[Stml9] [4.06 - Volkoff] Il mondo sotto.

Tenente Samak ten.samak a gmail.com
Dom 29 Mar 2015 18:27:35 CEST


Non è possibile -__-"
Ok, lo leggo in serata :D
 Il 29/mar/2015 18:22 "Franco Carretti" <piotr_volkoff a mail.com> ha scritto:

> Nonostante le vostre speranze ecco qui il mio pezzo.
> Mi sono divertito a creare la razza dei Fulvi, soprattutto nel modo di
> comunicare. Ho anche delle idee su cosa siano i congegni sulla superficie
> del pianeta e qual'è il rapporto fra i Fulvi e i ragnetti ma non volevo
> esagerare.
> Rimango a disposizione se il prossimo vuole sentire l'idea.
>
> Buona lettura.
> ===============================================================
>
>
>
> USS Baffin, Infermeria - 11 Gennaio 2395 – 06.30
> "E perché la Curie, fra le due?" chiese il Dottor Maurian guardando Enizia.
>
> Il Capitano della Baffin e l'ufficiale scientifico Sorin, si trovavo li
> per porre delle domande all'ufficiale scientifico della Curie. Enizia
> sperava che Sorin potesse aiutare Tynan ha controllare quella improvvisa
> capacità telepatica che lo stava facendo impazzire.
>
> "Secondi i protocolli è stato deciso che, essendo noi in un territorio
> ostile, è necessario proteggere prima di tutto i membri della flotta nel
> viaggio a venire. Essendo la Baffin la nave meglio armata è la scelta più
> sicura."
>
> Tynan sorrise percependo i pensieri di orgoglio e soddisfazione che Enizia
> provava per la sua nave.
>
> "Capisco... comunque Capitano la risposta al suo quesito è no. Nessuno
> degli altri può essere trattato come abbiamo fatto con il comandante."
>
> "Immaginavo... - borbottò Enizia sbuffando - Comandante Tynan pensa di
> poter comunicare con quegli esseri nello stato in cui si trova? Le sue
> nuove facoltà potrebbero aiutarci a fare qualche piccolo passo avanti."
>
> "Non lo so Capitano" rispose lui sovrappensiero "La possibilità c'è..."
>
> "Semprechè migliaia di ragni che pensano tutti insieme non lo facciano
> impazzire!" commentò Volkoff appoggiato alla parete.
>
> "Già. Che idea vi siete fatti al momento?"
>
> "La situazione è abbastanza complessa. Qualcosa ha trasformato i nostri
> uomini in una loro versione primitiva. Non sono state riscontrate tracce di
> agenti atmosferici o radiazioni che possano aver provocato tale evento -
> Tynan sembrava rilassato ora che erano tornati nel suo campo e una nuova
> luce ardeva nei suoi occhi - Secondo. Una razza vive sul pianeta, una sorta
> di comunità di aracnidi camaleontici che sembrano riuscire ad unirsi fra
> loro fisicamente e mentalmente fino a creare una sola entità molto più
> intelligente dei singoli individui."
>
> "Terzo. - intervenne Sorin - La squadra del tenente Volkoff ha trovato
> degli emettitori di strana natura e funzione la cui costruzione non può
> essere attribuita ai ragni."
>
> "Come può esserne certo signore?" chiese il russo
>
> "Principalmente perché secondo il vostro rapporto, la creatura è fuggita
> prima dell'emissione di quel raggio come se ne avesse paura. Inoltre delle
> creature che possono costruire quei congegni si suppone costruiscono anche
> altre cose. Mezzi, comunicatori, abitazioni. Sul pianeta non c'è niente di
> tecnologico tranne quei congegni. Fra parentesi ne abbiamo trovati altri.
> L'intero pianeta è disseminato di quelle strutture ad intervalli regolari."
>
> "Quindi c'è qualcun altro. Qualcuno che potrebbe aver rapito il Comandante
> Bhreel?" propose speranzosa Enizia.
>
> "Non posso ne confutare ne smentire." rispose freddo il vulcaniano "Ma la
> possibilità c'è."
>
>
>
>
> Flashback - Quarto Pianeta del sistema solare Sa'G - 11 Gennaio 2395 -
> 03.37
> "Io... cosa?" domandò, la voce gracchiante e rasposa. Parlare le costava
> uno sforzo maggiore di quello che avrebbe dovuto.
> "Riesce ad aprire gli occhi?" riprese la voce
> Timeran li aprì.
>
> L'immagine che Timeran si trovò davanti, via via che i suoi occhi si
> abituavano alla luce, sembrava nata dai suoi peggiori incubi. Un essere che
> di umano non aveva niente, tranne che la voce, si stagliava sopra di lei.
>
> "Mi capisce?" chiese la creatura emettendo poi dei suoni simili a fischi
> diretti a qualcuno alle sue spalle.
>
> "Si..." mormorò il consigliere reprimendo un brivido di disgusto e
> concentrandosi per cercare di ritrovare la calma e la professionalità che
> la contraddistinguevano. Dopotutto era un consigliere e un diplomatico,
> aveva sempre a che fare con razze diverse, alcune delle quali non troppo
> affascinanti. Ma i ragni... sia Timeran che il suo simbiote Bhreel
> sembravano condividere un'avversione totale per quelle creature. Trovarsene
> davanti una di un metro e settanta poteva ledere l'autocontrollo di
> chiunque.
>
> L'essere non era nemmeno umanoide. Aveva un epistosoma di circa due metri
> con un diametro al centro, nella parte più larga, di un metro, sorretto da
> due paia di zampe. Il cefalotorace o almeno quello che sembrava tale, era
> posto quasi verticalmente ed era sormontato da quella che, a tutti gli
> affetti, si poteva indicare solo come una testa. Altre due zampe, più fini
> e corte di quelle che lo sorreggevano, erano poste quasi all'altezza delle
> spalle in un umanoide e sembravano fungere da braccia.
> Gli ocelli della creatura, otto in tutto e posti simmetricamente ai lati
> della testa, erano dotati di meccanismi di protezioni simili a occhiali
> multifunzionali mentre all'altezza della bocca aveva una mascherina di
> plastica trasparente.
> Il tutto era coperto da placche chitinose di colore giallo rossiccio.
>
> Il comandante Bhreel sentì la pelle accapponarsi lungo tutta la schiena,
> questo le diede l'impressione di centinaia di ragni che camminassero lungo
> la sua spina dorsale, fantasia che andò ad acuire ancora di più la
> sensazione.
>
> "Mi capisce?" ripeté l'essere toccando con una delle 'braccia', terminante
> con una punta fine come un aculeo, un pulsante della visiera.
>
> Il consigliere fece cenno di si con la testa, poi decise che un cenno
> poteva anche non avere senso per quelle creature e quindi dette voce alla
> risposta "Si, la capisco..."
>
> "Si alzi lentamente, potrebbe avere problemi di equilibrio."
>
> Bhreel eseguì e si guardò attorno. La stanza sembrava un infermeria. Le
> dimensioni erano enormi rispetto a quelle a cui era abituata. Si rese conto
> che l'impressione era data dalla distanza che intercorreva fra i mobili,
> distanza necessaria a far passare i corpi di quegli esseri.
>
> "Che diavolo è lei?" chiese l'essere. "Che cos'è un diavolo?" Domandò
> subito dopo sorpreso.
> Il consigliere lo guardò allibita e l'essere si affrettò a spiegare.
> "Il nostro traduttore - disse toccandosi la visiera - è collegato con la
> nostra corteccia celebrale. Io parlo, lei recepisce il messaggio e nel suo
> cervello si formano delle immagini che mi lasciano capire cosa intende lei.
> Se io dico ad esempio 'letto' vedo nei suoi pensieri un oggetto
> rettangolare atto a distendere il suo corpo per riposare. Noi non usiamo
> niente del genere quindi non potrei capire di cosa parla senza leggere i
> suoi pensieri."
> "Quindi siete telepati... affascinante. Qual'è il suo nome?" Rendendosi
> conto che dal punto di vista psicologico si sentiva una vittima, Bhreel era
> passa al contrattacco cercando di prendere in mano la situazione.
> Il traduttore emise una serie di fischi e lamenti, come un antico modem
> che cercasse di sintonizzarsi.
> L'essere scosse la testa. "Mi dispiace ma credo che questo non possa
> essere tradotto. Può chiamarmi professore... ecco si questo sembra
> funzionare."
> "Bene professore, io sono in Comandante Timeran Bhreel Legen della nave
> stellare Curie. Immagino che i nomi non abbiano una traduzione quindi può
> chiamarmi Comandante. E rispondendo alla sua precedente domanda, i diavoli
> sono degli esseri umanoidi tratti dalle mitologie di molti pianeti. O dalla
> religione, dipende a chi fa la domanda. Quel termine spesso viene usato
> come rafforzativo." Pian piano la sicurezza del Consigliere prendeva sempre
> più piede e nonostante il disgusto che provava per i ragni, si impose di
> essere professionale.
>
> "Interessante. Adesso mi dica, cosa ci faceva su..." una serie di fischi
> sostituì la parola seguente e l'essere passo ad un più generico 'pianeta'
> per chiarire il concetto.
>
> "E' una lunga storia. Tutto è iniziato..."
>
>
>
> Quarto Pianeta del sistema solare Sa'G - 11 Gennaio 2395 – 07.25
> "Immagino che con Volkoff si sentisse più tranquillo" commentò il capo
> della sicurezza della Curie con tono fra il divertito e l'offeso.
> "Non me ne voglia signor Jenkins ma Volkoff ha una stazza più
> rassicurante. Ma sono certo che in quanto a sicurezza lei è capace quanto
> lui. Stia qui e mi guardi le spalle per favore..." ordinò Boram
> avvicinandosi alla creatura che da poco si era formata attingendo dallo
> sciame di ragni calati dagli alberi. Per un attimo ebbe la visione del suo
> sedere e capì che la Jenkins stava guardando quello e non le spalle.
> Sorrise divertito.
>
> L'essere aveva di nuovo una conformazione umanoide. Un misto di terrore e
> curiosità scientifica lo investiva ogni volta che posava gli occhi su
> quella strana entità.
>
> "Mi capite?" Chiese cercando di inviare un pensiero con la stessa
> intensità con cui scandiva le parole.
>
> "Ti capiamo..." la voce dell'essere nella sua testa era ronzante. Come
> milioni di voci che parlano all'unisono. Il primo dubbio sorto durante la
> riunione era che milioni di ragni equivalessero a milioni di pensieri, il
> che avrebbe portato il trill alla pazzia. Ma secondo Sorin, il quale gli
> aveva comunque insegnato alcune tecniche basilari vulcaniane per
> controllare la propria mente, i ragni unendosi avrebbero condiviso i
> pensieri formando una sola mente.
>
> "Non siamo qui per fare del male al vostro popolo, non sapevamo che questo
> mondo fosse abitato."
> "Ne siamo consapevoli." rispose l'essere
> "Sapete cosa è successo hai nostri compagni?" l'essere parve dubbioso. Lo
> scienziato si rese conto che quegli esseri erano talmente diversi da loro
> che non potevano capire in cosa differiva il loro comportamento dallo stato
> normale.
> "Sapete chi ha costruito quelli?" provò con qualcosa di più semplice.
> "I Fulvi." non fu una vera e propria parola, più un concetto.
> L'abbinamento di un colore, il giallo rossiccio, ad un pericolo.
> "E chi sono?" anche a questa domanda l'essere non aveva una risposta.
>
> Sapevano solo che i Fulvi provocavano dolore alla sua gente. I raggi che
> uscivano ad intervalli regolari dalle strutture mandavano la loro mente in
> confusione portandone alcuni alla morte e altri alla follia. Loro li
> consideravano dei distruttori che attaccavano le colonie di suoi simili in
> ogni parte del pianeta, senza un motivo, senza un tentativo di comunicare.
> Un genocidio senza nessuna ragione.
>
>
>
> Quarto Pianeta del sistema solare Sa'G - Il mondo interno - 11 Gennaio
> 2395 – Contemporaneamente
> Bhreel guardò dove il professore stava indicando.
> L'enorme caverna nella quale la città si trovava era illuminata come una
> giornata di sole del pianeta sovrastante e si estendeva a perdita d'occhio.
> Il mondo di quegli esseri era un intricato reticolo di gallerie, solcate
> da treni ad alta velocità, che collegavano le caverne in ognuna delle
> quali, enormi città erano state costruite con una tecnologia
> all'avanguardia che poteva rivaleggiare tranquillamente con quella della
> Federazione. Mentre le razze di altri mondi avevano guardato allo spazio
> per le loro esplorazioni, questi esseri avevano fatto l'opposto.
>
> "Sono bellissimi, ma perchè vivete nel sottosuolo? Il vostro mondo è
> meraviglioso." chiese la trill ammirando i giardini di cristallo che il
> professore gli indicava.
> "Secondo gli storici anticamente siamo stati attaccati da una razza
> proveniente dalle stelle, esseri di carne e metallo che cercarono di
> conquistarci. Iniziò da lì il nostro viaggio verso il centro della terra.
> La nostra tecnologia si è sviluppata per scavare e non per volare. Un
> vecchio detto recita: 'Se gli dei avessero voluto farci volare ci avrebbero
> donato delle ali'".
> "A quanto pare quel detto ha viaggiato per tutto l'universo" rispose
> divertita la donna. Bhreel con un brivido si rese conto che solo una razza
> in quel quadrante poteva essere definita di 'carne e metallo' e capì
> immediatamente perchè quel popolo avesse scelto di scendere all'interno del
> pianeta per nascondersi.
>
> "Adesso veniamo a noi... secondo quello che ci avete raccontato, altri
> esseri come lei sono stati cambiati dai nostri congegni sul pianeta."
> "Penso di si, anche se in realtà non so cosa sia successo la sopra. Ho
> solo vaghi ricordi, alcuni dei quali piuttosto imbarazzanti." Per un attimo
> ebbe la visione di Thomas e Luz che si accoppiavano in maniera animalesca
> di fronte a tutti i presenti come se la cosa fosse naturale per il loro
> stato di regressione. "Come siete riusciti a farmi tornare in me?"
> "Grazie all'essere che porti in grembo. Non avevo mai sentito di creature
> che portassero i propri figli internamente."
> "Figli?" per un attimo il consigliere rimase basita ma poi la comprensione
> arrivò "Non è mio figlio. E' un simbiote. - sorrise divertita dalle
> sensazioni di offesa che provenivano dal simbiote Bhreel - Sul mio mondo
> esistono due razze ben distinte: gli ospiti, cioè noi, e i simbioti di cui
> noi ci prendiamo cura. Credo che sia un po' troppo complicato da spiegare
> ma puoi considerarci una sola entità."
> "Affascinante!" commentò l'essere "Comunque avevamo riscontrato alcuni
> problemi alle vostre cellule neurali ma grazie alla creatura che porti in
> grembo siamo riusciti a riattivare i tuoi percorsi cognitivi. E' una
> procedura molto semplice, possiamo spiegartela in maniera da guarire gli
> altri membri del tuo equipaggio." l'essere pareva soddisfatto di poter
> aiutare ma la donna non era così contenta.
>
> "Allora c'è un problema..." commentò spaventata, possibile che i suoi
> compagni sarebbero rimasti per sempre in quelle condizioni?
>
>
>
>
>
> ====================================
> Lt. Piotr Alexei Volkoff
> Capo della Sicurezza
> USS Baffin NCC-69096
> Skype Combadge: Silente69
> Private comunicator: francocarretti a mail.com
> [CV]: http://gioco.net/startrek/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=88
> ===================================
> "Colpisci. Una volta iniziato il combattimento, colpisci. Ogni altra cosa
> è secondaria." (La spada della Verità)
> _______________________________________________
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