[Stml9] [4.04 - Bhreel - Scomparsi]

Tenente Samak ten.samak a gmail.com
Lun 2 Mar 2015 14:57:34 CET


Bellissimo brano!!

...anche se prima o poi avrò bisogno di farmi un disegnino di quello che
sta succedendo!!  ;)




======================================
Comandante Samak
Ufficiale Tattico Capo
USS Baffin
Progetto Pythaes - Delta Quadrant
======================================
Email: ten.samak a gmail.com
Sype: dolcevoloo
======================================

Il giorno 2 marzo 2015 14:47, Monica Miodini <hannadegliiapigi a hotmail.it>
ha scritto:

> secondo me l'ha vista scorrazzare tutta ignuda per la foresta e se n'è
> innamorato e la vuole sposare!!
> ;-)
> brava maddy
> Monica
>
> ________________________________
> > Date: Mon, 2 Mar 2015 14:11:35 +0100
> > From: vampitrill a gmail.com
> > To: stml9 a gioco.net
> > Subject: Re: [Stml9] [4.04 - Bhreel - Scomparsi]
> >
> > Volkoff è superman! E' il nostro eroe.
> > Non necessariamente... potrebbe essere anche sul pianate. Non si sa poi
> > se chi le parla voglia ammazzarla o salvarla.
> > Cioè io ho un'idea... ma lascio a chi viene dopo.
> >
> > Maddy
> >
> > Il 02/03/2015 14:03, Franco Carretti ha scritto:
> > Ottimo pezzo, mi piace.
> > Volkoff sembra sempre più superman :D
> > Quindi ricapitolando qualcuno l'ha teletrasportata via?
> >
> >
> > Sent: Monday, March 02, 2015 at 1:34 PM
> > From: Maddalena <vampitrill a gmail.com><mailto:vampitrill a gmail.com>
> > To: "Progetto Pytheas" <stml9 a gioco.net><mailto:stml9 a gioco.net>
> > Subject: [Stml9] [4.04 - Bhreel - Scomparsi]
> > Ecco qua, ho cercato di non metterci tempi biblici.
> > Sto seguendo un'idea precisa e ho cercato di dare qualche indizio, ma
> > naturalmente dipenderà da chi scrive dopo.
> >
> > Spero vi piaccia,
> > Maddy
> >
> > ------------------------------------
> >
> > Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G – 11 Gennaio 2395 – 03.37
> >
> >
> >
> > La luce era vivida, abbagliante, accecante.
> >
> > Riusciva a percepirla anche dietro le palpebre chiuse, come se qualcuno
> > le stesse puntando in faccia la luce di un intero sole. Le faceva
> > dolere gli occhi.
> >
> > Cercò di voltare la testa. Il dolore nauseante che aveva provato era
> > scomparso ma i suoi arti sembravano pesare il triplo del normale.
> > Percepiva il freddo del metallo su cui era disteso il suo corpo, la
> > morbidezza della coperta che la avvolgeva, stringendola da ogni lato.
> >
> > Cercò di voltare la testa per sottrarsi a quella luce che sembrava
> > volerle trapanare il cervello, ma il suo gesto non ebbe alcun
> > risultato.
> >
> > Il panico si fece largo nella nebbia dello stordimento ma non raggiunse
> > il livello che si sarebbe aspettata. Si rendeva conto che la
> > consapevolezza di essere in un luogo sconosciuto e in condizioni
> > fisiche quanto meno precarie avrebbe dovuto suscitare in lei una
> > reazione un po' più violenta del vago senso di paura mista a curiosità
> > che stava provando. Un po' più appropriata.
> >
> > Ma al momento attuale, quella sembrava l'unica reazione disponibile.
> >
> > Si chiese vagamente se avesse avuto un incidente. Forse il tizio della
> > stiva di carico le aveva sparato, alla fine.
> >
> > No, erano passati anni. Non poteva essere lui.
> >
> > Perchè mai ci stava pensando ora.
> >
> > Si sentiva come se qualcuno l'avesse picchiata con una mazza, per cui
> > forse un membro del suo gruppo l'aveva colpita. Non che avessero armi
> > sofisticate al campo, ma un bastone avrebbero potuto brandirlo anche
> > nello stato regredito in cui si trovavano.
> >
> > Per un attimo la sua mente inseguì un pensiero riguardante il fascino
> > dello studio antropologico che avrebbe potuto ricavarne. Ma le sfuggì
> > subito, come un pesciolino da una rete a maglie troppo larghe. E poi il
> > punto su cui avrebbe dovuto concentrarsi era dove si trovava lei.
> >
> > Ma dove si trovava lei?
> >
> > Qualcosa le sfiorò il braccio. L'istinto fu quello di ritrarsi, ma il
> > suo sforzo ebbe lo stesso deprimente risultato del tentativo di voltare
> > la testa. Una nuova ondata di panico, legato questa volta ad un
> > pensiero terrorizzante, profondo e radicato in lei di cose striscianti.
> >
> >
> >
> > "Stia calma... come si sente?"
> >
> > Una voce la raggiunse, facendo breccia nella nebbia che le avviluppava
> > il cervello.
> >
> > "Riesce a muoversi? Ad aprire gli occhi?"
> >
> > La voce non era minacciosa, ma aveva un che di strano che non riusciva
> > a identificare. Pareva quasi asessuata.
> >
> >
> >
> > "Io... cosa?" domandò, la voce gracchiante e rasposa. Parlare le
> > costava uno sforzo maggiore di quello che avrebbe dovuto.
> >
> > "Riesce ad aprire gli occhi?" riprese la voce
> >
> > Timeran li aprì.
> >
> >
> >
> > USS Baffin - Plancia - 11 Gennaio 2395 – 03.44
> >
> >
> >
> > Enizia aggrottò le sopracciglia e mosse lievemente le antenne. Non
> > mostrò il disappunto che aveva provato al rapporto del suo ufficiale
> > scientifico e, vista la situazione, fu uno sforzo encomiabile.
> >
> >
> >
> > "Com'è possibile? Da qualche parte deve essere..."
> >
> > "In verità, ci sono molte spiegazioni, Capitano, " cominciò Sorin con
> > noiosa e piatta precisione vulcaniana.
> >
> > "Se il consigliere Brheel si trovasse in un luogo schermato ai nostri
> > sensori, come un giacimento di minerale o una grotta collocata in
> > profondità nel sottosuolo, non potremmo rilevare i suoi segni vitali.
> > Lo stesso accadrebbe se il consigliere disponesse di un congegno
> > appositamente progettato o si trovasse in una zona ad alte emissioni
> > elettromagnetiche."
> >
> >
> >
> > L'andoriana si voltò nella sua direzione, le braccia incrociate al
> > petto e un espressione talmente scettica in volto che tutti in plancia,
> > tranne Sorin e Samak, intuirono che la domanda successiva non avrebbe
> > richiesto alcuna risposta.
> >
> > "E quante possibilità ci sono che laggiù abbiano un dispositivo del
> genere?"
> >
> > "Tenuto conto della situazione, direi che le probabilità sono
> > approssimativamente stimabili..."
> >
> > Il capitano alzò una mano, fermando la precisa esposizione che certo
> > sarebbe seguita.
> >
> >
> >
> > "Naturalmente se il consigliere fosse morta, non rileveremmo i suoi
> > segni vitali."
> >
> > "No, Capitano."
> >
> >
> >
> > La situazione stava prendendo una piega che non le piaceva. Tornò con
> > lo sguardo al visore principale che mostrava l'amena località di
> > vacanza prescelta dall'equipaggio ruotare lentamente sotto di loro.
> > Località di vacanza che si era appena inghiottita il loro consigliere.
> >
> > Per quello che ne sapevano, poteva essersi persa, essere inciampate in
> > una radice e aver battuto la testa su un maledetto sasso, oppure essere
> > stata divorata da qualcosa di zannuto e con più zampe di quel che
> > sarebbe auspicabile.
> >
> > Una tranquilla vacanza. Certo.
> >
> >
> >
> > "Samak, non appena i canali di comunicazione tornano utilizzabili, ho
> > bisogno di parlare con la squadra di sbarco."
> >
> > * O, almeno, con quelli di loro che sono ancora in grado di rispondermi.
> *
> >
> >
> >
> > Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G – 11 Gennaio 2395 – 03.48
> >
> >
> >
> > La corsa attraverso il bosco all'inseguimento della creatura era stata
> > un incubo, almeno per quanto lo riguardava. Tynan aveva ovviamente
> > praticato l'attività sportiva obbligatoria richiesta durante il periodo
> > accademico e possedeva in corpo più in forma della maggior parte dei
> > civili ma non era abituato a percorrere al galoppo un intrico di alberi
> > e sottobosco, specialmente con una tuta ambientale dalla dubbia
> > comodità indosso.
> >
> > Per tutto il tempo non aveva fatto altro che arrancare tra la
> > vegetazione, tentando di tenere il passo e di non perdere nulla di ciò
> > che aveva intorno e inciampando in una quantità impensabile di ostacoli
> > tra cui pietre, radici, felci, rampicanti e i suoi stessi piedi.
> >
> > Ora si trovava piegato sulle ginocchia al margine della radura,
> > tentando di imparare di nuovo a respirare.
> >
> > Volkoff dal canto suo, sembrava muoversi con agilità e scioltezza anche
> > in quell'ambiente ostile. Nonostante la mole non trascurabile non aveva
> > nemmeno il fiatone. Fresco come una rosa, sembrava appena sceso dal
> > letto.
> >
> >
> >
> > * Ha le rotelle sotto i piedi?*
> >
> > Il trill alzò lo sguardo e la lieve invidia mista a stupore che aveva
> > provato nei confronti del collega lasciò il passo alla curiosità.
> >
> >
> >
> > La creatura era in piedi, se così si poteva definire la sua postura,
> > immobile nella luce fioca e diffusa dell'ampia radura in cui li aveva
> > condotti. I contorni della sua figura erano mutevoli, ondeggianti, come
> > se le minuscole entità che la componevano stessero riassestando la
> > propria posizione. Un occhio meno scientifico del suo avrebbe temuto
> > un'improvvisa ricomparsa della propria cena, a quella vista.
> >
> > Il trill ne era affascinato.
> >
> > La creatura si teneva rivolta verso le strutture che campeggiavano al
> > centro dello spiazzo.
> >
> > La poca luce presente si rifletteva sulla loro superficie, rivelandone
> > la natura metallica. Avevano l'aspetto dei potenziatori di
> > teletrasporto che la Flotta Stellare utilizza abitualmente. Tubi lunghi
> > e sottili dotati di una base d'appoggio o di un treppiede. Ma erano
> > alti quasi il doppio ed emanavano dalla sommità una delicata luce
> > rossastra.
> >
> >
> >
> > "E quelli che diavolo sono?"
> >
> >
> >
> > La voce di Volkoff strappò Tyanan dai propri pensieri. Il tono non era
> > particolarmente allarmato ma era chiaro, almeno per il russo, che la
> > situazione era radicalmente cambiata dopo quella scoperta.
> >
> > Non si trattava più solo di recuperare ufficiali della flotta intenti a
> > scorrazzare per la foresta in tenute sconvenientemente succinte o di
> > studiare piccoli emettitori radio con le zampe e la passione per il
> > mimo. Su quel pianeta c'era anche qualche altro fattore in gioco.
> > Qualcosa di enormemente più complesso e potenzialmente molto più
> > pericoloso.
> >
> >
> >
> > "Strutture artificiali di qualche genere. Mi domando perchè ce le abbia
> > mostrate."
> >
> >
> >
> > Tynan sembrava prevedibilmente eccitato da quella scoperta. Quando fece
> > qualche passo avanti, estraendo il tricorder, Volkoff tese un braccio.
> >
> >
> >
> > "Rimanga a distanza. Può analizzare quelle cose da qui?"
> >
> > "Ci sto provando."
> >
> >
> >
> > Il russo osservò il collega concentrarsi sul tricorder, ma non perse di
> > vista la creatura che non pareva più così desiderosa di avvicinarsi. Il
> > brulicare delle entità che la componevano era aumentato gradualmente
> > durante il percorso verso la radura ed era diventato sufficientemente
> > disgustoso da non prospettare nulla di buono. Per nessuno.
> >
> >
> >
> > "La struttura esterna sembra essere composta da un qualche genere di
> > lega simile al duranio. Non riesco a scansionare l'interno. Sembra sia
> > schermata."
> >
> > "Sembra complessa per essere stata costruita da quelle cosette..." il
> > russo piegò il capo verso la creatura comporta di ragni, indicandola al
> > collega.
> >
> > "Sì. Inoltre emette un qualche genere di segnale di disturbo. Il raggio
> > e molto limitato e non sembra influire sui nostri apparecchi."
> >
> > "E allora su cosa?"
> >
> >
> >
> > Tynan alzò gli occhi sul capo della sicurezza, le sopracciglia
> > aggrottate dietro la maschera della tuta.
> >
> >
> >
> > "Non saprei, forse..."
> >
> >
> >
> > =^= Enizia a Vokoff =^=
> >
> > =^= Qui Volkoff. =^=
> >
> >
> >
> > La voce di Enizia, proveniente dal comunicatore era bassa e distorta,
> > ma comprensibile.
> >
> >
> >
> > =^= Tenente, state bene? Abbiamo avuto parecchie difficoltà a
> > contattarvi nell'ultima mezz'ora. =^=
> >
> >
> >
> > Volkoff e Tynan si scambiarono un'occhiata.
> >
> >
> >
> > =^= Stiamo bene, Capitano. Sono accadute alcune cose che di certo
> > troverà interessanti. Ma non abbiamo ancora trovato il consigliere
> > Bhreel. =^=
> >
> > =^= E' questo il punto, tenente. Non la troviamo neanche noi. =^=
> >
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