[stml19] [MEX 15.15] Psicologia Spicciola
Lt.Cmdr. Dorian Ristea
dorian.ristea a gmail.com
Gio 24 Maggio 2018 13:27:04 CEST
Oh! Chiedo venia, non avevo visto altre citazioni.
Grazie a tutti di nuovo, troppo buoni!!!
2018-05-22 12:54 GMT+04:00 Capt. Michael L. Kiron <michaelkiron a gmail.com>:
> Ottima chiusura... Grazie Gianluca.
> C'è giusto un punto che devo verificare con i brani precedenti, ovvero la
> parte dell'olofilm che è stato già citato...
>
> Michele
>
> Il dom 13 mag 2018, 13:56 Lt.Cmdr. Dorian Ristea <dorian.ristea a gmail.com>
> ha scritto:
>>
>> Ciao a tutti!
>>
>> Scusate per il lieve ritardo, ma mi sono fatto un attimo prendere la
>> mano e... be', praticamente ho chiuso la missione :O
>>
>> Eccovi il papiro, buona lettura e... note a pie' di pagina come sempre!
>>
>> -------------------------------------
>> START OF TRANSMISSION
>> -------------------------------------
>>
>> ----------------------------------------------
>>
>> TITOLO: 15.15 – Psicologia spicciola
>>
>> AUTORE: Gianluca/Ristea
>>
>> PRECEDENTE: 15.14 – Asparagi cotti al microonde
>>
>> ------------------------------------------------
>>
>>
>>
>> *** Navetta Danube, Sezione 2, venti minuti dopo ***
>>
>>
>>
>> Gregory Cooper lavorava febbrilmente sulla radice, alternandosi tra
>> tricorder, due D-Pad e un altro arnese che l’ammiraglio Squiretaker,
>> appena entrata nella stanza, non riconosceva.
>>
>> “Come procede?”, chiese Vanessa, rompendo il silenzio.
>>
>> Cooper sussulto’, quasi lasciando cadere il tricorder. La vecchia e’
>> piu’ silenziosa di un gatto, quando vuole, penso’.
>>
>> “Lentamente!”, sbraito’. “Perdo piu’ tempo a rispondere a tutti quelli
>> che mi dicono come procede il lavoro che a farlo, il lavoro!”
>>
>> Per una volta, Vanessa decise di non controbattere e lasciargli
>> l’ultima parola… anche perche’ l’ennesima decontaminazione che
>> l’Ufficiale Scientifico aveva dovuto subire una volta messo in salvo
>> era stata una punizione abbastanza adeguata.
>>
>> Quasi come se avesse udito telepaticamente i suoi pensieri, Cooper
>> scrollo’ le spalle e sbuffo’. “Ho quasi finito. Ho fatto tutto quello
>> che potevo. I dati della radice sono adesso catalogati a livello
>> chimico, fisico e biologico fino a livello molecolare. Ancora poco”,
>> disse, schiacciando qualche tasto sull’arnese sconosciuto, “e inviero’
>> la parte finale alla Wayfarer.”
>>
>> Rimise a posto l’arnese e, preso il tricorder e puntatolo contro la
>> radice, la infilzo’ con un bisturi.
>>
>> “E finalmente avremo un diserbante per quest’erbaccia”, ghigno’.
>>
>>
>>
>> In un’altra sezione della navetta, il guardiamarina Koinos osservava
>> silenziosamente i suoi colleghi che discutevano tra di loro
>> animatamente gli avvenimenti recenti.
>>
>> Questa navetta sta diventando decisamente affollata, penso’.
>>
>> Gli altri marinai e sottufficiali, approfittando dell’assenza di
>> Cooper o di altri superiori – inclusa la Squiretaker, che ancora non
>> sapevano esattamente come trattare e a cui, nel dubbio, riservavano la
>> deferenza dovuta ad un ammiraglio in carica – stavano rimuginando
>> sulla morte del povero Valsen.
>>
>> All’udire i dettagli della fine del giovane marinaio, Koinos si senti’
>> gelare dentro fino al midollo.
>>
>> Se sopravvivo, presentero’ le dimissioni all’istante, si disse.
>>
>>
>>
>> *** USS Wayfarer, Plancia, alcuni minuti dopo ***
>>
>> Kiron osservava sul monitor il bozzolo impenetrabile in cui la
>> creatura vegetale si era nascosta. Nonostante la relativa vittoria
>> ottenuta, tutto era ancora da vedersi. L’essere stava assorbendo acqua
>> a livelli ancora maggiori e tutto faceva presagire un’attacco
>> imminente.
>>
>> Sapere che i suoi uomini erano tutti al momento al sicuro, tra navetta
>> e sotterranei di Albatross, era comunque una consolazione. L’ultimo
>> giochetto contro la morte di Wu e Cooper, appreso a giochi fatti, gli
>> aveva fatto venire i sudori freddi. Ma almeno ne era valsa la pena.
>>
>> E proprio in quel momento Ichigawa lo distolse dai suoi pensieri.
>>
>> “Capitano, comunicazione dalla Danube! Il Comandante Cooper ci ha
>> inviato l’ultimo file”, disse la giovane ufficiale.
>>
>> “Ottimo! Sezione scientifica, ci siete?”
>>
>> =/\= Si’, capitano. =/\=
>>
>> “Procedete con il piano del comandante. Fateci sapere quanto preparato
>> dobbiamo sintetizzare.”
>>
>> =/\= Ricevuto, capitano. Avremo bisogno di circa due ore per capire
>> che tipo di agente creare e passare i dettagli al Comandante Ristea.
>> =/\=
>>
>> “Fate prima che potete. Due ore potrebbero essere troppe”, disse Kiron.
>>
>> Il piano era stata un’idea di Vaitor e Cooper. La creatura era, a
>> quanto si poteva capire, di natura prettamente vegetale, e pertanto
>> poteva essere attaccata da agenti chimici. Ottenere un campione della
>> creatura e cercare di sintetizzare un agente attaccante non sarebbe
>> stato facile, ma era fattibile.
>>
>> L’unica grande incognita era sapere se avrebbe funzionato. La creatura
>> poteva essere geneticamente immune al preparato. Ma era un rischio che
>> dovevano correre, penso’ Kiron. Non potevano nuclearizzare il pianeta
>> ma neanche lasciarlo alla merce’ di questo parassita.
>>
>> Aziono’ nuovamente il commbadge. “Capo, cosa mi dice?”
>>
>> La voce di Ristea rispose, piu’ roca del solito.
>>
>> =/\= Che vorrei una vacanza. =/\=
>>
>> “Richiesta respinta. Che altro?”
>>
>> =/\= Override della programmazione dei replicatori ultimato, ma per
>> fare questo abbiamo dovuto smettere di lavorare al ripristino degli
>> scudi. =/\=
>>
>> L’idea di usare i replicatori per produrre il diserbante era venuta,
>> ovviamente, a Cooper, cosciente del fatto che i mezzi della sua
>> sezione per la produzione di massa di… be’, qualsiasi cosa, erano ben
>> limitati.
>>
>> “E’ un rischio che sono disposto a correre. Quanto agente puo’ essere
>> prodotto dai replicatori in questo momento?”
>>
>> =/\= Dal momento in cui la Sezione Scientifica ci passera’ la formula,
>> circa 90 litri al secondo, usando tutti i replicatori sulla nave e
>> convogliando tutto alla sezione siluri. =/\=
>>
>> Nessuno dei due emise a voce le domande che entrambi si stavano
>> facendo. L’agente sara’ effettivo? E se si’, la quantita’ prodotta
>> bastera’?
>>
>> “Grazie Capo, mi faccia sapere quando la formula va in produzione.”
>>
>> =/\= Aye aye, Capitano. =/\=
>>
>> Dietro di lui, silenziosamente, Ichigawa lavorava febbrilmente alla
>> consolle, un’idea pazza – a suo parere – in testa.
>>
>>
>>
>> *** Pianeta Albatross, ingresso dell’ascensore sotterraneo, venti
>> minuti dopo ***
>>
>> “Buona fortuna”, disse Alisha. Porse la mano a Rumar, che la strinse.
>>
>> “Non siamo un popolo religioso”, continuo’. “Ma se lo fossimo,
>> invocheremmo chiunque lassu’ perche’ il vostro piano funzioni.”
>>
>> Krell e Julia, intabarrati nella loro tuta anticontaminazione, annuirono.
>>
>> “La nostra proposta e’ sempre valida”, disse Rumar. “Potremmo iniziare
>> la prima fase in…”
>>
>> Alisha lo interruppe, sorridendo. “Apprezzo lo sforzo, Comandante”,
>> disse. “Ma come le ho gia’ detto, non posso lasciare il mio popolo qui
>> in pericolo.”
>>
>> Rumar annui’ di nuovo, a denti stretti. Lui e la dottoressa
>> Squiretaker avevano proposto di teletrasportare tutti gli abitanti del
>> pianeta in fasi, richiamando altre navi dalla Flotta Stellare, ma
>> l’intero processo avrebbe richiesto settimane… tempo che non avevano.
>> Ma almeno, nel caso in cui i mostri vegetali avessero deciso di
>> attaccare in massa, potevano salvare centinaia di persone. Ad ogni
>> modo, la decisione di Alisha era inamovibile.
>>
>> Julia si giro’. La barella per Erjn era pronta. La consigliere,
>> stabile ma ancora incosciente nella sua tuta, era pronta per il
>> trasporto. “Krell, dobbiamo andare.”
>>
>> Rumar, un’espressione decisa sul volto, accenno’ e si rivolse ancora
>> una volta ad Alisha.
>>
>> “Faremo tutto il possibile, glielo assicuro. Spero di tornare qui con
>> tutti voi salvi.”
>>
>> “Grazie, Comandante. A presto.”
>>
>> Una volta inserita la barella di Erjn, Rumar e Julia entrarono
>> nell’ascensore, questa volta senza scorta. Le porte si chiusero sul
>> volto coraggioso e ottimista di Alisha.
>>
>>
>>
>> *** USS Wayfarer, Ponte 12, quasi due ore dopo ***
>>
>>
>>
>> Ristea correva come un matto da una parte all’altra della nave,
>> scansando quei pochi membri del personale attualmente non in servizio
>> – il che, in una situazione di allarme giallo, sono ben pochi.
>>
>> “Tania, dimmi che il ponte 9 e’ sotto controllo!”, disse al commbadge,
>> continuando a correre.
>>
>> La voce della sua numero 2 – che praticamente considerava una pari
>> grado – si fece sentire subito, chiara. =/\= Produzione a piena
>> portata, tutto ok. =/\=
>>
>> “Oh, meno male”, si disse, mentre si infilava in un altro turbolift. I
>> replicatori stavano producendo agente diserbante a tutto spiano. Il
>> problema e’ che non era cio’ per cui erano stati strettamente
>> programmati di default per fare, per cui esprimevano la loro
>> disapprovazione nell’unico modo che conoscevano: andando in shutdown.
>> Quelli particolarmente arrabbiati, esplodendo.
>>
>> “Squadra 3, danni?”
>>
>> =/\= Due dei sette replicatori sono andati =/\=, disse Carlos Moreno.
>> =/\= Stiamo lavorando agli altri cinque, dovremmo riuscire a farli
>> tornare in linea in 5 minuti. =/\=
>>
>> “Ricevuto. Dite a Yoxx e alla sua squadra di tornare in Sala Macchine
>> appena finiscono col ponte 12, abbiamo bisogno di scudi nel caso in
>> cui… ma che diavolo?!?” Ristea non ebbe modo di finire la frase: uno
>> scossone violento lo fece cadere sul pavimento del Turbolift, che si
>> fermo’.
>>
>> Fuori dalla Wayfarer e tutto intorno ad Albatross, il mondo era
>> precipitato nel caos.
>>
>>
>>
>> *** USS Wayfarer, Plancia, nello stesso istante ***
>>
>> “Non c’e’ piu’ tempo, Capitano, dobbiamo iniziare a sparare!”, disse
>> Vaitor.
>>
>> Kiron annui’. Sullo schermo, lo spettacolo di un’immensa ondata verde
>> che si agitava sulla superficie di Albatross, creando terremoti e
>> maremoti, cambiando l’intero assetto geografico del pianeta, era allo
>> stesso tempo terribile e suggestivo.
>>
>> Nel tempo stesso, saette di luce partivano indistintamente dalle varie
>> isole verdi planetarie, al cui centro il bozzolo della creatura –
>> principale o unica – brillava senza sosta, colpendo la Wayfarer quasi
>> per caso.
>>
>> “I tunnel di Albatross staranno collassando”, ringhio’ Rumar.
>>
>> “Energia a tutto quello che resta degli scudi. Prepararsi a lanciare
>> la soluzione!” disse Kiron.
>>
>> Krell era una maschera di rabbia. “Non ho mai provato tanto odio per
>> la natura come oggi”, disse. Lui, Julia, Erjn e il resto della
>> spedizione erano riusciti ad imbarcarsi su una delle navette e tornare
>> a rotta di collo sulla Wayfarer.
>>
>> “Siamo finalmente d’accordo su una cosa, Comandante”, disse Cooper.
>> Anche lui, Wu, l’ammiraglio Squiretaker e le altre navette erano
>> rientrate. Per fortuna, penso’, visto il barrage di plasma sparato
>> dalla creatura.
>>
>> Kiron si giro’ verso Vaitor. “Fuoco!”
>>
>> Immediatamente, una serie di missili carichi di agente – rudimentali
>> per certi versi, ma funzionali – partirono dalla Wayfarer, puntando
>> direttamente il bozzolo in cui il mastodontico albero/creatura si era
>> nascosto.
>>
>> Tutti colpirono il bersaglio, rilasciando appena a contatto una
>> sostanza giallastra contro il bozzolo liscio e uniforme della
>> creatura, e iniziando a corroderne la struttura.
>>
>> “Funziona!”, disse Wu, stringendo i pugni. Sullo schermo, il bozzolo
>> si contorceva e l’azione distruttiva a livello planetario sembrava
>> diventare ancora piu’ incoerente.
>>
>> Dopo alcuni secondi, l’azione dell’agente sembro’ rallentare, anche se
>> la creatura aveva smesso di lanciare saette. Tuttavia, i terremoti
>> continuavano.
>>
>> “Non funziona”, disse Julia, la voce carica di frustrazione.
>>
>> Kiron non toglieva gli occhi dallo schermo. “Signor Cooper, che ne pensa?”
>>
>> “L’agente sembra funzionare, rilevo ingenti danni alla struttura del
>> bozzolo”, disse, lavorando sulla sua console, “ma probabilmente non e’
>> abbastanza in termini di quantita’. Quel dannato cespuglio lo sta
>> contrastando con tutte le sue forze.”
>>
>> “Possiamo lanciarne di piu’?”
>>
>> Ristea, in Plancia anche lui, scosse la testa. “Abbiamo sparato tutto
>> quello che avevamo. Se forziamo ancora i replicatori, rischiamo di
>> esplodere anche noi.”
>>
>> “Stiamo continuando la produzione”, disse Vaitor, “ma piu’ di un
>> missile ogni 2 minuti non possiamo fare.”
>>
>> “C’e’ qualche modo per aumentarne l’efficacia?”
>>
>> “Purtroppo no”, disse Vaitor.
>>
>> Un silenzio frustrato pervase la Plancia, consapevole che ogni secondo
>> significava sofferenza e morte per la gente di Albatross, intrappolata
>> nel sottosuolo, condannata ad una fine da topi.
>>
>> Dietro di Kiron, Ichigawa sembro’ prendere una decisione. Alzo’ uno
>> slider sulla sua consolle e clicco’ un pulsante.
>>
>> “Bombardiamolo, Capitano”, disse Cooper.
>>
>> “Nuclearizziamolo”, disse Vaitor.
>>
>> “E ridurre Albatross a un cumulo di macerie?” rispose Kiron.
>>
>> “Che importa se rimarra’ un cumulo di macerie, se non ci sara’ nessuno
>> per constatarlo?”, disse Rumar. “Albatross e i suoi abitanti stanno
>> morendo!”
>>
>> Kiron, il peso del mondo sulle sue spalle, annui’.
>>
>> “Signor Vaitor, prepari tutto il fuoco disponibile, partendo con i
>> torpedo. Miri al bozzolo prima di tutto e ventaglio da propagare a…”
>>
>> “Un attimo, Capitano!”, disse Rumar. “Guardi!”
>>
>> Sullo schermo, gli ufficiali della Wayfarer osservarono esterrefatti
>> il bozzolo fermarsi, e non contorcersi piu’. L’effetto dell’agente,
>> non piu’ contrastato, dissolse lo strato protettivo nel giro di pochi
>> secondi, per poi attaccare il mastodontico albero. Kiron e gli altri
>> videro l’albero letteralmente consumato dall’agente diserbante,
>> ingiallire e dissolversi.
>>
>> I terremoti, noto’ Rumar con una leggerezza nel cuore che quasi gli
>> tolse il fiato, erano finiti. Una macchia gialla si sparse velocemente
>> ovunque sulla superficie del pianeta, distruggendo tutto cio’ che
>> rimaneva del parassita alieno, lasciando intatta la flora e fauna
>> locale.
>>
>> “Non riesco a crederci”, mormoro’ Julia. Vanessa, al suo lato, le
>> strinse la mano.
>>
>> “Non capisco”, disse Kumar. “E’ come se la creatura avesse smesso di
>> combattere all’improvviso.”
>>
>> “Capita, quando le si ricorda cosa ha perso”, disse Ichigawa dalla sua
>> postazione. Tutti si girarono.
>>
>>
>>
>> *** Pianeta Albatross, Albatross City, sotterranei – sezione 4/A, due
>> giorni dopo ***
>>
>> Il governo di Albatross, o quello che ne rimaneva, aveva iniziato il
>> piano di ricostruzione con l’aiuto della delegazione della Flotta
>> Stellare.
>>
>> Krell Rumar e Alisha camminavano senza fretta nel tunnel deserto, le
>> pareti bianche iridescenti di luce trasmessa da cristalli verdi.
>>
>> “Il nostro popolo vi sara’ riconoscente in eterno”, disse Alisha, in
>> quella che si sarebbe potuta definire una salopette di ciniglia ma che
>> – come Krell aveva avuto modo di apprendere – era in realta’ la tenuta
>> di gala degli Albatrossiani. “Ci vorranno anni, forse decenni, per
>> riavere il pianeta che ricordavamo”, continuo’, “ma grazie a voi, ne
>> abbiamo la possibilita’.”
>>
>> “Avrete tutto il nostro appoggio”, disse Rumar. “Le comunicazioni di
>> ieri dalla Federazione dicono che il primo carico di aiuti a breve
>> termine dovrebbe arrivare con una flotta di navi cargo tra una
>> settimana al massimo.”
>>
>> Un nervo sulla mandibola tradiva le sue emozioni. “Mi dispiace non
>> poter fare di piu’ e prima”, disse, pensando alle centinaia di
>> migliaia di morti e ancor piu’ feriti.
>>
>> Julia Squiretaker e la sua squadra avevano preparato un avamposto di
>> prima emergenza in uno dei tunnel principali di Albatross City. In
>> coordinazione con i presidi medici locali – chiamarli ospedali, aveva
>> detto Julia, era un eufemismo – la dottoressa aveva messo su un
>> progetto che, per quanto una goccia nell’acqua, avrebbe potuto salvare
>> migliaia di vite in quei primi fondamentali momenti dell’emergenza.
>> Dottoressa che, nonostante consigli prima e rimbrotti poi da parte di
>> Krell, non dormiva da due giorni, correndo da una parte all’altra,
>> tricorder e hypospray alla mano.
>>
>> Alisha si fermo’, guardandolo in viso. “Ci avete ridato la speranza”,
>> disse, accarezzandogli una guancia. “E’ piu’ che abbastanza.”
>>
>> I loro volti si avvicinarono.
>>
>>
>>
>> *** USS Wayfarer, ufficio del Capitano Kiron, il giorno dopo ***
>>
>>
>>
>> Al trillo smorzato del campanello di ingresso, Kiron distolse lo
>> sguardo dal rapporto che stava leggendo.
>>
>> “Entri, Tenente.”
>>
>> Il Tenente Ichigawa entro’ nella stanza, quasi titubante.
>>
>> “Mi ha fatto chiamare, Capitano?”
>>
>> “Si’. Si accomodi”, disse Kiron, indicandole la poltrona di fronte
>> alla sua scrivania.
>>
>> Michael incrocio’ le dita. “L’ho convocata per farle sapere che la sto
>> proponendo per una menzione speciale. Quello che ha fatto durante la
>> missione e’ ammirevole…”
>>
>> Ichigawa rimase a bocca aperta. “Wow!... Voglio dire, grazie Capitano…”
>>
>> Kiron alzo’ una mano. “…anche se non ho dimenticato il fatto che ha
>> agito di sua volonta' senza consultarmi. Per quanto approvi
>> l’iniziativa personale, quello che ha fatto poteva avere conseguenze
>> disastrose. L’essere avrebbe potuto reagire in maniera assolutamente
>> diversa, ed ora non saremmo qui a discuterne.”
>>
>> “Me ne rendo conto, Capitano. Mi dispiace”, mormoro’ Asuna.
>>
>> “Tuttavia”, continuo’ Kiron, “ha dimostrato acume, intuizione e una
>> buona dose di coraggio. Ha pensato fuori dagli schemi, e questo le ha
>> permesso di salvare un intero pianeta… semplicemente applicando
>> psicologia spicciola ad un essere vegetale”, sorrise.
>>
>> Ichigawa arrossi’, non sapendo cosa dire.
>>
>> “Mi dica di nuovo, cosa le ha dato l’idea?”
>>
>> Asuna si illumino’ in volto. “Be’, all’inizio mi sembrava una cosa
>> stupida, ma mentre analizzavo tutte le comunicazioni emesse dalla
>> pianta madre, quella che ci aveva attaccato, una volta decodificato lo
>> schema comunicativo-chimico, non riuscivo a togliermi dalla mente la
>> frase che ci ha permesso di sbloccare tutto…”
>>
>> “’Allontanatevi dal piccolo’”, disse Kiron.
>>
>> “Esatto!”, si infervoro’ Asuna. “Come mai, se l’intero pianeta era
>> circondato da questa assurda vegetazione, l’essere si rivolgeva al
>> singolare? Perche’ ‘il piccolo’ e non ‘i piccoli’, o ‘la mia prole’…
>> c’era una relazione particolare, capisce?”
>>
>> “L’intero pianeta era gestito da due intelligenze… madre e figlio.”
>>
>> Asuna annui’. Il giorno prima, Cooper e la sua squadra avevano
>> accertato (“rovistando tra compost puzzolente”, era stata l’esatta
>> definizione dell’Ufficiale Scientifico) che tutta la vegetazione
>> aliena del pianeta afferiva ad un unico cervello, quello dell’albero
>> principale (“il Figlio… di che, non lo posso dire”, sempre Cooper),
>> tramite una complessa struttura di radici attraverso le quali i
>> messaggi chimici venivano immessi come in una gigantesca rete neurale.
>>
>> “Allora ho iniziato a decodificare a ritroso non solo i messaggi
>> diretti, ma anche quello che all’inizio sembrava rumore di fondo, ma
>> che in realta’ erano comunicazioni tra madre e figlio”, disse.
>> “C’erano solo questi. Nessun altra entita’. Allora ho pensato, la
>> madre e’ arrivata fin qui per fare di questo pianeta il suo nido… e
>> conficcarci suo figlio. Il legame tra i due, se avesse avuto anche una
>> minima somiglianza tra quello che si instaura tra la maggior parte
>> delle specie galattiche, doveva essere molto forte.”
>>
>> “E qui arriva il colpo di genio”, sorrise di nuovo Kiron.
>>
>> “Be’, diciamo un’intuizione”, arrossi’ Asuna. “L’attacco col pesticida
>> aveva bisogno di una spinta in piu’ per essere effettivo. E ho pensato
>> che un modo possibile di prendere la creatura in contropiede, dal
>> momento che se la madre era intelligente, doveva esserlo anche lei…
>> era praticamente di farle sentire appieno il lutto che aveva appena
>> subito. Quand’ero piccola”, continuo’, “vidi un olomovie di serie B in
>> cui le piante emettevano feromoni per indurre umani al suicidio…
>> stupido, certo, ma forse questa volta potevamo fare il contrario.”
>>
>> Lo sguardo di Ichigawa si induri’. “Ho trasmesso tutte le
>> comunicazioni filtrate e registrate tra madre e figlio, dritte sul
>> bozzolo, nello stesso modo in cui le avevamo ricevute. Una dietro
>> l’altra.”
>>
>> “Ha praticamente bullizzato la creatura”, disse Kiron.
>>
>> Ichigawa scrollo’ le spalle. “La gente di Albatross stava morendo.”
>>
>> “Si rende conto che l’alieno avrebbe potuto reagire aggressivamente,
>> invece di resistere al pesticida?”
>>
>> “Si’, Capitano. Oppure le comunicazioni potevano semplicemente non
>> passare attraverso il bozzolo, o la creatura avrebbe potuto
>> semplicemente ignorare il tutto. Ho semplicemente cercato di fare
>> qualcosa per aiutare”, mormoro’ Ichigawa. “Non c’e’ molto che un
>> ufficiale alle comunicazioni possa fare in generale in casi come
>> questi”, disse, “ma per una volta, dovevo tentare.”
>>
>> Kiron la fisso’ in silenzio per qualche momento.
>>
>> “E la sua scommessa e’ stata vinta”, disse infine. “Congratulazioni,
>> Tenente. La sua inventiva ci ha tirato fuori da una brutta
>> situazione.” Kiron sorrise, porgendole la mano. Ichigawa la strinse.
>>
>> “La prossima volta, comunque, mi faccia sapere quando ha qualche altra
>> idea. In genere non mordo”, sorrise Kiron.
>>
>> Ichigawa arrossi’ di nuovo. “Sissignore.”
>>
>> “Molto bene. Puo’ andare, tenente.”
>>
>> “Si’, signore… grazie di nuovo.”
>>
>> Ichigawa saluto’ e usci’ dall’ufficio, che torno’ al suo silenzio
>> ovattato, rotto soltanto dal flebile, costante ronzio dell’impianto di
>> areazione.
>>
>> Kiron, un lieve sorriso ancora sul volto, riprese a leggere il suo
>> rapporto. Dopo qualche minuto, un trillo familiare gli fece azionare
>> il commbadge.
>>
>> "Dovresti stare ancora a riposo, Erjn."
>>
>> "Non riesco a dormire", disse la voce ancora provata del consigliere
>> Kublik.
>>
>> "Devo chiedere alla dottoressa Squiretaker di aumentare la dose di
>> antidolorifico?"
>>
>> "No", rispose Kublik. "Vieni tu qui e raccontami una storia."
>>
>> Il sorriso di Michael si espanse ancora di piu', e spense il commbadge.
>>
>>
>> -----------
>>
>> THE END
>>
>> -----------
>>
>>
>>
>> EPILOGO
>>
>> *** USS Wayfarer, ufficio Risorse Umane, ponte 18, nello stesso istante
>> ***
>>
>> Con la sua solita tazza di te’ fumante sulla scrivania, il cranio coi
>> pochi capelli canuti illuminato dalla luce artificiale della stanza,
>> il tenente Wahlberg stava esaminando, lentamente ma inesorabilmente,
>> tutte le pratiche inevase finora sul suo Pad. L’ultima emergenza, in
>> cui come per suo ruolo aveva dovuto sostenere da addetto agli
>> armamenti, specialita’ siluri fotonici (“il perfetto antidoto alla
>> noia di dover star dietro ai lamenti di tutti”, si disse quando si
>> offri’ volontario venticinque anni prima), lo aveva messo in arretrato
>> un bel po’.
>>
>> Per velocizzare il lavoro, inizio’ a fare quello che normalmente
>> faceva quando era indietro – leggere in diagonale. Molte delle
>> pratiche sarebbero state evase, anche se qualcuna sarebbe stata
>> saltata… be’, dopo un po’ di tempo, sarebbe ripassata pure lei. In
>> genere ci mettevano due o tre mesi per ritornare su nella pila.
>>
>> Sfortunatamente, la richiesta di trasferimento immediato del
>> guardiamarina Koinos fu tra le vittime.
>>
>>
>>
>> ---------------------
>>
>> END OF TRANSMISSION
>>
>> -------------------------
>>
>> NOTE:
>> - Spero il papiro vi sia piaciuto, la storia era ad un punto cosi'
>> avanzato che le parole sono praticamente uscite fuori da sole! Grazie
>> Marco e tutti i predecessori, spero di aver fatto una chiosa degna
>> della vostra storia.
>>
>>
>> All comments welcome,
>>
>> Gianluca
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