[Stml11] [10.05] Eliminare la zavorra
Amedeo Laudisio
amedeo.laudisio a gmail.com
Gio 23 Maggio 2019 08:02:00 CEST
Molto bello! Succedono un sacco di cose!!
Mi è piaciuto molto lo stacco da punto di vista dei membri della "cura"!
On Wed, 22 May 2019 23:39 Ilenia De Battisti, <fulmine791 a gmail.com> wrote:
> Buonasera,
>
> spero vi piaccia.
>
> Buona lettura!
>
>
>
> *****************************************
>
> Brano: 10.05
>
> Titolo: Eliminare la zavorra
>
> Autore: Ten. Cmd. Hana (Ilenia)
>
> *****************************************
>
>
> - Flashback -
>
> USS T’Karn - Plancia
>
> 6 aprile 2399, ore 10.15
>
> Tramortire il Comandante una nave stellare facendolo teletrasportare in
> una cella detentiva senza far sorgere dubbi all’equipaggio è qualcosa
> piuttosto semplice quando la maggior parte della sezione sicurezza è parte
> dell’ammutinamento, ma prima o poi il resto dell’equipaggio si sarebbe
> certamente accorto che quello stacanovista del Capitano era svanito nel
> nulla. Il Comandante Jerry Callinter lo sapeva fin troppo bene; una volta
> messa in moto l’operazione per prendere il controllo della nave avrebbe
> avuto poco tempo per agire e la prima tappa obbligata era la plancia.
>
> Salì sul turbolift assieme a quattro membri della sicurezza, l’arma era
> celata al cinturone mentre avanzava alla postazione di comando.
>
> “Cambio di rotta, dirigersi alle coordinate che vi sto inviando..” digitò
> al tastierino della postazione di comando “Curvatura 8, attivare!”
>
> Tutti i membri presenti in plancia restarono per qualche attimo perplessi,
> osservandosi fra loro senza comprendere il cambio dei piani “Signore, si
> tratta di dirigersi esattamente dalla parte opposta rispetto alla nostra
> meta.. il Capitano è stato qui poco tempo fa e aveva ribadito al Comando
> che saremmo giunti in tempo per i trattati di pace su Asgaerd”
>
> “Cambio di piani..” la voce del Comandante era asciutta, segno che non
> intendeva lasciar spazio ad eventuali obiezioni, e nel mentre gli ufficiali
> della sicurezza si disposero a raggiera pronti ad intervenire. Gli altri
> ufficiali in plancia sembravano aver intuito che qualcosa in quanto stava
> succedendo era maledettamente sbagliato, ma quando il Comandante e i suoi
> complici aprirono il fuoco finirono uno ad uno a terra privi di sensi.
>
> Il Comandante Callinter osservò gli ufficiali a terra per qualche attimo
> prima di far segno ai suoi di prendere posto alle consolle “La prima parte
> era in fin dei conti semplice.. ora passiamo al resto” si voltò alla
> consolle dei controlli ambientali e sorrise “Tenente.. li mandi tutti a
> nanna”
>
> Il Tenente si limitò ad annuire, isolando la plancia e la stiva tre per
> poi immettere forti dosi di axonon all’interno del sistema di ricircolo
> dell’aria della nave “E’ inodore, fra poco perderanno tutti i sensi ad
> eccezione nostra ed i nostri colleghi che si sono rifugiati nella stiva
> prestabilita”
>
> “Molto bene, pochi attimi e la nave sarà nostra!” il tono di vittoria di
> Callinter non sembrava condiviso dai suoi complici “Beh, cos’è quella
> faccia?”
>
> “Signore.. siamo all’incirca una trentina di persone che si sono
> ammutinati e questa è una nave stellare, non siamo assolutamente
> sufficienti per gestire questo vascello con un numero così esiguo di
> persone.. senza contare che potremmo anche tenere quegli uomini sedati ma
> per quanto?”
>
> “E se li dovessimo solo rinchiudere, quanto tempo ci vorrebbe perché
> studino un piano per riprendersi la nave o mandare una richiesta d’aiuto..
> sono nostri colleghi, sappiamo quanto sono bravi nel proprio lavoro”
>
> Callinter alzò una mano osservandoli “Di questo non dovete preoccuparvi,
> tempo un paio di giorni e questa nave avrà un nuovo equipaggio..” poi fece
> spallucce “E per quanto riguarda la zavorra, la galassia è un luogo
> immenso.. li scaricheremo su un pianeta qualsiasi”
>
>
> Alfa Centauri City - Ospedale centrale
>
> Reparto di Terapia Intensiva
>
> 7 Aprile 2399 ore 03.03
>
> La dottoressa Lory May se ne stava quasi stravaccata sulla poltroncina
> dell’accettazione sfogliando con sguardo annoiato quella serie di cartelle
> mediche quasi interminabile relativa ai pazienti ricoverati in reparto; già
> la terapia intensiva non era il massimo come area dell’ospedale, del resto
> si lavorava al solo scopo di ingannare la morte e spesse volte non ci si
> riusciva, ma finire addirittura al turno di notte era davvero l’apoteosi
> della sfortuna! Sospirò per un attimo osservando la foto del caporeparto
> posizionata alla parete con la scritta “miglior medico del mese” per poi
> scuotere la testa.
>
> Lory May si stiracchiò boffonchiando “Altro che miglior medico, quel
> bastardo fedigrafo non saprebbe riconoscere il suo naso dal culo di un
> babbuin...” il suono degli allarmi scattati all’improvviso nella sala la
> fecero scattare in piedi.
>
> Rapidamente la dottoressa si portò al terminale per controllare in quale
> stanza fossero scattati i sensori salvavita “Camera 16B.. Comandante
> Durston” pronunciò a mezza voce quelle parole per poi scattare rapidamente
> verso il corridoio di destra e correre quasi a perdifiato per raggiungere
> la stanza.
>
> Percorse quella distanza in pochi minuti ed aveva già la mano sulla porta
> quando qualcosa la fece fermare per pochi istanti; si voltò quasi d’istinto
> verso il corridoio di destra con la netta sensazione di aver visto l’ombra
> di qualcuno che si allontanava nella direzione opposta alla sua, ma chi
> poteva mai essere? Il reparto di terapia intensiva ospitava moltissimi
> pazienti ma nessuno di essi avrebbe potuto alzarsi in piedi e mettersi a
> correre per l’ospedale, già era tanto se muovevano di tanto in tanto una
> mano o un piede! Per un attimo ipotizzò che potesse trattarsi di un medico,
> un collega di qualche altro reparto, ma quale dottore sentendo gli allarmi
> salvavita avrebbe mai deciso di scappare lasciando morire il paziente? Lo
> stesso si poteva dire degli infermieri, nessuno lo avrebbe mai fatto!
>
> Scosse il capo per un attimo massaggiandosi gli occhi e maledicendo i
> turni di notte, poi sentì arrivare gli infermieri ed entrò nella stanza
> osservando i monitor.
>
> La Camera del Comandante Durston, fra allarmi sonori e visivi, sembrava
> essersi trasformata in una sorta di macabra discoteca ma oramai la
> dottoressa May non vi faceva neppure caso; la sua attenzione fu
> immediatamente attirata dal pannellino del biolettino.
>
> “Signori sapete la procedura..” Lory si mosse rapida verso il carrello
> degli strumenti “Arresto cardiorespiratorio in corso, una dose di
> lectrazina ed attivate la funzione del biolettino per la respirazione
> artificiale”
>
> L’infermiera non se lo fece ripetere e mentre iniettava il farmaco
> attivando le respirazione indotta, appoggiò sul petto del paziente lo
> stimolatore cardiaco attivandolo. Le macchine iniziarono a compensare le
> due funzioni vitali compromesse e gli allarmi si spensero quasi tutti.
>
> “Dottoressa, il paziente è cerebralmente morto..” l’infermiera fissò i
> dati restando poi in silenzio
>
> “Come è possibile? Il tempo è stato troppo breve per aversi un ipossia
> cerebrale tale da compromettere completamente il cervello.. forse era
> possibile qualche danno secondario ma.. non a questi livelli!” la
> dottoressa May rimase per un po’ a fissare i dati che scorrevano sul
> pannellino del biolettino “Possibilità di errore?”
>
> “Nessuna dottoressa, il biolettino funziona correttamente” rispose
> l’infermiera
>
> “Tutto ciò mi sembra strano, ma non sta a noi capire cosa possa essere
> andato storto.. lascio la patata bollente ai medici legali..” quindi portò
> nuovamente lo sguardo sul pannellino sospirando “Comandante Durston.. ora
> del decesso 03.07”
>
>
> Alfa Centauri City - Ospedale centrale
>
> 7 Aprile 2399 - contemporaneamente
>
> Aveva compiuto la propria missione in tempi record, aveva lasciato le
> stanze in cui era ricoverato il Comandante Durston ed aveva lasciato il
> corridoio il più rapidamente possibile, ma forse non era comunque stato
> abbastanza; Silvia Blighter si bloccò subito dopo aver chiuso dietro di sé
> la porta che la portava fuori dal reparto con la netta impressione che la
> dottoressa di turno poteva risultare una testimone scomoda, una scocciatura
> non prevista che avrebbe potuto farla finire sulla graticola. La mente
> della giovane vagliò le possibili azioni da compiere ma, dopo aver escluso
> la possibilità di tornare indietro al solo scopo di eliminare anche la
> dottoressa, riprese la sua corsa in solitario scendendo i tre piani
> dell’ospedale e raggiungendo rapidamente i complici nel parcheggio
> antistante l’edificio.
>
> “Forza, parti!” Silvia si sedette all’interno della vettura iniziando a
> riprendere il fiato
>
> Il giovane boliano alla guida non sembrava attendere altro e partì facendo
> quasi sgommare il pesante veicolo “Allora? Dalla rapidità con cui sei
> uscita mi fa pensare che qualcosa non sia andato per il verso giusto!”
>
> “Pensa a guidare Wimp, è andato tutto come doveva andare!”
>
> “Quindi perché tanta fretta?” la incalzò il boliano
>
> “Perché sono scattati gli allarmi della stanza e preferisco essere lontana
> prima che qualcuno possa iniziare a fare due più due, cosa che fra l’altro
> dovresti volere anche tu!”
>
> “Certo che.. proprio un gran sicario sei! Non hai pensato che ci potessero
> essere degli allarmi salvavita in terapia intensiva?”
>
> Silvia guardò il complice con espressione sdegnata “Mi hai preso per
> idiota? A parte che solitamente io non faccio la sicaria.. ad ogni modo
> ovvio che sapevo dell’allarme, così come lo sapeva l’organizzazione, ma era
> assolutamente necessario che il Comandante Durston morisse prima che
> malauguratamente riprendesse conoscenza e desse qualche informazione alla
> flotta!” sbuffò con espressione stizzita “Non c’era il tempo per riuscire
> ad ottenere i codici di sicurezza di un edificio civile come il maggior
> ospedale di Alfa Centauri City e quindi hanno pensato di mandarci qualcuno
> di molto rapida nel muoversi!”
>
> “O molto sacrificabile..” la corresse Wimp
>
> “Sei un bastardo!” Silvia incrociò le braccia al petto “Piuttosto, dovremo
> scoprire e tenere monitorata la dottoressa che era di turno questa notte”
>
> “Non mi dire che ti sei fatta vedere!”
>
> “Assolutamente no!” rispose con una certa veemenza Silvia “A parte che
> anche se avesse visto qualcosa, al massimo avrebbe visto un’ombra in fondo
> ad un corridoio! Oltretutto avevo il cappuccio e sapevo dove erano le
> telecamere.. non riusciranno a ricavare il mio volto da nessuna di esse! Ad
> ogni modo non si sa mai, un controllino non fa mai male e poi.. morto più,
> morto meno, chi ci fa più caso? In caso eliminiamo anche lei e fine!”
>
>
> USS T’Karn - Plancia
>
> 7 aprile 2399, ore 08.22
>
> La nave era nascosta all’interno della nebulosa J7-36 da svariate ore; il
> numero esiguo di uomini ancora abili al lavoro era insufficiente per
> permettere alla nave di operare come di consueto ma tutto stava per
> concludersi. Il Comandante Jerry Callinter sorrise soddisfatto, mentre
> seduto alla postazione di comando sentiva il suono acuto della consolle
> delle comunicazioni.
>
> “Comunicazione in entrata..” lo avvisò con tono tranquillo l’ufficiale
> alla consolle delle comunicazioni “Sono puntuali.. esattamente come c’era
> da aspettarsi da loro”
>
> “Ovviamente..” Callinter osservò il sottoposto “La Cura non è uno di quei
> patetici gruppi sovversivo nato dalla mente di qualche patetico studente
> universitario, siamo arrivati a vari livelli della società e della Flotta..
> siamo persone preparate, tutti con specifiche abilità o non avremmo mai
> avuto l’onore ed onere di far parte di un progetto così grande e
> importante..” si voltò verso lo schermo visore attendendo apparire il volto
> del suo capo ma finì per rimanere deluso
>
> “Maestro.. pensavo che a questo punto si sarebbe rivelato..”
>
> =^= A tempo debito, a tempo debito =^= una voce metallica si propagò nella
> plancia =^= Abbassa gli scudi così il tuo nuovo equipaggio potrà salire a
> bordo =^=
>
> “Si, maestro.. posso chiederle le sorti delle altre navi?”
>
> =^= La USS Stanton e la USS Amabilia sono già in mano nostra, per le altre
> è solo questione di tempo =^=
>
> “E.. per il resto dell’equipaggio?”
>
> =^= Fanne ciò che vuoi, non fanno parte dei nostri piani.. liberatevene il
> prima possibile =^=
>
> “Pensavo di lasciarli su PT-36.. è un pianeta di classe M piuttosto
> isolato, ci vorrà parecchio tempo prima che possano essere ritrovati”
> Callinter sembrava essere sulla difensiva, come se sapesse bene di dover
> giustificare con cura le proprie scelte “Sono ufficiali preparati ma senza
> ulteriori mezzi saranno solo in grado di sopravvivere, non potranno
> allertare nessuno ed il piano potrà procedere nonostante tutto”
>
> =^= E per quanto riguarda le alterazioni delle razze? =^=
>
> Callinter non sentì neppure la necessità di chiedere spiegazioni, sapeva
> bene a cosa si riferiva; le alterazioni delle razze erano tutti gli ibridi,
> ossia coloro che avevano avuto la sfortuna di nascere da due genitori di
> razze diverse. L’organizzazione aveva sempre visto di cattivo gusto
> l’esistenza di tali obbrobri perchè erano la rappresentazione vivente di
> quella perdita di unicità che stavano subendo le varie popolazioni finite
> sotto il giogo della Federazione Unita. Tuttavia, benché il Comandante
> appoggiasse l’ideale di un ritorno alla purezza razziale, non si sentiva
> pronto ad iniziare uno sterminio razziale contro coloro che erano stati
> etichettati come inquinamento dei geni razziali.
>
> L’interlocutore sembrò irritarsi parecchio nel vedere Callinter così
> titubante =^= Non sei ancora pronto a compiere quanto necessario per
> ristabilire l’equilibrio nella galassia.. =^=
>
> “Ma maestro.. si tratta dei nostri colleghi” cercò di difendersi il
> Comandante
>
> =^= Sono vite indegne di essere vissute, la morte per loro è solo una
> liberazione =^=
>
> “Cerchi di capire, Maestro.. con quelle persone abbiamo condiviso per anni
> ogni avventura e disavventura della nave, non possiamo ucciderli..”
>
> =^= Non sei ancora disposto a seguire sino in fondo il grande progetto, la
> tua mente è debole ed è per questo che non sei ancora pronto a conoscere
> chi io sia.. ma un giorno lo sarai, tutto ti sarà più chiaro =^=
> l’individuo rimase per un attimo in silenzio =^= E sia, abbandonali sul
> pianeta da te scelto.. =^=
>
>
> Alfa Centauri City - Ospedale centrale
>
> Reparto di medicina legale - Sala autoptica 3
>
> 7 Aprile 2399 - contemporaneamente
>
> Il corpo del Comandante Durston era sdraiato sul freddo tavolo autoptico
> coperto parzialmente da un semplice lenzuolo bianco; il silenzio era quasi
> assordante mentre il medico legale, il dottor Michael Capear, osservava con
> sguardo ancora assonnato la cartella medica del defunto. Dedicò all’analisi
> del corpo si e no un quarto d’ora e poi chiuse il proprio rapporto con la
> classica dicitura “morte naturale”.
>
> “Dottor Capear, buongiorno..”
>
> La voce del Comandante De Chirico fece voltare il vecchio medico con un
> leggero sobbalzo “Buongiorno a lei, giovanotto.. non credo di avere il
> piacere di conoscerla”
>
> “Sono il Dottor De Chirico, mi domandavo se fosse possibile darle una mano
> su questa autopsia.. quest’uomo aveva una grande importanza per le indagini
> sull’attentato, la sua morte è una tragedia”
>
> “Tutte le morti sono una tragedia” il vecchio medico fece un paio di passi
> verso il collega “Ad ogni modo è giunto tardi, non credo che vi sia nulla
> da trovare.. si tratta di una morte naturale”
>
> “Morte naturale??” la voce di De Chirico sembrò decisamente sorpresa “Ma..
> a suo avviso l’ipossia cerebrale non è avvenuta un po’ troppo rapidamente?
> La morte cerebrale non avviene dopo meno di due minuti d’aria.. i danni
> erano decisamente vasti considerato come sono stati prodotti”
>
> “Era un paziente della terapia intensiva, aveva subito molte lesioni a
> causa dell’attentato.. evidentemente lo stress neurale al quale era stato
> sottoposto era maggiore di quanto si fosse inizialmente immaginato, oppure
> soffriva già di qualche patologia che ha accelerato la degenerazione
> neurale.. ad ogni modo non ho trovato nulla che possa indicare una morte
> causata da azioni o omissioni altrui!” Capear osservò con espressione
> convinta De Chirico per poi procedere verso l’uscita “E in assenza di dati
> oggettivi che possano far ipotizzare un omicidio è mio preciso dovere
> indicarlo come un caso di morte naturale..”
>
> “Mi scusi collega, ma non sono del tutto convinto dalla naturalità di
> questa dipartita.. ritengo che vi sia una certa probabilità che qualcuno
> abbia voluto accelerare la morte del Comandante per assicurarsi che non
> potesse parlare”
>
> Capear si fermò ad osservare De Chirico “E di grazia, come pensa abbiano
> fatto?”
>
> “Ritengo che gli abbiano somministrato una sostanza che agiva come una
> sorta di eccitante, possiamo parlare di tossina o di droga; posso presumere
> fosse una sostanza in grado di portare ad una sovrastimolazione del
> cervello, costringendo il corpo ad accelerare il battito cardiaco.. cosa
> che ha portato al blocco cardiorespiratorio e poi a un collasso delle
> funzioni cerebrali”
>
> “Mi spiace deluderla, ma ho fatto le analisi del flusso sanguigno e non ho
> rilevato alcuna droga o tossina”
>
> “Non tutte le droghe e le tossine sono rilevabili, alcune sostanze non
> sono rintracciabili con analisi standard.. se non le dispiace vorrei fare
> un piccolo controllo aggiuntivo, tanto per fugare ogni dubbio”
>
> Capear fece spallucce andandosene “Se ha tanta voglia di perdere il suo
> tempo faccia pure, io dal canto mio ho di meglio da fare che ricercare
> sostanze inesistenti nel cadavere di un uomo”
>
> De Chirico evitò di rispondere a tono al medico legale, sarebbe stato del
> tutto inutile discutere con quell’incompetente; piuttosto si portò al
> lettino lanciando una nuova scansione standard sul corpo del Comandante
> senza individuare nulla di anomalo “Se non altro era vero, non sembrerebbe
> esserci nulla di anomalo, ma io non demordo”
>
> Passò alle analisi più specifiche, procedendo con una scansione
> submolecolare delle cellule neurali ed il bip che ottenne come risposta lo
> fece sorridere soddisfatto; osservò rapidamente i risultati della scansione
> per poi sfiorare il comunicatore “Comandante De Chirico a Capitano Hesse,
> il Comandante Durston è stato ucciso.. causa del decesso, overdose di
> tropolisina”
>
>
> Pianeta PT-36 - Luogo sconosciuto
>
> 7 aprile 2399, ore 10.36
>
> Tutti gli abbandonati della T’Karn si stavano risvegliando a poco a poco
> dall’anestesia e si osservavano attorno con un misto di sorpresa e terrore;
> nessuno di loro si sarebbe mai aspettato che il loro primo ufficiale, la
> persona con cui avevano condiviso gioie e dolori, li avrebbe abbandonati in
> un luogo del tutto isolato. Lentamente, ma inesorabilmente, tutti i membri
> dell’equipaggio dovettero fare i conti con la triste realtà: si trovavano
> in un pianeta di classe M del tutto inabitato, senza viveri e senza mezzi
> di comunicazione.
>
> “Signore..” un guardiamarina spaventato si portò dal Capitano “Ora cosa
> facciamo?”
>
> Il Capitano P’Jil non si scompose osservando ad uno ad uno i suoi uomini
> “Opteremo per la soluzione più logica.. ricercheremo il modo di renderci
> individuabili per richiedere aiuto”
>
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