[Stml13] 14.13 - Scelte Difficili
Luigi Fantin
edward.a.jenner a gmail.com
Mer 10 Set 2014 10:34:23 CEST
questa avventura ti ha veramente ispirato...
il brano è veramente molto bello. tra l'altro è talmente lungo che anche
gmail l'ha troncato, non mi era mai successo.
complimenti.
GG
Il giorno 09 settembre 2014 00:43, Luca Bonetti <ses.mcallister at yahoo.it>
ha scritto:
> USS Crusader NX 69659
> Autore: Luca
> Personaggio: Stephen McAllister
> Titolo: Scelte Difficili
> Data creazione: 08/09/2014
> Ambientazione: Sistema di Muwai
> Personaggi principali: Jenner, Shaitan, McAllister, Nazja
> Trama principale: La battaglia si risolve grazie alle nuove informazioni
> individuate dagli equipaggi federali ... si risolve anche la situazione di
> tensione Muwai-Federazione ( in realtà sono sei pagine di personaggi che si
> fanno pippe mentali prima della conclusione)
>
> ---
>
> Pianeta Muwai, Sala del Trono - 17/01/2394, ore 12:50
>
> Nazja socchiuse gli occhi in un evidente smorfia di concentrazione,
> fissando l'immagine olografica del pianeta su cui si trovavano e della poco
> lontana stella, cercando al contempo di assimilare e comprendere
> l'esposizione di McAlliser.
> Il ruolo scelto per lei prima della sua nascita le aveva permesso di
> accedere ad un'istruzione di altissimo livello, ma il suo curriculum di
> studi era pur sempre quello di un leader e capo di stato, non di uno
> scienziato, così buona parte dei termini tecnico-scientifici utilizzati
> dall'ingegnere si erano rivelati a lei quantomeno oscuri, benché l'umano
> barbuto cercasse in maniera visibile di essere il più chiaro possibile,
> riuscendoci solo in parte.
> Appena Stephen terminò la sua esposizione, Nazja volse il suo sguardo
> verso il Capo Ingegnere, scrutandone il volto alla ricerca di qualche segno
> sul suo viso che tradisse la sua eventuale malafede.
>
> "Hai detto che sarà necessario del tempo prima di riuscire a notare
> qualche effetto ... - domandò senza distogliere lo sguardo - ... quanto?"
>
> "I primi risultati potrebbero ..."
>
> "Quanto, Stephen? - tagliò corto lei, riservando all'umano un'occhiata
> tagliente. - voglio una stima realistica, non qualche ipotesi generata
> dalla speranza ..."
>
> L'ingegnere sospirò pesantemente, abbassando lo sguardo per un paio di
> secondi, prima di riprendere la parola in tono mesto.
>
> "Le stime più ottimistiche parlano di dieci, quindici anni ... - Nazja sbuff
> ò, volgendo lo sguardo nella direzione opposta - ... forse meno, ma non
> abbiamo abbastanza dati sulle capacità di recupero del vostro organismo
> ..."
>
> "La nostra specie vive a lungo ... ma posto anche che io credessi ai dati
> che mi hai mostrato ... ed è tutto da vedere ... - la donna serpente alzò
> lievemente la voce, in tono decisamente contrariato, ma non tanto da farsi
> sentire dalle guardie appena fuori dalla stanza - ... come credi che possa
> fare a convincere il mio popolo ad attendere tutto questo tempo? Saremo
> costretti a saltare a piè pari almeno due cicli!"
>
> "Tu sei la loro leader ... - replicò l'umano in tono conciliante, compiendo
> cautamente un passo verso di lei, cercando di non incalzarla troppo
> malgrado l'urgenza - ... loro si fidano del tuo giudizio e delle tue
> decisioni. Così come mi fido io ..."
>
> Nazja si produsse in un sorriso amaro.
>
> "Se credi di potermi convincere facendo leva sui miei sentimenti, ti
> sbagli di grosso ..."
>
> "Io non credo nulla. Semplicemente, so che il tuo unico interesse è la
> salvaguardia del tuo popolo ..." concluse l'Ingegnere Capo, porgendo il
> proiettore olografico verso lei, pochi attimi prima di sfiorare il
> comunicatore e scomparire in una serie bagliori azzurrognoli, esattamente
> pochi attimi prima che un drappello di guardie facesse il suo ingresso
> nella stanza.
>
> Pianeta Muwai, sotterranei - 17/01/2394 - poco dopo
>
> L'impasse in cui si trovava la squadra capitanata ora da Shaitan, sembrava
> non voler aver fine.
> I colpi scambiati tra i due schieramenti avevano continuato lentamente a
> diminuire dato che entrambi volevano chiaramente resistere il più
> possibile senza cedere terreno, ma Shaitan sapeva che la cosa non avrebbe
> potuto continuare così ancora per molto. L'andoriano era ben conscio
> infatti che i suoi uomini non avrebbero resistito più di un'ora, forse
> due in quella situazione e benchè non sapesse delle possibilità dei
> nativi, dubitava fossero in grado di resistere molto di più.
>
> =^= McAllister a Capitano ... =^= la voce dell'ingegnere capo proruppe dal
> comunicatore sovrastando di poco il rumore di uno sparo e il gemito di un
> nativo.
>
> "Mi dica che è riuscito a convincerla ..."
>
> =^= La verità è ... - l'ingegnere fece una pausa di un paio di secondi,
> proseguendo poi in uno strano tono decisamente mesto - ... la verità è che
> non lo so. Mi ha ascoltato ... ma non sono sicuro di averla convinta ...=^=
>
>
> Shaitan non rispose immediatamente, focalizzando invece la sua attenzione
> su di un fucile phaser che qualcuno gli aveva passato, esaminandone
> attentamente la polvere residua e le lievi ammaccature presenti qua e là,
> segno che quel fucile era già passato di mano più volte, probabilmente
> concentrate nelle ultime ore.
>
> "Bhe, la cerimonia dovrebbe avere inizio fra pochi minuti ...- replicò
> infine l'andoriano, predisponendo l'arma per l'azione per poi prendere
> rapidamente la mira - ... lo scopriremo subito ..."
>
> Sovrastato dai rumori del combattimento, non si accorse del fruscio che
> lentamente si avvicinava verso la sua posizione.
>
> Pianeta Muwai, Sala del Trono - 17/01/2394, ore 13:15
>
> Con un fruscio l'ultima delle vesti rituali scivolò dolcemente sulla
> schiena di Nazja, mentre Latastei, la più minuta e giovane delle sue
> ancelle, le pittava il volto nei colori rituali con un sorriso mellifluo.
> Da quando Mandrita era scomparsa qualche ora prima, lei aveva
> informalmente ma saldamente preso il comando del suo entourage malgrado non
> avesse visto più di un paio di urli nel corso della sua vita,
> probabilmente grazie all'intromissione di Saasha, che tempo addietro
> l'aveva già scelta come prediletta.
>
> "Ti vedo turbata, Volto di Muwai ... - affermò mantenendo lo stesso sorriso
> e parlando in tono amichevole. Ma Nazja sapeva che quella non era altro che
> una facciata, come per tutte le femmine che Saasha aveva proposto come sue
> dame di compagnia. Per questo lei aveva scelto Mandrita. - ... ma non devi
> esserlo, presto la Gloria di Muwai risplenderà ..."
>
> "Cosa penseresti ... - la interruppe la regina, agguantandole un polso per
> fare in modo di avere la sua completa attenzione - ... se ti dicessi che
> potrebbe esserci un altro metodo per permetterci di procreare ..."
>
> La giovane ancella assunse un espressione sconvolta, quasi come se Nazja
> le avesse rivelato uno dei maggiori orrori dell'universo.
>
> "Sarebbe un sacrilegio!"
>
> Nazja sapeva che Latastei non avrebbe mai accettato alcuna soluzione
> alternativa, ma sentiva fisicamente il bisogno di confrontarsi con qualcuno.
>
> "Ma se ci permettesse di tornare agli antichi fasti ... se ci permettesse
> di procreare nuovamente in libertà come una volta, senza l'obbligo di
> basare la nostra sopravvivenza sui capricci del Sibilante ..." si lasciò
> sfuggire Lanzai, l'ancella più giovane del gruppo, intenta a lisciare i
> capelli di Nazja. Il volto di Latastei mutò in una smorfia seccata e il
> suo sguardo divenne di fuoco mentre apriva minacciosamente la bocca,
> producendo un suono a metà tra un sinistro sibilo ed uno sputo,
> interrompendola.
>
> "Taci! Il solo pensiero sarebbe una bestemmia! - sentenziò acida nei
> confronti della povera collega, che decisamente intimorita sembrò cercare
> rifugio dietro le spalle di Nazja. Latastei assunse poi un'espressione
> contrita, riacquistando un tono più amichevole. - Mi scuso per lo sfogo
> mia signora ... Lanzai non sa quello che dice ... è risaputo che nella sua
> covata l'intellegenza scarseggia ... ma non è salutare che lei abbia
> questi dubbi prima del Grande Rito. Noi ora dipendiamo dalla benevolenza
> del Sibilante, questo è un dato di fatto che non è possibile modificare.
> Lei deve solo pensare a fare ciò che è necessario ..."
>
> "Si ... - replicò il Volto di Muwai atona. - ... hai decisamente ragione ..."
>
> Pianeta Muwai, Sala del Rito - Contemporaneamente
>
> Saasha aveva iniziato ad intonare i canti rituali assieme agli altri
> diplomatici di alto rango presenti nella stanza. Il comunicatore ancora
> attivo, perennemente connesso con le squadre impegnate nel combattimento e
> con il centro di difesa planetario, continuava a sputare fuori dati sui
> vari fronti senza sosta.
> Sapendo di essere un ottimo stratega avrebbe voluto essere là, a
> comandare direttamente la linea di difesa, ma sapeva anche se non avesse
> partecipato al rituale l'intera impalcatura di menzogne che i suoi
> predecessori avevano creato e lui aveva protetto fino a quel momento
> sarebbe crollata come un castello di carte.
> L'unica cosa che poteva fare ora era attendere, pregando che il Sibilante
> concedesse al suo popolo la forza di resistere.
>
> Uss Crusader - Infermeria - Contemporaneamente
>
> Jenner era da poco tornato al proprio posto dopo essere stato risistemato
> da uno dei suoi colleghi quando arrivò una comunicazione dal Capitano.
>
> =^= Crusader! - il medico si stupì di quanto la voce dell'andoriano
> sembrasse affaticata e ansimante - ho bisogno di ... un teletrasporto
> d'emergenza! Usate le coordinate del mio comunicatore! =^=
>
> "Signore cosa ..."
>
> Senza che potesse aggiungere altro, sul lettino che Jenner aveva davanti
> si materializzò quello che inizialmente gli sembrò poco più di un ammasso
> di carne pulsante. Non riuscì immediatamente a riconoscere i lineamenti
> femminei orrendamente deturpati da quelle ferite simili a morsi, nascosti
> da quel pastone di sangue e sabbia, ma riconobbe immediatamente l'aspetto
> serpentiforme di colei che aveva davanti.
> Fu però solo quando la donna serpente volse l'unico occhio rimasto verso
> di lui che la riconobbe.
>
> "Mandrita?"
>
> Pianeta Muwai, Sala del Rito - 17/01/2394, ore 13:42
>
> Nazja fece il suo ingresso all'interno della sala satura di vapori e di
> incensi seguita dal suo stormo di fedeli ancelle, spaziando lo sguardo
> attorno a se, esaminando attentamente lo sparuto gruppo di seguaci intenti
> nei loro canti rituali. Individuò Saasha, in prima fila a poca distanza
> dal Generale Ection e da altri membri dell'alta società Muwai che
> attendevano con trepidazione l'inizio del rito.
> Il suo entourage si fermò, rinculando poi verso l'ingresso della sala,
> mentre lei proseguiva sola verso l'imbocco della struttura che sarebbe
> diventata il suo nido, scambiando una rapida occhiata con quelli che di li
> a poco sarebbero diventati i suoi partner. Qualcosa di fisiologico e
> viscerale iniziò a ruggire prepotentemente dentro di lei, gridando con
> forza inaudita la sua volontà.
> Il battito di entrambi i suoi cuori accelerò in maniera esponenziale
> mentre le sue pupille si dilatavano e il respiro diventava più affannoso.
> L'efficienza di ogni suo senso sembrò migliorare di colpo e la sua mente
> sopraffatta da quella miriade di colori, sensazioni e soprattutto odori che
> le affollavano le narici.
> Non aveva mai sperimentato qualcosa di così potente e viscerale in
> precedenza. Un movimento di fianco a lei catturò la sua attenzione,
> costringendola a rendersi conto dei vari partners che si muovevano
> l'ingresso cilindrico del nido.
> Ne agguantò uno con dolcezza, passandogli la mano sul petto e
> lasciandogli quattro leggeri solchi sulla pelle, graffiandolo
> involontariamente mentre lo sospingeva lievemente verso l'ingresso del
> nido, respirandone a pieni polmoni l'odore pungente.
> *... umano ...*
> Aprì la bocca, intenzionata a mordergli la spalla, poi si fermò. Deglutì
> a fatica.
> Volgendosi verso Saasha con un movimento fluido e sinuoso del capo. Le ci
> vollero un paio di secondi prima di riuscire a dissipare la nebbia
> sensoriale che gli offuscava la vista, prima di riuscire a vedere il suo
> obiettivo assieme il resto dei partecipanti al rito, che, continuando nel
> loro canto, avevano iniziato una lenta processione verso l'uscita.
> Processione che venne fermata dalle guardie personali della regina qualche
> secondo più tardi.
> Saasha si volse verso di lei. Il volto deturpato dallo stupore e da
> qualcosa che Nazja riuscì ad identificare dal puzzo. Terrore.
>
> "Che cosa significa tutto questo?"
> "Che ... è arrivata ... l'ora di rinascere ..."
>
> USS Crusader, corridoi verso l'infermeria - 23/01/2394, ore 08:00
>
> Nazja seguita da una piccola parte del suo nuovo entourage, capitanato ora
> da Lanzai, sembrava trovarsi decisamente a disagio all'interno dei corridoi
> che la stavano conducendo verso l'infermeria, dove avrebbe incontrato
> Mandrita. Esattamente come aveva già fatto nei giorni passati.
>
> "Mi dispiace che le cose siano andate in questo modo ... - affermò la donna
> serpente in tono decisamente contrito, cercando di evitare il contatto
> diretto con lo sguardo dell'equipaggio intenti a fare il loro dovere - ...
> ma non posso fare altro che ringraziarvi dal profondo del cuore. Se voi non
> foste intervenuti ..."
>
> "Ciò che è successo ha segnato profondamente entrambi gli schieramenti ...
> - tagliò corto Shaitan, affrettando il passo - ... ma è il risultato che
> conta ..."
>
> Poco dopo essersi rifiutata di proseguire il Rito dell'Accoppiamento, il
> Volto di Muwai aveva iniziato ad esporre ai membri più di spicco della
> politica del suo mondo ciò che Stephen le aveva spiegato in precedenza.
> In molti avevano espresso dubbi o fatto domande a riguardo, ma altrettanti
> concordavano su di una cosa. La soluzione proposta dalla Regina era la
> reale rinascita citata nei testi sacri.
>
> Saasha, in preda al panico causato da una situazione imprevista, aveva
> cercato dapprima di far passare la regina come una pazza eretica
> controllata dai Federali, fallendo però miseramente, lanciandosi poi in
> un folle attacco diretto alla Regina.
> Le guardie non riuscirono a fermarlo in tempo, ma per Nazja, ancora in
> quello stato di ebbra estasi fisica e sensoriale, lui era poco di più di
> un fastidioso insetto.
>
> USS Crusader - Infermeria - 23/01/2394 - Contemporaneamente
>
> Stephen sospirò pesantemente, sedendo in silenzio al fianco di Mandrita,
> mentre Jenner poco distante controllava i segni vitali della donna serpente
> su uno dei monitor.
>
> "Senza il tuo intervento saremmo morti ... - affermò in tono mesto il Capo
> Ingegnere che finalmente si era deciso a visitarla, ora dopo che aveva
> saputo che la Crusader sarebbe ripartita nel giro di qualche ora e che il
> rimorso lo aveva costretto a passare un paio di turbolente notti. Prima di
> continuare, scambiò un'occhiata di sottecchi con il medico, rendendosi
> conto di quanto la scelta fatta qualche giorno prima, seppure obbligata,
> pesasse anche su di lui - ... noi pensavamo ..."
>
> "Non crucciarti, umano ... voi non siete guerrieri ... - lo interruppe
> Mandrita con voce roca e affaticata, spostando lo sguardo verso l'Ingegnere,
> ma lui era incapace di eseguire, incapace di lasciarsi alle spalle il fatto
> che lei in quella dannata grotta aveva lasciato parecchio. Aveva perso l'occhio
> sinistro e la sua androgina bellezza era stata deturpata dalla perdita di
> un seno e dalla miriade di cicatrici e morsi che ora ricoprivano il suo
> corpo. - ... se le posizioni fossero state invertite, avrei fatto lo stesso
> ..."
>
> Stephen spostò nuovamente lo sguardo verso di Jenner, sospirando. Ne lui,
> ne il medico avevano idea di come la donna serpente fosse riuscita a
> sopravvivere, dato che Mandrita glissava sistematicamente la domanda
> semplicemente sostenendo di aver semplicemente combattuto in quanto
> appartenente alla casta dei guerrieri. Forse era per lo stesso motivo che
> aveva rifiutato ogni intervento volto a restituirle, almeno parzialmente, ci
> ò che aveva perso.
>
> "Le scritture avevano ragione ... - si lasciò sfuggire con un debole
> sorriso ed un colpo di tosse - ... gli Uomini delle Stelle sono arrivati,
> ora il nostro mondo sta bruciando e presto ci sarà la rinascita ..."
>
> Benchè le antiche scritture parlassero per metafore, sembravano
> descrivere piuttosto bene la situazione politica del pianeta natale della
> donna serpente. Caduto Saasha infatti, era rapidamente caduta con lui anche
> gran parte della rete di potere che lo sosteneva, creando il vuoto e
> costringendo i vertici Muwai a cercare nuove soluzioni. Stephen aveva
> saputo dal Capitano che sul pianeta ora i venti soffiavano in favore della
> democrazia, spinti dalla regina stessa, la quale aspirava in un futuro
> prossimo di entrare a far parte della Federazione malgrado i trascorsi.
> Alcuni signorotti locali contrari a queste scelte, forse addirittura
> collusi con Saasha, avevano deciso di ribellarsi, ma il popolino era dalla
> parte della regina e questi piccoli focolai di violenza sembravano
> destinati ad ardere per una decina di giorni o poco più.
>
> Fu in quel momento che la porta dell'infermeria si aprì con un sibilo,
> lasciando entrare la piccola delegazione Muwai.
>
> Alloggi del Tenente Comandante McAllister - 23/01/2394 - Ore 17:53
>
> Stephen tirò fuori dalla tasca il piccolo medaglione ovoidale che Nazja
> gli aveva regalato qualche ora prima, rigirandoselo fra le mani così come
> aveva fatto per la mezz'ora precedente.
>
> Benchè la stessa donna serpente avesse dichiarato di provare e aver
> provato solamente una violenta attrazione fisica nei suoi confronti,
> l'ingegnere capo non riusciva a smettere di pensare che quel dono di addio
> contraddicesse quella dichiarazione, rivelando una verità non detta.
>
> Inspirò profondamente, stendendosi sul letto guardando il soffitto,
> inerme.
>
> Ora più che mai, forse grazie al lieve ronzio dei motori della Crusader
> che segnalavano il prossimo rientro nello spazio federale, sentiva un nodo
> allo stomaco ingarbugliarsi sempre di più.
>
> Benchè fosse ben conscio del fatto che tutti gli avvenimenti successi sul
> pianeta fossero frutto di un qualche tipo di condizionamento mentale,
> Stephen non riusciva a levarsi di dosso i sensi di colpa.
>
> Sensi di colpa verso Aleena, sua moglie, che aveva miseramente tradito,
> verso i suoi figli che lo attendevano a casa e perfino verso Nazja, che
> sentiva di aver semplicemente sfruttato.
>
> Sospirò nuovamente, cercando di venire a patti con la verità e con il
> senso di colpa da esso derivato. La verità che gli diceva che quel
> condizionamento mentale aveva semplicemente annullato la sua parte
> razionale, mettendo a nudo quella parte che avrebbe voluto mantenere
> nascosta, la parte che era caduta sotto l'incantesimo di Nazja appena la
> sua mano gli aveva sfiorato la guancia.
>
> Si rimise seduto sul letto, stropicciandosi il volto con le mani più
> volte, prima di fissare il vuoto al centro della stanza per un paio di
> minuti. Deglutì a fatica, conscio delle sue colpe e oppresso dal rimorso
> che portava sul groppone, poi, finalmente si decise.
>
> "Computer, apri un canale sub-spaziale ... Marte, abitazione della Famiglia
> McAllister ..."
>
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