[Stml9] [4.01 - Samak - Un equipaggio cavernicolo]

Tenente Samak ten.samak a gmail.com
Mer 7 Gen 2015 11:36:41 CET


Maddalena, finchè giri soltanto per il bosco va anche bene! :D


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Comandante Samak
Ufficiale Tattico Capo
USS Baffin
Progetto Pythaes - Delta Quadrant
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Email: ten.samak a gmail.com
Sype: dolcevoloo
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Il 7 gennaio 2015 11:33, Maddalena <vampitrill a gmail.com> ha scritto:
> Oddio sto girellando nuda per il bosco...
> Mi ha fatto ridere la scenetta di Luz col comandante... sembrano mia sorella
> e mio cognato XD
>
> Maddy
> Il 07/01/2015 00:52, Franco Carretti ha scritto:
>
> Mongo piace dolce :D
> Bellino come inzio... Io prendo la clava e mi cerco compagnia!
>
> Wilmaaaaaa! :D
>
>
> Sent: Tuesday, January 06, 2015 at 5:32 PM
> From: "Tenente Samak" <ten.samak a gmail.com>
> To: STML9 <stml9 a gioco.net>
> Subject: [Stml9] [4.01 - Samak - Un equipaggio cavernicolo]
> Ragazze e ragazzi, ecco finalmente il teaser della nuova
> missione...spero tanto vi piaccia!!!
>
>
> ===========================================================
>
> USS Curie – Alloggio della Dottoressa Fuentes – 6 Gennaio 2395 – Ore 19:30
>
> Luz accese anche l’ultima candela, aveva trasformato il suo alloggio
> in una bella stanza romantica: luci soffuse, musica in sottofondo,
> tavola apparecchiata di tutto punto per due persone e replicatore che
> aveva appena sfornato un bel soufflé di verdure. Era tutto pronto per
> la sua cenetta, adesso doveva solo aspettare che il suo Thomas finisse
> il suo turno di lavoro e la raggiungesse là.
>
> Erano le 19:30, l’ora fissata per l’appuntamento, Luz aspettava seduta
> sul divano. Dopo qualche minuto prese in mano un d-pad che aveva là
> vicino e iniziò a leggere. Era un rapporto della sua infermiera sulle
> condizioni di un paziente, sì ma, non riusciva a concentrarsi nella
> lettura. Decise di andare ad aspettare in bagno: tra una spazzolata ai
> lunghi capelli e un ritocco al trucco, il suo uomo sarebbe sicuramente
> arrivato a breve… 20:00. Del suo Comandante ancora niente: il cuore
> iniziava a battere più velocemente e sentiva un certo nervosismo che
> le saliva al viso. Dopo ben quaranta minuti di ritardo, finalmente
> Thomas bussò al suo alloggio. La donna fece un lungo sospiro per
> calmarsi prima di fare entrare il suo promesso sposo, non aveva
> nessuna intenzione di passare quella serata con quell’animo nervoso,
> anche se…in cuor suo, qualche piccola battutina a Pierce l’avrebbe
> voluta fare.
>
> Si aggiustò il bel vestitino color sabbia che aveva deciso di
> indossare per quella serata e fece entrare l’uomo.
>
> “Amore!” disse lei cercando di farsi venire gli occhi a cuoricino per
> non far trapelare il fatto che quel ritardo l’aveva indispettita…
>
> Senza parlare, Thomas le andò incontro e le mise tra le mani una
> bellissima rosa rossa, poi aggiunse: “Scusami davvero per il ritardo,
> ho avuto un piccolo contrattempo e non potevo lasciare prima. Mi
> dispiace…”
>
> “Mannò Thom, non preoccuparti, lo capisco. Adesso andiamo a cena, ho
> preparato i tuoi piatti preferiti” e gli sorrise.
>
> I due si sedettero a tavola, Thomas riempì i calici con un buon vino
> francese e brindarono al loro ormai prossimo matrimonio.
>
> “Vorrei chiedere al Capitano Suri se possiamo fermaci su qualche
> pianeta carino per il nostro matrimonio… mi piacerebbe che anche il
> resto dell’equipaggio possa godere di un periodo di vacanza, sono
> tutti abbastanza stressati negli ultimi giorni. Poi sarebbe carino
> festeggiare all’aperto! – esordì ad un certo punto Luz – tu che ne
> pensi?”
>
> “Uhm, sì devo dire che piacerebbe anche a me” rispose l’Ufficiale con
> un tono quasi di sufficienza che non piacque per nulla alla
> dottoressa. Ma questa fece ancora finta di niente…
>
> “Bene allora, ne andrò a parlare con il Capitano per vedere cosa si può
> fare…”
>
> I due si sorrisero, lei accarezzò la mano di lui e continuarono a
> sorseggiare il loro vino.
>
> Dopo poco, Luz riprese a parlare: “Allora, parlerò con Suri per la
> questione del pianeta, mi sto occupando anche del pranzo, dei vestiti,
> sto mettendo a posto un po’ alla volta il nostro alloggio nuovo – Luz
> seguiva il conto delle sue molteplici attività sulle dita della mano
> destra – mancherebbe solo di pensare a dei piccoli regalini da fare
> agli invitati…”
>
> A queste parole Pierce sgranò gli occhi. Fare un regalino, anche se
> piccolo, a tutti gli invitati al loro matrimonio, significava fare un
> regalino a quasi tutto il personale dell’equipaggio della Curie e
> della Baffin. Una cosa assurda secondo lui…
>
> “Senti amore mio, io non credo che sia il caso di fare una cosa
> simile… siamo centinaia di ufficiali! Prepariamo qualcosa soltanto per
> gli invitati più intimi…”
>
> “Sì, forse hai ragione, vada per una ventina di bomboniere allora…”
>
> “Hai già un’idea di quello che vorresti replicare?” Pierce ebbe la
> pessima idea di non pensare prima di fare questa domanda. Luz sgranò
> gli occhi. Era dall’inizio della cena che cercava di trattenersi dal
> litigare: prima il ritardo poi quel brutto tono di sufficienza, adesso
> però era davvero troppo!
>
> “In che senso se ho un’idea di quello che voglio replicare?” rispose
> Luz parecchio stizzita. “Senti caro, ti ho appena finito di elencare
> tutto quello che sto facendo per il nostro matrimonio, quello che hai
> fatto tu finora è stato solo arrivare in ritardo a qualunque
> appuntamento. Poi, quel cavolo di tono fastidioso quando abbiamo
> parlato di sbarcare su un pianeta e adesso? Adesso mi vuoi accollare
> anche le bomboniere! È un lavoro che non richiede più di un’ora o due
> di preparazione, e a te neanche questo va di fare?”
>
> Oramai Luz era davvero arrabbiata, gambe e braccia conserte e schiena
> appoggiata allo schienale della sedia come a mettere la maggior
> distanza possibile tra lei e il suo futuro marito.
>
> “Non è che a me non va di pensare a ste cavolo di bomboniere, è solo
> che su una astronave si ha già abbastanza lavoro normalmente… non
> passo mica le mie giornate a guardare le stelle. Poi pensavo che il
> mio ritardo l’avessi perdonato, invece stai qua pronta a
> rinfacciarmelo…”
>
> “E certo! Tu lavori, invece io non faccio nulla tutto il giorno!”
> Adesso Luz era ancora più arrabbiata: ce l’aveva con Pierce perché
> fondamentalmente non aveva fatto davvero nulla per il loro matrimonio
> e ce l’aveva con se stessa perché non era stata capace di controllarsi
> come avrebbe voluto e adesso stavano seduti al tavolo di cena,
> litigando…
>
> “Senti, - incalzò ancora l’uomo – io non lo so quanto hai da fare tu
> durante la giornata ma di certo so quanto sono lunghi e duri i miei
> turni di lavoro. Vuoi che faccia queste benedette bomboniere? Va bene
> le farò, non c’è problema, non pensavo che ti potessi arrabbiare in
> questo modo. Adesso facciamola finita però, ok?”
>
> *si certo facciamola finita * pensò Luz tra sé. Lo guardò, fece un
> profondo respiro come a volersi calmare e disse: “Io adesso ho bisogno
> di fare un giro.” Ed uscì dal suo alloggio lasciando Thomas là, ancora
> seduto a tavola.
>
> *Va bene, che esca pure. Si andrà a lamentare con qualche sua amica e
> si calmerà* diede un ultimo sorso al suo vino e andò via anche lui.
>
>
>
> USS Curie – Bar di Prora – 6 Gennaio 2395 – Ore 22:00
>
> Come Pierce aveva previsto, Luz andò dritta al Bar di Prora dopo aver
> contattato la sua amica Timeran. In men che non si dica le due erano
> sedute ad un tavolino con una cioccolata calda davanti.
>
> “Dai Luz, lo sai che gli uomini sono tutti così – disse Timeran con un
> bel sorriso dopo che ebbe ascoltato la donna per parecchio… - non te
> la prendere più di tanto.” Poi continuò: “senti mi sono tenuta una
> sorpresina in caldo proprio per momenti come questo! Riguardo al tuo
> desiderio di andare a festeggiare il matrimonio su un pianeta, beh, ho
> pensato di parlarne io stessa con Suri! Lei ha detto di essere
> d’accordo perché vorrebbe far riposare l’equipaggio per qualche
> giorno. Così ho consultato le mappe della zona ereditate dalla Voyager
> e sai che ho trovato? – Gli occhi di Luz erano sempre più sereni e
> contenti man mano che sentiva l’amica parlare – A due giorni di
> viaggio da qua c’è un bel pianetino di classe M ricco di vegetazione e
> con una temperatura gradevolissima sia di giorno che di notte!”
>
>
>
> USS Curie – Ufficio del Capitano Suri – 7 Gennaio 2395 – Ore 11:15
>
> Suri aveva appena contattato Enizia per discutere con l’altro capitano
> dei giorni di licenza che aveva intenzione di concedere al suo
> equipaggio. L’ andoriana, inizialmente un po’ contrariata dal fatto
> che Suri avesse già organizzato praticamente tutto da sola, decise di
> acconsentire senza particolari intralci.
>
> =^= Quindi mi stava dicendo che avete già trovato un pianeta su cui
> sbarcare, giusto? =^=
>
> =^= Affermativo – rispose la vulcaniana – dalle carte della Voyager
> abbiamo individuato il quarto pianeta del sistema solare chiamato
> Sa’G: classe M e ricco di vegetazione. L’unico problema è che in
> realtà non abbiamo dati veri riguardanti quello che effettivamente
> possiamo trovare là una volta sbarcati... =^=
>
> =^= Certo – continuò Enizia – perché l’equipaggio della Voyager in
> realtà non è mai sbarcato là, questi dati che abbiamo sono solo delle
> analisi della superficie fatti dai sensori della loro nave. Manderemo
> una squadra di sbarco a fare un sopralluogo. =^=
>
> Entrambe le navi si diressero quindi, verso il pianeta individuato.
>
>
>
> Quarto pianeta del sistema solare Sa’G – 9 Gennaio 2395 – Ore 10:00
>
> La squadra di sbarco era composta dai due ufficiali scientifici, Tynan
> e Sorin, poi Wolkoff, Samak e qualche altro ufficiale della sezione
> sicurezza. Tutti muniti di tricorder e pistola phaser… per ogni
> evenienza. Anche Luz alla fine riuscì a far parte della squadra.
>
> “L’aria è perfettamente respirabile, c’è la giusta miscela di ossigeno
> ed azoto. La temperatura si aggira intorno ai 21 gradi, davvero
> piacevole.” Disse Tynan dopo qualche minuto.
>
> “Da quella parte ci deve essere una fonte d’acqua, sento il rumore
> della corrente” aggiunse Sorin e tutti andarono a vedere.
>
> “L’acqua dovrebbe essere perfettamente potabile, visti i primi rilievi
> - era sempre Sorin che parlava – ma penso che sia il caso di farla
> analizzare meglio prima di provare a berla.”
>
> “Certo, sono perfettamente d’accordo.” Disse la dottoressa mentre si
> accingeva a raccoglierne un campione.
>
> Dopo un bel giro durato diverse ore in lungo ed in largo, i cinque
> ufficiali stabilirono che su quel pianeta non vi fossero insidie,
> anzi, sembrava un vero e proprio paradiso. Luz era al settimo cielo e
> non appena teletrasportata a bordo della Curie andò subito ad
> analizzare quel campione d’acqua… ma la fretta è sempre una cattiva
> consigliera…
>
>
>
> USS Curie – Plancia – il giorno dopo – Ore 08:30
>
> La dottoressa Fuentes aveva dato il via libera allo sbarco sul
> pianeta. Suri ed Enizia avevano deciso di fare dei turni tra il
> personale delle due navi, in modo tale che tutti potessero trascorrere
> a terra almeno tre giorni e le due navi non rimanessero mai senza
> personale.
>
> La vulcaniana, seduta alla sua poltrona di capitano, contattò Enizia
> ed entrambe iniziarono a mandare giù uomini e donne in tenuta
> vacanziera. Facevano parte del primo turno di sbarco, un centinaio tra
> personale di bordo, famiglie e ufficiali di grado minore. Anche
> Pierce, Luz ed il consigliere Bhreel scesero quella mattina,
> ovviamente i due piccioncini avevano fatto pace nel frattempo…
>
>
>
> USS Baffin – Alloggio del Capitano Enizia – 10 Gennaio 2395 – Ore 22:00
>
> Al termine della sua tranquilla giornata in Plancia, Enizia si ritirò
> subito nei suoi alloggi. Sentiva un po’ di stanchezza dovuta a quel
> viaggio nel quadrante delta già parecchio insidioso e dovette
> ammettere a se stessa che l’idea di quella vulcaniana fu davvero
> buona. Si replicò una leggera cena e si rilassò con una lunga doccia
> sonica. Dopodiché, presa dalla curiosità di come se la stessero
> passando a terra i primi ufficiali sbarcati, decise di contattare
> qualcuno di loro e farsi raccontare cosa stessero facendo. Sì, in
> effetti non era da lei fare una cosa simile, aveva come l’impressione
> di dimostrare una certa debolezza con quella curiosità, ma al diavolo
> la debolezza una volta tanto…
>
> =^= Enizia a dottoressa Fuentes =^=
>
> =^= Dottoressa mi sente? =^=
>
> Dopo qualche tentativo di chiamata andato a vuoto, l’andoriana decise
> che non era il caso di continuare a chiamare la donna, alla fine erano
> là per le sue nozze, magari stava disturbando qualcosa…
>
> *Ok, lasciamo perdere…*
>
> Ma quella donna andoriana era davvero testarda: adesso voleva
> assolutamente avere notizie dalla squadra in licenza, alla fine dei
> conti non aveva più sentito nessuno da ore, sarebbero potuti anche
> essere in difficoltà…
>
> =^= Enizia a Capitano Suri =^= decise alla fine di contattare il suo
> parigrado per vedere se almeno lei avesse avuto notizie da laggiù.
>
> =^= Buonasera Capitano, posso fare qualcosa per lei? =^= rispose
> prontamente Suri con una voce atona e fredda da fare paura.
>
> =^= Sì, voglio sapere se ha contattato personalmente qualche membro
> dell’equipaggio che abbiamo fatto sbarcare questa mattina. Io ho
> provato a parlare con la dottoressa ma non ho avuto risposta. =^=
>
> =^= E’ un po’ in ansia Capitano? Proverò a contattare qualcuno dei
> miei uomini e la terrò aggiornata. =^=
>
> La comunicazione si chiuse.
>
> Enizia iniziava davvero a mal sopportare quella donna, quella
> impressione di superiorità che le trasmetteva quasi sempre, era per
> lei estremamente fastidiosa…
>
>
>
> Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G – 10 Gennaio 2395 – Ore 23:00
>
> Neanche la vulcaniana Suri riuscì a contattare nessuno a terra così,
> senza pensarci due volte, si fece teletrasportare giù sull’ultima
> posizione nota della dottoressa Fuentes. Con lei scese anche Wolkoff,
> volontariamente.
>
> Appena toccato il suolo del pianeta, i due si accorsero che qualcosa
> non andava: un cumulo di comunicatori stavano là buttati per terra a
> formare una bella montagnetta. Insieme a qualche phaser e ad un bel
> mucchio di abiti.
>
> “Ma che diavolo gli è saltato in mente a questi?” disse il russo con
> sgomento
>
> “Presto, andiamo a cercarli” rispose Enizia prontamente.
>
> Le ricerche non durarono molto, i due furono attratti da una serie di
> strani rumori provenienti da una radura poco lontano. Una figura
> maschile gli andò in contro, era il Comandate Pierce, o almeno l’idea
> di lui: completamente nudo tranne che per un pezzo di straccio messo a
> mo’ di mutanda, i capelli arruffati e la barba incolta. In mano un
> bastone. Poco più in là si poteva intravedere il Consigliere della
> Curie, anch’essa praticamente nuda, che stava cercando di accendere un
> fuoco con la vecchia tecnica della frizione senza successo. Ancora più
> in là, orge di ufficiali. Una scena da incubo.
>
> “Comandante – gridò il russo verso Pierce – che diavolo vi è successo?!”
>
> “uh uhh a. Aa” Dalla bocca dell’ufficiale promesso sposo uscivano solo
> vocali senza senso.
>
> Dopo qualche istante, fu evidente che quello che rimaneva del
> Comandante Pierce si stava preparando ad attaccare: “Capitano, andiamo
> via alla svelta da qua.”
>
> Enizia indietreggiò per qualche passo poi si diedero entrambi alla fuga.
>
> =^= Samak, svelta, ci faccia risalire a bordo. Presto! =^=
>
> Ancora correvano quei due quando si ritrovarono in Plancia,
> capitolando contro una consolle a causa della loro energia cinetica…
>
> Samak alzò il sopracciglio destro.
>
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