[Stml2] [Mex 16.12]: "Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso" di Michele/Kuribayashi
Capt. Tetsuya Kuribayashi
captkuribayashi a gmail.com
Lun 5 Mar 2018 00:02:13 CET
Ho corretto qualche errore di battitura ...
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TITOLO: 16.12 - Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso
AUTORE: Michele / Kuribayashi
PRECEDENTE: 16.11- Scontro finale
LUOGO: USS Novalis, Utopia Planitia
=================================================
*** USS Novalis, Alloggio del Capitano Kuribayashi
01/04/2396, ore 11:09 - D.S. 73249.9 ***
Mentre la USS Novalis era ormeggiata presso Utopia Planitia, cantieri
navali della Flotta Stellare in orbita geosincrona con SOL IV, per ricevere
le riparazioni ai danni subiti durante l’ultima missione, tutti i membri
dell’equipaggio, di ogni sezione e grado, avevano ricevuto l’ordine dal
Comando di Flotta di raccogliere le proprie cose e contestualmente avevano
ricevuto una licenza speciale di tre mesi che avrebbe garantito ai tecnici
la più ampia libertà d’azione durante il loro lavoro. Anche Kuribayashi,
come il resto del suo equipaggio, stava raccogliendo ed impacchettando i
propri effetti personali e, visto che per la prima volta nella sua carriera
poteva finalmente prendersi tutto il tempo che voleva, si concesse il lusso
di indugiare nei propri ricordi, ripercorrendo i propri trascorsi ad ogni
oggetto personale che gli passava per le mani per poi sistemarlo
accuratamente in uno dei contenitori d’ordinanza. Era arrivato a metà
dell’opera, quando la sua attenzione venne totalmente catturata da una
valigetta di pelle nera finemente realizzata.
Tetsuya la portò con sé verso il letto, quindi si sedette e se la mise
sulle ginocchia.
Poggiò entrambe le mani sulla superficie e le lasciò scivolare in una lunga
e affettuosa carezza, quasi stesse salutando un’amica di vecchia data che
incontrava nuovamente dopo tantissimo tempo. Lentamente le sue mani
cercarono le due serrature a scatto dorate e con una lieve e delicata
pressione le fece scattare all’unisono.
Aprì lentamente il coperchio della raffinata custodia e ai suoi occhi si
rivelò il prezioso contenuto: lo Shamisen regalatogli dalla madre, Miya
Naoyuki, e tramandato di generazione in generazione dalla famiglia materna,
fino ad arrivare a lui.
Tetsuya, sempre con la massima delicatezza possibile, tirò fuori lo
strumento e portatolo al petto cominciò a pizzicarne le corde, intonando
una melodia che gli aveva insegnato la madre quando era ancora bambino.
Ogni nota cominciò ad accendere nella sua memoria ricordi della sua
infanzia, della sua famiglia e con loro anche colori, odori e profumi della
sua terra.
“Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso.” Esordì una voce nella
stanza.
Tetsuya fu riportato di soprassalto alla realtà ed aprendo gli occhi vide
un imbarazzato Coral Nimosit stazionare sull’uscio della porta.
“Come, scusi?!”
“Dicevo ... Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso.” Ripetè Coral.
“Novalis, giusto?!”
“Sì, signore …” Sorrise Nimosit “Mi scusi Capitano, non volevo disturbarla
… ho suonato, ma non ricevendo risposta mi sono permesso ...”
“Nessun problema, si figuri … stavo solo raccogliendo le mie cose ...”
“Vedo." Annuì Coral dando una rapida occhiata agli alloggi di Kuribayashi
"E quello strumento, cos'è? E’ la prima volta che ne vedo uno…”
“E’ uno Shamisen … è appartenuto per generazioni alla mia famiglia da parte
materna... Era da un po’ che non lo suonavo …”
“Ha veramente un suono molto particolare … se non fosse così antico, le
chiederei di potergli dare un’occhiata da vicino …”
“Tenga… ” Gli rispose Tetsuya, porgendoglielo.
“Ma io, veramente … No, Capitano ... non posso assumermi questa
responsabilità ...”
“Coral, durante questi anni le ho affidato la mia vita, quella del mio
equipaggio e la Novalis … pensa davvero che possa avere delle remore ad
affidarle anche questo strumento?” Precisò Kuribayashi con un sorriso
rassicurante “Lo prenda.”
Ormai non si poteva tirare in dietro, quindi Nimosit accettò l’offerta e,
quasi stesse tenendo in braccio un pargolo, avvicinò lo strumento al petto
delicatamente e cominciò a pizzicarne le corde.
Coral accennò giusto l’inizio di ‘Nothing else matters’, un brano del XX
secolo a cui era molto legato, poi con la stessa delicatezza con cui
l’aveva preso, restituì lo strumento al legittimo proprietario.
“Beh, forse non è proprio adatto a suonare il mio brano preferito, ma ha un
bellissimo suono ….”
“Magari in futuro le posso insegnare qualche brano tradizionale giapponese,
se vuole allargare i suoi orizzonti musicali …”
“Magari al rientro dalla licenza.” Rispose Nimosit “A proposito, ha già
deciso dove la passerà, Capitano.”
“Tornerò sicuramente a Nagano, la mia città natale … ma prima dovrò recarmi
a San Francisco.”
“Problemi, signore?”
“L’Ammiraglio Maelstrom vuole vedermi…”
“Se non sono troppo indiscreto, posso chiederle in merito a cosa?”
“Non mi ha anticipato nulla, Coral … quindi sarà una sorpresa anche per me
… anche se …”
“Anche se…?!”
“No, niente ...” Rispose Tetsuya mentre rimetteva lo Shamisen all’interno
della sua custodia.
“L’ordine di liberare gli alloggi non convince neanche lei, vero? Crede che
la dismetteranno?”
“La Novalis è stata pesantemente danneggiata, questo è vero, ma io non
credo che sia arrivato il momento di mandarla in pensione. Magari il
Comando di Flotta, vista comunque l’entità delle riparazioni, potrebbe
optare per un refit anticipato … questo spiegherebbe anche la licenza
speciale di tre mesi per tutto l'equipaggio ... ”
“Me lo auguro, Capitano … sa, sono molto affezionato a questa nave … e con
tutto il rispetto per lei , ho sempre sognato un giorno di prenderne il
comando.”
Tetsuya si avvicinò al suo Primo Ufficiale e appoggiandogli una mano sulla
spalla destra, gli sorrise.
“E’ chi le dice che i suoi sogni non diventino un giorno realtà!? Magari
l’Ammiraglio Maelstrom vuole vedermi proprio a tal proposito …” E senza
dargli la possibilità di replicare, aggiunse “Mi piacerebbe cenare assieme
a tutti gli ufficiali questa sera … ci pensa lei, Numero Uno?”
“Si, signore … prenoto un tavolo sul miglior ristorante della passeggiata…
ora la lasciò alle sue cose …”
“Grazie, Numero uno.”
Avviatosi verso l’uscita dell’alloggio del Capitano, Nimosit indugiò un
momento sulla soglia e si rivolse nuovamente verso Kuribayashi “Signore …
ci tengo a dirle che … è stato un onore servire sulla Novalis sotto il suo
comando.” E uscì, senza lasciare al Capitano possibilità di replica.
Il commiato di Nimosit suonò come un arrivederci … e in cuor suo, sebbene
cercasse di scacciare quella strana sensazione che lo accompagnava da
quando aveva ricevuto la comunicazione del Comando di Flotta, anche
Kuribayashi temeva che quella fosse stata l’ultima missione della Novalis,
almeno sotto il suo comando.
================================
END OF TRANSMISSION
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Il giorno 4 marzo 2018 23:40, Capt. Tetsuya Kuribayashi <
captkuribayashi a gmail.com> ha scritto:
> Ciao a tutti.
>
> E' con imperdonabile ritardo che vi invio il brano di chiusura delle
> avventure della Novalis ... purtroppo gli ultimi mesi sono stati davvero
> pieni ed estenuanti.
> Spero che l'attesa sia valsa a qualcosa...
>
> Nota:
> Come discusso in privato con Ric, magari potrebbe essere carino avere un
> brano di chiusura da parte di tutti i personaggi.
> Che ne pensate?
>
> Buona lettura (spero) ...
>
> =================================================
> TITOLO: 16.12 - Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso
> AUTORE: Michele / Kuribayashi
> PRECEDENTE: 16.11- Scontro finale
> LUOGO: USS Novalis, Utopia Planitia
> =================================================
>
> *** USS Novalis, Alloggio del Capitano Kuribayashi
> 01/04/2396, ore 11:09 - D.S. 73249.9 ***
> Mentre la USS Novalis era ormeggiata presso Utopia Planitia, cantieri
> navali della Flotta Stellare in orbita geosincrona con SOL IV, per ricevere
> le riparazioni ai danni subiti durante l’ultima missione, tutti i membri
> dell’equipaggio, di ogni sezione e grado, avevano ricevuto l’ordine dal
> Comando di Flotta di raccogliere le proprie cose e contestualmente avevano
> ricevuto una licenza speciale di tre mesi che avrebbe garantito ai tecnici
> la più ampia libertà d’azione durante il loro lavoro. Anche Kuribayashi,
> come il resto del suo equipaggio, stava raccogliendo ed impacchettando i
> propri effetti personali e visto che per la prima volta nella sua vita
> poteva prendersi tutto il tempo che voleva, si concesse il lusso di
> indugiare nei propri ricordi, ripercorrendo i propri trascorsi con ogni
> oggetto che gli passava per le mani e che poi accuratamente sistemava in
> uno dei contenitori d’ordinanza. Era arrivato a metà dell’opera, quando la
> sua attenzione venne totalmente catturata da una valigetta di pelle nera
> finemente realizzata.
>
> Tetsuya la portò con sé verso il letto, quindi si sedette e se la mise
> sulle ginocchia. Poggiò entrambe le mani sulla superficie e le lasciò
> scivolare in una lunga e affettuosa carezza, quasi stesse salutando
> un’amica che aveva reincontrato dopo tantissimo tempo. Lentamente le sue
> mani cercarono le due serrature a scatto dorate e con una lieve e delicata
> pressione le fecero scattare all’unisono. Aprì lentamente il coperchio
> rivelando ai suoi occhi il prezioso contenuto, lo Shamisen regalatogli
> dalla madre, Miya Naoyuki, e tramandato di generazione in generazione dalla
> famiglia materna.
>
> Tetsuya con la massima delicatezza possibile tirò fuori lo strumento e
> portatolo al petto cominciò a pizzicarne le corde, suonando una melodia che
> gli aveva insegnato la madre quando era ancora bambino.
>
> Ogni nota cominciò ad accendere nella sua memoria ricordi della sua
> infanzia, della sua famiglia d’origine, come anche colori, odori e profumi
> della sua terra.
>
> “Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso.” Esordì una voce nella
> stanza.
>
> Tetsuya fu riportato di soprassalto alla realtà ed aprendo gli occhi un
> imbarazzato Coral Nimosit stazionare sull’uscio della porta.
>
> “Come, scusi?!”
>
> “Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso.” Ripetè Coral.
>
> “Novalis, giusto!”
>
> “Sì, signore …” Sorrise Nimosit “Mi scusi Capitano, non volevo disturbarla
> … ho suonato, ma non ricevendo risposta …”
>
> “Nessun problema, si figuri …”
>
> “Cos’è quello strumento? E’ la prima volta che ne vedo uno…”
>
> “E’ uno Shamisen … è appartenuto per generazioni alla mia famiglia da
> parte materna. Era da un po’ che non lo suonavo …”
>
> “Ha veramente un suono molto particolare … se non fosse così antico, le
> chiederei di potergli dare un’occhiata da vicino …”
>
> “Tenga… ” Gli rispose Tetsuya, porgendoglielo.
>
> “Ma io, veramente …”
>
> “Coral, durante questi anni le ho affidato a mia vita, quella del mio
> equipaggio e la Novalis … pensa davvero che possa avere problemi ad
> affidarle anche questo strumento?” Precisò Kuribayashi con un sorriso
> rassicurante “Lo prenda.”
>
> Ormai non si poteva tirare in dietro, quindi accettò l’offerta del suo
> Capitano e, quasi stesse tenendo in braccio un pargolo, avvicinò lo
> strumento al petto e cominciò a pizzicarne le corde delicatamente.
>
> Coral accennò giusto l’inizio di ‘Nothing else matters’, un brano del XX
> secolo a cui era molto legato, poi con la stessa delicatezza con cui
> l’aveva preso, restituì lo strumento al legittimo proprietario.
>
> “Beh, forse non è proprio adatto a suonare il mio brano preferito, ma ha
> un bellissimo suono ….”
>
> “Magari in futuro le posso insegnare qualche brano tradizionale
> giapponese, se vuole fare pratica…”
>
> “Magari al rientro dalla licenza.” Rispose Nimosit “A proposito, ha già
> deciso dove la passerà, Capitano.”
>
> “Tornerò sicuramente a Nagano, la mia città natale … ma prima dovrò
> recarmi a San Francisco.”
>
> “Problemi, signore?”
>
> “L’Ammiraglio Maelstrom vuole vedermi…”
>
> “Se non sono troppo indiscreto, posso chiederle in merito a cosa?”
>
> “Non mi ha anticipato nulla, Coral … quindi sarà una sorpresa anche per me
> … anche se …”
>
> “Anche se…?!”
>
> “No, niente ...” Rispose Tetsuya mentre rimetteva lo Shamisen all’interno
> della sua custodia.
>
> “L’ordine di liberare gli alloggi non convince neanche lei, vero? Crede
> che la dismetteranno?”
>
> “La Novalis è stata pesantemente danneggiata, questo è vero, ma io non
> credo che sia arrivato il momento di mandarla in pensione. Magari il
> Comando di Flotta, vista comunque l’entità delle riparazioni, potrebbe
> optare per un refit anticipato … questo spiegherebbe anche la licenza
> speciale di tre mesi … ”
>
> “Me lo auguro, Capitano … sa, sono molto affezionato a questa nave … e con
> tutto il rispetto, ho sempre sognato un giorno di prenderne il comando.”
>
> Tetsuya si avvicinò al suo Primo Ufficiale e appoggiandogli una mano sulla
> spalla destra, gli sorrise.
>
> “E’ chi le dice che i suoi sogni non diventino realtà!? Magari
> l’Ammiraglio Maelstrom vuole vedermi proprio a tal proposito …” E senza
> dargli la possibilità di replicare, aggiunse “Mi piacerebbe cenare assieme
> a tutti gli ufficiali questa sera … ci pensa lei, Numero Uno?”
>
> “Si, signore … prenoto un tavolo sul miglior ristorante della passeggiata…
> ora la lasciò alle sue cose …”
>
> “Grazie, Numero uno.”
>
> Avviatosi verso l’uscita dell’alloggio del Capitano, Nimosit indugiò un
> momento sulla soglia e si rivolse nuovamente verso Kuribayashi “Signore …
> ci tengo a dirle che … è stato un onore servire sullaN ovalis sotto il suo
> comando.” E uscì dalla stanza.
>
> Il commiato di Nimosit suonò come un arrivederci … e in cuor suo, anche se
> cercava di scacciare quella strana sensazione, anche Kuribayashi temeva che
> quella era stata l’ultima missione della Novalis, almeno sotto il suo
> comando.
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> OOOO
> Captain Tetsuya Kuribayashi
> Commanding Officer USS Novalis NCC-1772
> ICQ Combadge: 126295405
> Private comunicator: captkuribayashi a gmail.com
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> "To explore the new unknown ... and to face the old threats"
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Captain Tetsuya Kuribayashi
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