[Stml6] (00.04) Imbarco Blake

Monica Miodini mokia68.mm a gmail.com
Dom 13 Gen 2019 14:17:18 CET


Signor Blake benvenuto a bordo!
Ottimo lavoro, brano divertente e scritto bene .
Bravo !
Monica

Ten. Paul Hewson
Consigliere USS Rutherford

Il giorno Dom 13 Gen 2019, 13:53 Mauro Fenzio <oxila79 a gmail.com> ha
scritto:

> E sul filo della scadenza ecco a voi il mio brano
> Ciao a tutti
>
>
> *****************************************
>
> Brano: 00.04
>
> Titolo: Imbarco Blake
>
> Autore: Alec Blake (Mauro)
>
> *****************************************
>
>
>
> Risa - Spiaggia Suraya Bay
>
> 06/06/2398, Ore 23.30
>
> Il dolce suono delle onde che si infrangono sulla battigia faceva da
> sfondo ai mugolii e agli ansimii che provenivano dalle coppie che avevano
> scelto come sfondo dei loro incontri la spiaggia del villaggio.
>
> Improvvisamente un urlo ruppe quella magia “Ma come diavolo faccio a
> cacciarmi sempre in questi casini???” Alec correva lungo la spiaggia come
> se avesse avuto il diavolo stesso alle calcagna, alcuni dei frequentatori
> della spiaggia si fermarono sollevando la testa puntando gli occhi verso
> chi stava facendo così tanto rumore, ma tocchi sapienti di affusolate mani
> li convinsero che non era poi così importante. Accanto ad Alec un atletico
> umano cercava di stargli dietro “Non farti queste domande e corri se ci
> prende stavolta è la fine” come a confermare le parole del ragazzo i due
> erano seguiti a stretto giro da una figura che cercava di agguantarli
> lanciando verso di loro le invettive più disparate.
>
> - Flashback -
>
> Risa - Suraya Bay
> 06/06/2398, Ore 15.00
>
>
> Alec era seduto sulla spiaggia del villaggio a bere un cocktail e a
> prendere il sole. Finita da pochi mesi la specializzazione aveva deciso di
> prendersi qualche mese di relax, e quale posto migliore dove riposarsi se
> non Risa? Stava ancora rimuginando su cosa fare alla sera quando i suoi
> pensieri vennero interrotti da qualcuno che cercava la sua attenzione. Dopo
> essersi tolto gli occhiali e messo seduto focalizzò l’attenzione sul nuovo
> venuto.
> Alec e Stephan si erano conosciuti due mesi prima durante il corso di
> pilotaggio avanzato. Stephan era un umano di un anno più giovane di Alec,
> decisamente alto e muscoloso.
> In quel momento la pelle color alabastro di Stephan era resa lucida da un
> quantitativo spropositato di olio.
> Alec tornò a sdraiarsi rimettendosi gli occhiali da sole “Ottimo,
> l’oliatura è stata fatta bene ora un bel rametto di rosmarino e un po’ di
> prezzemolo e puoi buttarti sulla griglia”
> Stephan passò una mano sugli addominali scolpiti frutto di ore e ore di
> palestra. “Vedi ragazzo è questo che tu non capisci io brillo e tutte le
> donne mi vedono a distanza. Infatti per stasera ho rimediato un
> appuntamento con un bocconcino niente male, ma non ti preoccupare ho
> pensato anche…”
> Alec lo interruppe sollevando una mano e scuotendo un dito “No! no no no
> non mi freghi un’altra volta”
> Stephan si stese sulla sdraio accanto a lui “Ma se non sai neppure cosa
> voglio proporti!!”
> Alec sorrise portando le mani sotto la testa rilassandosi completamente
> “E’ qui che ti sbagli so bene quale è il tuo piano. Avrai rimorchiato la
> solita bellona, che ha un’amica dolce simpatica e caruccia che
> sfortunatamente nessuno rimorchia” corrugò le labbra osservandolo “Peccato
> che poi l’amica si riveli una palla al piede simpatica come un gatto che si
> attacca la dove non dovrebbe….pertanto la mia risposta è no!”
> Stephan annuiva ritmicamente alle parole di Alec, ma la sua attenzione era
> scemata già da tempo. Quando si rese conto che l’amico non stava più
> parlando lo guardò sorridendo “Perfetto sapevo che avresti accettato ci
> vediamo alle 21 nella hall e mi raccomando mettiti qualcosa di elegante.
> Ora perdonami ma mi sembra che quella ragazza laggiù mi stia fissando da un
> po’ “ alzandosi allontanandosi verso una ragazza dalla pelle verde
> “Ma veramente io avrei detto…..” le sue parole finirono per essere dette
> al vento visto che Stephan era già lontano e proiettato verso una nuova
> conquista. “Prima o poi finisce nei guai ne sono certo”
>
>
> - Flashback -
>
> Risa -Bar- Suraya Bay
>
> 06/06/2398 Ore 22.30
>
>
> Alec era seduto ad un tavolo davanti ad un cocktail dagli strani colori
> cangianti, allungò una mano a prendere il bicchiere agitandolo un po’
> mescolando i vari strati che componevano la bevanda. Colori che sarebbero
> tornati a separarsi non appena il ragazzo avesse appoggiato il bicchiere.
> “Quasi quasi preferivo che fosse effettivamente l’amica antipatica. Questa
> manco si è presentata”
> Stephan dal canto suo stava ballando un lento stretto alla sua fiamma di
> quella sera. Riad era una ragazza bellissima circa un metro e ottanta con
> dei lunghi capelli biondo platino. Gli occhi azzurri erano incastonati e
> sottolineati da un trucco leggero, ma di sicuro effetto. Indossava un lungo
> abito blu che nulla poteva per nascondere le sue generose forme.
> Alec li osservava da lontano scuotendo la testa “Io quello domani lo pelo…
> anzi lo pelo e lo metto sotto sale così per sfizio” finì il suo cocktail e
> si alzò con tutta l’intenzione di tornarsene in albergo quando, voltandosi,
> si trovò davanti una ragazza che lo guardava con dei bellissimi occhi verde
> smeraldo.
> “Salve io sono Tamira e penso che tu stessi aspettando me” inclinando il
> capo sorridendo “Mi dispiace ma sono stata trattenuta, spero che non stessi
> già andando via”
> Alec si soffermò qualche secondo ad osservare la ragazza. Leggermente più
> bassa dell’amica Tamira aveva una carnagione tendente al verde acqua e
> mentre parlava si guardava attorno muovendo le antenne evidenziando un
> leggero imbarazzo, portò una mano tra i lunghi capelli biondi
> accarezzandoseli e restando in attesa di una risposta.
> “Io?... Ma no figurati io… io  stavo andando a prendere un altro bicchiere
> di questo coso” sollevando il bicchiere del cocktail ancora macchiato dei
> vari colori “Ti va di prendere qualcosa?”
> L’ora successiva passò in un lampo per i due amici, chi a ballare
> tenendosi stretta la sua “preda” scambiandosi sguardi lussuriosi che
> lasciavano ben sperare per il proseguo della serata e chi, decisamente meno
> interessato a finire in qualche camera d’albergo, stava semplicemente
> bevendo un cocktail in compagnia.
> “Si, è il mio ultimo giorno qui su risa domani dovrò tornare sulla Terra
> per avere la mia assegnazione su una nave” Alec corrugò le labbra pensando
> all’ultima volta in cui era stato su una nave; accanto a lui allora c’era
> Calire, la sua ex ragazza, mentre ora si trovava a centinaia di anni luce
> sulla sua nuova assegnazione. Un rumore improvviso nella pista di ballo  lo
> fece tornare alla realtà e la sua attenzione fu attirata da uno spaventato
> Stephan che stava correndo verso di lui
> “Alec via, presto! Via…..” passato accanto a lui l’amico era scheggiato
> verso l’uscita cercando di raggiungere la spiaggia, dietro di lui una
> furiosa Riad lo stava inseguendo “Torna subito qui tibar, hai fatto una
> promessa e la devi mantenere ora!”
> Alec ci mise qualche secondo per riordinare le idee poi si voltò verso
> Tamira che nel frattempo era scoppiata in una cristallina risata
> “Ecco, ci risiamo. Credo che il tuo amico sia nei guai e credo anche che
> sia meglio che fai come dice. Prima che Riad ritorni” e dopo aver
> scarabocchiato qualcosa su un foglietto glielo mise in mano “Cercami”
>
> Alec stava per rispondere quando una furiosa Riad fece il suo ritorno nel
> locale “Tu!!!!!” indicando Alec “Tu ora dovrai mantenere la promessa del
> tuo amico”
> Preso il bigliettino e infilato in tasca Alec aveva fissato l’irosa Riad
> “Chissà perchè lo sapevo.” si chinò a fare un lieve baciamano scherzoso a
> Tamira “Penso che ora evaporerò” fuggendo poi sulla spiaggia del villaggio
> “Ma come diavolo faccio a cacciarmi sempre in questi casini???”
>
> Risa -Vicolo Ayudar nei pressi di Suraya Bay
>
> 06/06/2398,  Ore 00.00
>
> Alec e Stephan erano riusciti a mettere abbastanza spazio tra loro e Riad,
> che aveva dimostrato fin troppo bene di essere a suo agio con i tacchi.
> Spazio che era servito ai due per svoltare improvvisamente in un vicolo in
> penombra riuscendo a far perdere le proprie tracce.
> Riad era infatti passata accanto a loro senza neppure notarli, proseguendo
> furiosa per la via principale.
> Ancora ansimante per la corsa Alec sollevò lo sguardo verso Stephan “Ok,
> ora che ci ho quasi rimesso un polmone, posso sapere cosa diavolo hai
> combinato? E soprattutto come diavolo hai fatto ad inguaiare anche me?”
> Stephan scosse la testa ancora impossibilitato a parlare segno che il suo
> allenamento andava decisamente rivisto. “Non… non lo so. Mi ha chiesto se
> ero il tabar tubar… qualcosa del genere e io gli ho risposto di si” si
> fermò un attimo per riuscire a riprendere fiato, ma quando fu sul punto di
> continuare una voce femminile decisamente divertita lo anticipò
> “Tibar” Tamira si avvicinò a loro venendo illuminata dal cono di luce di
> un lampione “Ha detto tibar” lentamente si avvicinò ai due guardandoli “E
> rispondendo di sì le hai promesso di sposarla. Complimenti!” scoppiando
> nuovamente nella sua caratteristica risata cristallina.
> Stephan spalancò gli occhi fissando la donna “Cosa ho fatto io?”
> Tamira si affiancò ad Alec osservando Stephan “Riad viene da Tralinir,
> tutto il suo popolo deriva da un gruppo di schiavi che si sono ribellati
> tre secoli fa. Loro danno molta importanza ai legami interpersonali. Tutte
> le donne nella loro società si sposano a trent’anni” osservando Stephan
> stringendosi nelle spalle “E Riad ha compiuto oggi ventinove anni”
> Dal canto suo Alec stava combattendo una lotta interna per cercare di non
> scoppiare a ridere “Stephan sei una vergogna. Hai lasciato la tua promessa
> sposa il giorno del suo compleanno” scosse la testa “Una vera vergogna”
> Mentre Tamira parlava Stephan spalancava sempre piu gli occhi poi portò
> l’attenzione su Alec “Non è una cosa su cui scherzare. Sono troppo giovane
> per sposarmi!!! Ora che diavolo faccio? No no no... devo trovare il modo
> per uscirne.”
> Tamira osservò il ragazzo spostando le antenne verso un lato del vicolo
> ancora sorridendo “Ehm.. io ti consiglierei di dartela a gambe visto che
> sta arrivando” indicando la ragazza che ancora furiosa stava correndo nella
> loro direzione.
> Stephan spostò lo sguardo nella direzione indicata da Tamira giusto il
> tempo di vedere una furiosa Riad che a passo sostenuto si dirigeva nella
> loro direzione. “Mer….” esclamò il ragazzo prima di correre verso la fine
> del vicolo, per sua fortuna proprio in quel momento un nutrito gruppo di
> persone stava dirigendosi verso uno dei locali e Stephan riuscì così a
> confondersi con loro.
> Riad giunse davanti a Tamira e Alec che ancora guardavano nella direzione
> in cui era sparito l’amico. “Mhh però quando viene minacciato è veloc….” le
> parole di Alec furono interrotte da Riad che, paratasi davanti a lui lo
> fissava.
> “Dove diavolo è andato a cacciarsi?? Ha fatto solenne giuramento di
> diventare il mio tibar e ora non può scappare. Bhe se non lo farà il tuo
> amico dovrai farlo tu”
> Alec spalancò gli occhi decisamente stupito “Io? Ma tu hai bev….”
>
> Tamira si portò tra i due portando una mano sul petto dell’amica puntando
> le antenne contro di lei “Schioda Riad sei arrivata tardi lui non è
> disponibile. E’ un mese che mi trascini in giro per ogni locale di questa
> città perchè tu conosci qualcuno che ha un amico  che guarda caso è tanto
> caruccio caruccio, ma che non rimorchia nessuno. Poi tu sparisci in qualche
> albergo e io mi ritrovo con dei rompiscatole di prima categoria. Beh
> stavolta ti è andata male! Andiamo!” Detto questo prese sottobraccio Alec
> tornando a dirigersi verso la spiaggia da cui erano arrivati lasciando una
> Riad furiosa a inveire contro tutti i maschi dell’universo.
>
>
> Risa - Spiaggia del Resort - Suraya Bay
>
> 06/06/2398  00.10
>
>
> Alec e Tamira stavano ancora ridendo seduti davanti al mare.
> “Schioda Riad?” ripeté Alec osservando la ragazza
> Tamira dal canto suo si strinse nelle spalle per poi stendersi portando le
> mani sotto la testa guardando le stelle sopra di loro.
> “Non ti fare illusioni non ho alcuna intenzione di finire in qualche
> albergo. Come ho detto è un mese che mi trascina in giro per locali alla
> ricerca di un marito e, visto che oggi è l’ultimo giorno, ho deciso di
> prendermi una piccola vendetta” si portò poi su un lato osservando il
> ragazzo “Mhhh dici che troverà il tuo amico?”
> Alec sorrise sollevando le braccia “Le vie delle Dee sono infinite… ma se
> si infila la mano in tasca potrebbe trovare un biglietto, lasciato da non
> si sa chi, in cui potrebbe trovare un albergo e una stanza in cui la sua
> ricerca potrebbe aver fine” sorridendo mefistofelico “Diciamo che anche la
> mia è una piccola vendetta!” Tamira spalancò sempre di più gli occhi in uno
> sguardo stupito puntando le antenne verso di lui per poi scoppiare a ridere
> “Povero lui, sei un vero genio del male”
> Alec sorrise osservandola “Beh, se vendetta dev'essere che almeno sia
> efficace. Comunque hai detto che è il tuo ultimo giorno. Partite doman……”
> ma la sua frase venne interrotta dal suono del suo comunicatore personale
> di Alec  =^= Maledizione è qui fuori dalla mia stanza come diavolo ha fatto
> a trovarmi???=^=
> Tamira si portò una mano alla bocca per soffocare una risata mentre Alec
> con tutta la flemma di cui era capace stava rispondendo alla comunicazione
> “Beh, probabilmente è colpa del tuo sex appeal.. ormai su Risa hai fatto
> troppe conquiste e le donne ti conoscono e sanno dove trovarti”
> Tamira stava per soffocare per non scoppiare a ridere quando Stephan
> rispose =^=Hai sicuramente ragione, a volte questa mia bellezza è una
> maledizione!! Comunque tu quando rientri? Ho bisogno di copertura per
> riuscire a scappare =^=
> Qui Tamira non resistette più e, sdraiatasi sulla sabbia, scoppiò a ridere
> di gusto
> “Vergogna tenente non è questo quello che ci hanno insegnato in accademia!
> Devi affrontare i tuoi nemici! Comunque stanotte non rientro ci vediamo
> domani allo spazioporto.” e detto questo chiuse la comunicazione osservando
> la ragazza che ormai rideva sulla spiaggia “Una vendetta vale ben una notte
> a dormire sulla sabbia” detto questo si sdraiò.
>
> U.S.S. Rigalior - Bar della nave
>
> 17/08/2398 Ore 18.04
>
> Sarebbero già dovuti partire da alcune ore ma per un motivo o per un altro
> la loro partenza era stata rimandata. Alec era seduto davanti alle vetrate
> del bar fin dal primo mattino, quando era stato imbarcato. Davanti a lui
> erano disposti alcuni padd che il ragazzo alternava nella lettura. Al
> momento era immerso nelle specifiche dei sistemi di propulsione della
> U.S.S. Rutherford, la sua prossima assegnazione, la prima come primo
> ufficiale timoniere. Aveva avuto l’incarico solo due giorni prima e da
> allora non aveva perso un minuto iniziando subito a studiare gli schemi e
> le specifiche della nave.
> Era così impegnato nella lettura che non si accorse dei lievi passi che
> arrivavano alle sue spalle.
> “Eppure non mi sembrava che fossi così tanto diligente su Risa”
> Alec sollevò lo sguardo dal pad e piegò la testa indietro osservando chi
> gli stesse parlando e si trovò a fissare gli occhi verdi di Tamira.
> “Tamira?? Son due mesi che sei sparita iniziavo a perdere speranza di
> rivederti. Che diavolo ci fai qui?” detto questo si alzò osservando la
> donna, ma stavolta al posto dell’abito elegante visto su Risa, Tamira
> indossava l’uniforme della flotta con i pin da guardiamarina sul collo “Un
> guardiamarina??” decisamente stupito della cosa
> Tamira fece il giro del tavolo prendendo posto “Ebbene sì sono un
> guardiamarina della sezione medica, ma sto solo sfruttando un passaggio
> devo prendere servizio sulla U.S.S. Rutherford come medico di bordo.”
> Alec sorrise osservando la donna “Mhhhh interessante, U.S.S. Rutherford..
> a quanto sembra dovrai sopportarmi per un po’.” mostrando il padd di
> assegnazione “Sono il nuovo primo timoniere della Rutherford”
> Tamira guardò molto stupita Alec davanti a lei “Mhh quindi d’ora in poi
> dovrò mettermi sull'attenti appena ti vedo” annuì stringendo le labbra per
> poi ridere osservandolo
> “Ovviamente guardiamarina, ovviamente.. e ovviamente dovrà portarmi il
> caffè ogni mattina magari anche qualcuno di quei biscottini allo zenzero
> che mi piacciono tanto” Alec la osservava eccessivamente serio  per essere
> preso seriamente “Ma tutto questo da domani.. ora, se permette, la invito a
> prendere una cioccolata” e detto questo si avviarono insieme verso il
> replicatore.
>
> U.S.S. Rutherford - Sala teletrasporto
> 18/08/2398  Ore 10.07
>
> Alec apparve sulla piattaforma del teletrasporto con uno zaino in spalla.
> Appena fu totalmente materalizzato si tastò con le mani “Si, ok.. ci sono
> tutto” poi sollevò un pugno verso l’addetto al teletrasporto sollevando un
> pollice “Ottimo lavoro marinaio” scendendo dalla piattaforma osservando la
> guardiamarina che si avvicinava “Tenente Alec Blake chiedo il permesso di
> salire a bordo”
> Una giovane guardiamarina si avvicinò a lui “Tenente benvenuto a bordo”
> cercando di non ridere al gesto del timoniere. “In infermeria la stanno
> attendendo per la visita medica. Subito dopo la visita il capitano ha
> chiesto di raggiungerlo. Vorrebbe discutere con lei della rotta ideale per
> raggiungere la nostra meta”
> Alec osservò  la guardiamarina sorridendo “Mhhh ma se è così urgente
> stendere la rotta non vedo perchè farlo attendere posso fare dopo la visita
> medica..” per poi aggiungere sotto voce “...o mai”
> La guardiamarina lo osservò scuotendo la testa “Gli ordini sono visita
> medica e poi astrometria”
> Alec sospirò per poi scuotere la testa avviandosi mesto verso l’uscita
> seguito a stretto giro dalla guardiamarina.
> _______________________________________________
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