[Stml4] 03.01-BLAKE-Benvenuti su Rigel 3

Cesare Atlantis cesare.atlantis a gmail.com
Lun 7 Nov 2016 18:35:05 CET


Ciao,
ho trovato Rigel è a 770 anni luce dalla Terra, sembra abbastanza 
lontano per un viaggio di circa 2 mesi.

Potremmo cambiare il nome della razza che lo dirige da Rigelliani 
(specie cattiva che ha attaccato Christoper Pike) a Risian (abitanti di 
Risa, scusate non ho trovato la traduzione in Italiano).
Risa è un pianeta che in futuro farà parte della Federazione ed è 
relativamente vicino alla Terra e quindi è probabile che nel nostro 
tempo intrattenga rapporti amichevoli con la Federazione.

La stazione potrebbe diventare Stazione Commerciale di Risa numero 3 e 
potrebbe essere collocata vicina alla Terra e, quindi, facilmente 
raggiungibile.

Cosa ne dite? Giudo, il brano è tuo a te la decisione finale.


Il 07/11/2016 12:45, Roberto Battistini ha scritto:
> Apperò!! Bel Teaser!! Mi è piaciuto e mi ha dato diversi spunti d
> riflessioni su come proseguire. Sono curioso..
> ciao
> Roberto /Random
>
> Il giorno 5 novembre 2016 16:36, Guido Fiorillo <gufiemail a gmail.com> ha
> scritto:
>
>> Ciao a tutti,
>> scusate per il piccolo ritardo; ecco il brano d'inizio della missione 3.
>> Come vi sembra? Aspetto di sentire la vostra opinione.
>>
>> =====================
>> Tenente John Blake
>> Ufficiale Scientifico Capo
>> Atlantis NX-04
>> =====================
>>
>> 5 Novembre 2171-Plancia della USS Atlantis
>> Dopo mesi di lavoro estenuante, l'intero equipaggio aspettava con ansia la
>> settimana di licenza concessa dal Capitano Cortes. Gli ufficiali, riuniti
>> sul ponte di comando, fissavano il visore principale, dove si cominciava a
>> distinguere, fra le stelle e le tenui nubi di polvere, la sagoma della
>> stazione spaziale Rigel 3, su cui sarebbero sbarcati fra poco.
>> "Capitano, una comunicazione in ingresso dalla stazione", annunciò il
>> guardiamarina Reis."La passi sul visore", ribatté Cortes. Sullo schermo
>> comparve il volto rubicondo e florido di un alieno completamente calvo, che
>>   cominciò a parlare, con voce untuosa: "Stimatissimo Capitano Cortes, il
>> mio nome è  Grinn Karver e sono lieto di darle il benvenuto su questa
>> piccola stazione che ho l'onore di dirigere. Spero che nei prossimi giorni
>> Lei possa non essere troppo deluso da quanto troverà sul mio piccolo mondo.
>> Pur sapendo che il mio umile invito è indegno di Lei e del suo equipaggio,
>> confido che questa sera non vorrà negarmi il piacere di cenare con Lei e
>> con gli ufficiali superiori" "Direttore Karver, la ringrazio del benvenuto
>> e accetto senz'altro il Suo invito", rispose Cortes, in tono forse non
>> molto entusiasta. Non appeno chiuso il canale subspaziale, gli ufficiali si
>> scambiarono un'occhiata di disappunto, ma prima che qualcuno potesse
>> parlare, il capitano intervenne "Sarà una seccatura, ma è nostro dovere
>> stringere rapporti amichevoli con le specie aliene che incontriamo E, mi
>> raccomando, voglio che questa sera siate cortesi e cerimoniosi almeno
>> quanto il nostro ospite", concluse Cortes con un mezzo sorriso."Arriveremo
>> alla stazione fra trenta minuti", comunicò il timoniere Random.
>> 5 Novembre 2171- Ore 22:30 Appartamento del direttore Grinn Karver
>> L'ufficiale scientifico guardava con sconforto i resti della lunga cena
>> ormai conclusa. Da più di un' ora gli rimbombava nelle orecchie la voce
>> melliflua di Karver, che riusciva a parlare ininterrottamente senza mai
>> dire nulla di preciso, se non riversare un profluvio di complimenti
>> affettati sui propri interlocutori. Reis -"l'affascinantissima signora che
>> siamo onorati di avere con noi"- come la definiva di continuo il Direttore-
>> bisbigliò a Blake: "Persino le offese gratuite dei Tellariti sono meglio di
>> questo strazio!" Blake sogghignò di rimando, sperando che i RIgeliani, la
>> specie cui apparteneva Karver, avessero l'abitudine di andare a letto
>> presto. Come per telepatia, proprio in quell'istante Finn pronunciò la
>> parola "letto". "Ma come Capitano! Perché mi rifiuta l'onore di ospitare
>> Lei e i suoi esimi ufficiali nella mia misera casa, almeno per questa
>> notte?" "Signor Karver, anche durante la licenza, io sono responsabile per
>> i miei uomini e voglio stare al loro fianco...se accettassi il suo invito,
>> capisce bene che verrei meno al mio dovere", rispose Cortes. "Ah, il dovere
>> per lei è tutto, è proprio un uomo esemplare, Capitano, e anche i suoi
>> ufficiali, per non parlare, poi ,dell'affascinantissima signora che
>> quest'oggi è con noi. Ma non sopporto, proprio non sopporto l'idea che
>> persone rispettabili come voi debbano mescolarsi ai tanti poco di buono, ai
>> tanti avanzi di galera- sia detto con rispetto- che affollano la stazione e
>> che purtroppo noi non possiamo fare niente per scacciare...Lei, i suoi
>> ufficiali, una signora così affascinante, in mezzo a quella feccia: è un
>> immagine tremenda, mi fa stare male", e Karver cominciò a contorcersi
>> proprio come se gli fosse venuto un attacco di convulsioni. Cortes, pur
>> rimanendo garbato, volle subito porre fine alla sceneggiata:"Proprio il
>> fatto che le stazioni spaziali siano a volte luoghi pericolosi mi spinge a
>> stare coi miei uomini, per cui spero di non offenderla se declino
>> definitivamente la sua offerta."  "Capisco, capisco", disse Grinn Karter, e
>> riprese imperterrito a cianciare del più e del meno.
>> 5 Novembre 2171 Ore 00:10 Bar della Stazione Rigel 3
>> Blake, Random e Reis sedevano soddisfatti di fronte a tre bicchieri pieni
>> di un'ambigua, ma piacevole, bevanda aliena. Terminata l'interminabile cena
>> con il Direttore, i tre avevano deciso di rialzare le sorti della loro
>> prima serata di licenza, messe in serio pericolo dal futile chiacchiericcio
>> di Grinn Karter. La loro conversazione verteva proprio sui  suoi modi
>> ridicolmente cerimoniosi, quando un avventore si sedette al loro tavolo
>> senza molti complimenti. Prima che potessero dire alcunché , lo sconosciuto
>> esordì, rivolgendosi a Reis con fare manifestamente  alticcio:"Da quando in
>> qua  su questa stazione girano straniere così carine? Appena ti ho visto,
>> ho pensato:questa devo conoscerla. Kaleb Sotor non si fa scappare un
>> occasione del genere;e tu, bellezza, ti faresti scappare l'occasione di
>> conoscere Kaleb Sotor?", e qui il sedicente Kaleb Sotor scoppiò in una
>> risata scomposta e volgare."Ma cosa vuoi qui? Vattene, se non cerchi
>> guai!",intervenne Random, che aveva una certa esperienza in materia di
>> stazioni spazali e sapeva  che basta una risposta decisa per tenere lontano
>> una miriade di seccatori "Ma senti qua l'amichetto che strilla come se gli
>> rubassero la sua gallinella.  E tu,carina, davvero vuoi perdere queta
>> occasione?" "Se non te ne vai, l'unica occasione da non perdere sarà quella
>> di spaccarti la faccia",mormorò Blake, che forse aveva bevuto troppo. "Ah,
>> e saresti tu quello che vuole spaccarmi la faccia? Arar, Geth, venite qui",
>> urlò l'alieno. A quel punto tutto capitò in pochi istanti; i due amici
>> del'importuno dongiovanni arrivarono; scoppiò un rissa che durò alcuni
>> minuti e fu sedata solo dall'intervento del barista, probabilmente abituato
>> a situazioni del genere, mentre gli altri avventori facevano il tifo per
>> l'una o per l'altra parte. Allontanandosi dai rivali doloranti, Random e
>> Blake- doloranti quanto gli avversari- si guardavano intorno, cercando
>> Reis, assai dispiaciuti che avesse dovuto assistere a un simile spettacolo;
>> ma di Reis nessuna traccia. "Dove sarà finita?", chiese con grande allarme
>> Random. "Reis, Reis", cominciò a chiamare a gran voce Blake,  mentre tutto
>> intorno le persone erano ormai tornate alle loro attività, dimentiche della
>> rissa appena conclusa. Random e Blake si sentirono raggelare il sangue; per
>> quanto fossero circondati da alieni di ogni razza, si sentivano sperduti
>> come in mezzo a un deserto, e in effetti, era proprio così, perché in
>>   mezzo a quella folla tumultuante le tracce di Reis si perdevano come nella
>> regione più inospitale, rocciosa e disabitata. Per più di un quarto d'ora,
>> in un crescente spasimo di angoscia che li stringeva allo stomaco e
>> accelerava sempre più il battito dei loro cuori, l'ufficiale scientifico e
>> il timoniere cercarono freneticamente Reis in ogni angolo, in ogni anfratto
>> del muro, in ogni zona male lluminata del locale, sperando di riconoscere
>> in ogni ogni viso che incontravano il volto della loro collega e amica, in
>> ogni suono il timbro della sua voce, in ogni andatura il suo modo di
>> camminare, ma inutilmente. Infine si guardarono, ansimanti ed esasperati,
>> senza il coraggio di dire ciò che entrambi sapevano: Dorothe Reis non era
>> lì. L'unica cosa da fare era avvertire il capitano.
>> 5 Novembre 2171- 03:00 Luogo sconosciuto
>> La luce, il rumore, un odore penetrante, tutto le vorticava intorno
>> disordinatamente. I ricordi, la realtà esterna, la sua immaginazione, tutto
>> si avvicendava in un balletto senza fine, senza senso, in cui le pareva di
>> ondeggiare fra presente, passato, futuro, senza soffermarsi su nulla. Una
>> cosa almeno la sapeva chiaramente: il suo nome era Reis, Dorothea Reis.
>> "Thea", la chiamava una bambina "Thea vieni, dobbiamo nasconderci"; intorno
>> a lei si apriva un prato verdeggiante- dovevano essere sulla Terra- pieno
>> di bambini che si nascondevano, mentre uno di loro contava, ad occhi
>> chiusi: "Novantotto, novantanove, cento". Il bambino apriva gli occhi e
>> cominciava a guardarsi attorno; si sentiva un urlo, un rumore, "Ti ho
>> vista", strillava il bambino, ma lei era già altrove, in una piccola
>> stanza, su una nave stellare, vedeva la stazione spaziale allontanarsi e
>> aveva paura, perché non sapeva per quale ragione fosse lì; poi entrava
>> nella stanza un uomo, che le parlava, ma lei non voleva guardarlo, sempre
>> più spaventata, ormai in preda al panico. Come si chiamava quell'uomo? Non
>> riusciva a ricordare..."Cortes", disse qualcuno; ma certo, era il capitano
>> Cortes! Chi altri poteva essere?O forse no...no, no, non era lui, era
>> qualcuno che parlava di lui. La voce continuava: "Cortes farebbe tutto pur
>> di riavere un membro del suo equipaggio. Lo teniamo in pugno. Tu continua a
>> sedare la prigioniera...non voglio avere problemi, proprio ora che siamo
>> così vicini all'obiettivo" Reis sentì una mano che le agguantava il
>> braccio, il pizzicore lieve iu un'iniezione, e fu di nuovo preda del
>> torpore, del caos dei ricordi, del fondersi delle sensazioni.
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Ciao
Marco

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Capitano 0000
Fabio Yager Cortes
Ufficiale comandante
Uss-Atlantis NX-28
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