[Stml20] R: Re: Brano: 11-02 - Lower your shields and surrender your ships

Capitano Shran cap.shran a gmail.com
Lun 4 Ago 2014 18:09:35 CEST


"Grassie ragassuoli" ?? Io ho letto solo il commento di Franco...o
qualcuno m'è sfuggito?

Adesso veniamo al brano!
Comandante Rekon, questo brano è a dir poco fantastico! I dialoghi del
Vorta sono divertenti e realistici (cavolo sembra di averne davvero
uno davanti ahhahahah), le parole ed i comportamenti di Odo sono
precisi e...anche la caratterizzazione del Capitano! :)
Brano ottimo!

Va bene, se vogliamo dirla tutta...neanche Shran aveva voglia di
sentirsi dire che la resistenza è inutile :| ma sono i doveri di un
ufficiale della flotta, che volete farci!

Ileana
======================================
Capitano Shran
USS Marconi
 ======================================
Email: cap.shran a gmail.com
Starfleet Italy: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/main.php
USS Marconi: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Marconi/main.php?include=home.php
CV: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino_servizio.php?id=199
Skype: dolcevoloo
======================================
"Occhio per occhio, ed il mondo  diventa cieco.."


Il 04 agosto 2014 17:14, cmdrtkar a libero.it <cmdrtkar a libero.it> ha scritto:
> Grassie ragassuoli, troppo buoni...comunque nemmeno rekon ci voleva
> venire...non se ne è andato solo perché vuole litigare a tutti i costi col
> Primo Jem'Hadar...
>
> ----Messaggio originale----
> Da: charles_wyandot a mail.com
> Data: 4-ago-2014 17.09
> A: "cmdrtkar a libero.it"<cmdrtkar a libero.it>
> Ogg: Re: [Stml20] Brano: 11-02 - Lower your shields and surrender your ships
>
> Il pezzo è fantastico, per quanto mi riguarda puoi scriverli sempre così
> lunghi... scorrono come l'olio!
> Volevo solo precisare che io qui non ci volevo venire...
>
> Bravissimo
>
>
>
>
> Sent: Monday, August 04, 2014 at 11:02 AM
> From: "cmdrtkar a libero.it" <cmdrtkar a libero.it>
> To: stml20 a gioco.net
> Subject: [Stml20] Brano: 11-02 - Lower your shields and surrender your ships
> Scusate gente, alla fine il pezzo ha preso il sopravvento e - dotato di vita
> propria ed intelligente (più dello scrittore di certo) è cresciuto a
> dismisura,
> ben oltre le mie intenzioni.
> Essendo io un ufficiale federale rispettoso della vita e delel infinite
> diversità in infinite combinazioni, non potevo ucciderlo...quindi pensateci
> voi!!!
>
> PS è da quando si è parlato di Borg che volevo chiudere un capitolo con
> questa
> frase!
>
>
> Federico
>
>
>
> *****************************************
> Brano: 11-02
> Titolo: Lower your shields and surrender your ships
> Autore: Tenente Comandante Rekon
>
> *****************************************
>
> U.S.S. Marconi – Sala Macchine - 28 giugno 2394 - ore10.45
>
> Rekon era immobile davanti al Nucleo di Curvatura da almeno dieci minuti e,
> a
> voler essere del tutto onesti, le pulsazioni luminose blu che l’enorme
> reattore
> Materia/Antimateria emanava nel suo funzionamento a pieno regime non
> facevano
> assolutamente nulla per migliorare l’aspetto spaventoso che la sua faccia
> aveva
> in quel momento.
>
> “Il Reattore è al 98% dell’efficienza nominale, signore…tutti i reattori ad
> Impulso sono attivi e forniscono energia di emergenza ai sistemi principali
> e
> alla Curvatura…” riferì il Tenente Maria Seville, avvicinandosi al proprio
> superiore con un DiPADD stretto in mano ma senza mettersi sugli attenti. Le
> era
> bastato farlo la prima volta, quando gli aveva formalmente passato le
> consegne
> come facente funzioni di Capo Ingegnere, per imparare un numero di improperi
> in
> grado di far arrossire un vecchio Capo Specialista addetto alla dogana in
> una
> Stazione Spaziale periferica e non ci teneva a replicare.
>
> “Fattore di Curvatura?” domandò semplicemente il Tellarita, deviando
> finalmente lo sguardo dal moto ipnotico della pulsante luce blu per fissarsi
> sul viso del proprio secondo, che si trovava circa una quindicina di
> centimetri
> sopra il suo ad un metro di distanza.
>
> “9.65…” rispose l’Umana, senza alcun bisogno di guardare il padd che
> stringeva
> in mano “siamo riusciti a stabilizzare il flusso di Plasma alla Gondola di
> Dritta riuscendo a recuperare un buon .15…ma…” esitò un momento, incerta se
> riferire o meno il proprio pensiero al superiore.
>
> “Non abbiamo tutto il giorno!” la richiamò bruscamente alla realtà Rekon,
> spostandosi verso la grande consolle di controllo dei sistemi ingegneristici
> posta poco distante ed invitandola implicitamente a seguirlo “se ha qualcosa
> da
> dire la dica, ma le anticipo che sono troppo vecchio per accettare di uscire
> con una collegiale come lei, quindi può anche risparmiarsi la scenetta da
> oloromanzo rosa!”
>
> Scossa – ma anche divertita – dalle parole di Rekon, la donna trovò infine
> il
> coraggio di riferire la propria idea, ritenendo però opportuno precisare
> innanzitutto “Non seguo quella roba, signore…stavo solo pensando che, se
> disinserissimo alcune delle funzioni di sicurezza del computer e
> reinstradassimo l’energia delle stive alla propulsione, forse potremmo
> ottenere
> un ulteriore aumento della velocità…”
>
> “Bruceremmo metà dei condotti EPS delle stive…” le fece notare l’ingegnere,
> senza distogliere lo sguardo da alcune righe di programma che stava nel
> frattempo digitando su di un terminale LCARS.
>
> “Lo so, signore…ma abbiamo diversi apparati di stasi portatili…” assentì la
> donna che, a parte la presenza di alcune merci deperibili stoccate nella
> Stiva
> di Carico 5 e un po’ di lavoro Etra per le squadre di manutenzione, non
> vedeva
> particolari problemi nel suo piano “dovrebbero essere sufficienti a mettere
> in
> sicurezza per diversi giorni i farmaci non replicabili che trasportiamo…il
> resto del materiale si conserverà anche in una stiva senza energia…”
>
> Fu a quel punto, però, che Rekon la sorprese, mostrandole ciò che stava
> scrivendo e dicendole, con tono tranquillo “In un’altra occasione le avrei
> dato
> perfettamente ragione, Maria, ma stavolta credo avremo bisogno dei
> teletrasporti merce in perfetto stato di efficienza…quindi se vuole provare
> il
> suo piano dovrà prima usare un po’ di quel suo grazioso cervello da primate
> senza coda per trovare un modo di deviare il feedback energetico verso
> qualche
> sistema davvero inutile…tipo le docce soniche…”
>
> E quindi si allontanò brontolando sulla barbarie delle razze che non
> sapevano
> apprezzare un buon bagno di fango e lasciando un esterrefatto ingegnere a
> fissare quello che aveva tutta l’aria di essere un complesso programma per
> computer, volto ad interfacciare i sensori interni col teletrasporto per
> effettuare agganci e trasferimenti nello spazio esterno di qualsiasi massa
> metallica composta di leghe Borg e di tutte le associate componenti
> organiche.
>
>
> U.S.S. Marconi – Plancia - 28 giugno 2394 – ore 12.03
>
> “Saremo a portata visiva tra due minuti…” annunciò Wyandot, troppo teso
> persino per ricordarsi della propria timidezza.
>
> Tutta la Plancia era illuminata dalla luce lampeggiante dell'Allarme Rosso
> anche se - già dopo i primi 10 minuti - era stato dato dal Capitano Shran
> l'ordine di disattivare il segnalatore sonoro per non infastidire le
> attività
> di bordo.
>
> Attualmente l'Andoriano sedeva sulla propria poltrona centrale, in posizione
> apparentemente rilassata ma con le antenne puntate verso lo schermo visore,
> quasi a rappresentare visivamente l'istinto dell'ufficiale a lanciarsi verso
> la
> sfida che li attendeva. Sulla poltrona del Primo Ufficiale - lasciata
> attualmente vacante dalla partenza di Sivaak insieme al Capitano Talia -
> sedeva
> invece immobile Odo, che appariva quasi una statua abbozzata con i suoi
> lineamenti lisci e appena vagamente umanoidi. L'ex Conestabile di Deep Space
> 9
> aveva parlato molto poco durante il tragitto e solo per risponderr a domande
> specificamente rivoltegli, come se tutti gli anni trascorsi nel Grande
> Legame
> dei Cambianti lo avessero reso restio - o forse solo insicuro - nel
> rapportarsi
> con i Solidi.
>
> All'annuncio del Timoniere, i muscoli di braccia e gambe di Shran agirono
> quasi in automatico, proiettando in piedi l'Andoriano come se vi fosse stata
> una molla sotto la sua poltrona "Sensori a piena potenza, voglio un'analisi
> della zona!" ordinò, prima ancora di aver coperto la breve distanza che lo
> separava dalla postazione del timone, cui si affiancò immediatamente.
>
> "Analisi in corso..." rispose il Comandante Berthier, che stava in realtà
> sondando la zona già da alcuni minuti con l'ausilio di tutti i banchi
> sensori
> di prua "Non rilevo tracce di astronavi attive e la traccia di
> Transcurvatura
> pare essersi ormai dispersa...ad ogni modo rilevo masse metalliche e residui
> energetici..."
>
> Fu in quell'istante che si intromise Dal, che stava esaminando le medesime
> letture attraverso l'ausilio dei sensori tattici, riferendo "Rivelo masse
> distinte di dimensione variabile, ma ad occhio direi che nell'area sono
> presenti i resti di sei caccia d'assalto del Dominio, più un frammento di
> circa
> 10.000 metri cubi di massa, composto in leghe tipiche degli scafi Borg..."
>
> "Forse una delle navi del Dominio, rimasta in inferiorità numerica, ha
> tentato
> di speronare il vascello Borg..." propose il Comandante Keane, dalla
> consolle
> OPS, mentre anche lei - come quasi tutti - alternava sguardi alle letture
> dei
> sensori a occhiate allo schermo visore principale, che al momento continuava
> a
> mostrare l'immagine di stelle aliene distorte dal campo di curvatura della
> nave.
>
> "Segni di vita?" domandò allora Shran, facendo al contempo un cenno di
> assenso
> alle parole della Mezza-Klingon, come a dire che ne condivideva il
> contenuto.
>
> "Irregolari, ma potrebbero esserci dei sopravvissuti in uno dei relitti..."
> rispose l'Ufficiale Scientifico Betazoide, mentre il Timoniere annunciava
> l'arrivo alle coordinate richieste ed il conseguente passaggio a velocità
> impulso “sto rilevando vitali da questo relitto, probabilmente un Vorta ed
> un
> numero non precisato di Jem’Hadar…”
>
> Sullo schermo visore comparve, accanto ad un pezzo di scafo dall’aspetto
> parzialmente sferico, un caccia del Dominio pesantemente danneggiato, con
> tutta
> la parte posteriore ed una delle due gondole rimosse. Alla vista, Shran si
> affrettò ad ordinare “Predisporre le stive di carico 5 e 6 con campi di
> forza
> di livello 10…nella cinque trasferite i resti della nave Borg e nella 6 i
> sopravvissuti. Comandante Berthier, verifichi se è possibile individuare
> contenitori di Bianco e, se ve ne sono, trasferisca anch’essi alla Stiva 6.
> Dal, squadre di sicurezza all’esterno di entrambe le stive…”
>
> Quindi, voltandosi verso Odo “Conestabile, se vuole seguirmi alla stiva di
> carico 6, credo dovremo intervenire per evitare problemi.” Quindi,
> sfiorandosi
> il comunicatore “Dottor Kuwano, porti una squadra medica alla Stiva di
> Carico
> 6, ma non entrate finché non vi avrò raggiunti…Keane, a lei il comando…”
>
>
>
>
>
> U.S.S. Marconi – corridoio antistante la stiva di carico 6 - cinque minuti
> dopo
>
> "Gardiamarina Kelthos, rapporto!" ordinò Dal, quando ancora si trovava a sei
> metri dall'ingresso della stiva di carico, le cui porte sigillate stavano
> impedendo l'accesso ad una squadra di sei membri della Sicurezza
> pesantemente
> armati e ad un contingente medico composto dal Dottor Kuwano e due
> paramedici.
>
> “Abbiamo un Vorta ferito ed una quindicina di Jem’Hadar nella stiva,
> signore…”
> rispose il giovane ufficiale Trill, che imbracciava un fucile Phaser Tipo
> III e
> sembrava decisamente sollevato nel cedere il comando al suo superiore Mezzo-
> Cardassiano “non sono in grado di darle né il numero esatto né il loro stato
> di
> salute perché è stato effettuato un teletrasporto di massa e, a parte due
> feriti in maniera piuttosto grave, gli altri si sono resi invisibili appena
> completata la materializzazione. Comunque abbiamo utilizzato le subroutines
> di
> sicurezza per rimuovere ogni tipo di arma ad energia ed arma bianca
> rilevata…”
>
> “E non hanno fatto nulla dal momento della materializzazione?” domandò
> incuriosito Shran, che tallonava di pochi passi indietro il proprio Capo
> della
> Sicurezza “Mi sarei aspettato un tentativo di fuga, quantomeno…”
>
> “Hanno tentato tre volte di disabilitare il campo di forza e due di
> penetrare
> il computer ed i sistemi secondari della stiva, signore…” rispose il
> Guardiamarina, mettendosi sugli attenti all’arrivo del nuovo Capitano dell’
> unità, che ancora non aveva avuto modo di incontrare ma del quale aveva
> ovviamente già sentito parlare “ma il Comandante Rekon aveva già tagliato
> fuori
> ogni sistema a parte il supporto vitale, quindi per ora non hanno avuto
> successo…”
>
> “Molto bene, vediamo di chiarire questa situazione…” cominciò a dire l’
> Andoriano, ma venne interrotto da Odo, giunto subito dopo di lui, che pareva
> avere una sua idea sul da farsi.
>
> “Se mi permette, Capitano…” iniziò il Cambiante, con il tono paziente che
> aveva sviluppato in decenni di vita trascorsa con i Solidi prima su Bajor e
> poi
> su Terok Nor/Deep Space Nine “forse se entrassi io per primo potrei evitare
> eventuali…resistenze…”
>
> Shran fu sul punto di obiettare, ma si trattenne, valutando invece la
> richiesta pervenuta alla luce di quanto effettivamente sapeva sulle
> dinamiche
> intercorrenti tra le tre principali razze del Dominio. La gente di Odo era
> considerata da Vorta e Jem’Hadar alla stregua di divinità e i presenti nella
> stiva non avrebbero mai fatto un atto volontario per contrastare un loro
> ordine
> diretto. Far entrare Odo per primo avrebbe certamente chiarito che si
> trovavano
> sì su una nave Federale, ma che la presenza della Marconi nello spazio del
> Dominio era emanazione della diretta volontà dei Fondatori.
> Convinto di tale ragionamento, il Capitano Shran affermò “Molto bene,
> Conestabile…lascerò che sia lei a parlare con loro per primo…” poi,
> riflettendo, ebbe un’altra idea “anzi, forse so come aumentare ancora di più
> la
> sua presa su di loro…”
>
> Ignorando l’occhiata perplessa e leggermente insofferente di Odo – che
> evidentemente non riteneva di aver bisogno di ulteriori aiuti – Shran si
> sfiorò
> il comunicatore e chiamò la Plancia “Shran a Keane. Siamo riusciti a
> recuperare
> del Bianco dai relitti?”
>
> “Sette casse, signore…” rispose prontamente la donna, che probabilmente in
> quel momento sedeva sulla sua poltrona “ne avevamo recuperata anche una
> ottava,
> ma il suo contenuto è irrecuperabile…”
>
> “Sette sono più che sufficienti, non si preoccupi…” rispose l’Andoriano con
> un
> ghigno, prima di ordinare “ne trasferisca una qui alle mie coordinate. Shran
> chiudo.”
>
> Quindi, voltandosi verso Odo, nel momento esatto in cui una cassa di Bianco
> veniva materializzata proprio tra i due, aggiunse “Allora, Conestabile…è
> pronto
> a fare Babbo Natale?”
>
>
> U.S.S. Marconi – Sala Riunioni principale - 30 giugno 2394 – ore 08.05
>
> “Diario del Capitano, Data Stellare 71494.07. Per quanto i Jem’Hadar ed il
> Vorta di nome Maijung abbiano accettato di buon grado la spiegazione di Odo
> circa la loro presenza ed abbiano promesso di collaborare in tutto e per
> tutto
> con l’equipaggio della Marconi, la situazione non è semplice. Il Vorta era
> seriamente ferito ed il Dottor Kuwano ha dovuto trasportarlo in Infermeria
> per
> operarlo, mentre i Jem’Hadar sono stati trattenuti nella stiva di carico 6,
> attrezzata a caserma di emergenza. Su suggerimento del Conestabile Odo ho
> autorizzato il Primo Ma’Kar a continuare l’addestramento della sua squadra
> sul
> Ponte Ologrammi 1, più che altro per…tenerli buoni, direi. Inutile dire che
> ciò
> ha scatenato qualche reazione non entusiasta dell’equipaggio, specie del
> Comandante Rekon quando è stato costretto a sostituire un’intera porzione
> della
> griglia olografica danneggiata durante l’allenamento. Se la situazione non
> fosse così grave sarebbe stato quasi divertente vederlo mentre minacciava il
> Primo dei Jem’Hadar – alto circa cinquanta centimetri più di lui – di
> scaraventarlo insieme a tutti i suoi nello spazio. Ad ogni modo stiamo
> procedendo verso il Settore Epsilon Mairon a Curvatura 9, per indagare sull’
> attività Borg nel settore. Spero che il Vorta, ora che si è ripreso, possa
> darci qualche notizia aggiornata.”
>
> Il Campanello suonò e, ricevuto l’invito ad entrare, sulla porta si
> stagliarono le figure di Odo, Dal, Maijung, e Ma’Kar. Quest’ultimo sembrava
> essere particolarmente insofferente alla presenza di Dal, ma bastò
> un’occhiata
> del Vorta, che in quel momento era impegnato in un’attenta opera di
> adorazione
> del Conestabile Odo, a rimetterlo al suo posto.
>
> “Signori, benvenuti…” disse il Capitano, indicando loro il tavolo da
> riunioni
> presente, invitandoli implicitamente a sedersi. Avrebbe voluto invitare
> anche
> gli altri Ufficiali Superiori, ma in quel momento – con la nave in pieno
> spazio
> del Dominio e a caccia di Borg – gli sembrava un azzardo già solo
> distogliere
> il Capo della Sicurezza dall’incarico “se volete accomodarvi, credo abbiamo
> molto di cui parlare…”
>
> “Naturalmente, Capitano…” rispose il Vorta, sorridendo in quel modo
> mellifluo
> tipico della sua razza e sgradito a buona parte della specie dei quadranti
> Alfa
> e Gamma “mi permetta innanzitutto di ringraziare lei e la Federazione per il
> vostro tempestivo…salvataggio. Purtroppo il convoglio di cui faceva parte la
> mia nave ha riscontrato delle…difficoltà non previste nell’attività
> ordinaria
> di pattugliamento del nostro Settore di competenza.”
>
> *Ed ecco in opera la nobile arte di minimizzare gli aspetti negativi della
> realtà…* si trovò a pensare l’Andoriano, mentre il suo volto manteneva un
> aspetto assolutamente impassibile da giocatore di Poker. Evidentemente il
> Vorta
> desiderava minimizzare l’accaduto per non apparire in cattiva luce con
> quello
> che considerava il suo dio (e che – in quel momento – sembrava a stento
> trattenersi dallo sbuffare ed alzare gli occhi al cielo), ma questo
> atteggiamento non avrebbe per nulla facilitato la sua missione.
>
> Fortunatamente fu Dal a evidenziare la realtà delle cose, affermando “Direi
> più che altro che il vostro convoglio è stato fatto a pezzi da un
> ricognitore
> Borg classe Sfera, a giudicare dall’analisi dei resti che abbiamo
> recuperato…”
>
> Il Jem’Hadar si mosse a disagio sulla sedia, ma una nuova occhiata del Vorta
> lo tacitò nuovamente. Dal quasi lo compativa, visto che l’intera esistenza
> dell’
> essere era incentrata sulla vittoria militare per conto del Dominio,
> rappresentato in quel momento dal Cambiante accanto a lui.
>
> “Può darsi che abbiamo sottovalutato la capacità bellica del nemico in
> questo
> specifico frangente…” ammise Maijung, a malincuore, lanciando
> un’occhiataccia
> al tattico, che rispose con un sorriso divertito e per nulla preoccupato dal
> risentimento del Vorta “ma, in tutta sincerità, ritengo eccessiva la
> preoccupazione del Fondatore rispetto alle sorti del Sistema Epsilon
> Marion…il
> Dominio ha reagito prontamente e con fermezza all’invasione perpetrata e le
> assicuro che non saranno una decina di navi nemiche ad impedirci di
> ristabilire
> la supremazia nel nostro spazio, anche senza l’aiuto della Federazione.”
>
> “La Federazione si trova qui come osservatrice…” rispose immediatamente
> Shran,
> facendo ricorso a tutta la propria diplomazia per mantenere un tono civile e
> cercando di nascondere il fremito delle mani che lo aveva colto sentendo
> parlare di “una decina” di navi Borg. “Abbiamo già affrontato il nemico che
> vi
> trovate di fronte ed è un nemico estremamente pericoloso, in grado di
> diffondersi come un virus e moltiplicare le proprie forze molto rapidamente.
> La
> nostra intenzione è solo quella di fornirvi le conoscenze che abbiamo
> raccolto
> sui Borg, al fine di limitare al massimo le vostre perdite in questa
> battaglia.”
>
> “Respingere i Borg nel loro spazio è interesse comune di tutti gli abitanti
> del Quadrante Gamma, compresa la Federazione.” Affermò semplicemente Odo,
> sancendo la fine di quel battibecco e rammentando implicitamente a Maijung
> che
> il trattato di pace siglato dal Dominio esisteva ed era ancora valido
> “Perché
> invece non ci riferisci cosa è accaduto esattamente e quali misure sono
> state
> prese? Le voci che mi sono giunte erano frammentarie, ma sono certo che tu
> abbia la competenza per fornirmi un quadro esaustivo.”
>
> *Bastone e carota in un colpo solo…* pensò divertito il Capitano della
> Marconi, poggiandosi comodamente allo schienale della propria poltrona e
> osservando il Vorta divenire prima rosso di imbarazzo e poi profondersi in
> un
> inchino verso Odo, certamente inorgoglito dal complimento (e, in tutta
> probabilità, geneticamente incapace di comprendere l’ironia dello stesso).
>
> “Le prime tracce di incursioni Borg nel Settore sono state rilevate circa
> undici mesi fa, Fondatore…” rispose rialzandosi e parlando unicamente ad
> Odo,
> che di certo riteneva l’unico essere degno di attenzione nella stanza
> “inizialmente si trattava di avvistamenti a lungo raggio e di aggressioni a
> colonie remote. Fu inviata una squadra d’attacco che intercettò e distrusse
> senza particolare difficoltà un piccolo vascello di forma vagamente
> cilindrica.”
>
> “Un ricognitore Classe Sonda…” commentò Dal, non venendo però minimamente
> calcolato da Maijung, che si limitò a continuare come se non vi fosse stata
> alcuna interruzione “per sicurezza lasciammo la forza d’attacco stanziata
> nel
> settore per alcuni mesi, durante i quali non accadde nulla. Due mesi fa,
> però,
> abbiamo perso i contatti con essa e con il pianeta Magistra 7. Abbiamo
> inviato
> una nuova forza d’attacco, composta da 50 caccia, che hanno rivelato
> presenze
> aliene nel settore. I caccia hanno affrontato e distrutto il nemico, anche
> se
> hanno subito gravi perdite. Poiché il pianeta risultava completamente
> colonizzato dal nemico, la forza d’attacco ha tentato di distruggerlo ma è
> stata respinta dalle difese planetarie ed è stata costretta alla ritirata.
> Successivamente abbiamo rilevato l’arrivo di altre dieci navi nemiche e
> perso i
> contatti con altri tre pianeti, tutti nei pressi della Nebulosa di Marg. Il
> Comando di difesa ha pertanto movimentato un’intera ala della 16° Flotta…”
> qui
> fece una pausa, voltandosi verso Shran e Dal, prima di continuare chiarendo
> “composta da 500 navi tra incrociatori e caccia…a quest’ora l’Ala d’assalto
> 1
> avrà annientato ogni traccia di resistenza nemica nel settore.”
>
> Dal e Shran si scambiarono uno sguardo d’intesa quando sentirono parlare di
> una Nebulosa…già due volte, infatti, la Federazione aveva scoperto il
> tentativo
> di creare all’interno di nebulose dei Fulcri di Transcurvatura e – se
> l’Intento
> dei Borg era quello – poteva solo significare che l’intento i quegli esseri
> era
> di creare una testa di ponte per l’assimilazione dell’intero spazio del
> Dominio.
>
> Alla luce di tale riflessione, l’Andoriano domandò “Avete ricevuto notizie
> della vostra Ala d’assalto?”
>
> “Ancora no…” ammise Maijung, per nulla turbato dalla cosa “ma riteniamo
> dipenda dall’intensa ionizzazione delle zone limitrofe della nebulosa, che
> ostacolano le comunicazioni a lungo raggio. Per risolvere tale inconveniente
> avevamo predisposto una rete di ripetitori subspaziali, ma – probabilmente –
> le
> forze invasori li hanno sabotati.”
>
> Per nulla rassicurato da quelle parole, Shran scambiò un’occhiata densa di
> significato con Odo, prima di chiamare la Plancia ordinando “Shran a
> Plancia…modificare la rotta per dirigere verso la Nebulosa di Marg…massima
> Curvatura sostenibile e scansioni con tutti i gruppi sensori appena a
> portata!”
>
>
> U.S.S. Marconi – Plancia - 4 Luglio 2394 – ore 21.35
>
> “Diario del Capitano, supplemento. I sensori a lungo raggio stanno
> scandagliando da ore la Nebulosa di Marg alla ricerca di una qualsiasi
> traccia
> di attività spaziale, ma ancora non siamo riusciti a rilevare alcuna nave.
> Nonostante le rimostranze del mio Capo Ingegnere ho ordinato di accelerare
> ulteriormente, facendo ricorso alla propulsione di emergenza. Dovremmo
> essere a
> portata di scansione a corto raggio entro dodici minuti, salvo
> complicazioni.”
>
> L’aria in Plancia era molto tesa e la presenza di Maijung e del Primo Ma’Kar
> (quest’ultimo guardato a vista da due guardie della sicurezza di piantone
> accanto alle porte del turboascensore e con i fucili phaser imbracciati,
> benché
> puntati verso terra) non faceva molto per ridurre lo stato di ansia
> generale.
>
> Fu in quel momento di tensione, proprio mentre Shran faceva il possibile per
> ignorare il chiacchiericcio di Maijung che stava rassicurando Odo sul fatto
> che
> al loro arrivo avrebbe potuto constatare coi suoi occhi la completa disfatta
> del nemico, che Rekon sbucò in Plancia come una furia, scostando di peso una
> delle due guardie di sicurezza e dando uno spintone a Ma’Kar – che ringhiò
> minacciosamente – per poi portarsi davanti al suo Capitano.
>
> “Capitano, glielo ho già detto tre volte, ma adesso deve darmi retta. Questi
> accidenti di motori non sono progettati per sforzi così prolungati e –
> adesso
> che siamo così vicini allo spazio Borg – lei DEVE ordinare di rallentare,
> così
> da permetterci di ristabilire il normale funzionamento del sistema curvatura
> prima di trovarci circondati da Cubi e senza propulsione!” ringhiò il tutto
> praticamente senza riprendere fiato, anche se trovò comunque il tempo di
> lanciare al Primo Jem’Hadar un’occhiataccia veramente cattiva che, pur senza
> dire una parola, trasmetteva un chiaro concetto riassumibile in “noi due
> abbiamo ancora in sospeso quella faccenda della griglia di oloproiettori e –
> quando avrò tempo – per questo ti ritroverai con un’iperchiave infilata dove
> non vorresti mai che fosse!”
>
> Maijung rimase preso in contropiede dall’irruenza del Tellarita, ma colse
> comunque le sue parole, che sottolineavano la convinzione del federale che
> la
> Flotta del Dominio inviata in quel settore fosse stata annientata.
> Probabilmente non molto contento di esse, ci tenne a precisare “Se davvero
> doveste avere dei problemi alla propulsione, sono certo che una delle nostre
> navi di stanza nel NOSTRO spazio sarà ben lieta di trainarvi fino a Deep
> Space
> 16 Gamma…”
>
> Rekon fece un vago gesto di stizza a quelle parole, come se una zanzara
> avesse
> cominciato a gironzolargli intorno, ma non distolse lo sguardo dagli occhi
> di
> Shran finché quest’ultimo non fu costretto a capitolare, affermando “Molto
> bene…signor Wyandot, rallenti a Curvatura 5…”
>
> La Marconi rallentò senza scossoni e, quando ebbe raggiunto quella
> decisamente
> più ragionevole velocità, tutti ebbero modo di percepire la mancanza di
> vibrazioni lungo lo scafo, alla quale si erano probabilmente assuefatti in
> maniera graduale nei giorni appena trascorsi.
>
> “Era ora…” borbottò l’Ingegnere Capo, portandosi alla grande Consolle
> Ingegneristica e coordinandosi con i suoi per avviare la ricristallizzazione
> della matrice di Dilitio e raffreddare al contempo tutti i sistemi critici.
>
> “Il suo Capo Ingegnere è una persona dai modi decisamente…diretti…” commentò
> Odo, che aveva assistito allo scambio di battute tra i due federali (ovvero
> al
> monologo del Tellarita) senza dire una parola, ma che sembrava piuttosto
> divertito dal tutto.
>
> “Non me lo dica…” commentò Shran, alzando occhi ed antenne al cielo, forse a
> cercare una pazienza che sapeva essere in rapido esaurimento.
>
> Trascorse così un’altra ora, prima che la consolle scientifica iniziasse ad
> accendersi come un albero di Natale, emettendo alcuni “bip” che, nel
> silenzio
> teso della Plancia, attirarono immediatamente l’attenzione di tutti.
>
> “Che succede?” domandò subito Shran che, in poche – rapide – falcate, si era
> spostato dalla consolle ingegneristica a quella scientifica, con
> l’attenzione
> di un predatore in caccia.
>
> L’Ufficiale Scientifico, forse a causa delle proprie capacità empatiche,
> ebbe
> un piccolo sussulto nel percepire l’avvicinamento del superiore ma, con
> professionalità, si concentrò subito sulle letture dei sensori riferendo “Ho
> delle letture dei sensori di massa dalle propaggini esterne della
> nebulosa…rilevo un grande campo di detriti, ma le scansioni attive sono
> deflesse da un campo di polarizzazione che copre l’intera zona…dovremo
> scendere
> ad impulso nelle immediate vicinanze per avere dati più precisi…”
>
> “Non credo ci sia molto da dire…” affermò sicuro il Vorta, rivolgendosi
> tanto
> ad Odo quanto ai federali “quello deve essere il luogo dove le forze ostili
> sono state schiacciate. Quelli che rilevate non possono che essere i relitti
> dei loro vascelli.”
>
> Shran, che aveva invece un brutto presentimento, fu più cauto nell’affermare
> “Molto bene. Tenente Wyandot, ci porti ad impulso in quella zona, ma prepari
> manovre di disingaggio ed una rotta di allontanamento a massima curvatura.
> Signor Dal, appena saremo fuori voglio gli scudi al massimo e le armi in
> stand-
> by, e mi faccia una scansione alla ricerca di vascelli Borg o del Dominio…”
>
> Pochi minuti dopo, la Marconi usciva dalla curvatura proprio nei lembi
> esterni
> della Nebulosa di Marg, e subito il suo Timoniere dovette impostare una
> manovra
> di evasione che mise a dura prova gli smorzatori inerziali della grande nave
> stellare per evitare la collisione col relitto di un caccia d’assalto che,
> sventrato da quelle che sembravano esplosioni di siluri, roteava ormai nel
> vuoto senza più tracce di energia, lo scafo annerito dal fuoco del plasma
> ormai
> estinto.
>
> Sullo schermo visore comparvero così le immagini di centinaia di relitti non
> dissimili a quello appena evitato dalla nave di Classe Ambassador, tutti
> disseminati in una regione di spazio dove sembrava essersi scatenata l’
> apocalisse.
>
> Al centro del campo di relitti vi erano tre enormi Cubi Borg. Uno sembrava
> ancora efficiente, nonostante diverse facce presentassero i segni di danni
> da
> bombardamento, mentre gli altri due erano seriamente danneggiati, con intere
> facciate scavate da crateri troppo grandi per essere stati causati da armi
> da
> fuoco convenzionali ed intere sezioni mancanti.
>
> Attorno a questi vascelli, apparentemente impegnati in attività di
> riparazione
> e recupero componenti dai relitti, erano impegnati alcune centinaia di
> vascelli
> di supporto di piccole dimensioni.
>
> “Direi che abbiamo trovato la vostra flotta…” commentò con un tono cupo
> Rekon,
> osservando lo sfacelo davanti ai suoi occhi. Il Tellarita non aveva nessuna
> simpatia per il Dominio – e lo aveva dimostrato ampiamente nei giorni
> passati –
> ma quello che stava venendo trasmesso sullo schermo era decisamente oltre
> ogni
> possibile livello di antipatia personale. Quando poi uno di quei “piccoli”
> mezzi di supporto intenti nell’analisi dei relitti – in realtà una nave
> classe
> Sonda di più di 300 metri di lunghezza – li scansionò con un raggio sensore
> di
> colore verde brillante, l’ingegnere concluse la propria frase rivolgendosi a
> Wyandot con un “ragazzo…credo proprio che sia giunto il momento di usare
> quella
> rotta di fuga che il Capitano ti aveva chiesto di predisporre…”
>
> Proprio in quel momento, senza che nessuno avesse aperto le frequenze di
> chiamata, gli altoparlanti della Plancia trasmisero una comunicazione
> subspaziale solo audio, una comunicazione recitata da migliaia di atone voci
> che – in contemporanea – dissero “Noi siamo i Borg, abbiamo analizzato la
> vostra tecnologia e sappiamo che non potete opporvi a noi. Abbassate i
> vostri
> scudi e preparativi ad essere assimilati. Addizioneremo le vostre
> peculiarità
> biologiche e tecnologiche alle nostre, la vostra cultura si adatterà a
> servire
> noi... la resistenza è inutile."
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