[Stml17] [07.01] - Il passato che ritorna..

Massimo Gallo keranydd a gmail.com
Mer 29 Mar 2017 13:47:36 CEST


La "Hope" che incontra la "Esperanza".... speriamo vada tutto bene stavolta.

Ok, cretinate a parte brava Ilenia!
Gran bel brano e bella ulteriore introspezione su Rest.
Un po' per volta quella corazza vulcaniana si incrinerà definitivamente.
Ahhh che ci farà Xyr agli uomini.....

Il giorno 29 marzo 2017 13:35, Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com> ha
scritto:

> Bello! Mi è piaciuto molto. :)
>
> Silvia Br.
> ========================
> Tenente J.G. Lon Basta
> Capo Sicurezza
> USS Hope NCC 25122-A
> ========================
>
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
>
> Il giorno 29 marzo 2017 12:46, Franco Carretti <ferris.bueller a mail.com>
> ha scritto:
>
>> Brano fantastico! Mi è piaciuta particolarmente la prima parte con le
>> riflessioni di Rest.
>> Bravissima!
>>
>> *Sent:* Wednesday, March 29, 2017 at 12:44 PM
>> *From:* "Ilenia De Battisti" <fulmine791 a gmail.com>
>> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
>> *Subject:* [Stml17] [07.01] - Il passato che ritorna..
>> Ecco il mio brano,
>> spero possa piacervi ^_^
>> Buona lettura!
>>
>>
>>
>>
>>
>> *****************************************
>>
>> Brano: 07.01
>>
>> Titolo: Il passato che ritorna..
>>
>> Autore: Tenente junior grade Rest figlio di Retok (Ilenia)
>>
>> *****************************************
>>
>>
>>
>>
>>
>> USS Hope - Alloggio del tenente junior grade Rest figlio di Retok
>>
>> DT 23/03/2396 ore 13.00
>>
>>
>> Rest rientrò piuttosto rapidamente in alloggio, osservandosi attorno
>> nella più totale solitudine: era trascorsa un’altra mezza giornata a bordo
>> della Hope, un’altra mattinata segnata dall’essere nuovamente lì a dover
>> confrontarsi con Basta, con il suo essere emotivo. Non serviva essere
>> betazoide per capire come la sua presenza sulla nave non piacesse affatto a
>> Lon, ne era pienamente consapevole, e la verità era che non era l’unico
>> membro dell’equipaggio che avrebbe volentieri stappato una bottiglia di
>> spumante se non lo avesse visto tornare. Si portò verso l’armadio prendendo
>> alcune candele, doveva meditare: aveva la necessità di dedicarsi un po’ di
>> minuti per ritrovare la propria pace mentale e riavvicinarsi alla pratica
>> del Kolinahr.
>>
>> Era consapevole che sarebbe successo, e del resto era uno dei motivi che
>> lo avevano portato a rifiutare quell’incarico: in una nave con ufficiali
>> tanto emotivi, le peculiarità della sua razza lo facevano risaltare come
>> una fastidiosa mosca bianca all’interno del gruppo. Molti avevano
>> l’impressione che i vulcaniani fossero privi della capacità di provare
>> qualsiasi forma di emozione, ed in fondo alla sua specie quell’idea non
>> dispiaceva affatto: in realtà le emozioni erano parte di ogni vulcaniano,
>> ciò che li caratterizzava era la loro grande capacità di controllare ogni
>> cosa con la propria mente. Se le altre specie si lasciano guidare dal
>> cuore, questo non capita a nessun vulcaniano: è la mente che controlla le
>> emozioni, non il contrario.
>>
>>
>> Rest si bloccò per un attimo proprio mentre accendeva le candele, un
>> pensiero nella sua mente si stava facendo largo, un dubbio che
>> difficilmente sarebbe sparito così facilmente.
>>
>>
>> *Se la mente controlla le emozioni, che cosa ci faccio qui sulla Hope?*
>>
>>
>> Si sedette sul tappeto osservando le candele di fronte a sé, ripensando
>> in profondo a quell’ultima sera passata su Sol III. Aveva già deciso di
>> lasciare la Hope, aveva comunicato la propria intenzione all’ammiraglio
>> senza tergiversare, con piena convinzione, consegnando alla donna una lista
>> di navi che riteneva più adatte alle proprie peculiarità: la scelta non era
>> stata delle più semplici, ma come ogni vulcaniano aveva dato ascolto alla
>> pura logica, e le sue considerazioni lo portavano molto lontano da lì. Poi
>> si era ritrovato di fronte Xyr, ancora un po’ provata emotivamente dalla
>> lettera di Bueller.
>>
>> Nella sua mente, Rest cercò di ricordare ancora il momento in cui la
>> giovane andoriana lo raggiunse raccontandogli per filo e per segno la
>> lettera con la quale il tenente Ferris declinava l’offerta del proprio
>> incarico come facente funzione di capitano. La notizia lo lasciò spiazzato
>> e, seppure all’esterno non lo desse a vedere, non potè che constatare di
>> aver fatto un errore di valutazione: la sua logica lo aveva portato a
>> ritenere l’accettazione dell’incarico da parte di Bueller quasi una
>> certezza, toccando il 94,65% delle probabilità, eppure lui aveva rifiutato
>> quella ghiotta opportunità.
>>
>> Xyr gli riportò fedelmente le motivazioni che avevano portato il giovane
>> terrestre a prendere la propria decisione: Bueller sembrava ritenere
>> fondamentale il progetto Hope per tutelare una serie di ufficiali che,
>> privi di questa possibilità, a suo modo di vedere avrebbero finito per
>> marcire in qualche sperduta base stellare o in qualche piccolo vascello con
>> incarichi secondari. Non era dunque il progetto in sé a non essere
>> condiviso dal tenente Ferris, quanto la convinzione che la presenza sua e
>> di Xyr fosse indispensabile. In questo frangente, la decisione presa da
>> Bueller era da ritenersi il risultato della mente di un uomo calmo e posato
>> che aveva analizzato in modo logico la situazione e ne aveva tratto le
>> proprie conclusioni, non la scelta di un terrestre che, sulla base delle
>> sue considerazioni, era considerabile come un giovane oltre modo irruento
>> ed avventato.
>>
>> Il racconto di Xyr lo lasciò per svariati istanti senza parole, aveva
>> sempre avuto la certezza che al 89,78% il tenente Bueller lo ritenesse un
>> utile spina nel fianco, buono giusto giusto se vi fosse stato un problema
>> tattico da risolvere, ma nulla di più: il suo sistema logico ed anaffettivo
>> di risoluzione delle questioni lo poneva in antitesi ai suoi metodi, il che
>> avrebbe dovuto tradurre per logica la sua uscita di scena come un fatto del
>> tutto positivo: che la sua logica lo avesse portato davvero ad errare nella
>> valutazione di quel terrestre?
>>
>> Bueller aveva pensato prima di tutto ai membri dell'equipaggio e Xyr
>> sembrava esserne rimasta toccata, del resto lei non si era preoccupata di
>> pensare a cosa sarebbe successo una volta partita, esattamente come lui:
>> Rest lo dovette ammettere, l’unico pensiero che aveva fatto sulla Hope era
>> che un simile progetto fosse fallimentare per la presenza di ufficiali
>> troppo inesperti e fondamentalmente molto emotivi, non si era posto il
>> problema di quali ripercussioni vi sarebbero state per gli altri una volta
>> che quella porta si fosse chiusa. Xyr era stata chiara nell’affermare che
>> vi era un dovere che pesava sugli ufficiali superiori, ed in primis su
>> Capitano e Primo ufficiale: prendersi cura del proprio equipaggio. A conti
>> fatti il suo ragionamento era piuttosto logico ed avvalorato dai fatti: le
>> statistiche di cui era a conoscenza parlavano chiaro, il senso di sicurezza
>> aumenta del 76% la coesione dell’equipaggio, e ciò aumenta del 68% le
>> possibilità che la nave risulti preparata ad affrontare le avversità. Era
>> abbastanza evidente che Xyr ritenesse di aver mancato in quel suo dovere,
>> ma lui poteva ritenersi immune da quella critica? Avrebbe potuto citare a
>> memoria il nome ed i dati principali di tutti i curriculum dei cadetti con
>> cui era stato imbarcato sulla Hope, ma senz’altro non aveva fatto nulla per
>> proteggerli dalle sfide che aveva comportato quel progetto. Il compito che
>> si era prefissato riguardava unicamente un ragionamento squisitamente
>> tattico, in cui ogni membro dell’equipaggio occupava il posto di mera
>> pedina, null’altro che qualcosa di sacrificabile all’occorrenza: nel suo
>> lavoro non aveva mai preso pienamente in considerazione il fattore emotivo,
>> del resto per i vulcaniani era sempre stato un fattore ininfluente, ma per
>> le altre razze? L’aver ignorato volutamente un fattore a suo parere così
>> irrilevante era un suo ennesimo errore di valutazione?
>>
>>
>> Rest tornò a fissare le candele, doveva ammettere con se stesso più
>> errori di valutazione di quanti avesse mai potuto accettare, ma c’era di
>> peggio. Aveva cambiato idea quando a chiederglielo era stata Xyr: in questa
>> scelta, si era fatto convincere di restare perché la Hope aveva bisogno di
>> loro due o più semplicemente perché glielo aveva chiesto Xyr? Un pensiero
>> lo bloccò di nuovo, mentre ripensava alle parole della giovane andoriana:
>> chi aveva avuto l’idea di mandare proprio Xyr a parlare con lui? Il tenente
>> Ferris..
>>
>> Nella sua lettera, oltre a citare l’idea che le sue capacità sarebbero
>> risultate necessarie negli anni a venire per dare supporto a Xyr, asseriva
>> che il rispetto che lui nutriva nel tenente lo avrebbero spinto a
>> riesaminare l’idea di accettare l’assegnazione sulla Hope: Bueller non solo
>> era già giunto alla conclusione che avrebbe rifiutato l’offerta, ma
>> sembrava ben sapere che l’unica persona in grado di fargli cambiare idea
>> era proprio Xyr. Ma come era possibile? Come per ogni vulcaniano, non è di
>> certo tipico della sua razza dimostrare le proprie preferenze per altre
>> persone apertamente: le emozioni sono qualcosa che vanno tenute per sé,
>> vanno nascoste al mondo, eppure Bueller sapeva qualcosa.. o quanto meno lo
>> aveva intuito. Era stato così disattento da lasciar trasparire qualcosa?
>>
>>
>> Spostò lo sguardo nella stanza, soffermandosi su una delle poche olo-foto
>> della sua famiglia, che ritraeva sua madre seduta e suo padre rigidamente
>> in piedi alle spalle di lei. Il padre, Retok, continuava ad essere un
>> diplomatico di consumata esperienza, mentre la madre proseguiva
>> indisturbata la sua carriera da concertista di arpa. La sua infanzia non
>> era stata sempre delle migliori, da piccolo era difficile per lui
>> comprendere a pieno la disciplina del Kolinahr: la loro costante ricerca di
>> raggiungere la piena purificazione da qualsiasi emozione attraverso la
>> costante ricerca della logica pura, rendeva il loro metodo educativo
>> estremamente freddo e distaccato. Infondo, il loro sistema educativo era
>> profondamente logico: se i genitori non sono sempre pronti a risolvere i
>> problemi dei figli, essi saranno costretti ad imparare molto in fretta ad
>> arrangiarsi da soli, volenti o nolenti, soprattutto se ci si ritrova a
>> vivere su un pianeta ostile come Breen. La prima nota dolente nel rapporto
>> con suo padre nacque quando aveva 16 anni; la sua decisione di non accedere
>> all'Accademia delle Scienze di Vulcano per iscriversi presso l'Accademia di
>> Strategia Militare di Zakdorn non fu apprezzata in famiglia: seppure il
>> padre ufficialmente non si era mai opposto alla sua decisione, Rest aveva
>> sempre saputo che quella non era la scelta che suo padre avrebbe voluto da
>> lui. Dopo due anni, si iscrisse all’Accademia della Flotta Stellare, ma i
>> rapporti con il padre erano rimasti ancora freddi e distaccati: anche in
>> quell’occasione non vi fu un’opposizione dalla sua famiglia, ma era
>> piuttosto evidente che non vi erano neppure segni di orgoglio negli occhi
>> di suo padre. Giunto alla fine di quel suo percorso, aveva comunicato al
>> padre le sue scelte, o almeno gli aveva riferito la sua intenzione di
>> proseguire il proprio percorso su di una nave con ufficiali in prevalenza
>> della sua razza, motivando logicamente le sue scelte ed ottenendo un seppur
>> flebile segno di assenso dal padre. Ma ora le cose erano molto diverse,
>> aveva scelto di tornare sulla Hope, cosa che per il momento non gli aveva
>> ancora comunicato: sapeva che non si sarebbe opposto, neppure a quella sua
>> scelta, ma certamente non avrebbe avuto alcun appoggio. Del resto gli era
>> bastato osservare lo sguardo del tenente T’Mant, quando gli comunicò che
>> non sarebbe salito su nessuna delle nave selezionate da lui: quel malcelato
>> disprezzo per aver fatto una scelta poco logica sarebbe stato difficile da
>> eliminare dalla propria mente.
>>
>>
>> =^= Tutti gli ufficiali superiori sono richiesti in plancia =^=
>>
>>
>> Il suono dell’interfono interruppe la meditazione di Rest, tutti i
>> pensieri che affolavano la sua testa furono rapidamente repressi per
>> riassumere la sua maschera priva di ogni empatia: se avesse potuto
>> scegliere avrebbe preferito restare lì, ma conosceva i suoi doveri, quindi
>> spense le candele, riponendole al loro posto, ed uscì silenziosamente dal
>> proprio alloggio.
>>
>>
>>
>>
>>
>> USS Hope - Plancia
>>
>> DT 23/03/2396 ore 13.30
>>
>>
>> Rest entrò in plancia assieme al tenente Graahn, eseguendo un rapido
>> saluto formale e dirigendosi con passo sicuro in direzione della consolle
>> tattica. Ad un cenno del capo di Bueller, Xyr procedette ad un piccolo
>> riassunto di quanto era capitato solo pochi minuti prima.
>>
>>
>> “Quindi, riassumendo.. abbiamo rilevato un sos inviato da una delle boe
>> di emergenza della USS Esperanza NCC-0923, data per dispersa all’incirca
>> ottanta anni fa” Xyr sollevò il capo ad osservare i presenti
>>
>> “Per la precisione,  la sua scomparsa è avvenuta 86 anni fa..” la voce di
>> Rest ruppe il silenzio creatosi in plancia “Da quanto riporta il database,
>> la USS Esperanza è stata data per dispersa pochi mesi prima dello scoppio
>> della rivolta di Ganalda IV, sedata nel sangue dal generale klingon Gorak,
>> avversario politico dell’allora cancelliere Azetbur” Rest si fermò leggendo
>> in silenzio
>>
>> “C’è dell’altro, tenente?”
>>
>> Rest alzò il capo verso Bueller “Solo delle teorie, si fa riferimento ad
>> una sorta di antipatia del Capitano della USS Esperanza nei confronti del
>> popolo klingon. Stando a quanto riportato nel database, il figlio del
>> Capitano era un mercante che si è spinto troppo vicino allo spazio klingon:
>> piuttosto di accettare il loro abbordaggio ha tentato la fuga ma il suo
>> cargo è andato distrutto, nessun sopravvissuto. Vi sono state delle
>> illazioni che la Esperanza abbia avuto a che fare con la rivolta di Ganalda
>> IV, ma non vi sono prove a riguardo..”
>>
>> “E dubito che la Flotta avesse tutto questo interesse a provare un loro
>> eventuale coinvolgimento in spazio klingon” concluse Rodriguez
>>
>> “Resta da capire perché si trovino qui, in questa distesa..”
>>
>> “Vi è una probabilità del 75,4% che abbiano optato per una simile tattica
>> per sfuggire ad eventuali inseguitori.. si tratta di un’area soggetta a
>> potenti campi elettromagnetici, che disturbano sia le comunicazioni sia i
>> sensori.. quindi diviene decisamente più difficile individuare un vascello
>> qui”
>>
>> “Ne è una riprova il fatto che siamo i primi ad aver captato il loro
>> segnale dopo la bellezza di ottant’anni dalla data della loro scomparsa”
>> intervenne Caytlin “Evidentemente questi campi magnetici hanno impedito la
>> ricezione del segnale fino a che non siamo giunti abbastanza vicini da
>> essere a portata”
>>
>> Bueller annuì tornando ad osservare gli altri “Al momento ci stiamo
>> addentrando nella distesa, per individuare il punto da cui parte il segnale
>> d’emergenza. Non possiamo viaggiare troppo velocemente a causa dei svariati
>> asteroidi che transitano sul nostro percorso ma grazie alle doti del
>> tenente Jones dovremmo arrivare tra circa tre ore.”
>>
>> “Un momento capitano..” la voce della dottoressa Graahn fece voltare
>> tutti i presenti “Di che tipo di campi elettromagnetici stiamo parlando? Le
>> radiazioni alle quali stiamo andando incontro di che tipologia sarebbero?
>> Non mi dite ionizzanti..”
>>
>> Tucci intervenne prontamente “No dottoressa, si tratta certamente di una
>> radiazione non ionizzante. I campi elettro-magnetici di quest’area dello
>> spazio si trovano nella regione dello spettro elettromagnetico a lunghezze
>> d’onda relativamente grandi e frequenze relativamente basse, di conseguenza
>> trasportano una quantità di energia tale da non essere in grado di rompere
>> i legami chimici tra molecole”
>>
>> La dottoressa parve tirare un sospiro di sollievo “Molto bene, una
>> radiazione ionizzante sarebbe stata sufficientemente potente per rompere i
>> legami del dna, ad ogni modo ci tengo a ricordare a tutti che anche le
>> radiazioni non ionizzanti sono pericolose per qualsiasi organismo biologico
>> se l’esposizione prosegue per un lungo lasso di tempo.. vi esorto, quindi,
>> a soffermarci il minor tempo possibile e poi uscire da quest’area”
>>
>> “A quali rischi andiamo incontro esattamente?” la domanda di Rodriguez
>> anticipò di poco i dubbi di gran parte dell’equipaggio
>>
>> Graahn sospirò per un attimo “Ovviamente dipende dai tempi di permanenza
>> in quest’area, nonché la razza del soggetto.. dato che vi sono razze più
>> sensibili o meno a seconda del pianeta di provenienza, ad ogni modo i
>> sintomi iniziali potrebbero andare da problematiche psicologiche, come un
>> anormale aumento dell'ansia, che può sfociare in depressione o in tendenze
>> al suicidio, oppure problemi fisici, come disturbi del sonno, irritabilità,
>> nausea e diminuzione della libido: il problema più grave che potremmo avere
>> inizialmente è dato dai disturbi circolatori, che già di loro possono
>> comportare problematiche più o meno serie, come sensazione di freddo alle
>> estremità, gonfiore agli arti inferiori, stanchezza, cianosi, pressione
>> alta, mal di testa, vertigini e perdita della memoria” fece una breve pausa
>> “Infine, un’esposizione maggiore potrebbe aumentare le probabilità che
>> insorga un tumore”
>>
>> Bueller alzò  il capo “E se polarizzassimo gli scudi?”
>>
>> “Soluzione fattibile” rispose Doohan “Ma decisamente momentanea, potremo
>> allungare il periodo di esposizione sicuro solo di 12 ore.. al massimo di
>> una giornata, non di più”
>>
>> “E non vi sono soluzioni al problema?” Xyr prese la parola tornando a
>> guardare la dottoressa
>>
>> “In caso di emergenza resta sempre l’elettrozina, ma si tratta di una
>> soluzione che non durerebbe per molto.. inoltre non credo serva ricordare
>> che potrebbe curare gli effetti, ma non può eliminare le radiazioni”.
>>
>> Bueller annuì osservando la dottoressa “In questo caso cercheremo di
>> essere molto rapidi”
>>
>> “Ma non troppo” la voce di Lon attirò su di sé l’attenzione “Non sappiamo
>> nulla di cosa ci stia aspettando, potremmo trovare solo una boa di
>> emergenza.. potremmo trovare l’Esperanza.. o potremmo finire diritti dentro
>> una trappola” fece una piccola pausa “Siamo in un’area in cui le
>> comunicazioni sono impossibili, se dovessimo essere attaccati chi lo
>> verrebbe mai a sapere?”
>>
>> “Devo concordare con l’analisi del tenente Basta” Rest prese la parola
>> “Suggerisco di non andare immediatamente sul punto da cui proviene il
>> segnale ma di tentare di analizzare l’area con i sensori..”
>>
>> Bueller annuì “Capisco, c’è altro?”
>>
>> Rodriguez fece un colpetto di tosse “Io sconsiglierei di avvicinarci
>> troppo a prescindere.. anche nel caso in cui vi sia solo una boa o la
>> stessa Esperanza”
>>
>> “Per quale motivo, tenente?” Caytlin osservò il collega
>>
>> “Molto semplice, quella nave è qui da più di 80 anni.. possiamo
>> ipotizzare che sia stata colpita? Bene.. ma se non è così deve esserci
>> qualcosa che non le ha permesso di lasciare questa area! Non è che stiamo
>> per andare ad impantanarci pure noi?”
>>
>> Bueller sospirò nuovamente osservando i presenti “Tenente Dohaan, tenente
>> Tucci.. mettetevi all’opera, ho bisogno che migliorate il più possibile la
>> portata e l’efficienza dei sensori.. tenente Jones, arresti la nave ad una
>> distanza di sicurezza dal punto di emissione del segnale d’emergenza”
>>
>>
>>
>>
>>
>> USS Hope - Plancia
>>
>> DT 23/03/2396 ore 16.00
>>
>>
>> Quasi tutti gli ufficiali superiori erano ancora in plancia, all’infuori
>> di Dohaan e Tucci che erano ancora in sala macchine per tentare di
>> migliorare l’efficienza dei sensori, e della dottoressa Graahn che era
>> andata ad allertare le squadre mediche d’emergenza. Il silenzio regnava
>> sovrano, venendo interrotto solo di tanto in tanto da alcuni rapporti
>> sull’aumento o sulla diminuzione dei campi elettromagnetici.
>>
>>
>> “Siamo al limitare della distanza di sicurezza” la voce di Luna fece
>> voltare tutti i presenti
>>
>> “Analisi dell’area interessata ed intorno alla nave, non voglio alcuna
>> sorpresa”
>>
>> “La portata dei sensori è stata migliorata dello 0.9% ma resta ancora
>> molto al di sotto degli standard” Rest iniziò a digitare alla consolle “Ad
>> ogni modo rilevo la fonte del segnale.. si tratta di una boa di emergenza”
>>
>> “La Esperanza?” chiese Xyr voltandosi verso il tattico
>>
>> “Non ve n'è traccia alcuna, il che potrebbe essere positivo.. non rilevo
>> neppure gli eventuali relitti”
>>
>> “Pensa che sia stata distrutta?” intervenne Caytlin
>>
>> “Difficile da dirsi, senza dati è difficile tentare una proiezione delle
>> probabilità.. ad ogni modo le ipotesi più solide sono la distruzione della
>> Esperanza, una sua cannibalizzazione oppure una sua confisca ed utilizzo
>> della stessa.. magari al di fuori dello spazio federale..”
>>
>> “Potrebbe anche darsi che lo stesso equipaggio abbia mantenuto il
>> controllo della nave, trasformandola in una nave generazionale?” chiese
>> Caytlin curiosa
>>
>> Rest annuì “Sì, non posso escluderlo.. anche se rimarrebbe la domanda del
>> perché non siano tornati in spazio federale”
>>
>> Rodriguez fece spallucce “Forse non vogliono essere trovati”
>>
>> “Se così fosse sarebbe profondamente illogico aver lasciato una boa di
>> emergenza attiva. Essa comporta, per sua natura, un aumento del rischio di
>> attirare l’attenzione di un vascello federale nell’area” Rest stava ancora
>> digitando alla consolle “Signore, dalle analisi devo ritenere che  la boa
>> sia stata lanciata compatibilmente in un lasso di tempo che va da 90,34 a
>> 76,54 anni fa. Ha impattato con svariate rocce spaziali, ma il nucleo non è
>> stato lesionato e dalle scansioni sarei portato a credere che, con una
>> probabilità del 89,34%, vi siano state salvate delle informazioni”
>>
>> “Possiamo scaricare i dati al suo interno?” chiese Bueller
>>
>> “No, i campi elettromagnetici disturbano i sistemi”
>>
>> “E tentare un teletrasporto?”
>>
>> “Da questa distanza no” intervenne Rodriguez “Ma se fossimo un po’ più
>> vicini…”
>>
>> Bueller sbuffò “Rilevate qualche rischio ad avvicinarci?”
>>
>> Sia Luna che Rest scossero il capo “I sensori non segnalano alcuna
>> anomalia spaziale che possa interagire con i sistemi propulsivi, a parte i
>> già identificati campi elettromagnetici”
>>
>> “Molto bene, allora avviciniamoci.. appena presa la boa andiamocene di
>> qui” Bueller tornò a sedersi osservando un po’ tutti i membri della
>> plancia. Ci vollero alcuni minuti, ma quando vide lo sguardo soddisfatto di
>> Paulo che, quasi miracolosamente, aveva recuperato la sonda, si alzò
>> “Cadetto Jones, andiamocene di qui.. rotta verso la starbase..” si bloccò
>> di colpo sentendo la consolle tattica bippare
>>
>> “Signore, nave in avvicinamento.. i sensori della nostra nave hanno un
>> raggio molto limitato, quindi il vascello deve essere molto vicino alla
>> nostra posizione” la voce di Rest fece spalancare gli occhi a tutti gli
>> altri presenti
>>
>> “Vascello? Di che vascello si tratta?” Bueller si avvicinò alla consolle
>> tattica
>>
>> “Sto verificando” Rest digitò rapido alla consolle “Si tratta di un
>> vascello federale.. la NCC-0923”
>>
>> Il resto della plancia si guardò in faccia per poi prorompere tutti “E’
>> la Esperanza!”
>>
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>> Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F.
>> Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)
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