muro tant’è che alla fine termino’ le
> >> calamite e dovette accontentarsi del pavimento. Raccolse una grande
> >> quantità di informazioni e alla fine riuscì a mettere insieme I pezzi in
> >> modo che avesse un senso.
> >> Almeno lo aveva all’interno del suo ufficio.
> >> “Quello che sto per raccontarvi e’ frutto di mie deduzioni, ma sono
> >> convinto di aver fatto luce su una buona parte dei misteri di questa
> >> storia” disse agli ufficiali superiori che lo fissavano dalle loro
> poltrone.
> >> “Vi prego di seguirmi: mi interrogavo su come fosse possibile che due
> >> mercantili a distanza di poche ore l’uno dall’altro, battessero questa
> >> rotta che passa molto vicino a questa coppia di stelle in declino. I
> venti
> >> solari sono abbastanza irregolari e dobbiamo dire grazie solo a Sheldon
> se
> >> riusciamo a mantenere un assetto quasi perfetto. Una nave non così
> avanzata
> >> avrebbe forti problemi di navigazione”
> >> Faith osservò il suo capo operazioni “Da quanto abbiamo saputo dai
> >> talassiani, sono accorsi al messaggio di soccorso lanciato dalla nave
> >> akritiriana in difficoltà accanto ad una loro base”
> >> “Si Capitano, ma comunque questo presuppone che fossero abbastanza
> vicini
> >> da rilevare quella chiamata d’aiuto e, a mio avviso, qualcosa non torna”
> >> I suoi colleghi si protesero in avanti ascoltando Nicholas.
> >> “Mi sembrava veramente incredibile di come i Talassiani, stando a quanto
> >> riportato dalla Voyager, potessero aver costruito da zero una stazione
> >> spaziale con quel livello tecnologico. Scavando negli archivi storici di
> >> Sheldon che sono particolarmente dettagliati, sono rimasto sorpreso
> nello
> >> scoprire che gli Akritiriani oltre a quanto scoperto dalla Voyager sul
> loro
> >> sistema di Governo e il modo a dir poco inumano nell’applicare le
> proprie
> >> leggi, sono conosciuti anche per essere abili ingegneri. Dopo la
> scoperta
> >> della curvatura infatti le loro competenze subirono una forte impennata
> >> anche a causa della mescolanza con altre culture. Da analisi più
> >> approfondite dei registri della nave talassiana inoltre le specifiche
> della
> >> stazione erano una mescolanza di varie tecnologie: talassiana,
> akritiriana
> >> e una terza civiltà di cui non ho trovato nulla se non poche tracce”
> >> “I Kylyon?” chiese il Capitano Faith.
> >> “Precisamente: di loro sappiamo solo che sono un popolo molto antico,
> >> probabilmente con un’elevata cultura scientifica che è stata tra le
> prime
> >> civiltà a scoprire la curvatura”
> >> “Mi scusi Signor Rush, è una bellissima storia, ma come e’ giunto alla
> >> conclusione che le due navi attaccate non fossero semplicemente dei
> >> mercantili? “ chiese l’Ingegnere Kelley.
> >> “Per quanto riguarda la nave akritiriana è soltanto un’ipotesi, non
> >> abbiamo nulla su di essa e non credo che una bambina piccola possa darci
> >> qualche risposta a riguardo. Tuttavia siamo riusciti a scaricare dei
> dati
> >> dal vascello talassiano prima che venisse distrutto” Nicholas prese il
> >> proprio dpadd leggendovi alcuni dati “Stando ai registri di carico in
> >> nostro possesso i talassiani stavano trasportando grandi quantità di
> >> Vorkado non trattato, un tipo di fiore che secondo l’archivio di
> Sheldon ha
> >> la particolarità di rilasciare molto polline”
> >> “Ed i fiori quale rilevanza hanno?”
> >> “Non sono una merce a lunga conservazione” la Cruz prese la parola
> >> osservando il Capitano “Ho fatto delle ricerche con il database e, in
> >> effetti, si tratta di fiori che vengono utilizzati quali alimento ma
> anche
> >> per la preparazione di cosmetici e profumi molto rinomati, ma la loro
> >> lavorazione avviene quasi sempre in loco o poco distante per via della
> loro
> >> deperibilità”
> >> “Esatto!” Rush riprese la parola “Perché un cargo pieno di merce
> >> deperibile opterebbe per una rotta che passa attraverso un’area in cui
> tale
> >> prodotto non potrebbe essere venduto? Equivale buttare l’intero
> carico.. a
> >> meno che quel carico non sia mai esistito e la bolla di trasporto sia
> >> falsa!”
> >> “Quindi qual'era il loro reale scopo?” chiese Blake
> >> “Questo dovremmo chiederlo alla dirette interessate” disse Rush serafico
> >>
> >> *Pianeta Xandros – Canyon*
> >> *1/08/2399 - ore 19,00*
> >> Il gruppo formato dagli ufficiali della Sheldon e da uno degli alleati
> >> gnomici del Patriarca stava procedendo ormai da diverse ore nella fitta
> >> rete di dedali del Canyon in groppa a quelli che avrebbero potuto
> >> accostarsi ad una specie di dromedari terrestri, non fosse stato per le
> due
> >> teste che spuntavano dal corpo peloso attaccate a due lunghi colli: ad
> ogni
> >> curva i due crani sbattevano l’uno contro l’altro producendo lo stesso
> >> rumore di una noce di cocco che si schianta al suolo ma sembrava che
> >> all’animale questo non importasse minimamente.
> >> Il caldo secco aveva lasciato spazio ad una leggera brezza che si faceva
> >> largo tra le venature dei Canyon.
> >> Lo gnomo del fuoco, Cripss, non aveva pronunciato parola per tutto il
> >> viaggio. Hussein, invece, non faceva altro che fermare il suo
> dromedario a
> >> due teste per raccogliere campioni e analizzarli come poteva con il suo
> >> tricorder.
> >> Ad un certo punto di fronte a loro si aprì uno spazio circolare dal
> >> diametro di circa 5 metri con al centro una struttura sferica con
> >> un’apertura e una punta finissima che si innalzava di un paio di metri e
> >> rifletteva i raggi del sole che lentamente stava tramondando.
> >> “Là!” disse Cripss.
> >> Mano a mano che il gruppo si avvicinava, si notavano incisioni sulle
> >> pareti esterne della struttura che a prima vista ricordavano delle
> rune, ma
> >> ad una più attenta analisi, scostando la sabbia e i licheni rampicanti
> che
> >> erano cresciuti nei decenni, ricordavano vagamente i percorsi di un
> >> circuito elettrico. I simboli continuavano anche all’interno della sfera
> >> dove il muschio rampicante che arrivava fino al soffitto aveva inglobato
> >> quasi del tutto la stanzetta.
> >> “Comandante questa lega metallica non la conosco. Sembra un composto di
> >> diversi materiali che non ho mai visto”
> >> “Perché ci hai portato qui Cripss?” chiese Rezon
> >> Lo gnometto si avvicinò ad una parete e con tutto il peso del suo corpo
> >> premette un pannello che attivò uno scomparto segreto facendo
> fuoriuscire
> >> un struttura conica dal muro a circa mezzo metro sopra di lui.
> >> Rezon si avvicinò per osservare meglio la strana struttura: assomigliava
> >> molto ad uno di quei binocoli installati per permettere ai turisti di
> >> osservare da una migliore prospettiva i luoghi di interesse turistico,
> come
> >> cascate o monumenti. All’improvviso, prima che Rezon potesse ritrarsi il
> >> cono si attivò protraendosi in avanti verso di lui, come se il metallo
> ad
> >> un tratto fosse diventato liquido, e finendo in un lampo ad avvolgere
> la
> >> testa del primo ufficiale.
> >> “Comandante!” Paul e Amir cercarono di estrarre Rezon dalla morsa, ma
> non
> >> ci riuscirono. Forti luci abbaglianti colpirono Kyel agli occhi che
> urlò di
> >> dolore.
> >> “Cripss aiutaci! Cosa gli sta facendo?” urlò Paul sentendo la sofferenza
> >> di Kyel.
> >> Ma guardando nella direzione dove prima si era seduto lo gnomo ora vi
> era
> >> solo una nuvoletta di polvere.
> >> “Comincio ad odiare questo pianeta! Dove diavolo è andato quel
> >> piccoletto?” disse Amir tastando la parete in cerca di altri pannelli
> per
> >> tentare di disattivare il dispositivo.
> >> D’un tratto la morsa che cingeva la testa di Kyel lo rilasciò e lui
> cadde
> >> ansimante sul pavimento.
> >> “Comandante, come si sente?” chiese Paul analizzandolo con il tricorder.
> >> “Sto bene, sto bene, non preoccupatevi…” disse Rezon massaggiandosi gli
> >> occhi “Quel marchingegno... deve trattarsi di una specie di banco di
> >> memoria… ho dei ricordi che non sono miei nella mia testa…” dolorante si
> >> alzò in piedi e si avvicinò ai simboli sulla parete. Con la mano disegnò
> >> parte del percorso scolpito aprendo nel pavimento una botola facendo
> >> fuoriuscire una dolce brezza calda. Amir e Paul si guardarono stupiti.
> >> Rezon si avvicinò alla botola e flettendo le ginocchia fece per
> sollevare
> >> il portello. Sotto di loro un profondo tunnel illuminato da luci e
> >> macchinari correvano sempre più in profondità verso il basso, tanto che
> non
> >> si vedeva la fine.
> >> “E questo cosa diavolo è?” disse Amir stupito estraendo il tricorder.
> >> “Intende le miglia e miglia di macchinari che attraversano il pianeta?
> Non
> >> ne ho idea. Ho solo una parola scolpita nella mente.. Kylyon”
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