[Stml9] [Suri - 7.10] - Reazione a catena

Marco Calandri alexandros.nurell a gmail.com
Dom 18 Feb 2018 10:33:25 CET


Ottimo brano, complimenti!!

Il 17/02/2018 11:05, Maddalena Duci ha scritto:
> Ho letto il brano questa mattina e mi è piaciuto molto. Elena come al
> solito è bravissima e la conclusione della missione ci voleva.
> Per il resto, come ho già detto, io sono un po' stanca. Non vedevo il
> problema quando è stato sollevato ma adesso la situazione langue è mi sta
> passando un po' la voglia. Per vari problemi personali e di tempo, sto
> pensando di ridurre il numero delle liste perché non riesco a stare dietro
> a tutte. Non so per cui come andrà avanti la cosa.
>
> Il 17 feb 2018 1:55 AM, "Monica Miodini" <hannadegliiapigi a hotmail.it> ha
> scritto:
>
>> Elena ottimo finale, intenso e drammatico.
>> Io ci sono, come sempre ma gli altri non so !
>>
>> Ottieni Outlook per Android <https://aka.ms/ghei36>
>>
>> ------------------------------
>> *From:* Stml9 <stml9-bounces a gioco.net> on behalf of Elena Fuccelli <
>> mf9115 a mclink.it>
>> *Sent:* Thursday, February 15, 2018 9:54:08 PM
>> *To:* Progetto Pytheas
>> *Subject:* [Stml9] [Suri - 7.10] - Reazione a catena
>>
>> Non so se ci sia ancora qualcuno in ascolto... Comunque, ecco la fine
>> missione
>>
>> ------------------------------
>> INIZIO TRASMISSIONE
>> ------------------------------
>> Nave Kirrirrs
>> Plancia - 23/11/2396, ore 15:28
>>
>> Il timoniere urlò. La testa di Larring scomparve, vaporizzata
>> all'istante dal colpo della sua arma. Il suo corpo rimase per un lungo
>> istante in bilico. Le dita cedettero per prime, facendo cadere l'arma
>> sull'impiantito con un tonfo sordo, quindi il corpo piombò a terra. Il
>> primo ufficiale fece un balzo all'indietro, ma fu investito anche lui
>> da un fiotto di sangue scuro, più scuro di quanto ne avesse mai visto.
>> Non gridò, ma solo perché gli mancava il fiato per farlo. Scosse le
>> mani inorridito, strofinò la tuta, ma ottenne solo di allargare la
>> macchia.
>> Il timoniere gridava ancora. Gli ordinò di smettere, ma l'altro non
>> sentiva. Continuava a fissare la sagoma a terra, con il liquido scuro
>> che scorreva fin sotto le consolle.
>> “Basta!” - urlò. Si prese un istante per riacquistare il sangue
>> freddo, poi gli afferrò il mento, lo costrinse a guardarlo negli
>> occhi.
>> “E' morto! Il capitano è morto...” - biascicò il timoniere.
>> “Lo so!” -  La postazione del timoniere era saltata, l'aria sapeva di
>> fumo, ma prese l'uomo e lo spinse di fronte allo schermo centrale - “E
>> ci ha lasciato in pieno spazio nemico! E sanno che siamo qui...”
>> La voce gli si ruppe, mentre a sua volta fissava lo schermo centrale.
>> L'ammiraglia nemica era in cattivo stato e da sola non sarebbe stata
>> un problema, ma la fascia di asteroidi pullulava di navi più piccole,
>> meno armate... troppe per poter anche solo sperare di poter fuggire,
>> ora che non avevano più il loro occultamento. E poi c'erano quelle due
>> maledette  navi aliene, che stavano abbandonando l'orbita attorno a
>> Ceres dritte verso la loro posizione.
>> “Capitano... ” - l'ufficiale alle comunicazioni chiamò. Gli ci volle
>> qualche istante prima di capire che parlava con lui e che doveva
>> girarsi, ma comprese quello che stava per dirgli:
>> “Ci ordinano di arrenderci, vero?”
>> L'altro annuì.
>> “Cosa vuole che risponda comand... capitano?”
>> Capitano... Provò a parlare, ma gli uscì fuori solo un gorgoglio che
>> terminò in un accesso di tosse. Il fumo puzzava di plastica bruciata e
>> gli andava in gola. La nave era devastata, non potevano nascondersi o
>> fuggire. Se l'era immaginato diverso il suo primo comando!
>> “Non posso...  - tossì di nuovo – Non possiamo arrenderci. Questa nave
>> ha... aveva a bordo l'ultimo prototipo di congegno stealth. Avremmo
>> dovuto preservarlo. Saremmo dovuti tornare subito sul nostro
>> pianeta...” - recriminò. Non riusciva a guardare in faccia i
>> superstiti della plancia, quindi abbassò lo sguardo sul cadavere di
>> Larring. Come lo odiava, in quel momento!
>> “Se solo lui...” - si interruppe. Non voleva mostrarsi debole.
>> “E' andata così. Non possiamo permettere che questa nave sia esaminata
>> dal nemico. Non solo i nostri non avrebbero più accesso a questa
>> tecnologia: l'avrebbero i nostri nemici. Dobbiamo distruggerla...” -
>> Si avvicinò alla postazione del capitano. Sembrava miracolosamente
>> intatta, nella rovina che era la plancia. Su un lato dello schermo
>> scorrevano i dati delle sezioni che riportavano i danni, ma non si
>> fermò a leggerli. Provò i comandi. Funzionavano, ed inserì i codici
>> per l'autodistruzione. Il computer avrebbe sovraccaricato i circuiti
>> che controllavano la singolarità quantica della nave nel giro di due
>> clik.
>> Finalmente, alzò lo sguardo. Lo fissavano tutti. Non si sentivano più
>> suoni, oltre il crepitio elettrico dei cavi sconnessi, come se
>> avessero già tutti smesso di respirare.
>> Sentì l'impulso di spiegare:
>> “Ci sono ancora le navette di salvataggio e se qualcuno vuole
>> scappare, io non l'impedirò. Ma non darò l'ordine di abbandonare la
>> nave. Siamo troppo vicini a Ceres e troppo lontani dal nostro
>> territorio per poter sperare di sfuggire alla cattura. Chiunque di noi
>> venga catturato, verrà interrogato da persone che vorranno sapere
>> tutto sull'occultamento... E non credo che si accontenteranno di un
>> 'non so' come risposta, neppure dal più giovane dei mozzi. Io
>> preferisco morire che affrontare la tortura, ma se qualcuno non la
>> pensa come me, è libero di andare”
>> Attese. Nessuno si mosse.
>> Terminò la sequenza con l'invio finale.
>>
>>
>> Uss Baffin - Plancia - 23/11/2396, ore 15:42
>>
>>
>> =^= Baffin, qui Enizia. Mi ricevete? Qual è la situazione? =^=
>> La voce allarmata del capitano risuonò in plancia. Nurell allungò una
>> mano sulla consolle per rispondere alla comunicazione.
>> “Qui Baffin, capitano – rispose – Sto ricevendo i rapporti delle
>> sezioni, ma al momento non risultano danni gravi. La nave che ci ha
>> attaccato è alla deriva, non è più un problema per noi!”
>> =^= Può darsi, ma continuate a tenerla sotto tiro. Qui su Ceres
>> abbiamo terminato – disse Enizia - Se i teletrasporti funzionano, ci
>> faccia portare su. Voglio vedere al più presto che cosa è successo
>> alla mia nave! =^=
>> Nurell fece una ricerca rapida per ritrovare il rapporto della sezione
>> ingegneria, prima di rispondere:
>> “Secondo i tecnici, il colpo che abbiamo ricevuto potrebbe aver
>> destabilizzato i teletrasporti. Due delle piattaforme però sono state
>> già controllate e sono sicure. Possiamo riportarvi a bordo a piccoli
>> gruppi”
>> =^= Va bene. Riportateci a bordo. Enizia chiude =^=
>> Nurrel passò l'ordine, non senza un certo timore per la reazione del
>> capitano alla lista delle riparazioni da fare. Non avrebbe
>> riconsegnato la nave al capitano nello stesso stato in cui l'aveva
>> ricevuta, ma anche se la lista era lunga, nessuno dei danni era
>> segnalato come grave, e le squadre di riparazione erano già al lavoro.
>> La lista dei feriti era anche più preoccupante, pensò Nurrel, e
>> sollevò lo sguardo verso il falso satellite da cui erano partiti i
>> siluri. La nave nemica non era più schermata ed era anzi pienamente
>> visibile. Si alzò, andandosi a mettere vicino alla postazione delle
>> comunicazioni.
>> “Nessuna risposta?” - domandò. La ragazza scosse la testa:
>> “Continuo a cercare su tutte le frequenze – disse  - Ma non ricevo
>> alcuna risposta dalla nave Kereven. Anche da Ceres hanno cercato di
>> mettersi in comunicazione con loro. Gli hanno chiesto di arrendersi
>> senza condizioni.”
>> “Io al loro posto non lo farei... - commentò Nurrel – Non mi
>> arrenderei, considerando quello che  stanno facendo alla dottoressa
>> Antarr”
>> La ragazza si girò verso di lui:
>> “E che cos'altro potrebbero fare?”
>> Nurrel udì un'esclamazione e si girò. Lo schermo era illuminato a
>> giorno. I meteoriti di roccia che vagavano nella cintura stavano
>> venendo inghiottiti dall'onda che partiva da dove prima era una nave.
>> “Allarme rosso! Alzate gli scudi!” - ruggì Nurrel.
>> “La squadra di sbarco è quasi tutta ancora a Ceres! Non possono
>> tornare a bordo se alziamo gli scudi!” - gridò Payton.
>> “Vorrà dire che arriveranno più tardi! - ribatté Nurrel  - Alziamo
>> quei maledetti scudi!”
>> L'onda d'urto si stava avvicinando. Alle sue spalle si aprì la porta
>> del turboascensore. Ebbe appena il tempo di vedere il capitano Enizia
>> che arrivava in plancia.
>> “Tenetevi!” - urlò.
>> Nurrel si tuffò verso una poltrona libera, cercando di agganciarsi le
>> cinghie di sicurezza, ma l'onda fu più veloce. Sentì gridare e capì
>> che il grido era anche il suo. Il pavimento si sollevò, la stringa gli
>> bruciò in mano, la mollò, quindi ebbe l'impressione di volare prima di
>> ricadere in un nulla profondo.
>>
>>
>> Uss Baffin - Plancia - 23/11/2396, ore 15:50
>>
>>
>> L'onda d'urto l'aveva sbalzata all'indietro, all'interno del
>> turboascensore. Avvertì un dolore acuto che per un lungo istante le
>> impedì di pensare. Scosse la testa, cercò di alzarsi, ma barcollò e si
>> ritrovò in ginocchio. Si rese conto che una delle sue antenne era
>> fratturata. Sotto la sirena dell'allarme rosso, ì voci confuse
>> chiamavano l'infermeria, altre si lanciavano l'un l'altro rapporti di
>> danni. Delle mani vennero ad aiutarla e dovette accettare che la
>> portassero quasi di peso verso la plancia. Si lasciò deporre sulla
>> poltrona centrale, prima di riconoscere Willis, il secondo ufficiale
>> della sezione scientifica. L'uomo la guardava preoccupato, ma Enizia
>> aveva troppo da fare per pensare a sé, in quel momento.
>> “Rapporto!” - gridò, a nessuno in particolare. Willis le lanciò un
>> ultimo sguardo preoccupato, quindi si diresse alla postazione
>> scientifica.  Lo schermo centrale era fuori uso, così come la maggior
>> parte delle consolle. I monitor sembravano privi di energia, ma le
>> luci di plancia non erano state sostituite dall'illuminazione di
>> emergenza e questo era un segnale incoraggiante. Provò a
>> reinizializzare il monitor della sua poltrona e con un certo sollievo
>> lo vide ripartire.
>> “Si registrano feriti da molte sezioni, capitano - disse l'ufficiale
>> scientifico – Danni in varie sezioni. Un settore della sezione disco è
>> stato evacuato per decompressione, ma non sono stati riportati morti o
>> dispersi. La sezione ingegneria riferisce che le squadre di
>> riparazione sono già al lavoro”
>> Nurrel si tirò su, rifiutando con un gesto di farsi aiutare e tornò
>> alla postazione del timoniere.
>> “Il timone funziona regolarmente, signore” - riferì - Gli scudi sono
>> stati investiti dall'onda d'urto, ma hanno retto. Siamo stati sbalzati
>> dall'orbita di Ceres di alcuni chilometri.”
>> “I teletrasporti sono fuori uso... Dovremo mandare una navetta a
>> prendere i nostri che sono rimasti su Ceres – disse Willis, quindi si
>> interruppe, concentrandosi sull'auricolare – Sto ricevendo
>> comunicazioni dalla Galintius. L'onda d'urto li ha presi in pieno,
>> sono alla deriva...”
>> Le consolle, sotto le mani dei tecnici, stavano riprendendo vita.
>> Anche lo schermo centrale iniziò ad emettere un ronzio che si
>> trasfigurò in immagini confuse. Enizia identificò la Curie in un punto
>> lontano sullo schermo. Per essere sbalzati così lontano dalla loro
>> precedente posizione, dovevano aver cavalcato l'onda d'urto, anziché
>> rimanere fermi dietro gli scudi, pensò il capitano.
>> Lo scafo rimandò un tonfo soffocato che fece sussultare Enizia. I
>> membri dell'equipaggio si scambiarono un'occhiata preoccupata. Un
>> campo di asteroidi poteva essere pericoloso quanto una salva di
>> siluri, se i deflettori non riuscivano a spostarli dalla loro rotta.
>> “Willis, possiamo spostare i sensori sulla posizione in cui era la
>> nave nemica? - ordinò Enizia - Voglio vedere se ci sono navette di
>> salvataggio da prendere a bordo o relitti da evitare”
>> Willis eseguì. Enizia si aggrappò alla poltrona, sentendo la testa che
>> le girava come di fronte ad un abisso. Puntò il dito:
>> “Che cosa... Che cosa sto vedendo?”
>> Tutti gli ufficiali in plancia si irrigidirono, guardando verso lo
>> schermo centrale. Le rocce che componevano la fascia di meteoriti si
>> stavano visibilmente spostando dalla rotta, mischiandosi ai detriti
>> della nave nemica, come se una mano invisibile li stesse raggruppando
>> e imponendo di convergere verso un punto preciso. Una nube di
>> pulviscolo si stava condensando, attirata dalla stessa forza, dando
>> l'impressione che le stelle sullo sfondo, la Galintius e lo stesso
>> pianeta Ceres fossero velati da una spessa foschia.
>> Si girò verso Willis. Anche lui stava fissando lo schermo:
>> “Io... Non lo so, signore – balbettò finalmente – I sensori rilevano
>> variazioni della forza di gravità... Un forte aumento, con il punto
>> d'origine nel luogo dove si trovava prima la nave Kerevan che è
>> esplosa”
>> “Ci stanno contattando dalla Curie” - intervenne Nurell – E anche dal
>> pianeta. Il tenente Volkoff ci chiede che cosa sta succedendo e quando
>> potrà tornare a bordo!”
>> “Metta in comunicazione la Curie. Al tenente Volkoff dica che
>> manderemo giù una navetta a prenderli non appena ci sarà possibile.”
>> Sullo schermo comparve il volto del capitano Suri:
>> =^= Sono contenta di vedere che anche lei, capitano, sia riuscita a
>> risalire a bordo della sua nave prima dell'onda d'urto =^= - disse la
>> vulcaniana
>> “Avete avuto danni?” - domandò Enizia.
>> =^=Niente di grave. Nessun ferito. I motori della Curie erano pronti a
>> reagire e abbiamo cavalcato l'onda. Stiamo già manovrando per tornare
>> verso la vostra posizione. La Baffin? =^=
>> “Abbiamo avuto qualche ferito. Gli scudi hanno retto. I motori a
>> curvatura ed i teletrasporti sono fuori uso, al momento, ma le squadre
>> sono già al lavoro. Mi preoccupa di più il fenomeno che stiamo
>> vedendo”
>> Un nuovo scossone si fece sentire attraverso lo scafo. Enizia si resse
>> al bracciolo della poltrona.
>> “ Sembra che l'esplosione della nave Kereven abbia destabilizzato la
>> cintura di asteroidi” - disse l'andoriana, cercando di ignorare il
>> dolore e la testa che le girava – I deflettori fanno fatica a
>> respingere le rocce che orbitano insieme a Ceres”
>> Sullo schermo, Enizia vide che Suri si girava da un lato come se
>> qualcuno l'avesse richiamata:
>> =^= Che dice, comandante Tynan? =^= la sentì dire.
>> Pochi istanti dopo, il trill comparve sullo schermo. L'uomo aveva il
>> volto tirato:
>> =^= Capitano Enizia, penso che dovreste essere voi a venire verso la
>> nostra posizione, e non il contrario... Ed il più in fretta possibile!
>> =^=
>> “Perché?”
>> =^= La cintura di asteroidi non è stata solo destabilizzata. La nave
>> Kereven aveva un motore a singolarità, come quelli che montano le navi
>> romulane... Se i miei calcoli sono esatti, la sua esplosione sta
>> causando una reazione a catena con la nube di protoni: il residuo del
>> collasso del tunnel spaziale di 2000 anni fa.  =^=
>> Lo scafo fu scosso di nuovo. Enizia premette un pulsante sul bracciolo
>> della poltrona e sullo schermo ricomparvero le immagini dei sensori.
>> Il pulviscolo si stava componendo in lunghe spirali, percorse dalle
>> rocce più pesanti, simile ad un gorgo che si formasse in acque melmose
>> attorno ad un fondo nero e privo di stelle.
>> “Capitano, credo anche io che dovremmo allontanarci” - si fece sentire
>> Willis – La gravità è aumentata del 400 per cento negli ultimi trenta
>> secondi. Aumenta esponenzialmente a mano a mano che la massa rocciosa
>> precipita nel vortice”
>> “Sta dicendo... Che si sta formando un buco nero? All'interno di un
>> sistema abitato da specie senzienti?” -
>> Enizia guardò lo schermo con orrore. Il vortice era sempre più grande,
>> sempre più visibile. Su un lato del gorgo, riconobbe la forma bianca
>> della Galintius che stava venendo attirata all'interno dalle spire
>> torbide. Sotto i suoi occhi, un meteorite la colpì trapassando uno dei
>> ponti inferiori. Una nube di gas scoppiò all'esterno, per essere
>> risucchiata nel vortice stellare.
>> “Raggio traente! - ordinò Enizia – Tiriamoli fuori di lì, presto!”
>> “Sono troppo lontani! - rispose Willis – Dovremmo avvicinarci al bordo
>> del maelstrom per riuscire ad agganciarli.”
>> “Di quanto possiamo avvicinarci?”
>> “Non posso rispondere, capitano – scosse la testa l'ufficiale
>> scientifico – La gravità varia continuamente... e non abbiamo neanche
>> la curvatura!”
>> Enizia premette il pulsante di comunicazione:
>> “Enizia a ingegneria. Fra quanto saranno operativi i motori a
>> curvatura?”
>> =^= Qui Brown. Stiamo ancora facendo il conto dei danni! Ci vorranno
>> due ore solo per mettere mano alle cose più urgenti. E tre giorni
>> prima di poter rimettere a punto la curvatura, capitano.=^=
>> “Non abbiamo tre giorni, comandante! Guardi i sensori!”
>> =^= ...Come? =^=  dal comunicatore uscì una esclamazione.
>> “Esatto, comandante! - replicò Enizia – Dobbiamo tirarli fuori di lì!”
>> =^= Signore, raggiungerli con il raggio traente dovremmo avvicinarci
>> fino quasi al bordo del vortice con i motori subluce. Possiamo farlo,
>> ma con variazioni di questo livello nella gravità, non posso garantire
>> che riusciremo a ritornare indietro, con o senza la Galintius. E non
>> posso deviare energia dai deflettori, ne abbiamo bisogno per schivare
>> quei maledetti meteoriti!=^=
>> Enizia guardò di nuovo verso lo schermo.
>> “Dobbiamo fare qualcosa!” - si rivolse a Nurrel - “Rotta verso il
>> bordo del maelstrom, massimo impulso. Willis, stia pronto con il
>> raggio traente: dobbiamo strappare la Galintius alla gravità e
>> scappare il più in fretta possibile!”
>> In plancia si diffuse la familiare vibrazione dell'attivazione dei
>> motori. Le spire del maelstrom divennero più grandi, simili a quelle
>> di un mostruoso fiore carnivoro, mentre la nave si allineava alla
>> posizione dell'altra.
>> Le luci della Galintius si spensero, come se fosse stato premuto un
>> interruttore. Per un istante, polveri e rocce la coprirono fino quasi
>> a farla scomparire. Enizia temette di essersi mossa troppo tardi, ma
>> vide luci riapparire all'altezza della sezione ingegneria. La nave
>> parve riprendersi, combattere contro la pressione del vortice che
>> l'attirava al suo interno.
>> Le spire cominciarono ad avvolgersi anche sulla Baffin. Lo schermo
>> sembrava riempirsi di una nebbia ferrosa, scura, che si apriva solo
>> per mostrare i tratti bitorzoluti delle rocce attirate dal campo di
>> asteroidi.
>> “Faser pronti! - ordinò Enizia – Agganciate e distruggete ogni
>> asteroide che si avvicini troppo a noi!”
>> “Le polveri interferiscono con i sensori” - avvisò Willis – Non sono
>> sicuro di riuscirci”
>> “Deve, tenente Willis. I deflettori possono proteggerci solo entro
>> certi limiti” - commentò Nurrel dalla sua postazione.
>> Lo schermo ormai rimandava solo una confusa immagine grumosa, da cui
>> emergevano solo le luci della sezione ingegneria della Galintius.
>> “Siamo a portata di raggio traente - avvertì Willis, con una nota
>> esultante nella voce – Li ho presi!”
>> “Bene. Timoniere, andiamo via di qua!” - ordinò Enizia.  Il capitano
>> cominciò ad avvertire la tensione delle strutture. Si aggiungevano
>> suoni cupi, striduli, a mano a mano che le paratie interne tremavano
>> ritrasmettendo le oscillazioni dello scafo esterno.
>> “Il timone non risponde, capitano” - disse Nurrel – Non riesco a
>> manovrare per invertire la rotta. Stiamo venendo attirati anche noi
>> verso il centro del vortice!”
>> Enizia appoggiò il palmo sul pulsante di comunicazione:
>> “Qui Enizia. Qual è la situazione?”
>> =^= Qui Brown. Proverò a deviare l'energia da tutti i sistemi tranne
>> il mantenimento e i deflettori. Sarebbe un suicidio spegnere i
>> deflettori in un campo d'asteroidi, ma è un suicidio anche restare
>> qui! =^=
>> Il ronzio dei motori si fece più forte, mentre le luci di plancia si
>> abbassavano all'emergenza. Una esclamazione di Nurrel la richiamò:
>> “Si muove, finalmente!”
>> Enizia respirò.
>> “Ma non quanto dovrebbe...” - aggiunse il timoniere. Enizia provò una
>> stretta alla bocca dello stomaco  - “La spinta riesce a compensare la
>> gravità che ci spinge verso il buco nero, ma non abbiamo abbastanza
>> forza per allontanarcene.”
>> “Siamo fermi?”
>> “No... Ma i nostri progressi sono di metri, non dei chilometri che
>> sarebbero necessari per portare noi e la Galintius fuori pericolo.”
>> “La forza del maelstrom sembra diminuire – aggiunse Willis –
>> L'anomalia sembra instabile... Ma questo non vuol dire che riusciremo
>> a contrastarla abbastanza a lungo da venirne fuori”
>> “Il maelstrom si è espanso, mentre ci avvicinavamo?” - domandò il
>> capitano.
>> “Ho tenuto conto dell'espansione, calcolando la rotta!” - ribatté
>> Nurrel - “Anche se i sensori sono accecati, sono sicuro che non siamo
>> finiti dentro al vortice!”
>> “Ma la Galintius si” - fece Willis, a mezza voce.
>> Enizia si voltò verso di lui:
>> “Che vuol dire?”
>> Willis scosse la testa.
>> “Cosa vuol dire: la Galintius?” - ripeté. Provò ad alzarsi per andare
>> a confrontarlo, ma capì di non potersi muovere.
>> “Mi dispiace, capitano... - disse infine Willis – Voglio dire che
>> quella nave non può essere salvata. E anzi, ci sta trascinando dentro
>> al vortice.”
>> “Non possiamo lasciarli andare così” - stabilì l'andoriana, con forza.
>> Nessuno replicò. Willis fece cadere lo sguardo sulla tastiera della
>> consolle. Enizia sapeva quello che lui stava pensando – anzi: quello
>> che tutti, in plancia stavano pensando. Il raggio traente continuava a
>> trattenere la massa ferrosa della nave aliena, ma i sensori non
>> potevano dire se su quella nave ci fosse ancora qualcuno da salvare.
>> Per quello che ne sapevano, stavano rischiando le loro vite per
>> recuperare un pezzo di ferraglia pieno solo di cadaveri... Non
>> potevano sapere se ne valesse o no la pena.
>> Avvertì un sussulto.
>> “Ci ha colpiti un meteorite? - domandò, ansiosa –  Ci sono danni?”
>> “Non è stato un meteorite! - esclamò Nurrel – E' la Curie!”
>> La nave sussultò di nuovo, quindi Enizia avvertì una nuova pressione
>> che la schiacciava contro lo schienale. Sullo schermo centrale si
>> formò una sinusoide che quindi si squarciò, mostrando di nuovo il
>> campo grumoso di asteroidi che si allargava a spirale.
>> “Dov'è la Curie? Che stanno facendo?”
>> “Sto cercando di contattarli, ma ci sono molte interferenze!”- riferì
>> Willis
>> “Sono sotto di noi – aggiunse Nurrel - Hanno esteso una bolla di
>> curvatura attorno alla nostra nave, e ci stanno portando via dal campo
>> gravitazionale!”
>> L'immagine sullo schermo era sempre più definita. Enizia provò un
>> tuffo al cuore vedendo la Galintius sempre agganciata al loro raggio
>> traente, anche se la bolla di curvatura non riusciva a raggiungerla.
>> La nave sembrava schiacciata su sé stessa. Lo scafo era stato
>> bersagliato dalle masse rocciose degli asteroidi e mostrava vasti
>> squarci aperti verso lo spazio. Non si vedeva più nemmeno quella linea
>> di luci al livello ingegneria che l'aveva spinta a cercare di
>> soccorrere i superstiti. Non osava domandare a voce alta se ci fosse o
>> no ancora qualche segno di vita, lì dentro. Si girò verso Willis,
>> sperando in un cenno favorevole, ma l'umano scrollò il capo.
>> “E' stato inutile – mormorò Enizia – Tutto inutile...”
>>
>>
>> Uss Curie – Studio del capitano
>> 29/01/2397, ore 18:48
>>
>> “Diario del capitano, data astrale 74078.85. La Curie e la Baffin sono
>> ormai pronte per ripartire, dopo essere stati in orbita attorno al
>> pianeta Ceres per più di due mesi. Il nostro equipaggio si è prodigato
>> con abnegazione per portare sollievo alla popolazione locale,
>> sconvolta dai terremoti causati dall'apertura e successivo collasso
>> dell'anomalia nel loro sistema. Siamo costretti a lasciare su Ceres i
>> corpi di alcuni membri del nostro equipaggio, che hanno purtroppo
>> condiviso la sorte della popolazione residente, ma la nostra missione
>> nel Quadrante Delta non si è ancora conclusa. Il loro viaggio è
>> terminato qui. Per noi, ci saranno ancora anni luce di esplorazione e
>> di avventure, prima di poter ritrovare la via di casa”.
>>
>> ---------------------------
>> FINE TRASMISSIONE
>> --------------------------
>>
>> Ciao !;-D
>> Elena
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