[Stml9] [6.02 - Enizia - In Trappola]
Capitano Enizia
ten.samak a gmail.com
Mer 23 Dic 2015 14:27:01 CET
Il titolo originario doveva essere "nella tela del ragno"... Ma poi era
ripetitivo :D
Il 23 dic 2015 2:21 PM, "Franco Carretti" <piotr_volkoff a mail.com> ha
scritto:
> Pofferbacco siamo in gabbia?
> Niente male, abbattiamoci le mani
>
> *Sent:* Wednesday, December 23, 2015 at 1:11 PM
> *From:* "Capitano Enizia" <ten.samak a gmail.com>
> *To:* STML9 <stml9 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml9] [6.02 - Enizia - In Trappola]
> Ecco qua il brano, non mi piace eccessivamente ma ormai sono fuori tempo
> massimo e lo invio così! :P
>
> In ogni caso, buona lettura!
>
> Ileana
>
> ======================================
>
>
> *USS Baffin - Plancia - 4 dicembre 2395 – Ore 16:34*
>
> “Rapporto” chiese Enizia perentoria dopo un attimo di sbandamento.
>
> “Capitano. Non abbiamo avuto alcuna variazione né di posizione né di
> energia – Samak prese la parola – ma da una prima analisi i sensori
> indicano che non ci troviamo più dove eravamo prima.”
>
> “Come sarebbe a dire? Comandante si spieghi meglio!” rispose l'andoriana
> un po' infastidita...
>
> “Capitano, intorno a noi non ci sono più le stelle che avevamo monitorato
> fino a qualche istante fa. Ci sono tutti i presupposti per pensare che ci
> troviamo in una dimensione parallela.”
>
> “Chee? Una dimensione parallela? E come diavolo ci siamo arrivati?” gridò
> l’andoriana. Poi cercò di calmarsi: Enizia era appoggiata con entrambe le
> mani allo schienale della sua poltrona e guardava lo schermo visore di
> fronte a lei. In effetti non c’erano più le stesse stelle che avevano visto
> fino ad un attimo prima… a dire il vero non c’erano proprio stelle…
>
> “La Curie?” chiese quindi con più calma
>
> “La Curie è qui. Signore, anche la navetta è qui fuori, sarebbe il caso di
> abbassare gli scudi e lasciarli rientrare.” Rispose prontamente Samak dalla
> sua postazione.
>
> “Sì ha ragione Comandante. Faccia subito rientrare la squadra di sbarco.
> Voglio un rapporto completo di quanto è successo là fuori. Appena a bordo
> li faccia venire subito nel mio studio.”
>
> “Certo Capitano.” rispose Samak con una fredda efficienza.
>
> In una situazione normale, Enizia avrebbe sicuramente fatto notare al suo
> Ufficiale Tattico che non aveva perso tempo a tornare la vulcaniana di
> sempre, fredda e senza emozioni. Ma quella non era di certo una situazione
> normale, così senza pensarci due volte, tirò dritto verso il suo studio… E
> per fortuna lo fece, visto che in realtà Samak non sentiva affatto di
> essere tornata come prima. Ancora era piegata degli effetti dello scambio
> di sensazioni e di corpi da cui si erano appena liberati, tant’è che aveva
> riconosciuto un brivido di preoccupazione per la sorte di Tynan in quella
> nave aliena. I due avevano continuato a frequentarsi durante quei giorni: a
> Samak non erano dispiaciute le sensazioni che aveva provato… ma questo lo
> sapeva solo lei…
>
>
>
> *USS Baffin – Ufficio del Capitano - 4 dicembre 2395 – Ore 16:40*
>
> Appena sedutasi sulla poltrona del suo ufficio, Enizia diede ancora un
> rapido sguardo fuori poi decise di contattare la sua controparte sulla
> Curie. Il Capitano Suri era ancora in plancia.
>
> =^= Capitano… =^= era Suri dall’altro lato
>
> =^= Capitano Suri, avete già idea di quello che ci è successo? Il mio
> Ufficiale Tattico pensa che siamo finiti in una dimensione diversa dalla
> nostra. Per quanto mi riguarda, c’è qualcosa che non mi torna… =^=
>
> =^= Anche noi qui sulla Curie stiamo cercando di capire cosa sia successo.
> In effetti la questione non è del tutto chiara neanche a noi. Al momento
> sono tutti a lavoro, non appena avremo novità la contatterò Capitano. =^=
>
> =^= Va bene, noi faremo la stessa cosa. =^=
>
> Enizia stava per chiudere la comunicazione quando Suri le chiese se per
> motivi di sicurezza poteva far rimanere Tynan a bordo della Baffin, non
> erano ancora in grado di utilizzare il teletrasporto e quindi non era
> logico far correre al suo Tenente un ulteriore rischio.
>
> =^= Non c’è problema Capitano, lo terremo a bordo della Baffin,
> affiancherà Sorin allo studio di quanto accaduto. =^=
>
> La comunicazione si chiuse qualche attimo prima che il Tenente Payton
> bussasse al suo ufficio, * che tempismo * pensò e lo fece entrare.
>
> L’umano era da solo.
>
> “Dove sono gli altri, Tenente? Mi dica che stanno bene…”
>
> “Sì Capitano, la squadra di sbarco è rientrata tutta. Gli altri sono già
> ai loro posti. Tynan ha ricevuto l’ordine dal Capitano Suri di rimanere a
> bordo della Baffin e…”
>
> “Si si so tutto…” lo interruppe Enizia. “Adesso mi dica quello che è
> successo là fuori…”
>
> “In realtà Capitano, c’è molto poco da dire. Quello che noi abbiamo visto
> dalla navetta, voi l’avete visto dalla Baffin. Appena agganciata la USS
> Cepheus stavamo rientrando quando c’è stata una specie di esplosione, un
> lampo accecante, dopodiché non ho visto più nulla. Solo per un istante il
> teletrasporto si è rimesso in funzione, e in quell’attimo ho riportato gli
> altri a bordo della navetta. Poi il nulla.”
>
> Enizia, durante l’esposizione, era seduta alla sua scrivania con le
> braccia incrociate davanti a sé e con il busto rivolto in avanti in segno
> di attenzione. Quando il ragazzo si fermò, lei fece un sospiro e spostò lo
> sguardo alla sua destra in un punto non ben precisato dello studio. Sospirò
> di nuovo e si tirò indietro sullo schienale.
>
> “Va bene Signor Payton. Torni in plancia e passi in rassegna le nostre
> carte stellari della zona. Provi a vedere se c’è qualche punto del
> quadrante che può somigliare alla zona in cui ci troviamo. Mi tenga
> costantemente informata.”
>
> “Sì Capitano” disse il giovane umano e andò via.
>
>
>
> *USS Baffin – Sala Macchine – 4 dicembre 2395 – Ore 19:12 *
>
> Tutta la sala macchine era in fermento.
>
> Non c’erano state esplosioni, non c’erano stati sovraccarichi, non c’erano
> stati sbalzi di energia, eppure quella nave di certo non si trovava più
> dove era prima. Tutta la squadra di Brown lavorava instancabilmente per
> dare una spiegazione a quello che era successo. Inoltre erano in costante
> comunicazione con la squadra del Tenente Vizzini, che sulla Curie, stava
> cercando le stesse loro risposte.
>
> “Dobbiamo capire cosa diavolo è successo!” l’ingegnere capo cercava di
> incitare la sua squadra in tutti i modi ed infatti erano tutti presi dai
> propri compiti.
>
> Ad un tratto, probabilmente a causa dell’agitazione e dalla foga con cui
> tutti si spostavano da una postazione all’altra, il marinaio di seconda
> classe Darryl inciampò in un cavo e cadde rovinosamente su una consolle
> attivando la curvatura della nave. La Baffin ebbe un sussulto, poi un altro
> di minore intensità, poi più niente.
>
> *eh? Com’è possibile * pensò Darryl
>
> L’incidente era avvenuto a pochi metri di distanza da Brown che si
> insospettì subito. Si portò sulla stessa consolle urtata dal marinaio e
> pigiò il pulsante di attivazione. Niente. Il Comandante chiamò così il suo
> secondo con un gesto della mano:
>
> “Il motore a curvatura è perfettamente funzionante, eppure, se cerchiamo
> di par partire la Baffin, questa non si muove. Strano vero?”
>
> “Già… - rispose il secondo pensieroso – inoltre, se proviamo ad attivare
> la curvatura – e pigiò nuovamente il tasto – non solo la nave non si muove,
> ma abbiamo un consumo di carburante pari quasi al doppio di quello
> normale.” disse quello, mettendo con un solo veloce gesto i dati del
> consumo di antimateria a fianco a quelli dell’efficienza del motore sulla
> consolle su cui stavano lavorando.
>
> “Uhm, ok. Abbiamo una base di partenza. Adesso concentriamoci su questa
> anomalia. Avverti anche Vizzini e vedi se è così anche per loro…” disse
> Brown e si misero di nuovo tutti a lavoro.
>
>
>
> *USS Baffin – Laboratorio scientifico – Contemporaneamente*
>
> Sorin e Tynan stavano lavorando insieme per cercare di mettere ordine in
> quella strana faccenda. Fino a quel momento si erano concentrati
> essenzialmente sullo studio delle cartografie stellari: prendendo come
> punto di riferimento il pianeta che avevano visto poco prima, stavano
> cercando di tracciare tutte le rotte possibili. Ma non aveva molto senso.
> Il loro spostamento era stato praticamente istantaneo e quindi non c’era
> motivo di supporre che si fossero spostati davvero da un’altra parte.
>
> “Lo pensi anche tu, vero?” chiese Tynan ad un tratto
>
> “Penso cosa?” rispose il vulcaniano
>
> “Pensi anche tu che questo tipo di studio non ci porterà da nessuna parte.
> Vero?”
>
> “Quando uno studia un qualunque tipo di fenomeno, quasi mai sa a priori
> dove andrà a finire.” disse Sorin senza però preoccuparsi di capire dove il
> Trill volesse andare a parare.
>
> Tynan era da un po’ passato alla via informale: lui e Sorin erano amici da
> tempo, e in quella stanza al momento c’erano solo loro due… lasciarono
> perdere i formalismi.
>
> “Senti, proviamo a ragionare per deduzione. – a queste parole il
> vulcaniano alzò un sopracciglio – allora, ci sono solo tre modi secondo me
> per fare un salto nel nulla come abbiamo fatto noi: il primo è che ci hanno
> addormentato tutti e ci hanno trascinati non si sa dove e non si sa per
> quanto tempo. Il secondo è che per qualche strano fenomeno siamo finiti in
> una dimensione diversa. Il terzo è che ci hanno teletrasportati altrove.
> Navi ed equipaggio, tutti insieme…”
>
> “Interessante teoria, vai avanti Brennon, ma credo di capire quello che
> vuoi dire…”
>
> “Bene, allora. Non credo che ci abbiano addormentati: il computer di bordo
> segna la data corretta e se anche fosse stato manomesso a quest’ora ce ne
> saremmo accorti. Ok, rimane l’ipotesi del salto in una dimensione diversa,
> ma, dove sono finite le stelle? Io personalmente non ho mai vissuto
> l’esperienza di finire in un’altra dimensione, ma ho letto tanti rapporti e
> nessuno segnala la completa assenza di astri. Quindi rimane…”
>
> “…quindi rimane il teletrasporto…” fu Sorin a completare l’esposizione di
> Tynan.
>
> “Certo mi dirai quanto deve essere grosso uno strumento in grado di
> teletrasportare contemporaneamente due navi stellari e tutto il suo
> equipaggio al completo… e soprattutto non sappiamo se sia fisicamente
> possibile. Ma al momento è la strada più probabile che possiamo seguire.”
> Sorin annuì.
>
> “Avvertiamo il Capitano.”
>
>
>
> *In un luogo imprecisato – Nello stesso momento*
>
> “Guardali, come si agitano!” esclamò il Capitano Norman II, figlio del
> Capitano Norman di quella che fu la USS Cepheus.
>
> Una voce sghignazzante gli fece eco…
>
> Sul monitor principale della postazione di controllo, Rick Norman II
> seguiva passo passo tutto quello che accadeva a bordo della Baffin e della
> Curie. I loro sensori, che avevano razziato ad un popolo incontrato qualche
> anno prima, gli permettevano di seguire le tracce vitali dei componenti
> delle due navi anche attraverso lo scafo e soprattutto anche attraverso i
> loro scudi. Ma quei sensori così evoluti non erano l’unica cosa che quella
> gente aveva rubato: tecnologia di occultamento, armi ad altissima potenza,
> sistemi di teletrasporto incredibili di cui la Federazione non conosceva
> neanche la possibilità di esistenza, facevano parte del loro bagaglio di
> viaggio.
>
> “David, va a dire ai prigionieri che è arrivato il momento.”
>
> “Sì Capitano.”
>
> I prigionieri in questione, o meglio i vecchi prigionieri in questione,
> erano cinque vulcaniani, i cinque vulcaniani più giovani che all’epoca dei
> fatti erano imbarcati a bordo della USS Cepheus e che erano rimasti ancora
> in vita. Malconci sì, ma ancora perfettamente vivi… Al Comandante David non
> piaceva per niente parlare con quella gente, non mostravano mai nessun
> segno di disapprovazione, non erano mai arrabbiati, mai alzavano la voce.
> Niente di niente e questo gli faceva passare ogni godimento. Anche a quella
> notizia infatti, non batterono ciglio.
>
> *Mah, ci sarà pure qualcosa che li infastidisca, e prima o poi sono
> convinto che la scoprirò. * pensò fra sé il Primo Ufficiale di ritorno
> nella sala di controllo.
>
> “Niente Capitano, non hanno reagito.” Riferì questo
>
> “Pazienza… - rispose Norman – anzi, collega la visione esterna al loro
> monitor… vediamo se si smuovono così.”
>
> David obbedì e ad un attratto ai Vulcaniani si presentò un’immagine da far
> rabbrividire anche i più impavidi. La scena era questa: tre sfere della
> grandezza di un piccolo pianeta erano disposte a formare un triangolo. Una
> quarta sfera gli stava sopra a formare una specie di forma geometrica
> regolare, molto simile ad un cono. Lungo tutti i bordi vi erano dei
> trasmettitori olografici e dei generatori di campo, i primi servivano a
> proiettare l’immagine di uno spazio buio e senza stelle, i secondi
> formavano un potentissimo campo di contenimento da cui le due navi non si
> sarebbero mai potute liberare.
>
> La Baffin e la Curie erano in trappola, e ancora non lo sapevano…
>
> I cinque vulcaniani impallidirono a questa visione.
>
>
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> *Enizia*
> Capitano USS Baffin / FO Progetto Pyteas
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> Capo della Sicurezza
> USS Baffin NCC-69096
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