[Stml17] [F. Bueller - 08.01] I giorni passano
Ilenia De Battisti
fulmine791 a gmail.com
Lun 7 Ago 2017 13:46:29 CEST
Brano stupendo ^_^
Finalmente Lon e Rest riescono a coesistere ^_^ credo sia già un gran passo
avanti ^_^
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Il giorno 7 agosto 2017 09:49, Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com> ha
scritto:
> Bello!
> Mi piace come sta andando avanti la storia. :)
>
> Silvia
>
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
>
> Il giorno 7 agosto 2017 09:40, Franco Carretti <ferris.bueller a mail.com>
> ha scritto:
>
>> Dato che sono gli uomini della Hope, anche se non lo sanno, ho pensato
>> che comunque avrebbero attirato guai.
>>
>>
>> =================================
>> Nuwe Berria - Zona detentiva (ubicazione ignota) - 28/07/2396 - Ore 05:22
>> I corpi di Rest e Basta giacevano raggomitolati in posizione fetale. La
>> piccola cella, che era ormai da giorni divenuta la loro casa, era
>> illuminata debolmente da una luce di emergenza posta sopra la porta.
>> Sebbene i due sembrassero profondamente addormentati, in realtà erano ben
>> svegli.
>> "Stanno arrivando..." avvertì Rest con un filo di voce.
>> "E' sicuro di farcela?" domandò Lon per l'ennesima volta sussurrando
>> senza aprire gli occhi.
>> "Il precedente tentativo è stato quasi sufficiente. Ma ci sono solo il
>> 58% di possibilità di riuscita." rispose il vulcaniano senza muovere un
>> muscolo.
>> "Bene... allora mi affido a lei." entrambi aprirono gli occhi e si
>> guardarono. Nei giorni passati in reclusione i due avevano un po' imparato
>> a capirsi.
>>
>> Rest doveva ammetere di iniziare ad apprezzare il lato silenzioso e
>> riflessivo di Basta. Rifletteva su ogni proposta cercando, per quanto
>> possibile per un non vulcaniano, di elaborare strategie e proporre idee.
>> Lon, dal canto suo, aveva ammesso con se stesso che le capacità di Rest
>> erano di molto superiori alle sue, eppure, nonostante questo, il vulcaniano
>> era molto più simile a Tucci di quanto pensasse. Come Edison, Rest sembrava
>> inciampare su problemi pratici dimostrando la sua scarsa capacità di
>> adattarsi alla vita normale. Probabilmente su una nave vulcaniana, Rest
>> avrebbe fatto faville, ma come molti della sua razza si trovava spaesato
>> quando si incontrava con la vita di gente comune che mostrava le proprie
>> emozioni. Il betazoide era certo che l'egocentricità dei vulcaniani fosse
>> solo un'armatura per non permettere agli altri di avvicinarsi troppo.
>>
>> Il gas uscì sibilando. Lon guardò ancora per un attivo il collega e poi
>> fu tutto buio.
>>
>>
>>
>> Nuwe Berria - Spolecnost Company (6° piano - ufficio 03) - 28/07/2396,
>> Ore 09:22
>> Ferris stava chattando con tre segretarie di altrettanti piani,
>> districandosi abilmente fra false promesse e buoni propositi. Erano stati
>> giorni duri per lui con quella Xyr che gli stava sempre addosso cercando il
>> più piccolo errore nella sua condotta. Fortunatamente una delle dirigenti,
>> una bionda donna d'affari, dai modi imperiosi ma dall'appetito sessuale
>> insaziabile, era dalla sua parte, vanificando ogni tentativo della sua
>> avversaria di farlo cacciare dall'azienda.
>>
>> La luce della segreteria lampeggiò in rosso mettendo subito in allarme il
>> giovane che chiuse immediatamente le finestre di chat e posizionò i faldoni
>> dei documenti ben visibili davanti a lui. Un attimo dopo un deciso bussare
>> risuonò nella stanza.
>> Ferris sospirò. "Avanti!"
>>
>> Xyr fece il suo ingresso trasportando tra le braccia una voluminosa
>> documentazione.
>>
>> "Buongiorno!" la salutò con scarso entusiasmo guardando abbattuto il
>> contenuto delle sue braccia.
>> "Non è un buongiorno signor Bueller, non lo è mai quando vengo a
>> trovarla." sbuffò lei irritata lasciando andare il faldone sulla scrivania.
>> "Che cosa ho fatto questa volta?" chiese lui sconsolato.
>> "Si tratta del tessuto che stiamo preparando per le tute degli
>> astronauti. E' un contratto enorme per la nostra azienda e non possiamo
>> permetterci errori!"
>> "E che centro io? Di questo se ne occupa direttamente l'amministratore
>> delegato."
>> "Lei però si è occupato dei materiali, guardi qui."
>>
>> La donna sfogliò qualche pagina e poi voltò la documentazione.
>>
>> In effetti sul documento c'era la sua firma, però non ricordava quella
>> documentazione. Eppure leggeva sempre attentamente quello che firmava per
>> non rischiare spiacevoli sorprese.
>>
>> "Non ricordo questo documento..." mormorò meditabondo, lasciando correre
>> sull' "immaginavo" ricevuto in risposta.
>>
>> "C'è qualcosa che non va però..." continuò "Guardi qui." Ferris voltò di
>> nuovo il documento e mostrò i dati del tessuto.
>> "Non va bene... le tute di questo tipo dovrebbero avere fibre di
>> alluminio nella loro struttura." I due si guardarono frastornati.
>> "Come ha fatto a capirlo?" chiese lui guardandola intensamente.
>> "Non lo so... mi pareva palese." Rispose lei incupendosi "Forse è
>> qualcosa che ho letto..."
>> "Beh io sono quasi certo di non aver mai letto niente di così noioso,
>> eppure ero sicuro che queste fibre non andassero bene."
>> "Ci vorrebbe qualcuno che ne sa più di noi..." propose Xyr riflessiva.
>> "Chiamiamo il Signor Tucci." propose Ferris, aprì la bocca come per dire
>> qualcosa ma poi scosse la testa confuso. "Ecco qua guardi, sulla
>> documentazione c'è il nome di uno scienziato che ci ha fatto da consulente.
>> Un astrofisico teorico."
>> "Come sapeva il nome del consulente?" chiese Xyr mentre il nome dello
>> scienziato le rimbalzava nella testa.
>> "Devo averlo letto prima..." dedusse lui poco convinto.
>> "Meglio non chiamarlo... andiamo direttamente da lui."
>>
>>
>>
>>
>> Nuwe Berria - Sterrevag Observatory (4° piano - ala est) - 28/07/2396,
>> Ore: 09:56
>> Il viaggio sulla spider di Ferris era stato molto silenzioso. Entrambi i
>> giovani erano immersi nei loro pensieri. Il giovane si sorprendeva ogni
>> tanto a guardare la collega. Un po' perchè si rendeva conto solo ora di
>> quanto fosse attraente, un po' perchè gli sembrava che le mancasse qualcosa
>> sulla testa. Un cappello forse?
>>
>> Giunti all'osservatorio i due attraversarono la grande hall schivando
>> studenti e professori che si muovevano indaffarati lungo i corridoi
>> dell'università. Chiesero informazioni ad una boriosa segretaria e presero
>> l'ascensore che li avrebbe portati all'osservatorio.
>>
>> La sala principale era gremita di studentesse nonostante non ci fosse
>> nessuna esposizione e nessuna lezione. Il posto sembrava anzi in fase di
>> ristrutturazione. Al centro dell'attenzione delle ragazze era un giovane
>> dall'aspetto terrorizzato e rosso come un peperone. Ferris sorrise
>> divertito per poi chiedersi perchè lo stesse facendo.
>>
>> "Ve lo ripeto, non sono un professore e l'osservatorio è chiuso per
>> ristrutturazione." Balbettò il giovane ingegnere cercando di spalmarsi
>> sulla parete per schivare le avances delle sue spasimanti.
>> "Sempre la solita storia..." borbottò Xyr avanzando con passo marziale.
>> "Voi! Non avete lezione?" sbraitò la ragazza come un sergente istruttore a
>> soldati indisciplinati. La filippica che ne seguì fece scappare le ragazze
>> dissolvendo la folla come neve al sole.
>> "Grazie mille signore." sospirò Doohan quando anche Ferris li raggiunse.
>> I tre si guardarono per alcuni istanti come se si riconoscessero, ma poi
>> scossero il capo come a voler scacciare una nebbia che gli offuscava i
>> ricordi.
>> "Stiamo cercando il Signor Tucci." disse Ferris per superare quel momento
>> di imbarazzato silenzio.
>> "Certo... vi accompagno." rispose il giovane facendo strada.
>>
>> Edison Ray Tucci, era immerso nei calcoli da ore. La lavagna davanti a
>> lui era piena di formule matematiche. Si stupiva di come gli fosse facile
>> comprenderne il significato, sebbene molte di esse non rientrassero nella
>> sua sfera di competenza. Non si accorse minimamente dell'ingresso delle
>> persone nel suo studio e neppure delle prime due volte che lo chiamarono.
>> "Signor Tucci!" ripetà per la terza volta Xyr portando esasperata le mani
>> ai fianchi.
>> "Lasci fare a me..." propose Ferris prendendo il documento e mettendolo
>> davanti agli occhi del giovane interrompendo così la sua visuale sulla
>> lavagna.
>> "Cosa..." domandò lo scienziato prendendo il foglio "No qui è tutto
>> sbagliato. Manca la fibra di alluminio!" disse iniziando a stendere dei
>> calcoli matematici nell'unico angolo disponibile della già piena superficie
>> nera.
>> "Signor Tucci!" sibilò ancora Xyr e Edison fece un salto girandosi.
>> "Comandan..." si fermò inciampando su quel titolo altisonante che stava
>> per sfuggirgli dalle labbra. "Scusatemi... ci conosciamo?"
>>
>> I quattro si fissarono intensamente. Era palese per tutti che ci fosse
>> una sorta di riconoscimento fra loro. Niente di effettivo, ma come una
>> specie di deja-vu o un ricordo lontano sbiadito dal tempo.
>> "Non credo..." rispose Ferris in modo poco convinto. "Comunque siamo
>> venuti qui per chiederle spiegazioni. Secondo la documentazione della
>> nostra azienda, questi sono i progetti per la costruzione delle tute
>> spaziali per il prossimo programma spaziale di Nuwe Berria. Dati che lei ci
>> ha fornito."
>> "Impossibile, io sono un astrofisico, studio la meteria celeste, non me
>> ne intendo di questa roba."
>> "Allora come ha fatto a capire che manca la fibra di alluminio?" chiese
>> Xyr incrociando le braccia al petto. All'inizio Xyr aveva pensato ad un
>> errore del progettista che poteva portare un danno economico enorme
>> all'azienda, ma quando lo aveva visto aveva subito capito che di quel
>> giovane si poteva fidare. Non capiva perchè ma se lo sentiva.
>> "Non lo so..." rispose Tucci confuso.
>>
>>
>>
>> Nuwe Berria - Esi Bhe Della Hospital - Bar dell'ospedale - 28/07/2396,
>> Ore: 10:00
>> "Buongiorno, è ancora qui?" chiese Melanne guardando il giovane che pochi
>> giorni prima l'aveva interpellata lungo i corridoi di pediatria.
>> "Oh! E' lei dottoressa!" rispose il ragazzo sorridendo.
>> "Sebbene sia onorata nel sentirmi chiamare in quel modo, è meglio se la
>> smette se non vuole farmi finire nei guai. Sono infermiera." rispose lei
>> divertita. "Ancora mal di schiena?"
>> "Si signora, i medici dicono che non ho niente eppure continua a farmi
>> male. E' sicura di non potermi dare un'occhiata? So che lei non è una
>> dottoressa, ma non so perchè sono certo che lei possa fare qualcosa."
>> "Signor... Rodriguez..." disse dopo che il giovane si presentò. "Sono un
>> infermiera e di un genere totalmente differente da quello che le serve."
>> "La prego..." gli occhi del giovane si trasformarono in due pozze
>> languide simili a quelle di un cucciolo in cerca di attenzione. Nonostante
>> le intenzioni di Melanne di sfruttare la propria pausa pranzo per leggere
>> un trattato di medicina vascolare che si era curiosamente trovata a
>> comprare in libreria senza sapere il perchè, la giovane si decise a fare un
>> tentativo.
>> "E va bene, ma solo perchè mi è simpatico." Venga con me.
>>
>> I due raggiunsero un laboratorio libero e Paulo si tolse la camicia
>> sedendosi sul lettino diagnostico. Melanne controllò l'area della schiena
>> dove il giovae sentiva dolore senza però riscontrare nessuna anomalia o
>> gonfiore.
>> "Non è che mi sta prendendo per i fondelli vero?" chiese lei guardandolo
>> con sguardo critico.
>> "Le giuro che non è come pensa, non sto cercando di appropiarmi di
>> medicine da rivendere!" esclamò subito lui mettendo le mani avanti.
>> "Non pensavo quello..." rispose l'infermiera, anche se quel sospetto
>> aveva fatto capolino non appena l'aveva incontrato. "Pensavo più ad un
>> tentativo di attaccare bottone..."
>> "Ma lei non è fidanzata?" chiese Paulo titubante. "Non so perchè ma ho
>> come la sensazione che fare la corte a lei sia deleterio per la salute."
>> Disse scherzosamente notando però lo sguardo della ragazza che si incupiva.
>> "Ho detto qualcosa di sbagliato?"
>> "No... certo che no." Eppure anche lei aveva l'impressione che qualcosa o
>> qualcuno mancasse nella sua vita. Come se l'ombra che sempre la seguiva e
>> vegliava su di lei, di colpo se ne fosse andata.
>>
>> "Si tolga le scarpe..." ordinò quasi senza pensarci per poi controllare
>> la pianta dei piedi "Ecco qua, c'è un infiammazione alla pianta del piede,
>> di certo deve avere infiammato il nervo sciatico e lei ha cambiato
>> inconsciamente la sua postura provocandosi il mal di schiena. Prenda questi
>> antibiotici." Disse prendendo delle pastiglie da un armadietto.
>> "E' sicura di non essere una dottoressa?" chiese Paulo ingoiandone una e
>> infilando le altre in tasca.
>> "Certo, sono solo un'infermiera, perchè?"
>> "Beh... sono stato da cinque medici e nessuno a minimamente pensato a
>> guardare le piante dei piedi."
>> "Strano..." pensò lei, eppure l'aveva capito subito che poteva essere
>> quella la causa solo vedendolo camminare. Come se conoscesse da sempre
>> l'andatura di quel giovane. Forse era più brava di quanto pensasse... forse
>> poteva davvero studiare medicina.
>>
>> "Senta, io mi occupo di logistica, ho una piccola compagnia di...
>> trasporti e quindi non so quanto le possa essere utile, ma se ha bisogno
>> di... qualcosa, non esiti a chiedere, farò qualsiasi cosa per ricambiare il
>> favore."
>> "Non credo, ma non si preoccupi, è il mio lavoro. Torni comunque fra una
>> settimana e le darò un'occhiata." Il giovane era sincero, ma le giuste
>> pause nella frase avevano fatto capire a Melanne che quei trasporti, alle
>> volte, non erano molto legali. Chissà perchè Melanne se l'aspettava.
>>
>>
>>
>> Nuwe Berria - Fightertown Base, pista 15 - 28/07/2396, Ore 12:34
>> Luna scese dalla carlinga del jet supersonico slacciandosi il casco.
>> Certo era solo il jet adibito alle simulazioni, ma dopo pochi secondi
>> dall'inizio del test era facile abbandonarsi alla simulazione e
>> considerarla reale. L'adrenalina scorreva ancora nel suo corpo, aveva usato
>> alcune manovre che aveva inventato durante le ore di solitudine in caserma.
>> Ore che adesso però passava in compagnia di una insegnante di scuola
>> elementare dai capelli rossi.
>> "Eih Jones che ne dici di farci compagnia a pranzo?" domandarono alcuni
>> piloti tentando l'ennesimo abbordaggio.
>> "Mi dispiace ragazzi, ma ho un appuntamento!" esclamò lei divertita.
>> "Chi è il fortunato?" La giovane indicò verso la recinzione che divideva
>> la base militare dal suolo civile dove una bellissima giovane dai capelli
>> rossi la salutò con una mano.
>> "Ecco adesso siamo veramente invidiosi, possiamo partecipare?" chiese uno
>> dei piloti, un giovane dall'aspetto sbarazzino molto famoso fra le
>> soldatesse.
>> "Mi dispiace Fer..." si fermò un attimo e si voltò guardando il giovane.
>> Per un attimo l'aveva scambiato per un altro, qualcuno che avrebbe
>> certamente fatto una battuta simile in una situazione analoga, ma chi?
>>
>> Ci rimuginò per qualche attimo, ma era come se tutti i suoni e gli odori
>> della zona facessero di tutto per distrarla e alla fine, quando raggiunse
>> la bella insegnante, si era dimenticata tutto.
>>
>> "Ciao rossa!" le due si scambiarono un leggero bacio per poi dirigersi
>> verso una colorata coperta su cui era posato un tavolo da pic nic.
>> "Tutto bene oggi?" chiese Caytlin
>> "Non quanto volare davvero, ma mi sono divertita."
>> "Hai chiesto il permesso per farmi visitare la base?" chiese la rossa
>> sorridendo.
>> "Ancora no, devo beccare l'ufficiale giusto e di buon umore. E' un
>> periodo difficile, alla base c'è il prototipo di una nuova navetta e quindi
>> i lasciapassa vengono rilasciati col contagocce. Come mai così tanto
>> interesse?"
>> "Mi piace vedere dove lavora la mia ragazza!" esclamò lei evasiva.
>>
>> Luna avrebbe voluto approfondire l'interesse della rossa, dato che la
>> stava assillando da giorni per visitare la base, ma i baci della ragazza
>> erano talmente fantastici che ben presto dimenticò cosa voleva chiederle.
>>
>>
>>
>> USS Hope - Ufficio del Capitano - 28/07/2396, Ore 14:54
>> Ferris chiuse la comunicazione con l'Ammiragliato e sospirò. Davanti a
>> loro Xyr e Strauss, seduti sulle poltroncine davanti alla scrivania fecero
>> un cenno di assenso.
>> "Non è andata male no?" chiese cercando conferma.
>> "Meglio del previsto - rispose Xyr - ha fatto un ottimo lavoro Capitano.
>> Come sempre del resto."
>>
>> I due si sorrisero e si alzarono per tornare in plancia.
>>
>> "Viene Signor Strauss?" chiese Bueller guardando l'uomo ancora seduto al
>> suo posto.
>> "Vengo ragazzi, stavo solo pensando ad altro. Andate pure!" rispose
>> allegro.
>>
>> I due giovani uscirono dalla stanza e lo sguardo sospettoso del Capitano
>> Strauss li seguì.
>>
>>
>>
>>
>> ====================================
>> Capitano Ferris Bueller
>> USS Hope - NCC-25122
>> Skype Combadge: Silente69
>> Private comunicator: ferris.bueller a mail.com
>> www.starfleetitaly.it/hope
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>> Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F.
>> Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)
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