[Stml6] Jekins - 02.03- Città delle stelle
Marco Calandri
pippo.jekins a gmail.com
Ven 6 Set 2019 13:00:45 CEST
Ciao,
ecco il mio brano!
Ho fatto in modo che Rezon cercasse di rispettare il più possibile la prima
direttiva anche con Paul ferito.
Pianeta Xandros - Monti Ellexi
30/7/2399 ore 20.32
Il tenente Rezon rimase interdetto.
L’aliena era uscita dal capanno con una naturalezza sconcertante, come se
fosse sempre stata con loro. Era vestita con una lunga tunica bianca come
la neve con riflessi azzurrini. I bordi erano finemente ricamati con
motivetti geometrici ma a quella distanza Kyel non poteva distinguere bene
la forma e se gli ornamenti erano fatti d’oro, argento o da altri
materiali. La capigliatura era complessa formata da tre code: una
posteriore e due laterali che facevano scendere i capelli paralleli alle
spalle.
Lora aprì degli immensi occhi verdognoli e sorridendo ai federali disse:
”Venite.”
Houssein guardò l’aliena e poi il primo ufficiale incerto.
Rezon fece un passo in avanti, si bloccò e chiese: “Dove?”
“ Per favore venite, non ho molto tempo. Loro stanno arrivando.” Aggiunse
Lora.
Rezon non poté far a meno di notare la tensione nella voce della nuova
arrivata.
Paul aggiunse:” Ci chiede di andare.”
Kyel fulminò con gli occhi il consigliere e, cercando di essere
diplomatico, aggiunse: ”Ascoltami Lora, noi non dovremmo essere qui. La
nostra presenza può farvi del male… molto male. Noi dobbiamo rimanere come
osservatori.”
L’aliena cercò di essere paziente: ”No la vostra presenza è stata predetta,
venite con me non abbiamo molto tempo.”
“Poco tempo per cosa?” Si intromise Amir.
Una strana paura avvolse la giovane: ”Non so come spiegarvelo ma un male
sta arrivando.”
Paul guardò il primo ufficiale: ”Mi sembra veramente spaventata.”
Rezon concordò con il consigliere ma non poteva permettersi di violare la
Prima Direttiva per nessun motivo. Il primo ufficiale scosse la testa: ”Mi
spiace non possiamo.”
Lora abbassò lo sguardo. Keyl ebbè l’impressione che la ragazza avesse
appena fallito una specie di missione. Per un interminabile secondo la
guardò cercando di scrutarla nel profondo. Aveva voglia di farle migliaia
di domande. Voleva chiederle della loro cultura, di come vivevano e qual
era la loro organizzazione sociale ma soprattutto voleva chiederle come li
aveva scoperti, cosa sapeva di loro e come aveva fatto a raggiungerli
comparendo all’improvviso.
Il flusso di pensieri venne interrotto da Houssein.
“Signore guardi.” Disse l’ufficiale scientifico.
Keyl si voltò per guardare il collega, per poi scrutare nel fondo valle, la
direzione indicata da Amir.
Rezon rimase interdetto per alcuni secondi. Proprio non capiva cosa stesse
arrivando. Era una specie di nube grigia luminescente. Vampate di fuoco
galoppavano assieme a quella strana nebbia. Sembrava l’onda d’urto generata
dall’esplosione di un siluro fotonico anche se non vedeva una chiara
propagazione dell’onda di pressione. Era come se nebbia e fiamme stessero
per caricare la loro posizione. La nube entrando nella valle aumentò la
velocità e, raggiungendo una piccola foresta innevata, la vaporizzò
all’istante.
“Rilevo temperature intorno ai 1000 gradi centigradi dentro quella nube.”
Keyl si voltò verso l’ufficiale scientifico che stava analizzando la nube
col tricorder:”Non capisco, il comportamento è veramente strano. Non si
muove secondo le leggi fisiche e della termodinamica. Rilevo anche delle
specie di forme di vita ma non è chiaro.”
Lora si intromise: “Non posso permettere che vi uccidano.”
La nube era ormai imminente. Keyl sentiva il fortissimo calore premergli
contro il viso. Era la fine. A quella temperatura sarebbero morti in
pochissimi istanti.
In un lampo le fiamme risalirono il piccolo pendio pronte a vaporizzare
loro e il capanno.
Un lampo scaturì alle spalle del primo ufficiale.
Kyle vide un muro di fuoco davanti a lui. Il calore era insopportabile ma
rimase in posizione.
Poi fu tutto bianco.
Spazio sconosciuto - Sheldon
30/7/2399 ore 20.43
=^= Vascello IA tattico, prego fornire informazioni sul suo stato
operativo. Qui centro di controllo Kylyon per la preservazione della
tecnologia. Prepararsi all'abbordaggio per ispezione. Ogni rifiuto sarà
classificato come ostile. =^=
Adrienne si sedette sulla poltrona stringendo I braccioli facendo sbiancare
le nocche delle mani. Prontamente il capitano si voltò verso l’ingegnere
dicendo:” Riusciamo a scoprire qualcosa di più sulla stazione?”
Rush, che nel mentre prese posizione alla consolle operazione, rispose
rapidamente: ” Bloccano le nostre scansioni approfondite.”
Adrien fece per replicare ma Sheldon fu più veloce: ”Capitano forse
dovremmo rispondere al loro messaggio.”
“Hai ragione.” Concordò Adrienne poi, rivolta al tattico, aggiunse: ”Jekins
apra un canale con la stazione.”
Filippo alzò lo sguardo dalla consolle ma un allarme attirò subito la sua
attenzione:” Capitano riceviamo un nuovo messaggio solo audio.”
“Riprodurre.”
Prontamente il comando venne eseguito e una voce metallica risuonò
dall’altoparlante: =^= Vascello IA tattico, la nostra sonda di analisi vi
raggiungerà in un tempo di 3.75 verran. Preparatevi all’ispezione.=^=
Il primo a rompere il silenzio fu Sheldon, che trasformandosi in un medico,
disse: ”Ci faranno una visita completa ad ogni orifizio.”
Adrienne ignorò l’affermazione alzando gli occhi al cielo.
“Quanto sono 3.75 verran?” Chiese il capitano.
Sheldon si avvicinò dicendo: ”E’ un unità di misura standard in questa
regione dello spazio. Equivalgono a 12 minuti, 25 secondi e 30 millesimi…
ah bè ormai almeno 5 secondi e 75 millesimi sono già andati.”
“Grazie.” Rispose il capitano.
Sheldon sorrise, poi voltandosi verso l’ufficiale alle operazioni,
aggiunse: “Bella l’idea della compensazione dei disturbi su banda
terziaria.”
Rush sorrise di rimando e un mini Sheldon comparve al suo fianco dicendo:
“Stare con me vi fa bene.”
“Cosa state facendo?” Chiese il capitano incuriosita.
“Sto cercando di avere una scansione più accurata della nave Talassiana.”
Rispose Rush poi vedendo i risultati delle scansioni aggiunse:” Capitano...
rilevo dei sopravvissuti all’interno della nave.”
“I disturbi generati dalla stazione spaziale hanno mascherato fino ad ora
la loro presenza.” Spiegò Sheldon.
“Quanti sono?” Chiese Adrienne.
“Difficile a dirsi, potrebbero essere anche delle false letture.” Rispose
l’OPS.
“Capisco ma vale la pena di indagare.” Replicò il capitano, poi alzando
leggermente la voce in modo che tutti la potessero sentire, aggiunse:
“Tenente Blake ci porti più vicino alla nave Talassiana. Tenente Jekins e
Rush formate una squadra di sbarco con la dottoressa Cruz.”
Spazio sconosciuto – Nave Talassiana
30/7/2399 ore 20.47
La squadra di sbarco si materializzò nella nave Talessiana. Prontamente
Jekins estrasse il phaser subito imitato dal marinaio Sanders della
sicurezza.
Rush iniziò la scansione con il tricoder assieme alla dottoressa Cruz.
L’ambiente era buio e tetro. Deboli luci permettevano di vedere soltanto
l’ambiente circostante senza capirne bene la forma. Tutte le consolle erano
disattive senza energia e alcuni pannelli erano esplosi. Detriti di varie
dimensioni erano sparsi sul pavimento. Un silenzio agghiacciante aleggiava
per la nave. Solo il debole suono del tricoder risuonava.
“Forse ho trovato i sopravvissuti.” Annunciò la dottoressa.
“Dove sono?” Chiese Jekins.
“Più avanti su questo ponte.”
“Strano.” Disse Rush guardando i risultati della scansione.
“Cosa?” Chiesero all’unisono Cruz e Jekins.
“Non c’è energia… tutti i sistemi sono bloccati e anche le consolle.” Rush
stava leggendo i risultati delle scansioni senza caprine il significato.
“Sembra che ogni sistema fosse stato distrutto in ogni punto e ogni zona.”
“Questa nave dev’essere stata attaccata da armi veramente strane.” Commentò
di rimando Jekins.
“Consiglio di concentrarci nella ricerca dei sopravvissuti.” Disse la
dottoressa.
I due ufficiali annuirono e si misero in cammino.
Soltanto il rumore dei loro passi risuonava per i corridoi.
Passarono accanto a un cadavere di un marinaio Talassiano ucciso
dell’esplosione di una paratia e poi si incamminarono in uno stretto
corridoio.
D’improvviso il marinaio Sander disse: “Guardate.”
Jekins e Rush guardarono meglio nella direzione indicata dal marinaio e
videro una paratia danneggiata. Era come se la superficie perfettamente
liscia fosse stata pallinata da un migliaio di micro crateri di varie
dimensioni.
“Rilevo delle tracce di radiazioni gamma.” Risse Rush per poi aggiungere:
“E’ come se gli avessero spruzzato sopra dell’antimateria.”
Jekins guardò meglio il danneggiamento: “Che strano modo di danneggiare la
nave.”
“Vero ma è lo stesso tipo di danneggiamento che ho visto in tutti i
sistemi.” Rispose Rush.
“Sembra che la nave fosse stata colpita da una pioggia di antimateria.”
Propose Jekins.
Ma prima che Rush potesse rispose, la dottoressa Cruz esclamò: ”Sta
arrivando qualcuno.”
Spazio sconosciuto - Sheldon
30/7/2399 ore 20.47
Adrienne si stava concentrando sulla stazione spaziale Kylyon. Non
potendola analizzare coi sensori chiese almeno di vederla con i sistemi
ottici ad alta risoluzione. Il complesso era magnifico, grande come una
piccola luna e composto da 3 sezioni concentriche di forma circolare.
Piccoli incavi di forma circolare si estendevano sulla superficie esterna
come migliaia di hangar. Nella parte inferiore una serie di travature si
estendevano verso le due stelle binarie come delle fondamenta integrate nei
due soli. Uno strano bagliore verdognolo, forse un campo di forza,
illuminava di tanto in tanto la stazione facendo risaltare la struttura
color rame.
Una magnifica città delle stelle, pensò Adrienne guardandola.
“Sembra che inizino prima del previsto.” La voce squillante di Sheldon
destò il capitano dai pensieri.
“Cosa?” Chiese Adrienne.
Sheldon attivò lo schermo principale che mostrava una sfera lucente a pochi
metri dalla nave.
“La scansione, sta iniziando.” Disse l’intelligenza artificiale.
Per due lunghissimi minuti non successe nulla, poi l’ufficiale alle
comunicazione disse: ”Capitano rilevo una comunicazione.”
“Sugli altoparlanti.”
La voce metallica risuonò nella plancia:=^=Rilevata infestazione di forme
di vita organiche.=^=
Spazio sconosciuto – Nave Talassiana
30/7/2399 ore 20.47
Ma prima che Rush potesse rispose, la dottoressa Cruz esclamò: ”Sta
arrivando qualcuno.”
La squadra di sbarco ebbe appena il tempo di mettersi in posizione che una
Talassiana emerse dall’oscurità. Era chiaramente sotto shock e in preda ad
una crisi isterica.
Jekins e Sanders la afferrarono bloccandola per evitare che scappasse via.
Cruz iniziò rapidamente le scansioni.
La Talassiana guardò Rush spalancando appieno gli occhi disse: ”Dobbiamo
scappare ci uccideranno tutti.”
Pianeta Xandros – Luogo sconosciuto
30/7/2399 ore 21.00
Essere stato ad un passo dalla morte aveva peggiorato l’umore di Rezon.
Ma quando aprì gli occhi, rimase così colpito da non sapere più che cosa
pensare.
La città era enorme, magnifica e brillante. Avrebbe potuto competere con
molte città della Federazione ma aveva in più un fascino esotico e magico.
Era all’interno di una colossale caverna di forma circolare e composta da
più livelli. Quelli inferiori, appena visibili, erano composti da ampi
campo coltivati illuminati giorno e notte da mastodontici cristalli
luminescenti in grado di proiettare una fortissima luce bianca simile a
quella del sole.
Nei livelli successivi si estendeva la città vera e propria. Una cinta di
mura formidabilmente fortificata delimitava il perimetro. Posti su una
serie di terrazzamenti i vari edifici si estendevano verso l’alto
illuminati da cristalli più piccoli, rispetto a quelli posti nei campi, ma
brillanti in svariate colorazioni. Era come se un arcobaleno fosse sceso
dal cielo e si fosse depositato sulla città come un manto incantato.
Man mano che lo sguardo del primo ufficiale saliva verso i terrazzamenti
più alti i palazzi apparivano è più belli e finalmente decorati da
affreschi, statue e bassorilievi, segno che la classe agiata viveva nelle
zone superiori.
Loro erano sul terrazzamento più alto dove era presente un unico edificio
le cui mura erano composte da cristalli inclinati che si univano a piramide
nella parte superiore. I cristalli emanavano una debole luce multicolore.
Una serie di cristalli più piccoli creavano un colonnato tutt’attorno la
struttura principale. La caverna terminava con un ampio cratere largo come
quasi due terzi della città dal quale entrava la luce lunare.
“Presto c’è una persona ferita.” La voce di Lora destò Rezon.
Prontamente comparve un gruppetto di uomini di mezza età vestiti con una
lunga tunica beige. Rapidamente i nuovi arrivati raggiunsero il gruppetto e
delicatamente iniziarono a sollevare Paul per portarlo via.
“Aspettate.” Cercò di bloccarli il primo ufficiale.
“Dove siamo?” Amir si guardava intorno meravigliato dalla maestosità della
città.
“Non ti preoccupare, lo cureranno.” Rispose Lora a Rezon.
“No aspettate, non potete. E’ molto importante che non lo curiate.” Il
primo ufficiale cercò di allontanare gli uomini con la tunica dal
consigliere.
“Siete a Vullindard, la città delle stelle.” La risposta alla domanda
dell’ufficiale scientifico arrivò da una donna. Giunse camminando
lentamente, vestita da una lunga tunica bianca come la neve e con un
corazza color oro. La sua voce era calma ma ferma.
“Somma Cassilda.” Lora riconobbe rapidamente la nuova arrivata e si
inginocchiò in segno di rispetto.
Rezon capì di avere di fronte una figura autorevole e provò a dire: ”I miei
saluti, io sono Keyl Rezon e non abbiamo intenzioni ostili ma la prego
permetteteci di andare via.”
Cassilda guardò Keyl scrutandolo nel profondo: ”Mi spiace non posso. Voi
siete i prescelti.”
-------------- parte successiva --------------
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