[Stml9] 3.08 - Suri - Morte di una nave

Tenente Samak ten.samak a gmail.com
Lun 21 Lug 2014 13:11:04 CEST


No vabbe...Elena, sto pezzo è così realistico e ben scritto che mi si
sono praticamente commossa... :|


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Comandante Samak
Ufficiale Tattico Capo
USS Baffin
Progetto Pythaes - Delta Quadrant
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Email: ten.samak a gmail.com
Sype: dolcevoloo
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Il 21 luglio 2014 12:45, Maddalena <vampitrill a gmail.com> ha scritto:
> Ma che bello! Mi piace molto come hai descritto le diverse scene.
> E queste strane morti... dobbiamo fare CSI: Quadrante Delta
>
> Maddy
> Il 21/07/2014 00:08, Elena Fuccelli ha scritto:
>
>> So di avervi fatto aspettare un tempo infinito. Per di più, mi sono
>> trovata a scrivere effettivamente si e no la metà di quello che avevo
>> pensato di scrivere...
>> Uff... Mi infilo la corazza ed aspetto le coltellate.
>>
>>
>> -----------------------------------
>> [INIZIO TRASMISSIONE]
>> -----------------------------------
>>
>> USS Curie - Esterno nebulosa - Plancia di comando - 30 marzo 2393 - Ore
>> 15.32
>>
>> Lo scienziato Trill sembrava perplesso più che preoccupato. Il fenomeno
>> era decisamente al di fuori della sua esperienza. Presumibilmente
>> dell'esperienza di chiunque. Non si comportava come una nebulosa, non aveva
>> le caratteristiche di una nebulosa. In definitiva assomigliava soltanto ad
>> una nebulosa. E ora che la osservava da vicino, neppure troppo.
>> Ma qualunque altra descrizione, qualunque tentativo di incasellare il
>> fenomeno, di interpretarlo sembrava inutile. Poteva essere la più grande
>> scoperta scientifica del secolo.
>> O la causa della loro distruzione.
>> Insomma, una delle due.
>>
>>
>> USS Curie 1 - Esterno nebulosa – Corridoio infermeria - 30 marzo 2393 -
>> Ore 15.35
>>
>>
>> Il corridoio era ingombro di persone che andavano all'infermeria. Con
>> tutti i feriti che c'erano stati – morti, anche? - i teletrasporti
>> d'emergenza dovevano essere intasati, pensò Timeran Bhreel, incespicando
>> alla luce intermittente dell'allarme. La ferita alla fronte le pulsava e non
>> riusciva ad identificare nessuna delle sagome che intuiva intorno a sé. Il
>> pavimento era cosparso delle impronte di stivali impresse in sangue che,
>> sporco, scolorava nel bruno. Il suo sangue si stava mischiando agli altri,
>> gocciolando dalla manica della tuta che ormai era intrisa. Anche la maglia
>> dell'uomo della sicurezza che la stava sostenendo aveva l'odore del sangue.
>> Il respiro dell'uomo si era fatto pesante, come se faticasse a respirare.
>> Aveva una corta barba bionda ed occhi color ghiaccio, fissi di fronte a sé.
>> *Devo ricordarmi... Devo ricordarmi di ringraziarlo. Io... Dovrei sapere
>> chi è... Devo...* - pensò confusa la trill.
>> La luce che proveniva dall'infermeria la distrasse e per poco non si
>> scontrò con qualcuno che usciva di corsa. La stretta dell'uomo attorno alla
>> sua vita la sostenne ancora, facendole valicare la soglia.
>> Qualcuno le si parò di fronte, la accompagnò fino ad un lettino, la fece
>> distendere. Intorno a lei, i bioletti erano tutti occupati. C'era
>> confusione, ordini gridati da un capo all'altro, volti che si confondevano,
>> corpi che si agitavano.
>> “Timeran!” - la voce della dottoressa Fuentes si fece udire sopra il caos.
>> La trill si girò, per guardare l'amica azionare i comandi del bioletto:
>> “La ferita lacerocontusa alla fronte non è niente di grave.” - annunciò la
>> dottoressa dopo un istante.
>> “Allora me ne vado al mio alloggio - disse Timeran, facendo per alzarsi –
>> Non posso tenere un bioletto occupato con tutti questi feriti”
>> “Tu non vai da nessuna parte - replicò la dottoressa, estraendo una
>> lampadina per esaminarle il fondo dell'occhio - Hai una lieve commozione
>> cerebrale. E' da tenere sotto controllo.”
>> “Beh, almeno è una buona notizia”
>> “Cosa? Avere una commozione cerebrale?”
>> “No. Che sia lieve” - commentò Timeran, tornando a stendersi. Alle spalle
>> di Luz c'era ancora l'uomo della sicurezza che l'aveva aiutata ad arrivare
>> all'infermeria.
>> “Grazie di tutto... Credo di essere in buone mani...” - iniziò la trill,
>> ma si bloccò fissando l'uomo. Gli occhi blu ghiaccio sembravano essersi
>> dilatati in uno sguardo perso e lontanissimo, mentre un cannello di sangue
>> scuro iniziava a sgorgare dalle narici e dalle orecchie. Timeran lanciò un
>> grido di avvertimento e Luz si voltò appena in tempo per vedere l'uomo dalla
>> maglia rossa accasciarsi a terra senza un lamento.
>> Luz buttò la lampadina. Timeran istintivamente l'afferrò al volo e si tirò
>> a sedere per seguire i gesti della dottoressa che accorreva al corpo
>> dell'uomo. Con l'aiuto di un assistente, Luz lo distese per iniziare ad
>> esaminarlo con il tricorder medico. La trill le vide passare sul volto
>> espressioni di sorpresa, sconcerto, confusione a mano a mano che proseguiva
>> la lettura dell'esame medico. L'uomo a terra aveva gli occhi quasi fuori
>> dalle orbite. Il collo si era gonfiato e sulle tempie si erano disegnate
>> vene scure che parevano scoppiare dalla pelle.
>> “Cosa gli sta succedendo?” - domandò Timeran.
>> “Dobbiamo metterlo in stasi e subito!” - gridò la dottoressa Fuentes.
>> L'assistente afferrò lo sventurato per le spalle. Con l'aiuto della
>> dottoressa, l'uomo fu tirato su per essere disteso su una lettiga e
>> trasportato nella parte più interna dell'infermeria.
>> Timeran si protese per seguire il più possibile il percorso della lettiga.
>> Si passò una mano sulle tempie. Lei aveva letto tutte le schede di entrambi
>> gli equipaggi, più di una volta. Il volto di quell'uomo le era familiare.
>> Sapeva di averlo già visto, ma... Perché non riusciva a ricordare chi fosse?
>>
>>
>>
>> USS Curie – Interno nebulosa – Plancia di comando - 30 marzo 2393 - Ore
>> 15.35
>>
>>
>>> "Capitano..." La voce di Lorelai Jenkins interruppe Suri dal retro della
>>> plancia. Era poco più di un sussurro, ma >tutti si voltarono nella sua
>>> direzione.
>>> "Capitano, il comandante Pierce è morto."
>>
>>
>> “Morto!” - Timeran Bhreel si fece sfuggire un singulto.
>> “Morto? - reagì Tynan - “Non è possibile!”
>> Suri non emise suoni. Il volto del capitano era diventato una maschera,
>> sotto al taglio che non aveva smesso di sanguinare. Montò verso la consolle
>> tattica, da dove Lorelei Jenkins aveva parlato. L'ufficiale scientifico dopo
>> un attimo di esitazione la imitò, per andare a fissare il corpo di Thomas
>> Pierce da dietro le spalle del tattico. Sembrava che si fosse seduto a
>> terra, stretto nello spazio tra la consolle tattica e quella di ingegneria,
>> con un braccio sollevato a metà e l'altro schiacciato dal peso del corpo.
>> Grumi scuri di sangue scendevano dal naso e dalle orecchie, ma la sua intera
>> figura sembrava come bagnata dalla luce rossa dell'allarme.
>> “Non è possibile!” - ripeté l'ufficiale scientifico - “L'ho visto in
>> piedi, dopo che quella navetta ci era venuta addosso!”
>> Fissò la Jenkins che scrollò le spalle:
>> “Non so che cosa sia successo. Si, ho visto anche io il comandante Pierce
>> in piedi, dopo il disastro. Non era ferito! Gli ho anche parlato... Gli ho
>> detto qualcosa a proposito dei rapporti dalle sezioni colpite. E poi, mentre
>> il capitano stava parlando con la Baffin sullo schermo centrale, l'ho visto
>> cadere a terra. Mi sono chinata su di lui... Il tempo di vederlo sanguinare.
>> Pochi secondi, ed è spirato.”
>> Il capitano si girò verso Timeran:
>> “Consigliere... Temo di dover affidare a lei il compito di informare la
>> dottoressa Fuentes...”
>> La trill abbassò lo sguardo. Suri continuò:
>> “...E di chiederle quale dei suoi assistenti sarà in grado di effettuare
>> rapidamente una completa autopsia sul corpo del comandante Pierce”
>> “Cosa?” - Timeran quasi soffocò.
>> “Mi rendo conto che sarà troppo difficile per la dottoressa effettuare una
>> autopsia personalmente. Ma dobbiamo sapere... Sottolineo, dobbiamo... Che
>> cosa ha causato la morte del comandante. Potrebbe essere la chiave per
>> evitare altre morti”
>> Le nostre morti, tradusse mentalmente Tynan. Si accorse, dall'espressione
>> della trill, che il consigliere aveva fatto la stessa traduzione della frase
>> del capitano.
>> La trill fece per dire qualcosa, ma qualcosa la bloccò. Era un rumore, che
>> si stava facendo strada attraverso le paratie. Dapprima, Tynan lo aveva
>> confuso con il suono ossessivo dell'allarme, ma poi aveva cominciato a
>> percepirlo. Era cupo, insolito, lontano da qualunque cosa avesse mai sentito
>> in vita sua.
>> Suri si precipitò al comunicatore:
>> “Capitano a ingegnere capo! - gridò – Che sta succedendo? Vizzini,
>> risponda!”
>> “Le comunicazioni non funzionano! -
>> Il rumore era più forte. Stava arrivando dai ponti inferiori, ed era
>> sempre più vicino. Tynan si girò. Le paratie avevano iniziato ad oscillare
>> lungo le linee di nervatura, ad oscillare. Sopra il rumore, si sentivano le
>> grida degli uomini. La luce sulla plancia cadde, si riprese, tremolò di
>> nuovo per essere sostituita dalle luci di emergenza. Le paratie si stavano
>> deformando, il pavimento si piegava sotto i loro piedi. Lo squarcio profondo
>> che la navetta Kazon aveva lasciato nella plancia si stava allargando a
>> vista d'occhio, seguendo le linee della copertura, fino a mostrare lo spazio
>> al di là del campo di forze. Tynan si rese conto che aria, pressione,
>> gravità, tutte quelle cose che era abituato a dare per scontate e che per
>> lui significavano vita o morte, si reggevano adesso solo con quel fragile
>> campo di forze.
>> Tynan si aggrappò alla consolle tattica, che miracolosamente era ancora
>> attiva. Gli balzarono agli occhi i rapporti dalle sezioni:
>> “Abbiamo espulso il nucleo! - urlò - “Integrità strutturale compromessa su
>> tre ponti!”
>> “Abbandonate la nave!” - gridò Suri.
>> Una mano lo costrinse di forza a lasciare la presa sulla consolle, lo
>> prese per le spalle, conducendolo via, verso il turboascensore:
>> “Vieni via!” - capì che era la Jenkins che lo stava trascinando.
>> incespicò in un corpo, si riprese, rendendosi conto che era Thomas Pierce,
>> ma non poteva fare più niente per lui. Il campo di forze stava cedendo.
>> C'era qualcuno vicino, riconobbe alle luci di emergenza Timeran Bhreel,
>> l'afferrò a sua volta, in una catena che doveva arrivare al turboascensore
>> prima che i campi di forze d'emergenza sigillassero la zona che stava
>> cedendo.
>> La Jenkins lo spinse dentro. Le porte del turboascensore si stavano
>> chiudendo. Timeran era con loro, ma attraverso lo stretto spiraglio Tynan
>> vide con orrore le sagome di quelli che non potevano arrivare in tempo.
>>
>>
>> USS Baffin – Interno nebulosa – Plancia di comando - 30 marzo 2393 - Ore
>> 15.36
>>
>>
>>
>> “Capitano! - Piotr Volkoff alzò la voce, senza curarsi di non apparire in
>> ansia – Sto rilevando irregolarità nell'emissione energetica della Curie...
>> Credo che abbiano appena espulso il nucleo!”
>> “Come? - Le antenne di Enizia scattarono verso lo schermo – Apra un
>> canale!”
>> Volkoff scosse la testa:
>> “Ci ho già provato. Nessuna risposta. O le comunicazioni non funzionano
>> più o non sono più in grado di rispondere.”
>> “Capitano, ho delle letture della Curie. Forti esplosioni su tutti i
>> ponti. Temo che il comandante abbia ragione: hanno espulso il nucleo–
>> intervenne Samak. Il volto della vulcaniana era impassibile come al solito,
>> ma Volkoff avrebbe giurato di avere sentito un tremito nella voce della
>> donna.
>> Enizia corse alla propria poltrona per premere il comunicatore:
>> “Enizia a comandante Brown! Risponda, comandante!”
>> =^= Qui Brown. =^=
>> “Dobbiamo arrivare alla Curie, subito!”
>> =^=Possiamo contare al massimo su mezzo impulso, capitano... E non a
>> lungo!=^=
>> “Regga più che può, comandante”
>> Si girò verso il timoniere:
>> “Ha sentito? Mezzo impulso!”
>> “Si, signore!”
>> Volkoff tornò a chinare lo sguardo sui propri monitor. Il pulviscolo della
>> nebulosa impediva di avere una chiara visuale della Curie, ma le letture
>> dicevano che la nave federale stava perdendo integrità strutturale. Calcolò
>> che ci sarebbero voluti almeno altri cinque/sette minuti prima di arrivare
>> all'altra nave.
>> * Troppi! * - pensò. Uno sguardo circolare gli disse che tutti, lì, sulla
>> plancia avevano fatto lo stesso conto.
>> “Fra quanto saremo a portata di teletrasporto?” - domandò il capitano.
>> “Quattro minuti e... Ventotto secondi in questo momento” - rispose Samak.
>> Tornò a premere sul comunicatore:
>> “Enizia a Comandante Brown” - chiamò.
>> =^= Capitano, giuro che sto facendo tutto il possibile! =^=
>> “Ho bisogno di sapere se abbiamo energia per i teletrasporti d'emergenza.
>>>> =^= Posso deviare parte dell'energia del mantenimento alla sala
>> teletrasporto, ma non possiamo fare più di una dozzina di teletrasporti
>> contemporanei =^=
>> “Sprema tutto quello che può dai motori, comandante! Enizia, chiudo!”
>> Tre minuti.
>> Samak spezzò il silenzio.
>> “Credo di riuscire ad avere una visuale della Curie sui sensori” - disse.
>> “Sullo schermo” - ordino' il capitano.
>> La Curie era sospesa come in una sorta di nebbia. In alcuni punti, il
>> pulviscolo era più fitto e sembrava avvolgere la nave in un batuffolo
>> stranamente colorato.
>> Due minuti.
>> La nave scomparve, riapparve, scomparve di nuovo. Il pulviscolo vicino
>> alle gondole aveva assunto una colorazione rossastra, riflettente. Mentre
>> fissava lo schermo, Volkoff si rese conto che le gondole stavano cedendo
>> plasma.
>> “Pochi secondi... - mormorò Volkoff – Pochi secondi ancora!”
>> Ora si vedeva più chiaramente. La sezione a disco era stata trapassata più
>> volte e attraverso le ferite perdeva gas, materiale, forse anche uomini.
>> Piotr provò una stretta al cuore, ma non aveva tempo di pensarci, in quel
>> momento. Controllò i circuiti dei teletrasporti, cancellando con un gesto un
>> paio di subroutine che avrebbero rallentato l'arrivo dell'equipaggio
>> dall'altra nave.
>> “Siamo a portata di trasporto, capitano!”
>> “Capitano a sala teletrasporto: agganciate quante più persone possibile!”
>> =^= Si, signore =^=
>> Volkoff si rese conto di stare trattenendo il respiro. Lasciò andare
>> l'aria, si riempì di nuovo i polmoni, prima che arrivasse una segnalazione
>> dalla sala teletrasporto:
>> “Abbiamo a bordo i primi membri dell'equipaggio, signore!” - disse
>> Volkoff.
>> “Dica alla sezione di continuare a trasportare l'equipaggio a getto
>> continuo”
>> “Già fatto, signore”
>> Sullo schermo, una delle gondole si staccò dalla nave, subito seguita
>> dall'altra. Le luci di emergenza si spensero, facendo piombare il relitto
>> nell'oscurità. Senza più energia, la Curie era condannata, non c'era altro
>> modo per definirla. Si sarebbe aspettato che la nave esplodesse in una vampa
>> di fuoco. No: niente di tutto questo. Era come se la Curie si stesse
>> disgregando, smontandosi pezzo a pezzo per riunirsi alla nebulosa di cui
>> ormai avrebbe fatto parte, lei ed i corpi immobili delle persone che in lei
>> avevano trovato la morte.
>> Sul suo monitor, il numero relativo ai segni vitali provenienti dal
>> relitto brillarono ancora per un secondo, poi si spensero. Non c'era più
>> nessuno di vivo, laggiù.
>>
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>> FINE TRASMISSIONE]
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>> Ciao! :-D
>> Elena
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