[Stml2] "13.10 - Crisi" Tenente Comandante Dwalla Thevek
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Ven 5 Set 2014 00:13:48 CEST
Ecco il mio pezzo a tempi di record.
fatemi sapere cosa ne pensate.
Enjoy
INCOMING TRANSMISSION
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TITOLO: 13-10 - “Crisi"
PRECEDENTE: 13-09 - “”
AUTORE: Silvia
D.S. 71090.78 - D.T. 03/02/2394
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Incrociatore Klingon
D.S. 71090.75 - D.T. 03/02/2394 – Ore 2.17
=^=Nimosit a Di Maria. Dottore mi riceve?=^= il trillo di mancata
comunicazione del commbadge fiaccò tristemente le speranze del Primo Ufficiale.
Era il terzo tentativo di mettersi in comunicazione con il dottore che andava a
vuoto e stava cominciando a perdere le speranze. La Plancia dell’incrociatore
era un disastro. Ovunque feriti e morti. Nemmeno il Comandante dell’
incrociatore era ancora riuscito a capire quanti del suo equipaggio fossero
ancora vivi, visto che l’esplosione aveva fatto saltare tutti i sistemi di
comunicazione e i sensori interni. L’unica cosa che continuava a lampeggiare
sui pannelli erano le luci rosse degli allarmi di decompressione.
Dwalla sentiva la sua testa esplodere. Pur non essendo in grado di leggere la
mente a distanza, ma solo percepirne le emozioni, quelle presenti erano più che
sufficienti per farle avere un’emicrania con i fiocchi.
“Comandante, è inutile provare a contattarlo. dobbiamo muoverci. Anche se sono
sicura che la Novalis sta arrivando, dobbiamo trovare subito il dottore”.
Dwalla non sapeva come mai, ma tra la sua mente e quella di Nathan si era
creato un legame la cui natura era ben al di sotto della comunicazione
telepatica a distanza, ma era dell’ordine del sapere più o meno sempre se uno
dei due stava bene o era in pericolo. Nathan lo chiamava “il suo mal di
pancia”. Dwalla da professionista della mente lo chiamava “connessione
psicoattiva assiale con variazione congiunta e reciproca dello stato emotivo”.
In ogni caso poteva contare che Nathan si fosse accorto della situazione
critica in cui lei si trovava e questa era di per sé una notizia ottima.
“Ha ragione, ma come fare. Non conosciamo questa nave! Rischiamo di perderci o
di finire in una frattura dello scafo”
“Ho un’idea. Mi dia un attimo”
Dwalla si girò verso il Comandante dell’incrociatore che stava inutilmente
provando a far ripartire il computer di bordo. Senza tanto andare per il
sottile gli prese la faccia tra le mani e guardandolo fisso negli occhi come
per ipnotizzarlo disse con voce ferma:
“Comandante , ora deve ricordare lo schema della sua nave. Qual è la via più
veloce e più sicura che farebbe lei per raggiungere gli alloggi della sezione
abitativa?”
Il flusso di informazioni passò dalla mente del comandante ai palmi di Dwalla
e prima che questo si rendesse conto di quello che era successo, Dwalla era già
corsa via.
“Comandante mi segua. Conosco la strada!”
Poco dopo Dwalla e Nimosit stavano avanzando a carponi in un tubo di raccordo
tra la sezione ventrale e poppiera dell’incrociatore. Dwalla aveva visualizzato
e memorizzato la strada da fare direttamente dalla testa del comandante, ma tra
il vedere e il fare la differenza era considerevole. Più di una volta aveva
rischiato di mettere il piede in fallo e precipitare rimanendo schiacciata
sotto cumuli di macerie. Fortunatamente per lei Nimosit era ben più preparato a
tali eventi ed era riuscito sempre a evitare il peggio.
“Ci siamo quasi Comandante” disse Dwalla voltandosi e così beccando in
flagrante il suo superiore a guardare con interesse il suo fondoschiena, con un
sorriso vezzoso Dwalla fece finta di niente e riprese ad avanzare nello stretto
corridoio. *Non importa quanto grave può essere una situazione, alla fine l’
umanità si rivela anche in queste cose. È un segno che è un uomo molto
equilibrato. Dovrei scriverlo nel suo fascicolo medico* si ritrovò a pensare
Dwalla e agli studi di psicologia umana *riuscire a distrarre la mente in un
momento di stress è fondamentale nei processi di gestione… ma che sto pensando
che mi annoio da sola… * il suo soliloquio interiore venne prontamente
interrotto dalla risposta di Nimosit “ehm.. sì.. ottimo comandante” solo una
nota di indecisione per l’imbarazzo, ma poi la voce di Coral riprese il solito
timbro “speriamo di trovare rapidamente il dottore. Questa sezione mi sembra
molto pericolante. Rischiamo una decompressione da un momento all’altro”
“Siamo vicini, comincio a percepire l’impronta mentale del dottore…” Dwalla
portò una mano alla testa per lenire con la pressione la fitta di dolore che
stava arrivando “direi ad una a distanza di una ventina di metri avanti a noi.
Se il pannello laggiù non è bloccato siamo arrivati”
“muoviamoci allora!”
I due raggiunsero il fondo del corridoio e le loro speranze subirono un duro
scossone.
“Non è possibile! il boccaporto è bloccato in automatico per una
decompressione in corso nella stanza” disse Dwalla con una nota di disappunto
nella voce.
“Il controllo manuale?”
“la leva è bloccata e non riesco ad aprirla” disse sbuffando per lo sforzo. No
decisamente le attività manuali e di forza non erano il suo pane quotidiano.
“Si sposti, ci penso io”
Nimosit si appoggiò con la schiena alla parete del condotto e sferzò un
poderoso calcio alla leva che con uno scatto si aprì “bastava chiederglielo
gentilmente… mi aiuti ad aprirlo”
Tirando da entrambe le parti riuscirono a creare uno spiraglio nel pannello e
subito si resero conto che l’aria fluiva nella stanza tirata da una differenza
di pressione dovuta presumibilmente ad una falla. L’aria all’interno della
stanza era rarefatta. Sotto di loro un cumulo di detriti metallici e poco più
in la, schiacciato da un tramezzo del ponte, il dottore.
Nimosit si calò nella stanza e aiutò Dwalla a scendere. Il dottore giaceva sul
pavimento, in ipossia, ma vivo.
“Dottore sono felice di vederla” disse Nimosit
“lo… sono… molto più io…” sussurrò Di Maria
“Quali sono le sue condizioni”
“sei o più costole rotte… avrei bisogno di un po’ più d’aria…”
“Adesso la portiamo via di qui”
“Comandante, abbiamo un problema” disse Dwalla che si era girata un momento a
guardare la fonte del risucchio d’aria.
“Solo uno? Siamo fortunati… di che si tratta?” Nimosit intanto stava
osservando la lastra metallica che teneva bloccato il dottore in modo da capire
come fare a spostarla.
“Quando abbiamo aperto il boccaporto abbiamo creato un differenziale di
pressione… beh la falla sta aumentando signore…”
In effetti il piccolo forellino che aveva prosciugato l’aria presente ora era
diventato grande come una moneta e stava cominciando ad esercitare abbastanza
pressione da spostare oggetti piccoli e leggeri.
“Allora leviamo le tende… mi aiuti. Io solleverò la lastra da questo punto e
lei tirerà via il dottore. Poi penseremo a come tirarlo su nel boccaporto”
Unendo le forze riuscirono a spostare il grande lastrone metallico e a trarre
in salvo il dottore. Poi Nimosit si arrampicò sul boccaporto e aiutato da
Dwalla riuscì a tirare il dottore dentro il tubo di raccordo. Infine, appena
Dwalla fu salita, chiusero il portellone e tirarono un sospiro di sollievo.
USS Novalis
D.S. 71090.75 - D.T. 03/02/2394 – Ore 2.17
La Novalis si trovava ancora a due ore di distanza dall’incrociatore Klingon,
e Moore, completate tutte le analisi si trovava a misurare lentamente il suo
ufficio, passo dopo passo, da muro a muro. Così aveva sempre affrontato le
cose, così ragionava. Camminava e pensava. Un tarlo lo rodeva e non poteva fare
a meno di provare a risolvere quell’enigma.
*Qualcosa non va… chi si prende la briga di rubare una nave della Federazione
in disarmo e contemporaneamente ne distrugge un’altra? O forse non la
distrugge, magari la sequestra… ma per farne cosa? Per poi fare cosa?
distruggere uno sparviero klingon, come se fosse possibile per una nave di
classe nova.
L’abbozzo di copertura e di dissimulazione, poi è stato quasi imbarazzante.
Lode alla buona idea e la giusta dose di macchiavellica complicatezza, ma solo
di abbozzo si può parlare. Quel qualcuno ha sfruttato un momento di
riorganizzazione interna della Flotta federale, sapendo che la Novalis,
mancante di uno spettrometro di massa, sarebbe stata la nave mandata a
investigare? Questo è puro intelligence, ma neanche troppo complicato. D’
accordo, senza i giusti indizi si sarebbe pensato ad una azione di guerra tra
la Federazione e l’Impero Klingon e una pace di decenni sarebbe stata
accantonata per la guerra nel giro di una notte e i romulani, nonostante tutti
gli accordi di pace al momento esistenti e che ho io stesso aiutato a scrivere,
sarebbero stati senz’altro agevolati. Ma proprio qui qualcosa non quadra. I
romulani avrebbero fatto un lavoro più pulito, ma se anche fosse stato
organizzato da loro, non potevano sperare che il trucco reggesse. Confidare
nell’impulsività klingon di dar battaglia e nella disattenzione di un
equipaggio è un terribile azzardo in un piano che fino a quel punto è stato
preciso come un orologio. I giusti indizi li abbiamo trovati e anche
rapidamente, così che non solo siamo riusciti a evitare una guerra tra
Federazione e Klingon, ma ne abbiamo abbastanza da rivolgerci contro i
romulani. E questo mi convince sempre di più che non siano stati loro. Chi
diamine potrà mai avercela in questo modo con i miei amici dalle orecchie a
punta da mettere su tutto questo teatrino…*
Incrociatore Klingon
D.S. 71090.99 - D.T. 03/02/2394 – Ore 4.07
Dwalla e Nimosit avevano rinunciato al tentativo di spostare ulteriormente il
dottore. Di Maria era troppo ferito per potersi muovere in quel dedalo di
lamiere che era la parte centrale del Vor’Cha. Così non avevano potuto fare
altro che stringere dei pezzi di stoffa sulle ferite del dottore in attesa dell’
arrivo della Novalis.
Dwalla aveva appena applicato le sue conoscenze della mente umana per mettere
il dottore in uno stato semi-vegetativo che gli impediva di provare dolori
lancinanti e gli permetteva un consumo di ossigeno inferiore, quando girandosi
si avvide che Nimosit la osservava con interesse.
“Ha qualche domanda Comandante?”
“Mi scusi, ma stavo solo cercando di inquadrarla..”
“Quindi non le è bastato aver letto il mio ruolino di servizio tre volte”
“…Come diamine sa che l’ho letto tre… ah… capisco, prima quando l’ho aiutata a
scendere… ma lo sa che sa”
“…essere fastidiosa. Mi spiace Comandante, le assicuro che non è stato
intenzionale. Allora quale parte oltre alla pressione psicotronica del nervo
spinale e al fatto che sembro ben più giovane e attiva di quello che il mio
curriculum lasciava intendere, la lascia perplesso?”
“Ma allora non sa tutto quello che mi passa per la testa!”
“Beh innanzi tutto dovrebbe pensarlo mentre sono in connessione con lei e
secondo dovrei studiarla un po’ di più… lei usa una comunicazione non verbale
piuttosto marcata e devo dire piena di sfumature”
“Beh.. grazie?” rispose confuso Nimosit “comunque la cosa che mi lascia più
perplesso è che nonostante ci troviamo in una situazione che per molti versi è
disperata e che è potenzialmente mortale, lei non solo sembra perfettamente a
suo agio, ma sembra quasi, mi permetta la parola… “
“…soddisfatta? Mi scusi, l’ho fatto di nuovo. Sì ha ragione, ma vede…. Tutto….
Questo!...” si intromise Dwalla marcando profondamente l’ultima parola “mi è
mancato. Forse pensa che la diplomazia sia noiosa… stare seduti ad un tavolo,
parlare parlare parlare, bla bla, due strette di mano e via… invece è battaglia
di sorrisi, uno scontro a fuoco di battute ed esplosioni di ira seguite da
briefing di conciliazione. È azione e questa mi è mancata negli ultimi quindici
anni. Quindi ora che ci sono dentro devo ammettere che me la sto godendo”
“Capisco… beh allora ha fatto la scelta giusta. La Novalis è la nave migliore
della Flotta se si cerca azione” disse Nimosit gonfiando il petto d’orgoglio.
Il trillo del commbadge li bloccò entrambi
=^=Novalis a Comandante Nimosit, mi riceve?=^=
=^=Capitano! La ricevo forte e chiaro. Sono in un condotto di raccordo con il
Tenente Comandante Thevek e il Dottor Di Maria. Il dottore è ferito e con le
costole rotte=^=
=^=Capisco, preparatevi ad essere teletrasportati direttamente in
infermeria=^=
USS Novalis
Nello stesso momento
“Comandante Roth, li porti su! Comandante Moore rapporto!”
“Numerose falle. Il sistema di energia primaria è fuori uso e il secondario è
al minimo. Supporto vitale assente in molte sezioni. A bordo rilevo la presenza
di circa 200 klingon ancora in vita. Dai dati sembra che la nave abbia subito
più esplosioni. La prima ha causato l’interruzione delle linee di sicurezza del
controllo dei disgregatori ventrali che sono andati in ipercarica e sono
esplosi in serie. Il vascello non è recuperabile. Consiglio il recupero dei
superstiti e la distruzione di quanto rimane”
“Signore, l’away team è al sicuro in infermeria” interruppe Roth
“Mettetemi in comunicazione con il Comandante klingon”
Pochi istanti dopo il volto ferito del Klingon era sullo schermo
=^=Sono il Capitano Kuribayashi della USS Novalis. Comandante, la sua nave non
è recuperabile, mi dispiace. Se fosse d’accordo siamo pronti a teletrasportare
a bordo della Novalis i sopravvissuti e a lasciarvi alla più vicina base
klingon=^=
=^=Capitano Kuribayashi, sono il Comandante Krelmeth. Trovo disonorevole non
morire con i miei uomini e la mia nave. Nessun teletrasporto!=^=
=^=Comandante, capisco i suoi sentimenti, ma non sarebbe meglio morire in
battaglia? La Federazione e l’Impero hanno già mobilitato le flotte e lei
potrebbe ancora acquisire grande gloria!=^=
=^=Se quello che dice è vero, Kuribayashi, allora la autorizzo a
teletrasportarci. Forse oggi non è il giorno giusto per morire=^=
Kuribayashi fece un segno a Roth e la comunicazione si chiuse.
“Teletrasportate i sopravvissuti nell’hangar 3. Sev si occupi della sicurezza
dell’equipaggio e dell’accoglienza dei nostri ospiti”
=^=Kuribayashi a infermeria=^=
=^=Sono il Tenente Nott, Capitano. Il Dottor Di Maria è ancora sotto sedativi.
Gli stiamo rigenerando le costole=^=
=^=Perfetto Tenente, abbiamo dei feriti in arrivo nell’hangar 3, organizzi
delle squadre mediche=^=
=^=Sì, signore=^=
“Capitano vorrei avere il permesso di andare in infermeria” disse Moore con
tono flemmatico
“Concesso. Timoniere, appena avremo ultimato il teletrasporto dei feriti,
tracci una rotta verso la più vicina base klingon”
USS Novalis
Infermeria
D.S. 71091.00 - D.T. 03/02/2394 – Ore 4.09
Moore entrò in infermeria e nel vedere Dwalla coordinare l’infermeria in
assenza del Tenente Nott e con il Tenente Comandante Di Maria ancora sotto lo
stimolatore osteogenico, sentì il peso che gli stava intorcinando le budella
sciogliersi.
“Allora stai bene… e io che mi sono preoccupato!” disse Moore appoggiandosi
alla paratia per non disturbare il via vai di infermieri.
“Ti preoccupi troppo… sto bene. Il Comandante Nimosit si è assicurato della
mia incolumità” disse Dwalla con un tampone in mano mentre continuava a
prestare soccorso alla ferita alla testa del Primo Ufficiale.
“è più vero il contrario comandante Moore. Anche se quello che più deve
ringraziare il tenente comandante Thevek è senz’altro il nostro dottore. Non
saremmo mai riusciti a trovarlo in tempo se non fosse stato per lei” rispose
Nimosit seduto sul lettino.
“Beh… vedo che ve la siete cavata bene voi due…”
Un lampo attraversò il cervello di Moore. Poche righe lette su un rapporto
danni di un cantiere romulano quindici anni prima, quando era arrivato su
Romulus per prendere contatti con il nuovo Senato e offrire una giusta pace per
curare le ferite inferte dai Remani.
“…DUE!” Moore esclamò forte e uscì di corsa dall’infermeria lasciando Nimosit
interdetto. Dwalla che lo conosceva meglio, si strinse nelle spalle e continuò
a lavorare come se niente fosse. Erano passati più di 40 anni dalla sua laurea
in medicina e chirurgia e dell’ultima volta che aveva dovuto suturare una
ferita, ma per fortuna di Nimosit sapeva ancora come usare uno stimolatore
cutaneo.
Comando di Starfleet
Terra – San Francisco
D.S. 71091.01 - D.T. 03/02/2394 – Ore 4.13
L’Ammiraglio Parker aveva appena incontrato il Presidente della Federazione e
l’Alto Comando della Flotta.
Gli ultimi eventi avevano reso necessari questi incontri e come risultato era
stato nominato Comandante in pectore delle forze d’armata. Tale provvedimento,
che gli consentiva tra l’altro di muovere praticamente tutta la Flotta e
istituire provvedimenti anche per il controllo del traffico privato all’interno
dei confini della Federazione, si era reso necessario in considerazione di tre
importanti e nefasti eventi.
Il primo era che in risposta alla distruzione di un avamposto romulano, di cui
sia la Federazione e i Klingon continuavano a professare la loro estraneità, l’
Impero Romulano aveva mobilitato la 13° legione della Flotta e in quel momento
un numero preoccupante di incrociatori da battaglia romulani di classe Norexan
presidiava la zona neutrale sul lato Romulano.
Il secondo nefasto evento era stata la distruzione di 5 radiofari lungo il
confine della Zona Neutrale, ma decisamente in territorio Federale, cosa che
aveva indotto l’Alto Comando a diramare un Codice Fattore 1 di invasione in
atto. Su questo punto bisogna precisare che i Romulani continuavano a
dichiarasi all’oscuro e rinnegavano qualsiasi responsabilità in merito.
Il terzo e ultimo evento negativo era che le stesse identiche cose cosa erano
capitate anche sul confine tra l’Impero Romulano e l’Impero Klingon.
Al momento le potenze non avevano ancora diramato le dichiarazioni ufficiali
di guerra, ma tutti gli schieramenti stavano come si soleva dire “richiamando
le truppe”.
L’Ammiraglio Parker, pur avendo partecipato a più guerre di tutti i suoi
parigrado, e pur essendo un uomo di azione, non era però uomo da buttarsi a
capofitto in situazioni poco chiare, soprattutto dopo l’ultimo rapporto della
Novalis. Per questo aveva optato per una scelta di sicurezza e attesa.
Aveva sì richiamato i gruppi da battaglia, ma al momento li aveva schierati in
maniera difensiva in modo da poter intervenire rapidamente in caso di
necessità.
Inoltre su istanza del Senato Romulano e, sentito il consiglio di sicurezza
della Federazione, aveva dovuto accettare che una nave di classe Norexan
disoccultata partecipasse ad un briefing con la USS Novalis per partecipare
alla risoluzione di quello che sembrava agli occhi di tutti il più grave
incidente diplomatico dall’occupazione di Bajor.
*Se entro 24 ore la Novalis non riesce a venire a capo della situazione ci
aspetta una dura guerra… ne ho viste troppe in una sola vita… prima i Borg, poi
i Cardassiani e il Dominio, poi di nuovo i Borg… non mi mancava proprio una
guerra contro i Romulani…* pensò l’Ammiraglio andandosi a sedere alla sua
scrivania.
=^=Capo Kievjic, mi metta in comunicazione con la Novalis su un canale sicuro.
Dobbiamo dare loro un nuovo appuntamento=^=
USS Novalis
Turbolift
D.S. 71091.02 - D.T. 03/02/2394 – Ore 4.18
Moore era vibrante di eccitazione. Era stato cieco! Due! Nel 2379 i remani
avevano messo in produzione due navi da guerra, ma uno, la Scimitar, era stata
distrutta dalla USS Enterprise-E, e l’altra, la Broadsword, era stata data per
distrutto insieme al cantiere di costruzione, ma in realtà nessuno aveva mai
trovato gli indizi che ne confermavano con assoluta certezza la distruzione.
Moore uscì di corsa dal turbolift appena arrivò in Plancia. Ora sapeva cosa
dovevano cercare. Una letale nave da guerra con più di 50 disgregatori e dotata
di un sistema di occultamento perfetto.
Falco da Guerra Remano Broadsword
Nello stesso momento
La figura incappucciata stava osservando gli sviluppi del piano da lui
congegnato. I suoi raider invisibili avevano distrutto parte della rete di
comunicazione Federale e Klingon e le due potenze erano già ai ferri corti con
l’Impero Romulano.
La sua rete spionistica lo aveva poi informato che un falco da guerra di
classe Norexan, la IRW Sharpfillah, al comando del Comandante Tamarith, braccio
destro dell’Ammiraglio Nelana era stato inviato ad un briefing con la USS
Novalis. L’occasione perfetta per creare il motus belli. Già immaginava la
scena. Solo un piccolo colpo di avvio e le due navi avrebbero fatto il resto.
Si sarebbero date battaglia e a loro sarebbe bastato distruggere i
sopravvissuti.
“Rotta di intercettazione. Dobbiamo scatenare una guerra”
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○○● Lt. Commander Dwalla Thevek
Counselor - USS Novalis NCC-1772
Private comunicator: dwalla.cons a libero.com
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“When you look back, you can’t see what is coming”
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