[Stml11] [7.8 - Margret - Tempeste di sabbia]

Capitano Demian Hesse tenjr.shnar a gmail.com
Mar 20 Set 2016 14:50:47 CEST


Bel brano!! L'idea della tempesta di sabbia sulla Tokugawa aggiunge ancora
più un'atmosfera surreale alla missione!!

Ho solo un dubbio: ma hai ignorato completamente l'ultimo brano? Cioè il 6?
Colpa mia che ero in ferie e non l'ho messo on line, ma mi confermi che non
l'hai considerato?
Dobbiamo pensare a come poterli unire a questo punto.

Ileana


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Capitano Demian Hesse
USS Tokugawa
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Sype: dolcevoloo
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*** L'unica differenza tra un pazzo e me è che io non sono pazzo ***

Il giorno 20 settembre 2016 13:57, Maddalena <vampitrill a gmail.com> ha
scritto:

> Ce l'ho fatta. Non è molto lungo, nonostante il ritardo, ma spero vi
> piaccia comunque. Ho cercato di inserire qualche nuovo spunto, anche se la
> cosa è abbastanza complicata.
>
> Maddy
>
> ---------------------------------------------
>
> *USS Tokugawa - Plancia - 27 Maggio 2396, ore 11:23*
>
>
>
> Margret tamburellò con le dita sul bracciolo della poltrona del primo
> ufficiale su cui era rigidamente accomodata, se mai accomodata potesse
> essere un termine adatto a descriverla, e tenne lo sguardo fisso sullo
> schermo. Sotto di loro, Abraxas ruotava placido sul suo asse, una palla
> colorata nel buio dello spazio, assolutamente ignara dell'orrore che la
> stava sconvolgendo.
>
>
>
> "Rapporto dalla squadra di sbarco?" domandò, al guardiamarina alla
> postazione dietro di lei, che aveva sostituito la Alluso durante la sua
> assenza.
>
> Il ragazzo scosse appena la testa. "Niente di nuovo, Signora. Il
> comandante riferisce solo che il villaggio è deserto. Stanno tentando di
> capire dove sono finiti tutti."
>
> "Quello che vogliamo capire tutti," commentò Demian, accanto a lei. Si
> voltò leggermente, appoggiandosi al bracciolo della poltrona dal suo lato,
> e si sporse leggermente di lato.
>
> "Storia misteriosa, vero?" le chiese a voce non troppo alta. Non tanto da
> dare l'impressione di sussurrare, ma abbastanza da non far sapere a tutta
> la plancia, assorta nei propri compiti, cosa stava dicendo.
>
> "Brutta storia, direi io," rispose l'andoriana, nello stesso tono. La mano
> destra salì a grattare distrattamente un'antenna, le sopracciglia
> aggrottate. "Di certo c'è qualcosa sotto."
>
> "Di certo," concordò lui. "Un fenomeno naturale che fa sparire la gente?"
>
> "Tutto può essere, con quel che abbiamo visto. Ma sembra un po'
> improbabile, no?"
>
> "Già." Demian si raddrizzò nella poltrona. "Più che improbabile."
>
>
>
> *Abraxas - Villaggio Tiuni - 27 Maggio 2396, ore 11:38*
>
>
>
> Il villaggio era completamente deserto. Non solo, dava l'impressione di
> esserlo da decenni e che nessuno si fosse mai preso la briga di venire a
> raccogliere gli ultimi oggetti personali rimasti.
>
> Francesca ordinò alla squadra di sparpagliarsi per il villaggio e di
> rimanere in contatto, poi fece rapporto alla Tokugawa. Non c'era nulla che
> indicasse un pericolo evidente per nessuno di loro, nessuno rimasto da
> soccorrere, nessun orrore, soprannaturale o meno, con cui confrontarsi.
> Semplicemente in quel posto, non c'era un bel niente, se non un bel po' di
> case vuote e qualche carcassa qua e là. L'unica cosa in cui potevano
> sperare era di trovare qualche indizio, qualcosa su cui fondare una teoria
> un po' più realistica e precisa.
>
>
>
> Francesca scostò piano con la punta dello stivale un utensile lasciato sul
> terreno e si guardò intorno, il tricorder aperto nella mano destra e la
> sinistra alzata a ripararsi dal vento che soffiava da ovest. Finora non
> avevano rilevato nulla di particolarmente interessante. In compenso avevano
> constatato che, di qualunque cosa si trattasse, il fenomeno coinvolgeva
> solo le persone, non gli animali. Tuttavia, non ce n'era uno vivo nel
> raggio di cinquanta chilometri. La donna ricevette due rapporti dagli altri
> membri della squadra e annuì a sè stessa. Il suo tricorder emise un trillo
> di allarme. Abbassò lo sguardo proprio nel momento in cui le letture
> mostravano una forma di vita di grandi dimensioni proprio di fronte a lei,
> ad un centinaio di metri di distanza. Si mosse immediatamente in quella
> direzione, ma prima che potesse raggiungerla, cominciò la tempesta.
>
>
>
> *USS Tokugawa - Plancia - 27 Maggio 2396, contemporaneamente*
>
>
>
> Margret si grattò di nuovo l'antenna sinistra. Erano dieci minuti buoni
> che andava avanti così.
>
> Hesse le gettò un'occhiata perplessa. "Hai deciso di staccartela?"
>
> La donna gli gettò quella che lui percepì come un'occhiataccia ma che
> nella realtà dei fatti, considerando il fatto che si trovavano entrambi in
> plancia nell'esercizio delle loro funzioni e che Margret stessa si sarebbe
> fatta sparare fuori da un portello piuttosto che contravvenire al
> protocollo, fu una semplice occhiata neutra, leggermente infastidita.
>
> "No, Signore. E' solo un leggero fastidio. Come se ci fosse della polvere."
>
> "Della polvere?" domandò Hesse sempre più perplesso.
>
> "Sì. Mi succedeva anche su Risa. Ma non è possibile."
>
> "Se non fossimo nel bel mezzo di un'emergenza, potresti far controllare i
> filtri ambientali, ma..."
>
> "Capitano!"
>
>
>
> La voce di Carpenter suonò eccitata e preoccupata al tempo stesso e fece
> voltare tutte le teste, antenne o meno, nella sua direzione. "Ho delle
> rilevazioni dalla superficie. Sta succedendo di nuovo."
>
> "Può localizzare con esattezza la posizione in cui si sta verificando il
> fenomeno?"
>
> "In elaborazione... sì..." Carpenter si bloccò. "E' il villaggio! La
> posizione della nostra squadra di sbarco!"
>
> Hesse si voltò immediatamente verso il retro della plancia. "Chiami il
> comandante Alluso, rapporto immediato. Glasgow, li tiri fuori da lì. Ora."
>
> Sia il guardiamarina alla tattica che Mark annuirono, le dita che
> correvano sulle rispettive consolle.
>
> "Non rispondono, Signore," rapportò il primo.
>
> "Non riesco ad ottenere un aggancio," riferì Mark.
>
> "Riprovate," ordinò Margret, senza che ce ne fosse bisogno. "Carpenter?"
>
>  "Qualcosa interferisce con i sensori. Sembra..." L'uomo aggrottò le
> sopracciglia, scorrendo i dati. "Sto rilevando delle alterazioni
> nell'assetto climatico della zona. Era già successo, ma non con questa
> portata."
>
> "Che genere di alterazione climatica?"
>
> "Sembra una tempesta di sabbia, ma è difficile esserne sicuri dalle
> letture dei sensori e..." John si interruppe ancora una volta. "Sto
> rilevando un secondo fenomeno," disse lentamente.
>
> "Dove?" chiese Hesse.
>
> John si voltò, esterrefatto. "Qui."
>
>
>
> Non fece quasi in tempo a terminare l'ultima parola che la plancia fu
> travolta. Non fu un attacco, non venne dall'esterno. Ogni persona in
> plancia venne improvvisamente accecata e soffocata da minuscole particelle
> guizzanti nell'aria. Durò circa dieci secondi, poi tornò la calma.
>
>
>
> Demian si strofinò gli occhi e il viso con la manica dell'uniforme e si
> guardò intorno.
>
> "State tutti bene?"
>
> Vennero varie conferme. La plancia intorno era intatta, se non per un
> sottile strato di polvere rossa che sembrava essersi depositato su ogni
> superficie.
>
> "Che diavolo ci fa qui tutta questa sabbia?" sbottò il capitano, in
> direzione dell'ufficiale scientifico. Solo che Carpenter, così come Margret
> e il guardiamarina della tattica, non c'era più.
>
>
>
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