[Stml9] 00,08 Imbarco di Steve Payton

Luigi Fantin alan.brown.pytheas a gmail.com
Mar 22 Set 2015 18:42:09 CEST


Ottimo brano.
Anche il flashback era carino secondo me.
Per quanto riguarda le interazioni fai pure come vuoi. Anche qualcosa di
divertente va bene.
Comandante Brown ha provato a registrare le condole? La nave tira tutta
sulla destra.
(si lo so che fa ridere solo me)

GG
Il 22/Set/2015 15:02, "Stefano Zaniboni" <stezani a me.com> ha scritto:

> Ok ho in mente qualche idea per l’interazione tra i personaggi ma ci devo
> lavorare ancora un po'. Grazie Maddalena, sono contento che ti sia piaciuto
> il mio brano (il primo in assoluto) sono dell’idea che un musone asociale
> nel quadrante delta faccia solo arrabbiare e sia anche di poca utilità’,
> meglio dare un pizzico di follia e di allegria all’avventura :D
>
> On 22 Sep 2015, at 11:10, Maddalena <vampitrill a gmail.com> wrote:
>
> Il brano mi è piaciuto, specie la parte sulla navetta.
> Sembra un tipo allegro, questo timoniere ;-)
>
> Maddy
>
> Il 21/09/2015 21:26, Stefano Zaniboni ha scritto:
>
> Buonasera a tutti! Scusate il fuori tema, ho preparato il mio pezzo per
> l’imbarco, vi piace?
>
> ######################
> Titolo: Si Va in scena
> Brano: 00.08
> Autore: Stefano Zaniboni aka Steve Payton
> Brano Precedente: 00.07 Bhreel - Verso L’ora Zero
>
> == Runabout della Federazione NN-Pacifico, in rotta verso Deep Space 9 ==
>
> Steve stava ripercorrendo gli ultimi giorni nella sua mente, come un film:
> di solito questa tecnica lo aiutava a rilassarsi. Negli ultimi mesi era
> tornato a casa dalla sua Famiglia, di rientro dalla stazione Jupiter. Suo
> padre lo stava aspettando al molo di attracco della stazione di Milano con
> un enorme sorriso sulla sua faccia rotonda e paffuta.
>
> — Flashback: una settimana prima, Milano, Italia —
>
> “Padre, abbiamo messo su qualche chilo a quanto vedo! ” disse Steve
> ridendo e abbracciando il padre che lo aspettava con le braccia aperte.
> “Guarda, solo perche’ sono piu’ maturo di te mi astengo dall’ordinarti di
> andare…”, non ci fu bisogno di terminare la frase.
> “Sono contento di vederti, Papa’ ”,
> “Anch’io, figliolo”.
> “Come mai la mamma non e’ venuta? Mi aspettavo di trovare anche lei qua.”
> “Era dispiaciuta ma ha dovuto assentarsi proprio questa mattina per una
> questione urgente al comando della Flotta a San Francisco e ha preso il
> primo teletrasporto della mattina.”
> “Ah capisco… “ disse Steve cercando di nascondere il piu’ possibile una
> leggera delusione: non si sarebbe mai aspettato un simile comportamento
> dalla madre.
>
> Caricati i bagagli, si diressero con l’auto ad antigravita’ verso casa,
> nella periferia di Milano. Non voleva perdere nessun dettaglio della sua
> citta’, della sua casa, dei luoghi che era solito frequentare quando era
> ragazzo. Dopo una manciata di minuti arrivarono davanti alla villetta a
> schiera dallo stile Vintage, costruita con mattoni rossi e legno, tipico
> delle case del 21esimo secolo. Noto’ che tutte le finestre erano chiuse e
> con i vetri polarizzati sul nero che non lasciavano intravedere nulla
> all’interno della casa.
>
> “Come mai hai lasciato tutto cosi chiuso? Ce’ una piu’ bella giornata
> sembra che qua non ci abiti nessuno” chiese Steve.
> “Ah sara’ stata una svista mia…” rispose il padre con un tono vago.
>
> Fu allora che Steve capi’. Con un largo sorriso, prima guardo’ suo padre
> che ormai non riusciva piu’ a trattenersi poi si volto’ e corse in
> direzione della porta: appena entrato fu assalito da un fragoroso
> “SORPRESA!” e applausi. Una festa di bentornato, con tutti i suoi amici e
> parenti. La madre davanti a tutti con le lacrime agli occhi corse a baciare
> e abbracciare suo figlio.
>
> “Lo sapevo che non poteva essere un impegno di lavoro!”
> “Ma provaci tu ad organizzare una festa cosi!”
>
> Il resto del giorno festeggiarono e Steve racconto’ le ultime settimane
> alla Stazione Jupiter, poi quando gli ospiti se ne furono andati,
> finalmente pote’ parlare con i genitori della suo nuovo incarico, di quanto
> fosse eccitato ma al tempo stesso rattristato per il lungo viaggio che
> stava per intraprendere e per il tempo che sarebbe trascorso senza potersi
> vedere.
>
> “Steve, io e tua madre siamo fieri dell’uomo che sei diventato. Anche a
> noi dispiace che non ti rivedremo per molto tempo, ma sappiamo che il
> viaggio che stai per intraprendere e’ qualcosa che solo pochi prima di te
> hanno potuto provare. Sii fiero di te e delle tue scelte. Quando tornerai
> avrai un sacco di storie interessanti da raccontare e noi saremo qui ad
> aspettarti e non vediamo l’ora di sentire quali avventure incredibili avrai
> affrontato.”
>
> Si strinsero tutti e tre in un abbraccio.
>
> — Fine Flashback —
>
> =^= Avviso: Tenente Payton ci stiamo avvicinando alla stazione DS9,
> inviata richiesta di attracco in attesa di convalida =^=
>
> Il computer di bordo riporto’ Steve al presente. =^= Computer apri canale
> verso la stazione DS9 =^=,
> =^= Canale aperto =^=
> =^= Qui stazione di Deep Space 9, salve Tenente. =^= Sullo schermo apparve
> un guardiamarina Bajoriana.
> =^= Buongiorno DS9, avete ricevuto la mia richiesta di attracco? Se fosse
> possibile vorrei farlo il prima possibile, ho molte cose nella stiva che
> devo portare sulla USS Baffin. =^=
> =^= Le chiediamo un po di pazienza signore, abbiamo avuto un afflusso di
> navi molto consistente in questi giorni e siamo a corto di postazioni di
> attracco. Attenda al Pilone 2, fra meno di venti minuti dovrebbe liberarsi.
> =^=
> =^= La ringrazio, qui NN-Pacifico chiudo =^=
>
> Dire che aveva un po di cose era un eufemismo: oltre agli indumenti e
> effetti personali era riuscito a farsi assegnare nella stiva della nave una
> quantita’ di spazio appena sufficiente per i suoi dischi, in attesa di
> portarli nel suo alloggio. *Se doveva viaggiare attraverso il quadrante
> Delta almeno che questo fosse in compagnia di qualche buon pezzo da
> ascoltare!* Detto questo collego’ il suo walkman al sistema audio della
> navetta e fece partire un pezzo dei Journey…
>
> Deep Space 9 - Gancio di Attracco 2
> USS Baffin - Portello 1 - 3 luglio 2392 - Ore 07:00
>
> Dopo aver sistemato tutto, Steve si diresse verso l’ufficio del capitano
> per annunciarsi. Aveva tutte le mani sudate e un filo secchezza in bocca.
> Il capitano Enizia stava giusto arrivando dal corridoio e anche lei si
> stava dirigendo all’ufficio.
>
> “Buon  pomeriggio Capitano. Sono il Tenente Steve Payton, permesso di
> salire a bordo?”
> L’andoriana si giro’ verso di lui per guardarlo: per un momento gli
> sembro’ infastidita come se avesse interrotto qualcosa ma subito la sua
> espressione cambio’ e accenno’ un mezzo sorriso.
>
> “Permesso concesso Tenente. Entri pure. Si accomodi” disse lei facendo
> cenno con la mano ad una delle due poltrone davanti alla scrivania.
>
> “Bene signor Payton. Vedo che ha gia’ preso possesso dell’alloggio, uhm…
> Una domanda: cosa sono quelle specie di padelle nere che ha fatto
> caricare?”
>
> “Ehm Capitano ho portato qualche effetto personale: sulla terra qualche
> secolo fa era usanza registrare la musica su quei supporti chiamati vinili
> e con un apposito strumento e’ possibile riprodurre musica. Le prometto che
> liberero’ il prima possibile la stiva e collochero’ tutto nel mio
> alloggio.”
>
> L’espressione del Capitano era perplessa, “Ah musica dice? Sono curiosa,
> magari una volta potrebbe eseguire qualche brano e farci ascoltare
> qualcosa, magari al bar di Prora.”
>
> “Volentieri Capitano, ne sarei felice.”
>
> “Molto bene, lei e’ stato assegnato come timoniere nel turno Delta. Adesso
> mi scusi ma ho molto lavoro da sbrigare prima della partenza. E’ stato un
> piacere fare la sua conoscenza. ”
>
> “Grazie Capitano. Ci tengo a farle sapere che sono molto onorato di far
> parte di questo equipaggio. “ Steve le porse la mano e il capitano
> ricambio’ con un stretta non troppo forte ma decisa.
>
> “Bene Tenente JG. Puo’ andare, si presenti in infermeria per i controlli
> di Routine dalla dottoressa Fuentes. “
>
> “Si signore”. Uscito dalla stanza si accorse che aveva trattenuto il
> respiro.
> *Ottimo, si va in scena.* penso’ Steve mentre si dirigeva al
> turboascensore.
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