[Stml9] [3.07 - Timeran - Polvere negli occhi]
Monica Miodini
hannadegliiapigi a hotmail.it
Sab 14 Giu 2014 21:22:26 CEST
ora quando ho letto il pezzo incriminato mi è venuto un mezzi colpo apoplettico!
proprio dalla mia damigella d'onore non me lo sarei aspettato...poi ho continuato la lettura e ho tirato un sospiro di sollievo!
Brava Maddy ben fatto davvero!!!
baci
Monica
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> Date: Sat, 14 Jun 2014 13:08:02 +0200
> From: vampitrill a gmail.com
> To: stml9 a gioco.net
> Subject: [Stml9] [3.07 - Timeran - Polvere negli occhi]
>
> Ho corso un po' per finirlo in tempo, ma spero vi piaccia.
>
> Una piccola premessa. Leggendo il brano vedrete che ho fatto una cosa
> che non si dovrebbe fare. Non vi svelo subito come si dovrebbe
> aggiustare per non anticiparvi il finale del brano, che spero sia
> abbastanza chiaro. Se però non dovesse piacervi, quando torno dalle
> vacanze settimana prossima (via potrò leggere la posta dal cellulare,
> ma non mettermi a lavorare) lo sistemo e correggo come preferite.
>
> Maddy
>
> ___________________________________________
>
>
> [3.07 - Timeran - Polvere negli occhi]
>
>
>
> USS Baffin - Interno nebulosa - Plancia di comando - 30 marzo 2393 -
> Ore 15.32
>
>
>
> "E questo cos'era?"
>
>
>
> Enizia si era retta allo schienale della poltroncina di Sorin per non
> cadere durante lo scossone. Negli ultimi quindici minuti si erano fatti
> più violenti e la mancanza di spiegazioni certe le piaceva anche meno
> di essere intrappolata con tutto l'equipaggio dentro quella specie di
> nuvola a curvatura.
>
>
>
> "Sto rilevando un'intensificazione nell'emissione di radiazione dal gas
> ionizzato che circonda il nucleo di curvatura. E' possibile che si
> tratti di un riassestamento dell'equilibrio interno. La distanza tra le
> due sfere ha iniziato ad oscillare sinusoidalmente con una frequenza di
> 42, 354 MH..."
>
>
>
> Enizia alzò una mano, interrmpendo la spiegazione del vulcaniano, che
> minacciava di essere prolissa più di quanto lei fosse disposta ad
> ascoltare in quel momento.
>
>
>
> "Sa dirmi da cosa è causato?"
>
> "No, è impossibile con i dati in nostro possesso. Forse un'analisi del
> fenomeno dall'esterno potrebbe darci qualche dato in più. Ma dalla
> nostra posizione, con i dati attuali, non posso dire con certezza cosa
> stia accadendo."
>
> "Capisco, quindi..."
>
>
>
> Il trillo dell'interfono la interruppe.
>
>
>
> =^= Brown a Enizia.=^=
>
> =^= Qui Enizia, Comandante. =^=
>
> =^= Capitano qualunque cosa stiate facendo è meglio che la
> interrompiate subito, prima che i miei motori esplodano! =^=
>
>
>
> Enizia si voltò a guardare Sorin, questa volta senza poter nascondere
> la sorpresa. In risposta ebbe soltanto, com'è ovvio, un sopracciglio
> vulcaniano inarcato. Sospirò. Era tutto quello che poteva pretendere.
>
>
>
> =^= Comandante, noi non stiamo facendo nulla qui. Ma immagino che
> qualcosa stia succedendo lì da lei... =^=
>
> =^= Lo può dire forte, Capitano. La produzione energetica del nucleo ha
> iniziato a crescere all'improvviso. Abbiamo un'efficienza del 115%
> attualmente. E le assicuro che non sono stato io. E se voi non state
> tentando di creare una bolla a curvatura qui dentro, significa che
> basta la sola vicinanza a quell'affare là fuori per far entrare in
> iperattività il mio nucleo. Dobbiamo andarcene. E alla svelta. =^=
>
>
>
> Il problema era che un modo per andarsene sembrava non esistere.
>
>
>
> USS Curie - Interno nebulosa - Plancia di comando - 30 marzo 2393 -
> Contemporaneamente
>
>
>
> I detriti avevano investito la Curie come uno sciame di asteroidi. Gli
> scudi avevano retto, ma solamente all'inizio. Una parte della sezione
> posteriore di una delle navi Kazon più piccole, spinta a velocità
> innaturalmente alta dalla reazione esplosiva del bordo esterno della
> nebulosa, aveva letteralmente abbattuto il deflettore di prua come un
> sasso rompe il vetro di una finestra. Mentre la Curie e le restanti
> navi Kazon venivano inghiottite dalla nebulosa, senza controllo e
> completamente alla mercé del gas, quello che rimaneva del piccolo
> vascello alieno aveva aperto un bello squarcio grande nella sezione a
> disco. La plancia, o quel che ne rimaneva, stava ricevendo segnalazioni
> di danni e feriti da tutta la nave. O almeno dalle sezioni che avevano
> ancora i mezzi per comunicare o qualcuno in grado di farlo.
>
> Non che loro stessi non avessero un bel da fare.
>
> Tynam si stava rialzando da terra in tutta fretta, alla ricerca di
> risposte che avrebbero dovuto arrivargli dalla consolle sfarfallante.
> Verificò con gratitudine di non aver più di qualche livido e
> soprattutto di avere ancora una consolle.
>
> Suri esibiva un bel taglio sanguinante che stava tamponando con la
> manica dell'uniforme, mentre ordinava a tutte le postazioni di fare
> rapporto. Le condizioni discutibili in cui si trovava erano il meglio
> in cui potesse sperare.
>
> Timeran era china sulla Hwang, distesa a terra ai piedi della sua
> consolle. Con la sinistra si tolse i capelli dal viso e tossì nel fumo
> denso. Posò due dita sulla gola della ragazza.
>
> "Capitano..." scosse la testa, prima di rialzarsi. La consolle di
> navigazione era un bel mucchio di rottami anneriti.
>
>
>
> "Capitano... i sensori non mi danno letture chiare... ma siamo dentro
> la nebulosa."
>
> "Come è successo?"
>
>
>
> Tynam scosse la testa, senza togliere dita e occhi dai pochi dati che
> lampeggiavano davanti a lui.
>
>
>
> "Potrebbe essere stato lo stesso fenomeno che ha colpito la Baffin... o
> forse sono stati i Kazon... è possibile che abbiano destabilizzato
> qualche cosa tentando di aprirsi un varco."
>
> "Sarebbe interessante capire perché volevano entrare qui dentro..."
>
>
>
> Timeran aveva tutta l'aria di una che è appena sopravvissuta ad un
> naufragio e più o meno la stessa propensione alla gioia.
>
>
>
> "Ma non so quanto saranno inclini a dircelo..." proseguì.
>
> "Con ogni probabilità molto poco. Signor Pierce, lei..."
>
> "Capitano..."
>
>
>
> La voce di Lorelai Jenkins interruppe Suri dal retro della plancia. Era
> poco più di un sussurro, ma tutti si voltarono nella sua direzione.
>
>
>
> "Capitano, il comandante Pierce è morto."
>
>
>
> USS Baffin - Interno nebulosa - Plancia di comando - 30 marzo 2393 -
> Ore 15.43
>
>
>
> "E' sicuro che siano loro?"
>
>
>
> Enizia aveva preso posto ormai stabilmente accanto alla poltroncina di
> Sorin. Non tutto quello che scorreva sul suo display aveva un senso per
> lei e i vulcaniani non si lasciano influenzare quanto le altre razze da
> un capitano nervoso appollaiato sulla propria spalla. Per cui la sua
> presenza in quel metro quadro di plancia non aveva una vera utilità
> pratica.
>
> Ma Enizia non era il tipo da poltrona. Aveva avuto ufficiali in comando
> che non lasciavano il proprio posto per alcuna ragione al mondo, ma lei
> non ne era mai stata in grado. O forse non ne era mai stata legata.
>
> Sorin non si mosse tranne che per le dita, che volavano sul piano della
> consolle.
>
>
>
> "La traccia energetica è sicuramente federale. Ritengo improbabile che
> un'altra nave della Flotta Stellare sia giunta qui a nostra insaputa.
> Per cui, sì, è altamente probabile che si tratti della Curie,
> Capitano."
>
>
>
> "Se sono loro, sono danneggiati. Pesantemente danneggiati, a giudicare
> dai dati."
>
>
>
> Piotr sembrava preoccupato. Se per la loro situazione o per quella
> della Curie non si poteva dire. Ma l'espressione sul volto del russo
> dava una chiarissima idea, secondo molti dei presenti in plancia, di
> quanto fosse drammatica la situazione.
>
>
>
> "E non sono soli. Sto rilevando alcune tracce Kazon nelle immediate
> vicinanze della Curie. Sembrano in brutte condizioni anche loro. Non
> dovrebbero essere una minaccia."
>
>
>
> "Suggerirei comunque di raggiungere la Curie, Capitano."
>
>
>
> Al contrario di Piotr, l'espressione di Samak esprimeva la stessa
> preoccupazione di una paratia sul punto di essere divelta dalla propria
> posizione. Dovendo scommettere in una gara di espressività, Piotr
> avrebbe comunque puntato sulla paratia.
>
>
>
> "Siamo a portata di comunicazione?"
>
>
>
> Enizia lasciò per la prima volta in un'ora la spalla di Sorin e si
> rivolse all'ufficiale addetto. Le comunicazioni erano disturbate
> all'interno della nebulosa, ma, sì, probabilmente sarebbero riusciti a
> chiamare la Curie.
>
> La donna fece due passi avanti, verso lo schermo principale.
>
> L'immagine multicolore della nebulosa e quella sfavillante delle due
> sfere gemelle da cui avevano dovuto allontanarsi prima che le emissioni
> mandassero in risonanza i loro motori - provocando, tra l'altro, un
> sicuro attacco apoplettico a Brown - svanirono. Al loro posto per un
> istante solo interferenza statica. Poi il viso di Suri, impassibile ma
> ferita alla tempia, scompigliata. Alle sue spalle una plancia semibuia,
> fumo, consolle esplose, scintille.
>
>
>
> =^= Capitano... =^= la sua voce suonava roca, per le interferenze e il
> fumo =^= se la situazione non fosse così grave, le direi che sono
> lieta di vedere che lei e la sua nave non avete subito danni. =^=
>
>
>
> Enizia nascose l'espressione che minacciava di comparirle in volto, gli
> occhi puntati allo schermo a esaminare la scena, le antenne protese in
> avanti.
>
>
>
> =^= Vi raggiungeremo tra pochi minuti e forniremo l'assistenza
> necessaria... siete sotto attacco?=^=
>
> =^= No, quel poco che i nostri sensori possono ancora rilevare hanno
> evidenziato la presenza di navi Kazon. Ma sembrano danneggiate almeno
> quanto noi e non rispondono alle chiamate =^=
>
> =^= Capisco. Non muovetevi, arriviamo subito. =^=
>
> =^= Anche volendo, non credo che potremmo andare in nessun luogo. =^=
>
>
>
> La comunicazione si chiuse.
>
>
>
> USS Curie - Esterno nebulosa - Plancia di comando - 30 marzo 2393 - Ore 15.32
>
>
>
> I detriti avevano investito la Curie come uno sciame di asteroidi. Gli
> scudi avevano retto, ma alcuni dei frammenti più grandi, impattando
> contro i deflettori, avevano causato un sovraccarico delle rete EPS. La
> plancia stava ricevendo segnalazioni di danni e feriti da tutta la
> nave.
>
> Non che loro stessi non avessero un bel da fare.
>
> Hwang e Tynam si stavano rialzando da terra in tutta fretta, ognuno
> alla ricerca di risposte che avrebbero dovuto arrivare loro dalle
> consolle sfarfallanti.
>
> Suri aveva aiutato Timeran a rimettersi in piedi dopo aver avuto un
> incontro ravvicinato con lo spigolo del gradino che separa la zona
> centrale della plancia da quella posteriore. Il consigliere esibiva un
> bel taglio sanguinante che stava tamponando con la manica
> dell'uniforme, mentre il capitano richiedeva con stoica calma
> vulcaniana un rapporto sulla situazione.
>
> Era stato Pierce il primo ad ipotizzare che ciò che li aveva colpiti
> fosse stato quel che restava delle navi Kazon che avevano tentato di
> aprirsi un varco. La loro idea, dopotutto, non era sembrata molto
> promettente fin dall'inizio. Considerando che la nebulosa, di
> qualunque cosa si trattasse in realtà, aveva arrostito parecchie delle
> navi inviate durante il primo sopraluogo, non sembrava cercare di
> entrarci la cosa più ragionevole da fare. Semmai la più stupida.
>
>
>
> "A meno che lì dentro non ci sia qualcosa..."
>
>
>
> Pierce era tornato a sedersi accanto a Suri, mentre i rapporti
> sembravano confermare la sua idea e le segnalazioni danni e feriti
> venivano elaborate. La situazione, grazie a tutti gli dei di Vulcano,
> non era grave. Il capitano aveva spedito Timeran in infermeria,
> accompagnata da un marinaio della sicurezza che dall'espressione persa
> sembrava quasi essere lì per caso.
>
>
>
> "Per ora lì dentro, per quanto ci riguarda direttamente, c'è soltanto
> la Baffin, Signor Pierce. A meno che non sia stata distrutta,
> naturalmente."
>
>
>
> Si trattava di un'ipotesi che avevano dovuto prendere in considerazione
> sin dall'inizio. Tuttavia, sentirla pronunciare ad alta voce dal
> capitano, dopo aver assistito alla distruzione di una manciata di navi
> Kazon, la rendeva dannatamente più reale.
>
>
>
> "Non è stato rilevato alcun detrito della Baffin."
>
> "No e sembra improbabile che, nell'ipotesi di un'esplosione, non sia
> rimasto assolutamente nulla da raccogliere. Almeno a giudicare dal
> destino della flotta Kazon. Le altre navi sono ancora in posizione?"
>
>
>
> Jenkins annuì dalla sua postazione.
>
>
>
> "Sono sempre lì, ferme. E non danno segno di averci rilevato."
>
> "Bene. Rapporto sulla nebulosa, Signor Tynam?"
>
> "Sembra tornata stabile, Capitano. Almeno stando ai valori iniziale che
> abbiamo rilevato quando siamo arrivati qui."
>
>
>
> Lo scienziato Trill sembrava perplesso più che preoccupato. Il fenomeno
> era decisamente al di fuori della sua esperienza. Presumibilmente
> dell'esperienza di chiunque. Non si comportava come una nebulosa, non
> aveva le caratteristiche di una nebulosa. In definitiva assomigliava
> soltanto ad una nebulosa. E ora che la osservava da vicino, neppure
> troppo.
>
> Ma qualunque altra descrizione, qualunque tentativo di incasellare il
> fenomeno, di interpretarlo sembrava inutile. Poteva essere la più
> grande scoperta scientifica del secolo.
>
> O la causa della loro distrizione.
>
> Insomma, una delle due.
>
>
>
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