[Stml9] [3.13] Tynan - Strategie

Bren Tayan brennonboramtayan a gmail.com
Lun 20 Ott 2014 15:59:04 CEST


Ecco qua il mio pezzo ... spero vi piaccia anche se decisamente non è molto
lungo ...

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Uss Baffin - Stiva di carcio 2 - 31 marzo 2393 - Ore 8:40

I lunghi capelli dell'uomo, rovinati a coprirne buona parte del volto a
causa del veloce movimento effettuato pochi attimi prima, non furono in
grado di celare completamente il sorriso soddisfatto che rapidamente si
fece strada sul volto del gigante irsuto.

“Immaginavo avessi buon gusto in fatto di armi ... - affermò facendo
ondeggiare lievemente l'arma un paio di volte, mettendo in mostra i vari
simboli presenti sulla lama, mentre altri uomini iniziarono a muoversi con
cautela verso il russo - … ma … sinceramente speravo avessi più stile … la
pelata non ti dona sai?”

Volkoff non rispose, limitandosi a far rimbalzare lo sguardo dal
guardiamarina Abrams alla coppia di uomini che lo stava affiancando. Mentre
uno raccoglieva l'arma lanciata a terra dal russo puntandogliela contro,
l'altro, che Piotr riconobbe essere lo stesso uomo che l'aveva accolto
nella stiva, gli assestò un pugno rabbioso all'altezza dello stomaco. Il
russo incassò stoicamente il colpo senza alcun gemito, con grande
disappunto del finto ufficiale della sicurezza.

“Cosa … - intervenne il russo, venendo però interrotto da un secondo pugno,
sferrato stavolta al fianco destro che però incassò stoicamente quasi
quanto il primo- … quali sono le vostre intenzioni?”

“Le nostre intenzioni, caro Piotr … - replicò il gigante dai capelli
lunghi, scambiando l'ostaggio con il phaser appartenuto al russo sfoggiando
un sorriso beffardo - … non sono di tua pertinenza … - l'uomo puntò l'arma
verso il russo, il quale fece appena in tempo a vedere con la coda
dell'occhio altri uomini che trascinavano i corpi privi di sensi di altri
due membri della sicurezza, prima che l'altro premesse il grilletto. - …
spakòjnaj nòci, tovarish...”

Piotr si accasciò a terra lentamente, cadendo sulle ginocchia, dando
l'impressione di resistere ad un colpo troppo debole per stendere un
gigante della sua stazza e così per sicurezza l'altro sparò nuovamente.
Jenner si avvicinò rapidamente ai due, con l'espressione di qualcuno in
procinto di dire qualcosa, ma fu prontamente interrotto.

=^= Plancia a Volkoff … - la voce del Capitano Enizia pervase la stiva di
carico - … Volkoff mi sente? =^=

Il gigante dai capelli lunghi si voltò verso il dottor Jenner con sguardo
eloquente, il quale dopo un attimo di smarrimento sembrò ricordarsi di
qualcosa e mimò un gesto, tastandosi il petto con una mano. L'altro allora,
si accovacciò sulla controparte priva di sensi, individuandone il
comunicatore.

=^= Da … - affermò, guardando dritto negl'occhi Janet che osservava a poca
distanza. La donna, che ora presentava un vistoso livido sulla guancia,
distolse immediatamente lo sguardo. - … la sento. =^=

=^= Sono appena stata informata della situazione nella stiva di carico … =^=

=^= Niente di preoccupante … - Il gigante dai capelli lunghi interruppe il
Capitano, cercando poi lo sguardo di Jenner che sembrava, come sperava,
aver già capito l'interezza del suo piano - … gli animi si sono scaldati un
po' troppo e abbiamo dovuto usare la forza, ma la situazione è sotto
controllo … =^=

=^= Allora vi invierò una squadra medica al più ...=^=

=^= No! - la interruppe il russo con veemenza, cercando poi di correggere
il tiro in tono decisamente più calmo – Voglio dire, non è necessario …
abbiamo solo un paio di bimbi cattivi sono stati messi a nanna con una
sculacciata … ma non abbiamo feriti … =^=

Enizia non rispose per una manciata di secondi, lasciando che il silenzio
più assoluto prendesse possesso della stiva.

=^= Molto bene … - concluse infine il Capitano - ... quando ha finito
voglio un rapporto dettagliato sull’avvenimento. Plancia, chiudo =^=

“Bliad'! - urlò il gigante dai capelli lunghi sbattendo con forza un pugno
– Dobbiamo sbrigarci!”

“Crede che abbia capito qualcosa? - domandò Jenner, osservando il compare
riguadagnare la posizione eretta subito dopo aver arraffato con un veloce
gesto della mano il comunicatore di Volkoff - … fino ad ora il piano è
riuscito senza intoppi, ma ...”

“Non lo so … - grugnì il gigante interrompendolo, facendo cenno ai suoi
uomini di venire a recuperare la sua controparte priva di sensi. - … ma il
mio istinto mi dice che dobbiamo muoverci ...”

USS Baffin – Plancia, poco dopo

“Il Tenente Volkoff sembrava strano, non trova?” Enizia volse lo sguardo
verso Samak, così come aveva già fatto durante lo scambio di battute con il
Capo della Sicurezza. Uno sguardo che, prima delle parole, aveva già
comunicato ad entrambe cosa l’altra stesse pensando.

“Il Tenente che conosco io non userebbe il phaser con tale leggerezza … -
replicò l’andoriana, rimasta in piedi fino a quel momento, avvicinandosi
alla propria poltrona. – Ma la situazione non mi è chiara …”

“Effettivamente, il suo comportamento e il suo modo di comunicare erano
insoliti. – Samak sollevò un sopracciglio in un gesto di stupore misto ad
incredulità. – Se mi permette un azzardo, oserei dire che è stato costretto
contro la sua volontà a replicare in tale maniera.”

Le antenne di Enizia rotearono un paio di volte.

Immaginarsi Volkoff neutralizzato e costretto a fare cose contro la sua
volontà le veniva decisamente difficile, però Samak poteva aver ragione.
Quella infondo, appariva come la spiegazione più logica.

“Prenda un paio di squadre e raggiunga Volkoff nella stiva di carico.
Voglio vederci chiaro.”

USS Baffin – Stiva di carico 2, qualche attimo più tardi

Lentamente, molto lentamente Piotr aprì gli occhi. Davanti a lui il corpo
privo di sensi del guardiamarina Abrams. Tentò allora di muovere le mani,
trovandosi impossibilitato a farlo a causa di un paio di manette che gli
cingevano i polsi.

“Non muoverti. Non far capire che sei cosciente. - Affermò una voce
femminile alle sue spalle. Con la coda dell’occhio intravide il volto di
una donna di colore appoggiata al muro al suo fianco. – Sono riuscita a
procurarmi uno stimolante, ma se si accorgono di ciò che sto facendo …”

Volkoff cercò di spostare lo sguardo verso il centro della stanza, dove
anche la donna stava osservando. Riuscì a vedere due guardie armate di
phaser che, pigramente e distrattamente, tenevano sotto controllo l’intera
stiva parlottando fra loro. Poi sentì qualcosa scivolargli lentamente fra
le mani.

“Perché …”

La giovane donna non rispose immediatamente, cambiando invece espressione.

“Perché ho fatto un errore che non sarà dimenticato. – la donna si voltò,
guardando direttamente Volkoff negl’occhi – Preferisco giocarmi le mie
possibilità con voi, piuttosto che vivere una vita da reietta…”

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Ps: Quel Bliad' che Volkoff capellone dice ad un certo punto dovrebbe
(quantomeno dalle mie ricerche) essere una imprecazione in russo...
-------------- parte successiva --------------
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