[Stml9] [5.04] Tynan - Contromisure

Stefano Zaniboni stezani a me.com
Ven 16 Ott 2015 09:54:17 CEST


A me e’ piaciuto un sacco!!!! 

> On Oct 15, 2015, at 10:22 PM, Tenente Samak <ten.samak a gmail.com> wrote:
> 
> Verooooooo!!
> Troppo divertente!
> Questa missione è figa, non mi immagino la copertina che verrà fuori!
> 
> Il 15 ott 2015 10:20 PM, "Franco Carretti" <piotr_volkoff a mail.com <mailto:piotr_volkoff a mail.com>> ha scritto:
> Mi piace! Non so a voi, ma a me sta cosa diverte un sacco
>  
> Sent: Thursday, October 15, 2015 at 10:06 PM
> From: "Bren Tayan" <brennonboramtayan a gmail.com <mailto:brennonboramtayan a gmail.com>>
> To: "Progetto Pytheas" <stml9 a gioco.net <mailto:stml9 a gioco.net>>
> Subject: [Stml9] [5.04] Tynan - Contromisure
> Ciao a tutti. Ecco qui il mio pezzo. Preannuncio che non è niente di che ... per un sacco di tempo non ho avuto idee POI quando mi sono saltate fuori a mancare è stato il tempo (dover partire anche solo per tre giorni mi sta portando via un sacco di tempo >.>). Comunque spero vi piaccia anche se è parecchio "Tynan-centrico" se vogliamo dire ... ciao!
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>  
> [Flashback] USS Baffin  - 22 Febbraio 2395 Ore 15:45 - Alloggi Comandante Samak
>  
> La vulcaniana stava inutilmente tentando di meditare da quando Tynan se n'era andato, ma era stato tutto inutile. Erano bastati pochi minuti per destabilizzarla in quella maniera e questo non le piaceva per niente. Sicuramente era colpa di quel corpo non suo, ma era passata più di un'ora dal loro incontro, qualunque effetto residuo avrebbe dovuto oramai scomparire. Invece no. Da qualche parte quel corpo doveva nascondere qualche segreto, capace di permettere al Trill di tirare avanti come se nulla fosse. Magari in quel sedere già apprezzato tempo addietro dalla Jenkins. No doveva fare in modo di recuperare appieno se stessa, altrimenti non sarebbe potuta andare avanti e svolgere i propri compiti al massimo delle sue potenzialità. La vulcaniana si alzò quindi in piedi con aria decisa. Doveva interfacciarsi con Tynan, assolutamente. Magari assieme sarebbero riusciti a trovare un metodo per porre fine a quell’atroce sensazione che continuava a pulsarle nel petto e non solo.
>  
> USS Baffin -21 Febbraio 2395 - ore 22:30 - Alloggi Comandante Bhreel
>  
> “Sei pronta?” domandò la dottoressa Fuentes, all'interno del corpo del Comandante Pierce, mentre spingeva una sedia dotata di ruole su cui era seduto il corpo di Brown, davanti ad uno specchio coperto da un telo. 
> Lei e la sua amica tril avevano passato l'ultimo paio d'ore a discutere di barbe, baffi e peli corporei in generale, prima di passare all'azione, operando direttamente sul soggetto in questione. 
> La faccenda sembrava essere diventata talmente seria che la dottoressa era addirittura dal collega Maurian alla ricerca degli strumenti adequati, prima di agire.
> La trill fece cenno affermativo con il capo, mentre sorridendo allegramente la dottoressa si avvicinava allo specchio, agguantando il telo con entrambe le mani prima di scoprirlo con con un gesto a dir poco teatrale.
> “Ta-dan!” affermò, lasciando appena qualche secondo all'amica per poter esaminare in maniera accurata la figura di Brown e dei suoi nuovi baffi, prima di scoppiare a ridere, seguita poco dopo dalla trill.
> Dopotutto, malgrado il permesso ottenuto dall'ingegnere capo, nessuna delle due se l'era sentita di privare l'uomo dei suoi baffoni, anche se solo per un breve periodo di tempo, così avevano invece optato per un diverso approccio. Acconciarli in modo, quantomeno, di ridurre il fastidio provato dal consigliere. 
> Il risultato era che ora il corpo di Brown si trovava con i baffi impomatati e arricciati all'insù, come una sorta di novello Dalì.
> “Allora? - domandò la dottoressa, appoggiando entrambe le mani sulle spalle dell'amica. - Ho dovuto stimolare lievemente i follicoli piliferi in alcuni punti e ti assicuro che non vuoi sapere cosa ho usato come fissante, ma come te li senti?”
> “Mmmm. – replicò la trill, agguantando una angolo ritorto dei baffi, lasciandolo scorrere fra l'indice e il pollice per tutta la lunghezza. - Molto sofisticati.” commentò con superiorità, riportando poi lo sguardo sull'amica.
> Le due si guardarono nuovamente per un paio di lunghissimi secondi, poi non poterono fare altro che scoppiare nuovamente a ridere.
>  
> USS Baffin – Contemporaneamente - Alloggi Comandante Brown
>  
> “Ragazzi, è stato un piacere” affermò il vincitore di quell'insolita partita, alzandosi dal tavolo con un sorrisetto compiaciuto. Il gigante russo infatti, ora che era dotato di una nuova e potenzialmente impassibile faccia vulcaniana, aveva agguantato e letteralmente spennato ad uno ad uno tutti i presenti sotto l'occhio divertito di Tynan che ogni tanto si ritrovava a commentare.
> “Se non avessi paura della corte marziale, giuro che prenderei quel tuo sederino vulcaniano a calci da qui fino al tuo alloggio- si lamentò Brown, alzandosi a sua volta e puntanto il suo indice accusatore verso l'amico in forma femminea - comunque questo è barare” concluse,stringendosi nelle spalle con un sorriso, mentre anche gli altri colleghi si alzavano dal tavolo verde.
> “Questa è abilità caro mio. – replicò di rimando il russo nel corpo della vulcaniana, ridendo. - posso darti la rivincita sei vuoi, sai?”
> Brown sembrava intenzionato a controbattere, ma il cicalino della porta sembrò invece interromperlo. 
> “Avanti” affermò quindi, lasciando che la porta scorresse, rivelando la sagoma di Samak nel corpo del trill telepatico con un padd fra le mani.
> “Buonasera. - affermò, squadrando ognuno dei presenti e soffermando poi lo sguardo proprio sul trill. - Necessitavo di conferire con il tenente Tynan in privato per un paio di minuti, se non è un problema”
> Brown si strinse nelle spall, indicandole con la mano sinistra il suo stesso corpo, ancora avvolto nella penombra.
> “Prego, faccia pure. Noi in ogni caso abbiamo finito.”
> Tynan si alzò deglutendo a fatica, dirigendosi verso la donna che soggiornava nel suo corpo con la stessa espressione di una mucca intenta a dirigersi al mattatoio. Certo, nell'alloggio della vulcaniana aveva fatto il brillante, uscendosene con quella sua frase carica di spavalderia e sicurezza, ma in realtà non aveva la minima idea di come affrontare la cosa, perché di questo sicuramente voleva parlare la vulcaniana, senza una notevole dose di imbarazzo. Forse era tutta colpa degli estrogeni che circolavano liberi e felici nel corpo della vulcaniana e che lui percepiva come suoi, o forse molto più semplicemente tutto stava nella consapevolezza di essere una frana nei rapporti con l'altro sesso. Dopo la rottura con Arja, cinque anni prima, non aveva poi nemmeno provato ad impegnarsi e aveva i contatti femminili all'ambito lavorativo e poco altro. Era inevitabile quindi che il suo corpo, trovandosi in compagnia con una donna che reputava piuttosto attraente, iniziasse a percorrere la tangente e fare di testa sua, in preda agli istinti animaleschi alla base di ogni specie senziente.
> Tynan seguì quindi Samak al di fuori dell'alloggio, dove quest'ultima si fermò, tenendo il padd con entrambe le mani.
> “Chiedo scusa per la mia reazione di questo pomeriggio. - esordì la vulcaniana che, per qualche strana ragione non sembrava riuscire a mantenere la solita compostezza, compiendo piccole ma continue oscillazioni da una parte all'altra. - La situazione mi ha preso decisamente alla sprovvista.”
> “Non si preoccupi.” cercò di tranquillizzarla il trill, senza aggiungere altro, dissimulando il suo evidente imbarazzo con un sorriso fiacco.
> “Questo padd contiene una serie di semplici esercizi, che potrà eseguire anche senza una guida esperta a condurla. Ne faccia buon uso.- affermò la vulcaniana, porgendogli il padd, giusto pochi attimi prima di compiere un oscillazione decisamente più ampia delle altre - Mi rendo conto di essere indelicata, quindi se preferisce può evitare di rispondere. – la donna dalle orecchie a punta si produsse in una breve pausa, umettandosi le labbra un paio di volte. – Ma queste reazioni fisiche le capitano spesso? Al suo corpo intendo, ovviamente.”
> Tynan sbarrò gli occhi. Gli stava veramente chiedendo ciò che gli stava chiedendo? Una lieve gocciolina di sudore iniziò a colargli dalla fronte, mentre i suoi sensi gli dicevano che con estrema probabilità, diverse paia d'occhi indiscreti celati dallo stipite della porta osservavano la scena ridacchiando.
> “Si, cioè no. – replicò lui, correggendosi immediatamente, iniziando a gesticolare con fervore. – Voglio dire … è una normale reazione ormonale che …”
> “Inficiano la qualità del suo lavoro?” lo interruppe l'altra, lasciando implicitamente intendere che fosse interessata ad evitare di danneggiare il proprio ruolino personale, più che alla mera curiosità.
> “No, no, certo che no!” replicò lui, accompagnando le parole con un vigoroso gesto del capo.
> “Capisco. – affermò con apparente freddezza Samak, abbassando lievemente il capo. – in ogni caso consiglierei di limitare le sedute fino a che l’attuale problema non sarà risolto. Nessuno di noi sarebbe in grado di concentrarsi a dovere. – La vulcaniana non potè fare a meno di leggere sul volto, il suo volto per inciso, una fugace nota di tristezza e delusione. Decisamente una strana esperienza. – Ritengo però che, per affrontare al meglio i miei compiti sia necessario cercare ovviare a questo problema, tanto per il mio quanto per il suo futuro rendimento. Queste manifestazioni potrebbero essere indice di qualcosa di più profondo.” concluse, rispondendo in maniera decisamente pragmatica.
> “Che cosa intende?” domandò di rimando Tynan.
> “Che è necessario esaminare la questione affondo. - affermò la donna inarcando lievemente entrambe le sopracciglia e alzandosi sulle punte dei piedi per qualche secondo – Se per lei va bene, ne discuterei domani a pranzo, in sala mensa, pensa di poterci riuscire?”
> Il trill non potè fare a meno di spalancare la bocca in un muto gesto di sorpresa, lasciando cadere le braccia sui fianchi.
> “Tynan ha un appuntamento” le sue, almeno per il momento, fini orecchie vulcaniane sentirono la voce di Brown prendere a canzonarlo, mentre alle sue spalle poteva avvertire gli altri colleghi e amici riprendere a sghignazzare.
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