[Stml9] [4.11 - Brheel - Possibilità]

Elena Fuccelli mf9115 a mclink.it
Mar 14 Lug 2015 13:26:35 CEST


On Tue, 14 Jul 2015 08:12:43 +0200
  Luigi Fantin <alan.brown.pytheas a gmail.com> wrote:
> Veramente ben scritto, complimenti, e anche una bella idea. Il punto 
>di
> vista di Timeran mi ha fatto ridere un sacco. Un bel Baigon versione
> gigante e via tutti verso casa ZZZzzzzz.
> brava.


Adesso non riesco a non pensare ad una scena modello film 
trash-comico. Lol! :-D

Ciao! :-D
Elena
> 
> GG
> Il 13/Lug/2015 15:47, "Lt. Cmdr. Brennon Boram Tynan" <
> brennonboramtayan a gmail.com> ha scritto:
> 
>>  Sono riuscito a leggerlo solo ora ... comunque complimenti. La 
>>faccenda
>> dei vari punti di vista mi è piaciuta parecchio ;P
>>
>> On 09/07/15 14:48, Maddalena wrote:
>>
>> Ecco qua, ho fatto un po' le corse perchè dovendo partire non sapevo 
>>poi
>> quando avrei potuto postare il brano.
>> Non sono andata avanti con la storia, ho solo aggiunto qualcosa e ho
>> cercato di mostrare tramite i personaggi i diversi lati della 
>>questione e
>> come questa venga percepita dalle persone. Io mi sono divertita a
>> scriverlo, cercando di sviluppare alcuni pg. Spero che per voi non 
>>sia
>> noioso da leggere.
>>
>> Maddy
>>
>> ---------------------------------------------
>>
>> *USS Baffin  - Sala Tattica - 12 Gennaio 2345 - ore 14.23*
>>
>> "Se anche fossimo sicuri che questi alieni hanno previsto la 
>>mutazione
>> genetica dei loro piccoli e la stanno sfruttando per creare una 
>>nuova
>> razza, se anche fossimo sicuri che ci stanno mentendo, la Prima 
>>Direttiva
>> ci imporrebbe comunque di non interferire. Qualunque siano le nostre
>> convinzioni morali, non è nostra prerogativa imporle ad altre 
>>culture. Per
>> quanto aliene possano sembrare."
>>
>> L'affermazione di Samak fu seguita da un silenzio immobile, che 
>>parve
>> protrarsi all'infinito e allagare l'intera sala tattica.
>>
>> La vulcaniana capiva, poteva perfino percepire nonostante la totale
>> assenza di capacità strettamente empatiche, il disagio che la sua
>> affermazione aveva provocato, sia a bordo della Baffin, sia a bordo 
>>della
>> Curie.  Era ben visibile sui volti di tutti loro, di tutti gli 
>>ufficiali
>> riuniti fisicamente o olograficamente intorno a quel tavolo.
>>
>> Era un effetto comune per le specie che non regolavano la propria 
>>vita
>> sulla logica. Samak lo sapeva fin troppo bene. Dopotutto aveva 
>>sposato un
>> umano. Ma sapeva anche che doveva essere la razionalità a 
>>determinare le
>> loro prossime azioni.
>>
>> Certo, non era del tutto estranea al disagio che aveva provocato. 
>>Non
>> l'avrebbe ammesso ma lei stessa, in una piccola parte di sè sepolta
>> profondamente sotto anni di addestramento, sentiva crescere il 
>>dubbio. Non
>> era chiaro cosa stesse accadendo su quel pianeta, quale fosse la 
>>complessa
>> immagine di cui loro avevano solo qualche frammento. Innegabilmente,
>> tuttavia, c'era qualcosa di profondamente... sbagliato. Non solo per 
>>il
>> pericolo che la popolazione autoctona aveva e avrebbe causato con 
>>tanta
>> leggerezza a chiunque fosse sbarcato. Non perchè era stata la loro
>> tecnologia a far regredire una buona parte del personale ad uno 
>>stato
>> animalesco. Ma Samak non poteva fare a meno di pensare che una 
>>creatura
>> tanto tecnologicamente avanzata che accetta l'idea di sacrificare la
>> propria prole ha imboccato da qualche parte la via sbagliata sulla 
>>strada
>> dell'evoluzione.
>>
>> La vulcaniana era consapevole di tutto questo. Era anche 
>>consapevole,
>> tuttavia, di aver prestato un giuramento e di essere tenuta da 
>>questo a
>> rispettare un regolamento basato su convinzioni morali e soprattutto
>> logiche inattaccabili. Come altro avrebbero potuto districarsi da 
>>quel
>> groviglio senza l'aiuto della logica? Se si fossero basati solo 
>>sulle
>> emozioni, solamente sulla loro percezione  di una situazione che non
>> comprendevano, come avrebbero potuto prendere la decisione giusta?
>>
>> Sì, la logica doveva essere la loro guida, l'unica possibile. Era la
>> logica a imporre il rispetto dell'IDIC e non vi era nessuna clausola 
>>su
>> quale delle infinite diversità fosse considerata accettabile. 
>>L'unica
>> scelta che si imponeva, dunque, era che loro ricevessero da questi 
>>alieni
>> tutto l'aiuto disponibile per riportare i membri dell'equipaggio 
>>colpiti
>> dall'effetto dei dispositivi alla normalità e che se ne andassero,
>> lasciando quella razza alla sua autodeterminazione e al suo destino,
>> qualunque esso fosse. Il fatto che gli esseri più piccoli avessero 
>>chiesto
>> loro un incontro non cambiava la verità di quel ragionamento.
>>
>> Samak lo sapeva. Ma non lo disse.
>>
>> *USS Curie  - Sala Tattica - 12 Gennaio 2345 - ore 14.25*
>>
>> "Se anche fossimo sicuri che questi alieni hanno previsto la 
>>mutazione
>> genetica dei loro piccoli e la stanno sfruttando per creare una 
>>nuova
>> razza, se anche fossimo sicuri che ci stanno mentendo, la Prima 
>>Direttiva
>> ci imporrebbe comunque di non interferire. Qualunque siano le nostre
>> convinzioni morali, non è nostra prerogativa imporle ad altre 
>>culture. Per
>> quanto aliene possano sembrare."
>>
>> Tynan non mosse un muscolo, rimanendo rigidamente appoggiato allo
>> schienale della poltroncina su cui era accomodato da ormai più di 
>>due ore.
>> La riunione gli era sembrata interminabile. Non tanto per la 
>>lunghezza - in
>> effetti, non era stata più lunga di una qualsiasi altra riunione o 
>>di una
>> lezione di meccanica quantistica del Professor Tarth in Accademia - 
>>ma per
>> la totale mancanza di risultati.
>>
>> Stavano girando intorno alla questione fondamentale senza mai 
>>arrivare ad
>> una conclusione,  ripetendo ossessivamente le stesse cose ancora, 
>>ancora
>> e ancora. Gli pareva di essere costretto in un loop temporale.
>>
>> La sua mente faticava a concentrarsi, continuando a vagare lontano 
>>dalla
>> sala tattica in cui era seduto, ritornando alle foreste del pianeta. 
>>Un
>> effetto che tendeva a manifestarsi fastidiosamente sin da quando 
>>quegli
>> esseri lo avevano dotato delle nuove capacità telepatiche che ora 
>>faticava
>> tanto a controllare e con cui, forse, avrebbe dovuto convivere per 
>>il resto
>> della vita.
>>
>> Un'esperienza inedita per un simbionte, una questione scientifica
>> stimolante e un'angoscia continua per lui.  Si sentiva... diviso. 
>>Diviso
>> come mai ricordava di essersi sentito in questa vita o nelle altre.
>>
>> La schiena iniziava a irrigdirsi e il dolore alla testa, nonostante
>> l'analgesico e le rassicurazioni del medico che lo aveva soccorso 
>>dopo il
>> suo mancamento, continuava a tormentarlo. Secondo il sostituto di 
>>Fuentes,
>> si trattava di un effetto dovuto allo squilibrio neuronale indotto
>> dall'inaspettato e violento tentativo di comunicazione di quei 
>>piccoli
>> esseri. Fastidioso ma non pericoloso, almeno nell'immediato. Quegli 
>>esseri,
>> in ogni caso, non avevano mai voluto fargli del male. Lui lo sapeva.
>>
>> La sua razionalità, il suo addestramento, la sua moralità gli 
>>dicevano che
>> Samak aveva ragione. Che quello che dovevano fare era raccogliere 
>>ogni
>> informazione utile per aiutare i loro compagni e andarsene da lì. 
>>Non
>> infrangere la Prima Direttiva più di quanto avessero già fatto e 
>>lasciare
>> quegli esseri alle loro consuetudini. Dopotutto era questo il loro 
>>mandato.
>> Sarebbe stato felice di aiutare gli aracnidi a trovare un metodo 
>>meno
>> drastico, ma nessuna richiesta era stata fatta in quel senso. Chi 
>>erano
>> loro, chi era lui per venire da migliaia di anni luce di distanza a
>> giudicare la cultura di questi esseri, scampati all'avanzata borg? E 
>>se non
>> si fidavano di loro, stranieri di un altro mondo, dopo quello che 
>>avevano
>> passato chi avrebbe potuto biasimarli?
>>
>> Era la scelta giusta. O almeno l'avrebbe pensato prima di quel 
>>contatto.
>> Ora che percepiva quei piccoli esseri, le loro voci, le loro menti 
>>come
>> avrebbe potuto abbandonarli a quel destino? Non poteva e non voleva.
>> Avrebbero sofferto e sarebbero morti e lui doveva... doveva cosa?
>> Proteggerli? Proteggerli, sì. Ma da quale minaccia? E con quale 
>>diritto? Ma
>> se non avessero fatto nulla, se li avessero abbandonati...
>>
>> Volevano un incontro! Questa non poteva essere che una richiesta di 
>>aiuto
>> da parte loro, lo sapeva, un'invocazione e lui doveva rispondere. 
>>Dovevano
>> andare. Non potevano decidere di ignorare la loro richiesta, di 
>>lasciarli
>> al loro destino.
>>
>> Dopo un'attesa che sembrò a lui stesso interminabile, Tynan si mosse 
>>sulla
>> poltroncina.
>>
>> "Io credo che dovremmo indagare ulteriormente. Andiamo all'incontro. 
>>Il
>> comportamento del professione è indubbiamente poco chiaro. E questa 
>>è
>> chiaramente una richiesta di aiuto. Come possiamo sapere che non 
>>sono
>> cavie? Che non stanno sperimentando un qualche tipo di... arma 
>>biologica,
>> ad esempio?"
>>
>> *USS Baffin  - Sala Tattica - 12 Gennaio 2345 - ore 14.26*
>>
>> "Io credo che dovremmo indagare ulteriormente. Andiamo all'incontro. 
>>Il
>> comportamento del professione è indubbiamente poco chiaro. E questa 
>>è
>> chiaramente una richiesta di aiuto. Come possiamo sapere che non 
>>sono
>> cavie? Che non stanno sperimentando un qualche tipo di... arma 
>>biologica,
>> ad esempio?"
>>
>> Il punto era esattamente quello. La violazione della Prima 
>>Direttiva, o
>> meglio la decisione che agli occhi di una commissione di inchiesta 
>>sarebbe
>> potuta passare per una violazione, era una faccenda spinosa che 
>>decine di
>> capitani ed equipaggi avevano in passato affrontato prima di loro. 
>>E,
>> immaginava Volkof, con le loro stesse remore e preoccupazioni. 
>> Perchè le
>> implicazioni erano enormi e avrebbero potuto perseguitarli, 
>>potenzialmente,
>> per decenni a venire.
>>
>> Ma non si trattava solo di un problema etico. Sì, quello era il 
>>cuore
>> della Prima Direttiva, l'obbligo morale di lasciare che una specie 
>>fosse
>> padrona di sè stessa, qualunque cosa questo potesse comportare, ma 
>>non era
>> l'unico aspetto. In realtà si trattava proprio del genere di 
>>questione che
>> ti trovi a dover affrontare sul campo senza che lezioni teoriche di
>> diplomazia ed etica possano lontanamente aiutarti.
>>
>> Da ore stavano discutendo nonostante la decisione finale non 
>>spettasse, di
>> fatto, a nessuno di loro esclusi i due capitani. Discutevano
>> dell'eventualità che quegli essere fossero in perfetta buona fede, 
>>che i
>> loro metodi potessero essere duri ma necessari, del fatto che 
>>nessuno
>> avesse diritto di imporne altri. Nemmeno se questo avesse 
>>significato
>> l'intollerabile opzione dell'estinzione totale.
>>
>> Ma che cosa sarebbe accaduto in caso contrario? Se questi esseri non
>> avessero raccontato loro altro che frottole, se fossero stati i 
>>testimoni
>> involontari di qualche esperimento, la questione sarebbe stata
>> completamente diversa. Se si fossero serviti di tecnologia borg per
>> costruire un'arma, se stessero massacrando una seconda razza, allora 
>>il
>> loro non agire avrebbe potuto creare molti più problemi di quanto ne
>> risolvesse.
>>
>> Al puzzle si era aggiunta la richiesta di un incontro che gli essere 
>>più
>> piccoli avevano fatto pervenire loro tramite Tynan. Un incontro la 
>>cui
>> finalità non era chiara. Non gli erano sembrati abbastanza 
>>intelligenti da
>> ordire una trappola, ma, d'altra parte, nemmeno da fornire loro 
>>qualche
>> informazione utile. Non era chiaro che cosa volessero, ma era 
>>abbastanza
>> palese che potessero minacciare la salute cerebrale di Tynan senza 
>>nemmeno
>> essere con lui. Proprio un gran bell'affare.
>>
>> Volkof aveva imparato che c'era un confine sottile tra la paranoia e 
>>la
>> prudenza, ma anche che era meglio essere paranoici che morti. E 
>>c'erano
>> diversi punti della storia dei ragni giganti che non quadravano 
>>affatto.
>> Non ci voleva uno scienziato per accorgersene.
>>
>> Il suo primo istinto sarebbe stato di consigliare ai capitani di 
>>lasciare
>> l'orbita con le due navi, raccogliere i dati necessari a invertire 
>>la
>> condizione della Fuentes, di Thomas e degli altri e di mettere tutta 
>>la
>> distanza possibile tra loro e quel dannato sasso, lasciando la 
>>specie che
>> lo abitava ai suoi affari, quali che essi fossero.  La situazione 
>>poteva
>> essere scomoda, perfino crudele, ma il suo primo dovere era verso la 
>>nave.
>>
>> Tuttavia, se quegli esseri stavano davvero macchinando qualcosa, non
>> sarebbe stato così semplice. Non sarebbe bastata la distanza a 
>>metterli al
>> sicuro.
>>
>> Volkof si sporse appena sul piano del tavolo.
>>
>> "Se anche fosse così, non ce lo direbbero di certo. Rischieremmo 
>>guai
>> peggiori di quelli che già abbiamo. Dobbiamo comunque trovare una 
>>soluzione
>> per i membri dell'equipaggio che sono ancora in stato regredito, e 
>>se
>> stessero davvero costruendo un'arma, non facendo nulla potremmo 
>>trovarci a
>> doverli affrontare in futuro. Potrebbero persino finire per 
>>scatenare una
>> guerra."
>>
>> *USS Curie  - Sala Tattica - 12 Gennaio 2345 - ore 14.27*
>>
>> "Se anche fosse così, non ce lo direbbero di certo. Rischieremmo 
>>guai
>> peggiori di quelli che già abbiamo. Dobbiamo comunque trovare una 
>>soluzione
>> per i membri dell'equipaggio che sono ancora in stato regredito, e 
>>se
>> stessero davvero costruendo un'arma, non facendo nulla potremmo 
>>trovarci a
>> doverli affrontare in futuro. Potrebbero persino finire per 
>>scatenare una
>> guerra."
>>
>> "Se anche lo scoprissimo, che cosa potremmo fare? Sterminarli?"
>>
>> Sapevano gli Spiriti, se a Timeran non sarebbe piaciuto scendere su 
>>quel
>> pianeta con una bomboletta di insetticida. Solo l'idea che 
>>l'avessero
>> toccata con tutte quelle zampe le dava dei brividi freddi lungo la 
>>colonna
>> vertebrale. Era sciocco da parte sua, ma negarlo non sarebbe servito 
>>a
>> niente. Il fatto è che le era necessario tutto il suo autocontrollo 
>>per
>> guardare il Professore, per parlarci, tutto il suo addestramento per 
>>non
>> considerarli animaletti spaventosi e, di conseguenza, maligni. E 
>>anche in
>> quel caso, sterminarli non era una via praticabile.
>>
>> In fin dei conti, poi, non era del tutto colpa loro se erano finiti 
>>in
>> quella situazione. Il personale federale aveva voluto scendere sul 
>>pianeta
>> con l'idea di un riposante campeggio. Le precauzioni che avevano 
>>preso non
>> erano servite. Evidentemente non avevano controllato con la dovuta 
>>cura.
>>
>> Gli orrendi alieni non si erano mostrati nè aggressivi nè violenti 
>>nei
>> loro confronti. In effetti, non avevano fatto un bel niente, a parte
>> provare ad aiutarli.
>>
>> In teoria avrebbero meritato un minimo di fiducia e magari anche un
>> pizzico di gratitudine. Avrebbero meritato di essere lasciati in 
>>pace a
>> fare... qualunque cosa stessero facendo, con una bella boa di 
>>segnalazione
>> ad avvertire gli ignari viaggiatori che lì era meglio non fermarsi.
>>
>> Tutto questo finchè non era balenata la possibilità che ci fosse in 
>>ballo
>> un qualche inspiegabile, strano esperimento genetico. Possibilità, 
>>non
>> certezza. In effetti si trattava solo di un bel mucchio di ipotesi, 
>>di
>> concreto, a parte la richiesta dei ragni più piccoli, di fatto, non 
>>avevano
>> nulla. Forse il Professore e la sua gente non sapevano davvero della
>> mutazione in corso. E se lo avessero saputo...  se volevano qualche 
>>zampa
>> e qualche occhio in più del considerevole numero che già possedevano 
>>non
>> poteva che essere affar loro.
>>
>> Da consigliere, le era chiaro come parte del suo pensiero fosse 
>>dettato
>> dalla sua fobia più che dalla sua razionalità. O meglio, dal suo
>> profondissimo, istintivo desiderio di andarsene il più velocemente
>> possibile, lasciandosi dietro quel pianeta e tutti i suoi abitanti 
>>con
>> troppi arti, piccoli o grandi.
>>
>> Ma naturalmente c'era la non trascurabile faccenda di Luz e degli 
>>altri,
>> faccenda su cui, forse quell'incontro avrebbe potuto fare luce. 
>>Senza
>> l'aiuto degli abitanti del pianeta, chiunque di loro, come avrebbero 
>>fatto
>> a riaverli? Se era possibile riaverli, naturalmente.
>>
>> *Pianeta Sa'ag - Superficie - Gennaio 2345 - ore 14.26*
>>
>> L'essere grande formato da esseri piccoli si mosse come un'ombra tra 
>>gli
>> alberi, prima di disfacersi. Il messaggio era arrivato a 
>>destinazione. Loro
>> sarebbero venuti. Lui, l'essere con cui comunicavano, sarebbe 
>>venuto.
>> Potevano sentirlo, sentire ciò che lui sentiva. E lui non voleva
>> abbandonarli. Sarebbe venuto. Per la prima volta, avrebbero avuto 
>>una
>> possibilità.
>>
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