[Stml20] R: 12.01 Un imbarco turbolento

mokia a libero.it mokia a libero.it
Gio 15 Gen 2015 17:06:32 CET


Mia cara ragazza, che dire ..ottimo inizio!
mi piace la tua scrittura :-))
Capitano abbiamo arruolato un ottimo membro!!!

Monica


>----Messaggio originale----
>Da: vanessa_reis_squirtaker a outlook.it
>Data: 15/01/2015 16.19
>A: "USS Marconi"<stml20 a gioco.net>
>Ogg: [Stml20]  12.01 Un imbarco turbolento
>
>Accetto il turno!
>
>=====================================
>
>*****************************************
>Brano 12.01
>Titolo: Un imbarco turbolento
>Autore: Tenente Durani della Casata di Kanjis
>Brano Precedente: L’Arca di Noè
>*****************************************
>
>Deep Space 16 Gamma – Ufficio del Capitano Tomphson – 06/01/2395 – Ore 11.27
>
>Guardò l’ora.. erano passati meno di cinque minuti dall’ultima volta..
>
>Sbuffando, il capitano Tomphson riprese a scorrere alcuni rapporti, stilando 
>noiose pratiche burocratiche.. erano quelli i momenti in cui rimpiangeva i 
>tempi dei servizi segreti.. certo allora conviveva con ansia, paranoia e 
>preoccupazioni, ma l’azione e l’adrenalina erano un ottimo corroborante per 
>il fisico e la mente.
>
>Non poteva dire di annoiarsi sulla stazione spaziale.. tenere a bada 
>Klingon, Cardassiani e Romulani nonché le varie delegazioni ed equipaggi che 
>si avvicendavano era particolarmente impegnativo.. ma causava anche un’
infinità 
>di scartoffie, permessi e problematiche di ogni genere.
>
>Il suo Primo Ufficiale lo aiutava parecchio: la Garcia incarnava pienamente 
>l’idea di una donna volitiva e decisamente tosta, ma se questo aveva i suoi 
>pregi, permettendole di tenere a bada le teste calde e tirarsi fuori da 
>impacci di ogni tipo, era anche vero che la diplomazia non era il suo forte. 
>E quindi le rogne toccavano a lui.
>
>Ce n’erano state parecchie negli ultimi mesi, piccole e grandi.. e dall’
ultimo 
>dispaccio del Dipartimento per la Gestione del Personale ne erano in arrivo 
>almeno un altro paio.
>
>Una in particolare lo preoccupava: l’attracco il giorno successivo di un 
>tenente. Niente di fuori dal comune all’apparenza, uno dei tanti rimpiazzi 
>nel naturale turnover del personale di Flotta, se non fosse che l’ufficiale 
>in questione era una Klingon purosangue.
>
>Nei mesi appena trascorsi aveva dovuto vedere coi suoi occhi ed affrontare 
>personalmente i modi di fare Klingon e quindi era certo che sarebbero sorti 
>dei problemi. Per via dell’onore e delle loro stramaledette regole.
>
>La giovane Klingon in questione infatti apparteneva ad un Casato un tempo 
>importante, ma ora in disgrazia, colpito da degradazione per uno dei suoi 
>membri più influenti e col patriarca decisamente furioso nei confronti dell’
Alto 
>Consiglio. A Resh non interessavano i giochi di potere dell’Impero Klingon, 
>ma non voleva vedere la sua base terreno di lotte interne.
>
>Per questo, appena ricevuto la comunicazione dall’Ammiragliato per il nuovo 
>personale da assegnare alla sua stessa stazione ed alla USS Marconi, aveva 
>attivato la Garcia per ottenere rapporti dagli informatori che 
>intelligentemente avevano sparso per tutta la base.
>
>Ripensandoci, a Resh venne da sorridere.. l’idea era degna del suo 
>supervisore ai tempi dei servizi segreti: il comandante Lancer.
>
>Il sorriso durò appena un attimo.. Resh era preoccupato.. non aveva ancora 
>alcuna notizia.. guardò nuovamente l’ora: l’appuntamento con Manuela era per 
>mezzogiorno, ma già da diversi minuti la mente di Resh si arrovellava sull’
argomento 
>e non riusciva a pensare ad altro.
>
>Le sue elucubrazioni mentali si interruppero al trillo della porta del suo 
>ufficio e dalla voce decisa della Garcia.
>
>“E’ permesso Capitano?”
>
>“Prego comandante si accomodi” rispose Tomphson prima di attivare un 
>disturbatore energetico
>
>Garcia attese qualche istante per essere sicura dell’effettivo funzionamento 
>dell’apparecchio. Anche lei lo conosceva, era piuttosto arcaico come 
>funzionamento ma faceva il suo dovere.
>
>“Allora Manuela che hai saputo?”
>
>Il passare dal lei al tu in privato era abbastanza abituale per Resh ma 
>Manuela non si era ancora abituata pienamente alla cosa e non poté 
>trattenere un sorriso, prima di iniziare a parlare liberamente.
>
>
>
>Deep Space 16 Gamma – Hangar 4 – 07/01/2395 – Ore 16.11
>
>L’arrivo della USS Raging Queen NCC-42284 classe Curry era previsto nel giro 
>di pochi minuti.. aveva già ottenuto l’autorizzazione all’attracco.
>
>Manuela Garcia, appena era stata avvertita, si era immediatamente diretta 
>all’Hangar numero 4. Si era mossa con disinvoltura come in una tranquilla 
>passeggiata, ma in realtà la sua camminata era percettiva. Osservava e 
>catalogava chiunque incontrasse sul suo cammino.
>
>La sera precedente, dopo un ennesimo incontro con Tomphson, aveva ordinato a 
>Rinaldi di mettere alcune guardie discretamente attorno all’Hangar 4. Era 
>una procedura standard, visto che con la Raging Queen sarebbero arrivati 
>materiali, provviste e beni che potevano attrarre indebite attenzioni di 
>Ferengi avidi e non solo. Tuttavia erano state date istruzioni più tassative 
>del solito.
>
>* Nessuno ha chiesto spiegazioni.. tanto meglio perché non ne avrebbero 
>avute *
>
>Mentre rifletteva notò un paio di Klingon bighellonare in attesa di qualcosa 
>ed un altro paio che si aggiravano come disinteressati. Non ci sarebbe stato 
>nulla di strano, se non fosse stata mentalmente in allerta.. i primi due 
>erano troppo distanti, gli altri due invece potevano causare problemi.
>
>Sembravano disarmati ma erano due maschi grandi e grossi.. a mani nude 
>avrebbero fatto il loro dovere e tutto quello che voleva evitare era una 
>rissa.
>
>Mentre rimarginava su come mandare via quegli ospiti indesiderati, la Raging 
>Queen aveva attraccato e ben presto sarebbero scesi i membri del nuovo 
>personale e quelli destinati alla USS Marconi.
>
>Non poteva scacciarli da lì senza attirare attenzioni non desiderate, né 
>poteva richiamarli perché non facevano nulla di male.. sembravano curiosi in 
>attesa di qualcosa o qualcuno.
>
>Quel qualcuno si materializzò ben presto nel tunnel dell’attracco: una 
>Klingon non tanto alta e con lunghi capelli lasciati liberi sulle spalle più 
>alla maniera umana che come tipicamente li portavano le femmine della sua 
>razza. Ma bastava vederla camminare, col suo portamento fiero e deciso, per 
>capire che apparteneva al suo popolo.
>
>I due klingon più vicini si diedero di gomito puntando quella che sembrava 
>il loro obbiettivo. E la femmina klingon ricambiava dardeggiando con gli 
>occhi.
>
>* Ecco ci siamo, ci mancava solo questa *
>
>Come a leggere i suoi pensieri si materializzò, spuntando da dietro ad 
>alcune casse, l’ingegnere della stazione: Karana..
>
>* Ma certo dannazione! Come ho fatto a non pensarci? Karana appartiene al 
>Casato dei Vok.. è bionda ma è klingon per metà.. Merda! *
>
>Prima che Manuela potesse decidere che strategia attuare, l’ingegnere le 
>rivolse un rapido cenno come a tranquillizzare il suo superiore prima di 
>pararsi col suo metro e ottantacinque dinnanzi ai due Klingon ed iniziare 
>con loro una rapida e concitata discussione.
>
>Manuela non aveva sentito pienamente tutto, ma dalla postura Karana aveva 
>messo sul piatto tutta la sua autorità di tenente comandante unitamente alla 
>forza del suo Casato.. in un primo momento i due bestioni avevano riso, ma 
>si erano fatti ben presto seri e allontanati rapidamente.
>
>Il tutto sotto gli occhi fintamente distratti dell’altra coppia di Klingon 
>più distante.
>
>Manuela sorrise mentre ripensava alla dinamica del tutto.. i Vok con quel 
>semplice gesto avevano manifestato lealtà ed amicizia ai Kanjis.. e dire che 
>la Federazione si era prodigata per mantenere un basso profilo.
>
>“Comandante, come mai qui?”
>
>La domanda era retorica, quello che aveva visto era sufficiente, pur 
>tuttavia era inconsueto che Karana si presentasse personalmente a ricevere 
>personale e materiali ed era bene che tutti attorno fraintendessero la reale 
>presenza dell’ingegnere capo nell’Hangar 4.
>
>La risposta fu immediata e con un timbro di voce molto forte..
>
>“Non vedo l’ora di conoscere il mio nuovo acquisto.. mi avevano promesso un 
>genio della robotica ed un bel prototipo da applicare ad uno dei progetti 
>che sto seguendo.. mi scusi ma non sono riuscita a trattenermi.. e quei due 
>bestioni mi occupavano tutta la visuale”
>
>Manuela sorrise * Molto bene, sta recitando alla perfezione *
>
>La conversazione durò ancora qualche istante, il tempo di accogliere l’alto 
>e dinoccolato nuovo acquisto della sezione ingegneria che viaggiava 
>immediatamente dietro al vero obbiettivo di quel comitato di accoglienza: il 
>Tenente Durani del Casato di Kanjis, ufficiale superiore destinato alla USS 
>Marconi.
>
>La giovane Klingon salutò entrambi i suoi superiori per poi rivolgere uno 
>sguardo intenso e diretto a Karana a cui semplicemente ruggì un grazie.. 
>pronunciato a voce abbastanza bassa da non essere udibile ma abbastanza alta 
>da non sembrare bisbigliato.
>
>Non sarebbe stato onorevole.
>
>
>
>Deep Space 16 Gamma – Ufficio del Capitano Tomphson – 08/01/2395 – Ore 10.42
>
>“Signori! Basta! Silenzio!”
>
>La voce perentoria della Garcia tagliò l’aria densa di tensione dell’ufficio.
>
>Era dovuta intervenire per evitare che Resh si mettesse in qualche guaio: 
>livido in volto, fremeva di rabbia.
>
>La delegazione Klingon aveva negato la possibilità di utilizzare la IKS 
>Koraga. Le urla di protesta si erano levate forti. L’Ambasciatore K’ooD del 
>Casato di P’sat non si era presentato alla richiesta di incontro proposta 
>dal Capitano Tomphson.
>
>Resh era letteralmente furioso. La USS Raging Queen non poteva essere 
>impiegata per il trasbordo verso la USS Marconi. La USS Fearless era 
>sottoposta a revisione. Dare in pasto ai Ferengi un’occasione ghiotta per un 
>riscatto era impensabile. La possibilità più concreta era convincere l’
Ambasciatore 
>a concedere l’uso del Bird of Pray.
>
>L’Ambasciatore si era però dichiarato indisposto ed aveva mandato quel 
>branco di Klingon che urlavano di onore e di rispetto verso l’Impero.
>
>Troppo per i gusti di Manuela che si era trattenuta fin troppo. Doveva 
>tutelare l’ufficiale in comando che stava per esplodere e dare a quei 
>boriosi una lezione.
>
>Prima che potesse dare sfogo alle sue parole un trillo segnalò l’apertura 
>della porta dell’Ufficio.
>
>La sagoma che si scagliava sulla porta era quella di una donna di mezz’età.. 
>bionda sui cinquantacinque anni, vestita con un curioso mix fra 
>abbigliamento umano e accessori Klingon.
>
>Tutti nell’ufficio si zittirono all’istante ed il Capitano fece cenno alla 
>donna di entrare.
>
>Ellisabeth Stern fece il suo ingresso con molta semplicità, con aria 
>marziale squadrando i presenti.
>
>“Capitano Tomphson l’Ambasciatore ha bisogno dei suoi uomini, chiedo scusa”
>
>Prima che Resh potesse solo pensare di rispondere, la Stern ordinò ai 
>Klingon di lasciare la stanza.
>
>“Bene ora che siamo soli vi dirò come stanno realmente le cose e ne parlerò 
>anche al Tenente Durani, non appena l’avrete mandata a chiamare.. 
>Organizzate un incontro per domani pomeriggio.. Massima riservatezza.”
>
>
>
>Deep Space 16 Gamma – Ufficio dell’Assistente Capo Operazioni – 09/01/2395 – 
>Ore 16.42
>
>Lo spazio era angusto, ma quell’ufficio era uno dei più appartati e lontano 
>da occhi e orecchie indiscrete.
>
>Al centro della stanza il Duy’a stava silenziosamente a fissare la Klingon 
>che aveva di fronte.
>
>“Assomigli molto al vecchio Kheldas.. il mio Casato ed il vostro non sono 
>mai stati amici, ma nemmeno ostili.. ho sempre rispettato i Kanjis e lo 
>faccio pure ora, ma non posso offrirti di adoperare la nave che l’Impero ha 
>assegnato alla mia persona. Nel mio seguito ho spie e la situazione non è 
>tranquilla.. non posso espormi pubblicamente.. ne andrebbe dell’incolumità 
>mia e delle persone che amo”
>
>Durani fissava K’ooD senza parlare e lui pertanto continuò con un sospiro 
>come se quello che si accingeva a fare gli costasse parecchio
>
>“La donna che io amo e suo figlio Goroth fanno parte del Casato di Gav’iaak 
>e so che hanno un debito d’onore nei confronti di tuo padre. Lui è stato 
>ucciso, così come tuo zio e i tuoi cugini.. e posso capire che tu voglia 
>sapere chi siano i mandanti dietro a tutto questo.. non posso darti quello 
>che cerchi, non ancora.. ma ho chi sta lavorando alla cosa. Ma per la tua 
>sicurezza non puoi rimanere a bordo.. i miei uomini mi hanno informato dello 
>spiacevole incidente dell’hangar, scongiurato solo grazie al personale della 
>stazione. Ho quindi offerto una buona somma di darsek ad un Capitano 
>Bajorano. È al comando di un cargo classe Pagh.. non è veloce ma robusta 
>come nave. Porterà te ed il resto dell’equipaggio nella zona operativa della 
>USS Marconi. Partite domattina”.
>
>
>
>Cargo Classe Pagh – Plancia – 10/01/2395 – Ore 13.57
>
>La sagoma inconfondibile della Deep Space 16 si stagliava sulla linea dell’
orizzonte, 
>quando Durani fu chiamata dal Capitano Jackros in plancia.
>
>L’alto bajorano aveva acconsentito di fare una deviazione sulla sua rotta 
>commerciale per trasportare personale federale alla USS Marconi.. ciò 
>nonostante era seccato.. l’ambasciatore aveva preteso che quella giovane 
>Klingon si occupasse dei due cannoni al plasma che difendevano la sua nave. 
>I darsek erano sufficienti per accettare ma ciò nonostante non era convinto 
>che quella fosse la scelta migliore.
>
>Aveva il suo artigliere di fiducia.. il vecchio Mikehact.. eccentrico, 
>tendenzialmente sempre sulla soglia dell’ubriachezza, ma decisamente 
>efficiente, non sarebbe stato facile convincerlo.
>
>Quando la Klingon fece il suo ingresso in plancia, Jackros aveva appena 
>ordinato di entrare a Curvatura 5.. poteva andare più veloce, ma non voleva 
>affaticare i motori della sua nave e poi quella era la velocità di crociera 
>che preferiva.. in tre giorni avrebbe raggiunto la Marconi e scaricato il 
>suo carico.. e magari anche fatto qualche buon affare.
>
>
>
>Settore 16 Lambda – Cargo Classe Pagh – Plancia – 12/01/2395 – Ore 23.57
>
>“Jackros a sala macchine: uscita da curvatura”
>
>=^= Ricevuto Capitano =^=
>
>Dopo il primo giorno passato con inquietudine, il resto del viaggio era 
>trascorso con estrema tranquillità..
>
>Nulla da segnalare, nessun rischio.. Ora Durani passeggiava per la plancia 
>mentre Mikehact sedeva alla piccola console di controllo armamenti. Era 
>quasi finito il suo turno ed iniziava quello della Klingon.
>
>Il come fossero riusciti a legare in così poco tempo era per molti un 
>mistero.. pochi sapevano che nella stiva c’erano alcune casse di birra 
>Warnog ed i due, dopo un’iniziale forte insofferenza del bajorano, avevano 
>legato e si erano divisi equamente i turni operativi.
>
>Ora erano giunti in prossimità della meta ed un po’ dispiaceva ad entrambi 
>doversi separare.
>
>All’improvviso la voce roca e stanca del vecchio si levò forte in plancia
>
>“Per tutti i Profeti! Che io possa b*#@*!”
>
>Le bestemmie del vecchio volevano dire problemi e Jackros ordinò 
>immediatamente le contromisure facendo convogliare massima energia agli 
>scudi ed indicando a Durani la postazione sensori.
>
>Erano obsoleti e non ad ampio spettro, ma non del tutto superflui.. a breve 
>raggio lampeggiavano ovunque ed il Cargo stava fremendo in ogni sua giuntura 
>meccanica sotto i colpi che stava ricevendo.
>
>La Pagh era uscita in una zona tranquilla, ma velocissime si erano 
>avvicinate delle astronavi: viaggiavano in sciami ed erano più piccole di 
>due o tre volte rispetto ai quasi trecentonovanta metri di lunghezza del 
>cargo, ma incredibilmente veloci.
>
>Jackros stava monitorando la situazione, niente affatto tranquillo. Dov’era 
>la USS Marconi? Quello che sembrava un enorme asteroide oscurava 
>completamente la visuale..
>
>* Dannazione! Mai accettare così tanti darsek per un viaggetto tranquillo.. 
>l’ambasciatore mi dovrà delle spiegazioni! *
>
>“Dannate.. possiate essere dannate.. non riesco a inquadrarle.. il sistema 
>di puntamento non riesce a tracciarle.. sto sparando a vuoto!! B*#@*”
>
>Le bestemmie di Mikehact continuavano e salivano d’intensità col passare dei 
>secondi, distraendo dalle sue riflessioni Jackros.
>
>Lo sguardo del Capitano però fu catturato dalla Klingon che stava operando 
>con alacrità ad una vecchia console.. prima che potesse chiederle cosa 
>diavolo combinasse a bordo della sua nave, Durani ruggì al vecchio di 
>passare al manuale.
>
>Mikehact si voltò stupito.. stava per vomitare l’ennesimo treno di bestemmie 
>quando il suo viso si illuminò in uno strano sorriso obliquo ed iniziò a 
>ridacchiare..
>
>“Agli ordini ragazza mia.. giochiamo a chi ne abbatte di più”
>
>
>
>USS Marconi – Plancia – 12/01/2395 �� Contemporaneamente
>
>“Rilevo intensa attività a tribordo della nave aliena, signore..”
>
>“Una nave è uscita da curvatura, non è Federale signore”
>
>“Rilevata attività all’interno della nebulosa, signore”
>
>“Sciami di astronavi stanno lasciando la nebulosa, signore”
>
>“La nave pare essere un cargo bajorano, signore”
>
>“Il cargo è attaccato, signore”
>
>“SILENZIO!” urlò Shran.. detestava non avere i migliori al loro posto in 
>plancia..
>
>“Ho gli occhi pure io guardiamarina! Dannazione! Allarme rosso, tutti a 
>vostri posti.. sala macchine massima velocità! Energia agli scudi! Signor 
>Wyandot aggiriamo il gigante ed andiamo in soccorso di quella nave.. conto 
>su di lei”
>
>“Agli ordini Capitano!”
>
>Docile agli ordini di Chuck la Marconi si abbassò prontamente perdendo quota 
>passando al di sotto dell’enorme plancia della nave aliena per poi prendere 
>rapidamente velocità ed entrare in rotta di intercettazione.
>
>La scena che si presentava ai loro occhi era quella di una battaglia 
>impari.. il Cargo bajorano si stava allontanando verso la prua della nave 
>aliena con la massima velocità di cui poteva disporre mentre scaricava i 
>suoi cannoni al plasma contro gli assalitori.
>
>Agli occhi attenti di Shran pareva evidente quale fosse la strategia, 
>allontanarsi abbastanza dagli assalitori, e sfruttare la protezione della 
>mole della nave aliena per entrare in curvatura.. il problema è che si 
>trovava esattamente al centro di quello sciame.. come un insetto al centro 
>di un’enorme ragnatela..
>
>Altra cosa che balzava agli occhi era la perizia degli uomini dediti alle 
>armi del cargo.. i colpi non avevano una loro regolarità, anzi tutt’altro.. 
>sembravano troppo discontinui e a singhiozzo, ma andavano a segno con 
>precisione terrificante.. segno di un’attività manuale e non automatizzata. 
>I bajorani stavano vendendo cara la pelle, ma non ce l’avrebbero mai fatta 
>da soli.
>
>“Massima energia agli scudi anteriori, tenente Wyandot ci tenga a portata di 
>tiro e non li faccia avvicinare, intanto noi facciamo un po’ di pulizia.. 
>avvertitemi quando pronti”
>
>“Phaser pronti, signore”
>
>“Lanciasiluri pronti, Capitano”
>
>Con un sorriso Shran prese posto alla consolle tattica
>
>* Molto bene, venite da papà *
>
>========================================
>
>Ecco qua, spero che vi piaccia..
>
>L'ho lasciata apposta sul vago, anche se la soluzione più semplice è il 
>nostro Capitano che fa il tiro al piccion.. ehm ai TIE Fighter fino a 
>consentire il disingaggio della Pagh.
>
>Inizialmente volevo scriverla io questa parte, ma poi ho pensato che Franco 
>(che è il prossimo in scaletta) possa avere delle idee interessanti che 
>possano riprendere quanto detto sopra ed evolverle in qualcosa di più per 
>dare apporto narrativo anche agli uomini bloccati sulla nave aliena. O 
>magari quest'ultima di nuovo fa qualcosa di difensivo che porta Darth Vader 
>a farsi un giretto più in là XD
>
>Al dì là dell'imbarco infatti l'idea narrativa che sta alle spalle di questo 
>mio brano è quella che gli alieni della nebulosa non vogliano curiosi nella 
>loro zona e quindi attaccano ogni cosa che si muova, comprese navi 
>mercantili, zanzare e moscerini.. Non solo navi militarmente armate come la 
>USS Marconi.
>
>Fatemi sapere per correzioni, commenti, variazioni e suggerimenti.. ho tempo 
>fino al 28 gennaio XD
>
>
>========================
>Tenente Durani della Casata di Kanjis
>Ufficiale Tattico Capo
>USS Marconi NCC-29303
>[CV]: http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=205
>======================== 
>
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