[Stml3] (senza oggetto)

Luca Bonetti bonneuber a gmail.com
Ven 24 Lug 2015 19:31:13 CEST


Finalmente sono riuscito a leggere pure io il brano.
Davvero SPETTACOLARE. Complimenti vivissimi. L'idea per l'ambientazione 
mi piace un sacco e ho adorato i pezzi con la mia Anari ;P Ancora bravo!

On 23/07/15 09:31, federico pirazzoli wrote:
> Grazie, lieto di aver dato spunti interessanti!
>
> *_________________________________________________________________________*
> *Da*: Comandante del sommergibile /Sea Tiger/
> *A*: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
> *Tramite*: Comando Forze Subacquee.
> *Oggetto*: Carta igienica.
> *#1*. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150 
> rotoli di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata 
> restituita con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta 
> annullata."
> *#2*. Il Comandante del sommergibile /Sea Tiger/ non può fare a meno 
> di domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in 
> sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente 
> noto a questo Comando.
> _________________________________________________________________________
>
> Il giorno 21 luglio 2015 22:00, illu 666 <illu666 a hotmail.com 
> <mailto:illu666 a hotmail.com>> ha scritto:
>
>     Capperi che balenottero! bello davvero!
>     lo spunto degli iconiani mi intriga alquanto: una galassia in cui
>     le stelle stesse sono usate some combustibile. e magari quell
>     adatte stanno finendo... e dove trovarne altre?
>
>     Massimiliano aka illu aka Carelli
>
>     ________________________________
>     > Date: Tue, 21 Jul 2015 09:35:24 +0200
>     > From: cmdrtkar a gmail.com <mailto:cmdrtkar a gmail.com>
>     > To: stml3 a gioco.net <mailto:stml3 a gioco.net>
>     > Subject: [Stml3] (senza oggetto)
>     >
>     > Ok, bella gente...ecco il nuovo pezzo. Quando l'ho scritto mi
>     ero posto
>     > come obiettivi di:
>     >
>     > 1) sistemare l'incongruenza per la quale spariamo in un'altra
>     > dimensione ma i "cattivi" della storia vengono dal futuro della
>     nostra
>     > 2) trovare un pianeta o qualcosa da distruggere che possa attaccarci
>     > addosso la cattiva nomea che dovremo toglierci
>     > 3) Dare una prima pennellata di colore all'universo in cui ci
>     troveremo
>     > bloccati
>     > 4) Portare avanti il concetto della nave fantasma...
>     >
>     > ora vil lascio leggere...ci si becca a fine lenzuolo per un paio di
>     > riflessioni che vorrei fare con voi per definire il futuro della
>     > missione...
>     >
>     > *****************************************
>     > Brano: 01-10
>     > Titolo: Codice 47
>     > Autore: Tenente Comandante Tkar
>     > Brano Precedente: Le conseguenze
>     > *****************************************
>     >
>     >
>     > U.S.S. Seatiger – Plancia - 24/11/2394 Ore 18:37
>     >
>     > “Ma ho il fondato sospetto che la Seatiger non sia più nella sua
>     > dimensione di appartenenza.”
>     >
>     > Le parole di Anari fecero correre un rivolo di sudore freddo
>     lungo la
>     > schiena del Capitano della Seatiger. La sua non era stata una bella
>     > giornata e la commozione cerebrale per la quale era stato
>     trattato in
>     > emergenza non era esattamente una passeggiata. Non c’era perciò da
>     > stupirsi se la mente del Trill impiegò esattamente undici
>     secondi per
>     > metabolizzare le parole dell’Ufficiale Scientifico. Ce ne
>     vollero poi
>     > altri nove, prima che Arjan decidesse che era meglio sedersi sulla
>     > propria poltrona, prima di ascoltare il resto “E dove saremmo, di
>     > grazia?”
>     >
>     > “Questo non saprei dirglielo con esattezza…” rispose la Denobulana,
>     > mentre gli occhi correvano dal Capitano alla propria consolle, dove
>     > scorrevano in rapida successione sequenze di stelle ed altri
>     fenomeni
>     > spaziali “ovvero, so dirle dove siamo…nel Settore 507, ai
>     confini tra i
>     > Quadranti Gamma e Delta, vicini a dove dovrebbe essere il
>     confine nord
>     > dello spazio Romulano.”
>     >
>     > “Dove dovrebbe essere?” ripeté con tono interrogativo il Capitano
>     > Kenar…il fatto di essere stati trasportati a mesi di viaggio dal
>     > territorio della Federazione era già abbastanza preoccupante, ma
>     > qualcosa gli diceva che – come sostiene il detto - il peggio dovesse
>     > ancora arrivare.
>     >
>     > “I sistemi stellari dell’Impero Romulano non ci sono…o meglio,
>     ci sono
>     > ma non sono come dovrebbero essere.” Anari parlava rapidamente,
>     mentre
>     > lo schermo principale abbandonava la visuale di poppa – dove
>     capeggiava
>     > lontana la nave aliena che li aveva aggrediti precedentemente – per
>     > sostituirla ad una mappa galattica, sulla quale venivano
>     riportate in
>     > blu le ben note composizioni stellari che tutti loro avevano
>     studiato
>     > ai corsi di Astronomia e Navigazione in Accademia “Eco, vede?
>     Questa è
>     > la configurazione della nostra Galassia…e questa quella di
>     quella dove
>     > ci troviamo ora…”
>     >
>     > Ad un comando dell’esuberante Denobulana, una serie di nuove stelle
>     > rosse andò a sovrapporsi all’immagine precedente. In molti casi le
>     > stelle andavano a sovrapporsi a quelle blu ma, in un numero
>     > incalcolabile ad occhio di casi, non era così. Interi sistemi
>     solari,
>     > ammassi stellari, nebulose e anche buchi neri comparvero dal nulla,
>     > mentre altri vennero semplicemente soppressi.”
>     >
>     > “Affascinante…apparentemente si tratta di un’altra dimensione,
>     > discordante dalla nostra dalle epoche più remote, per aver
>     ottenuto una
>     > così ampia varianza nella distribuzione dei corpi celesti…” Commentò
>     > Tkar, che fino a quel momento pareva aver prestato più attenzione
>     > all’inseguitore che li tallonava che alla spiegazione di Anari.
>     >
>     > “Oh sì…” convenne l’Ufficiale Scientifico, accalorandosi a quelle
>     > parole e dimenticando per un momento la situazione generale “C’è un
>     > tasso di coincidenza con la nostra dimensione di circa il
>     37,4%...forse
>     > anche meno, se le mie proiezioni sulla distribuzione delle Galassie
>     > vicine sono esatte. Purtroppo i Sensori Astrometrici sono
>     saltati e non
>     > ho ancora avuto tempo di allinearli, ma già ad occhio nudo direi
>     che il
>     > Braccio del Sagittario non è lo stesso e…”
>     >
>     > “Come diavolo siamo finiti qui?” Chiese allora Kenar, il cui mal di
>     > testa da post-trauma cranico stava peggiorando esponenzialmente
>     > all’aumentare della rapidità della parlantina di Anari.
>     >
>     > La Denobulana si zittì per diversi secondi, prima di ammettere,
>     con un
>     > sorriso molto più mesto di prima “Ecco…su questo ci sto ancora
>     > lavorando.” Poi, dopo un momento di incertezza, aggiunse “Avrei una
>     > teoria, ma ho bisogno di accedere al nucleo di memoria del Computer,
>     > che è attualmente in fase di riparazione…”
>     >
>     > “Va bene…” disse Kenar, alzandosi in piedi. La Plancia gli stava
>     > cominciando a girare attorno e voleva evitare di finire
>     stramazzato al
>     > suolo come Finn, quindi aggiunse “continui a lavorarci, ci riuniremo
>     > tra due ore per avere il punto della situazione. Io sarò in Sala
>     > Tattica se avrete bisogno di me…Tkar, a lei la Plancia, veda di
>     > scoprire qualcosa su quella nave che ci sta inseguendo.”
>     >
>     > Quindi si diresse verso il suo ufficio dove, scostando con
>     malagrazia
>     > un frammento di paratia caduto, si buttò sul divanetto e chiuse gli
>     > occhi, sperando che gli analgesici che gli erano stati somministrati
>     > prima di lasciare l’Infermeria facessero rapidamente effetto.
>     >
>     >
>     > U.S.S. Seatiger – Sala Riunioni - 24/11/2394 Ore 20:45
>     >
>     > Gli Ufficiali Superiori entrarono rapidamente nella sala
>     riunioni della
>     > Seatiger e, con i visi stanchi, presero posto nelle loro posizioni
>     > abituali. A parte Kenar e Finn, che avevano riposato un po’,
>     solo Tkar
>     > non mostrava sul volto segni a testimonianza del lungo turno fino a
>     > quel momento trascorso e a tutt’ora ben lontano dal terminare.
>     >
>     > “Molto bene, signori, iniziamo con la domanda più facile…stato dei
>     > sistemi?” domandò il Capitano, prendendo la parola e rivolgendosi in
>     > particolare a Carelli, che si era seduta tra Anari e Tkar, con
>     un gotto
>     > di caffè in mano. Già il fatto che si trattasse di caffè vero e
>     non di
>     > una razione di emergenza liofilizzata era una buona cosa, perché
>     > significava che il sistema dei Replicatori era stato rimesso in
>     > funzione.
>     >
>     > “Abbiamo ripristinato la maggior parte dei sistemi essenziali…”
>     rispose
>     > l’Ingegnere Capo, con un sorriso stanco “Propulsione,
>     comunicazioni e
>     > sistemi tattici. Abbiamo ancora qualche difficoltà con i Sensori a
>     > Lungo Raggio, ma si tratta più che altro di eccessiva perdita di
>     > risoluzione, non andremo a sbattere contro un pianeta per sbaglio…”
>     > prese una sorsata di caffè, quindi aggiunse “Inutile che
>     aggiunga che,
>     > invece, i sistemi secondari sono ancora un disastro.”
>     >
>     > Kenar fece un cenno d’assenso, quindi aggiunse, volgendosi verso
>     > l’Ufficiale Medico Capo ed il Consigliere “Ottimo, direi che per il
>     > momento ci possiamo accontentare. Stato dell’equipaggio?”
>     >
>     > Gli interpellati si fissarono un secondo, quindi fu il Dottore a
>     > rispondere “Diversi contusi, un po’ di fratture e qualche
>     ustione, ma
>     > nulla di veramente grave. L’equipaggio al momento non risente ancora
>     > dello shock per il trasferimento in un posto così lontano. Lo
>     stato di
>     > Allarme Rosso li sta tenendo in allerta e l’adrenalina – finche
>     dura –
>     > gli impedirà di farsi troppe domande. Ma quando avremo un po’ di
>     calma
>     > sarà necessario che lei faccia un discorso, signore, che spieghi
>     cosa è
>     > accaduto e li tranquillizzi.”
>     >
>     > “Direi che prima dovrei saperlo io, cosa è accaduto…” borbottò il
>     > Trill, ringraziando comunque il medico per il rapporto e volgendosi
>     > quindi verso colei che poteva dare una risposta a quella domanda,
>     > oppure procurargli un ennesimo mal di testa. O forse entrambe le
>     > cose…”Anari?”
>     >
>     > Come se fosse il tappo di una bottiglia di spumante agitata in un
>     > agitatore per vernici, la Denobulana iniziò a parlare a raffica,
>     > gesticolando per aiutarsi in quella complessa spiegazione – o
>     ipotesi
>     > di spiegazione – che la sua mente geniale aveva elaborato nelle
>     ultime
>     > due ore.”
>     >
>     > “Sì signore…ebbene, ho analizzato la situazione, anche rivedendo le
>     > letture dei sensori antecedenti il nostro…trasferimento, e sono
>     giunta
>     > alla conclusione che siamo stati attratti nell’area di risucchio di
>     > un’Onda di Spostamento Planare.”
>     >
>     > Anari si fermò un istante per valutare la reazione del suo
>     “pubblico”.
>     > L’occhiata confusa che ricevette dagli astanti, comunque, non parve
>     > deluderla tanto che – dopo appena un istante di empasse – aggiunse
>     > “Quella dell’Onda di Spostamento Planare è una teoria che è stata
>     > avanzata dal alcuni teorici della transcurvatura, come il Professor
>     > Jonkins del Daystrom Institute, o Ru’Af Ma’Kri, delle Global Warp
>     > Industries di Alpha Centauri…” spiegò “secondo tale teoria, una
>     > esplosione estremamente potente e concentrata nel Subspazio dovrebbe
>     > generare uno strappo direzionale nel tessuto dello spazio-tempo. Ciò
>     > permetterebbe di creare una sorta di tunnel spaziale artificiale
>     della
>     > durata di alcuni minuti…o secondi, a seconda delle teorie. Ad ogni
>     > modo, questa esplosione genererebbe una sorda di onda d’urto nello
>     > spazio normale, un’onda destinata poi a riassorbirsi nel giro di
>     pochi
>     > secondi, trascinando con sé nella propria…risacca… tutto ciò che si
>     > trova nelle vicinanze del punto dove si apre il tunnel spaziale…”
>     >
>     > Questa volta ci vollero diversi secondi prima che qualcuno –
>     Carelli,
>     > nella fattispecie – mostrasse di aver compreso di cosa si stava
>     > parlando “In pratica sarebbe come gettare un sasso nell’acqua…per un
>     > istante si forma il vuoto ed un’onda attorno, poi il tutto viene
>     > riassorbito tornando come prima…”
>     >
>     > “Esatto…” confermò Anari “solo che qui l’esplosione si espande in
>     > maniera lineare verso due direzioni distinte, quindi in realtà
>     > il…sasso…genera un tunnel spaziale in grado di portare ciò che
>     si trova
>     > nei suoi pressi da un capo all’altro dello stesso in pochi secondi…”
>     >
>     > Prima che qualcun altro potesse parlare, Tholos li fermò
>     sollevando la
>     > mano e dicendo “Questo, però, non ha senso.”
>     >
>     > “Si spieghi, Comandante…” lo invitò Kenar, osservando incuriosito il
>     > fremere delle antenne blu del Capo Operazioni.
>     >
>     > “Credo siamo tutti d’accordo che siano state le Galeteane a
>     cercare di
>     > catturarci con questa…Onda di Spostamento Planare, giusto?”
>     domandò in
>     > maniera retorica l’Andoriano. Non che qualcuno pensasse il
>     contrario,
>     > data la situazione…in fondo erano stati colpiti insieme all’Arcadia,
>     > che – da quanto avevano appreso – era uno dei pochi nemici
>     riconosciuti
>     > di quel popolo nel Quadrante Alfa. Dopo un istante, Tholos
>     aggiunse “Il
>     > fatto è che l’equipaggio dell’Arcadia ci ha detto che le Galeteane
>     > vengono dal futuro…”
>     >
>     > “L’Onda di Spostamento Planare genera una frattura nello
>     spazio-tempo,
>     > quindi in teoria permette di spostarsi sia nello spazio che nel
>     tempo…”
>     > precisò Anari, interrompendo il collega ed aggiungendo subito dopo
>     > “Infatti genera un tunnel spaziale, anche se della durata di pochi
>     > istanti. E – come sappiamo – i tunnel spaziali possono avere
>     anche una
>     > componente temporale anche importante…”
>     >
>     > “Ma, se fossero state le Galeteane, ci avrebbero dovuto
>     trasferire nel
>     > loro futuro, non in un’altra dimensione…” comprese Kenar,
>     > intromettendosi a sua volta per bloccare la Denobulana prima che
>     > virasse l’argomento di discussione sulla meccanica dei Tunnel
>     Spaziali,
>     > argomento di certo affascinante, ma poco rilevante in quel
>     frangente.
>     >
>     > Tholos annuì, soddisfatto che il Capitano avesse colto il suo stesso
>     > dubbio ed aggiunse “Quindi le ipotesi sono due…o la teoria di
>     Anari è
>     > sbagliata, o le Galeteane avevano un motivo per spedirci qui anziché
>     > attirarci nel loro futuro.”
>     >
>     > “Non avendo conoscenze specifiche di questa teoria non ho modo di
>     > valutare la consistenza della teoria del Comandante anari…”
>     intervenne
>     > Tkar, le mani giunte avanti a sé “ma di certo il Signor Tholos ha
>     > ragione. Tatticamente parlando, se davvero il popolo Galeteano è
>     > responsabile del nostro trasferimento, la linea di azione più logica
>     > sarebbe stata quella di trasportare sia noi che l’Arcadia in una
>     zona
>     > sotto controllo di loro forze navali in numero ingente, così da
>     > distruggerci senza esporsi e senza consentirci una possibilità
>     di fuga,
>     > come è effettivamente successo.”
>     >
>     > Il Vulcaniano tacque un secondo, prima di aggiungere “Tuttavia
>     esiste
>     > una terza ipotesi…” si prese appena un momento, il tempo
>     necessario a
>     > Kenar per fargli cenno di proseguire, prima di spiegare “durante gli
>     > ultimi secondi di funzionamento dei sensori, abbiamo rilevato un
>     > importante aumento energetico da parte dell’Arcadia. Può darsi
>     quindi
>     > che il Capitano Khayr ed il sue equipaggio si fossero già trovati di
>     > fronte a tale insidia ed avessero elaborato delle contromisure.
>     Se così
>     > fosse, forse l’attivarsi di queste contromisure ha modificato il
>     nostro
>     > punto di uscita, dirottandoil tunnel spaziale artificiale.”
>     >
>     > “Addirittura verso un’altra dimensione?” domandò perplessa Carelli,
>     > dubbiosa circa quella possibilità ma al momento incapace di
>     formularne
>     > altre più consistenti.
>     >
>     > “In effetti è possibile…” convenne Anari, illuminandosi e
>     sorridendo in
>     > maniera tipicamente Denobulana all'idea che il collega Vulcaniano le
>     > aveva dato “Se l’Arcadia avesse in qualche modo contrastato l’onda,
>     > avrebbe potuto sfuggire alla sua presa, prima di essere trasportata
>     > fino al punto di destinazione…Per quanto concerne noi, è diverso!
>     > Trovandoci sottoposti a due onde distinte di forza differente, siamo
>     > stati strappati dal flusso di ritorno principale e diretti verso
>     > l’unico vettore disponibile, ossia il flusso d’origine!”
>     >
>     > Ci fu un momento di esitazione, poi la scienziata – notando che
>     > stavolta nessuno era riuscito a seguirla nel proprio volo
>     pindarico -
>     > aggiunse un esempio a mo’ di spiegazione “Immaginate la situazione
>     > così: Noi e l’Arcadia eravamo sottoposti all'effetto di una sorta di
>     > onda, che ci stava trasportando verso un punto preciso dello
>     > spazio-tempo. Se è come ipotizzato da Tkar, il solo modo che
>     l’Arcadia
>     > avesse per liberarsi era di generare un’onda inversa, attraverso
>     > un’emissione di energia controllata dal proprio Disco Deflettore.
>     > Facendo così, la nave del Capitano Khayr ha ottenuto due effetti:
>     > quello principale – naturalmente – è quello di trovarsi per un
>     momento
>     > fuori dall’effetto dell’Onda di Spostamento, rientrando quindi nello
>     > spazio normale. Ma ha anche generato una seconda Onda, che ha
>     colpito
>     > noi, deviandoci verso l’unica altra possibile fonte di attrazione,
>     > ovvero il punto da cui è originato il Tunnel spaziale…”
>     >
>     > “Sì, ora capisco…” annuì Tholos, facendosi pensieroso “il punto di
>     > origine del Tunnel spaziale, ovvero il luogo dove avviene
>     l’esplosione
>     > subspaziale, è collegato - oltre che ai due punti di uscita del
>     tunnel
>     > stesso – anche ad un altro punto…quello da dove è stata innescata e
>     > direzionata l’esplosione…e questo terzo punto può tranquillamente
>     > essere diverso dagli altri due…”
>     >
>     > “E…hem…certo…” si sentì in dovere di dire il Comandante Finn, che in
>     > realtà in quella riunione aveva fino a quel momento presenziato
>     senza
>     > dare nessun genere di contributo. In realtà non aveva capito
>     > praticamente nulla di quanto detto ed avrebbe pagato tonnellate di
>     > Lathinum per qualcuno che glielo spiegasse in un linguaggio
>     > comprensibile “e questo, naturalmente, significa che…”
>     >
>     > “Che l’azione di disimpegno dell’Arcadia ci ha fortunatamente
>     permesso
>     > di trovare chi c’è dietro questa storia…ovvero chi sta realmente
>     > orchestrando la guerra che le Galeteane vogliono scatenare contro la
>     > Federazione!” esclamò Anari, ancora su di giri per la scoperta.
>     >
>     > Finn tirò mentalmente un sospiro di sollievo per essersi salvato dal
>     > dover chiedere una umiliante spiegazione, ma Kenar lanciò invece
>     > un’occhiata perplessa alla Denobulana, chiedendo “E mi dica,
>     > Comandante…come è giunta alla conclusione che ci deve essere una
>     > terza…fazione a tirare le fila di questa faccenda?”
>     >
>     > “Per via dell’Arcadia, ovviamente!” rispose convinta Anari, prima di
>     > aggiungere “Sappiamo che l’hanno costruita da zero partendo dagli
>     > schemi tecnici della Hood…e sappiamo che – per i loro standard –
>     è una
>     > nave abbastanza potente, diciamo non inferiore alla media delle
>     loro.
>     > Ora, cosa ne consegue? Ovviamente che il loro livello
>     tecnologico non
>     > può essere troppo diverso dal nosro, giusto?”
>     >
>     > Si trattava di una deduzione logica, quindi nessuno la interruppe
>     > mentre continuava “Ebbene…per la nostra tecnologia – e per
>     traslazione
>     > panche per la loro, a questo punto – un’Onda di Spostamento
>     Planare è
>     > pura fantascienza. I nostri migliori teorici della Curvatura l’hanno
>     > ipotizzata come possibilità, ma non è mai stato avviato neppure uno
>     > studio di fattibilità…e sappiamo quanti anni sono che è attivo il
>     > Progeto Transcurvatura…”
>     >
>     > “Di conseguenza lei ritiene che una terza fazione, dotata di mezzi
>     > tecnologici superiori, stia sfruttando Galatea ed i suoi folli
>     piani di
>     > conquista al fine di indebolire o distruggere la Federazione…”
>     comprese
>     > Tkar, e nel suo tono si poteva riscontrare approvazione per il
>     processo
>     > logico che aveva condotto a quella deduzione ”ma chi, e a che
>     scopo?”
>     >
>     > “Due domande interessanti…” convenne Kenar, il cui sguardo era ora
>     > ancora più cupo dell’inizio della riunione, e non per una
>     questione di
>     > mal di testa “e credo sia ora di trovare ad esse risposte.
>     Comandante
>     > Finn, lei sa cos'è un Codice 47?”
>     >
>     >
>     > Nave Stellare Arcadia – Plancia - 24/11/2394 Ore 18:37
>     >
>     > “E i Federali?”
>     > Tochiro e Meeme si scambiarono un occhiata, insicuri su come
>     > continuare. Impossibilitati a dare una risposta.
>     >
>     > Khayr conosceva bene il suo migliore amico…quando faceva quella
>     faccia
>     > significava brutte notizie…e brutte, quando già ti trovavi
>     disperso su
>     > una nave fantasma in avaria, con per sola compagnia un’aliena senza
>     > bocca ed un ologramma bidimensionale schiacciato, non era una bella
>     > cosa…
>     >
>     > “Quando l’onda Galeteana ci ha raggiunto, ho fato appena in tempo ad
>     > attivare la contro-onda…” spiegò nel frattempo l’ologramma,
>     incrociando
>     > le corte braccia al petto sproporzionatamente largo ed annuendo
>     tra sé,
>     > in un movimento che avrebbe anche rischiato di fargli cadere gli
>     > occhiali “ovviamente non avevo il tempo di inviare le specifiche
>     alla
>     > Seatiger, ma speravo che l’effetto del nostro impulso fosse
>     sufficiente
>     > a liberare entrambe le navi, visto che eravamo così vicini…”
>     >
>     > “E invece?” domandò semplicemente il pirata di nero vestito,
>     mentre con
>     > un’occhiata al visore cercava di capire dalle stelle visibili
>     dove si
>     > trovassero.
>     >
>     > “Noi siamo sfuggiti all’Onda…” confermò Tochiro, mentre Meeme si
>     > rialzava, iniziando a trafficare col computer principale
>     dell’Arcadia
>     > “siamo usciti nello spazio normale a circa 15 anni-luce dal punto in
>     > cui ci trovavamo, con uno sfasamento temporale di tre giorni nel
>     > futuro…della nave federale, però, nessuna traccia…”
>     >
>     > “Se sono finiti in quell'Inferno, mi auguro riescano a cavarsela
>     meglio
>     > di noi…” borbottò il pirata spaziale, mentre un velo di
>     tristezza gli
>     > adombrava il volto guercio, al ricordo dei tristi eventi del
>     passato,
>     > eventi che lo avevano segnato nel profondo come mai era successo
>     prima.
>     >
>     >
>     > Nave Stellare Arcadia – Sala Mensa – Flashback
>     >
>     > C’era festa quella sera sull'Arcadia. La nave pirata aveva appena
>     > distrutto un convoglio di rifornimenti militari per una base segreta
>     > Galeteana e – al contempo – si era impadronita di parecchie
>     utili merci
>     > e diversi tipi di cibi freschi, una rarità molto apprezzata
>     > dall'eterogeneo equipaggio.
>     >
>     > Khayr aveva ordinato che – con quel ben di Dio – si facesse una
>     grande
>     > festa e nessuno si era tirato indietro. Ora la festa era al suo
>     culmine
>     > e sembrava che nulla potesse andar male, fin quando l’intero mondo
>     > parve capovolgersi, mentre la nave veniva prima colpita e poi
>     > intrappolata da una violenta emissione energetica che fece saltare
>     > l’energia principale e la maggior parte dei sistemi.
>     >
>     > “Rapporto!” Gridò Khayr, colpendo il primo comunicatore che gli
>     capitò
>     > a tiro e cercando al contempo di rialzarsi in piedi per
>     raggiungere la
>     > Plancia.
>     >
>     > “Prima che qualcuno potesse rispondere, però, la nave venne
>     scossa da
>     > una esplosione molto più facilmente identificabile, quella di un
>     colpo
>     > di arma a particelle che raggiunge uno scafo indifeso.
>     >
>     > Il Capitano dell’Arcadia impiegò pochissimo a raggiungere la
>     Plancia,
>     > ma quel tempo fu sufficiente a percepire almeno altri quindici
>     > scossoni, segno evidente che qualcuno stava giocando al tiro al
>     > bersaglio con loro.
>     >
>     > “Capitano, meno male che è qui!” gridò Akari, uno dei <vecchi>
>     > dell’equipaggio, al quale era stato in quel momento affidato il
>     comando
>     > “non so cosa sia successo, ma siamo circondati da navi Galeteane.
>     > Abbiamo la propulsione ad impulso e stiamo cercando di evitare di
>     > essere bloccati, ma abbiamo perso scudi ed armi.
>     >
>     > Con una rapida occhiata ai sensori, Khayr comprese che la situazione
>     > era effettivamente tragica: l’Arcadia aveva subito gravi danni
>     ed era
>     > circondata da almeno trenta navi nemiche, che a turno le sparavano
>     > addosso come Cacciatori Matsumoto raccolti attorno ad un grosso buco
>     > nel terreno, all'interno del quale era intrappolata una
>     pericolosa – ma
>     > ormai indifesa – Bestia Tamari.
>     >
>     > Un nuovo scossone li interruppe, mentre un colpo diretto li fece
>     cadere
>     > a terra tutti.
>     >
>     > “Propulsione ad Impulso fuori uso!” gridò il timoniere, comicamente
>     > aggrappato alla propria consolle “Una nave nemica ci è quasi
>     addosso!”
>     >
>     > Khayr chiuse l’occhio sano, in attesa del colpo di grazia, ma invece
>     > percepì un tonfo sordo, come quello di metallo che grattava sul
>     > metallo. Stupito, si guardò intorno per avere una spiegazione e fu
>     > Daiba a dargliela “Si sono poggiati sulla Sezione a Disco! Stanno
>     > cercando di forzare i boccaporti di accesso!”
>     >
>     > “A tutto l’equipaggio, armatevi e state pronti a respingere un
>     > abbordaggio!” gridò allora il Capitano, aprendo la comunicazione con
>     > tutti i ponti. Quindi, voltandosi verso la consolle di ingegneria,
>     > chiese “Tochiro…i motori?”
>     >
>     > “Ho riallineato il propulsore ad impulso di dritta…” rispose il
>     > tarchiato ingegnere, la lingua stretta tra i denti e copiose
>     gocce di
>     > sudore ad imperlargli il faccione “riavrai la Curvatura tra qualche
>     > minuto…”
>     >
>     > “Potremmo non avere qualche minuto!” gli rispose in tono serio
>     Khayr,
>     > mettendosi in prima persona al timone e programmando una rotta
>     che lo
>     > avrebbe portato a passare a poche decine di metri da quella che
>     pareva
>     > l’ammiraglia Galeteana “Tutta la potenza ai campi di integrità
>     > strutturale…ora!”
>     >
>     > Mentre alle sue spalle qualcuno gridava che il nemico aveva fatto
>     > breccia in diversi punti della Sezione a Disco e che si stava già
>     > combattendo su almeno tre Ponti, il Capitano dell’Arcadia accelerò a
>     > pieno Impulso, cogliendo di sorpresa le navi nemiche e
>     lanciandosi in
>     > quello che sembrava un attacco suicida contro la loro Ammiraglia.
>     >
>     > Quando ormai mancavano poche decine di secondi all'impatto i
>     vascelli
>     > Galeteani cominciarono a sparare, ma ormai era tardi. Nonostante
>     fosse
>     > stata colpita in più punti, l’Arcadia passò sotto l’Ammiraglia
>     nemica
>     > ad un quarto della velocità della luce. L’astronave che era ancorata
>     > alla Sezione a Disco, invece, si schiantò sulla propria
>     Ammiraglia alla
>     > medesima velocità, venendo praticamente fatta a pezzi e causando
>     > ingenti danni anche al vascello più grande.
>     >
>     > Nella Plancia dell’Arcadia – come in ogni suo ponte, del resto -
>     tutti
>     > vennero sballottati dalla forza dell’impatto che strappò dallo scafo
>     > esterno lunghe fasce di rivestimento. Appena prima di svenire a
>     causa
>     > del violento urto con una consolle, comunque, Tochiro riuscì a
>     > borbottare “Pazzo!”, prima di attivare la Curvatura, facendo
>     sfrecciare
>     > vi a Curvatura 8 la nera nave stellare.
>     >
>     >
>     > U.S.S. Seatiger – Plancia - 25/11/2394 Ore 02:00
>     >
>     > La Seatiger uscì dalla Curvatura in un lampo di luce bianca e, prima
>     > ancora che lo scafo candido del piccolo vascello di Classe Nova
>     > entrasse in contatto con la materia della Nebulosa che occupava
>     quella
>     > regione di spazio, la Gondola di sinistra cominciò a bruciare.
>     >
>     > Mentre il rovente Plasma avvolgeva il metallo affusolato della
>     Gondola,
>     > la nave parve perdere l’asseto e cominciò a ruotare su sé stessa ed
>     > attorno ad un punto del proprio asse principale posto circa a metà
>     > della Sezione a Disco, così che un osservatore esterno avrebbe
>     potuto
>     > quasi scambiarla per una di quelle vecchie stazioni spaziali che
>     > sfruttavano il movimento centrifugo per generare una sorta di
>     gravità
>     > artificiale sulla superficie esterna.
>     >
>     > Quando la violacea nave aliena emerse dalla Curvatura, ormai,
>     l’intera
>     > gondola di Dritta era in fiamme e la maggior parte delle luci di
>     bordo
>     > erano spente, segno che non c’era più energia in quasi tutta la
>     nave.
>     >
>     > Il vascello nemico, un disco grande poco più di un terzo della
>     già non
>     > imponente Sezione a Disco della Seatiger, girò un paio di volte
>     attorno
>     > al vascello federale, prima di decidersi ad avvicinarsi a quella che
>     > pareva – a tutti gli effetti – una nave morente.
>     >
>     > Quando il Comandante Finn sentì il rumore di un teletrasporto
>     trovò la
>     > forza di sollevare lo sguardo dal pavimento dove era disteso ma,
>     > attraverso la spessa coltre di fumo che riempiva la stanza, non
>     riuscì
>     > a distinguere che ombre, oltre ad una serie di luci violacee che –
>     > rapide come erano apparse – scomparvero, lasciando il compito di
>     > illuminare quanto restava della Plancia all’intermittente luce
>     > dell’Allarme Rosso ed ai crepitanti fuochi che si alzavano da varie
>     > consolle.
>     >
>     > L’Umano fece per alzarsi in piedi ma, non appena ebbe trovato con la
>     > mano destra un appoggio a cui ancorarsi per fare leva, dovette
>     > fermarsi, mentre i suoi occhi facevano uno sforzo per puntarsi
>     entrambi
>     > contro la canna del fucile che veniva ora puntato a meno di dieci
>     > centimetri dal suo naso.
>     >
>     > “Non muoverti, cane Federale!” gli intimò una voce, in una
>     lingua che
>     > il Tradutore Universale non ebbe difficoltà a comprendere e
>     riportare
>     > in Standard.
>     >
>     > Finn fece come gli veniva detto e – lentamente – ripoggiò
>     entrambe le
>     > mani a terra. Al contempo, però, sollevò lo sguardo lungo il
>     fucile a
>     > particelle che lo teneva sotto tiro e riuscì a vedere chi c’era
>     dietro.
>     > L’essere si sarebbe anche potuto scambiare per un Umano, se non
>     fosse
>     > stato per gli occhi rossi come le braci e per una piccola cresta
>     ossea,
>     > che partiva dalla base delle orecchie salendo fin sopra l’arcata
>     > sopraccigliare, donandogli una fronte alta e spessa ed un aspetto
>     > leggermente demoniaco.
>     >
>     > “Rapporto!” ordinò calmo il proprietario della voce, guardandosi
>     > attorno ma senza mai distogliere completamente l’attenzione dal
>     Primo
>     > Ufficiale della Seatiger.
>     >
>     > “La Plancia è sotto controllo…” rispose una seconda voce,
>     altrettanto
>     > tranquilla, proveniente da un qualche punto vicino alla consolle
>     > Operazioni “l’equipaggio sembra essere ancora vivo, ma tramortito…”
>     >
>     > “Abbiamo l’accesso ai controlli?” chiese l’alieno che teneva
>     sotto tiro
>     > Finn, che a quanto pare era al comando delle operazioni.
>     >
>     > Una terza voce, dalle parti della consolle di Ingegneria, rispose “I
>     > comandi non sono bloccati, ma non riesco ad accedere a nulla…”
>     >
>     > “Forse il Computer principale ha subito danni…” Avanzò una
>     quarta voce,
>     > dai pressi della consolle tattica.
>     >
>     > L’alieno al comando sfiorò un bracciale che aveva al polso
>     sinistro e
>     > disse “Ruk a squadra due…rapporto dalla Sala Macchine.”
>     >
>     > =*=Quaggiù è un macello, signore…deve esserci stata una perdita dal
>     > reattore.=*= riferì una voce, che attraverso il bracciale
>     comunicatore
>     > pareva avere un timbro metallico =*=L’intera Sala Macchine è
>     isolata e
>     > piena di fumi…comunque abbiamo il controllo della sala controllo.=*=
>     >
>     > “Umph…avete riscontrato resistenza?” domandò l’alieno,
>     riportando per
>     > un attimo lo sguardo sull’Ufficiale dal colletto rosso ai suoi
>     piedi.
>     >
>     > =*=No, signore…ci sono tre o quattro ufficiali feriti e piuttosto
>     > storditi che stiamo tenendo sotto tiro, ma la maggior parte
>     > dell’equipaggio di Sala Macchine doveva trovarsi nella stessa,
>     quando
>     > c’è stata la perdita di gas e si sono chiuse le paratie di
>     > emergenza.=*= riferì tranquilla la voce dal timbro metallico, che
>     > evidentemente riteneva di non avere problemi.
>     >
>     > “Mi raccomando, barricatevi bene all'interno e tenete gli occhi
>     aperti
>     > per eventuali azioni da parte del resto dell’equipaggio…” ordinò
>     > l’alieno, prima di chiudere la comunicazione e concentrarsi
>     finalmente
>     > sul suo prigioniero dicendo “molto bene, Federale…sei il Capitano di
>     > questa nave?”
>     >
>     > “Sono il Comandante Finn, Primo Ufficial della U.S.S. Seatiger,
>     della
>     > Federazione Unita dei Pianeti!” rispose l’interpellato, con tutto
>     > l’orgoglio che la sua posizione prona ed il fucile che gli teneva di
>     > mira la testa gli permetteva di mettere in quelle parole “ed al
>     momento
>     > sono l’Ufficiale più alto in grado a bordo.”
>     >
>     > “Ottimo, Comandante Finn…” annuì, apparentemente soddisfatto
>     l’alieno,
>     > facendo un passo indietro senza togliere l’arma dalla
>     traiettoria che
>     > incrociava la sua fronte “io sono Ruk, dell’Egemonia Midiana, e
>     prendo
>     > il comando della tua nave. Ora tu ordinerai al tuo equipaggio di
>     > arrendersi senza opporre resistenza.”
>     >
>     > “Il vostro è un attacco ingiustificato contro un vascello
>     scientifico
>     > della Federazione!” protestò Finn, recuperando la posizione
>     eretta con
>     > movimenti lenti e misurati, per non istigare l’alieno a sparargli
>     > contro “voi…”
>     >
>     > “Noi  abbiamo i nostri buoni motivi.” Ribatté con un sorriso
>     alquanto
>     > cupo l’alieno “motivi che non le interessano. Ordini subito al suo
>     > equipaggio la resa incondizionata.”
>     >
>     > Finn si guardò intorno, cercando con lo sguardo i propri
>     ufficiali ed
>     > accertandosi che stessero bene. Anari era riversa a terra poco nello
>     > spazio tra la sua consolle e lo schermo visore e pareva svenuta,
>     anche
>     > se il fumo e la consolle scientifica stessa rendevano difficile
>     capirne
>     > le reali condizioni. Anche Tkar era a terra, e pareva quasi non
>     > respirare. Tholos e gli altri membri dell’equipaggio di Plancia,
>     > invece, si stavano riprendendo e venivano tenuti sotto tiro dagli
>     > Alieni.
>     >
>     > “Almeno mi garantisce che – se ci arrendiamo – non farete del
>     male ai
>     > miei uomini?” chiese il Primo Ufficiale, mentre le spalle si
>     piegavano
>     > leggermente verso il basso come per il peso delle conseguenze della
>     > decisione che si trovava costretto a prendere.
>     >
>     > “Le garantisco che – se non vi arrenderete – la mia nave vi farà
>     > saltare in mille pezzi seduta stante.” Rispose freddamente Ruk, che
>     > ormai aveva capito di avere vinto.
>     >
>     > “Signore! Non può consegnare la Seatiger!” provò a protestare
>     Tholos,
>     > facendo per alzarsi in piedi. Il calcio del fucile di uno degli
>     alieni
>     > si mosse però rapido e l’Andoriano, ancora intontito, non riuscì in
>     > alcun modo ad evitarlo, cadendo a terra come un sacco di patate, pur
>     > senza smettere di protestare “Il regolamento parla…”
>     >
>     > “Il regolamento afferma che non si deve cedere tecnologia federale
>     > segretata ad altre razze!” sbottò stizzito Finn, inalberandosi e
>     > facendo appena un paio di passi verso Tholos, quasi volesse tirargli
>     > anche lui un calcio “la Seatiger è una nave scientifica, non ha
>     armi o
>     > tecnologie rilevanti. Nulla che questi signori non potrebbero
>     > procurarsi in un qualsiasi mercato nero del Quadrante Alfa con
>     un po’
>     > di Lathinum, comunque!”
>     >
>     > L’alieno a capo della squadra d’abbordaggio ridacchiò a quella
>     scena,
>     > quindi disse “Comandante, la prego…deve parlare al suo equipaggio…”
>     > attirando l’attenzione dell’Umano sulla canna del fucile che
>     ancora gli
>     > veniva puntata alle costole.
>     >
>     > “Oh…giusto…” disse Finn, come se per un istante fosse stato troppo
>     > preso dal suo sfogo per ricordarsi cosa stava facendo. Quindi si
>     sfiorò
>     > il comunicatore e disse “A tutto l’equipaggio della Seatiger,
>     qui è il
>     > Comandante Finn che vi parla. Siamo stati abbordati da forze
>     aliene che
>     > hanno preso il controllo delle aree chiave della nave e la
>     minacciano
>     > con le armi. Ci troviamo in una situazione da Codice 47, quindi vi
>     > ordino di comportarvi di conseguenza e non intraprendere azioni
>     > personali che possano mettere a rischio tutti. Finn chiudo!”
>     >
>     > “Molto bravo, Comandante…” annuì Ruk “adesso…”
>     >
>     > L’alieno venne interrotto da un cicalino proveniente dalla consolle
>     > operazioni, dove sulla schermata quasi nera si accese una lucetta
>     > intermittente. Incuriosito, si voltò verso questa, come fece anche
>     > l’alieno che vi si trovava accanto “Di che si tratta?” domandò il
>     > comandante della squadra d’assalto.
>     >
>     > “Oh, quello?” chiese Finn con noncuranza, spostandosi vicino
>     all'alieno
>     > e guardando da sopra la sua spalla “Nulla di che…è solo la spia che
>     > segnala una comunicazione in arrivo…”
>     >
>     > “Ah, va bene…” assentì Ruk, prima di ricordarsi di un dettaglio
>     “ma, un
>     > momento! Se i sistemi non funzionano, come…”
>     >
>     > “Pesce d’aprile!” disse allora Finn, approfittando della
>     posizione di
>     > vantaggio sull'alieno per dargli una spinta e cercare di buttarlo a
>     > terra, mentre diverse cose avvenivano in contemporanea: Tutte le
>     luci
>     > della Plancia si accesero e, mentre gli alieni si guardavano attorno
>     > stupiti, vennero rapidamente messi al tappeto dai vari membri
>     > dell’equipaggio.
>     >
>     > Tholos, agendo con una rapidità insospettabile visto il movimento
>     > precedente e la posizione parzialmente supina, colpì con un pugno
>     > l’addome dell’avversario più vicino e - mentre questi si
>     abbassava per
>     > il contraccolpo – lo afferrò con forza per il collo tirandogli
>     ancora
>     > più in basso la testa fino a fargliela cozzare contro la consolle
>     > Operazioni con un tonfo secco.
>     >
>     > L’alieno nei pressi della consolle Tattica sollevò il fucile per
>     > sparare all’Andoriano ma, prima che potesse anche solo pensare di
>     > prendere la mira, Tkar aprì gli occhi e si sollevò in piedi con uno
>     > scatto di reni, effettuando la presa al collo Vulcaniana e
>     > strappandogli al contempo l’arma di mano. Con la stessa, quindi,
>     prese
>     > la mira verso il quarto alieno - che si era voltato per
>     fronteggiare un
>     > Guardiamarina della Sezione Tattica che fino a quel momento si era
>     > finto un ingegnere tramortito accanto alla consolle Ingegneria –
>     e lo
>     > colpì alle spalle, mandandolo a schiantarsi contro la paratia.
>     >
>     > Nel frattempo Finn era a terra, con Ruk chino sopra di lui e le mani
>     > disperatamente impegnate a tenere la canna del fucile lontana dalla
>     > propria faccia. L’Umano stava per gridare aiuto senza più ritegno,
>     > quando due fucili a particelle si posarono sulle tempie dell’alieno.
>     >
>     > Tholos, che reggeva una delle due armi, chiese “Serve aiuto,
>     > Comandante?” mentre Tkar, che teneva saldamente l’altra con una sola
>     > mano, strappò senza sforzo il fucile dalla presa dei due
>     contendenti.
>     >
>     > “Pazzi, avete siglato la vostra condanna a morte!” ringhiò l’alieno,
>     > allontanandosi di colpo da Finn e cercando di correre verso la Sala
>     > Tattica, solo per trovarsi imprigionato in uno scintillante campo di
>     > forze eretto da Anari, che si alzò in piedi mostrando di tenere
>     in mano
>     > un Tricoder.
>     >
>     > “Lei ed i suoi uomini siete in arresto…” gli rispose di rimando
>     Finn,
>     > rialzandosi in piedi con un sorriso eccitato in volto, come un
>     bambino
>     > che ha appena fatto un giro su di una giostra particolarmente
>     > spaventosa al luna park.
>     >
>     > “Lo vedremo…” ringhiò l’alieno, toccando il pulsante di
>     richiamo, che
>     > avrebbe dovuto ritrasferirlo sulla sua nave. Avrebbe dovuto, perché
>     > invece non accadde nulla. “Ma cosa?”
>     >
>     > “Ah…ha presente quella chiamata? Quella che non avremmo dovuto
>     > ricevere?” domandò candida Anari, sfoggiando uno dei suoi migliori
>     > sorrisi da Denobulana. Quindi, mentre la voce di Carelli
>     comunicava che
>     > avevano finito di espellere il gas dalla Sala Macchine e che gli
>     alieni
>     > ostili erano confinati in una stanza adiacente, aggiunse “Era il
>     > Capitano Kenar, che ci informava che la nostra squadra d’assalto
>     aveva
>     > terminato di prendere il controllo della vostra nave…”
>     >
>     >
>     > Nave Stellare Arcadia – Gondola di Dritta – Flashback (cinque
>     giorni dopo)
>     >
>     > Khayr, Tochiro, Meeme il Dottore e altri sette membri
>     dell’equipaggio
>     > si fissarono in silenzio per un lungo momento, cercando di
>     evitare di
>     > guardare negli altri le stesse ferite e la stessa stanchezza che
>     > sapevano di avere addosso.
>     >
>     > Erano sfuggiti all'accerchiamento delle navi Galeteane e –
>     grazie alla
>     > maggiore velocità dell’Arcadia – erano riusciti a seminarle, ma
>     a caro
>     > prezzo. Durante i momenti antecedenti l’impatto con l’Ammiraglia di
>     > Galatea, infatti, circa ottocento aliene erano riuscite a
>     penetrare a
>     > bordo della loro nave, cominciando una terribile battaglia che
>     si era
>     > combattuta ponte dopo ponte, intersezione per intersezione.
>     >
>     > Quasi tutti i membri dell’equipaggio dell’Arcadia erano morti
>     sotto il
>     > fuoco delle terribile armi a raggi Galeteane e, anche se avevano
>     > portato con sé quasi il doppio di nemici, la situazione era
>     rapidamente
>     > diventata insostenibile.
>     >
>     > Khayr aveva guidato la nave in una nebulosa di Classe Mutara e, dopo
>     > aver bloccato gli accessi al computer principale, aveva
>     predisposto una
>     > trappola esplosiva in Plancia, dalla quale lui ed i pochi superstiti
>     > dell’equipaggio si erano salvati all’ultimo secondo, grazie ad un
>     > teletrasporto di emergenza che li aveva condotti in quella zona
>     > schermata della Gondola di Dritta, un luogo praticamente
>     inaccessibile
>     > dove difficilmente le Galeteane li avrebbero cercati.
>     >
>     > “Ci sono ancora una sessantina di quelle maledette a bordo…”
>     commentò
>     > cupo il dottore, stanco di vedere amici e compagni morire “come
>     faremo
>     > ad affrontarli in undici?”
>     >
>     > “Sappiamo che si sono asserragliate in Sala Motori…” commentò
>     uno dei
>     > membri dell’equipaggio “perché non sfruttiamo i Tubi di Jeffries per
>     > raggiungerle da vari punti e farle a pezzi con un fuoco incrociato?”
>     >
>     > “Perché se colpiamo il Nucleo di Curvatura siamo tutti morti,
>     idiota!”
>     > lo rimproverò Tochiro “e poi, credi che non terranno sotto controllo
>     > tutti gli accessi?”
>     >
>     > “Forse con un diversivo…” propose Meeme, parlando come sempre senza
>     > neppure far vibrare la membrana permeabile che aveva nel punto
>     in cui
>     > Leijani e Matsumoto avevano la bocca.
>     >
>     > Khayr, a quelle parole, si fece pensieroso e disse “Sì…faremo così…”
>     >
>     >
>     > U.S.S. Seatiger – Sala Riunioni - 25/11/2394 Ore 08:00
>     >
>     > Dopo un breve aggiornamento sullo stato delle riparazioni, il
>     Capitano
>     > Kenar lanciò un’occhiata alla nave dell’Egemonia Midiana, che
>     > galleggiava placida accanto alla Seatiger e disse “Ebbene,
>     signori…cosa
>     > abbiamo scoperto sui nostri ospiti?”
>     >
>     > Fu Tkar, che aveva assunto il comando delle operazioni mentre i
>     > colleghi si erano concessi alcune ore di necessario sonno
>     ristoratore,
>     > a riferire quanto erano riusciti a scoprire i suoi uomini “I nostri
>     > ospiti non si sono dimostrati particolarmente collaborativi,
>     > Capitano...” esordì “ma le loro banche dati ed una rapida analisi
>     > genetica hanno comunque contribuito a dipanare parte del mistero che
>     > avvolge la situazione attuale.”
>     >
>     > Kenar gli fece cenno di continuare ed il Vulcaniano disse
>     “L’Egemonia
>     > Midiana non è completamente nuova alla Federazione. Otto punto
>     tre anni
>     > fa un gruppo di circa 5.000 persone, che si identificavano come i
>     > sopravvissuti del pianeta Midia, si presentò ai confini della
>     > Federazione chiedendo asilo. I sopravvissuti affermarono di essere i
>     > soli superstiti del loro pianeta, distrutto da una incursione
>     Borg, ed
>     > il Comitato Federale assegnò loro un piccolo mondo agricolo a circa
>     > 9.42 Anni Luce da Tellar, una colonia che ribattezzarono come Nuova
>     > Midia.”
>     >
>     > "Un inganno?" domandò perplesso il Capitano della Seatiger, che
>     a quel
>     > punto non sapeva proprio cosa aspettarsi da questa razza che - se le
>     > loro ipotesi erano corrette - era stata in grado di manipolare un
>     > grande Impero del futuro di un'altra dimensione per aizzarlo
>     contro la
>     > Federazione.
>     >
>     > "Temo di non avere dati sufficienti per confermare o smentire questa
>     > supposizione, Capitano..." affermò Tkar, mentre richiamava a
>     video la
>     > posizione del mondo coloniale assegnato ai presunti profughi
>     > "all'epoca, stanti le nostre conoscenze del modus operandi Borg, non
>     > abbiamo avuto motivo di dubitare della veridicità delle loro
>     > affermazioni e - anche alla luce di quanto appreso ora - non è
>     > possibile escludere l'ipotesi che si tratti di una casualità e
>     che ci
>     > troviamo di fronte a due percorsi evolutivi diversi per la medesima
>     > specie."
>     >
>     > "Ma, di fatto, questi Midiani ora occupano un mondo situato nel
>     cuore
>     > della Federazione..." fece notare Tholos "un mondo che sarebbe una
>     > incredibile testa di ponte per attacchi verso i nostri mondi
>     > principali...Tellar, Andoria, Vulcano..."
>     >
>     > "Per la precisione, i sopravvissuti Midiani scelsero questo mondo
>     > desertico e scarsamente ospitale in luogo di molte altre opzioni più
>     > facilmente sviluppabili. La giustificazione all'epoca adottata -
>     ovvero
>     > che cercavano un mondo più sicuro anche a costo di sceglierne uno di
>     > più difficile colonizzazione - era perfettamente in linea con la
>     loro
>     > condizione e non dettò sospetti." Chiarì il Tattico "ad oggi,
>     però, si
>     > tratta di una informazione che non può essere ignorata..."
>     >
>     > "Questi Midiani sono più infidi dei Romulani!" Esclamò sdegnato il
>     > Comandante Finn, essendo evidentemente giunto alle proprie
>     conclusioni
>     > sulla faccenda. Dopo le due esperienze in Plancia, il Primo
>     Ufficiale
>     > aveva acquistato un po' di sicurezza, che però avvizzì
>     immediatamente
>     > all'occhiata di Kenar, che lo spinse a rettificare rapidamente
>     > "Cioè...se davvero hanno messo in piedi una cosa del genere, con
>     tanti
>     > anni di preparazione, devono odiarci molto...ma noi nemmeno li
>     > conosciamo. Che possiamo mai avergli fatto di male?"
>     >
>     > “Questa è una domanda interessante…Tkar?” chiese Arjan,
>     evidentemente
>     > girandola all’Ufficiale che aveva analizzato le banche dati
>     recuperate.
>     >
>     > “Questa informazione non è tra quelle che siamo riusciti – fino a
>     > questo momento – a recuperare…” rispose il Vulcaniano senza
>     scomporsi
>     > “su mia iniziativa ho preferito concentrare le analisi dei dati
>     > recuperati sull’aspetto tattico della vicenda, al fine di
>     individuare i
>     > rischi per la nave e nella speranza di trovare conferme alle nostre
>     > teorie.”
>     >
>     > “E le ha trovate?” domandò di botto Anari che – per i suoi
>     standard –
>     > era rimasta in silenzio sin troppo a lungo “Ci troviamo di fronte
>     > davvero ad un’Onda di Spostamento Planare?”
>     >
>     > Tkar fissò la Denobulana per un paio di secondi, quasi si
>     aspettasse di
>     > vederla balzare in piedi per continuare a parlare, quindi disse “Ho
>     > trovato conferma del fatto che ci siamo trovati sbalzati nelle
>     > immediate vicinanze di un sistema solare estremamente difeso…come
>     > potete vedere,” e modificò le immagini dello schermo visore,
>     riportando
>     > quello che pareva essere un sistema solare composto da una stella
>     > supergigante e da una dozzina di pianeti gassosi che avrebbero fatto
>     > passare Giove per un asteroide o poco più.
>     >
>     > Prima che qualcuno potesse chiedere, il Vulcaniano avviò un
>     programma e
>     > all’immagine del sistema si sovrapposero gli schemi delle rotte di
>     > pattuglia di numerosi vascelli, le orbite di un certo numero di
>     > satelliti di osservazione e la posizione di quelle che parevano
>     essere
>     > stazioni spaziali di intercettazione.
>     >
>     > “Non scherzava, Comandante…” commentò Carelli, con un fischio
>     sommesso.
>     > Avvicinarsi a quel sistema sarebbe stato facile quanto lo era stato
>     > prendere Chin'toka, durante la Guerra del Dominio “quel posto è una
>     > dannata fortezza…”
>     >
>     > Per un momento il Vulcaniano parve combattuto se specificare o
>     meno che
>     > lui non scherzava mai, ma alla fine decise di soprassedere,
>     rispondendo
>     > invece “Il sistema è effettivamente molto ben difeso, per quanto le
>     > singole unità navali impegnate abbiano una potenza di fuoco non
>     molto
>     > diversa dalla nostra. Ciononostante ritengo che le risposte alle
>     nostre
>     > domande siano lì, quindi mi sono preso la liberà di far
>     approntare una
>     > sonda di Classe IX, impostando nei suoi sistemi questa rotta…” e
>     mostrò
>     > una nuova traiettoria, questa volta evidenziata in blu, che passava
>     > parabolicamente al di sopra del sistema evitando le stazioni di
>     > rilevamento fisse e intersecando le traiettorie delle navi di
>     pattuglia
>     > ben lontane dalla loro posizione “che dovrebbe permetterle di
>     > trasmetterci una telemetria accurata dello stesso, con rischi
>     > relativamente ridotti per la sonda stessa e sostanzialmente
>     nulli per
>     > noi.”
>     >
>     > “Molto bene, Comandante, proceda…” disse kenar, alzandosi per
>     dirigersi
>     > in Plancia “e vediamo di capirci qualcosa in questa situazione…”
>     >
>     >
>     > Nave Stellare Arcadia – Infermeria – Flashback (sette giorni dopo)
>     >
>     > Khayr osservava le salme dei suoi uomini, composte sui letti
>     > dell’Infermeria dove il Medico Olografico di Emergenza le aveva
>     deposte
>     > dopo averne accertato la morte. I pochi superstiti dell’Arcadia
>     avevano
>     > infatti dato coraggiosamente la vita in un assalto frontale al
>     Ponte di
>     > Battaglia, per permettere a lui, Tochiro e alla misteriosa Meeme di
>     > accedere ad una delle navette dell’hangar, dalla quale avevano
>     usato il
>     > teletrasporto per in sala macchine e colpire con un’arma a
>     particelle
>     > un contenitore di gas tossico che – spandendosi rapidamente – aveva
>     > ucciso quasi tutte le Galateane a bordo.
>     >
>     > Era stato Khayr stesso a sparare il colpo letale e – se fosse
>     dipeso da
>     > lui – sarebbe rimasto lì ad osservare la nube gialla consumare
>     quelle
>     > dannate piante infestatrici, ma i suoi compagni lo avevano tratto in
>     > salvo all’ultimo secondo.
>     >
>     > Giusto in tempo per sapere che i suoi uomini erano morti tutti…
>     > portando con loro un impressionante numero di nemici, certo, ma
>     tutti
>     > morti.
>     >
>     > Anche Tochiro era stato ferito, ma aveva affermato di stare bene
>     e di
>     > non preoccuparsi, perché aveva un piano geniale in mente.
>     >
>     > *Ed ora eccoti qui, amico mio…* si disse il pirata spaziale,
>     fissando
>     > il corpo basso e tozzo disteso sul lettino davanti a lui. La
>     ferita di
>     > Tochiro non era una ferita da nulla, ma un dolorosissimo colpo di un
>     > qualche tipo di arma disgregante ad effetto lento, un’arma che non
>     > lasciava scampo e concedeva alla vittima molto tempo per gustare
>     > l’agonia causata dal lento disgregarsi dei propri organi interni.
>     >
>     > Ma Tochiro era un duro e – nonostante tutto – era rimasto in piedi a
>     > lavorare. Insieme avevano portato la malconcia Arcadia in una
>     vecchia
>     > base segreta del popolo di Meeme, una razza di geniali scienziati
>     > portati all’estinzione dalla sete di espansionismo Galateana. Qui il
>     > suo amico aveva compiuto un qualche strano lavoro, integrando il
>     > computer della base con quello malconcio dell’astronave.
>     >
>     > *Ma a cosa ti è servito, Tochiro?* si disse Khayr *Sarebbe stato
>     meglio
>     > se ti fossi fatto curare…*
>     >
>     > Il MOE aveva affermato che – per quel tipo di ferita – non vi era
>     > rimedio, ma il pirata non gli aveva creduto: per lui Tochiro aveva
>     > scelto di lavorare fino all’ultimo per quella nave che era diventata
>     > per tutti loro il simbolo della libertà.
>     >
>     > Per un altro lungo momento Khayr si concesse di crogiolarsi in quel
>     > dolore lacerante che provava per la morte del suo amico e del suo
>     > intero equipaggio, poi si decise ad alzare lo sguardo verso
>     Meeme, che
>     > già da alcuni minuti era entrata nella stanza e lo fissava in
>     silenzio,
>     > rispettosa.
>     >
>     > “Volevi dirmi qualcosa?” chiese, cercando di non far assumere
>     alla voce
>     > un tono troppo duro.
>     >
>     > “Non io…” rispose l’aliena, lasciandolo perplesso. Ormai erano i due
>     > soli superstiti su quella nave fantasma. E allora, chi? “Lui…”
>     >
>     > Il pirata seguì con lo sguardo del suo occhio sano la mano
>     dell’aliena
>     > senza bocca, voltando la testa verso la porta dell’infermeria. Un
>     > istante dopo, non poté impedirsi di spalancare la bocca stupito,
>     > vedendo il suo migliore amico che – con una bottiglia in mano – lo
>     > fissava dal basso in alto con sguardo divertito.
>     >
>     >
>     > U.S.S. Seatiger – Plancia - 25/11/2394 Ore 13:52
>     >
>     > “Stiamo ricevendo le prime telemetrie della sonda, Capitano…”
>     annunciò
>     > Anari mentre, al suo solito, canticchiava un qualche motivetto
>     mentre
>     > le mani danzavano sulla consolle scientifica in maniera quasi
>     > indipendente.
>     >
>     > “Sullo schermo…” ordinò Kenar, irrigidendo in maniera
>     impercettibile la
>     > schiena ed il collo, in attesa di vedere quel sistema solare dove –
>     > sospettavano – il nemico aveva dislocato il proprio apparato per la
>     > generazione di Onde di Spostamento Planare.
>     >
>     > Dapprima le immagini furono un po’ disturbate, come se il
>     segnale fosse
>     > debole poi, dopo un rapido intervento di Tholos, divennero più
>     nitide.
>     > Una grande stella, parecchi pianeti gassosi ed alcune strutture,
>     > impercepibili ad occhio nudo ma rese evidenti dai sistemi di
>     correzione
>     > dell’immagine.
>     >
>     > “Curioso…” commentò la scienziata, giocando ancora per qualche
>     secondo
>     > con la propria strumentazione e continuando a canticchiare un
>     motivetto
>     > che – Finn sperava – nessuno in Plancia avesse riconosciuto come una
>     > strofa particolarmente audace di “My Andorian Baby”. Prima che al
>     > Capitano saltassero i nervi, comunque, la Denobulana aggiunse
>     “Non so
>     > spiegare il perché, ma le reazioni nucleari di quella stella sono
>     > anomale…è come se venissero in qualche modo accentuate…”
>     >
>     > “Accentuate?” domandò il Primo Ufficiale, smettendo
>     immediatamente di
>     > tamburellare con le dita sul bracciolo della propria poltrona
>     “In che
>     > senso?”
>     >
>     > “Come dicevo, non so spiegarlo, ma quella stella ha una produzione
>     > energetica interna molto superiore alla norma per la sua classe
>     > stellare. Inoltre il consumo di materiale reattivo è molto più
>     rapido
>     > del normale…il suo ciclo di vita è in qualche modo stato ridotto
>     circa
>     > del 15%...” era evidente che anche la scienziata stava ancora
>     cercando
>     > di raccapezzarsi in quella situazione.
>     >
>     > “Possiamo avere una visuale ravvicinata sul sole?” domandò
>     Arjan, che
>     > era stato colto da una intuizione non esattamente felice e sperava
>     > ardentemente di sbagliarsi.
>     >
>     > “Possiamo tentare, ma ciò comporterà un rischio di
>     individuazione della
>     > somma dell’ordine del 37.4%” rispose Tkar, impostando comunque i
>     > comandi da remoto per modificare la rotta del piccolo apparato d
>     > rilevazione spaziale.
>     >
>     > L’immagine zoomò sul sole e, rapidamente, i suoi contorni si
>     fecero più
>     > definiti sullo sfondo nero dello spazio. I filtri applicati
>     > automaticamente dal computer definivano sempre di più l’immagine
>     > dell’immenso astro ribollente di energia nucleare, finché – quando
>     > ormai erano piuttosto vicini – non fu possibile osservare
>     qualcosa che
>     > riuscì a chiudere per qualche secondo la bocca di tutti, compresa
>     > quella di Anari.
>     >
>     > Costruiti attorno al sole, infatti, numerosi anelli metallici
>     formavano
>     > una fitta intelaiatura di contenimento e – in molti punti –
>     quelli che
>     > sembravano sottili fili neri (probabilmente strutture cilindriche di
>     > decine di chilometri di raggio) affondavano letteralmente nella
>     > superficie ribollente dell’astro.
>     >
>     > Dopo qualche minuto, Anari si riprese dallo stupore e – leggendo i
>     > risultati della propria consolle, sulla quale aveva continuato a
>     > lavorare quasi in modalità automatica – disse “Capitano, credo
>     di aver
>     > appena individuato l’apparecchiatura grazie alla quale i Midiani
>     > generano l’Onda di Spostamento Planare.”
>     >
>     > “Mi faccia indovinare…” commentò Kenar “si trova su quell’assurda
>     > struttura attorno al sole…”
>     >
>     > “No, signore…” rispose però la Denobulana, affermando ciò che
>     nessuno
>     > di loro voleva davvero sentirsi dire “non si trova su quell’assurda
>     > struttura attorno al sole…è quell’assurda struttura attorno al
>     sole, ed
>     > il sole parrebbe essere la sua fonte di energia…”
>     >
>     >
>     > Da qualche parte nello spazio Galateano - Sala del trono – il futuro
>     >
>     > La Regina Daphne fissò quella figura che fluttuava avanti a lei
>     come un
>     > ologramma poco definito con una ira tale che – se i suoi occhi
>     fossero
>     > stati armi – l’avrebbe trafitta a morte.
>     >
>     > La Regina Galateana non era abituata a ricevere un no come
>     risposta, ma
>     > quell’essere insulso aveva osato rifiutare la sua giusta
>     richiesta. Fu
>     > pertanto con furia appena controllata, che affermò “Abbiamo già
>     > ottemperato alla nostra parte dell’accordo, fornendovi ciò che ci
>     > avevate richiesto. Ora pretendo che facciate come vi ho ordinato,
>     > trasferendo tutta la mia Flotta nel passato!”
>     >
>     > =*=Regina Daphne…=*= disse infastidita la figura poi, dopo un
>     momento
>     > in cui parve mordersi la lingua per non dire ciò che gli era passato
>     > per la testa, aggiunse =*=Regina…noi stiamo onorando la nostra parte
>     > dell’accordo così come voi state onorando la vostra. L’Egemonia
>     Midiana
>     > trasferirà le vostre forze, ma non è possibile trasferire la
>     totalità
>     > delle vostre truppe in una sola volta. Il dispendio di energia…=*=
>     >
>     > “Non è affar mio!” ribatté piccata la Regina, mentre il verde della
>     > clorofilla le colorava le gote per la furia appena repressa “Abbiamo
>     > seguito i vostri suggerimenti e provato a racimolare con
>     l’inganno una
>     > posizione di vantaggio sulla Federazione, ma non ha funzionato.
>     Abbiamo
>     > perso anni e risorse inutilmente. Ora si farà come dico
>     io…trasferirete
>     > in massa le nostre forze nel cuore della Federazione e noi li
>     > distruggeremo con la potenza delle nostre armi!”
>     >
>     > =*=Quel che chiedete potrebbe distruggere l’apparato di
>     > trasferimento…=*= affermò frustrato il negoziatore, desiderando
>     > ardentemente di essere dove si trovava la Regina per il gusto di
>     > strangolarla a mani nude e vedere quanto fosse incendiabile quel suo
>     > corpo di pianta antropomorfa =*inoltre l’onda d’urto dello
>     spostamento
>     > distruggerebbe quasi certamente sia il punto di entrata che il
>     punto di
>     > uscita…=*=
>     >
>     > Ma, se quella era l’idea del Midiano per far ragionare Daphne, aveva
>     > sbagliato i conti, perché la Regina rispose seccamente “Non me ne
>     > importa nulla. Se il tuo signore vuole i codici di attivazione di
>     > quanto gli abbiamo fornito, farà ciò che ho ordinato.”
>     >
>     > E chiuse la conversazione.
>     >
>     > Il comandante Heliamphora, che fino a quel momento era rimasta in
>     > silenzio in un angolo della Sala del Trono, si inchinò ancor di più,
>     > quando gli occhi furiosi della Regina si puntarono su di lei. Il
>     > fallimento nell’infiltrazione e quello ancor più recente nel
>     catturare
>     > Khayr e la nave Federal, infatti, facevano di lei un eccellente
>     > bersaglio della furia della sua sovrana.
>     >
>     > “Sei ancora qui?” domandò infatti stizzita la sovrana, poggiando la
>     > mano sul proprio scettro. Ma quello non era il momento di punire
>     il suo
>     > generale. Fu per questo che – prima di perdere il controllo – la
>     Regina
>     > ordinò “Vai a dare gli ordini alla flotta. Che le nostre forze si
>     > raggruppino tutte nel settore Lambda 1. Presto ci prenderemo i mondi
>     > assolati della Federazione!”
>     >
>     > *******************************
>     > END TRANSMISSION
>     > *******************************
>     >
>     >
>     >
>     > Ok, eccomi qui...
>     >
>     > Allora, come vi dicevo, la mia idea è che le Galateane sono in
>     realtà
>     > uno strumento di quest'altra razza (l'Egemonia Midiana - razza da me
>     > inventata...spero...il cui nome e descrizione sono ovviamente
>     > modificabili prima della pubblicazione), che per qualche motivo
>     ce l'ha
>     > con la Federazione. Sfruttando quell'enorme apparecchiatura attorno
>     > alla supergigante rossa, i Midiani possono spostare nello
>     spazio, nel
>     > tempo e tra le dimensioni navi e persone, ma questo esaurisce
>     l'energia
>     > della stella.
>     >
>     > Le Galateane vogliono portare la loro intera flotta nel cuore della
>     > Federazione ma ciò distruggerebbe il mondo che i Midiani hanno
>     > colonizzato con l'inganno...d'altra parte, se riusciamo a
>     sabotare la
>     > macchina (distruggerla mi pare molto difficile) rischiamo di
>     mandare in
>     > nova il sole, quindi diventando criminali per il nuovo universo.
>     >
>     > Quanto al nuovo universo, pensavo potesse essere carina come
>     cosa...è
>     > il nostro universo, ma ha avuto una evoluzione totalmente diversa
>     > (coincidente per il 30% a livello di corpi celesti)...chi
>     troveremo e
>     > come si sarà evoluto?
>     >
>     > Parlando col buon Capitano, col quale ho avuto una prima
>     condivisione
>     > di queste idee per capire se quanto avevo buttato giù fosse più
>     o meno
>     > in linea con la sua idea dell'avventura della Seatiger, era
>     venuta uori
>     > la possibilità che l'apparecchiatura
>     "spremistella_come_un_limone (TM)"
>     > potrebbe essere il lascito di una antica razza che la usava come
>     > sistema propulsivo o di esplorazione a lungo raggio. Il suo uso (per
>     > millenni, magari) avrebbe portato numerose stelle al collasso,
>     creando
>     > supernovae in grado di modificare l'aspetto stesso della
>     galassia come
>     > la conosciamo grazie al cambio del'assetto gravitazionale...stavo
>     > pensando - ma qui si va molto oltre quello che volevo fare con
>     questo
>     > brano - che una possibile spiegazione del fenomeno potrebbe essere
>     > associata all'Impero Iconiano. Nel "nostro" universo sappiamo
>     che gli
>     > Iconiani svilupparono i portali con i quali spostarsi tra i loro
>     > mondi...e se invece in questo universo, quel famoso giorno di tanto
>     > tempo fa, la Commissione Iconiana per lo Sviluppo di Tecnologia di
>     > Trasporto a Lungo Raggio avesse scelto di avviare il progetto
>     "Onda di
>     > Spostamento Planare", anziché la tecnologia dei Portali?
>     >
>     > Ad ogni modo, in questo Universo in più qui abbiamo di certo un
>     nemico
>     > (l'Egemonia Midiana), che dovremo incontrare per forza perchè a)
>     ha la
>     > tecnologia per farci tornare a casa b) per salvaguardare la
>     Federazione
>     > dobbiamo capire perché ci odia...
>     >
>     > E poi - in teoria - potrebbero esserci le Galateane. Se le
>     dirottassimo
>     > in questa realtà sabotando la macchina, avremmo anche la loro intera
>     > flotta alle calcagna...e poi le Galateane sono piante infestanti,
>     > quindi probabilmente tenteranno di conquistare questa Galassia
>     e, se le
>     > abbiamo portate noi qui per salvare la Federazione, sarebbe nostra
>     > responsabilità porvi rimedio.
>     >
>     > Che ne pensate?
>     >
>     > Fuori di testa?
>     >
>     > Io - intanto - corro a nascondermi in una capsula di salvataggio
>     >
>     > F.
>     >
>     >
>     _________________________________________________________________________
>     > Da: Comandante del sommergibile Sea Tiger
>     > A: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
>     > Tramite: Comando Forze Subacquee.
>     > Oggetto: Carta igienica.
>     > #1. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150
>     > rotoli di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è
>     stata
>     > restituita con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta
>     > annullata."
>     > #2. Il Comandante del sommergibile Sea Tiger non può fare a meno di
>     > domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in
>     > sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo
>     perfettamente
>     > noto a questo Comando.
>     >
>     _________________________________________________________________________
>     >
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