[Stml6] Jekins - 02.03- Città delle stelle
Monica Miodini
mokia68.mm a gmail.com
Ven 6 Set 2019 13:14:15 CEST
Mi piace sempre più come si sta sviluppando la storia .
Bravo
Monica
Il Ven 6 Set 2019, 13:01 Marco Calandri <pippo.jekins a gmail.com> ha scritto:
> Ciao,
>
> ecco il mio brano!
>
> Ho fatto in modo che Rezon cercasse di rispettare il più possibile la
> prima direttiva anche con Paul ferito.
>
>
> Pianeta Xandros - Monti Ellexi
> 30/7/2399 ore 20.32
>
> Il tenente Rezon rimase interdetto.
>
> L’aliena era uscita dal capanno con una naturalezza sconcertante, come se
> fosse sempre stata con loro. Era vestita con una lunga tunica bianca come
> la neve con riflessi azzurrini. I bordi erano finemente ricamati con
> motivetti geometrici ma a quella distanza Kyel non poteva distinguere bene
> la forma e se gli ornamenti erano fatti d’oro, argento o da altri
> materiali. La capigliatura era complessa formata da tre code: una
> posteriore e due laterali che facevano scendere i capelli paralleli alle
> spalle.
>
> Lora aprì degli immensi occhi verdognoli e sorridendo ai federali disse:
> ”Venite.”
>
> Houssein guardò l’aliena e poi il primo ufficiale incerto.
>
> Rezon fece un passo in avanti, si bloccò e chiese: “Dove?”
>
> “ Per favore venite, non ho molto tempo. Loro stanno arrivando.” Aggiunse
> Lora.
>
> Rezon non poté far a meno di notare la tensione nella voce della nuova
> arrivata.
>
> Paul aggiunse:” Ci chiede di andare.”
>
> Kyel fulminò con gli occhi il consigliere e, cercando di essere
> diplomatico, aggiunse: ”Ascoltami Lora, noi non dovremmo essere qui. La
> nostra presenza può farvi del male… molto male. Noi dobbiamo rimanere come
> osservatori.”
>
> L’aliena cercò di essere paziente: ”No la vostra presenza è stata
> predetta, venite con me non abbiamo molto tempo.”
>
> “Poco tempo per cosa?” Si intromise Amir.
>
> Una strana paura avvolse la giovane: ”Non so come spiegarvelo ma un male
> sta arrivando.”
>
> Paul guardò il primo ufficiale: ”Mi sembra veramente spaventata.”
>
> Rezon concordò con il consigliere ma non poteva permettersi di violare la
> Prima Direttiva per nessun motivo. Il primo ufficiale scosse la testa: ”Mi
> spiace non possiamo.”
>
> Lora abbassò lo sguardo. Keyl ebbè l’impressione che la ragazza avesse
> appena fallito una specie di missione. Per un interminabile secondo la
> guardò cercando di scrutarla nel profondo. Aveva voglia di farle migliaia
> di domande. Voleva chiederle della loro cultura, di come vivevano e qual
> era la loro organizzazione sociale ma soprattutto voleva chiederle come li
> aveva scoperti, cosa sapeva di loro e come aveva fatto a raggiungerli
> comparendo all’improvviso.
>
> Il flusso di pensieri venne interrotto da Houssein.
>
> “Signore guardi.” Disse l’ufficiale scientifico.
>
> Keyl si voltò per guardare il collega, per poi scrutare nel fondo valle,
> la direzione indicata da Amir.
>
> Rezon rimase interdetto per alcuni secondi. Proprio non capiva cosa stesse
> arrivando. Era una specie di nube grigia luminescente. Vampate di fuoco
> galoppavano assieme a quella strana nebbia. Sembrava l’onda d’urto generata
> dall’esplosione di un siluro fotonico anche se non vedeva una chiara
> propagazione dell’onda di pressione. Era come se nebbia e fiamme stessero
> per caricare la loro posizione. La nube entrando nella valle aumentò la
> velocità e, raggiungendo una piccola foresta innevata, la vaporizzò
> all’istante.
>
> “Rilevo temperature intorno ai 1000 gradi centigradi dentro quella nube.”
> Keyl si voltò verso l’ufficiale scientifico che stava analizzando la nube
> col tricorder:”Non capisco, il comportamento è veramente strano. Non si
> muove secondo le leggi fisiche e della termodinamica. Rilevo anche delle
> specie di forme di vita ma non è chiaro.”
>
> Lora si intromise: “Non posso permettere che vi uccidano.”
>
> La nube era ormai imminente. Keyl sentiva il fortissimo calore premergli
> contro il viso. Era la fine. A quella temperatura sarebbero morti in
> pochissimi istanti.
>
> In un lampo le fiamme risalirono il piccolo pendio pronte a vaporizzare
> loro e il capanno.
>
> Un lampo scaturì alle spalle del primo ufficiale.
>
> Kyle vide un muro di fuoco davanti a lui. Il calore era insopportabile ma
> rimase in posizione.
>
> Poi fu tutto bianco.
>
>
>
> Spazio sconosciuto - Sheldon
> 30/7/2399 ore 20.43
>
> =^= Vascello IA tattico, prego fornire informazioni sul suo stato
> operativo. Qui centro di controllo Kylyon per la preservazione della
> tecnologia. Prepararsi all'abbordaggio per ispezione. Ogni rifiuto sarà
> classificato come ostile. =^=
>
> Adrienne si sedette sulla poltrona stringendo I braccioli facendo
> sbiancare le nocche delle mani. Prontamente il capitano si voltò verso
> l’ingegnere dicendo:” Riusciamo a scoprire qualcosa di più sulla stazione?”
>
> Rush, che nel mentre prese posizione alla consolle operazione, rispose
> rapidamente: ” Bloccano le nostre scansioni approfondite.”
>
> Adrien fece per replicare ma Sheldon fu più veloce: ”Capitano forse
> dovremmo rispondere al loro messaggio.”
>
> “Hai ragione.” Concordò Adrienne poi, rivolta al tattico, aggiunse:
> ”Jekins apra un canale con la stazione.”
>
> Filippo alzò lo sguardo dalla consolle ma un allarme attirò subito la sua
> attenzione:” Capitano riceviamo un nuovo messaggio solo audio.”
>
> “Riprodurre.”
>
> Prontamente il comando venne eseguito e una voce metallica risuonò
> dall’altoparlante: =^= Vascello IA tattico, la nostra sonda di analisi vi
> raggiungerà in un tempo di 3.75 verran. Preparatevi all’ispezione.=^=
>
> Il primo a rompere il silenzio fu Sheldon, che trasformandosi in un
> medico, disse: ”Ci faranno una visita completa ad ogni orifizio.”
>
> Adrienne ignorò l’affermazione alzando gli occhi al cielo.
>
> “Quanto sono 3.75 verran?” Chiese il capitano.
>
> Sheldon si avvicinò dicendo: ”E’ un unità di misura standard in questa
> regione dello spazio. Equivalgono a 12 minuti, 25 secondi e 30 millesimi…
> ah bè ormai almeno 5 secondi e 75 millesimi sono già andati.”
>
> “Grazie.” Rispose il capitano.
>
> Sheldon sorrise, poi voltandosi verso l’ufficiale alle operazioni,
> aggiunse: “Bella l’idea della compensazione dei disturbi su banda
> terziaria.”
>
> Rush sorrise di rimando e un mini Sheldon comparve al suo fianco dicendo:
> “Stare con me vi fa bene.”
>
> “Cosa state facendo?” Chiese il capitano incuriosita.
>
> “Sto cercando di avere una scansione più accurata della nave Talassiana.”
> Rispose Rush poi vedendo i risultati delle scansioni aggiunse:” Capitano...
> rilevo dei sopravvissuti all’interno della nave.”
>
> “I disturbi generati dalla stazione spaziale hanno mascherato fino ad ora
> la loro presenza.” Spiegò Sheldon.
>
> “Quanti sono?” Chiese Adrienne.
>
> “Difficile a dirsi, potrebbero essere anche delle false letture.” Rispose
> l’OPS.
>
> “Capisco ma vale la pena di indagare.” Replicò il capitano, poi alzando
> leggermente la voce in modo che tutti la potessero sentire, aggiunse:
> “Tenente Blake ci porti più vicino alla nave Talassiana. Tenente Jekins e
> Rush formate una squadra di sbarco con la dottoressa Cruz.”
>
>
>
> Spazio sconosciuto – Nave Talassiana
>
> 30/7/2399 ore 20.47
>
> La squadra di sbarco si materializzò nella nave Talessiana. Prontamente
> Jekins estrasse il phaser subito imitato dal marinaio Sanders della
> sicurezza.
>
> Rush iniziò la scansione con il tricoder assieme alla dottoressa Cruz.
>
> L’ambiente era buio e tetro. Deboli luci permettevano di vedere soltanto
> l’ambiente circostante senza capirne bene la forma. Tutte le consolle erano
> disattive senza energia e alcuni pannelli erano esplosi. Detriti di varie
> dimensioni erano sparsi sul pavimento. Un silenzio agghiacciante aleggiava
> per la nave. Solo il debole suono del tricoder risuonava.
>
> “Forse ho trovato i sopravvissuti.” Annunciò la dottoressa.
>
> “Dove sono?” Chiese Jekins.
>
> “Più avanti su questo ponte.”
>
> “Strano.” Disse Rush guardando i risultati della scansione.
>
> “Cosa?” Chiesero all’unisono Cruz e Jekins.
>
> “Non c’è energia… tutti i sistemi sono bloccati e anche le consolle.” Rush
> stava leggendo i risultati delle scansioni senza caprine il significato.
> “Sembra che ogni sistema fosse stato distrutto in ogni punto e ogni zona.”
>
> “Questa nave dev’essere stata attaccata da armi veramente strane.”
> Commentò di rimando Jekins.
>
> “Consiglio di concentrarci nella ricerca dei sopravvissuti.” Disse la
> dottoressa.
>
> I due ufficiali annuirono e si misero in cammino.
>
> Soltanto il rumore dei loro passi risuonava per i corridoi.
>
> Passarono accanto a un cadavere di un marinaio Talassiano ucciso
> dell’esplosione di una paratia e poi si incamminarono in uno stretto
> corridoio.
>
> D’improvviso il marinaio Sander disse: “Guardate.”
>
> Jekins e Rush guardarono meglio nella direzione indicata dal marinaio e
> videro una paratia danneggiata. Era come se la superficie perfettamente
> liscia fosse stata pallinata da un migliaio di micro crateri di varie
> dimensioni.
>
> “Rilevo delle tracce di radiazioni gamma.” Risse Rush per poi aggiungere:
> “E’ come se gli avessero spruzzato sopra dell’antimateria.”
>
> Jekins guardò meglio il danneggiamento: “Che strano modo di danneggiare la
> nave.”
>
> “Vero ma è lo stesso tipo di danneggiamento che ho visto in tutti i
> sistemi.” Rispose Rush.
>
> “Sembra che la nave fosse stata colpita da una pioggia di antimateria.”
> Propose Jekins.
>
> Ma prima che Rush potesse rispose, la dottoressa Cruz esclamò: ”Sta
> arrivando qualcuno.”
>
>
>
> Spazio sconosciuto - Sheldon
> 30/7/2399 ore 20.47
>
> Adrienne si stava concentrando sulla stazione spaziale Kylyon. Non
> potendola analizzare coi sensori chiese almeno di vederla con i sistemi
> ottici ad alta risoluzione. Il complesso era magnifico, grande come una
> piccola luna e composto da 3 sezioni concentriche di forma circolare.
> Piccoli incavi di forma circolare si estendevano sulla superficie esterna
> come migliaia di hangar. Nella parte inferiore una serie di travature si
> estendevano verso le due stelle binarie come delle fondamenta integrate nei
> due soli. Uno strano bagliore verdognolo, forse un campo di forza,
> illuminava di tanto in tanto la stazione facendo risaltare la struttura
> color rame.
>
> Una magnifica città delle stelle, pensò Adrienne guardandola.
>
> “Sembra che inizino prima del previsto.” La voce squillante di Sheldon
> destò il capitano dai pensieri.
>
> “Cosa?” Chiese Adrienne.
>
> Sheldon attivò lo schermo principale che mostrava una sfera lucente a
> pochi metri dalla nave.
>
> “La scansione, sta iniziando.” Disse l’intelligenza artificiale.
>
> Per due lunghissimi minuti non successe nulla, poi l’ufficiale alle
> comunicazione disse: ”Capitano rilevo una comunicazione.”
>
> “Sugli altoparlanti.”
>
> La voce metallica risuonò nella plancia:=^=Rilevata infestazione di forme
> di vita organiche.=^=
>
>
>
> Spazio sconosciuto – Nave Talassiana
>
> 30/7/2399 ore 20.47
>
> Ma prima che Rush potesse rispose, la dottoressa Cruz esclamò: ”Sta
> arrivando qualcuno.”
>
> La squadra di sbarco ebbe appena il tempo di mettersi in posizione che una
> Talassiana emerse dall’oscurità. Era chiaramente sotto shock e in preda ad
> una crisi isterica.
>
> Jekins e Sanders la afferrarono bloccandola per evitare che scappasse via.
> Cruz iniziò rapidamente le scansioni.
>
> La Talassiana guardò Rush spalancando appieno gli occhi disse: ”Dobbiamo
> scappare ci uccideranno tutti.”
>
>
>
> Pianeta Xandros – Luogo sconosciuto
> 30/7/2399 ore 21.00
>
>
>
> Essere stato ad un passo dalla morte aveva peggiorato l’umore di Rezon.
>
> Ma quando aprì gli occhi, rimase così colpito da non sapere più che cosa
> pensare.
>
> La città era enorme, magnifica e brillante. Avrebbe potuto competere con
> molte città della Federazione ma aveva in più un fascino esotico e magico.
>
> Era all’interno di una colossale caverna di forma circolare e composta da
> più livelli. Quelli inferiori, appena visibili, erano composti da ampi
> campo coltivati illuminati giorno e notte da mastodontici cristalli
> luminescenti in grado di proiettare una fortissima luce bianca simile a
> quella del sole.
>
> Nei livelli successivi si estendeva la città vera e propria. Una cinta di
> mura formidabilmente fortificata delimitava il perimetro. Posti su una
> serie di terrazzamenti i vari edifici si estendevano verso l’alto
> illuminati da cristalli più piccoli, rispetto a quelli posti nei campi, ma
> brillanti in svariate colorazioni. Era come se un arcobaleno fosse sceso
> dal cielo e si fosse depositato sulla città come un manto incantato.
>
> Man mano che lo sguardo del primo ufficiale saliva verso i terrazzamenti
> più alti i palazzi apparivano è più belli e finalmente decorati da
> affreschi, statue e bassorilievi, segno che la classe agiata viveva nelle
> zone superiori.
>
> Loro erano sul terrazzamento più alto dove era presente un unico edificio
> le cui mura erano composte da cristalli inclinati che si univano a piramide
> nella parte superiore. I cristalli emanavano una debole luce multicolore.
> Una serie di cristalli più piccoli creavano un colonnato tutt’attorno la
> struttura principale. La caverna terminava con un ampio cratere largo come
> quasi due terzi della città dal quale entrava la luce lunare.
>
> “Presto c’è una persona ferita.” La voce di Lora destò Rezon.
>
> Prontamente comparve un gruppetto di uomini di mezza età vestiti con una
> lunga tunica beige. Rapidamente i nuovi arrivati raggiunsero il gruppetto e
> delicatamente iniziarono a sollevare Paul per portarlo via.
>
> “Aspettate.” Cercò di bloccarli il primo ufficiale.
>
> “Dove siamo?” Amir si guardava intorno meravigliato dalla maestosità della
> città.
>
> “Non ti preoccupare, lo cureranno.” Rispose Lora a Rezon.
>
> “No aspettate, non potete. E’ molto importante che non lo curiate.” Il
> primo ufficiale cercò di allontanare gli uomini con la tunica dal
> consigliere.
>
> “Siete a Vullindard, la città delle stelle.” La risposta alla domanda
> dell’ufficiale scientifico arrivò da una donna. Giunse camminando
> lentamente, vestita da una lunga tunica bianca come la neve e con un
> corazza color oro. La sua voce era calma ma ferma.
>
> “Somma Cassilda.” Lora riconobbe rapidamente la nuova arrivata e si
> inginocchiò in segno di rispetto.
>
> Rezon capì di avere di fronte una figura autorevole e provò a dire: ”I
> miei saluti, io sono Keyl Rezon e non abbiamo intenzioni ostili ma la prego
> permetteteci di andare via.”
>
> Cassilda guardò Keyl scrutandolo nel profondo: ”Mi spiace non posso. Voi
> siete i prescelti.”
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