[stml19] 17.08 – Julia Reis Squiretaker – Sensazioni

Capt. Michael L. Kiron michaelkiron a gmail.com
Gio 19 Mar 2020 10:43:13 CET


Molto carino... mi è piaciuto. Complimenti Vanessa.
Domanda: ma perché non mi mettete mail le date stellari? :-(
Un'osservazione: credo che gli ammiragli in pensione non portino
l'uniforme. Lo si è visto in TNG e anche su Picard.

Non ci bastava nonna Squiretaker, ora vuoi portare a bordi nipotini e altri
parenti olografici ... ma che sei una borg? :-P

Il brano è online
<http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Wayfarer/main.php?include=viewlogs_2.php&missione=165&viewlog=8>
.

Grazie per il contributo.

Michele

Il giorno dom 15 mar 2020 alle ore 14:36 Vanessa Marchetti <
hazyel91 a gmail.com> ha scritto:

> *17.08 – Reis Squiretaker – Sensazioni*
>
>
>
>
> *Sygma Draconis, Lantaris 05/09/2398, ore 14.56*
>
> Iniziava ad essere stufa.
>
> Da ore le avevano lasciato a fianco il corpo esanime del povero
> ambasciatore Tellarite come monito, ma questo non la impauriva.
>
> La motivava..
>
> Lei non aveva mai sperimentato ciò che avevano passato quei carcerati,
> quello era inconfutabile..
>
> Era anche vero che nessuno di loro aveva visto tante guerre quante ne
> aveva viste lei..
>
> Se pensavano fosse una semplice vecchina si sbagliavano di grosso.
>
> Quello che l’aveva schiaffeggiata, poi.. l’avrebbe pagata carissima.
>
> Stando a lungo in quella posizione, iniziavano a farle male tutte le
> giunture.. per quanto golosa, la sua alimentazione era attentamente
> bilanciata per affrontare pericoli come l’artrite o l’artrite reumatoide.
>
> Le sue ossa, nonostante tutto, erano ancora in buona salute e così anche
> la sua muscolatura di supporto.. tuttavia.. stare sei ore bloccata a
> terra.. non le stava certo facendo del bene.
>
> Se non altro, aveva potuto comprendere meglio la situazione contingente.
>
> Il Generalissimo Hurlet si era impossessato di Lantaris, portandosi dietro
> tutti i carcerati e buona parte degli ex galeotti facente parte del
> cosiddetto governo di quella sperduta colonia.
>
> Se si stavano preparando all’abbordaggio, erano riusciti a portare dalla
> loro anche la guardia planetaria, quindi qualsiasi atto lei o il suo
> seguito avessero anche solo in testa di fare sarebbe stato stroncato sul
> nascere.
>
> Eppure Hurlet, eccezion fatta per l’Ambasciatore, e probabilmente per lei,
> non sembrava essere incline a colpire nessuno degli altri prigionieri.
>
> Per convincere Kiron alla resa, infatti, avrebbe potuto uccidere o
> torturare uno qualsiasi degli uomini e delle donne alla sua mercé.. ma non
> l’aveva fatto.
>
> Come non aveva ucciso lei.
>
> L’avrebbe potuto fare in qualsiasi momento.. ma, nella sua lucida follia
> di vendetta, non aveva certamente trascurato il fatto che quella vecchina
> lì a ginocchioni portasse l’uniforme col grado di Vice Ammiraglio.
>
> Lui non poteva sapere che lei fosse in pensione..
>
> L’avrebbe usata come arma di scambio.
>
> Hurlet sapeva benissimo che, anche distruggendo la Wayfarer, non sarebbero
> mai potuti rimanere su Sygma Draconis a lungo.
>
> La Flotta Stellare non l’avrebbe tollerato.
>
> Mantenerla in vita serviva anche a quello: avere una buona carta da
> giocare per una via d’uscita.
>
> Sul perché aver lasciato in vita anche chi era con lei.. beh lì il
> ragionamento dell’anziana Reis Squiretaker era stato indubbiamente più
> lungo.
>
> A sentire parlare Hurlet con Kiron, tuttavia, i suoi vecchi neuroni si
> erano messi in moto ed aveva compreso: con lei c’erano solo dei
> Guardiamarina.. al massimo Tenenti Junior Grade.. più i due suoi fidati
> collaboratori che, però, in quel frangente indossavano uniformi generiche,
> come semplici piloti.
>
> L’odio di Hurlet era sempre stato rivolto contro i piani alti della
> Federazione.
>
> Odiava Kiron e l’indifferenza che lui e gli altri avevano dimostrato nei
> suoi riguardi.
>
> Odiava i Capitani di allora che, prima, non avevano mosso un dito per
> aiutarli a salvare la Wayfarer e poi se n’erano lavati le mani al posto di
> difendere l’operato suo e degli altri guidati da quel pover’uomo del Dottor
> Keller.
>
> Odiava i suoi propri ex colleghi ed i loro responsabili di sezione che si
> erano vicendevolmente coperti con la famosa sindrome Yellow Sub Marine.
>
> E sicuramente odiava più di tutti l’Ammiraglio Santiago artefice, assieme
> a Kiron, della sua rovina.
>
> La sua repulsione verso i gradi della Flotta Stellare lo avevano portato a
> farsi chiamare Generalissimo, non Comandante, non Capitano, non
> Ammiraglio.. ma usare un grado tipicamente in uso alle forze terrestri.
>
> Anche i suoi scagnozzi li aveva promossi seguendo la stessa inclinazione
> mentale.
>
> L’odio di Hurlet, però, si fermava e non arrivava ai gradi di più bassi
> della catena di comando della Flotta: nella sua mente, probabilmente, li
> considerava, come era successo a lui, semplici pedine, manovrabili prima e
> sacrificabili poi.
>
> Se fossero rimasti tutti tranquilli, non avrebbe fatto loro del male.. per
> lo meno non subito..
>
> E questo dava loro tempo.
>
> Sì.. tempo, ma per fare cosa?
>
>
>
> *USS Wayfarer, Ponte 4*
>
> *05/09/2398, ore 15:02*
>
> L’attacco era iniziato.
>
> Le navette usate nel centro carcerario, unitamente a quelle governative di
> Lantaris, stavano arrivando in massa.
>
> Qualcosa di già visto, in tanti per attaccare postazioni ristrette ben
> difese.
>
> Sheeval Wu non temeva quello.
>
> I suoi uomini ne avrebbero falciati decine prima di cadere ad uno ad uno..
>
> Ciò che temeva era l’equipaggio ridotto della Wayfarer e l’impossibilità a
> muoversi.
>
> Anche i più grandi strateghi difensivi potevano sempre mutare approccio a
> seconda dell’evolversi dello scenario che avevano di fronte.
>
> Lei non poteva farlo.
>
> O, per lo meno, non in maniera efficace.
>
> Aveva studiato ogni possibile mossa e contromossa.. la sua mente ribolliva
> di possibilità per limitare l’impatto ai suoi: avrebbe potuto far
> disattivare i sistemi dei phaser degli assedianti, avrebbe potuto stordirli
> con gas anestetizzanti.. ma, purtroppo, la Wayfarer non era nella
> condizioni per poterle dare una mano.
>
> In più era sicura che il loro avversario non era uno sprovveduto: un folle
> sicuramente, ma non un ingenuo.
>
> Anche lui faceva parte delle forze della sicurezza.. certamente si era
> arrugginito o non poteva conoscere i nuovi protocolli della Flotta in
> materia, ma se era riuscito ad impossessarsi di una prigione federale di
> massima sicurezza e portare dalla sua quella banda di ex tagliagole del
> governo di Lantaris..
>
> La Wu doveva perlomeno riconoscergli che sapeva il fatto suo.
>
> Aveva assegnato ai suoi vice tutte le squadre che poteva, integrandole con
> elementi di altre sezioni, per garantire loro anche immediato supporto sia
> infermieristico sia alle operazioni nel caso fossero stati costretti a
> ripiegare.
>
> L’ordine che aveva dato era semplice: ogni falla dello scafo era una
> frontiera.. ed ogni frontiera in qualsiasi ambito veniva da sempre
> considerata sacra ed inviolabile.. non la si poteva discutere, la si doveva
> difendere.
>
> Un vecchio grande saggio militare recitava che l’invincibilità stava nella
> difesa, la vulnerabilità nell’attacco.
>
> Il fatto che Hurlet avesse cambiato quello che sembrava essere il piano
> originario andava esattamente in quella direzione.
>
> Se era disposto a sacrificare i suoi uomini in un abbordaggio, voleva dire
> che la sua preda più ambita, il Capitano Kiron, stava sfuggendo alla
> cattura.
>
> Sheeval sperò che il suo ufficiale in comando non cascasse nella trappola:
> arrendersi per salvare il suo equipaggio non avrebbe agevolato la loro
> situazione..
>
> Sarebbe stata l’occasione per rimuovere i raggi traenti e farli
> precipitare ed esplodere al contatto con l’atmosfera a causa di
> quell’enorme sasso invisibile.
>
>
>
> *USS Wayfarer - Laboratorio scientifico*
>
> *05/09/2398, ore 15:05*
>
> L’intuizione della Ichigawa aveva fatto immediatamente scattare tutte le
> rotelline mentali del Comandante Cooper.
>
> Non aveva ancora la benché minima idea di come fare, ma se avessero potuto
> inviare un segnale in grado di rimbalzare sul sasso contando su quella
> specie di fenomeno di ferromagnetismo individuato dalla collega delle
> comunicazioni..
>
> Un segnale in grado di far in qualche modo brillare, per così dire, la
> superficie del sasso invisibile, beh.. allora l’armamento dello Yacht del
> Capitano avrebbe potuto agire come un bisturi.
>
> Certo dipendeva tutto dalla mira di Kiron.
>
> Troppo vicino allo scafo e li avrebbe fatti saltare in aria, mentre troppo
> lontano non avrebbe migliorato la situazione..
>
> Dovevano calcolare esattamente un punto di rottura che garantisse alla
> Wayfarer di rimanere integra compensando coi motori il peso residuale della
> parte di sasso rimasta nel proprio scafo.
>
> Sempre ammesso che la sezione ingegneria riuscisse a rimettere in linea i
> motori.
>
>
>
> *USS Wayfarer – Sala Macchine*
>
> *05/09/2398, ore 15:08*
>
> I colpi di phaser fra attaccanti e difensori rimbalzavano cupamente dai
> sistemi di ascolto.
>
> Ristea aveva chiesto di potenziare l’apparato di ricezione in modo da
> poter agire più rapidamente nel caso di richieste di soccorso.
>
> Non che potesse distaccare più di un ingegnere per richiesta, ma il capo
> Operazioni gli aveva assicurato il pieno appoggio dei suoi..
>
> Holtznagel aveva approntato un team ristretto di gestione emergenza,
> mentre la restante parte dei suoi effettivi li aveva messi a disposizione
> della Wu, di Ristea e della Squiretaker.
>
> Coloro a supporto della sezione sicurezza dovevano garantire l’energia
> necessaria per ostacolare l’avanzata nemica e garantire il supporto vitale
> necessario.
>
> Quelli a supporto della Dottoressa, dovevano garantire la piena
> funzionalità dei sistemi medici per consentirle di salvare vite e rimettere
> in piedi i feriti in grado di combattere.
>
> Quelli a supporto di ingegneria dovevano accendere un cero a qualche
> divinità e sperare che le richieste di intervento non richiedessero loro il
> dono dell’ubiquità.
>
>
>
> *USS Wayfarer – Plancia*
>
> *05/09/2398, ore 15:11*
>
> Rumar si sbiancava le mani a furia di stringere forte il braccioli della
> poltrona del Capitano.
>
> Era solo: Kiron lontano, la Kublic a sostenere Cooper, così come pure la
> Ichigawa, Vaitor era sceso con tutti i suoi a dar man forte alle squadre
> della sicurezza guidate dalla Wu.
>
> Holtznagel aveva praticamente requisito la sala tattica approntando un
> centro di controllo operazioni di emergenza con gli uomini che aveva
> valutato come indispensabili.
>
> Una missione, che doveva essere di routine ad equipaggio ridotto, si stava
> tramutando nella possibile fine di tutti loro, la distruzione della
> Wayfarer e di uno smacco enorme per la Flotta Stellare.
>
> Krell era preoccupato per i suoi amici, colleghi, sottoposti.. si
> arrovellava nella speranza di aver dato tutte le disposizioni necessarie al
> fine di predisporre al meglio quella difesa disperata.
>
> E, nonostante tutto ciò che albergava di triste e macabro nel suo animo,
> doveva dare il buon esempio.. doveva ostentare sicurezza, tranquillità,
> empatia, spirito del dovere e di sacrificio.
>
> La sezione Comando e navigazione aveva il doppio degli effettivi in
> plancia. Uno tecnicamente a riposo e l’altro in servizio attivo. Il primo
> gruppo era stato pensato per essere pronto a subentrare ai colleghi di
> qualunque sezione presenti in plancia.
>
> Era un azzardo.. ovviamente, ma dovevano rischiare.
>
>
>
> *USS Wayfarer – Ponte 11 - Infermeria d’emergenza*
>
> *05/09/2398, ore 15:14*
>
> Il trasferimento d’emergenza dal ponte 7 al ponte 11 era stato un
> disastro.. coi teletrasporti bloccati, si era dovuto procedere
> manualmente.. e l’operazione era ancora in corso.
>
> Il caos era enorme.
>
> Medici e MOE sciorinavano informazioni a raffica, infermieri ed operatori
> sanitari correvano per i corridoi portando barelle e le attrezzature
> necessarie.
>
> Il tutto era come un labirinto con mille frasi, urla, imprecazioni,
> informazioni contrastanti dovute alle necessità contingenti.
>
> Questo labirinto aveva un centro nevralgico, in cui tutto pareva
> propendere.
>
> Capelli biondi raccolti dietro, mascherina chirurgica addosso, camice e
> guanti.
>
> Tutto arrivava concentricamente attorno a quella figura come in attesa di
> una salvezza insperata.
>
> Gli occhi di Julia Reis Squiretaker, di un celeste azzurrissimo,
> rivelavano tutta la sua determinazione, ma anche la stanchezza.. si era
> trovata in una situazione peggiore di quella quando era sulla USS Chimaera,
> ma aveva un laboratorio perfettamente attrezzato.
>
> Ora si trovava a dover organizzare una marea impazzita di persone su, non
> una, ma due infermerie del tutto inadeguate: la prima perché occorreva
> smobilitarla, la seconda perché occorreva renderla operativa.
>
> Gli uomini e le donne del Capo Operazioni si stavano letteralmente
> dannando l’anima per fare il prima possibile, ma l’energia disponibile era
> poca, il tempo pochissimo e le urgenze impellenti.
>
> Julia ripensò alla promessa fatta al giovane Guardiamarina.
>
> Gli aveva promesso che non gli sarebbe successo nulla.. ma l’aveva già
> rimandato in servizio a combattere il nemico arrembante.
>
>
>
> *USS Wayfarer, Ponte 5*
>
> *05/09/2398, ore 15:17*
>
> “Sono entrati!”
>
> =^=Evacurare i feriti e riorganizzarsi=^= ordinò la Wu
>
> “Negativo signora.. non possiamo resistere, non in questa postazione e con
> questi effettivi! Hanno aperto una breccia nelle paratie stagne.. sono
> dotati di respiratori e protezioni contro i phaser.. inoltre stanno
> attaccando con mine da cava.. se stabilizzano una testa di ponte, si
> potranno riversare in massa”
>
> =^=Ritirarsi! Ponti 4 e 6=^=
>
> “Squadra 1: ripiegare!”
>
> “Squadra 2: ritirarsi!”
>
> “Squadra 3: sparate a ventaglio, coprite l’arretramento!”
>
>
>
> *USS Wayfarer, Ponte 6*
>
> *05/09/2398, ore 15:20*
>
> “Spedite quei farabutti nello spazio!” ordinò Vaitor ai suoi prima di
> sentire la conversazione della perdita del ponte 5 “Voi tre, aprite
> portello 6/5G4.. presto! Fateli entrare!”
>
> =^=Sono al sicuro?=^= domandò la Wu
>
> “Roger! Attivazione immediata campo di forza livello 10 ponte 5”
>
> =^=Ehi non abbiamo tutta quella energia=^= protestò Ristea dall’ingegneria
>
> “Dorian, o così o non avremo più la nave!”
>
> =^=Ok via libera!=^=
>
> “Attivare”
>
> Una serie di piccole esplosioni riempirono il ponte 5. Poi il silenzio..
>
> =^=Qui Holztnagel.. rilevata assenza forme di vita sul ponte interessato..
> ma vi sono danni collaterali al ponte 4 e ponte 6.. probabilmente avevano
> già iniziato ad attaccare le paratie o il danno strutturale preesistente
> era più grave del previsto.. il nostro insano ospite, invece, pare essere
> del tutto indifferente=^=
>
>
>
>
> *Sygma Draconis, Lantaris 05/09/2398, ore 15:23*
>
> “Farabutti! Bastardi! Perché diavolo vendete cara la pelle per quel
> codardo di Kiron? E’ scappato con la coda fra le gambe il vigliacco”
> esclamò Hurlet fuori di sé, mentre si arrovellava sul da farsi.. sapeva di
> non poter rischiare troppi dei suoi o non l’avrebbero seguito.
>
> “Ordinate di lasciar cadere la Wayfarer.. avvicinatela alla sua
> destinazione finale.. portateli vicini al punto di non ritorno.. ma
> tratteneteli lì”
>
>
>
> *USS Wayfarer, Ponte 11 – Infermeria d’Emergenza*
>
> *05/09/2398, ore 15:26*
>
> “Dottoressa aiuto!”
>
> “Precipitiamo!”
>
> “Fateci scappare!!!”
>
> “Arrendiamoci!!!”
>
> Julia sapeva che il panico, una volta apparso, si sarebbe tramutato in una
> follia di gruppo.. la sua mente galoppava alla nonna in pericolo, al
> paziente che aveva sotto intervento in quel momento ed al parapiglia
> generale.. chiese il silenzio.. ma nessuno la sentì.
>
> Nessuno finché il suo paziente, un Tenente della Tattica appena portato
> dal ponte 5 per una brutta ferita da phaser alla spalla.. non iniziò a
> urlare.
>
> A Julia ci volle qualche istante per comprendere che quel ragazzone biondo
> non stava urlando di dolore, ma gridando di stare zitti.. di smetterla.. di
> lasciarla parlare.
>
> Si trovò a fissare quel trentenne dagli occhi di ghiaccio, dai capelli e
> barba color del fieno, con infinita gratitudine.. e ripensò velocemente che
> quella non era stata l’unica volta che lui le aveva prestato attenzioni.
>
> Tutti piccoli gesti, mnemonicamente da lei registrati, ma che non aveva
> mai connesso gli uni agli altri.
>
> Lo guardò di nuovo in viso e si trovò gli occhi di lui piantati nei
> propri.
>
> Non era quello il momento, ma, se fossero tutti sopravvissuti, beh.. forse
> sua nonna avrebbe avuto finalmente un buon partito da esaminare per avere
> dei bis nipotini.. certo l’età fra di loro poteva gridare vendetta.. almeno
> dieci anni di differenza.. e lei era la più vecchia.
>
> Si riscosse da quei pensieri come se si fosse soffermata per ore in quella
> riflessione.
>
> In realtà erano passati pochissimi istanti.
>
> Tutta l’infermeria guardava a lei e Julia riprese a parlare, con voce
> pacata, ma a timbro abbastanza forte:
>
> “La paura è una compagnia costante per noi che lavoriamo in infermeria..
> così come lo è per coloro che imbracciano i phaser per difenderci.. o
> coloro che usano le armi delle navi.. come per coloro che hanno il peso del
> comando in plancia in quanto sanno che ogni loro mossa può portarci alla
> rovina.. tutti noi accettiamo questa paura.. questa compagnia.. declinatela
> in mille modi diversi.. abbiamo imparato ad accettarla e ciò chi ha resi
> più forti di quanto pensavamo prima.. ora chiedo a voi.. a voi tutti.. il
> sacrificio del collega, dell’amico, dei vari ufficiali che in questo
> momento stanno cercando di toglierci da questa situazione.. li vogliamo
> rendere vani? Vogliamo arrenderci? Il nostro destino, lo vedete, sarà
> quello di precipitare su quel pianeta.. se ci arrendiamo, velocizzeremmo
> solo quella fine.. resistendo, diamo modo al Comandante Rumar ed a tutti
> coloro a bordo di trovare una via d’uscita.. io di qua non mi muovo! Chi è
> con me?”
>
> La domanda era retorica.. non si aspettava una vera risposta.
>
> Del resto, Julia non era sicura che fosse stato un discorso che potesse
> fare presa, ma era troppo occupata a finire di cucire la ferita, troppo
> stanca per ragionare bene su quali parole usare e quali corde toccare.
>
> La nonna era sempre stata quella dalla parlantina facile della famiglia:
> colei in grado di impiegare le parole giuste al momento opportuno.
>
> Julia aveva preso più dalla riservata timidezza di sua madre, era sì
> empatica e solare, ma decisamente meno abituata a parlare in pubblico
> rispetto alla nonna.
>
> Fu per quel momento di insicurezza che alzò gli occhi e si guardò attorno.
>
> Dai suoi colleghi medici ed infermieri vide sguardi stanchi, ma brillanti
> di risolutezza e gratitudine.. dai pazienti vide paura, sbigottimento,
> perplessità, ma fra tutti sembrava predominare quella consapevolezza
> deterministica che il destino era ancora nelle loro mani e non in quelle di
> un pazzo assassino.
>
> Mentre rifletteva se dovesse ancora aggiungere qualcosa, il suo paziente
> si alzò dal lettino e la baciò davanti a tutti cogliendola del tutto
> impreparata e facendole assumere una colorazione del viso bordeaux.
>
> “Ti amo” le sussurrò prima di rialzarsi con una smorfia di dolore,
> riafferrare il phaser e uscire dall’infermeria
>
> “Torna vivo..” si trovò, suo malgrado, a urlare Julia strappando un
> sorriso a tutti i presenti
>
>
>
> *Yacht del Capitano*
>
> *05/09/2398, ore 15:29*
>
> Kiron osservò attonito il riposizionamento della Wayfarer ordito dalla sua
> nemesi.
>
> Li aveva pericolosamente fatti avvicinare ad una situazione di non
> ritorno.
>
> Era tentato di arrendersi.
>
> In ogni momento che passava, la tentazione aumentava.
>
> Era, però, consapevole che sarebbero stati uccisi tutti ugualmente se
> l’avesse fatto.
>
> Forse ancora più velocemente e crudelmente di quanto non stesse accadendo.
>
> Doveva studiare un piano..
>
>
>
> *Danube “Dorothea”*
>
> *05/09/2398, ore 15:32*
>
> Lui non sapeva calcolare il tempo.
>
> Non contava i minuti.
>
> Non conosceva le ore.
>
> Sapeva solo che aveva fame.
>
> Quello glielo diceva la pancia brontolante.
>
> Sapeva anche che qualcosa non andava.
>
> Quello glielo diceva l’istinto.
>
> Aveva girovagato l’intesa nave per trovare qualcuno a bordo.
>
> Ma non c’era.
>
> Il portellone di carico era aperto e c’erano due tipi mai visti prima.
>
> A prima annusata di tartufo, puzzavano come quegli altri due che avevano
> fatto l’ispezione della nave poco dopo che erano scesi tutti e gli avevano
> ordinato di stare buono ed a cuccia nel suo scompartimento.
>
> Poco male.
>
> Era stato addestrato per quello da quando era cucciolo.
>
> Zampettò verso una mini consolle installata ad altezza muso in un angolo
> nascosto della cabina della sua padrona.
>
> Gli ci vollero un po’ di zampate per far aprire quel dannato stupido
> sportello da umani, ma finalmente quella strana scatola decise di aprirsi.
>
> Lui si mise seduto dentro come gli era stato insegnato.
>
> Un bell’osso tridimensionale apparve sullo schermo
>
> Era stato bravo.
>
> Mentre fissava l’osso, una bava di saliva cadde davanti a lui.
>
> Non gli importava un pelo di sporcare, aveva fame.
>
> Quello che lui non sapeva era che in quel preciso istante, uno scanner
> analizzava la sua fisionomia, la sua salivazione e la sua retina.
>
> Mentre la saliva continuava a cadergli, lui stava diventando impaziente..
> poi udì la musichetta.
>
> Era stato bravo.
>
> Di nuovo.
>
> Fuoriuscì dalla paratia di fronte a lui un sensore a forma di zampa.
>
> Axel mise la sua sopra.
>
> Più e più volte, finché non indovinò la posizione corretta.
>
> L’osso fu materializzato da un replicatore e cadde nella ciotola dietro di
> lui.
>
> Era stato bravissimo.
>
> Mentre Axel si avventava sul premio tanto agognato, la Danube
> dell’Ammiraglio Squiretaker attivò un sistema olografico di emergenza a
> bassissime emissioni energetiche.
>
> Si materializzò un ologramma dalle fattezze di una giovane Guardiamarina
> bionda dagli occhi verdi e con addosso l’uniforme usata dalla Flotta
> Stellare ai tempi del Capitano Archer.
>
> =^=Ciao Axel. Io sono Thea Reis. Ufficiale di bordo. Beh.. almeno credo..
> un tempo lo ero, sai? Beh.. Qual è la situazione? Dov’è andata la mia
> adorata nipotina? Ah già.. tu non sai parlare.. finisci l’osso poi mi fai
> vedere.. intanto avvio la subroutine di controllo.. controlliamo che sia
> tutto in ordine=^=
>
>
> ========================================
>
> Vice Ammiraglio a riposo Vanessa Reis Squiretaker
>
> ========================================
>
> Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker
> Ufficiale Medico Capo
> USS Wayfarer NCC-62925
>
> ========================================
>
> Guardiamarina Dorothea Reis
> Addetta Comunicazioni
> Atlantis NX-04
>
> ========================================
> _______________________________________________
> Stml19 mailing list
> Stml19 a gioco.net
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml19
>


-- 
====================================
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Captain Michael Lucius Kiron
Commander USS Wayfarer NCC-62925
ICQ Combadge: 126295405
Private comunicator:  michaelkiron a gmail.com
http://starfleetitaly.it/wayfarer
===================================
"Set course for the last star and beyond
     ...to the centre of life."
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