[Stml9] [5.02 - Samak - Non devo guardare!]
Maddalena
vampitrill a gmail.com
Mer 9 Set 2015 17:16:14 CEST
Questa situazione si sta facendo sempre più imbarazzante di minuto in
minuto.... XD
Tra l'altro mi torna alla mente il ciclista che due settimane fa si è
fatto fare la ceretta dalla mia estetista strillando come un vitello...
Maddy
Il 09/09/2015 16:44, Franco Carretti ha scritto:
> Brava Ileana, anche se gli ultimi due pezzi potevi anche allungarli un
> po'.
> Bene abbiamo Samak con un erezione, chi offre di più? :D
> Sono orgoglioso di me per aver trovato un modo per far scrivere
> zozzerie alle donne della ML :D
> *Sent:* Wednesday, September 09, 2015 at 3:49 PM
> *From:* "Tenente Samak" <ten.samak a gmail.com>
> *To:* STML9 <stml9 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml9] [5.02 - Samak - Non devo guardare!]
> Ecco il mio brano!
> Intanto devo dire che all'inizio è stato proprio difficile... ma poi
> mi sono divertita a scriverlo, anche se credo siano uscite tutte le
> mie carenze da 'scrittrice'...
> @Monica: mi dispiace ma ho dovuto rivelare un segreto della tua Luz :D
> @Luca: attento a te!
> Buona lettura!
> ============================================================
>
> *USS Curie – 21 Febbraio 2395 - ore 14:00*
>
> *Alloggio del Comandante Pierce - Tre giorni alla cerimonia*
>
> Volkoff era arrivato quasi di corsa dopo che Pierce l’aveva chiamato
> praticamente disperato, anche se forse più che aiuto quello che gli
> serviva era una vero e proprio supporto morale.
>
> Il russo, appena varcata la soglia dell’alloggio dell’amico, gli diede
> una bella pacca sulla spalla e andò diretto a stravaccarsi sul divano,
> gambe divaricate e mani incrociate dietro la nuca.
>
> “Allora Thomas, raccontami quello che ti sta per succedere…” disse
> Piotr con un tono divertito ma, appena alzato lo sguardo sull’amico
> trovò una povera Luz ancora piegata per la ‘/leggera pacca
> amichevole’/ ricevuta qualche istante prima. Con la mano sulla spalla
> dolorante ed una smorfia di dolore, la donna guardò il suo amico che
> si stava alzando per prestarle soccorso, bloccandolo subito:
>
> “Per carità, non ti muovere da lì! Non vorrei perdere anche l’uso
> dell’altra spalla!” disse Luz che nel frattempo non riuscì più a
> trattenere una risata:
>
> “Beh, e adesso che c’è? Mi trovi così comico?”
>
> Volkoff non poteva sapere dello spettacolo che stava offrendo
> all’amico: già soltanto il trovarsi sul divanetto del proprio
> alloggio una donna vulcaniana tutta d’un pezzo come Suri, seduta in
> quel modo così maschile, sarebbe stato comunque divertente. Poi il
> particolare gesto con cui l’aveva salutata, quel gesto così umano e
> così invadente… quella pacca non era stata pesante come se fosse stata
> data da Volkoff in persona… ma in ogni caso la mano del Capitano era
> stata sufficiente a piegare una donna come lei…
>
> “Hai mai visto un vulcaniano sedersi in quel modo?? - Pierce non
> riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere - Aspetta Piotr, vado a
> prendere una cosa dalla mia stanza, non ti muovere…” e tornò dopo
> qualche secondo con uno specchio in mano che puntò direttamente verso
> l’amico ancora seduto sul divano. Il russo, pur sapendo benissimo di
> non essere se stesso al cento per cento in quel momento, quasi gli
> prese un colpo quando vide riflessa l’immagine di una Suri modello
> camionista del XXI secolo…
>
> “Oh mio dio” esclamò questo iniziando a ridere anche lui.
>
> Poi Pierce raggiunse l’amico sul divano e si specchiarono entrambi:
>
> “Thomas, sai che sei proprio carino!! Quasi quasi rimango qui nel tuo
> alloggio” disse il russo con tono divertito e continuarono così a
> scambiarsi battute maliziose per qualche minuto.
>
> Quando riuscirono a tornare seri, Pierce riprese l’argomento cruciale
> che tanto lo spaventava e per il quale Volkoff era stato convocato:
>
> “Senti Piotr, come posso fare a tirarmi fuori dal pericolo
> depilazione? Tu devi aiutarmi! Siamo riusciti a venire fuori da guai
> ben peggiori… e adesso questo sembra così… insormontabile e spaventoso!”
>
> Il russo tirò un lungo sospiro, il viso di Suri prese un’espressione
> pensierosa. Dopo qualche istante di riflessione il testimone di nozze
> si abbassò leggermente dalla seduta del divano scoprendo un piccolo
> lembo di pelle della gamba dell’amico il quale, chiaramente, ritrasse
> subito l’arto senza aver però capito dove Piotr volesse arrivare
>
> “Ma che diavolo…”
>
> “Senti bellezza – riprese il russo divertito – devi fare i conti con
> la dura realtà. Io capisco che tu in quando Thomas Pierce sei un uomo
> e ti senti un uomo, ma guarda qua questa gamba! Questa è la gamba di
> una donna e questa gamba ha peli che spuntano ovunque! Non puoi non
> farlo… Devi prendere coraggio amico mio” e gli diede un’altra sonora
> pacca.
>
> L’Ufficiale della Curie, inizialmente indispettito dal fatto che si
> stesse parlando in quel modo della gamba della sua donna, fu costretto
> a dar ragione al suo testimone: “Caspita, hai ragione… Ma io… -
> abbassò lo sguardo vergognandosi di ammettere di aver paura - …”
>
> “Tu hai paura, beh lo posso immaginare…” Piotr cercava di rimanere
> serio… ma davvero non ce la poteva fare… quella situazione era troppo
> buffa!
>
> “Ma tu invece – riprese il futuro sposino – tu… cioè il Capitano… non… …”
>
> “Non che?? – disse il russo divertito – vuoi sapere se anche io devo
> affrontare questa dura prova di coraggio?? Ebbene no!! Il mio atletico
> e perfetto corpo è già a posto… ho controllato prima!“
>
> All’occhiata di stupore di Thomas, Piotr rispose alzando la gamba dal
> divano a mo’ di ballerina scoprendo la pelle già perfettamente depilata…
>
> “E in ogni caso, non sarei di certo stato qua a piagnucolare…”
>
> *Si certo…* pensò Pierce…
>
> *USS Baffin – 21 Febbraio 2395 - ore 14:00*
>
> *Alloggio del Comandante Samak - Tre giorni alla cerimonia*
>
> Questa storia dello scambio sensoriale tra gli uomini dell’ equipaggio
> aveva destabilizzato praticamente tutti, nessuno escluso.
>
> O quasi… In realtà qualcuno si stava divertendo come non mai…
>
> Per la vulcaniana Samak, invece, stava per diventare un vero e proprio
> problema il fatto di non sapere come gestire quella situazione,
> aggravata dal fatto che fosse anche così intima…
>
> La reazione più logica che la donna riuscì ad elaborare era quella di…
> ricorrere alla logica. E questa le suggeriva vivamente di rintanarsi
> nel suo alloggio a meditare fino a che gli strani effetti di quelle
> stelle non fossero passati o quanto meno finché non fosse riuscita a
> ritrovare un minimo di equilibrio tra se stessa e quello strano corpo
> che abitava.
>
> Con calma la donna abbassò le luci dell’alloggio, accese tutte le
> candele necessarie e, seduta sul suo tappetino, iniziò la meditazione.
>
> Ben presto però si rese conto che qualche cosa non andava. Non
> riusciva a concentrarsi, non riusciva a separarsi dal suo corpo come
> faceva da sempre durante la meditazione… proprio adesso che aveva
> davvero bisogno di alienarsi da quella parte fisica, non riusciva a
> farlo. Sempre con gli occhi chiusi sospirò e ricominciò la sessione
> dall’inizio, dalla fase da cui iniziano i principianti: quella che
> insegna a seguire il respiro che entra ed esce.
>
> /Inspirare – espirare – inspirare – espirare../.
>
> Ci provò per più di mezz’ora, cercando di concentrarsi il più
> possibile, ma non ci riusciva. La sua mente veniva inondata di
> sensazioni e pensieri che non aveva mai provato.
>
> *Come devo fare* pensò la donna quando capì che quel tentativo di
> meditazione non sarebbe servita a nulla…
>
> *Cosa devo fare…* e, ancora a gambe incrociate e seduta per terra, si
> guardò le mani che non erano le sue, portandosele davanti agli occhi.
>
> Samak stava ancora cercando di capire se valesse la pena continuare
> quei tentativi di meditazione, quando fu distratta dalle sue gambe.
> In effetti da quando era successo quell’incidente lei aveva cercato il
> più possibile di non guardarsi allo specchio pensando che l’immagine
> nuova avrebbe contribuito a destabilizzarla ancora di più di quanto
> già non fosse. Ma adesso non poteva più evitarlo: il suo sguardo si
> posò prima sui piedi, almeno 4/5 numeri più grandi dei suoi, poi
> osservò le caviglie … e quei polpacci… ad un certo punto iniziò anche
> a sentire un certo formicolio, una specie di stanchezza diffusa a
> tutte le gambe e quasi non le riusciva più a muovere…
>
> *Ecco perché il tenente non riesce a progredire nei suoi esercizi di
> meditazione… non riesce a tenerne la posizione…* e sorrise tra sé
> contenta di aver finalmente capito uno dei limiti del suo allievo. In
> questo modo finalmente avrebbe escogitato per lui una soluzione più
> comoda.
>
> Fece un altro lungo e profondo sospiro, si alzò dal cuscino e decise
> di concedersi una rigenerante doccia sonica… stando accuratamente
> attenta a non guardare troppo quel corpo estraneo che si ritrovava,
> ovviamente. Ma neanche la doccia riuscì a calmare la mente di Samak,
> la sensazione di quei muscoli che le tiravano sotto la pelle la faceva
> sentire a disagio… inoltre per quanto cercasse di non guardarsi sotto…
> non riuscì proprio a farne a meno.
>
> Poi c’era quel /verme/ che le stava nella pancia e alle volte sembrava
> che le parlasse addirittura…
>
> *Sto impazzendo* pensò, e venne fuori anche dalla doccia…
>
> *Ok, tanto la nave riuscirà ad andare avanti un paio di giorni senza
> di me. Devo solo resistere qualche giorno senza impazzire e tutto sarà
> finito.*
>
> La vulcaniana stava quasi per mettere l’ avviso di ‘/non disturbare’/
> sulla porta del suo alloggio quando qualcuno bussò.
>
> “Chi…” la vulcaniana non era ancora abituata a sentire una voce
> maschile uscirle dalla bocca… se la schiarì e riprovò a rispondere:
> “Chi…” niente, ancora quella voce…
>
> Non ricevendo risposta, il visitatore della vulcaniana provò una
> seconda volta a bussare, questa volta presentandosi:
>
> “Comandante Samak, sono io, il Tenente Tynan. Oggi abbiamo la lezione,
> si ricorda?”
>
> Tynan aveva la sua voce, e aveva anche ragione: si erano già fatte le
> 18 e a quell’ora era programmata la seduta di meditazione con il
> Trill. Non era logico rimandarlo a indietro, lo fece entrare.
>
> Nell’alloggio di Samak c’erano lei e Tynan, come sarebbe stato in ogni
> caso, con o senza quel maledetto ammasso stellare… ma… lei non si
> sentiva lei e lui, beh con Tynan non aveva parlato di questa
> situazione quindi non sapeva come la stesse prendendo, del resto non
> era logico fargli una domanda così privata, ai fini della loro lezione
> non serviva.
>
> Quindi iniziarono subito.
>
> Come tutte le volte Samak doveva condurre il collega ad una
> meditazione guidata, ma presto si rese conto dell’errore che aveva
> commesso a non annullare quella seduta: dopo una ventina di minuti
> iniziò a percepire come una specie di malore, i battiti le stavano
> pian piano aumentando, percepiva il sangue che gonfiava le vene di
> quell’estraneo corpo in modo anomalo, sentiva di non avere più il
> pieno controllo del suo corpo.
>
> “Tenente Comandante Tynan, deve assolutamente ed al più presto,
> lasciare questo alloggio.”
>
> Lui guardò la sua insegnante con sorpresa, era la prima volta che una
> sessione di meditazione non veniva portata a termine da quando avevano
> iniziato. Poi capì quello che stava succedendo alla donna, o meglio
> quello che stava succedendo al suo corpo… era già da un po’ che
> succedeva… quindi si rimise le scarpe, si alzò dal cuscino su cui era
> seduto e andò via. Sapeva che per la vulcaniana sarebbe stato
> difficile e non voleva forzare la situazione.
>
> “Se vuole parlarne, Comandante, può contare su di me…” Le disse e uscì
> dalla stanza.
>
> *USS Curie – 21 Febbraio 2395 - ore 15:20*
>
> *Alloggio del Comandante Pierce - Tre giorni alla cerimonia*
>
> “Va bene, senti Thomas io devo tornare sulla Baffin adesso… ho delle
> cose da finire - disse il russo al suo amico dopo che ebbero finito di
> prendersi in giro a vicenda… - ho da sbrigare alcune cose in Plancia e
> vorrei anche farmi una doccia prima di cena. Per quella cosa invece,
> cerca di stare tranquillo, sono sicuro che non ti succederà nulla di
> male…”
>
> “Si, va bene… ciao… ”
>
> Le due donne si salutarono.
>
> *USS Curie – 21 Febbraio 2395 - ore 16:30 - Infermeria - Tre giorni
> alla cerimonia*
>
> La dottoressa Fuentes era nella sua infermeria: aveva intenzione di
> finire una ricerca che aveva iniziato qualche tempo prima. Ma quelle
> manone che si ritrovava le impedivano qualunque movimento al
> microscopio, quindi lasciò perdere quasi subito. Poi stava per
> raggiungerla la sua amica Timeran, per cui anche la testa le volava
> altrove.
>
> La Trill non si fece attendere, subito entrò in infermeria e iniziò a
> parlottare a bassa voce con l’amica, ridacchiando di tanto in tanto.
> Anche se cercavano di farsi piccoline e di non dare troppo
> nell’occhio, tutti quanti là dentro non poterono non notare i due
> energumeni di Pierce e Brown che si scambiavano abbracci e risatine…
>
> “Dai, organizziamo agli uomini un bello scherzetto!” disse il
> Consigliere all’amica…
>
> ======================================
> Comandante Samak
> Ufficiale Tattico Capo
> USS Baffin
> Progetto Pythaes - Delta Quadrant
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> Email: ten.samak a gmail.com
> Sype: dolcevoloo
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> Lt. Piotr Alexei Volkoff
> Capo della Sicurezza
> USS Baffin NCC-69096
> Skype Combadge: Silente69
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> "Colpisci. Una volta iniziato il combattimento, colpisci. Ogni altra
> cosa è secondaria." (La spada della Verità)
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