[Stml10] [03.07 - Drax - Chi ha bisogno di una Libera Uscita?]

LordMax _ lordmax a gmail.com
Gio 18 Gen 2018 14:08:02 CET


Ma quindi abbiamo già fatto fuori il tattico?
^__^



2018-01-18 12:34 GMT+01:00 Fabio <fab4web a email.it>:

> Brava, bel pezzo.
> Mi piace come hai usato il mio personaggio :)
>
> Il giorno 17 gen 2018, alle ore 18:55, Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com>
> ha scritto:
>
> Ciao!
> Ecco il mio pezzo.
> E' un pò lungo e ho fatto accadere un pò di cose. Ho giocato un pò con le
> dinamiche fra i personaggi.
>
> Spero vi piaccia
> Silvia
>
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
>
> ***************************************************************
> *BRANO 3.07*
> *BRANO PRECEDENTE: **Conoscenze*
> *TITOLO: C**hi ha bisogno di una Libera Uscita?*
> *AUTORE: Sidzi Drax*
> ***************************************************************
> *Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore 22:00*
> Il locale era affollato al punto che molti dei clienti si erano riversati
> sulla camminata appena fuori, con i bicchieri in mano, rendendo
> difficoltoso il passaggio. Risate, musica e voci che cercavano di imporsi
> l’una sull’altra assaltando le orecchie per martellarle con dolorosa
> frequenza. Nessuno sembrava farci caso però, in quel momento a Deep Space 5
> erano ormeggiate tre navi della flotta stellare, quattro mercantili e una
> nave trasporto passeggeri e sembrava che tutti gli equipaggi si fossero
> dati appuntamento li.
> Toran aveva stampato sul viso il sorriso di chi non vede l’ora di godersi
> la libera uscita mentre, accanto a lui Shinead O’Lauglin mostrava tutti i
> segni del fastidio alla vista di quella confusione. Convincerla a staccarsi
> dal laboratorio non era stato facile, ma il consigliere aveva ‘velatamente’
> suggerito a tutti di godersi questa franchigia e che era auspicabile, se
> non obbligatorio, che tutti sbarcassero per almeno un paio d’ore per
> ‘assaporare un po’ di libertà dai ruoli che segnano costantemente le loro
> vite’. Erano state quelle le sue parole precise accompagnate dal movimento
> perentorio del dito indice che indicava la direzione della sala
> teletrasporto.
> Il comandante Toran aveva storto il naso, ma alla fine le aveva dato
> ragione: l’equipaggio della Erinle aveva decisamente bisogno di riposo. Il
> sorriso gli si allargò al pensiero di come la sua vita fosse cambiata negli
> ultimi tempi: da agente operativo, costantemente sul filo del pericolo, a
> premuroso comandante che si preoccupa della salute del suo equipaggio.
> “Comandante..:”
> “Toran, non siamo in servizio ricorda?”
> “Sissignore,” rispose Chorate arrossendo subito dopo per l’imbarazzo,
> “volevo dire Tor..Insomma lei. Come conosce questo posto?” Chiese
> inglobando con un unico gesto del braccio la passeggiata ed il locale.
> “Ho una carriera lunga alle spalle,” rispose mantenendosi sul vago Toran
> mentre valutava la situazione che li attendeva. Il suo sguardo si posò su
> un gruppetto di persone che rideva troppo rumorosamente giudicandone pose,
> sguardi e movimenti. “che mi permette di sapere a chi chiedere dove ci si
> diverte veramente.” Si girò a guardare Chorate e O’Lauglin con un
> sorrisetto di divertito, “e stasera ci si divertirà alla grande!”
>
>
>
>
>
>
> *Passeggiata – Postazione Elevata – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 –
> Contemporaneamente*
> Robert Naholo era appoggiato alla ringhiera che scorreva lungo la
> passeggiata superiore con l’espressione annoiata di chi ha troppo tempo
> libero per le mani e non sa cosa farsene. Aveva appena finito di scorrere
> le offerte di Deep Space 5 ed ora perdeva tempo nel suo passatempo
> preferito: guardarsi attorno. *Coppia che farebbe meglio a trovarsi un
> alloggio; maschio, singolo, stringe troppo il bicchiere dal quale non ha
> bevuto: in cerca di compagnia? No, attaccabrighe in cerca di vittime. Uhm,
> perché però non ha bevuto? Le persone di questo tipo solitamente alimentano
> l’irritabilità con l’alcool. *Spostò lo sguardo a sinistra. *Due maschi,
> una femmina, divisa della flotta stellare, probabilmente di una delle navi
> attraccate, non la Erinle, no. Sei persone, ridono, bevono, danno fastidio,
> con troppa esagerazione. Una femmina ed un maschio, non una coppia,
> aspiranti tali? Civili, probabilmente; armati, sicuramente pericolosi se
> infastiditi. L’attaccabrighe farebbe meglio a non scegliere loro. Un
> ornariano, una boliana ed un’umana, la barzelletta perfetta.*
> L’ufficiale tattico si staccò dalla ringhiera con uno sbadiglio,
> incamminandosi a passo lento verso le scale che portavano al piano
> inferiore. Non capiva perché Toran avesse scelto proprio quel locale per
> un’uscita dell’equipaggio, solitamente gli ufficiali della flotta stellare
> si ritrovavano alla “Nave Perduta”, tre ponti sopra, ma il comandante aveva
> ribattuto con un sorriso allegro che per godere veramente della licenza,
> avrebbero dovuto mescolarsi, non fare gruppetto con gli ufficiali delle
> altre navi. “Cerca la noia o il vero divertimento tenente?”
> L’entusiasmo del comandante Toran era stato contagioso, ma non era per
> quello che Robert aveva accettato il suo invito. Da quando era salito a
> bordo della Erinle, aveva capito che l’ornariano non faceva mai nulla per
> caso e se aveva insistito così tanto perché lui si unisse a loro, doveva
> per forza esserci qualcosa sotto e Robert aveva tutte le intenzioni di
> scoprirlo.
> “Robert ce l’ha fatta!” La giovialità del saluto di Toran era esagerata,
> sarebbe stato al suo gioco. Ricambiando il sorriso Naholo rispose al saluto
> e si affiancò a Chorate. Visti da fuori, loro quattro, sembravano due
> coppie in cerca di divertimento, Robert non poté fare a meno di notare però
> che sia lui, che Toran avevano preso le due posizioni esterne, tenendo al
> centro Chorate e O’Lauglin.
> Il comandante aveva messo a parte le due ufficiali delle sue intenzioni,
> qualunque fosse il suo piano, o erano all’oscuro come lui?
> Erano ormai arrivati al locale e Robert provò la strana sensazione che
> l’avrebbe scoperto presto.
>
>
>
>
>
>
> *Ufficio del Medico Capo – U.S.S. Erinle – 4 settembre 2397 – Ore 22:15*
> “Non si fidi del capitano Drax”
> A quelle parole Friedrich Koll guardò sorpreso il tenente comandante
> Soraya che continuava ad armeggiare con i suoi ferri a maglia con
> un’espressione così rilassata che per un momento pensò di aver sentito
> male. Il consigliere distolse l’attenzione dalla maglia per incontrare il
> suo sguardo. “Non faccia quell’espressione stupita, signor Koll,” rise,
> “come tutti i capitani, Sidzi Drax segue alla lettera il regolamento, si
> presenta alle visite di controllo e ai colloqui, ma ha sviluppato
> un’abilità particolare nel non far trapelare quello che pensa o sente
> veramente. Rilascia le informazioni che ritiene necessarie e nulla di più.”
> All’inizio, quando il consigliere si era presentata nel suo ufficio,
> Friedrich aveva temuto che fosse per un colloquio conoscitivo. Aveva così
> tanto da fare che non poteva perdere tempo con quelle cose adesso, aveva
> pensato irritato. Soraya invece l’aveva riempito di informazioni su tutto
> quello che riteneva importante lui sapesse sull’equipaggio e sull’Erinle.
> “Del resto,” proseguì intanto la donna, “un ufficiale con il passato del
> nostro capitano, deve per forza aver imparato a nascondere quello che pensa
> veramente…Oh, per diana!” Si interruppe per recuperare un punto della
> maglia che apparentemente le era sfuggito dal ferro.
> “Che cosa intende?”
> Soraya tornò a guardarlo perplessa. “Con cosa?”
> “Con quello che ha detto.”
> Il consigliere agitò una mano accompagnando il gesto con un piccolo
> sbuffo, “non ci faccia caso, dottore, è un’esclamazione della quale non
> riesco a liberarmi, nella mitologia romana, Diana era…”
> “No,” la interruppe Koll seccato, “che intendeva dire con quella frase sul
> capitano:”
> “Ah, quello,” Soraya sorrise posando i ferri sulle ginocchia. “non è un
> segreto il passato del capitano, per lo meno non tutto.”
> Koll la fissò perplesso non sapendo bene come prendere quello che il
> consigliere aveva appena detto. “E lei?”
> “Io cosa?” Soraya riprese in mano il suo lavoro.
> “C’è da fidarsi di lei?”
> “Assolutamente no.” Ed il sorriso che accompagnò quella frase un po’
> inquietò Koll.
>
>
>
>
>
>
> *Hangar Navette – U.S.S. Erinle – 4 settembre 2397 – Ore 22:30*
> Sinclair sedeva al posto del pilota tamburellando nervosamente con le dita
> sulla plancia. Avrebbe dovuto essere già su Deep Space 5 a godersi la
> meritata licenza, ma il comandante Toran gli aveva ordinato di salire sulla
> navetta ed attendere una sua chiamata. Non gli aveva spiegato come mai, né
> gli aveva fornito particolari dettagli su quello che avrebbe dovuto fare
> una volta ricevuta la chiamata. Tutto quello che sapeva è che doveva salire
> a bordo della navetta, contattare Deep Space 5 e riferire che probabilmente
> sarebbe uscito per fare dei controlli di routine. Toran gli aveva
> esplicitamente ordinato di non entrare nello specifico.
> La cosa più strana non era l’ordine in se, in passato ad Alexander era
> capitato altre volte di eseguire ordini dei quali inizialmente non aveva
> capito il fine, ma il modo in cui gli erano stati impartiti. Toran l’aveva
> invitato a provare il nuovo programma di simulazione sui pirati ideato dal
> tenente O’Lauglin i cui obiettivi di missione errano quelli che ora
> l’avevano portato su quella navetta. Sinclair aveva capito che erano ordini
> reali perché Toran aveva usato ‘Lo sguardo’.
> Nel corso degli ultimi mesi, il timoniere aveva passato parecchio tempo
> con il comandante, soprattutto in sala ologrammi, ed aveva imparato che
> quando lo guardava in quel modo, anche se sorrideva e parlava di argomenti
> del tutto innocenti, c’era sempre un sottotesto che Alexander doveva
> capire. Non era mai accaduto al di fuori delle simulazioni però e quando
> Toran aveva usato ‘Lo sguardo’ prima di sbarcare su Deep Space 5, Sinclair
> aveva capito che non doveva di certo andare in sala ologrammi.
> E ora era lì, in attesa ma mezzora, che arrivasse il momento di agire. Nei
> dettagli di missione della simulazione, ad un certo orario avrebbe dovuto
> lasciare la nave ed attendere la chiamata di un tizio di nome Kwar che
> aveva sottratto informazioni importanti ad un gruppo di ufficiali della
> flotta stellare e aveva necessità di scappare in fretta. Alexander era
> abbastanza certo che questo Kwar non fosse un vero pirata, ma qualcuno che
> Toran aveva bisogno fosse allontanato in fretta da Deep Space 5. Come
> avrebbe fatto a farlo, sinceramente Sinclair non lo sapeva, si augurava che
> tutto si sarebbe chiarito una volta che la chiamata fosse arrivata.
>
>
>
>
>
>
> *Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore 24:00*
> Anche se il locale era troppo rumoroso per i suoi gusti, Shinead si stava
> divertendo. Al di fuori dall’uniforme, il comandante Toran era un uomo che
> amava divertirsi e far divertire, in grado di affascinare anche chi non lo
> conosceva. Nemmeno un’ora dopo che erano arrivati, un capannello di persone
> sii era formato attorno a loro per ascoltare i tragicomici aneddoti di cui
> l’ornariano sembrava avere una scorta infinita.. Un paio di volte si era
> ritrovata con le lacrime agli occhi per le risate e lei e Chorate si erano
> scambiate sguardi sorpresi nel vedere quel nuovo aspetto del comandante.
> L’unico a non sembrare divertirsi era il tenente Naholo che, appoggiato al
> bancone, si limitava ad ascoltarli sorseggiando la birra. Ad un certo punto
> Toran l’aveva abbracciato invitandolo a rilassarsi e per tutta risposta il
> tenente aveva scosso la testa concedendogli solo un sorriso divertito. A
> quel punto l’ornariano gli aveva sussurrato qualcosa all’orecchio e l’aveva
> lasciato alla sua bevanda dopo avergli dato una pacca sulla spalla.
> un’ora dopo Toran si rivolse a lei e Chorate dopo la conclusione
> dell’ennesimo racconto, comincio a non avere più storie da raccontare, che
> ne dite se ci allontaniamo da questo luogo di perdizione?” Un coro di
> proteste si levò dal gruppo di persone attorno a loro e Toran sorrise
> divertito, “dovrò pur avere il tempo di vivere le mie avventure per tornare
> poi a raccontarvele no?”
> “Sempre che tu le abbia vissute veramente,” ribatté un grosso klingon
> seduto su uno sgabello a pochi passi da loro. L’ornariano si girò verso di
> lui portando una mano al petto con espressione ferita.
> “Giuro che è tutto vero, ma,” sollevò un dito, “se non lo fosse, sarebbe
> stato bello viverlo”. Nuove risate scoppiarono nel locale, mentre rideva
> Shinead si sentì tirare per la manica. Si girò a guardare Chorate.
> “Hai idea di dove sia finito Robert?”
> Con stupore Shinead si rese conto che l’uomo non era più al suo posto. Da
> quanto tempo non l’avrebbe saputo dirlo.
> “No,” rispose perplessa alla boliana, “era qui fino ad un minuto fa.” Si
> guardarono entrambe attorno, ma c’era decisamente troppa gente per riuscire
> a distinguere qualcuno. Il sospetto, che fino a quel momento si era
> sforzata di scacciare che ci fosse qualcosa di strano in quella serata, si
> fece decisamente più concreto. Shinead aveva scritto troppe trame per
> programmi olografici per non pensare che ci fosse qualcosa di sospetto in
> quella serata.
> “Credo che il comandante stia tramando qualcosa,” commentò Chorate come se
> le avesse letto nella mente, la sua voce era così bassa che nella
> confusione Shinead riuscì a mala pena a sentirla, “qualcosa che ha a che
> fare con quello che abbiamo scoperto prima di arrivare qui.”
> Si scambiarono un’occhiata di intesa, “e non ci ha detto nulla,” commentò
> a sua volta Shinead, “ci ha inviate qui con una scusa e non ci ha detto
> nulla.” Seccata lanciò un’occhiata al comandante che aveva ripreso a tenere
> banco, “e ci toccherà pure dargli una mano”. “Quella serata non era più
> divertente come prima.
>
>
>
>
>
>
> *Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore 24:05*
> Approfittando della confusione, Robert Naholo si era allontanato dal
> gruppo e da circa mezz’ora attendeva in fondo al locale fingendo di
> aspettare che il bagno si liberasse. Nel frattempo rimuginava sulle parole
> che il comandante gli aveva sussurrato all’orecchio quando l’aveva
> abbracciato.
> “Alle 24:10 arriverà un messaggero, la sua parola di riconoscimento sarà
> Kwar. Lo porti fuori di qui.” Per esperienza Robert sapeva che un ordine
> simile sottintendeva le parole ‘vivo’ e ‘illeso’ e che quindi il suo
> compito era proteggere questo messaggero a costo della vita. Si chiese, non
> per la prima volta, se questo Kwar fosse collegato all’assalto delle navi
> Xinti o se riguardasse l’improvvisa licenza che una certa tenente aveva
> richiesto, ed ottenuto, prima che arrivassero a Deep Space 5. Alla prima
> occasione avrebbe preteso chiarimenti in merito a Toran perché se c’era una
> cosa che non sopportava era essere tenuto all’oscuro, soprattutto se si
> trattava di cose che rientravano nelle sue competenze, o, se non lo
> facevano, ci andavano molto vicine. Per il momento avrebbe fatto quello che
> gli era stato chiesto ed avrebbe tenuto occhi ed orecchie aperte per questo
> Kwar.
> La porta del bagno si aprì per fare uscire un’andoriana malferma sui
> piedi, come se avesse bevuto troppo. Robert le lanciò una rapida occhiata
> valutandola. Sembrava brilla, su questo non c’erano dubbi, ma non così
> tanto da non riuscire a camminare. L’andoriana fece un passo in avanti,
> inciampò su una sedia e cadde dritta fra le braccia di Robert che
> istintivamente l’afferrò.
> Fece appena in tempo a sentire la parola ‘Kwar’ prima che lei lo baciasse.
>
>
>
>
>
>
> *Navetta “Felix” – Spazio attorno a Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore
> 24:10*
> Sinclair lanciava diagnostiche dalla navetta in direzione della Erinle
> fingendo di effettuare i controlli che nessuno gli aveva ordinato di fare.
> Erano tutti programmi che avrebbe potuto interrompere immediatamente,
> qualora fosse arrivata la chiamata del misterioso Kwar. Nessuno, né
> sull’Erinle, né da Deep Space 5 aveva obiettato alla sua richiesta di
> permesso di uscire nello spazio con la navetta. Il capitano in persona,
> dalla plancia, si era raccomandata che facesse il suo lavoro con
> attenzione. Segno che Sidzi Drax sapeva il perché Sinclair doveva uscire
> nello spazio, segno che non si era sbagliato ad interpretare gli ordini del
> comandante Toran, segno che se questi ordini non gli erano stati dati
> direttamente e apertamente, c’era qualcosa sotto.
> Tenendo a stendo a bada l’impazienza, Sinclair riprese a tamburellare con
> le dita sulla console.
>
>
>
>
>
>
> *Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 –
> Contemporaneamente*
> Toran svuotò il suo bicchiere e rispose ad una battuta di uno dei suoi
> nuovi amici strappando altre risate. Avrebbe potuto continuare all’infinito
> se necessario, ma sapeva che non avrebbe potuto tirare troppo la corda e
> stava finendo l’inventiva. Naholo aveva una finestra di tempo molto piccola
> in cui tutto sarebbe potuto andare bene o terribilmente male, si augurò che
> Alia ce la facesse a mettersi in contatto con lui. Per come era la
> situazione ora lui non poteva fare altro che continuare ad attirare
> l’attenzione. Più le persone si fossero concentrate su di lui, meno
> avrebbero notato quello che succedeva in un altro punto del locale.
> “Se pensate che le sue storie siano divertenti, aspettate di sentire
> quelle che riguardano come lo abbiamo conosciuto!” La voce di Shinead si
> levò sopra le altre approfittando di un momento di silenzio. Toran lanciò
> un’occhiata sorpresa alla donna che, salita su una sedia, con una bottiglia
> di sidro in mano, si lanciava in un racconto totalmente inventato su come
> lei e Chorate l’avessero incontrato due anni prima. La boliana incorporava
> e ingigantiva il racconto dell’ufficiale scientifico con una serie di
> particolari che rendevano la storia decisamente più interessante delle sue. *Grazie
> al cielo! *Pensò sollevato l’ornariano approfittando dell’inaspettata
> pausa che le due gli stavano regalando.
> Con la coda dell’occhio, dietro al loro gruppo, gli sembrò di intravedere
> Naholo, ma lo spiraglio fra le persone che gli aveva permesso di vederlo si
> chiuse troppo presto perché potesse verificare se avesse preso contato con
> Alia.
>
>
>
>
> *Navetta “Felix” – Spazio attorno a Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore
> 24:15*
> =^= Koll a Sinclair, mi sente tenente?=^=
> “Forte e chiaro dottore, cosa posso fare per lei?” La voce del dottore
> sembrava preoccupata.
> =^= Il capitano mi ha ordinato di tenermi pronto per un trasporto di
> emergenza proveniente dalla sua navetta, ha detto, precise parole, ‘che
> potrebbe esserci bisogno del mio aiuto. Ora io odio le frasi criptiche, lei
> può dirmi qualcosa di più?=^=
> “Magari…” mormorò Sinclar prima di rispondere un più diplomatico, “ne so
> quanto lei signore”.
>
>
>
>
>
>
> *Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Pochi
> secondi dopo*
> Se una bella andoriana ti si getta fra le braccia e ti bacia, chi sei tu
> per rifiutare? Se quella stessa andoriana sussurra la parolina magica che
> stavi aspettando, cos’altro puoi fare se non stringerla fra le tua braccia
> e ricambiare quel bacio e continuarlo mentre ti sposti verso l’uscita
> portandola con te? Diamine, quante volte ti capiterà un’altra occasione
> simile? Staccandosi solo un’istante per riprendere fiato e valutare quanto
> mancava all’uscita, Robert fu colto totalmente di sorpresa quando lei gli
> saltò in braccio stringendo le gambe dietro la sua schiena e afferrando con
> entrambe le mani il suo volto. “Hai una stanza?”
> “Tutte quelle che vuoi.” Ribatté lui osservando affascinato le antenne
> azzurre che si tendevano verso di lui come due secondi occhi per poi
> reclamare nuovamente le labbra dell’andoriana, “tutte quelle che vuoi.”
> Ripeté fra un bacio e l’altro portandola di peso con se verso l’uscita.
> “Ehi!” Una mano si posò pesantemente sulla sua spalla rischiando di far
> cadere entrambi. Robert si girò verso l’energumeno che aveva interrotto il
> suo cammino.
> “Che palle, Tov,” protestò l’andoriana, “mi sto divertendo!”
> “Il capo ha detto di non allontanarsi.” Ribatté ringhiando l’altro.
> “Eri tu quello che voleva farsi un goccetto e che ha proposto di venire
> qui! ” Gli gridò lei allungando un pugno chiuso verso il suo volto, Robert
> cercò di non perdere l’equilibrio mentre lei si piegava in avanti. “Ora
> lasciami divertire!”
> “Giusto,” intervenne lui tirandola nuovamente verso di lui, “lasciaci
> divertire…”
> L’andoriana gli rivolse un sorriso da ubriaca e tornò ad avvicinare il
> viso al suo, mentre il tizio di nome Tov li fissava torvo. Probabilmente
> non era così che si era aspettato che finisse la serata quando l’aveva
> invitata a uscire. “Tornatene al tavolo con gli altri,” lo invitò
> l’andoriana e, mentre quello sembrava combattuto sul da farsi, Robert
> valutò distanza dall’uscita, dimensioni di Tov, tempo necessario a
> stenderlo e fuggire con la ragazza.
> La soluzione al problema venne risolta dall’improvviso scoppiare di risate
> alle loro spalle che distrasse Tov e permise a lui di coprire gli ultimi
> metri che li separavano dall’uscita.
> Quando furono all’aperto, Kwar o chiunque fosse l’andoriana, smise di
> stringerlo e saltò a terra.
> “Andiamo,” le disse Robert afferrandola per la mano e dirigendosi a passo
> veloce verso uno dei turboascendori.
> “Molo d’attracco 6,” ribatté lei mentre dietro di loro cominciavano a
> levarsi voci agitate.
>
>
>
>
>
>
> *Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 –
> Contemporaneamente*
> Chorate si era seduta sul tavolo, non perché non ci fosse altro posto dove
> sedersi, ma perché in questo modo avrebbe avuto una visuale migliore del
> locale. Certo non era come quella di Shinead che, in piedi sulla sedia,
> superava le teste di quelli che li circondavano, ma comunque riusciva a
> vedere qualcosa di più di prima.
> “…così,” stava dicendo l’ufficiale scientifico, “mentre noi due cercavamo
> di far capire a questo testone, che no non eravamo interessate a quello che
> offriva..”
> “Lo baciammo..”
> “Lo bac…cosa?” Shinead guardò sorpresa Chorate che gli fece freneticamente
> cenno di continuare mentre cercava di non perdere di vista il tenente
> Naholo.
> “Lo baciammo sulle guance,” riprese a parlare Shinead, dopo un secondo,
> mentre poco distante Toran seguiva lo sguardo della boliana e con una scusa
> si allontanava in quella direzione. “Perché alla fine quando mai ti capita
> un’occasione del genere?”
> “E che uomo! Così grande e possente!” Aggiunse Chorate vedendo Toran
> avvicinare un tizio che era grosso il doppio di lui.
> “..non direi proprio così grosso,” la corresse Shinead perplessa cercando
> di continuare la storia e nello stesso tempo vedere cosa stesse succedendo,
> “era solo…”
> “Molto, ma molto muscoloso e arrabbiato…”  offrì Chorate.
> “Arrabbiato , si giusto, così arrabbiato che noi non gli prestassimo la
> dovuta attenzione che ci sentimmo in dovere di..”
> “Picchiarlo.”
> “Picchiarlo! Picchiarlo?”
> Il suono di qualcosa di pesante che cadeva sopra un tavolo mandandolo in
> pezzi, coprì l’esclamazione di Shinead che aveva visto il volo del
> comandante Toran in direzione dello sfortunato tavolino.
> “Credo sia venuto il momento di andare via!” Esclamò Chorate afferrando
> l’umana per un braccio. Shinead saltò a terra senza farselo dire due volte
> ed insieme cercarono di farsi largo fra la folla per raggiungere Toran.
> “Ci dovranno delle spiegazioni.” Mugugnò la boliana.
> “Un sacco di spiegazioni”, annuì Shinead.
>
>
>
>
>
>
> *Navetta “Felix” – Spazio attorno a Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore
> 24:30*
> “=^= Kwar! Kwar! =^=
> Era la voce di Naholo quella? Sinclair si raddrizzò di colpo sul sedile-e
> si affrettò a rispondere.
> “Qui navetta Felix! Vi ricevo!”
> =^= Molo d’attracco 6, tenente, si muova! =^=
> Digitando rapidamente i comandi, Sinclair mosse la navetta verso la
> direzione indicata.
> “Arrivo previsto fra un minuto, devo attaccare o…”
> =^= Non credo sarà necessario =^=
> Fu in quel momento che i sensori della navetta segnalarono la presenza di
> due forme di vita che galleggiavano nello spazio.
>
>
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