[Kili-ml] G.A.P: azzardopatia On. Binetti e decreto in preparazione
Giorgia Pandolfo
gpandolfo at gmail.com
Sun Jun 22 11:26:34 CEST 2014
Ciao a tutti
Non scrivo da qualche anno così mi permetto una e-mail lughetta, bentrovati.
Sono appena tornata da Avezzano, sabato c'è stato un convegno dibattito con
l'orevole Binetti (neuropsichiatra infantile) che ha scritto il libro
"quando il gioco non è più un gioco e diventa un affare maledettamente
serio". Quali che siano le vostre idee politiche, sul gioco credo che sia
necessario essere eptapartisan e se non basta si aumenta.
Le ho chiesto cosa ne pensasse della diffusione del termine azzardopatia
anziché ludopatia: mi ha risposto che in nessuna pagina del decreto in
preparazione viene usata la parola ludopatia, lo hanno evitato
riconoscendolo un termine accondiscendente; nemmeno azzardopatia viene
usata perché "-patia" è improprio si usa invece G.A.P (Gioco di Azzardo
Patologico per chi si fosse messo in onda solo ora).; secondo lei ludopatia
la usano solo i giornali.
Il decreto in preparazione cerca di porre dei limiti al far west degli
esercizi dediti all'azzardo (attualmente favoriti dallo "stato
biscardiere") come ad esempio essere lontani 500 metri da scuole, palestre,
chiese, bancomat.
Fosse per lei per ogni puntata si dovrebbero informare i giocatori delle
probabilità di vittoria.
Conclude riconoscendo al gioco la sua dignità e il fatto che sia
connaturato alla natura umana. I presenti continuavano a citare a riprova
di ciò il dondolo e gli scacchi non si è capito se per arrivare al pubblico
o per i limiti della visione ludica -che però comprende i giochi di
formazione- ma tant'è una domanda avevo e quella ho fatto.
All'entrata una associazione per il recupero dei giocatori patologici
(EcoA.M.A. Abruzzo) distribuiva un volantino con un bel messaggio "il
Gioco è una cosa seria \ Non confonderlo con l'azzardo" l 'immagine che
precede la scritta è di una bambina con le mani tutte colorate ma insomma
benché babbani il concetto e quello giusto. Tra i gruppi di aiuto ce n'è
uno che si chiama 'il gioco della salute' primo in Abruzzo che apprendo
essere la più flagellata delle regioni. A fronteggiare l'emergenza il
dottor Adelmo di Salvatore: si definisce 'psichiatra scalzo' riconosce ed
apprezza il valore del gioco però è aleafobico: gli ho suggerito di dare
una letta a Callois che il caso non la fortuna sono una componente normale
del gioco per cui non esistono solo astratti ed enigmistica oltre al
dondolo e le bambole (così mi ha chiamata durante il suo intervento, quella
che gioca con le bambole !!!!).
Una buona notizia però posso darla, leggo ovunque e mi confermano che la
guarigione è possibile e va a buon fine nel 70% dei casi e a volte senza
farmaci.
Con l'occasione vi metto a parte di alcune riflessioni in modo da
introdurre l'organizzatore del convegno, il centro ELIS ed il loro
contributo apparentemente distante ma strategico: ilfiltro.it
Il problema della dipendenza patologica è principalmente psichiatrico. la
compulsione è una caratteristica della dipendenza che ha a che fare con
l'incapacità di sapere aspettare, che è una conquista evolutiva e porta a
maturare il desiderio... Se non si è capaci di aspettare, la voglia diventa
compulsione e non a caso il game design dei giochi d'azzardo
slot/bingo/lotto istantaneo/gratta e vinci è pensato per velocità
furibonde. Nel gioco da tavolo si aspetta il proprio turno si apparecchiano
e si sparecchiano i tavoli, tutta un'altra cosa da questo punto di vista.
...lo sapevate che c'è una macchinetta per grattare automaticamente i
gratta e vinci?
Io no.
...e che i ragazzetti minorenni pagano il domestico di turno per fare
giocate nei locali vietati ai minori?
Io non sapevo neanche questo.
Avrei da scrivere per ore ma insomma, tralasciando il mondo degli adulti
vorrei parlare degli adolescenti vittime di questo dramma: stiamo parlando
di nativi digitali, per loro la dipendenza patologica è più complessa vale
per tutti l'illuminante intervista allo psichiatra Federico Tonioni che un
giorno incontrero'
http://socialmediaitalia.com/2013/10/nuove-dipendenze-una-conversazione-con-federico-tonioni.html
Me la sarò riascoltata n volte.. Il gambling per come lo studiano al
gemelli comprende tutte le nuove dipendenze, anche per gli adulti essere
assorbiti da quella 'droga pesante' che è ruzzle o candy crush saga non è
edificante e far capire ai bambini che bisogna moderarsi quando vedono la
mamma e il papà che li trascurano a favore di pc tv e smartphone è un
controsenso.
E' invece un segno di buonsenso preservare i piccoli dal ciarpame, dai
contenuti impropri in cui possono incappare in rete (il mio piccolo di tre
anni appena riesce mi ruba lo smartphone e cerca youtube direttamente
dall'elenco applicazioni, naviga ovviamente a intuito senza ricerca
testuale e devo placcarlo prima che tra un video correlato e l'altro mi
finisca chissà dove) qui si colloca l'importante lavoro di Ilfiltro.it che
però non si limita alla censura (chi distingue tra ludopatia e azzardopatia
non si fermerà alla connotazione negativa del termine, vero?) ma sta
cercando strategie di prevenzione: il creatore è il direttore del Centro
ELIS, ente no profit che opera nel settore della formazione che ha promosso
l'evento nel quadro delle azioni per la famiglia.
Quindi mi chiedo, che il governo tedesco abbia incentivato il gioco da
tavolo per le famiglie è leggenda o realtà? Una politica del genere e la
diffusione innegabile del gioco intelligente ha contribuito a preservarli
dalla piaga del gioco d'azzardo? Certo ci sono altre componenti tipo
l'impatto minore della crisi economica e forse un rapporto diverso con la
superstizione ...non lo so vorrei saperlo sono ignorante chiedo a voi.
buon gioco
Giorgia
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