[Stml11] R: [7.17] - Non c’è soluzione senza problema

Vane hazyel91 a gmail.com
Mar 3 Ott 2017 07:47:55 CEST


Eccomi.. ottimo brano pure qua XD


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Tenente Comandante Francesca Alluso
Capo SEC/TAT
USS Tokugawa NCC-51868
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Da: Ilenia De Battisti
Inviato: sabato 30 settembre 2017 22:31
A: USS Tokugawa
Oggetto: [Stml11] [7.17] - Non c’è soluzione senza problema

Questa era la mia idea per chiudere la missione, spero possa piacervi ^_^ buona lettura.

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Brano:7.17
Titolo: Non c’è soluzione senza problema
Autore: Ten. Cmd. Hana (Ilenia)
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Abraxas - Villaggio Tiuni
D.T.  28/05/2396 - Ore 15:22

Il calore quel giorno era particolarmente fastidioso, tanto che alcune goccioline di sudore stavano scorrendo lungo la fronte del Comandante Alluso, ma lei non sembrava farvi caso: il suo sguardo era perso da quasi dieci minuti ad osservare il medesimo punto, come se stesse riflettendo su qualcosa che le creava forti dubbi.

“Ha sete, Comandante?”
La voce del tenente Gorjuss fece voltare di scatto la giovane, ancora un po’ persa nei suoi pensieri “Mi scusi?” il Comandante Alluso scosse un attimo il capo per allontanare tutti i pensieri che le occupavano la mente e si sforzò di sorridere a Gorjuss “Cosa voleva sapere?”
“Le avevo chiesto se avesse sete..” Gorjuss si sedette accanto alla giovane “Ma era più che altro una scusa, la vedevo pensierosa..”
“Già, in questo momento sono particolarmente pensierosa.. tutta questa storia ha un che di soprannaturale. Ogni volta che abbiamo l’impressione di avvicinarci alla soluzione, o quantomeno a comprendere l’esatto problema, ecco che individuiamo un nuovo tassello che non combacia con la nostra ricostruzione.. ed all’improvviso siamo di nuovo al punto di partenza o quasi” Alluso sbuffò con convinzione “Siamo venuti sul pianeta per via di sporadiche sparizioni che sembravano ricollegarsi alì a grande miniera da cui estraete le vostre gemme preziose, ma poi è sparito un intero villaggio e tutte le possibili ipotesi di tentativi di furto o ancora tentativi di farvi desistere dell’estrazione delle gemme è stato necessariame te accantonato”
“È un’ipotesi da accantonare, dato che le sparizioni capitavano in maniera casuale fra tutte le fasce della società” annuì Gorjuss
“Precisamente, ma grazie alle nostre analisi siamo riusciti ad individuare la presenza di una sorta di raggio in grado non so bene come di rendere molto più labile il confine fra due differenti dimensioni, tanto da translarli in questa dimensione parallela.. permettendo a coloro che hanno compiuto tale passaggio di poter vedere coloro che sono ancora nella dimensione corretta.. ma non di essere visti” Alluso fece una pausa “Tale raggio è poi collegata a quella che fra la popolazione è ritenuto solo un mito”
“La storia del Dormiente e dell’Alleatore”
“Esattamente, storia che noi potremmo aver ricollegato all’anomalia rilevata vicino al Sole del sistema…” Alluso alzò lo sguardo al cielo “Ma anche così le domande restano molteplici.. perchè il raggio ha una cadenza così ciclica? Che cosa sono quei gusci d’uovo trovati sul pianeta? E quel segno vitale che rilevai nella tormenta di sabbia? Chi era quella creatura che era salita a bordo sulla nave? Ci sono ancora ancora troppe domande e così pochi indizi sparpagliati da far sembrare davvero impossibile giungere a qualche conclusione… ma dobbiamo capire ciò che sta accadendo, solo così avremo qualche piccola possibilità di invertire gli effetti!”
Gorjuss sospirò pesantemente osservando il superiore “Ha ragione Comandante, non possiamo mollare” 
Il Comandante Alluso osservò con sguardo fiero il proprio sottoposto “Ne stia certo, non lasceremo questo posto sino a che non troveremo una soluz..” lo sfarfallio del teletrasporto la colse impreparata mentre, osservandosi attorno, si rese conto che era in plancia “..ione, ma che succede?”



USS Tokugawa - Plancia
D.T.  28/05/2396 - contemporaneamente

Il Capitano sedeva sulla postazione di comando muovendosi di continuazione, quasi che la poltroncina fosse improvvisamente divenuta rovente “Voglio un collegamento con quella dannata navetta, voglio capire per quale motivo sono entrati nell’anomalia!”. 
Anche il primo ufficiale appariva un po’ più nervosa del solito, probabilmente presa alla sprovvista da quanto era accaduto alla navetta. In plancia il silenzio era assoluto, nessuno aveva il coraggio di parlare mentre l’addetto alle comunicazioni stava tentando qualsiasi strada per riuscire a contattare i colleghi all’interno dell’anomalia. 

“La navetta è entrata volontariamente nell’anomalia o vi è stata attirata?” il primo ufficiale fissava con espressione decisamente irata i presenti per poi soffermarsi alla consolle scientifica 
“Signore, non ho rilevato campi o emissioni tali da far presupporre che siano stati attratti nell’anomalia, tuttavia è pur sempre vero che stiamo utilizzando i sensori a lungo raggio e stiamo analizzando un’area dello spazio estremamente a ridosso della stella, quindi le letture non sono molto accurate.. non posso escludere con assoluta certezza che vi sia stata qualche forza attrattiva che abbia attirato la navetta..”
“Non avrei inviato la navetta se avessimo potuto avere letture precise già a questa distanza..” Hesse tornò a guardare l’addetto alle comunicazioni “Allora?”
L’addetto alle comunicazioni appariva a disagio “Mi spiace signore, ho tentato in ogni modo.. a meno che non avvenga un miracolo io dubito che riusciremo a collegarci con la navetta.. Non fino a che saranno all’interno dell’anomalia”

Hesse stava per rispondere all’addetto alle comunicazioni quando lo sfarfallio di un teletrasporto in corso lo fece voltare ad osservare il centro della plancia.
“..ione, ma che succede?” Alluso si osservò attorno sorpresa
“Comandate Alluso, perchè si trova qui?” lo sguardo di Margret appariva sorpreso
“Signore, stavo per farle la stessa domanda…” il Comandante Alluso fece un paio di passi avanti “Sono stata teletrasportata qui, ma non ho richiesto io questo teletrasporto”
“Signore..” l’addetto alla consolle operazione apparve sorpreso “Tutti i nostri uomini che si trovavano sul pianeta, ora sono a bordo.. ma non li abbiamo teletrasportati noi..” 
Il Capitano ed il suo primo ufficiale si osservarono negli occhi per qualche istante: non avevano ancora capito a pieno quanto era accaduto ma sentivano entrambi che era soltanto il principio.
“Signore!” la voce allarmata del timoniere fece voltare tutti i presenti “La nave! Ci stiamo muovendo verso il sole del sistema!” 
“Arrestare la nave!” tuonò Hesse mentre la Alluso raggiungeva la consolle della tattica
“Signore, i motori sono fermi ma la nave si muove lo stesso!” il timoniere digitata freneticamente alla consolle “Veniamo trascinati!”
“Confermo signore, veniamo trascinati verso l’anomalia da una forma di energia che deriva..” la Allulo digitò alla consolle per poi spalancare gli occhi “..deriva dell’anomalia! Qualsiasi cosa sia all’interno di quella strana sfera di energia sta cercando di farci arrivare lì.. E la velocità sta aumentando, di questo passo saremo dentro all’anomalia in un minuto”
“Motori indietro tutta!” 
L’ordine di Margret fece scattare come una molla il timoniere, che si mise immediatamente al lavoro “Signore, è del tutto inutile” la voce del timoniere risuono scoraggiata e piuttosto tesa “Qualsiasi cosa tenti di fare viene automaticamente resa inutile! Per quanto mi sforzi non c’è modo di impedire lo slittamento della nave”
“Trenta secondi all’entrata nell’anomalia” la voce del Comandante Alluso anticipò di poco l’inizio di una serie di forti scossoni che iniziarono a ripercuotersi su tutta la nave 
“Siamo sempre più vicini al sole, la sua forza di gravità sta accentuando la forza attrattiva che ci ha catturati, proseguendo in questo modo rischiamo che la nave vada in pezzi!” 

La voce dell’addetto alle operazioni fece voltare il Capitano dalla sua parte, ma durò poco tanto che Hesse non ebbe neppure il tempo di rispondere. Tutto improvvisamente tornò alla tranquillità, la nave era entrata all’interno dell’anomalia ma senza ripercussioni di sorta ed ora sembrava essere in un’orbita geostazionaria con un piccolo planetoide errante.
Hesse e Margret rimasero per qualche istante ad osservare sullo schermo principali le immagini di quel corpo celeste in silenzio, poi il primo ufficiale si voltò verso la consolle scientifica “Esattamente come è possibile che un simile pianeta sopravviva ad una distanza così piccola dalla stella del sistema?”
“Tecnicamente non potrebbe..” l’addetto alla consolle scientifica si schiarì un po’ la voce “Un planetoide a questa distanza verrebbe inesorabilmente attratto all’interno della stella, verrebbe distrutto senza dubbio, ma a questo punto dobbiamo ipotizzare che la barriera che lo circonda lo protegga.. oppure che in questo spazio tale planetoide non sia interamente all’interno della nostra dimensione, ma si trovi a cavallo fra ambo le dimensioni.. la nostra e quella in cui il raggio ha traslato la gente di Abraxas” nel mentre digitava alla consolle 
“Quindi mi sta assicurando che si tratta realmente di un pianeta?”
“Si Capitano, sulla base dei dati a mia disposizione potrei classificarlo come un classe L?” l’addetto sembrò per un attimo bloccarsi “Oppure un classe H.. difficile essere precisi”
“In che senso è difficile essere precisi?” anche Margret si voltò verso la consolle scientifica “Non riesce a classificare questo pianeta, tenente?”
“In effetti no, non ci riesco. Mi rendo conto che possa sembrare strano ma posso dirle che sostanzialmente il pianeta appare essere un pianeta desertico di classe H per circa i tre quinti della sua superficie, ma vi sono due aree simili a delle oasi verdeggianti che mil porterebbero a classificarlo come un classe L. Questo pianeta sembrerebbe avere solo il 14% di superficie coperta dall’acqua, ci si aspetterebbe di incontrare un pianeta completamente ricoperto da una vegetazione resistente al calore ed alla siccità, ma quelle due oasi di cui vi parlavo, ognuna ampia all’incirca un quinto della superficie complessiva del pianeta, sono composte da piante che necessitano di molta acqua.. ed io non riesco a rilevare neppure falde sotterranee che ne giustifichino la crescita.. è un mistero”
“Uno dei tanti..” Hesse si alzò in piedi “Rilevate la presenza dei nostri uomini?”
“Si signore!” rispose prontamente Alluso “Rilevo la navetta ed i nostri uomini.. desidera li teletrasporti a bordo?” 
Hesse osservò il Comandante Alluso “Un momento, prima provate a chiamarli.. magari ci spiegheranno come mai si trovan..” lo sfarfallio del teletrasporto lo fermò dal proseguire a parlare e prima ancora che qualcuno potesse fare nulla il Capitano, il Primo Ufficiale ed il Comandante Alluso non erano più a bordo. 



Gaena - Superficie planetaria
D.T.  28/05/2396 - Ore 15:22

Il Capitano ed il Primo ufficiale stavano ancora ascoltando il rapporto di Carpenter e Hair, assieme a tutti gli ufficiali superiore dell’equipaggio, che erano stati teletrasportati sul pianeta quando l’Alleatore ed il Dormiente tornarono a far visita al gruppo, fermandosi al centro di loro ed osservandoli con espressione quasi divertita. Hesse aveva ascoltato le spiegazioni dei suoi uomini e, seppure non fosse pienamente d’accordo sulla loro scelta di entrare nell’anomalia, aveva deciso di rimanere in silenzio sino in fondo.

Il Comandante Hair prese la parola, schiarendosi la voce “Quindi.. per concludere possiamo dire che se risolveremo il problema della spartizione di questo pianeta fra il Dormiente e l’Alleatore, entrambi accetteranno di aiutarci ad invertire l’effetto del raggio”
Hesse e Margret si osservarono per un attimo attorno, ma fu il capitano a prendere la parola “Mi spiace, ma non esiste alcuna una soluzione senza un problema..”
“Forse non avete compreso ma su questo pianeta io e colui che voi avete chiamato Alleatore siamo in conflitto per la designazione di chi sia l’erede ufficiale di nostro padre Malark” il Dormiente intervenne osservando gli ufficiali della Tokugawa
“Esattamente” annuì prontamente l’Alleatore “E voi avete affermato di poterci aiutare a risolvere questo nostro  problema, e per questo motivo noi vi abbiamo condotto qui. Come fate ad asserire che non esiste alcun problema?”
“Perchè in effetti voi vi siete già spartiti il pianeta” la voce di Margret apparve sicura “O meglio, ognuno di voi due ha occupato quel tanto di spazio che gli interessava, lasciando tutto il resto nel suo stato normale.. entrambi avete preso possesso di circa un quinto del pianeta, a conti fatti potrebbero starvi altri tre di voi”
“Ed onestamente non credo che l’eredità sia il vostro reale problema” Hesse fece qualche passo avanti “Fatemi indovinare.. se non siete impegnati nei vostri conflitti ognuno di voi se ne sta nella propria oasi, è corretto?”
Il Dormiente e l’Alleatore annuirono “Si, esatto”
“Quindi la mia affermazione è esatta” le labbra del capitano si apriroro ad un sorriso “Il vostro reale problema è la noia e l’apatia. Tranne quando litigate non avete nulla da fare. Una volta ogni quattrocento anni vi scontrate e basta, per il resto passate un eternità soli con i vostri pensieri” scosse il capo “Non riuscirei neppure ad immaginare una cosa così noiosa” sorridendo. 
Il Dormiente osservò Hesse “Lei non può capire, questo è il mondo che scelse nostro padre dopo il suo lungo peregrinare. Non avete idea dei pericoli che possono esistere fuori da questa galassia.. fuori da questa dimensione, neppure nostro padre era pronto a ciò che vide..”
“Quando nostra madre, Gaena, morì.. lui ne fu distrutto” L’alleatore prese la parola “Portò me e mio fratello su questo pianeta, a cavallo fra due dimensioni per proteggerci da ciò che esiste là fuori” L’alleatore si osservò attorno “Questo posto è sicuro.. questo posto è casa”
Carpenter osservò i due “Vostro padre era un viaggiatore, come noi” indicando i propri colleghi “Fin da quando la nostra razza ha potuto alzare lo sguardo verso il cielo vedendo le stelle ha sognato di viaggiarvi attraverso. Non è stato facile eppure ora noi siamo qui a parlare con voi”
Hair prese la parola “E’ vero, non posso negarlo.. è pericoloso là fuori, ma in parte è proprio quello il bello” indicò l’erba attorno a sé “Io posso capire che questo posto è sicuro, ma possiamo anche dire che sia interessante? Sicuramente per un po’ può anche esserlo, ma poi? Una volta che hai contato filo per filo tutta l’erba che compone le due oasi.. che cosa vi resta da fare?” 
Margret osservò i due esseri, per poi aggiungere, “Questa rimarrà per sempre la vostra casa e qui potrete sempre tornare. Vostro padre si è trovato davanti pericoli insormontabili, ma voi non siete lui e siete in due. Invece che lottare tra di voi collaborate, vedrete che non ci saranno limiti che non potrete superare”
Il Dormiente e l’Alleatore si osservarono per un po’, prima che il primo di essi prendesse la parola “Non avevamo mai preso in considerazione la possibilità di lasciare Gaena, l’abbiamo sempre considerata la nostra seconda madre”
Il capitano li osservò ora sorridendo “E lo sarà sempre.. come ha detto il Comandante Carpenter, voi qui potrete sempre tornare” fece una piccola pausa “In più valutate la situazione attuale.. fino a ieri non ci conoscevate neppure e invece ora siamo qui a dialogare con voi” inclinando la testa osservandoli “La galassia è piena di razze simili alla nostra, non solamente pericoli” 
L’Alleatore ed il Dormiente tornarono a guardarsi fra loro “Ci avete dato molto su cui riflettere e di questo vi ringraziamo” il Dormiente fece una rapida pausa “Ora ripristineremo le cose ristabilendo l’equilibrio fra le due dimensioni, tutti coloro che sono stati inavvertitamente spostati torneranno alla propria realtà”
“Abbiamo apprezzato le vostre parole e credetemi, prenderemo in considerazione i vostri consigli” l’Alleatore annuì alle parole del Dormiente, terminando la sua frase.
Il Capitano Hesse sorrise osservandoli, ma durò pochi attimi perchè con la stessa rapidità con cui tutti gli ufficiali superiori si erano trovati su Gaena, altrettanto rapidamente furono tutti teletrasportati sulla Tokugawa, navetta compresa.



USS Tokugawa - Ufficio del Capitano
D.T.  28/05/2396 - ore 16:38

Il Primo Ufficiale fece il suo ingresso nell’ufficio del Capitano per poi accomodarsi sulla poltroncina di fronte alla scrivania “Abbiamo parlato con il Governatore del pianeta, ci ha confermato il ritorno di tutta la popolazione scomparsa. Ha voluto ringraziarci nuovamente per l’aiuto che siamo riusciti a dargli..”
“In realtà sono stati l’Alleatore ed il Dormiente a ripristinare il confine fra le due dimensioni e riportare alla realtà tutta quella gente, ma se non altro ora è finita” Hesse portò lo sguardo sul terminale “Il problema è stato risolto”
“E’ vero.. anche se..” la voce del Primo Ufficiale apparve per un attimo dubbiosa “Non credo che tutto ciò abbia dato una risposta a tutte le questioni che erano emerse.. ad esempio, cos’erano quei gusci d’uovo che erano stati trovati sul pianeta?”
Hesse fece per un attimo spallucce “Potrei ipotizzare che si trattasse di una forma di vita che viveva nell’altra dimensione.. magari, come gli abraxiani sono stati trascinati da una dimensione all’altra, anche loro hanno subito il medesimo spostamento”
“E l’essere che era apparso sulla nave?” chiese nuovamente Margret osservandolo
“Noi non abbiamo conoscenza di come fosse quella dimensione, non possiamo sapere quante e quali forme di vita potessero esistervi.. poteva rappresentare semplicemente una specie che noi non abbiamo mai visto.. una forma di vita più istintiva ed attratta dalle fluttuazioni del dilitio”
Margret annuì ma non apparve del tutto convinta “Eppure sento che alcuni punti sono rimasti comunque senza risposte”
Hesse osservò il suo primo ufficiale sorridendo guardandola “Non dobbiamo rispondere a tutte le domande. Se potessimo scoprire tutto non avremmo più uno scopo” si alzò guardando fuori dai finestroni “Prendiamo ad esempio la poesia.. ricordi? Quei pochi versi che trovai nel database e che facevano riferimento proprio ad Abraxis.. scritto in un’epoca in cui la mia razza neppure pensava di poter realmente viaggiare verso altri pianeti..” si voltò appoggiando le spalle al vetro “Sappiamo che loro padre era un viaggiatore, magari è passato da Sol III parecchi secoli fà e ha lasciato il segno.. o forse è solo una casualità” si strinse nelle spalle “A volte dobbiamo accettare che non a tutto c’è una soluzione semplice, ma una cosa è certa.. non smetteremo mai di cercare quelle risposte”




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