[Stml9] 6.11 - Suri - Interpretazioni
Stefano Zaniboni
stezani a me.com
Mer 24 Ago 2016 11:25:15 CEST
Buongiorno a tutti,
Per sapere, visto quello che è successo questa notte, tutti bene?
Stefano
Inviato da iPhone
> Il giorno 24 ago 2016, alle ore 00:07, Luigi Fantin <luigifantin a gmail.com> ha scritto:
>
> L'attesa è sempre ben ripagata.
> Bellissimo.
>
> GG
>
>
> Il 23 Ago 2016 10:25, "Franco Carretti" <piotr_volkoff a mail.com> ha scritto:
>> Scusassero il ritardo nella lettura. Ottimo brano. I pezzi di Elena hanno sempre il sapore di un romanzo. Bello!
>>
>>
>>
>> Sent: Sunday, August 21, 2016 at 12:25 AM
>> From: "Elena Fuccelli" <mf9115 a mclink.it>
>> To: "Progetto Pytheas" <stml9 a gioco.net>
>> Subject: [Stml9] 6.11 - Suri - Interpretazioni
>> Sapete tutti quanto sono in ritardo... Va beh, prima o poi mi
>> manderete definitivamente a quel paese se già non lo avete fatto.
>>
>> -------------------------------
>> INIZIO TRASMISSIONE
>> ------------------------------
>> Baffin – Sala riunioni 1 - ore 20,10
>>
>>
>> “TaH pagh taHbe” - disse Enizia, nel suo miglior klingon.
>> “E questo sarebbe? - domandò il capitano Norton, incuriosito – Cos'è,
>> un poema klingon?”
>> La sala riunioni uno era stata riarredata per l'occasione. Il tavolo
>> da riunioni era stato ricoperto da una tovaglia candida, appena
>> replicata. Piatti e bicchieri erano stati lucidati con cura ed il
>> menu studiato con attenzione. Anche le sedie erano state coperte in
>> modo da far assomigliare l'ambiente al tavolo del capitano di una nave
>> da crociera – un dispendio di energia che in un altro momento Enizia
>> avrebbe giudicato inutile e dannoso, ma che questa volta perfino Suri
>> aveva approvato. Bisognava impressionare gli ospiti.
>> *Peccato che non siano realmente ospiti * - pensò Enizia, cercando di
>> mantenere in faccia il sorriso che si era imposta dall'inizio della
>> serata. Sembrava uno di quegli olodrammi in costume che erano andati
>> di moda sulla terra negli anni in cui era all'Accademia, rifletté
>> guardando il proprio volto nel rovescio di un cucchiaio. Gli ufficiali
>> di una nave terrestre del diciassettesimo secolo che invitavano al
>> tavolo del capitano il romantico corsaro nemico che aveva catturato la
>> nave. Peccato che l'uomo che le era seduto accanto in quel momento non
>> avesse proprio nulla di romantico. Anzi...
>> “In realtà, è la traduzione di un dramma umano – disse Enizia, e alzò
>> il bicchiere per sorbire distrattamente un sorso di birra romulana
>> sintetizzata. Tutte le riserve più o meno clandestine di autentica
>> birra romulana erano state sacrificate tempo prima. A meno che Volkoff
>> non avesse più niente di nascosto nel proprio alloggio. Le sarebbe
>> piaciuto approfittare dell'opportunità per mandare qualcuno a dare
>> un'occhiata, visto che insieme a Samak e a Pierce, il russo era stato
>> spedito in ostaggio sulla Cepheus. Alzò lo sguardo verso l'altro capo
>> del tavolo, dove era seduta Suri. No, tutto sommato non sarebbe stata
>> una buona idea. Quei due avrebbero finito con l'accorgersi sarebbero
>> accorti che l'altro capitano non subiva effetti dall'alcool.
>> Non dovevano capire che Suri era un ologramma.
>> “E' la traduzione in klingon della prima frase del monologo di Amleto.
>> Essere o non essere.” - continuò.
>> “E' stato tradotto in klingon?” - si stupì Norton.
>> “Oh, si – confermò Enizia – In effetti, l'ho anche visto recitare in
>> lingua klingon”
>> “Le nostre banche dati non contengono molto della lingua o della
>> cultura klingon – disse Peter David - So solo che all'epoca erano
>> nemici, che ci sono state guerre e morti... Molti morti”
>> “Le cose cambiano – intervenne Luz Fuentes – Non abbiamo più
>> combattuto con i Klingon dai tempi degli accordi di Khitomer, nel
>> 2293”
>> Lo sguardo di Norton si incupì:
>> “Mio nonno è sfuggito a quella guerra solo per avere a che fare con
>> una guerra ancora peggiore. Che anno ha detto? 2293? In quel periodo,
>> i naufraghi della Cepheus stavano combattendo per sopravvivere in
>> questo ambiente, questo Quadrante Delta che è stato la nostra
>> prigione. La nave non era preparata ad un viaggio del genere.
>> L'equipaggio non era preparato ad un viaggio del genere.”
>> “Avrebbero dovuto fare solo un esperimento, e poi tornare a casa –
>> rimarcò David – Non erano esploratori e non erano militari. La Cepheus
>> non aveva neanche dei siluri fotonici a bordo.”
>> “So che l'equipaggio della nave era in gran parte composto da
>> ricercatori civili” - disse Timeran Bhreel.
>> Il più giovane sembrò decidere di prendere l'iniziativa. Appoggiò le
>> posate sul tavolo e guardò dritto verso la trill, seduta di fronte a
>> lui:
>> “In effetti è così – disse - Lei sembra sapere della Cepheus più di
>> tutto il resto dell'equipaggio della nave, capitano compreso”
>> “Voi sapete già perché conosco quella storia – rispose la consigliera
>> – Sappiamo che avete controllato le nostre banche dati. Anche quella
>> sui trill”
>> “Nemmeno sui trill i nostri antenati sapevano molto... - disse Norton
>> – Non mi dispiacerebbe sapere che cosa faceva un giornalista trill
>> sulla Terra nel 2278, ma lasciamo andare... Che cosa sa sulla Cepheus?
>> Che cosa le dicono i suoi ricordi delle persone che ci sacrificarono
>> in quella missione?”
>> La trill abbassò gli occhi e scelse con cura le parole:
>> “Non ho mai creduto nelle cospirazioni. Ma credo che il precedente
>> ospite del mio simbionte sia morto per aver cercato di approfondire il
>> caso della scomparsa della Cepheus”
>>
>> Cepheus – Luogo imprecisato - ore 20,10
>>
>>
>> Zac non avvertì subito quello che stava succedendo. Lì per lì,
>> sembrava solo un altro codice, non abbastanza diverso dagli altri da
>> attirare la sua attenzione, ma poi si rese conto – se rendersi conto
>> è la definizione – che era isolato dagli altri. Non era legato a nulla
>> e sembrava non avere alcuna funzione, eccetto quella di navigare tra i
>> sistemi informatici della nave, fermandosi solo quando incontrava
>> qualche sistema incompatibile – un problema che aveva avuto anche lui,
>> inizialmente. I sistemi di quella nave provenivano erano stati creati
>> da molte razze differenti. Chi li aveva inglobati non si era
>> preoccupato di integrarli nella maniera migliore o più compatibile;
>> piuttosto aveva provveduto a sovrapporli gli uni agli altri in maniera
>> da farli in qualche modo funzionare.
>> Cercò di assorbire il codice per poterlo conservare e studiare con
>> comodo all'interno di una delle sue molte subroutines, ma il codice
>> gli sfuggì, letteralmente, imboccando una consolle e poi passando
>> subito attraverso le reti che gestivano le comunicazioni interne. Zac
>> lo seguì e riprovò ad inglobarlo. Di nuovo il codice gli sfuggì,
>> scivolando tra le reti, giù verso il sistema che gestiva la sicurezza
>> della nave. In un anfratto del suo programma, si chiese se non fosse
>> stato scoperto, se non fosse lì per lui, se il codice non fosse che un
>> modo della nave per attirarlo dove non avrebbe potuto uscire. Doveva
>> preoccuparsi della bambina, quella bimba così sola e che in breve
>> tempo aveva inciso tanto profondamente nelle sue subroutines. Esitò,
>> ma la sua programmazione primaria lo portava ad indagare e quindi finì
>> con il continuare a seguire il codice straniero, intrigato dal mistero
>> e nello stesso tempo diffidente.
>>
>>
>> Baffin – Hangar navette - ore 20,10
>>
>>
>> Steve Payton finì di agganciare il casco alla tuta extraveicolare,
>> quindi accennò alle sue spalle che aveva completato il controllo dei
>> sistemi. Il capitano della Curie, dietro di lui, chiuse il portellone
>> della camera di compensazione, quindi gli fece segno mostrò che per
>> depressurizzare la cella. L'uomo accennò di sì un'altra volta. Da
>> dentro la tuta non era in grado di avvertire il sibilo dell'aria che
>> usciva rapidamente dalla camera di compensazione, né il freddo dello
>> spazio esterno, ma quando il portellone si aprì non poté fare a meno
>> di provare un brivido.
>> Si mise in posizione. Suri si chinò accanto a lui, mettendosi a sua
>> volta in posizione.
>> “Sono pronto” - disse nella radio.
>> =^= Dalla partenza, dovremo osservare completo silenzio radio - lo
>> avvisò Suri – Dalla Curie ci terranno d'occhio, ma non potranno
>> teletrasportarci indietro se qualcosa andasse storto”
>> Nel suo dizionario personale, quello voleva dire che erano da soli e
>> che solo le loro pelli sarebbero state a rischio, in quella missione.
>> “Affermativo” - era l'unica cosa che potesse dire in quel momento,
>> pensò.
>> =^= Tre. Due. Uno. Lancio! =^=
>> Partì. La pressione gli fece incassare il capo tra le spalle. Avvertì
>> alla bocca dello stomaco la differenza di gravità, ma per precauzione
>> era stato attento a non mangiare nulla nella giornata – da quando il
>> capitano Enizia gli aveva ordinato quel lancio extraveicolare. Dai
>> comandi sul braccio destro, riusciva a regolare facilmente la spinta
>> data dai razzi. Il casco non gli permetteva di girare la testa più di
>> tanto, ma con la coda dell'occhio riusciva a cogliere la linea tenuta
>> dal capitano della Curie, a poca distanza da lui.
>> Una navetta non sarebbe stata in grado di uscire senza che i
>> discendenti della Cepheus se ne accorgessero. Invece, un corpo non è
>> distinguibile da un qualunque meteorite metallico di passaggio e
>> quindi è difficilissimo da individuare anche con sensori molto
>> sofisticati. A meno di non aspettarselo. A meno di non cercarlo
>> apposta. A meno di una botta di sfortuna tale da bastarti per il resto
>> della vita...
>> Il bracciale gli mostrò un lieve sbandamento e con un colpetto ai
>> razzi corresse la rotta. Non avevano punti di riferimento in quello
>> spazio totale, nero e profondo. Solo la nave alle sue spalle e
>> l'ammasso oscuro della sua destinazione. Controllò di nuovo. Rendez
>> vous meno 14 secondi. Dodici. Undici. Dieci...
>>
>>
>>
>> Cepheus – Hangar navette - ore 20,10
>>
>>
>> Gli uomini che li sorvegliavano si stavano annoiando. Bene. Un uomo o
>> una donna che si annoiano tendono a distrarsi, pensò Volkoff.
>> Per conto suo, aveva troppo da pensare alla missione per annoiarsi. Se
>> aveva calcolato bene, il timoniere della sua nave ed il capitano della
>> Curie in quel momento stavano arrivando all'esterno della Cepheus ed
>> un'occhiata a Samak gli fece capire che anche lei aveva fatto il
>> medesimo calcolo. Pierce, dal canto suo, aveva già provveduto a
>> effettuare la sua parte. Lo aveva visto appoggiarsi casualmente alla
>> consolle del teletrasporto all'arrivo a bordo di quella nave. Volkoff
>> non avrebbe saputo fino al loro ritorno a bordo della Baffin se il
>> programma aveva funzionato o no. Sempre che fossero ritornati.
>> Li avevano riaccompagnati nella medesima cella dove li avevano tenuti
>> la prima volta. A sorvegliarli in quel momento erano in tre, gli
>> stessi uomini e la donna dal volto angoloso che li avevano accolti
>> alla pedana del teletrasporto al loro primo arrivo. Mancava solo
>> David, che in quel momento stava cenando al tavolo del capitano sulla
>> Baffin.
>> Le braccia munite di armi borg erano abbassate. Non si aspettavano da
>> loro una ribellione. Del resto, non avevano nessuna intenzione di
>> ribellarsi. Avrebbero fatto la loro parte di ostaggi fino in fondo.
>> Volkoff sorrise tra sé.
>> Quasi, fino in fondo.
>>
>>
>> Cepheus – Luogo imprecisato - ore 20,28
>>
>>
>> Zac non aveva ancora raggiunto quel codice così elusivo. Continuando a
>> seguirlo, aveva raggiunto i sistemi di sicurezza della nave. Non erano
>> i migliori che avesse mai visto. I sensori avrebbero avuto bisogno di
>> riallineamento. Le armoniche erano sfasate di almeno due millimetri,
>> un difetto che – comprese – risaliva ad una antica riparazione.
>> Probabilmente, negli anni qualcuno aveva improvvisato una giuntura tra
>> due sistemi ed aveva ringraziato qualunque entità pregasse perché
>> l'unione sembrava funzionare. L'inquinamento da naniti borg era
>> ancora più pesante di quello presente in altri sistemi, ma Zac era una
>> entità singola ed i naniti lo ignoravano, rimanendo inattivi al suo
>> passaggio. Il codice, dal canto suo, sembrava essersi fermato
>> all'interno del sistema di sicurezza della nave, come se avesse
>> raggiunto la sua destinazione finale. Zac lo sondò, delicatamente,
>> appena sulla superficie. Si rese conto che – nonostante la sua
>> apparente estraneità, possedeva in realtà uno schema molto simile al
>> suo.
>> D'improvviso, si rese conto che il codice si stava espandendo.
>> Duplicava le sue righe aggiungendole a sé, moltiplicandosi, invadendo
>> lo spazio di quella rete.
>> Un virus! pensò Zac. Eppure, il codice non attaccava le reti,
>> continuando ad operare in perfetto isolamento. Si limitava a crescere
>> ed espandersi, senza fretta, ma con evidente determinazione. Presto
>> gli operatori alle consolle si sarebbero accorti di un rallentamento
>> nell’operatività dei sistemi della sicurezza della nave ed avrebbero
>> dovuto lanciare una diagnostica. Avrebbero scoperto il virus… E peggio
>> ancora, avrebbero scoperto lui.
>>
>>
>> Cepheus – Luogo imprecisato - ore 20,28
>>
>>
>> Steve Payton regolò i comandi della sua tuta per rallentare la sua
>> corsa. Stavano arrivando a destinazione. Sotto di lui, c’era la sagoma
>> oscura della Cepheus… Un nome di comodo, visto che solo una parte di
>> essa era uscita dai cantieri della Flotta Stellare. Tante parti erano
>> state ricavate da relitti di altre navi. Si chiese che velocità di
>> curvatura sarebbe stata in grado di raggiungere. Non elevata, ne era
>> sicuro. Anche la sua capacità di manovra doveva essere limitata...
>> Il capitano della Curie attirò la sua attenzione e puntò il dito verso
>> un punto della struttura. Gli uomini della Cepheus non avevano
>> sottratto al loro equipaggio gli strumenti. Non avevano nemmeno
>> provato a cancellare i dati che gli uomini stavano riportando a bordo
>> delle loro navi. Eppure, avrebbero dovuto sapere che la loro nave era
>> protetta dai sensori esterni, ma non da una rilevazione che procedesse
>> dall' interno... E la dottoressa Fuentes aveva trovato le tracce degli
>> esseri senzienti, con tutte le loro posizioni. Non era stato difficile
>> ricavarne un tracciato, per quanto sommario.
>> Suri estrasse dalla tuta quattro piccoli apparecchi, che appoggiò alla
>> superficie in duranio, formando un quadrato. Li magnetizzò, quindi
>> tirò fuori un piccolo faser a luce sottile ed iniziò a perforare lo
>> scafo esterno al centro del quadrato. Steve la imitò, partendo
>> dall'altro lato, stando attento a non superare mai il margine
>> inquadrato dai quattro apparecchi. Il capo ingegnere, Brown, gli aveva
>> detto che da quella distanza sarebbero bastati pochi minuti a
>> praticare un buco abbastanza grande per farli passare, ed in effetti
>> dopo pochi minuti Steve si appoggiò al quadrato delimitato con tutta
>> la forza dei retrorazzi della sua tuta. Lo sentì cedere. Entrò.
>> Avvertì immediatamente il peso della gravità artificiale che tornava a
>> gravare sulle sue gambe.
>> Pochi istanti dopo, Suri lo seguì all'interno. Fino a quel punto,
>> tutto bene.
>> Si guardò intorno. Si trovavano, come previsto, in un angolo di un
>> vecchio hangar navette. Doveva essere stato usato come deposito di
>> materiali per la quantità di ciarpame che si vedeva in giro. Comunque,
>> non c'era nessuno e a lui andava bene così. Sganciò il casco e con
>> qualche difficoltà si sfilò la tuta extraveicolare. La temperatura era
>> piuttosto bassa. Sopra di lui, si vedeva il cielo nero e privo di
>> stelle attraverso il buco che avevano appena attraversato.
>> “I connettori che abbiamo piazzato all'esterno faranno credere ai
>> sensori della nave che non c'è niente di strano e manterranno la
>> pressione interna con il loro campo di forze, quindi non dovremmo
>> avere problemi da quel lato. Tutto bene?” - gli chiese il capitano. La
>> donna si stava finendo di sfilare a sua volta la tuta EVA.
>> “Tutto OK. Ma da qui, dove andiamo esattamente?” - domandò Steve.
>> “C'è una zona abitativa, a tre ponti da qui. E' lì che si trovano i
>> vulcaniani che ci hanno contattato”
>> “Tre ponti! - esclamò il timoniere – Come facciamo ad arrivare là
>> senza che la sicurezza si accorga di noi?”
>> “Pierce invece di richiamare Zac, attraverso la sua connessione Borg
>> ha trasmesso un virus che in questo momento sta infettando i terminali
>> della sicurezza. Questo significa che prima di tutto, dobbiamo trovare
>> un terminale aperto... Devo recuperare Zac. Lui, e tutte le
>> informazioni che nel frattempo è riuscito a raccogliere. E' pronto,
>> tenente?”
>> “Perché, ne dubita? Andiamo!”
>>
>> ------------------------------
>> FINE TRASMISSIONE
>> ------------------------------
>>
>> Per chi non lo avesse ancora visto...
>>
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>>
>> Ciao! ;-D
>> Elena
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