[Stml2] [16.07] Capra e Cavoli - Ten. Com. Nathel Sev
Federico Gotti
federtrek a gmail.com
Dom 30 Lug 2017 08:05:45 CEST
Ciao a tutti/e
Ieri non sono riuscito a postare il brano perchè appena arrivato a casa,
dopo aver sistemato tutto, ho avuto problemi con la connessione -.-
Prima del brano vi riporto un riassunto, che fa sempre bene, e in fondo lo
aggiorno.
Come al solito ditemi che ne pensate (non sono sicuro dei tempi,
onestamente, ma ho bisogno di un vostro feedback)
Ciao e buona lettura.
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Nelle puntate precedenti
La Comandante Elbrun viene inviata sulla Base Stellare N5 per un’ispezione
di routine, ma scopre qualcosa che non doveva e per questo perde la vita.
Il successivo tentativo di far passare la morte come accidentale fa
insospettire il Contrammiraglio Wellingtone che invia la Novalis per
indagare.
Giunti sulla Base, Di Maria e Kuz scoprono, durante l’autopsia, che si
tratta sicuramente di omicidio. Svolgendo ulteriori indagini scoprono
tracce di trilitrio e Thevek viene a sapere di un contrabbandiere che
potrebbe essere più informato: Yelen Tzo. Dato che la posizione del
contrabbandiere è in una zona di spazio offlimits per la Federazione,
Kuribayashi decide di inviare Nimosit, Thevek, Sev e Ayace trasfigurati da
Romulani, in una navetta cargo Romulana: la Kolga.
Nel frattempo Kuz scopre un eventuale giacimento di Numex25, un elemento
finora ottenuto artificialmente che permette di stabilizzare il trilitrio.
Una volta inviata la squadra “romulana” la Novalis si dirige verso la
Nebulosa Zaffiro per indagare a fondo. Durante il viaggio Kuz e Oxila
isolano la porzione di Nebulosa dove potrebbe trovarsi il giacimento e
Romanov individua una “scatola” di dispositivi che impediscono l’utilizzo
dei sensori e allo stesso tempo fungono da rete per individuare eventuali
intrusi.
La squadra di Nimosit rintraccia Yelen e riesce, inaspettatamente, ad
ottenere un incontro con lui per acquistare dei siluri.
Nella Nebulosa, intanto, Romanov individua la presenza di piccole finestre
temporali tra una scansione e l’altra della rete dei dispositivi, durante
le quali una navetta riuscirebbe a passare. Sulla Yangtze vengono inviati
Di Maria, Kuz, Romanov e Oxila con il compito di entrare durante la prima
finestra disponibile, indagare ed uscire alla successiva. La squadra
inviata scopre un piccolo pianeta errante su cui esiste un giacimento di
Numex25, ma non riesce a tornare sulla Novalis perché gli ufficiali vengono
catturati ed imprigionati.
Visto il mancato ritorno della navetta, Kuribayashi richiama la squadra di
Nimosit che nel frattempo ha scoperto il luogo di incontro con Yelen Tzo:
il pianeta errante della nebulosa.
Dove trovo chi
Kuribayashi: plancia Novalis
Romanov, Kuz, Di Maria e Oxila: in prigionia sul pianeta errante.
Nimosit, Sev e Thevek: Kolga, in rotta verso la nebulosa zaffiro
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Brano: 16.07
Titolo: Capra e cavoli
Autore: Ten. Com. Sev (Federico)
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SS Kkolga – Plancia
D.T. 26/03/2396 Ore 06:25 – D.S. 73232.97
Ayace era rimasto sveglio a pilotare la Kkolga in rotta verso la Nebulosa
come ordinato dal Capitano, permettendo agli ufficiali di riposare. Il
primo a tornare in plancia fu Nimosit, che entrò sbadigliando.
“Rapporto.”
“Buongiorno signore.” Rispose uno stanchissimo Ayace. “Tutto sotto
controllo. Tra 4 ore dovremmo arrivare ai margini della nebulosa.”
“Notizie della Novalis?” Domandò all’improvviso Thevek che li aveva
raggiunti.
“Niente di nuovo.”
“Perfetto. Vada pure a riposare Tenente, grazie.” Disse Nimosit dando una
pacca sulla spalla ad Ayace.
Mentre il tenente stava uscendo entrò Sev che lo fermò.
“Tieni, mettiti questi nelle narici, ti aiuterà a dormire.” Disse passando
due piccoli batuffoli facendo un occhiolino.
“Grazie capo.” Disse l’altro mentre arrancava fuori dalla plancia.
“Cosa gli hai dato?” Domandò un incuriosito Nimosit.
“Tessuto imbevuto di aceto Ferasan…ne ho trovato una piccola bottiglia
nella cambusa.” Rispose spensieratamente il bajoriano.
“Ma non è paragonabile ad un anestetico??”
“Esattamente, consigliere, perfetto per non sentire sta puzza…e nemmeno il
naso per qualche ora…”
Risero tutti e tre, ma si interruppero quando arrivò un messaggio che
Nimosit si affrettò a leggere.
Dopo qualche minuto si voltò verso i compagni.
“Dunque, il Capitano ci ha aggiornato inviando una mappa più dettagliata
della zona dove dovremo andare. All’interno della nebulosa c’è un pianeta
errante, e sembra che Romanov, Di Maria, Kuz e Oxila siano prigionieri lì.
L’incontro con Yelen è lì vicino, forse un asteroide catturato dalla
gravità del pianeta. La nostra missione è semplice: incontrare Yelen per
risalire al fornitore e smantellare questo traffico di trilitio e siluri,
e, ovviamente, salvare i nostri compagni.”
Dopo qualche secondo di silenzio per metabolizzare le informazioni Sev
domandò: “Come mai la Novalis non fa irruzione suonando la carica e risolve
tutto?”
Con un sorriso accennato Nimosit rispose: “Sembra che sia possibile la
presenza di vascelli nemici, e il Capitano non vuole rischiare uno scontro
aperto, che potrebbe anche vincere ma che farebbe scappare il responsabile
del traffico. Dobbiamo agire in segreto e salvare capra e cavoli.”
“Fammi indovinare, un altro dei tuoi modi di dire terrestri…?”
Ridendo Nimosit gli rispose “Esatto, vecchio mio, dobbiamo salvare tutti.”
Rimasero seri e in silenzio per qualche minuto e poi il Primo Ufficiale
domandò: “Dunque, che ne dite?”
“La cosa è complicata. Ho bisogno di un rinforzo della sicurezza,
trasfigurati anche loro come Romulani. Non sapendo con chi o cosa avremo a
che fare ho bisogno anche del necessaire per le incursioni: armature,
fucili ed esplosivi. È possibile?”
Nimosit trafficò alla consolle per qualche minuto e poi, senza girarsi
verso gli altri, rispose:
“Potremmo incontrarci con una navetta della Novalis qui per poi
procedere…si può fare.”
“Per quanto capisca il punto di vista del nostro Capo Sec, vorrei ricordare
che è una missione in incognito, non possiamo presentarci da Yelen in venti
equipaggiati per una guerriglia.” Alzò la mano per impedire a Sev di
iniziare “Anche se trasfigurati. Lo spaventeremmo e andrebbe a monte tutta
l’operazione.”
“Hai ragione, ma la mia priorità è la protezione della nave e del suo
equipaggio, quindi non posso, in tutta onestà, accettare un piano che non
preveda di salvare gli altri.” La voce di Sev era gentile, ma Thevek capì,
anche senza le sue peculiarità razziali, che era estremamente risoluto e
difficilmente avrebbe cambiato idea.
“Capisco il tuo punto di vista, ma abbiamo due opzioni: andare prima da
Yelen o mandare a monte la missione e andare al salvataggio.”
“Non necessariamente…” Intervenne Nimosit. Riprese subito avendo catturato
l’attenzione dei due. “E se riuscissimo a fare entrambe le cose? È talmente
ovvio che ci stava sfuggendo. Recuperiamo i rinforzi e l’equipaggiamento, e
mentre arriviamo al punto d’incontro con Yelen, Sev e la squadra di
sicurezza vanno al salvataggio.”
Con un sorriso a 32 denti Sev rispose “Ci sto! Ma portatevi Ayace con voi,
Yelen lo conosce e ha la copertura pronta.”
“Non vorrei spegnere il fuoco dell’entusiasmo, ma come intendete far
sbarcare il gruppo senza mettere in allarme l’installazione?”
I tre si guardarono pensierosi. Nimosit si voltò verso la consolle e
riguardò la mappa inviata dalla Novalis.
“Ci sarebbe una base stellare in orbita al pianeta…chiamarla base è
esagerato. Sembra in disuso, ma c’è ancora energia. Forse è stata costruita
prima della costruzione delle miniere sul pianeta…”
“Miniere? Di cosa?” Domandò Thevek.
“Numex25.” Rispose Nimosit
“Ah, interessante…ok, c’è una base, ma come intendi usarla?” Domandò
rivolta a Sev
Il bajoriano ci pensò un minuto e rispose con un ghigno sbruffone.
“Saltando.”
“Cosa?!”
“Arriviamo a pochi km dalla base, noi saltiamo con le tute, che mi faccio
portare, e arriviamo alla base. Prendiamo il controllo e da lì troviamo un
modo per scendere sulla superficie.”
Thevek e Nimosit si guardarono e scossero il capo.
“Se pensi di potercela fare…”
“Siamo addestrati per poterlo farlo, capo. Fidati.”
Nimosit si voltò verso il consigliere “Che ne dici?”
“È un azzardo, ma sembra assurdamente sensato…”
“Ok, andata. Fai una lista dell’equipaggiamento e delle persone che ti
occorrono e la invio alla Novalis.”
“Cinque minuti.” Rispose il bajoriano sedendosi e armeggiando con un d-padd.
Luogo sconosciuto – Area detentiva (superficie planetaria)
D.T 26/03/2396 Ore 07.15 – D.S. 73233.07
Nonostante quanto preventivato, nessuno passò a prendere il dottore e Kuz,
ma questa possibilità era stata sufficiente per non farli dormire
tranquillamente. Qualcuno si era preso la briga di portar ai prigionieri da
mangiare e così si ritrovarono tutti e quattro nel centro della cella.
“Oramai le operazioni di recupero dovrebbero esser partire, no?” Domandò
sottovoce ma comunque agitato Oxila.
“Decisamente la Novalis ha già capito che qualcosa non torna, di finestre
ce ne sono state tante, ma devono agire con prudenza. Probabilmente avranno
richiamato Nimosit e la sua squadra.” Rispose Romanov con un tono neutro.
“Però non possiamo aspettare senza fare nulla, no?” Ribattè il pilota.
“Certo che no. Purtroppo ho pochissime informazioni…”
“Qualcosa potrei dirvela io…” Interruppe Di Maria. “Sono praticamente certo
che il nostro misterioso interlocutore sia un Breen. E ad un certo punto ha
parlato con un altro individuo, e sono pronto a scommettere che si tratti
del Comandante Folie.”
“Il primo ufficiale della base?!” Domandò stupita Kuz
“Ha senso.” Concordò Romanov “Si troverebbe in una posizione privilegiata
per gestire e coprire tutto quanto. A proposito, dottore, ottima
osservazione per il Breen.”
“Grazie. Comunque io mi preoccuperei delle radiazioni elettromagnetiche.
Siamo qui da un bel po’ e non ho modo di verificare il nostro stato di
salute attuale. Qualcuno di voi ha visto schermature o equipaggiamento per
proteggere il personale?”
I tre si guardarono e fecero cenno di no con la testa.
“Speriamo allora che non siano stati talmente folli da lavorare senza aver
prima adeguatamente schermato la base…”
Si interruppero perché sentirono dei passi in avvicinamento. Dopo poco il
misterioso interlocutore entrò nel loro raggio visivo confermando la teoria
di Di Maria.
“Bene, Dottore e Ufficiale Scientifico” disse indicando Di Maria e Kuz
mentre apriva la cella “prego, seguiteci.” Poi continuò: “Voi altri non
fate scherzi, o chissà cosa vi potrebbe succedere…”
I quattro si scambiarono uno sguardo e poi Kuz e Di Maria uscirono.
SS Kkolga – Plancia
D.T 26/03/2396 Ore 11:07 – D.S. 73233.51
La Kkolga era appena ripartita dopo aver accolto a bordo la squadra
speciale e l’equipaggiamento della Novalis. I nuovi arrivi si erano già
espressi sulla puzza in almeno una ventina di modi differenti e non
accennavano a smettere. Ma nonostante questo Sev li aveva già messi al
corrente della missione e si stavano preparando.
“Propellente per i propulsori di manovra.” Disse Sev
E tutti risposero in coro “Carico!”
“Riserve di ossigeno”
“Cariche!”
“Kit di riparazione di emergenza delle tute.”
“Pronto.”
“Batterie principali.”
“Cariche!”
“Batteria d’emergenza.”
“Cariche!”
=/\= Sev, vedete di essere pronti. Tra pochi minuti entriamo nella nebulosa
seguendo le indicazioni di Tzo, ma dovremo fare una deviazione per arrivare
a portata della base. Non volendo farci scoprire spingerò al massimo questa
carretta e ci fermeremo pochissimi secondi. =/\=
Sev guardò la squadra da sbarco e tutti fecero un cenno affermativo con la
testa mentre calavano il casco assicurandolo al resto della tuta.
=/\= Siamo già pronti. =/\= Rispose il bajoriano sistemandosi il casco.
Nimosit diede fondo a tutte le sue abilità per fare andare al massimo la
Kkolga senza farla spaccare in due. Thevek al suo fianco lo aiutava per
quanto possibile.
Poi all’improvviso:
=/\= Sev, andate! Avete 6 secondi e poi devo ripartire! =/\=
Nemmeno 4 secondi dopo la consigliera disse: “Sono fuori, parti, parti!”
Il primo ufficiale diede fondo ai motori e ripartì verso le coordinate
previste.
“Hai già pensato a cosa dire a Yelen per questa deviziane?” Domandò Nimosit
a Thevek.
“Si, daremo la colpa al nostro scapestrato pilota.” Rispose indicando Ayace
che li guardò con uno sguardo abbattuto mentre i due ufficiali ridevano.
Spazio nei pressi della base orbitante
D.T 26/03/2396 Ore 11:21 – D.S. 73233.53
I sei uomini, compreso Sev, balzarono fuori dalla Kkolga appena il
portellone si aprì e diedero subito una poderosa spinta con i propulsori
per allontanarsi dalla nave il prima possibile. Individuarono rapidamente
la base e si aprirono a ventaglio per diminuire ulteriormente le
possibilità di essere individuati. Dopo una decina di minuti arrivarono ad
una ventina di metri e iniziarono a studiare la base alla ricerca di un
portello da usare per entrare. Onde evitare di essere intercettati dovevano
procedere in completo silenzio radio, quindi per comunicare dovevano essere
a portata visiva. Dopo qualche minuto uno degli uomini fece cenno agli
altri di aver trovato un portello. Si avvicinarono e procedettero a
forzarlo con una microcarica ben piazzata e appena entrati bloccarono
l’allarme che era scattato. Dopo circa 10 minuti dall’uscita dalla Kkolga
la squadra era all’interno della base.
Le analisi erano corrette, la base aveva ancora un po’ di energia, il
giusto per mantenerla in buono stato, ma il supporto vitale era minimo,
pertanto mantennero le tute e i caschi. La squadra si divise in tre e
iniziò a perlustrare la base alla ricerca di un metodo per scendere sul
pianeta. Dopo una decina di minuti un membro della squadra richiamò gli
altri inviando un solo “bip”. Quando furono tutti riuniti videro che la
sala teletrasporto era ancora operativa e analizzando i registri scoprirono
che era usata regolarmente ogni due giorni per il trasporto di materiale
imprecisato. Dai registri trovarono anche le coordinate, un punto
abbastanza appartato rispetto alle miniere. Mentre analizzavano questi dati
Sev utilizzò i sensori della base per individuare i suoi compagni.
*La fortuna è dalla nostra…* Pensò mentre il computer gli indicava la
posizione dell’unica forma di vita Trill del pianeta.
Si voltò verso gli altri e fece loro cenno di prendere un bel respiro e di
aprire il casco, cosa che fece anche lui e parlò in frettissima:
“Usiamo il teletrasporto ma andiamo in un posto più riparato. Pensaci tu.”
Disse indicando un membro della squadra. “Poi diretti verso queste
coordinate.” E si rimise il casco per riaprirlo dopo poco. “Dai sensori
sembra ci siano 12-15 persone al massimo, oltre ai nostri compagni. Phaser
su massimo stordimento.”
Richiuse il casco e si preparò per la partenza.
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Ed ecco il riassunto aggiornato.
Nelle puntate precedenti
La Comandante Elbrun viene inviata sulla Base Stellare N5 per un’ispezione
di routine, ma scopre qualcosa che non doveva e per questo perde la vita.
Il successivo tentativo di far passare la morte come accidentale fa
insospettire il Contrammiraglio Wellingtone che invia la Novalis per
indagare.
Giunti sulla Base, Di Maria e Kuz scoprono, durante l’autopsia, che si
tratta sicuramente di omicidio. Svolgendo ulteriori indagini scoprono
tracce di trilitrio e Thevek viene a sapere di un contrabbandiere che
potrebbe essere più informato: Yelen Tzo. Dato che la posizione del
contrabbandiere è in una zona di spazio offlimits per la Federazione,
Kuribayashi decide di inviare Nimosit, Thevek, Sev e Ayace trasfigurati da
Romulani, in una navetta cargo Romulana: la Kolga.
Nel frattempo Kuz scopre un eventuale giacimento di Numex25, un elemento
finora ottenuto artificialmente che permette di stabilizzare il trilitrio.
Una volta inviata la squadra “romulana” la Novalis si dirige verso la
Nebulosa Zaffiro per indagare a fondo. Durante il viaggio Kuz e Oxila
isolano la porzione di Nebulosa dove potrebbe trovarsi il giacimento e
Romanov individua una “scatola” di dispositivi che impediscono l’utilizzo
dei sensori e allo stesso tempo fungono da rete per individuare eventuali
intrusi.
La squadra di Nimosit rintraccia Yelen e riesce, inaspettatamente, ad
ottenere un incontro con lui per acquistare dei siluri.
Nella Nebulosa, intanto, Romanov individua la presenza di piccole finestre
temporali tra una scansione e l’altra della rete dei dispositivi, durante
le quali una navetta riuscirebbe a passare. Sulla Yangtze vengono inviati
Di Maria, Kuz, Romanov e Oxila con il compito di entrare durante la prima
finestra disponibile, indagare ed uscire alla successiva. La squadra
inviata scopre un piccolo pianeta errante su cui esiste un giacimento di
Numex25, ma non riesce a tornare sulla Novalis perché gli ufficiali vengono
catturati ed imprigionati.
Visto il mancato ritorno della navetta, Kuribayashi richiama la squadra di
Nimosit che nel frattempo ha scoperto il luogo di incontro con Yelen Tzo:
il pianeta errante della nebulosa.
Sulla Kkolga Nimosit, Thevek e Sev mettono a punto un piano ambizioso per
salvare i compagni e portare a termine la missione. Il piano prevede di
inviare Sev al comando di un gruppo d'incursione su una piccola base in
orbita al pianeta errante e da li scendere sulla superficie e salvare i
compagni, mentre Nimosit e Thevek si recano all'incontro con Yelen.
Nel frattempo Romanov, Kuz, Di Maria e Oxila scoprono di essere prigionieri
di un Breen e del Primo Ufficiale della Base N5
Dove trovo chi
Kuribayashi: plancia Novalis
Romanov, Kuz, Di Maria e Oxila: in prigionia sul pianeta errante.
Nimosit e Thevek: Kolga, in viaggio per incontrare Yelen
Sev: al comando di una squadra d'incursione per salvare gli altri ufficiali
-------------- parte successiva --------------
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